Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LECH POZNAN = 2 – 3

Tifare Fiorentina non aiuta certamente il cuore, prova evidente è la partita contro i polacchi del Lech Poznan che ha procurato a me ed a mio figlio diversi scompensi cardiaci. I viola hanno nuovamente commesso gli errori già visti contro il Braga ed hanno addirittura fatto peggio rischiando i tempi supplementari: menomale che Sottil prima e Castrovilli poi hanno rimesso le cose a posto regalando ai viola una semifinale europea che sembrava impensabile all’inizio della stagione. Resta l’amaro in bocca per una serata che poteva servire per rilanciare alcuni calciatori che invece hanno nuovamente evidenziato i propri limiti tecnici e caratteriali e per l’infortunio di Jack Bonaventura che speriamo non sia grave: il Rettore del gioco del calcio è troppo importante per la nostra amata Fiorentina.

Nonostante in conferenza stampa mister Vincenzo Italiano avesse messo in guardia dalla sottovalutazione psicologica dell’avversario come già accaduto con il Braga, i viola hanno avuto un approccio morbido alla gara, con un ritmo compassato ed una serie di errori tecnici evidenti. Ciò ha permesso ai polacchi di metterla sul ritmo, sulla grinta, sull’agonismo senza che la Fiorentina riuscisse a rispondere con le stesse armi. A me non piace parlare di arbitraggi, ma ciò che è successo ieri sera non può passare sotto silenzio: il rigore negato per la gomitata a Nico Gonzales, il secondo giallo non arrivato per il difensore polacco che ha picchiato Sottil senza soluzione di continuità, i cartellini gestiti un pò a casaccio. Io però, non sposo il tema della malafede o del palazzo, quanto quello di una classe arbitrale scarsa come scarso è il livello medio della competizione che stiamo affrontando. Diciamoci la verità, in una manifestazione internazionale è normale arrivare in semifinale dopo aver perso in Turchia e pareggiato in casa col Riga? E’ normale vincere la Conference dopo aver subito 7 gol da una squadra come accaduto alla Roma la scorsa stagione? Se in Champions League ci sono errori marchiani come quelli visti in occasione di Napoli Milan, possono esserci arbitri migliori in Conference League?

Siamo comunque in semifinale e questo è ciò che conta!! Il primo obiettivo del mese di aprile è stato centrato, adesso manca il superamento del turno contro la Cremonese per ottenere la finale di Coppa Italia. Siete pronti? Allenate le coronariche….servirà sicuramente!

IL BUONO

  • Sottil: finalmente, finalmente finalmente!!! Il prodotto del vivaio viola gioca una partita totale, in cui punta continuamente il proprio avversario, lo salta più volte ed arriva anche alla conclusione. Una volta tanto non ha quelle lunghe pause che spesso lo contraddistinguono, ma resta sempre nel vivo del gioco dimostrando personalità. Mette la ciliegina sulla torta con un gol tanto bello, quanto difficile ed importante. Si avvicina il momento del salto di qualità?
  • Castrovilli: per l’importanza ed il peso del risultato finale, oggi voglio premiare i marcatori dei due gol. Lo faccio con ancor più piacere perché Sottil e Castrovilli sono due calciatori che hanno vissuto una stagione molto travagliata tra infortuni, ricadute e speranze tradite. Il numero 10 viola però, dopo la prestazione clamorosa di San Siro, sembra più vicino alla continuità e la rete di ieri sera non può che regalargli ulteriore slancio. Un’altra freccia all’arco di Vincenzo Italiano nel rush finale!
  • La semifinale europea: possiamo parlare di tante cose, ma alla fine contava superare il turno e la Fiorentina ci è riuscita. Soffrendo tanto, anzi troppo, attraversando curve pericolose, ma adesso siamo a tre partite dal sogno e le prossime due le giochiamo col Basilea. Non fermiamoci adesso!

IL BRUTTO

  • Vincenzo Italiano: adoro il mister viola e credo che sia la miglior scelta fatta dalla proprietà da quando hanno messo piede a Firenze ma ieri sera sinceramente non l’ho proprio capito. La squadra non ha avuto l’approccio giusto ed ha ripetuto gli errori visti contro il Braga mentre alcune scelte di formazione sono state assolutamente incomprensibili. In un momento in cui Martinez Quarta è il difensore più in forma della squadra, perché impiegare il diffidato Milenkovic accanto al sempre insicuro Igor? Il rischio purtroppo non ha pagato ed il centrale serbo ha rimediato un’ammonizione che gli costerà l’andata delle semifinali. Il mister ha poi avuto la grande idea di becchettarsi con un tifoso a fine gara rimproverandogli una scarsa lucidità nella lettura delle partite, anche se le parole in sala stampa in cui sottolineava l’importanza del tifo ha rimesso le cose a posto. Vincenzo tranquillo, la città e la società hanno piena fiducia in te!
  • Venuti: semplicemente non ha i mezzi per giocare a questi livelli ed ultimamente è anche sfortunato. Ogni suo errore corrisponde ad un gol avversario e sembra anche aver perso quella voglia e cattiveria che lo aveva contraddistinto nelle scorse stagioni. Un lungo, triste saluto.
  • Jovic: se Venuti non può giocare a questi livelli perché non ha i mezzi tecnici, Jovic semplicemente non deve più giocare. Indolente, senza voglia né grinta, ha anche il coraggio di sbagliare l’ennesimo gol da solo davanti alla porta servito splendidamente da Bonaventura. Mister da qui in avanti solo Cabral!

A voi per i commenti!!

11 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Abbiamo preso un brutto spavento ma non drammatizzerei più di tanto. Ho visto l’altro quarto di finale Basilea – Nizza sia in andata che ritorno, devo dire che c’è andata di lusso: strada spianata fino alla finale. In tutte e due le partite il Nizza ha dominato in lungo e largo con giocatori interessanti e veloci. Ha avuto il torto di sentirsi già qualificato riducendo il pressing e diminuendo la fase offensiva. Il Nizza padrone del campo ha preso gol a 5 minuti dalla fine, inaspettatamente, dopo un lancio di 30 mt dove ha trovato Calafiori ex Roma che ha fatto da sponda di testa ad un tale di nome Augustin (da tenere presente per noi in chiave semifinale) che a qualche metro dentro l’area ha trovato il corridoio giusto in mezzo ad una selva di gambe per il 2 a 1. Volevo dire che il calcio è questo, o sei una grande squadra con esperienza in ambito europeo che tiene alta la concentrazione generale, coprendo pure l’errore e la defaillance di qualche singolo che ci sta sempre, oppure fai come la Fiorentina e tutte le squadre “normali” come il Nizza . Si perché ragazzi noi non siamo una grande squadra, qualcuno si è illuso, dato che siamo quasi in fondo alle coppe, di avere una schiacciasassi per le mani. Come è stato ricordato nei commenti all’articolo in conference abbiamo perso contro il Basaksehir, uscita agli ottavi, pareggiato con il Riga in casa, una squadra pari alla serie C nostra, preso due gol dal Braga e ben 4 gol dal Lech, vi pare niente?. Tralascio il campionato per non infierire. Ritornando al Basilea squadra tosta mai doma somiglia ad una piccola squadra tedesca come temperamento e tecnica, qualche individualità come Aaron Ramsey (ex Juve), Andy Diouf (centrale di regia), Zeki Amdouni attaccante di buona qualità oltre al citato Augustin. Squadra al livello generale di gran lunga tecnicamente inferiore alla Fiore, ma tignosa che non molla mai. Il commentatore diceva che il percorso in coppa del Basilea è stato alquanto accidentato: qualificazioni acchiappate per i capelli, trovate all’ultimo minuto, tempi supplementari ecc… insomma non un percorso glorioso. In campionato sono sesti su 10 squadre (dico 10 ragazzi!). Insomma siamo nettamente favoriti, forza facciamo questi ultimi sforzi e poi ci giochiamo la finale con il West Ham.

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    • Grazie mille Roberto per questa perfetta presentazione del Basilea! Io non drammatizzo proprio perché sono consapevole dei nostri limiti, semplicemente sono preoccupato dei passaggi a vuoto ripetuti. Speriamo siano serviti da lezione.

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    • Ho visto anch’io la partita e confermo. Il Nizza anche se complessivamente tende verso ritmi compassati, ha un tasso tecnico generale superiore al Basilea.
      Quanto ai nostri, ormai dopo aver visto tante partite, sono pervenuto al convincimento che o sovrastiamo atleticamente gli avversari oppure perdiamo

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  2. Quando ero alle superiori, il mio professore di Educazione fisica ci faceva giocare a calcio, ruotando ciascuno di noi in tutti i ruoli. Quando toccò a me stare in difesa, lui mi insegnò che quando giochi terzino i rinvii con il pallone vanno fatti sempre sulle fasce o in fallo laterale: in ogni caso non dovevo mai rinviare verso la zona centrale del campo, perché è la zona in cui c’è maggiore densità di giocatori, e quindi se rinvii in una zona dove ci sono 5 avversari è molto probabile che almeno uno di loro arpioni la palla e si involi verso la tua porta.
    Tutto questo non me l’ha insegnato un allenatore in una scuola calcio, ma un professore in una scuola superiore. Questo significa che è proprio l’ABC del calcio. Ebbene, ieri sera Venuti ha dimostrato di ignorare anche quello, perché sul primo gol del Lech Poznan ha rinviato nella zona centrale. Quest’errore è grave per almeno 3 motivi: perché ha fatto quel rinvio di spalle (quindi senza sapere se dietro aveva un attaccante pronto a segnare), perché l’ha fatto in piena area di rigore e soprattutto perché a commetterlo è stato un giocatore di serie A, che in teoria questi errori non dovrebbe commetterli neanche nella sua giornata peggiore.
    Tra l’altro alla Fiorentina in questa stagione ne abbiamo visti diversi di giocatori che non conoscono neanche i fondamentali del calcio: oltre a Venuti infatti anche Gollini e Kouamé hanno manifestato delle lacune di questo tipo. Se in una squadra di media classifica come la Fiorentina ci sono ben 3 giocatori così scarsi e calcisticamente ignoranti, allora significa che il livello tecnico della serie A è davvero bassissimo. Detto questo, anche all’estero non sono messi molto meglio, altrimenti non si spiega come mai noi italiani abbiamo ancora 5 squadre in corsa per le coppe, e tutti gli altri al massimo 2.
    Oltre all’abbassamento del livello tecnico, un altro fenomeno che riscontro in più campionati è la crisi delle gerarchie. In Italia entrambe le semifinaliste della Champions’ League rischiano di restare fuori dalla prossima edizione, e se una di loro ci rientrerà sarà soltanto per un regalo del tribunale; in Inghilterra degli squadroni come Liverpool e Chelsea sono praticamente certi di non fare neanche la Conference League; in Francia il Monaco rischia seriamente che il minuscolo Lens gli soffi l’ultimo posto utile per la Champions’. L’unico campionato in cui le piccole non stanno montando in capo alle grandi è quello spagnolo, perché lì il duopolio Barcellona – Real Madrid è praticamente impossibile da smantellare. Ci è riuscito a tratti l’Atletico Madrid di Simeone, ma anche in quel caso il Barcellona e il Real Madrid sono arrivati secondi o terzi, non undicesimi come il Chelsea attuale.
    E’ un vero peccato che la Fiorentina non si sia fatta trovare pronta ad approfittare di questo momento di crisi delle grandi squadre. Se quando ha acquistato la Fiorentina Commisso avesse cominciato già allora a comprare uno o 2 top player l’anno, adesso avremmo una squadra forte, rodata e pronta a rovesciare il monopolio delle grandi squadre come stanno facendo il Napoli di Spalletti e la Lazio di Sarri. Invece ogni anno i top player li abbiamo ceduti, e quindi niente da fare.
    Se nonostante questa politica societaria a dir poco discutibile siamo comunque in corsa per 2 coppe, il merito è solo e unicamente della squadra e di Vincenzo Italiano. Che Commisso non si azzardi a rivendicare neanche mezzo merito sulle loro vittorie, perché lui non solo non ha contribuito a realizzare i loro sogni di gloria, ma anzi ha cercato di distruggerli con mosse tecnicamente suicide (una su tutte cedere Vlahovic a Gennaio e con il quarto posto ancora ampiamente alla portata). Tutto ciò che abbiamo i nostri ragazzi l’hanno costruito NONOSTANTE Commisso, non grazie a lui.
    Riguardo alla partita di ieri, a mio giudizio può essere utile in funzione della Coppa Italia. Cerco di spiegarmi meglio.
    La Fiorentina ieri sera ha pensato di avere la qualificazione già in tasca, quindi ha approcciato la partita di ieri con troppa rilassatezza e ha rischiato di pagarla carissima. Questo spavento ha insegnato ai giocatori che nessuna partita e nessun avversario va preso sottogamba, neanche quando è un avversario debolissimo come il Lech Poznan. Se invece ieri sera avessimo approcciato male la partita e nonostante questo fossimo passati in carrozza, a quel punto avremmo ripetuto lo stesso errore anche con la Cremonese, rischiando di farci eliminare dalla squadra di Paperino. Perché la Cremonese questo è, inutile girarci intorno.
    Riguardo a Castrovilli, a mio giudizio l’infortunio è stato la scossa che gli serviva. Lui già un anno prima di rompersi il crociato aveva cominciato a giocare malissimo, e infatti Italiano aveva cominciato a preferirgli sistematicamente Duncan; poi è arrivato l’infortunio, Castrovilli a quel punto ha toccato il fondo, e anziché lasciarsi andare definitivamente ha trasformato la tristezza in voglia di rivalsa, con i risultati che stiamo vedendo. Speriamo che continui così fino a fine stagione, anzi fino a fine carriera! 🙂

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    • Innanzitutto complimenti al tuo Prof. di Educazione fisica! Da me il calcio era bandito….solo basket, atletica e pallavolo!
      Quanto alla disamina su Commisso, sono assolutamente d’accordo dal punto di vista tecnico, quanto invece al resto credo abbia dei meriti anche la società che, anche nei momenti più bui della stagione, non ha mai messo in dubbio l’allenatore né colpevolizzato i calciatori. Questo ha permesso di lavorare con serenità, dando loro anche la possibilità di sbagliare, cosa fondamentale se si vuole crescere. Il tempo che a tanti altri è mancato, a Vincenzo Italiano è stato (fortunatamente) concesso.
      Spero anche io che lo spavento di ieri sera serva alla Fiorentina, anche perché è già la seconda volta che rischiamo di buttare via la qualificazione con una gara di ritorno oscena. Era infatti già accaduto contro il Braga, speriamo non si ripeta contro la Cremonese. Concludo con Castrovilli, calciatore di cui sono tecnicamente innamorato: ne abbiamo parlato anche nella puntata del Corner Viola che uscirà stasera!

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      • Come hai detto tu in un tuo vecchio video, Commisso vede i suoi dipendenti come una famiglia, quindi quando qualcuno li critica lui anziché farsi condizionare da queste critiche e cacciarli li protegge come fa un leone con i suoi cuccioli. Questo quando ne beneficiano degli ottimi professionisti come Italiano è un bene, quando ne beneficia uno come Pradé invece è un male, perché in quel caso le critiche sono fondate e meritate, e quindi lui dovrebbe essere stato cacciato già da un pezzo. Anche perché in società abbiamo anche Burdisso come osservatore, e dato che ad un direttore sportivo si chiede soprattutto di scoprire talenti chi sa fare l’osservatore può fare anche il direttore sportivo.
        Attendo fremente il tuo video di stasera! 🙂

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    • Secondo me le italiane vanno massicciamente avanti nelle coppe – anche – perché all’estero la fase difensiva in genere non è curata maniacalmente come in serie A

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      • Ah, sono totalmente d’accordo: i nostri allenatori sono i più preparati in assoluto, e infatti è da molti anni che le più grandi squadre del mondo si affidano a loro (dal Manchester City di Mancini al Real Madrid di Ancelotti passando per il Chelsea di Antonio Conte, tutte società che con i nostri allenatori hanno ottenuto grandi risultati). Grazie per la risposta! 🙂

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