Il buono, il brutto, il cattivo

INTER – FIORENTINA = 2 – 1

Orgoglio, tantissimo orgoglio, smisurato orgoglio. Questo è ciò che porto con me dopo la tanto bella quanto sfortunata finale di Coppa Italia di ieri sera. La Fiorentina ha dato l’anima, il cuore, ha messo tutto ciò che aveva in una gara che avrebbe potuto, forse dovuto, avere un risultato diverso. Ancora una volta gli episodi e soprattutto la differenza di qualità degli interpreti messi in campo dai due allenatori hanno fatto la differenza, ma i viola sono usciti sotto un diluvio di applausi non solamente dei propri tifosi, ma anche di tutto il pubblico presente. Orgoglio dicevo, un sentimento che provo innanzitutto per una tifoseria che anche ieri ha dato dimostrazione a tutti di quanto viscerale sia l’amore che ha nei confronti della propria città e della propria squadra di calcio. Ci siamo inventati una coreografia bellissima e riuscitissima, abbiamo cantato incessantemente per 95 minuti, abbiamo incitato i nostri calciatori con ancora più voce quando ci siamo trovati sotto nel punteggio. Orgoglio per una squadra che, guidata ancora una volta da capitan Biraghi avvolto nella bandiera dei quattro quartieri fiorentini e con indosso la fascia di Davide Astori, ha dimostrato che in questo momento la Fiorentina gioca il miglior calcio d’Italia insieme al Napoli. Attacchi tambureggianti, possesso palla finalmente non più fine a sé stesso, geometrie di gioco variabili che possono contare talvolta sugli inserimenti da dietro dei terzini, altre volte su quelli dei centrocampisti, talvolta sulle verticalizzazioni del trequartista, altre volte sull’impostazione del difensore. Un mix di disciplina e fantasia, ritmo e possesso palla, che anche ieri sera ha messo in difficoltà l’Inter per ampi tratti di gara. Resta però ancora una volta quell’amaro in bocca dettato dagli errori individuali che hanno condannato i colori viola ad una nuova sconfitta in finale: errori difensivi ed offensivi che hanno deciso l’esito finale della gara. Si aggiunge a ciò la differenza incredibile di valori in campo, una differenza siderale fotografata dalla possibilità di Simone Inzaghi di poter impiegare part time un calciatore come Lukaku mentre Italiano deve accontentarsi di Sottil. Così fa male, fa tanto male ma abbiamo la fortuna ed il merito di potercela giocare nuovamente tra due settimane, un’altra finale che speriamo possa essere giocata con un’esperienza ed una testa diversa ma che soprattutto speriamo regali alla città di Firenze qual trofeo che tutti noi ci meritiamo.

Poche ore di sonno, qualche esercitazione di scarico e poi sabato sarà nuovamente campionato per un Fiorentina Roma mai così inutile da decenni: due squadre proiettate sulle rispettive finali europee, che arrivano stanche ed incerottate con poca o nessuna voglia di rischiare le gambe per vincere la partita. Speriamo sia solamente una parentesi utile a far risalire il morale dopo la brutta bastonata avuta in finale di Coppa Italia.

IL BUONO

  • Nico Gonzalez: non c’è niente da fare, quando le partite contano, l’argentino è il calciatore in grado di fare la differenza. Segna la rete del vantaggio regalandoci un’illusione meravigliosa ma non si ferma a quello. E’ un trottolino inesauribile e punta continuamente l’uomo senza risparmiarsi. Aiuta anche in fase difensiva con ripiegamenti intelligenti. Giocatore di spessore internazionale.
  • Bonaventura: con il Rettore dell’Università del calcio rischio di essere ripetitivo. E’ il faro della manovra viola riuscendo a far sgorgare gioco sia in verticale che in orizzontale. Cala un pò alla distanza, ma resta sempre fondamentale per la manovra. Chapeau!
  • Vincenzo Italiano: se riavvolgo il nastro indietro di 24 mesi, torno a pensare alla Fiorentina di Beppe Iachini, una squadra timorosa, che difendeva sempre negli ultimi 25 metri, che cercava di speculare solo sulla squadra avversaria. Dopo due anni, possiamo affermare che la rivoluzione copernicana è avvenuta: oggi, grazie alle idee di uno dei migliori tecnici italiani, abbiamo una squadra che gioca a viso aperto anche contro la finalista di Champions League, che crede alle proprie doti ed al proprio modo di giocare a calcio, che crede fermamente in ciò che fa. Grazie a tutto ciò ogni singolo giocatore è migliorato, ha un proprio ruolo nella squadra, si sente coinvolto nel progetto. Se solo fosse stato aiutato maggiormente dalla società durante il mercato di gennaio……

IL BRUTTO

  • Milenkovic – Quarta: la coppia difensiva viola purtroppo non regge il confronto con un fuoriclasse del calibro di Lautaro. Il serbo si addormenta sul primo gol tenendo in gioco l’argentino, mentre Quarta è corresponsabile del gol del raddoppio con un rilancio troppo timido. Serviva la serata perfetta, o forse un centrale di livello superiore.
  • Terracciano: sul primo gol è esente da colpe ma sul secondo ha, secondo me, le responsabilità maggiori. Dopo il colpo di testa di Dodò ha avuto tutto il tempo per uscire in presa alta sul pallone che ballava in area piccola. Invece è stato ancora una volta troppo timido restando incollato sulla linea di porta. Nel corso della gara poi, non riesce a riscattarsi. Serve un portiere titolare per l’anno prossimo.
  • Sottil: inconcludente, sotto ritmo, inutile. L’unico che ha tradito in tutto e per tutto le aspettative riposte in lui dal mister.

A voi per i commenti!!

10 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Una considerazione di carattere generale: se riusciamo ad alzare una coppa, ovviamente mi riferisco alla Conference, con la squadra attuale abbiamo fatto un miracolo sportivo. Grande merito va ad Italiano, perché tanti se lo dimenticano: senza un regista, un bomber alla Vlahovic andato via a metà campionato (unici al mondo a fare una cosa del genere), con la difesa che ci ritroviamo da alcuni anni e mai stata esente da difetti, ci ha portato ad andare in Europa il primo anno e quest’anno in finale in due competizioni diverse. Questi sono i fatti da tenere in considerazione quando si analizzano a tutto tondo le partite. Lautaro due occasioni e due gol, questo fa la differenza in una partita da finale, alla viola per fare due gol con i “bomber” che ci ritroviamo ci vogliono 10 occasioni da rete. Poi è chiaro ci sono anche gli sono individuali in difesa che pesano. Clamoroso l’errore di lettura di Milenkovic che a palla scoperta, se rivedete l’azione tra lui e Brosovic non ci sono giocatori che schermano la visuale, non si accorge di essere dietro la linea dei suoi difensori. Queste cose con squadre forti come l’Inter le paghi non c’è niente da fare. Grande prova di maturità della viola comunque che fa ben sperare per l’impegno con il West Ham. Qui ci vuole una gara pressoché perfetta sperando che non ci castighino ad ogni errore che si farà, che per noi è fisiologico. Leggo le critiche sul blog ad Italiano che doveva gestire meglio il vantaggio e con allenatore alla Mourino si rimaneva sul 1 a 0 (mi riferisco a Bomber Siiimo). Mah! se fai gol dopo 3 minuti cosa vuol dire gestire meglio?, metti tutti dietro alla palla e fai solo contropiede per tutta la partita?. La Fiore non è capace di fare questo, non è nel suo DNA. La forza di questa squadra, e forse anche il suo limite chissà, è quella di avere una identità precisa di gioco aperto e propositivo che applica contro chiunque abbia di fronte, dalla Cremonese all’Inter. Questo mi piace di questa squadra, poi è chiaro ci vogliono giocatori forti e con grinta non di certo alla Jovic per intenderci. Concordo che in questo momento sia da preferire lui a Cabral.
    Ciao a tutti

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    • Ciao Roberto e grazie per il tuo commento puntuale. Sono assolutamente d’accordo con te sull’importanza ed il lavoro incredibile fatto da Italiano. La differenza di qualità degli attaccanti è stata pressoché imbarazzante ed i nostri errori difensivi hanno fatto il resto. A presto!

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  2. Per una sintesi del risultato secondo me è sufficiente esaminare le dinamiche di alcune reti. In occasione del vantaggio nostro, Cabral chiama il passaggio, Ikone lo esegue sovrastimando la capacità di scatto del brasiliano (francamente statico all’Olimpico, era da sostituire). La palla arriva dunque per pura casualità a Nico.
    Sulla seconda rete Inter, Lautaro se la conquista rubando il tempo dell’intervento a Nikola.
    Jovic invece viene servito a pennello da Dodo, è TOTALMENTE LIBERO. Anziché schiacciare il pallone, cerca una traiettoria verso il secondo palo. Risultato: da un metro non prende nemmeno lo specchio della porta.
    Rigiochiamola a attaccanti invertiti e poi vediamo come finisce

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    • Ciao Ugo! Purtroppo come spesso capita, le finali vengono vinte dalle squadre più brave a capitalizzare gli episodi e da quelle che hanno maggiori qualità nei singoli ed in questo l’Inter dispone di calciatori migliori. Gli errori individuali hanno penalizzato oltremodo una Fiorentina che avrebbe meritato quantomeno il pareggio. Certo che paragonare Lautaro con uno dei nostri attaccanti è veramente impossibile…adesso andiamo a Praga per vincere la Conference!

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  3. Non sono d’accordo al 100% su Italiano, che secondo me è uno dei responsabili della sconfitta (che ci poteva stare per carità). Se in panchina avessimo avuto un allenatore “alla Mourinho” la partita finiva 1 a 0 e comunque non avresti mai rischiato di prendere il pareggio IN CONTROPIEDE dopo 7 minuti.
    Veniamo alle scelte del Mister: io sono sicuro che abbia scelto il male minore evitando di rischiare. Per me avrebbero dovuto giocare dal 1′ Ranieri e Jovic.
    A Ranieri è stato preferito Quarta perché non so quanti Boca – River abbia giocato e quindi più capace di gestire le emozioni, nella realtà è stato il peggiore in campo.
    A Jovic è stato preferito Cabral per evitare critiche, ma è sotto gli occhi di tutti che il brasiliano ultimamente non la tocca mai.
    Del portiere non parlo perché non ho avuto il fegato di rivedere le immagini, ma il secondo gol non lo prende nemmeno Buffon a 45 anni.

    Orgoglioso dei ragazzi in campo e dei ragazzi che erano sugli spalti con me.

    Prendiamoci la Conference !!

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    • Grande Bomber! In realtà il gol del pareggio lo abbiamo preso perché Milenkovic si addormenta e non tiene la linea del fuorigioco… Resta un paio di metri dietro la linea e Lautaro trafigge il dormiente. Tra Jovic e Cabral io avrei messo Cabral solo ed esclusivamente per una questione fisica. Contro i colossi interisti, Jovic prima punta probabilmente non l’avrebbe vista mai. Di Terracciano non parlo perché rischio il Daspo.

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      • Guarda Lungo che Bomber l’ha vista giusta, secondo me punto per punto.
        Tra l’altro uscendo in coda dallo stadio, il brusio generale era “un si po’ giohare in nove contro undici” 😆.
        Italiano è un gran lavoratore, ottimo motivatore del gruppo ecc…ma se in estate non gli viene messo a disposizione un attaccante col killer instinct, meglio chiudere il rapporto e voltare pagina. Il suo gioco codificato è questo, più di così con questa rosa non può dare

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        • Ma ci mancherebbe! Io sono d’accordo con i problemi della rosa! Sono sempre stati molto critico perché la società non ha rinforzato a dovere la rosa ed ha intascato 46 milioni di utili senza reinvestire. Manca un attaccante da 15 gol a campionato, un portiere ed un centrale difensivo di livello! Ciò detto continuo a credere che Italiano sia il vero fuoriclasse della Fiorentina; senza di lui non avremmo mai raggiunto la doppia finale. Poi magari mi sbaglierò ma se abbiamo una squadra che cerca di imporre il proprio calcio su tutti i campi d’Italia, lo dobbiamo alla mentalità ed al gioco che le ha dato il mister.

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          • Non c’è dubbio. Ma sai come funziona nel Calcio. Alla terza stagione deve spirare il vento dei risultati, altrimenti il rapporto fiduciario si incrina.
            Praga è un passaggio che non ammette errori.
            Ndr: l’impegno dei giocatori non sta mancando!

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            • Vero! Praga è un viatico fondamentale per il presente ed il futuro…non possiamo fallire! Impegno eccezionale da parte di tutti ed infatti anche tutta la città lo sta riconoscendo alla squadra.

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