Corner Viola – Prematch Fiorentina West Ham – Finale Conference League

A poche ore dalla finale di Praga, grazie alla collaborazione di Flavio Bardaro, conosciamo meglio il West Ham di David Moyes contro il quale la Fiorentina si giocherà la Conference League. Sarà certamente una gara tesa, tattica, difficilmente interpretabile, ma alcune cose possiamo affermarle partendo dalla disposizione delle due compagini.

Modulo : 4-3-3 / 4-2-3-1

Il posizionamento e le difficoltà trovate in Premier League (molte dovute anche ai tanti infortuni) non devono ingannare sulla valutazione dei londinesi. Il West Ham, che lo scorso anno arrivó a giocarsi la semifinale di Europa League, è una formazione di tutto rispetto che, per valori assoluti della rosa, avrebbe dovuto lottare in campionato per un posto nelle coppe europee. Difficoltà in Premier League ma una macchina da guerra in Conference League, dove i ragazzi di Moyes sono ancora oggi imbattuti, con un ruolino di marcia di 13 vittorie ed 1 pareggio grazie a 33 gol segnati e solo 7 subiti. Non dimentichiamoci poi che il tecnico inglese fino ad alcuni anni fa era stato designato come il naturale discepolo di Sir Alex Ferguson per la capacità di modellare lo stile di gioco delle proprie squadre sulle qualità dei calciatori in rosa. Le promesse poi sono state disattese ma Moyes resta un tecnico dall’ottima esperienza internazionale e questo potrebbe certamente fare la differenza.

Passando all’analisi della milionaria rosa degli Hammers (valore complessivo 450 mln), sono diversi i nomi di spicco, su tutti il capitano Rice, uno dei centrocampisti più forti d’Europa che guiderà la mediana di Moyes. Altro elemento da tenere in considerazione è sicuramente il giamaicano Antonio, la punta centrale, che ha segnato finora 14 gol in stagione. Antonio è il classico attaccante centrale dotato di grande velocità e abilità nell’attacco alla profondità, qualità che spesso mette in difficoltà la retroguardia viola abituata a giocare con il baricentro alto grazie alle marcature preventive. Menzione a parte meritano anche altri giocatori di livello, come Areola tra i pali, Zouma in difesa, la batteria di trequartisti ed esterni composta da Paquetà (visto anche in Italia), Lanzini, Fornals e Benrahma, oltre ad Ings e Scamacca in attacco (quest’ultimo assente per infortunio, al termine di una stagione deludente).

Tatticamente, in fase di non possesso, il West Ham quando affronta squadre che costruiscono dal basso come la Fiorentina, adotta un pressing molto alto sulla prima costruzione avversaria, per poi, una volta saltata la prima linea, abbassarsi molto nella propria trequarti e creare densità. In fase di possesso invece, soprattutto con squadre che pressano alto, la squadra di Moyes evita il palleggio e tende ad andare velocemente in verticale dalla prima punta. In alternativa, gli Hammers sfruttano la fisicità del suo centrocampo (soprattutto Soucek, vecchio pallino viola), andando subito sugli esterni offensivi. 

La Fiorentina pertanto dovrà condurre una partita fatta di alta concentrazione, soprattutto sulle marcature preventive, fondamentali nel pressing alto impostato da Italiano senza le quali si rischia di soffrire continuamente le verticalizzazioni londinesi. 

In fase offensiva poi, la Fiorentina dovrà essere brava a lavorare fra le linee, soprattutto con chi agirà sulla trequarti (Bonaventura?), in modo da scardinare l’organizzata e solida difesa di Moyes che ruota attorno all’ex Juve Ogbonna. Creare superiorità numerica grazie all’uno contro uno sarà imprescindibile anche perché, a differenza di Basilea, far piovere decine di palle alte in area di rigore contro una formazione così forte fisicamente come il West Ham, potrebbe non essere la soluzione migliore. Differentemente, creare superiorità numerica sulla trequarti e sugli esterni (decisiva sarà la prova di Nico Gonzalez), potrebbe permettere ai ragazzi di Italiano di far muovere la linea difensiva avversaria e trovare lo spazio giusto per far male. 

Ad ogni modo però, la Fiorentina non dovrà snaturarsi e dovrà imporre la propria idea di calcio, quella continuità di gioco che in due anni ha fatto sognare ed innamorare una città intera raggiungendo anche due finali. 

Ed allora ragazzi tocca a voi, con una città accanto che vi sosterrà dal primo all’ultimo minuto con tutto il fiato che ha in gola.

SEMPRE FORZA VIOLA