FIORENTINA – WEST HAM = 1 – 2
La fine più atroce che potevamo subire: prendere un gol al novantesimo al termine di una gara condotta con sicurezza dovrebbe essere vietato per legge! La partita ha avuto lo sviluppo che ci aspettavamo e di cui avevamo parlato anche in sede di presentazione: inglesi che provano a pressare alti con i soli attaccanti e poi, una volta superata la pressione, si rintanano nella propria metà campo ad aspettare solamente l’errore difensivo viola che, ancora una volta, puntualmente arriva. La Fiorentina ha avuto ancora una volta il merito di non snaturarsi, di provare a giocare sempre la palla, di cercare il pertugio in cui inserirsi per far male al West Ham. I ragazzi di Italiano (e l’allenatore con loro) hanno avuto il letale demerito di cadere ancora una volta in disattenzioni ed errori individuali inaccettabili quando si giocano determinate partite. Se a Roma contro l’Inter era stato Milenkovic, in coabitazione con Terracciano e Quarta, ieri è stato il disastroso Igor a mettere la ciliegina sulla torta di una stagione ingiustificabile e vergognosa in cui i cali di concentrazione e gli errori tattici sono stati troppi per essere frutto del caso. Resta il dolore, la delusione, la rabbia per ciò che poteva essere ed ancora una volta non è stato in una serata macchiata dai comportamenti delinquenziali dei tifosi inglesi che hanno aperto la testa a Biraghi, capitano vero, che ha risposto con un applauso ironico agli animali che a casa loro sono agnellini e, come escono dal Regno unito, tornano ad essere quelle bestie che sono sempre state.
Si chiude nel modo peggiore una stagione che poteva essere trionfale e che invece lascia amarezza, rabbia, delusione. Si apre adesso una fase di riflessione che non dovrà nascondere dietro al raggiungimento di due finali le evidenti mancanze di una rosa che è andata ben oltre i propri limiti proprio grazie a quel gioco offensivo che da ieri sera è sul banco degli imputati.
IL BUONO
- Ranieri: in pochi mesi il mondo si è capovolto. Il difensore che non era stato nemmeno portato in ritiro a Moena, gioca una finale europea con grande sicurezza e disinvoltura senza patire l’impatto della gara. Non ha i 90 minuti nelle gambe, probabilmente perché la tensione ha mangiato i muscoli, chiede il cambio e questo decide la gara. Da confermare subito, ma ricordiamoci che manca un titolare!
- Milenkovic: un autentico muro! A differenza di Roma, non ha cali di concentrazione e cancella dal campo Antonio, centravanti del West Ham. Prova anche le sortite offensive sulle palle inattive a favore della Fiorentina ma non basta. In difesa ripartiamo da lui!
- Bonaventura: come in tutte le finali che si rispettino, le reti vengono su palla inattiva, su errori difensivi o su invenzioni del singolo. Jack ancora una volta dimostra di essere un marziano rispetto alla quasi totalità dei suoi compagni: quando conta, lui c’è sempre, quando hai bisogno, lui non manca mai. E’ l’anima, il cuore, il genio della Fiorentina.
- Amrabat e Biraghi: entrambi non giocano una partita indimenticabile, ma voglio comunque citarli per due motivi diversi. Il marocchino si sfianca in novanta minuti fatti di chilometri, rincorse e palle recuperate senza lesinare mai un briciolo di forza. Il capitano invece, dimostra di essere una persona vera e pulita non amplificando l’effetto di un taglio alla testa che avrebbe potuto mettere in difficoltà arbitro e delegato Uefa. Dimostra ancora una volta di avere valori che vanno oltre il rettangolo verde. Bravi!
IL BRUTTO
- Igor: ennesimo errore di una stagione da buttare. Il problema è che la scelta che ricade su di lui è completamente sbagliata ed il titolare e responsabile di averlo chiamato in causa è Vincenzo Italiano. Ciò però non può scusare il calciatore che, in occasione della rete che decide la gara, ha una posizione del corpo inaccettabile per un professionista, per di più fresco. Spero che il volo che Igor ha preso direttamente per il Brasile sia di sola andata.
- Dodò: la sua stagione si chiude con un’evidentissima flessione atletica che toglie tantissime frecce al suo arco. Il terzino brasiliano senza esplosività diventa un calciatore normale con grandi limiti fisici. Resta comunque uno dei pochissimi acquisti top dell’era Commisso.
- Mandragora: da ieri sera non riesco a togliermi dalla testa la rete fallita, con il suo cosiddetto piede forte, dal centrocampista di Italiano. Che si possa non fare gol lo accetto, che non si prenda nemmeno la porta no. Allucinante.
- Terracciano: Pietro una parata mai?
- La sostituzione mortale: ho sempre difeso Italiano e lo reputo il segreto della nostra stagione straordinaria. Prendere però per l’ennesima volta la stessa rete e soprattutto scegliere il peggior difensore della stagione per giocarsi gli ultimi minuti di una finale europea è un atto di presunzione che difficilmente dimenticherò. Se è giusto riconoscere i meriti del mister, stavolta non posso non metterlo dietro la lavagna. Ancora dobbiamo crescere!
A voi per i commenti!!