Da Verona a Bruges sarà tutta un’altra storia

Una Fiorentina in maschera cade a Verona vittima dei propri errori, dell’ampissimo turnover e di una seconda rete regolare solamente per la terna arbitrale e per gli addetti al VAR.  

I viola si sono presentati in terra scaligera con dieci calciatori, tutti eccetto uno dei due centrali difensivi, che molto probabilmente non giocheranno la decisiva trasferta in terra belga e la scelta di Vincenzo Italiano credo sia corretta. Quando si è così vicini allo striscione del traguardo, è necessario per la squadra e per il mister darsi una priorità e, considerando che la strada europea potrebbe non solamente regalare un trofeo ma anche aprire la strada ad una competizione internazionale più importante, la decisione di scommettere tutte le fiches  sulla semifinale di ritorno appare la migliore. Anche perché, se non ci fossero stati i consueti errori individuali che macchiano troppo spesso le gare viola, pur con una formazione rivoluzionata, la Fiorentina avrebbe potuto uscire dal Bentegodi con almeno un punto in saccoccia. L’occasione che ha portato al calcio di rigore poi trasformato da Lazovic, è un concentrato di ciò che la nostra difesa sta combinando non solamente nelle ultime settimane ma ormai da più di due stagioni: errori individuali che purtroppo non hanno consentito ai viola di raggiungere un trofeo o piazzamenti migliori in questi campionati gestiti da Vincenzo Italiano. Luca Ranieri, apparso in netta flessione ed annebbiato in occasione del rigore, ha commesso un errore clamoroso non allungando di testa la palla a Christensen che poi ci ha messo del suo intervenendo in modo improvvido sull’attaccante del Verona e commettendo il fallo. Se però a Ranieri gli errori si possono anche perdonare vista l‘ottima stagione disputata fino ad una settimana fa, il portiere danese resta un vero mistero. Al netto dei calci di rigori parati in Coppa Italia, i 5 milioni spesi per lui sono ancora oggi un mistero: i viola avrebbero avuto bisogno di fare un salto di qualità tra i pali, cosa che invece non è purtroppo avvenuta. Nonostante ciò, la Fiorentina era riuscita a tornare in partita grazie al miglior giocatore in campo, quel Castrovilli che tra poche settimane vestirà una nuova maglia con un ginocchio rimesso a nuovo ed una qualità tecnica mai persa, Castro che dopo aver colpito il palo aveva segnato un gol di pregevolissima fattura. Ed anche dopo il secondo vantaggio gialloblu, viziato da un evidente fallo di mano, la squadra di Vincenzo Italiano ha avuto la chance di pareggiare ma il sinistro di Nzola è finito alto e le diverse palle inattive avute non sono state sfruttate.

Resta comunque una partita ingiudicabile in cui la squadra viola, oltre ad essere completamente diversa da quella che giocherà mercoledì, ha anche affrontato un Verona con il sangue agli occhi, che ha surclassato la Fiorentina per ritmo, convinzione e cattiveria. Un vero miracolo quello gialloblu, frutto del lavoro assolutamente sottovalutato di un fiorentino come Marco Baroni che io preferirei di gran lunga rispetto ad Alberto Aquilani sulla panchina viola: un tecnico che ha già diversi anni di esperienza sulle spalle, che pagherebbe di tasca sua per allenare al Viola Park, che ha dimostrato più volte di sapersi adattare a situazioni difficili mettendosi sempre a disposizione della propria società adattandosi ai calciatori che ha avuto a disposizione. Una certezza anziché una scommessa come l’attuale tecnico del Pisa che però sembra essere il favorito di questa proprietà, per un bel salto nel ridimensionamento più assoluto.

Tornando invece al presente, c’è da sperare che Bonaventura abbia sentito solamente un piccolo fastidio perché andare in Belgio senza uno dei giocatori più rappresentativi e carismatici sarebbe un altro problema per una squadra che ha dimostrato più volte di avere forti problematiche di leadership. Mercoledì sarà necessario sbagliare pochissimo perché il Club Brugge, come ha già dimostrato all’andata, dispone di un attaccante in un momento di grazia, di calciatori tecnicamente importanti, di un’organizzazione difensiva che può reggere agli assalti viola. Sarà fondamentale l’approccio alla gara dei ragazzi di Vincenzo Italiano, perché lo stadio belga si preannuncia infuocato ed andare sotto nel risultato nei primi minuti di partita potrebbe rivelarsi decisivo: la Fiorentina dovrà cercare di gestire i ritmi ed i tempi della partita, tenendo sotto controllo il gioco, senza però addormentarsi né guardarsi troppo allo specchio per ammirare la propria bellezza. In queste partite, quelle da dentro o fuori, spesso sono i dettagli a fare la differenza ed i viola dovranno essere capaci di indirizzarli…. ben troppe volte la lettura sbagliata di un pallone, la marcatura errata di un difensore, il pallone perso da un centrocampista, il gol fallito da un attaccante hanno fatto la differenza tra la vittoria e la sconfitta.

Stavolta non dovrà accadere perché il ciclo di Vincenzo Italiano si merita di non finire adesso, perché ancora una volta il settore ospiti sarà pieno in ogni seggiolino, perché Firenze da troppi anni aspetta di alzare un trofeo. E’ il momento di arrivare di nuovo all’ultimo atto della Conference League!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – CLUB BRUGGE= 3 – 2

Una vittoria da togliere il respiro!

Nella semifinale di andata di Conference League, la Fiorentina giocava la sua seconda gara da non sbagliare in una settimana dopo la rovinosa caduta di Bergamo e stavolta, Vincenzo Italiano ed i suoi ragazzi non hanno fallito l’esame. Approccio perfetto, 31 tiri scagliati verso la porta, dominio territoriale e controllo del ritmo di gara, ricerca dell’uno contro uno in ogni zona del campo. Peccato solamente per l’unico gol di vantaggio con cui i viola giocheranno la gara di ritorno in Belgio, frutto ancora una volta di una disattenzione difensiva sanguinosa, stavolta per opera di Luca Ranieri, solitamente il miglior difensore della squadra. E non mi si dica per favore che anche stavolta la Fiorentina ha subìto rete per colpa della disposizione voluta dal mister, perché l’errore è solo ed esclusivamente individuale: Ranieri dapprima cerca l’anticipo leggendo male la traiettoria della palla, poi per recuperare corre a fianco dell’attaccante lasciandogli però il centro dell’area! Un vero peccato perché il doppio vantaggio avrebbe avuto tutto un altro sapore e valore.

La formazione scelta per la semifinale di andata è stata la più offensiva possibile con una linea mediana a due composta da Bonaventura ed Arthur e con Beltran dietro a Belotti: nonostante potesse sembrare un azzardo troppo grande, la Fiorentina ha iniziato a macinare gioco ed occasioni fin dall’avvio e, dopo la splendida rete di uno sfortunatissimo Sottil, i viola hanno avuto diverse occasioni per raddoppiare tra cui quella di Nico Gonzalez, la più clamorosa. Anche stavolta poi, la Fiorentina si è fatta male da sola, con un rigore regalato non tanto da Biraghi che ha toccato la mano con il braccio da posizione molto ravvicinata, quanto da Ranieri che ha sparacchiato in mezzo al campo un pallone che poteva ed anzi doveva essere gestito meglio. Nonostante ciò, i viola hanno ricominciato a costruire gioco ed il Franchi, pieno nonostante il clima da lupi, ha riconosciuto lo sforzo incoraggiando senza sosta la propria squadra. Ad inizio ripresa poi, quando la stanchezza ha iniziato a venire fuori, la Fiorentina ha cominciato ad avere difficoltà di gestione della palla ma la superiorità numerica ha permesso di continuare a controllare piuttosto agevolmente la gara. L’errore incredibile di Ranieri poi, sembrava aver nuovamente sciupato anche la splendida rete di Belotti (a proposito… forse servendolo in area di rigore qualche gol in più lo potrebbe fare!) ma il racconto del gioco più bello del mondo ha sempre un nuovo capitolo da poter scrivere. Dopo le gioie personali trovate dallo spesso criticato Sottil e dal bomber triste Belotti, mancava solamente lui: l’attaccante prima voluto dal mister e poi emarginato, quello che nelle ultime partite non era stato nemmeno convocato, quello che non sembrava più meritevole nemmeno di giocare gli ultimi minuti di partite inutili come quella col Sassuolo. Proprio lui, Mbala Nzola, ha dapprima colpito il palo (ormai sembra una moda per i calciatori viola) e poi ha segnato una rete pesantissima che potrebbe restituirgli quella fiducia, quell’autostima e quella tranquillità che tanto sono mancate in questa prima stagione viola. Considerando gli infortuni che stanno colpendo la squadra, adesso abbiamo bisogno veramente di tutti!!

Ed ora a Verona per portare via un risultato positivo che ci lasci in zona Europa e ci permetta di far riposare quei calciatori che mercoledì dovranno essere pronti a lottare su tutti i palloni fino all’ultimo secondo per regalarci il sogno della seconda finale europea consecutiva.

IL BUONO

  • Sottil: dopo il gol contro il Sassuolo, si ripete con un destro ancora più bello. Continua a puntare e saltare il diretto avversario senza sosta servendo anche dei bellissimi palloni in mezzo all’area di rigore. Si infortuna proprio sul più bello, quando finalmente sembrava poter sbocciare definitivamente. Prometti che ripartiamo da qui?
  • Martinez Quarta: una volta tanto lo voglio inserire tra i migliori per la gara difensiva anziché per i gol. Dei quattro dietro è il più preciso e puntuale. Speriamo duri così anche al ritorno!
  • Belotti: lotta, sgomita, fa reparto ma soprattutto stavolta segna! Finalmente un movimento da centravanti vero spalle alla porta ed un sinistro fulmineo che non lascia scampo al portiere avversario. Dai Gallo che ora conta doppio!
  • Nzola: ho già detto tanto nell’articolo. Il calciatore ex Spezia, arrivato questa estate per reggere il peso dell’attacco viola, è finito all’angolo ed ora prova a rivedere la luce del sole. In questo finale di stagione quanto servirebbe il vero Nzola…..

IL BRUTTO

  • Ranieri: se molto spesso è non solamente il miglior difensore, ma anche il miglior calciatore in campo, ieri sera è stato disastroso. Oltre all’errore in occasione del secondo gol che ho già descritto, anche sul primo è lui che rinvia a casaccio in mezzo al campo un pallone che si poteva e si doveva gestire meglio. Al ritorno servirà quello vero!
  • Nico Gonzalez: aveva caricato la vigilia della gara con parole importanti invece, una volta in campo, sbaglia troppo e non risulta mai decisivo. Con l’infortunio di Sottil, il suo ruolo sarà ancora più importante!
  • Dodò: dispiace perché è reduce da un infortunio, ma disputa nuovamente una prova incolore. Soprattutto nella prima frazione sembra spaesato e molto impreciso, nella ripresa sale di livello nella metà campo avversaria ma i cross risultano quasi mai pericolosi. Speriamo torni per il rush finale!
  • Terracciano: l’eterno numero 12 per una squadra che vuole stare in Europa tutti gli anni. Passi per il rigore, ma sul gol del raddoppio resta inchiodato alla porta quando invece con due passi in avanti avrebbe chiuso molto più spazio all’attaccante. Mai reattivo.

A voi per i commenti!!