LAZIO – FIORENTINA = 1 – 2
Una vittoria dai tanti significati.
La Fiorentina torna dall’Olimpico con tre punti di platino che rilanciano le ambizioni (quante volte abbiamo sentito questa parola negli ultimi mesi?) in campionato. Al termine di una partita i cui ultimi 25 minuti sono durati un’eternità, i viola scavalcano nuovamente Bologna e Milan e rimettono ad una distanza di 6 punti la Roma di Ranieri che si era rifatta minacciosamente sotto. Oltre che per la classifica però, la vittoria è fondamentale anche per come è arrivata e per come sono stati interpretati i 90 minuti: se nel primo tempo la Fiorentina è stata bellissima, scintillante, capace di gestire i singoli momenti della gara, nella ripresa i viola hanno praticamente smesso di giocare, abbassandosi troppo. I due esterni di centrocampo, Folorunsho da una parte e Beltran dall’altra, sono diventati terzini aggiunti, Mandragora (ottima la sua prova) si è schiacciato sulla coppia difensiva ed anche Adli non è più riuscito a far ripartire il gioco. In questo modo, la ripresa è diventata un’agonia soprattutto quando i viola hanno fatto le sostituzioni: Richardson ha dimostrato ancora una volta di non avere né il passo né la personalità per giocare determinate partite, Sottil non ha ricevuto palloni giocabili ed il solo Comuzzo ha aggiunto qualcosa, un qualcosa che però se da una parte ha regalato solidità difensiva, dall’altra ha arretrato ancora più il baricentro della squadra.
Già perché la formazione iniziale di Palladino ha riservato quelle sorprese che Firenze aspettava da tempo: il rilancio di un ottimo Pongracic che ha marcato, lottato, a tratti dominato la fase difensiva, un centrocampo più muscolare che grazie alla contemporanea presenza di Mandragora e Folorunsho ha finalmente permesso ai due terzini di tornare a volare in sovrapposizione (fantastici i due assist forniti da Dodò e Gosens in occasione delle reti), il rilancio di Gudmundsson che nel primo tempo ha regalato perle tecniche d’alta scuola e che, se solo fosse stato più fortunato, avrebbe segnato in rovesciata un gol da antologia. Tutto questo però, è potuto accadere certamente per la fisicità, l’abnegazione e l’intelligenza tattica di Folorunsho, ma soprattutto per la partita da todocampista di Beltran. Se una cosa abbiamo imparato da questo ragazzo, è che non solo non è un centravanti, ma probabilmente non ha nemmeno un ruolo e questo nel calcio di Palladino sta diventando la sua fortuna…. Se riavvolgete il nastro a questa estate, credo nessuno avrebbe scommesso sulla titolarità, anzi sull’imprescindibilità dell’argentino proprio perché segnava troppo poco per essere annoverato tra gli attaccanti ed aveva davanti Gudmundsson in quello che tutti pensavamo fosse il suo ruolo. Ed allora Lucas che ha fatto? Si è lamentato dell’arrivo dell’islandese? Ha forzato la mano per fare scelte diverse? Tutto il contrario!! Semplicemente ha fatto il professionista, mettendosi a disposizione e dimostrando in campo che lui giocherebbe davvero anche in porta pur di giocare!! In questo inizio di stagione, Beltran ha fatto l’attaccante, il trequartista, l’esterno di centrocampo ed anche la mezz’ala o a tratti il terzino. Quanti giocatori avrebbero fatto lo stesso percorso? Ecco, di giocatori così io mi innamoro perdutamente perché sono l’essenza della squadra, dello spogliatoio, dell’attaccamento alla maglia.
Ma se c’è un messaggio che è arrivato in modo più potente degli altri dalla vittoria di ieri sera, è che la squadra (o almeno il gruppo dei calciatori che gioca) è con il proprio allenatore senza se e senza ma. Quanto sarebbe stato semplice ieri sera far fuori il proprio allenatore giocando al piccolo trotto senza lottare? Ed invece no, tutt’altro!! Certamente la prestazione di ieri sera è criticabile sotto vari aspetti, ma non sotto il punto di vista della volontà, della grinta, dell’attaccamento. Anche i calciatori fino ad oggi meno impiegati, come Pongracic, hanno dimostrato di volere bene al proprio allenatore ed alla propria squadra tirando fuori una prestazione maiuscola che rafforza enormemente la posizione di Palladino.
Ed allora, per il bene della Fiorentina, da qui in avanti tutti con Palladino!! Senza però doversi tappare la bocca se qualcosa non dovesse andare… Se ad esempio dico che il secondo tempo viola è stato l’anti calcio perché abbiamo smesso di giocare, non posso essere tacciato di volere il male della Fiorentina. Semplicemente sto esprimendo un mio punto di vista, soprattutto dopo un primo tempo giocato in modo eccellente, su ritmi serrati, con trame di gioco che ormai non ricordavamo più. Spero però nel contempo si sia capito che smettere di giocare con 11 giocatori sotto la linea della palla non è proprio un’idea grandiosa….
Restano dunque tre punti fondamentali, resta la prova maiuscola di tanti singoli, resta una rosa da potenziare ed allargare; ma resta soprattutto una dimostrazione di attaccamento all’allenatore di cui tutti dovremo far tesoro da qui alla fine della stagione.
IL BUONO
- Beltran: ho già detto quasi tutto nel pezzo ma quel che manca è sottolineare l’importanza della rete di testa che è la ciliegina in un’azione di squadra bellissima. Un altro argentino di cui innamorarsi.
- Pongracic: bocciato da quasi tutti troppo frettolosamente, torna in campo contro una delle squadre offensivamente più pericolose del campionato. Nonostante ciò si batte con grande forza e precisione. Annulla Castellanos e fa saltare i nervi a quasi tutti gli attaccanti laziali. Ora ci siamo Marin!!
- Folorunsho: fisicità, grinta, applicazione, intelligenza tattica. Sembra giochi a Firenze da inizio stagione per come è già integrato nei meccanismi di Palladino: ha già capito anche i tempo di gioco di Dodò e lo dimostra in occasione del gol di Beltran quando serve perfettamente la sovrapposizione del brasiliano. Si perde come al solito quando viene spostato in mezzo, ma speriamo torni presto Cataldi per non vederlo più lì. Acquisto tanto necessario quanto azzeccato.
- Dodò: finalmente è tornato quel motorino inesauribile che nelle ultime settimane sembrava annebbiato. Stantuffa continuamente sulla fascia e serve un assist al bacio a Beltran. Adesso non fermarti più!!
IL BRUTTO
- Il secondo tempo: dopo un primo tempo giocato magnificamente, la Fiorentina ha smesso completamente di giocare. Vero che la Lazio ha cambiato marcia con l’ingresso di Rovella, vero anche che la reazione dei padroni di casa è stata veemente, ma i ragazzi di Palladino hanno completamente smesso di giocare rinunciando a qualunque sortita offensiva. Così si rischia di buttare via punti preziosi!!
A voi per i commenti!!
