Fiorentina: Rivoluzione di Mercato e Nuove Scommesse

La rivoluzione è compiuta ed ora tocca a Palladino.

Sembrava il solito mercato in cui la Fiorentina cerca di fare solo ciò che è necessario, spendendo poco ed incassando di più, quel mercato in cui cerchi un giocatore che costa 30 milioni e te pretendi di portarlo via alla metà, quello in cui cedi la miglior piantina del tuo settore giovanile (Kayode) per prendere un usato sicuro ed invece stavolta gli ultimi due giorni sono stati tanto scoppiettanti quanto sorprendenti. Tamponata piuttosto velocemente la falla apertasi in mezzo al campo grazie all’arrivo di Folorunsho (che per ora sta andando alla grande), i viola hanno atteso come al solito le ultime 72 ore di mercato per far partire i fuochi d’artificio ed allora, prima di analizzare le mosse del Direttore Pradè (finalmente un uomo di calcio con autonomia che fa il mercato), facciamo un bel resoconto delle operazioni effettuate:

Acquisti
•Michael Folorunsho dal Napoli

•Pablo Marí dal Monza
•Cher Ndour dal Paris Saint-Germain anche se militava nel Besiktas in Turchia

•Nicolò Zaniolo dal Galatasaray anche se giocava nell’Atalanta

•Nicolò Fagioli dalla Juventus

Cessioni:
•Martinez Quarta al River Plate
•Michael Kayode al Brentford
•Jonathan Ikoné al Como
•Oliver Christensen alla Salernitana
•Cristiano Biraghi al Torino
•Riccardo Sottil al Milan
•Christian Kouamé all’Empoli

•Nicolás Valentini all’Hellas Verona. 

Come avrete visto non ci sono le cifre accanto alle operazioni poiché voglio parlare di calcio e non di contabilità. Salta fin da subito agli occhi che la società Fiorentina ed il tecnico Palladino abbiano scelto di fare tabula rasa, piazza pulita di tutti i protagonisti delle ultime stagioni viola. Se guardate la rosa che esce da questo mercato, tra i calciatori che vanno in campo sono rimasti solamente Comuzzo (che giocava poco o nulla con Italiano), Ranieri, Mandragora, Beltran e Dodò.

Che dite, eravamo a fine ciclo? C’erano problemi di spogliatoio? Attacchi di coliche allo stomaco di tanti? Virus intestinali? Io sinceramente non conosco i motivi delle epurazioni, ma almeno adesso si riparte davvero da capo con nuovi capitani, nuovi leaders nello spogliatoio (vedasi Pablo Marì), ma anche con nuovi personaggi da gestire: la vera scommessa infatti, prima che tecnica, sarà quella psicologica con uno spogliatoio in cui ci saranno contemporaneamente Kean (per adesso il migliore per distacco della stagione), Zaniolo, Fagioli ed il giovanissimo Ndour. Riuscirà Palladino nel miracolo?

Il mister sarà chiamato ad un lavoro non solamente psicologico, ma anche e soprattutto un lavoro di campo: con la qualità che gli è stata regalata nelle ultime due sessioni di mercato sarebbe inaccettabile continuare a vedere uno spettacolo come quello offerto nel secondo tempo contro il Genoa. Adesso la Fiorentina ha tutto per potersela giocare contro tutti, su ogni campo d’Italia, in casa ed in trasferta. Purtroppo non potremo ammirare i nuovi acquisti nella gara di giovedì contro l’Inter (è infatti una prosecuzione non un recupero ma questo tanti giornalai non lo sanno), ma nel posticipo di Lunedì mi aspetto una squadra nuova di zecca non solamente negli interpreti! Pensate che titolo potrebbe essere: la prima Fiorentina alla scala del calcio….

Certo è che se i viola sono stati rivoluzionati negli interpreti, dovrà necessariamente cambiare anche il modulo tattico visto fino ad oggi. Gli esterni non ci sono più, abbiamo finalmente un buon numero di centrocampisti, alle qualità tecniche degli interpreti è stata finalmente associata anche quella fisicità necessaria nel calcio di oggi e che è sempre stata chiesta da mister Palladino. Se dovessi scommettere oggi sul modulo che useremo più di frequente da qui alla fine della stagione, azzarderei l’ipotesi di un 3-4-2-1 che permetterebbe al mister di tornare all’amata difesa a tre, a Gosens di imperversare sulla fascia, ai trequartisti di tornare a liberare la fantasia muovendosi negli spazi senza dover pesticciare sempre la linea di laterale (e se si vegliasse pure Colpani?).

Da non scartare però anche la possibilità di un albero di natale (4-3-2-1) con terzini più bloccati ed un centrocampista in più, visto che finalmente abbiamo sia centrocampisti centrali che mezz’ali. Credo molto dipenderà dall’inserimento di un potenziale leader difensivo come Marì e soprattutto dallo studio degli avversari. Abbiamo infatti ormai capito che Palladino non è un allenatore che cerca di imporre il gioco, ma al contrario cerca di sfruttare le debolezze avversarie ed allora ancora una volta…. Mister tocca a te!

Se il mercato in entrata stavolta mi ha soddisfatto, ciò che però mi ha entusiasmato è quel che Pradè è riuscito a fare in uscita. Se qualcuno, giusto un mese fa, mi avesse detto che stamattina non avrei più visto a Firenze Kouamè, Biraghi, Ikonè e Sottil, avrei pensato ad uno scherzo di cattivo gusto. Invece no, invece è tutto vero! Non solo abbiamo accontentato il mister, ma sinceramente anche i tifosi che non ne potevano più di aspettare l’eterno incompiuto, di vedere sbracciare e lamentarsi il capitano (occhio Ranieri che sei sulla strada buona), di “ammirare” i tiri che non centravano mai la porta o le serpentine che non portavano mai nemmeno ad un calcio d’angolo. Ecco, il mercato in uscita, seppur condito di prestiti, è da 10 pieno.  

L’ultimo pensiero poi è per tutti quelli che ancora tifano per la nazionale italiana e sperano in un nuovo corso azzurro: se c’è una società in Italia che sta cercando di rivitalizzare e rimettere al centro del gioco i potenziali nazionali di domani questa è la Fiorentina. Kean, Ndour, Fagioli, Zaniolo, Folorunsho oltre a Comuzzo rappresentano un’inversione di tendenza clamorosa che speriamo possa colorare di viola la compagine del C.T. Spalletti.