Appunti viola dopo la prima amichevole estiva

Dopo la fine del campionato e lo scossone tecnico dato dalle dimissioni di Palladino (chi era costui??), la Fiorentina è stata brava ad assicurarsi in panchina la figura migliore tra quelle raggiungibili, cioè l’amato Stefano Pioli. Oltre al tecnico, i primi colpi di mercato sono stati più che buoni: un attaccante esperto come Dzeko che sa fare la prima e la seconda punta, ha grande esperienza internazionale oltre che leadership, uno che sa come si vincono le partite che contano, un centrocampista dalle grandissime potenzialità come Fazzini, tecnicamente ottimo, con il fiuto del gol e con perfetti tempi di inserimento, infine un difensore di rotazione come Viti che a me non convince molto, uno che è troppo abituato a giocare in contesti perdenti con cui si è guadagnato due retrocessioni consecutive. Le conferenze stampa di tutti i nuovi, da Pioli ai calciatori, sono state ineccepibili ma stasera ci aspettavamo una prima relativa conferma. Nelle ultime settimane mi sono allontanato dal mio amato blog per una serie di questioni personali e per un lavoro che sta diventando sempre più importante, ma quando la maglia viola scende il campo non riesco proprio a resistere: non vi prometto che scriverò in merito ad ogni amichevole, ma stavolta eccomi qua!!

La prima Fiorentina si presenta con il tridente di cui Firenze spera di innamorarsi, quello composto da Gudmundsson, Dzeko e Kean con l’islandese che si muove dietro la coppia dei compagni; la difesa davanti al confermatissimo De Gea è composta da tre giocatori (anche perché la rosa è strutturata per giocare con questa disposizione) ma tra i titolari non c’è Pongracic bensì Comuzzo con capitan Ranieri e Pablo Marì perno centrale. Il centrocampo infine, è la sorpresa maggiore rispetto allo scorso anno: Pioli infatti, sceglie la strada della qualità non solamente a parole schierando solamente 4 uomini e non 5, Dodò e Gosens sugli esterni e la coppia Mandragora Fagioli in mezzo, senza dunque un vero e proprio mediano davanti ai difensori.

Venendo al campo, possiamo innanzitutto dire che la Fiorentina di Pioli sta cercando di cambiare il proprio atteggiamento in campo: l’idea non è più quella di aspettare passivamente le giocate della squadra avversaria ma quella di andare ad attaccare alta per recuperare palla più vicina alla porta avversaria. Non solo, ma la volontà è quella di provare a difendere insieme e non solamente attraverso l’uno contro uno: ne è dimostrazione il ripiegamento a turno di Dzeko e soprattutto Gudmundsson in mezzo ai centrocampisti per andare a raddoppiare gli avversari in possesso di palla.

Cercando poi alcuni spunti per reparto, possiamo dire che tra i difensori Ranieri è sembrato più coinvolto offensivamente e sempre attento nella propria metà campo, Comuzzo tra alti difensivi e bassi offensivi con alcuni errori tecnici, ma la sorpresa è stata Pablo Marì. La sua qualità nel giocare la palla in verticale è stata semplicemente deliziosa: sia in occasione del gol del vantaggio di Dodò che nello sviluppo di altre occasioni, il difensore ex Arsenal ha mostrato qualità veramente pregevoli che saranno piaciute a mister Pioli. Che il regista quest’anno sia proprio lui? Il reparto più in difficoltà è sembrato certamente il centrocampo: Dodò è apparso indietro dal punto di vista difensivo anche se ha trovato il gol, Gosens si è scambiato bene con Ranieri ma non ha trovato quasi mai la linea di fondo, infine Mandragora e Fagioli non sono riusciti a far viaggiare bene il pallone in mezzo al campo. Senza un riferimento quale il vertice basso, hanno fatto vedere di avere ancora bisogno di tempo per conoscersi e trovare quell’affiatamento che certamente arriverà. Infine l’attacco, il reparto che incuriosiva di più: Gudmundsson e Dzeko si sono alternati spesso nella posizione di trequartista con Kean a fare il perno centrale. L’islandese, il giocatore da cui ci aspettavamo il maggior numero di risposte, ha finalmente mostrato grande volontà di sentirsi parte del progetto di squadra che Pioli sta costruendo. Molto più coinvolto, molto più dentro al gioco, si è messo a disposizione dei compagni anche nella fase difensiva ma ha fatto vedere il meglio nella metà campo avversaria con un palo e l’assist per Dzeko. Quest’ultimo, oltre al gol, ha fatto una tonnellata di cose utili mentre Kean è sempre Moise: ha segnato, ma ha anche sprecato un paio di occasioni clamorose senza però mai mollare né calare di intensità.

Anche nella ripresa Pioli ha schierato la squadra con la difesa a 3, segno che la scelta sembra essere stata presa. Ovviamente però, anche per gli interpreti, la seconda frazione ha dato meno spunti e dunque cercherò di analizzare solamente la prova di alcuni singoli anche se il ritmo e l’avversario (le riserve della Fiorentina Primavera) non aiutano: partiamo dal presupposto che non parlo e non parlerò della prova di un calciatore che nello scorso mercato di gennaio si è trasferito al nord dicendo che la maglia rossonera era il suo sogno fin da bambino. Per come vedo il calcio io, il buon Sottil non si merita la maglia che questa sera gli è stata messa addosso; ha giocato a tutta fascia? Ha regalato un assist? Ha segnato un gol? Non mi interessa. Dei nuovi, ha regalato buonissime sensazioni Fazzini (tra l’altro tifoso viola e non rossonero) non solamente per il gol: ha mostrato doti tecniche fuori dal comune, grande facilità nel trovare la porta, qualità indiscusse nel primo controllo del pallone, splendida visione di gioco. Lo sconosciuto Kospo poi, seppur contro un avversario che non ha quasi mai superato la metà campo, ha palesato grandissima personalità, ottime doti tecniche e buona intraprendenza…potrebbe fare la spola tra primavera e prima squadra! Ndour si è notato solamente per la tripletta (!!!) messa a segno mentre chi ancora una volta ha deluso è Lucas Beltran: sicuramente giocare con le seconde linee non aiuta, ma se davvero vuole restare a Firenze, non sono queste le prestazioni che lo possono aiutare!

A voi per i commenti!!