Sembra passato un secolo da quando era appena finita la stagione, la squadra aveva mancato ogni obiettivo, un altro allenatore aveva deciso di lasciare la panchina viola, la tifoseria della Fiorentina (stavolta unita) lanciava critiche ed offese ad una proprietà che, con la risposta di Commisso, dimostrava ancora una volta di non aver capito Firenze, i tifosi viola ma soprattutto il significato della Fiorentina per i propri sostenitori.
Ma stavolta, quando ormai nessuno più credeva in loro, Prade’ (il più citato dalle critiche della tifoseria) e Goretti hanno capito che si era davanti all’ultimo giro di giostra, all’ultimo minuto dei supplementari, al rigore decisivo della contesa ed allora hanno deciso finalmente di dare una sterzata convinta almeno relativamente alla scelta della persona da mettere in panchina: basta scommesse, basta giochisti a senso unico, basta mediocrità! Era dall’arrivo di Giovanni Trapattoni che la Fiorentina non disponeva di un allenatore scudettato, perlopiù una persona che, pur non avendo il D612 nel codice fiscale, potrebbe insegnare a tante persone cosa significa essere fiorentini e cosa significano i colori viola per Firenze. Una sterzata talmente netta che mi ha fatto venire in mente quella splendida canzone di Fiorella Mannoia:
Come si cambia per non morire
Come si cambia (1984)
Come si cambia per amore
Come si cambia per non soffrire
Come si cambia per ricominciare
Come si cambia per non morire
Certamente queste prime amichevoli disputate ci hanno restituito una Fiorentina che non si rintana nella propria metà campo ad aspettare l’errore altrui per ripartire in contropiede con una bella pallonata su Kean, una squadra che rispetto a quella di Palladino ha in comune solamente la difesa a 3. Il nuovo corso infatti, prevede che i viola cerchino di dominare il gioco, di avere il controllo della situazione, di recuperare la palla il più avanti possibile: non solo, ma si cerca di puntare sulla qualità dei calciatori chiedendo loro di esprimere il talento senza paura per provare a vincere le partite. Ma se l’aspetto tecnico tattico è ancora da affinare, e le amichevoli inglesi diranno a che punto è la squadra viola, ciò che più impressiona è il cambio di situazione ambientale.
Dalla contestazione strisciante ad oggi, la rivoluzione è quasi copernicana con il mondo viola che sembra vivere in una bolla: il Viola Park (finalmente) aperto al pubblico ogni giorno gratuitamente, amichevoli sempre sold out, ottimi dati nella vendita delle maglie, una campagna abbonamenti che ha già oltrepassato il limite delle 11.000 tessere staccate!! Finalmente la città e la squadra sembrano camminare insieme, grazie ad un tecnico che ha saputo fin da subito toccare le corse giuste, usando parole non urlate ma importanti, arrivando a porre sul tavolo obiettivi arditi: possibilmente un trofeo lottando stabilmente per la zona Champions League. Pioli ha affermato di aver ricevuto ampie rassicurazioni dalla proprietà in merito al mercato dei prossimi 3 anni, cioè la durata del suo contratto.
La speranza è che la consapevolezza di essere all’ultimo giro di giostra, all’ultimo atto di fiducia della piazza nei confronti della società, sia arrivato ben chiaro anche aldilà dell’Oceano. Anche se Commisso ancora non sembra esserne consapevole e non manchi occasione per ricordarlo, mettersi contro un’intera città non è mai un bell’affare. Da queste parti lo hanno provato le famiglie Pontello e Della Valle, entrambe alla fine costrette ad andarsene; Firenze è già ripartita dalle ceneri della C2 e non si è mai disunità finché non è tornata in Serie A. La speranza è non dover ripetere certe esperienze: tra meno di un mese parte la nuova avventura….
È la vostra ultima occasione!
