Dalla gloria al fallimento: il bilancio della stagione viola

Dopo la stagione in cui finalmente la Fiorentina era tornata sulla cartina del calcio che conta grazie alle due finali di Coppa Italia e Conference League, l’obiettivo dell’annata ormai terminata era quello di fare meglio e purtroppo i viola non ci sono riusciti. Inutile fare finta, la società di Commisso e del compianto Barone anche stavolta non è stata capace di portare a casa un trofeo né ad entrare in una coppa europea più importante anche se per molti parlare di fallimento sarebbe eccessivo. Se infatti consideriamo i NON investimenti del mercato estivo e soprattutto l’incomprensibile sessione di gennaio, possiamo certamente affermare che, nonostante le parole spese che ci avevano raccontato di una proprietà che voleva riportare i viola in alto, la società non ha voluto e saputo aiutare Vincenzo Italiano ed il comparto tecnico. Ciò detto però, anche chi è andato in campo non può essere considerato esente da colpe se, al termine nuovamente di quasi 60 gare disputate, non sono riusciti a migliorare i risultati in Coppa Italia (dove la Fiorentina è uscita in semifinale contro l’Atalanta), in campionato (dove l’ottavo posto rappresenta il minimo sindacale) ed in Conference League (dove capitan Biraghi e soci sono riusciti a perdere la terza finale consecutiva contro una squadra molto mediocre) volendo far finta che la Supercoppa Italiana non sia mai stata disputata. Un vero peccato soprattutto se consideriamo che il calcio ammirato nelle prime due stagioni grazie alla “rivoluzione” tecnico tattica di Italiano in questa stagione è sembrato evaporato. Se nei campionati precedenti avevo fatto fatica ad individuare una sola partita da premiare come la migliore, stavolta l’imbarazzo della scelta l’ho avuto ripensando a quante brutte partite ha giocato la Fiorentina e quante occasioni sono state sprecate non solamente dalla società ma anche da chi è andato in campo. Inaccettabili sono state le sconfitte di Lecce, quella di Sassuolo, i punti persi in casa contro i salentini ma non solo….. Un vero peccato perché, nonostante le colpe maggiori siano di Commisso, Barone, Pradè e Ferrari, la finale di Conference non è praticamente stata giocata ed i punti persi in modo rocambolesco contro le “piccole” sono quelli che sono mancati per riuscire a restare nelle prime sei posizioni di campionato. Insomma, nessuno può essere assolto per il fallimento stagionale che in troppi hanno cercato di nascondere. Che il ciclo di Italiano e di questo gruppo fosse finito lo avevamo capito da un pezzo, che però dovesse concludersi in questo modo è assolutamente inaccettabile. Tocca adesso alla società dimostrare che effettivamente sono stati compresi gli errori, tocca a Palladino trovare quell’elasticità di gioco e di schieramento che troppo spesso è mancata durante la gestione Italiano, tocca ai giocatori riconquistare una piazza delusa, ferita, pronta a far esplodere la rabbia contestatrice così come a innamorarsi nuovamente di una squadra e di un colore che scorre nelle vene di chiunque sia nato in riva all’Arno.

STATISTICHE A CONFRONTO CON LA STAGIONE 2022-2023

Posizione finale:  8° (8° nel 2022-2023)

Punti:  92 (totali nelle manifestazioni) media punti 1,58 (87 media punti 1,68)

Vittorie: 25 (29)

Pareggi: 17 (14)

Sconfitte:  17 (16)

Gol fatti: 98 (92)              

Gol subiti: 70 (65)

Differenza reti: +28  (+33)

Capocannoniere: Nico Gonzalez 16 (12 in campionato, 4 in Conference League) (Cabral 16 reti)

Delle tre stagioni in cui Vincenzo Italiano è stato sulla panchina viola, quella appena terminata è stata certamente quella giocata peggio. Non sto parlando né di risultati, né di classifiche, ma solamente di prestazioni. Dopo due anni in cui i viola avevano dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque grazie al ritmo, alla capacità di creare occasioni, alla forsennata pressione sui portatori di palla avversari, quest’anno non abbiamo ammirato le stesse qualità. La Fiorentina ha sempre cercato di fare il proprio gioco ma le avversarie avevano ormai capito lo spartito ed i calciatori non hanno saputo fare quel qualcosa in più per continuare a stupire. Non solo, anche dalla panchina sono arrivate poche invenzioni e Vincenzo Italiano è sembrato aver perso quella creatività che aveva permesso di stupire anche in corso d’opera. La Fiorentina ha continuato a giocare un possesso palla spesso sterile che, sommato alla scarsa qualità della rosa, ha raramente divertito il pubblico sugli spalti. Certo ci sono state anche eccezioni e la semifinale di andata di Coppa Italia ha rappresentato il canto del cigno di un gruppo arrivato ormai a fine corsa. Contro la squadra di Gasperini, i viola hanno sfoggiato tutte le migliori qualità: recupero della palla nella metà campo avversaria, attenzione alle verticalizzazioni avversarie, ferocia nel sapere ripartire grazie a giocate di qualità ed a spirito di gruppo. Tutto ciò che purtroppo è mancato nella finale di Atene.

Peggior gara dell’anno: Sassuolo – Fiorentina

Ce ne sono state troppe ed è stato difficile sceglierne una sola ma la trasferta di Sassuolo credo sia la peggiore, quella che ci ha fatto anche risvegliare da un sogno chiamato Champions League. Una squadra senza cuore, senza gambe, senza grinta, che ha buttato letteralmente via la gara senza nemmeno giocarla. Il dubbio che mi attanagliava era tra la gara in terra emiliana, la finale di Conference (che però era già stata eletta come la peggiore nella scorsa stagione) e la sconfitta di Lecce, che è certamente la più rocambolesca. Da una squadra come la Fiorentina, che ha costruito le fortune delle ultime stagioni sull’intensità ed il furore agonistico, non mi sarei mai aspettato, in quel momento della stagione, una gara vuota ed insipida come quella di Sassuolo. Un brusco risveglio che purtroppo non è servito per convincere la società ad investire sul mercato di gennaio.

Miglior calciatore: Martinez Quarta

La stagione viola ha vissuto di tanti colori cupi e dunque non c’erano molti candidati al premio. Purtroppo gli innesti della campagna acquisti estiva non hanno brillato, un pò per colpe del calciatore come nel caso di Nzola, un pò per equivoci tattici che hanno fatto rendere meno delle attese atleti che probabilmente avrebbero potuto fare di più, come Beltran. Quarta però, partito addirittura in panchina per lasciare spazio alla coppia Milenkovic Ranieri, ha vissuto una stagione in netto crescendo e non solamente dal punto di vista realizzativo. Ripercorrendo le prestazioni del centrale argentino, vedo alcune assonanze con quella di Torreira: al centrocampista uruguaiano, grazie all’intuizione di Vincenzo Italiano, fu data licenza di attaccare negli spazi in avanti quando la Fiorentina decise di cedere Vlahovic alla Juventus a gennaio (a proposito com’è quella storiella che Pradè e Ferrari hanno raccontato in conferenza stampa sulle società che non vendono mai a gennaio il miglior calciatore?). Da quel momento in poi, Torreira diventò l’attaccante più importante viola segnando diverse reti e tenendo i viola nelle posizioni buone per il ritorno in Europa. Anche Quarta in questa stagione ha tolto diverse castagne dal fuoco con i gol, gli assist, le giocate per i compagni. Certo ha ancora diversi difetti in fase difensiva anche se sta migliorando anche in quegli aspetti: finalmente meno cartellini gialli soprattutto in posizioni inoffensive per Terracciano, meno amnesie in marcatura. Ed ora col rinnovo fino al 2028 potrebbe diventare una colonna viola. Crescerà ancora?

Peggior calciatore : Arthur Melo

Arrivato dalla Juventus con un’operazione cervellotica che solo questa proprietà poteva pensare, ha fatto ciò che in molti, tra cui il sottoscritto, avevano previsto. Un calciatore praticamente fermo da due anni, che ha pochi cavalli nel motore, ha giocato poco più di metà delle gare a ritmo ridotto. Mai un cambio di passo (e questo lo potevamo immaginare), poca personalità nel ruolo (e questa è la cosa più grave): ha giocato una stagione grigia, fatta di tanti passaggi in orizzontale ed all’indietro, con pochi guizzi e quasi alcuna verticalizzazione. Arrivato strombazzato come pochi, si è dimostrato un calciatore fortemente sopravvalutato o comunque non in grado di elevare il livello dei propri compagni come invece dovrebbe fare chi vuole essere il faro del centrocampo. Adesso torna alla Juventus dopo che la Fiorentina lo ha rimesso in sesto fisicamente e gli ha regalato nuovamente una buona quotazione sul mercato facendo l’ennesimo regalo ai bianconeri. Poi non dobbiamo contestare questa proprietà…..Amarezza.

La sorpresa: Kayode

Lanciato da titolare alla prima di campionato a Genova, il giovane terzino proveniente dalla primavera ha fin da subito stupito non solo per la corsa e l’entusiasmo, ma anche per la maturità e la capacità di adattamento nel calcio dei grandi. Ha coperto l’assenza di Dodò sulla fascia destra nel migliore dei modi giocando talvolta anche troppo. L’ennesima dimostrazione che quando i giovani vengono fatti giocare senza l’ansia da prestazione, il calcio italiano riesce ancora a tirare fuori calciatori in grado di giocare e di farlo bene. Ha avuto dei passaggi a vuoto ma resta di gran lunga la più bella notizia della nostra stagione. Il nostro futuro!

La delusione: Barak

Atteso alla stagione della consacrazione, ha fatto un vero e proprio buco nell’acqua. Dopo aver saltato quasi completamente la preparazione estiva per un problema fisico serio, gli è stato dato tutto il tempo necessario a tornare in condizione ma del vero Barak in questa stagione si è visto poco o nulla. Male nel ruolo di trequartista con licenza di inserirsi in area, male quando è stato arretrato nel ruolo di centrocampista puro, non ha mai trovato continuità di impiego né di prestazione. Peccato perché è uno di quei giocatori che almeno fino alla stagione precedente, era in grado di cambiare la gara anche entrando in corsa. Che farne di lui? Rilancio o cessione?

Voto alla stagione viola: 6+

E’ stato difficilissimo racchiudere tutti gli episodi, i sentimenti, le arrabbiature e le gioie in un solo voto, ma il gioco è questo. La stagione è certamente sufficiente perché, come dice anche Vincenzo Italiano (voto 7,5 al suo triennio in viola che credo rimpiangeremo) non può contare solamente il risultato finale ma anche il percorso. Anche stavolta la Fiorentina ha raggiunto la finale europea ed il posto in una competizione internazionale e dunque ha fatto il minimo di quello che gli veniva richiesto. Certo se l’obiettivo iniziale era quello di fare meglio, allora i viola hanno fallito ma quanto sono stati aiutati da una società che tutti gli anni dichiara di voler fare meglio della stagione precedente ma non investe nulla? Resta un campionato concluso all’ottavo posto, come lo scorso anno, una finale persa contro una squadra modesta che rappresenta il rimpianto più grande di queste ultime stagioni. Tutto ciò non deve però far dimenticare che la Fiorentina, anche il prossimo anno, giocherà in Europa ed ha comunque giocato più partite di tutti nelle ultime due stagioni. Di bel calcio se n’è visto decisamente meno, ma il bilancio resta comunque sufficiente. Adesso tocca a Palladino ed alla società provare (finalmente) a fare meglio.

Aspetto i vostri commenti!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – MONZA = 2 – 1

Altri tre punti per guadagnare l’accesso all’Europa.

Al termine di una gara che ha offerto diversi spunti positivi, la Fiorentina batte il Monza e scavalca nuovamente in classifica il Napoli consolidando l’ottavo posto che garantirebbe l’accesso alla prossima Conference League. In attesa dello scontro diretto di venerdì infatti, i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno rimontato il gol iniziale di Djuric ed ora sono due punti avanti ad Oshimen e compagni: a 180 minuti dalla fine del torneo insomma, una vittoria nel prossimo turno, significherebbe Europa per il terzo anno consecutivo! Certamente non la competizione regina, ma comunque una vetrina importante per provare a crescere nonostante l’imminente addio dell’artefice principe di tutto questo, mister Italiano. Ieri sera, dopo diverse settimane in cui non accadeva, il tecnico siciliano è tornato a cantare, saltare e salutare la Curva Fiesole, ringraziando per un tifo incessante che più volte ha invitato tutti i tifosi a recarsi ad Atene per la seconda finale europea in due anni. Il sorriso smagliante di Italiano ha fatto sperare qualcuno in un ripensamento che credo però sia quasi impossibile (anche se in cuor mio continuo a non demordere…..).

Tra l’altro ieri sera, a proposito di tecnici, è andato in scena un confronto tra il presente ed il possibile futuro della panchina viola. Tra i potenziali successori di Italiano infatti, uno dei nomi più accreditati sembra proprio quello di Raffaele Palladino che anche in sala stampa al termine del match si è prodigato in importanti lodi al pubblico viola ed alla piazza di Firenze. L’allenatore del Monza, protagonista di due ottime stagioni in terra brianzola, non ha mai nascosto le proprie ambizioni e, nell’ipotesi di una separazione con Italiano, tra i pochi nomi plausibili, è certamente il mio favorito. Rispetto ad Aquilani infatti, l’altro nome forte in corsa, ha un’esperienza maggiore e soprattutto ha dimostrato di sapersi adattare perfettamente ai calciatori che gli vengono messi a disposizione. A Monza infatti, con un Direttore come Galliani, ha sempre dovuto fare con quello che il mercato portava ed ha dimostrato di saperlo fare bene. E’ un allenatore in continua evoluzione, che gioca con più sistemi di gioco (anche ieri sera è partito con la difesa a 4 per poi passare a quella con tre centrali), che plasma il modulo ai calciatori che ha: da gennaio, una volta arrivato il centravanti Djuric, ha abbandonato la costruzione dal basso con il fraseggio stretto che portava la palla rasoterra ad un attaccante come Dani Mota, rapido e svelto, per passare ad un calcio fatto maggiormente di verticalizzazioni e ricerca di spazi esterni per andare al cross. Insomma un tecnico moderno, che ha voglia di arrivare, che lavora con quello che ha: l’identikit perfetto per una società che vuole investire poco ed ha ambizioni commisurate a ciò che spende.  

Tornando alla partita, la sensazione più piacevole che ho avuto è stata quella di una Fiorentina in netto crescendo dal punto di vista atletico. Così come in Belgio, anche contro il Monza, i viola hanno giocato un ottimo secondo tempo in cui hanno definitivamente ribaltato il risultato ed hanno gestito il ritmo del gioco senza grande apprensione. I calciatori sono tutti coinvolti indipendentemente dal loro minutaggio ed il record al quale la squadra è arrivata grazie al gol di Arthur lo dimostra: il brasiliano è il diciannovesimo calciatore della rosa ad andare in rete….nessuno in serie A ha fatto meglio della Fiorentina. Vorrà pur dire qualcosa!! Vuol dire che il tecnico tiene tutti sulla corda, che propone un calcio che coinvolge tutti, che mette tutti i calciatori nella condizione di esprimersi al meglio: vi sembra poco?

Ed ora testa a venerdì per chiudere i conti con il Napoli!

IL BUONO

  • La vittoria in rimonta: preso il gol a freddo, i viola non si sono disuniti ed hanno giocato una partita vivace, brillante, intelligente, segno di una maturità che potrebbe diventare l’arma vincente in vista di gare da dentro o fuori. Crescita importantissima in questo momento della stagione!!
  • Nico Gonzalez: finalmente convincente non solamente in fase realizzativa per tutti i 90 minuti. Cambi di ritmo, serpentine ubriacanti, giocate in ogni zona del campo. Se torna quello vero possiamo veramente divertirci!
  • Arthur Melo: il gol vittoria è solamente la ciliegina sulla torta. Convincente in fase di impostazione, più brillante dal punto di vista fisico, capace anche di verticalizzazioni intelligenti. Fai la differenza in queste ultime partite e poi….amici come prima.
  • Barak: dopo una stagione in cui le ombre sono state quasi quotidiane, torna ad interpretare una gara totale. Svaria su tutto il fronte d’attacco, smazza assist al bacio, cerca la porta con inserimenti intelligenti, porta il pressing su Pessina con continuità. Il biondino ha ricominciato a sudare per la maglia!

IL BRUTTO

  • Martinez Quarta: viene sovrastato da Djuric in occasione del gol del Monza e spreca un assist al bacio di Barak spedendo in curva un colpo di testa piuttosto semplice. Dai Lucas non mollare che siamo a fine stagione!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SASSUOLO = 5 – 1

Seconda vittoria consecutiva e zona Europa riagganciata!

Dopo la grande delusione di Bergamo, gara che non ho commentato visto il rientro alle prime luci dell’alba dal Gewiss Stadium, era necessario tornare a vincere ed a convincere contro una delle squadre più arrendevoli del campionato. Se il Sassuolo doveva dimostrare quantomeno la voglia di provare a salvarsi, l’obiettivo è stato del tutto mancato vista l’assenza di convinzione e di attenzione che i ragazzi di Ballardini hanno messo nei 90 minuti di ieri. I viola dal canto loro, hanno fatto la partita che dovevano, riuscendo a conquistare i tre punti, a ritrovare finalmente la via della rete senza dannarsi troppo l’anima, a far crescere il minutaggio di diversi calciatori che ultimamente sembravano in netta flessione, a restituire la fiducia a giocatori centrali del progetto viola, quali Nico Gonzalez e Barak tornati finalmente al gol. Vincenzo Italiano ha deciso di far rifiatare alcuni calciatori che avevano battagliato in quel di Bergamo ed ha tenuto fuori gli acciaccati Belotti, Nico e Bonaventura, lo sconclusionato Milenkovic ed il sempre presente Terracciano, mentre ha dato le chiavi del centrocampo ad Arthur nonostante tutti pensassero all’impiego dell’ex Maxime Lopez. Il brasiliano ex Juventus sembra essere in crescita di condizione, almeno secondo il tecnico, anche se francamente a me è parso il solito architetto compassato, incapace di verticalizzare e di far cambiare ritmo alla propria squadra. Nonostante ciò, la differenza tra le due squadre è stata troppo netta e gli spunti di un redivivo Sottil ed i nuovi innesti nella ripresa hanno permesso alla Fiorentina di vivere finalmente una serata tranquilla nonostante la rete subìta. E la vittoria è stata comunque importante visto il contemporaneo pareggio del Napoli che adesso è stato raggiunto in classifica nonostante la gara da recuperare (chissà quando) contro l’Atalanta e con il vantaggio dello scontro diretto all’ultima giornata da disputarsi al Franchi.

Certo pensare ai punti buttati via all’andata contro il Sassuolo, a quelli dilapidati contro il Lecce sia all’andata che al ritorno viene veramente il mal di stomaco….restano comunque questi sei punti consecutivi che rimettono la Fiorentina in una posizione di classifica più consona e restano anche le prestazioni di alcuni calciatori, come Parisi, che ha trovato troppo poco spazio visto il titolare di quella fascia e come Sottil che avrebbe veramente tutto per diventare un ottimo calciatore ma al quale sembra sempre mancare qualcosa per fare la differenza. La speranza poi, è che si sia finalmente ritrovato il miglior Barak che servirebbe come il pane in questo rush finale e che Nico Gonzalez si sia ricordato che calciatore è e quali doti ha anche nel trovare la porta avversaria. I dati dicono che i viola sono assolutamente in linea con le pretendenti all’Europa che conta in fatto di reti subìte ma mancano clamorosamente nei gol segnati. Che qualcuno si sia finalmente sbloccato davvero?

Giovedì intanto, contro il Club Brugge, arriva la prima partita della vita, quella da non sbagliare per continuare nel nostro sogno. Come dice sempre mister Vincenzo Italiano, nella gara d’andata è fondamentale tenere tutto aperto: considerando i momenti opposti delle due squadre, sarebbe già un buon risultato!

IL BUONO

  • Sottil: senza alcun dubbio il migliore in campo. Segna un gran bel gol che sblocca la gara, disegna due assist per i propri compagni e si dimostra fin da subito imprendibile per i difensori avversari. Che il problema sia soprattutto nella testa del ragazzo è ormai acclarato. Speriamo che la visita del padre a Firenze gli dia la serenità necessaria a sbocciare definitivamente.
  • Martinez Quarta: all’ottavo gol stagionale, dimostra ancora una volta di essere, seppur con tutti i suoi difetti, imprescindibile per la Fiorentina. Resta un mistero il suo mancato impiego a Bergamo in una sfida così importante.
  • Nico Gonzalez: segna una doppietta in pochi minuti contro una difesa arrendevole. Sarebbe fondamentale che Nico ritrovasse quella fiducia che, dopo i rigori sbagliati, sembra essere svanita. Forza Nico che la Fiorentina ha bisogno del suo numero 10!
  • Barak: altro calciatore che è mancato tantissimo in questa stagione. Dopo un inizio macchiato dai problemi di salute, il biondino ex Verona non ha mai trovato quella continuità di rendimento che la scorsa stagione risolse tante partite. E se si fosse tenuto il meglio per la fine?

IL BRUTTO

  • Gol subìto: un peccato non aver chiuso imbattuti la partita, ma Christensen vive comunque una serata da disoccupato. Contro il Brugges ci vorrà la massima attenzione!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

JUVENTUS – FIORENTINA = 1 – 0

Un campionato anonimo che rischia di cancellare tutto il resto.

Questo è ciò che sta accadendo alla Fiorentina di Vincenzo Italiano che è ormai in caduta libera, con solo due vittorie nelle ultime 12 gare di campionato, quintultima nel girone di ritorno. Che potesse esserci un calo fisiologico vista anche la contemporanea presenza su tre fronti potevamo aspettarcelo, ma questo calo così verticale è assolutamente inaccettabile. Tanto più perché l’approccio alla gara di ieri sera è stato inguardabile: una squadra sotto ritmo, con calciatori che passeggiavano per il campo, zero contrasti vinti, nessuna idea di gioco né avversario superato nemmeno dai calciatori dai quali sarebbe doveroso aspettarsi di più, Nico su tutti. Se questo è il modo ci chiudere un ciclo a Firenze, Italiano ed i suoi ragazzi hanno scelto quello peggiore snobbando quella che per Firenze non è e non sarà mai una partita come le altre. Se Biraghi, il mister, Nico e tutta la truppa ancora non l’hanno capito, allora si possono tranquillamente accomodare su altre panchine o vestirsi con altre maglie. Lo avrei potuto capire contro altri, ma con la Juve no, quella Juve che faceva sfoggio della coppia di attaccanti che gli abbiamo gentilmente donato incassando quasi 120 milioni, quella Juve che non vinceva da 42 giorni ed era in evidente crisi di gioco, condizione e risultati. E la Fiorentina come ha deciso di giocare la partita? Invece di azzannarla senza tregua, un po’ come aveva fatto in Coppa Italia contro l’Atalanta, i viola hanno fatto la figura di quelli che disputano la partita tra scapoli ed ammogliati, in ciabatte e con qualche Peroni di troppo sullo stomaco, di quelli che sbuffano dopo il pranzo di Natale o di Pasqua. Tolti Ranieri, Kayode ed in parte Bonaventura, il primo tempo è stato imbarazzante per qualità di (non) gioco, per atteggiamento, voglia ed intensità. Che io sappia, non ci dovrebbero essere i mondiali in Qatar, quindi potreste dire a Nico che non ha più scuse? Ed a Kouamè potremmo chiedere di azzeccare uno stop prima di fine stagione?

Detto della pochezza tecnica di una squadra che è stata indebolita anziché rinforzata dalla nostra amata società, anche il mister stavolta non mi ha assolutamente convinto. Innanzitutto nell’atteggiamento di una squadra che non si è minimamente capito che razza di partita volesse fare e poi nella gestione degli uomini. La formazione iniziale è stata un ibrido difficilmente comprensibile: volevamo fare turnover oppure no? Volevamo provare a giocarla oppure no? Ci interessa il campionato oppure no? Se, come credo io, la priorità è data alle coppe, allora che ci faceva Kayode in campo? E Bonaventura, Nico, Mandragora e Belotti? Non solo…. ma alcuni di questi giocatori sono stati tolti dopo 45 minuti probabilmente per preservarli per giovedì ed allora non aveva più senso, nel caso, farli subentrare dopo? Non solo ma se vuoi far giocare Barak (che è uscito dal campo nemmeno sudato), mi spieghi a cosa serve fare un continuo possesso palla orizzontale? Il ceco, si dovrebbe ormai averlo capito, ha bisogno di giocare sulle seconde palle, sulle spizzate, sull’attacco dello spazio creato dalla prima punta: giocando come nel primo tempo di ieri ha senso schierarlo? Eppoi credo e spero che, a questo punto della stagione, si sia ormai capito che la Fiorentina non può fare a meno delle giocate, dell’elettricità, dell’intraprendenza di Lucas Beltran. Anche ieri sera, nella ripresa, è stato l’unico in grado di accendere la luce in una serata bruttissima, l’unico ad avere voglia di saltare l’uomo, l’unico a provare fino in fondo la giocata.

Resta l’amarezza per una sconfitta contro una squadra che gioca il calcio dei tempi di Marco Columbro. Non solo in bianco e nero la maglia, ma anche la TV che trasmette la partita direttamente dal paleozoico. Una squadra che, pur avendo qualità, gioca il peggior calcio d’Italia in rapporto ai calciatori che ha, che però ha battuto la Fiorentina per 1-0 sia all’andata che al ritorno. A questo giochino conta chi fa rete e noi…. lasciamo perdere. Ora testa al Viktoria Plzen nella speranza che i viola siano quelli visti contro l’Atalanta, altrimenti  la strada potrebbe farsi impervia.

IL BUONO

  • Beltran: come già detto, la Fiorentina non può più fare a meno di lui. Appena entra in campo, il gioco viola nella metà campo avversaria trova fluidità, profondità e genialità. Un calciatore del genere in una sfida di coppa può essere decisivo.
  • Sottil: ebbene sì, proprio lui, l’uomo più pettinato dopo Mandragora stavolta mi ha convinto. Entra con quella sana strafottenza che spesso me lo fa odiare, ma stavolta la usa nel modo giusto. Punta sempre l’avversario, spesso lo salta, fa anche ammonire Cambiaso. Nel deserto viola, sembra quasi un funambolo.
  • Maxime Lopez: in una partita dai ritmi messicani, sembra una piovra in mezzo al campo. Gioca e distribuisce decine di palloni in modo saggio, facendo guadagnare alla propria squadra un netto predominio territoriale. Peccato che manchi sempre la giocata geniale che potrebbe imbucare l’attaccante. Resta un mezzo giocatore che spero venga sostituito nella prossima stagione.

IL BRUTTO

  • Nico Gonzalez: se volete farvi ammaliare dal tiro che Szczesny devia miracolosamente sulla traversa fate pure, ma la prestazione è largamente insufficiente. Non vince mai un confronto diretto con il proprio difensore e, nell’unica occasione in cui ci riesce, mette un cross direttamente fuori dallo stadio. Nico sveglia che per le coppe serve quello vero!!
  • Barak: Tonino stai tranquillo che il ciuffo era perfetto e ti hanno fatto un sacco di primi piani dove risaltava bene l’abbronzatura. Lo vedrei meglio in Via Montenapoleone.
  • Il primo tempo: assolutamente inaccettabile!!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – MACCABI HAIFA = 1 – 1

Ed anche quest’anno siamo ai quarti di finale!!!

C’è chi dice che la Conference League sia una manifestazione inutile, c’è chi invece dice che è solo uno specchietto per le allodole per coprire una proprietà che vuole solo vivacchiare, io invece dico che giocare in una competizione europea è sempre bello, anzi bellissimo! Con i miei compagni di stadio non manchiamo mai, nemmeno quando affrontiamo compagini di posti sperduti perché abbiamo mangiato talmente tanto letame nelle ultime stagioni che affacciarci nuovamente ad un tabellone europeo ad eliminazione diretta regala sempre una forte adrenalina.

La gara di ieri sera però, ha dato ragione a coloro i quali paragonano la Conference ad un torneo di amatori: ritmi bassi, giocate elementari, errori evidenti, intensità da lunedì mattina in ufficio. Se a questo poi aggiungiamo l’ennesima titolarità di Cristiano Biraghi, il quadro è completo. Nonostante tutto questo però, la cosa più triste della serata è stato l’ambiente e l’atmosfera respirata a Firenze, ed in particolare nel quartiere di Campo di Marte, fin da mercoledì mattina. Strade chiuse, camionette ad ogni angolo, agenti in tenuta antisommossa: scene incredibili che ci devono fare ricordare sempre di quanto sia preziosa la pace e la collaborazione tra i popoli e di quanto siamo stati fortunati a vivere in un così lungo periodo di pace… altro che storie!! La pace è il bene più prezioso e la sempre maggior integrazione tra i popoli è la base fondamentale per riuscire a mantenerla.

Un raggio di luce però è arrivato in curva Fiesole quando il nostro fratello Simo ci ha messo finalmente di nuovo piede. Il suo ritorno, dopo un bruttissimo “incidente”, gli ha permesso di tornare a ridere, scherzare, cantare e tifare con noi in parterre…. decisamente il regalo migliore e la notizia più bella di questo giovedì!!

Resta adesso da conoscere la prossima avversaria mentre già si comincia a pensare alla difficilissima trasferta di domenica a Bergamo contro l’Atalanta. Una sconfitta potrebbe allontanare definitivamente la Fiorentina dalla zona Europa.

IL BUONO

  • Il ritorno di Simo in parterre: so che ho già scritto sopra dell’emozione che abbiamo provato, ma mio figlio Niccolò mi ha detto che questo doveva essere il primo punto perché ha rappresentato la nota più bella della serata ed allora non resta che obbedire…..Bentornato fratello!
  • Barak: l’Avvocato Agnelli aveva definito Boniek “il bello di notte” poiché nelle gare europee dava sempre il meglio di sé stesso. Il nostro Antonino sembra voler ripercorrere le sue orme visto che in Conference League è assolutamente letale, sempre decisivo, pronto a sfruttare ogni singola occasione. Tra l’altro nel gol del vantaggio l’Hellas Verona è azionista di maggioranza visto il cioccolatino servito da Faraoni sulla testa del ceco. Se Barak torna quello vero, allora ci divertiamo!
  • Dodò: quello del mio amico Simo non è stato l’unico rientro ieri sera. Abbiamo finalmente potuto abbracciare nuovamente anche il terzino brasiliano che tanto ci è mancato in questa stagione soprattutto dal punto di vista caratteriale. Un calciatore esplosivo, sempre sorridente, mai domo, che non molla mai fino al novantesimo. Non è certamente pronto per tornare a competere subito ad alti livelli, ma il solo rientro in gruppo potrebbe rappresentare una scintilla fondamentale. Vai Dodò, torna a sorridere ed a volare in maglia viola!!!

IL BRUTTO

  • Terracciano: ricordate quando in uno dei miei ultimi pezzi avevo detto che il buon Pietro mi sembrava appannato? Ecco ieri sera ne abbiamo avuto conferma…. la rete che subisce sotto le gambe è quasi fantozziana e denota scarsa reattività alla conclusione dell’avversario. Probabilmente essere rimasto pressoché inoperoso per tutta la gara non lo ha aiutato, ma ai grandi portieri spesso basta un solo intervento per decidere la partita. Dai Pietro che entriamo nel momento caldo della stagione!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

TORINO – FIORENTINA = 0 – 0

Una partita orrenda, povera di gesti tecnicamente interessanti, senza alcuna novità tattica, allenata male e giocata peggio agli ordini di un direttore di gara che non ha fatto eccezione. La Fiorentina di Vincenzo Italiano si è presentata a questo match importante in chiave Europa con la stessa formazione con cui aveva vinto dominando contro la Lazio ma il risultato in termini di gioco, intensità ed atteggiamento è stato opposto. Arthur in mezzo al campo è tornato a trotterellare lentamente senza un’idea degna di nota, Beltran è stato ingabbiato da un Torino molto aggressivo e Bonaventura è rimasto a predicare in solitario cercando vanamente un aiuto in un Nico molto opaco, in un inutile Sottil, in un Belotti dominato da Buongiorno. Con i due terzini obbligati ad aspettare nella propria zona di riferimento l’ottimo Bellanova e l’eterno Rodriguez, i viola non sono mai riusciti a rendersi pericolosi fino all’espulsione di Ricci.

Come voi sapete bene, su questo blog difficilmente commento le prestazioni arbitrali ma visto che il Torino si è sentito defraudato, provo a dire come la penso. Marchetti, il fischietto della gara, ha certamente fatto male, ma la decisione più importante, cioè l’annullamento del gol di Zapata, è del tutto corretta. L’attaccante colombiano, prima di calciare in porta, si disinteressa del pallone e va direttamente su Milenkovic spostandolo con una spinta a due mani: di che si parla? Quanto poi all’espulsione di Ricci, la colpa principale dell’atteggiamento del calciatore è del figlioccio di Gasperini e del simil Silvio Berlusconi. Con l’allenatore che inizia ad inveire contro l’arbitro fin dal primo fischio ed il numero uno della società granata (editore de La Gazzetta dello Sport) che ormai da settimane piange come nemmeno Mazzarri, come volete che si comportino i propri calciatori? Tutti a riempirsi la bocca di fair play e di rispetto nei confronti degli altri e poi, durante una partita tra squadre gemellate, arrivano le minacce in stile gangster gridate da Juric ad Italiano…. L’ennesima dimostrazione di un allenatore mediocre, di un uomo non all’altezza del compito che ricopre: resta sempre un Beppe Iachini che ce l’ha fatta!

Il pareggio di Torino ci lascia la prestazione di una brutta Fiorentina che è tornata ad essere quella insipida ed inconcludente di qualche settimana fa, senz’anima e senza ritmo, con calciatori mediocri che sembrano avere anche una condizione atletica non certo ottimale. Con il mese di marzo torna anche la Conference League e sarà necessario ritrovare rapidamente gambe, idee, condizione per provare a ripercorrere con gioia la strada europea.

Giovedì i viola saranno di scena a Budapest contro il Maccabi Haifa: una gara abbordabile per ritrovare vittoria, gol e fiducia!

IL BUONO

  • Bonaventura: nel deserto viola, uno dei pochi a dimostrare di avere qualche idea interessante. Soprattutto nella ripresa, con i viola in superiorità numerica, Jack riesce a muoversi bene tra le linee trovando anche il tiro in porta. Perché esce proprio lui? Insostituibile.
  • Milenkovic: dimostra ancora una volta che quando trova attaccanti forti fisicamente è ancora una gran bel mastino. Zapata prova in tutti i modi a metterlo in difficoltà ma stavolta Nikola sembra essere quello vero. Speriamo si sia finalmente ritrovato.
  • Mandragora: sono immensamente felice perché dico ormai da più di un anno che quello di difensore centrale potrebbe essere il suo nuovo ruolo e vedere Italiano darmi ragione aumenta fortemente la mia autostima 😂😂. A parte gli scherzi, gioca una partita precisa, intelligente, sportivamente cattiva. Sorvolo sul mercato invernale al termine del quale l’uomo dal frigo pieno ci aveva raccontato che Mina non era stato sostituito perché Italiano si fida ciecamente di Comuzzo. Lasciamo perdere….. Nuova carriera per l’ex di turno?

IL BRUTTO

  • Ranieri: una serataccia per il nostro idolo. Prende un giallo evitabilissimo all’alba della gara ed è protagonista di diverse sbavature. Non appare mai sicuro né in grado di far ripartire l’azione. Siamo sicuri che sia solo una parentesi.
  • Barak: vive ancora di rendita per il gol segnato lo scorso anno in semifinale di Conference. Anche contro il Torino gioca una partita trasparente: mai decisivo, mai vicino al gol, mai dentro al gioco. Antonino dove sei finito?
  • Belotti: se contro la Lazio aveva dominato la gara, contro la sua ex squadra non è mai entrato in partita finendo letteralmente sovrastato dall’ottimo Buongiorno. Speriamo sia sola una brutta parentesi!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – BOLOGNA = 0 – 0 (5 – 4 d.c.r.)

Una sofferenza durata più di 120 minuti regala una semifinale di Coppa Italia storica alla Fiorentina: è infatti la prima volta nella storia del club gigliato che viene guadagnato l’accesso al penultimo atto della manifestazione per tre anni di fila. E sapete cosa è successo nelle ultime tre stagioni? Sapete cosa è realmente cambiato? Esattamente….avete già capito!!! Vincenzo Italiano, il vero fuoriclasse di questa squadra, il miglior colpo della gestione Commisso fino ad oggi, arrivava sulla panchina viola nell’estate del 2021 in un ambiente sfiduciato dalle stagioni precedenti, un ambiente in cui il gioco di Beppe Iachini aveva raggiunto gli obiettivi societari ma non aveva mai divertito né convinto.

In due stagioni e mezzo è avvenuta una vera a propria rivoluzione copernicana che ha coinvolto anche lo stesso mister Italiano che, dopo aver fatto giocare negli anni passati alla Fiorentina solamente un tipo di calcio fatto di possesso, dominio del gioco, spregiudicatezza, fase difensiva non propriamente inattaccabile, è finalmente cresciuto. Adesso i viola sono una compagine in grado di utilizzare più moduli, di adattarsi all’avversario, alla gara, al momento di forma dei propri calciatori. E’ indubbio che in questo momento la Fiorentina sia in difficoltà dal punto di vista numerico (società se esisti batti un colpo!!), dal punto di vista fisico (manca brillantezza e spunto, non resistenza alla fatica) ed anche tecnico (gli errori individuali sono talvolta involontariamente comici). Ecco allora che per vincere le partite deve subentrare necessariamente qualcos’altro, qualcosa che la Fiorentina ha dimostrato di avere anche ieri sera. Innanzitutto serve un’ottima organizzazione di squadra e contro il Bologna i viola sono riusciti ad imbrigliare perfettamente il gioco felsineo finché non si è cominciato a perdere i confronti diretti, poi serve tanto cuore e volontà, doti che a questa squadra non sono mai mancate: dallo splendido Ranieri al podista Kayode, dal mai domo Quarta al quasi mai impiegato Maxime Lopez, tutti hanno offerto una prova magari non eccelsa dal punto di vista tecnico ma quasi commovente per l’impegno e la dedizione. Eppoi sinceramente non dobbiamo dimenticarci la Dea bendata che sembra voler accompagnare la Fiorentina nell’ultimo periodo. Il Bologna avrebbe meritato di vincere, ma i pali, le parate di Christensen ed errori in fase di ultimo passaggio, hanno offerto ai viola l’occasione di tenere la barra dritta e la porta inviolata.

Resta dunque il passaggio del turno, il cuore mostrato e la capacità di adattarsi all’avversario. Domenica però, i viola dovranno giocare un altro tipo di gara contro l’Udinese: sarà necessario tornare a fare la partita contro una compagine che spesso aspetta l’avversario e riparte in contropiede. Ci sarà tempo per pensarci, adesso godiamoci un traguardo a suo modo storico!

IL BUONO

    • Christensen: riesce a tenere la porta imbattuta grazie anche ai legni colpiti dagli avversari, ma i miglioramenti rispetto ad inizio stagione sono straordinari. Presenza in area di rigore, personalità, rapidità ad andare in terra, capacità di coprire il primo palo. Se migliora anche con i piedi, siamo davanti ad una vera e propria metamorfosi. Savorani santo subito!

    • Ranieri: sta giocando una stagione clamorosa, addirittura migliore rispetto alla seconda metà della scorsa. Lotta, sgomita, anticipa e fa ripartire l’azione sempre con intelligenza. Sembra migliorato anche dal punto di vista della gestione del dispendio energetico. Bandiera (almeno si spera)!

    • Maxime Lopez: non ha certamente giocato una partita indimenticabile, ma la realizzazione del quinto rigore decisivo lo inserisce di diritto tra i migliori in campo. E’ sempre difficile segnare un rigore in quelle condizioni, se poi non giochi quasi mai le possibilità di sbagliare è ancora più alta. Cecchino. 

IL BRUTTO

    • Biraghi: se devo dire qualcosa a Vincenzo Italiano è in merito all’impiego continuo del capitano. Se già è in difficoltà quando riceve la palla faccia alla porta e con una relativa pressione avversaria, schierarlo addirittura sulla linea dei centrocampisti è sembrata quasi una cattiveria. Saltato e scherzato continuamente, è andato ancor più in difficoltà in fase offensiva avendo meno spazio per avanzare senza marcatura diretta. Parisi forever! 

    • Ikonè: se anche mister Vincenzo Italiano si arrende dichiarando testualmente “Ikoné è questo” perché dovrei riuscire a dire qualcosa io? Visto che la nostra società è bravissima a vendere, riusciamo nel miracolo? 

    • Barak: un altro calciatore che vive un momento di regressione tremendo. Se la scorsa stagione almeno era spesso pericoloso con gli inserimenti in area avversaria e ci ha fatto godere con gol decisivi soprattutto in Europa, quest’anno è scivolato in una nebbia fittissima da cui non riesce ad uscire. Quanto ci servirebbero i suoi gol…..

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A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – FERENCVAROS = 2 – 2

Una gara dai due volti come spesso accaduto alla Fiorentina in questa stagione. Se però i viola ci avevano abituato ad approcciare bene le partite per poi gestire o crollare nella ripresa, contro il Ferencvaros è successo esattamente l’opposto. Dopo 60 minuti horror, da incubo, i ragazzi di Vincenzo Italiano, una volta schierati i migliori, hanno recuperato i due gol di svantaggio ed hanno anche sfiorato ripetutamente la vittoria con un’ultima mezz’ora da urlo.

Diciamolo subito, questa Fiorentina così com’è stata costruita dalla società in estate non sembra avere una rosa abbastanza competitiva per giocare al massimo le quattro manifestazioni che dovrà affrontare. Il giusto turnover che Vincenzo Italiano ha dovuto effettuare ieri in vista della trasferta di Napoli, ha messo ancora una volta in luce tutti i limiti di una squadra che ha gli uomini contati in difesa, manca di fisicità nel mezzo, dipende follemente da Nico Gonzalez davanti. Certo è che la squadra deve anche cambiare atteggiamento in Europa: se davvero vogliamo arrivare nuovamente in fondo, non possiamo dimenticare che dopo la finale dello scorso anno gli avversari ci guardano con occhio diverso schierando sempre i migliori undici perché conoscono la forza della Fiorentina. Ecco che anche l’approccio alla manifestazione dei viola deve essere sempre massimale altrimenti si rischiano brutte figure! Non è possibile mettere in campo giocatori che non camminano per un infortunio non ancora smaltito (Biraghi) soprattutto se nella propria zona di campo schieriamo il peggior esterno della rosa (Sottil) ed il centrocampista più sopravvalutato a Firenze e non solo (Mandragora). La catena di sinistra schierata da Vincenzo Italiano per l’intero primo tempo era da vietare ai minori di 18 anni perché oscena! Ed in Europa non si può nemmeno pensare di giocare con una formazione che ricordava più la banda bassotti che una squadra di atleti: abbiamo tolto contemporaneamente i centimetri di Milenkovic, i muscoli di Duncan e gli alettoni di Nzola, un pò troppo per pensare di non andare sotto in ogni scontro fisico. Tutto ciò è poi svanito quando finalmente sono entrati in campo i calciatori che ad oggi sono imprescindibili: il motorino sempre acceso di Parisi, le geometrie di Arthur, l’argento vivo di Kouamè, la freddezza sotto porta di Barak. Da quel momento in poi, gli ungheresi non sono più esistiti e, se solo fosse stato valido il gol di Nico al 78°, probabilmente adesso staremmo parlando della rimonta perfetta!

Resta il punto interrogativo che campeggia sulla testa di Beltran: ieri sera non l’ha mai toccata, è sembrato nuovamente avulso dalla manovra. Anche se giocare con la squadra del primo tempo era oggettivamente quasi impossibile, anche nella ripresa è rimasto inerte e senza lampi e questo non ce lo possiamo permettere. Adesso andiamo a Napoli nella speranza che i partenopei siano più brutti di quelli visti in Champions contro il Real ed i viola migliori di quelli incitati fino al novantesimo ieri sera.

IL BUONO

  • Parisi: sarà stato certamente anche per l’infortunio non del tutto smaltito da Biraghi, ma la differenza di prestazione è stata imbarazzante. L’ex Empoli, che secondo me dovrebbe già essere nel giro della nazionale, oltre a servire l’assist per Barak, gioca decine di palloni quasi mai banali, offre sempre un aiuto ai compagni in possesso di palla, è veloce di testa a leggere le situazioni. Al momento il titolare della fascia sinistra deve essere lui!
  • Nico Gonzalez: se non fosse stato per il fuorigioco millimetrico di Kouamè, staremmo parlando di un’altra rete segnata. Mostra una continuità di rendimento impressionante, nel primo tempo torna fino a Ranieri pur di giocare una palla poi nell’ultima mezz’ora sfiora la rete almeno tre volte. Totem assoluto.
  • Kayode: se a sinistra Parisi cresce a vista d’occhio, a destra il giovane viola è ormai una certezza assoluta. Se alcuni avevano conosciuto solamente le doti offensive del giovane terzino, anche ieri sera salva un gol nel primo tempo con una chiusura difensiva clamorosa. Box to box!
  • Barak e Ikonè: il loro ingresso imprime la svolta definitiva alla gara. La Fiorentina aveva già guadagnato metri e alzato i ritmi del gioco, ma i centimetri di Barak e le qualità tecniche di Ikonè hanno fatto definitivamente saltare il banco. Il loro recupero permette a Vincenzo Italiano di provare a gestire in maniera diversa anche le forze dei due giocatori più importanti della rosa, Gonzalez e Bonaventura, senza la cui genialità spesso la luce resta spenta. Reti dal peso specifico enorme!

IL BRUTTO

  • Lopez – Mandragora: la coppia di centrocampisti centrali proposta da Vincenzo Italiano non ha funzionato per niente. Il primo ha vagato spaesato per il campo in cerca di una buona idea che però purtroppo non è mai arrivata, il secondo resta per me un enigma. Un giocatore che non solo non eccelle in niente, ma che ultimamente manca anche di corsa, grinta ed inserimenti offensivi. Resto dell’idea che, nella situazione emergenziale che abbiamo in difesa, Mandragora potrebbe essere provato da centrale di sinistra visto che ha fisicità, senso della posizione, discreta capacità di lettura ed un sinistro piuttosto educato. E voi che ne pensate?
  • Biraghi: schierato non si sa bene perché in condizioni fisiche precarie, viene scherzato in occasione del primo gol e non solo. Non si sovrappone quasi mai, non tiene la marcatura, non contrasta. Vincenzo che ti è venuto in mente?
  • Sottil: poiché cerco sempre di non essere prevenuto nei confronti dei calciatori, ieri ho fatto un piccolo sondaggio nel parterre di Fiesole e su 9 intervistati, nessuno ha più fiducia nell’esterno viola. Quanto a me, cito Luciano Ligabue: Ho perso le parole!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FROSINONE – FIORENTINA = 1 – 1

Due punti letteralmente buttati nel cesso, o se preferite gettati al vento! Da ieri sera sento persone che mi dicono….vabbè abbiamo fatto pari con i due punti rubacchiati ad Udine, oppure abbiamo preso 7 punti nelle ultime tre partite…. ed allora? Dobbiamo sempre accontentarci del meno peggio? Non possiamo mai guardare alla posizione di classifica in cui potevamo essere? O magari dove saremmo stati se fossimo riusciti a fare filotto anche con il Cagliari? sembra ormai che a Firenze ci si debba sempre accontentare del fatto che la Fiorentina ha una proprietà solida, che non ci farà fallire, che ha costruito il Viola Park, che ha i conti apposto. Parlare di calcio mai? Parlare di un attaccante che ormai non ha più nemmeno la scusa dei palloni che non arrivano è lesa maestà? Nzola ha finito i bonus anche su questo blog in cui alcuni, ad esempio Bomber Siiimo, mi aveva chiesto come mai l’attaccante non fosse stato messo nei cattivi dopo gare incolori. Dopo la rete fallita a Genk, ieri a Frosinone ha avuto diverse occasioni senza centrare mai la porta in 81 minuti più recupero. Anche basta grazie! Per non infierire poi sul “giovane” Sottil che sarebbe sempre sul punto di esplodere…. se solo lui e Nzola avessero concretizzato la mole di lavoro della prima parte della gara adesso staremmo parlando di altro!

Dobbiamo però discutere anche della gestione della gara: la prima mezz’ora della Fiorentina di ieri è stata tra le migliori non solamente di questa stagione con fraseggi belli, interessanti e mai scontati, azioni che alternavano ampiezza e profondità, occasioni da rete in serie. Tutti avevamo capito che quello era il momento di chiudere la gara, quantomeno di trovare il raddoppio perché altrimenti la ripresa sarebbe stata da battaglia contro un Frosinone che in casa aveva già ribaltato il Sassuolo. Purtroppo l’attacco viola ha mostrato ancora una volta limiti imbarazzanti tra Nzola e Sottil, ma nella ripresa la Fiorentina avrebbe dovuto avere un altro tipo di approccio, con calciatori diversi da quelli impiegati. Se sai che devi affrontare un secondo tempo in apnea contro una squadra che ti attaccherà ferocemente in tutte le zone del campo che senso ha inserire il coniglio bagnato Ikoné? Non sarebbe stato preferibile il battagliero Kouamé? E successivamente, quando la squadra ha bisogno di argento vivo addosso, perché impiegare il biondino Barak entrato con le infradito ai piedi e specializzato nei passaggi all’indietro anziché il giovane aitante Infantino? E perché il pomata Mandragora anziché Maxime Lopez quando avevamo bisogno di ritrovare il bandolo della matassa della manovra offensiva? Soprassiedo sugli offensivi 9 minuti regalati a Beltran perché ho troppa stima e fiducia in Italiano, un tecnico che avrà certamente già analizzato queste sostituzioni ed i mancati risultati delle sue scelte. Un allenatore che non più tardi due settimane fa ha dato lo scacco matto a Gasperini merita fiducia e sostegno però anche lui deve alzare l’asticella!

La classifica è ancora buona ma col Cagliari non devono esistere passi falsi, altrimenti poi le gare contro Napoli e Lazio potrebbero diventare già un esame da non fallire.

IL BUONO

  • Duncan: indubbiamente il migliore in campo in entrambe le fasi di gioco. Quando si pensa a Duncan, si pensa solamente ai palloni che riesce a recuperare, al pressing che porta agli avversari, ai raddoppi che esegue. Ieri però, oltre a calciare pericolosamente in porta più volte, regala il cioccolatino solamente da scartare a Nico in occasione del vantaggio. Prestazione totale.
  • Nico Gonzalez: semplicemente #NG10. Se sono stato tra i più feroci contestatori di Nico nella scorsa stagione per la pantomima prima del Qatar, adesso dobbiamo solo alzarci in piedi ed applaudire. Lìder Maximo!
  • Martinez Quarta: attento, preciso, senza fronzoli. A Frosinone decide di dedicarsi quasi esclusivamente alla fase difensiva probabilmente in considerazione dell’impiego di Parisi a destra prima e dell’infortunio di Biraghi poi. Non sbaglia nulla, avanti così!

IL BRUTTO

  • Nzola: mi rifiuto di pensare che la nostra Serie A sia così scarsa da far arrivare un calciatore come questo in doppia cifra per due stagioni consecutive. La verità è che Nzola è molto meglio di cosi ed il mister lo sa ma….. quanto a lungo possiamo aspettarlo?
  • Sottil: chi ancora ripone fiducia nell’esterno viola se ne faccia una ragione. E’ un calciatore che sul primo passo salta sempre tutti, ma a che serve se poi sbaglia sempre la scelta finale? Se poi commette strafalcioni degni di Paperissima? Eterno sopravvalutato.
  • Barak ed Ikoné: il loro ingresso in campo è stato semplicemente un insulto a chi aveva giocato il primo tempo ed ai tifosi che si sono sobbarcati la lunga di trasferta di Frosinone in mezzo alla settimana. Ma perché loro anziché Infantino e Kouamé?
  • Giancarlo Marocchi: al netto della parlata emiliana anche piacevole, è assolutamente imbarazzante sia per la pochezza dei concetti che esprime, sia per l’aperta ostilità nei confronti dei colori viola sottolineata talvolta dalle correzioni del cronista durante il racconto della gara. E mi tocca pure pagare!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

BASILEA – FIORENTINA = 1 – 3

Adesso che ho smesso di piangere, posso iniziare a scrivere e posso finalmente dire che….Si! E’ tutto vero, è tutto reale… SI VA A PRAGA!!! Alla faccia di chi non ci credeva, di chi non ha mai mancato l’occasione per sputare veleno sulla squadra, sul mister, sulla società. E vista la gara di ieri sera, è ancora più giusto che la Fiorentina sia rappresentata da un capitano come Biraghi (non avrei mai pensato di dirlo!!!) e da un allenatore come Vincenzo Italiano.

E’ stata una partita folle, incredibile, infinita, una gara che abbiamo pensato di vincere e poi di pareggiare non so quante volte, ma che ha sicuramente mostrato la differenza enorme che c’è stata tra le due compagini. Da una parte una Fiorentina imperfetta, con amnesie difensive, con bocche da fuoco spesso dalle polveri bagnate, con poca qualità nell’uno contro uno ma con un cuore enorme, un progetto tattico ben definito, con un gruppo che si aiuta e che ha cercato fino all’ultimo minuto la vittoria quasi come se non volesse che la sfida fosse decisa dai calci di rigore perché troppo soggetti al caso. Dall’altra parte della barricata il Basilea, una squadra che in 210 minuti non ha fatto nulla per mostrare una trama offensiva, che ha speculato solamente sui nostri errori, che è apparsa come un pugile suonato che continua a legare per vedere di arrivare all’ultimo gong. I viola invece sono stati arrembanti, con un Biraghi sontuoso che ha messo in mezzo decine di palloni, un Milenkovic che ha interpretato perfettamente i tempi della partita, un Nico che finalmente si è caricato sulle spalle la squadra, un Bonaventura che ha disegnato calcio cercando la porta con ogni giocata, una coppia di centrocampisti formata da Castrovilli ed Amrabat che hanno recuperato palloni su palloni per poi riproporli in verticale incessantemente. E’ stato difficilissimo scegliere i migliori da incensare, perché come non citare Luca Ranieri, un calciatore che non era stato nemmeno convocato per il ritiro estivo e ieri sera è entrato con sicurezza, sfrontatezza e decisione, oppure Dodò che, seppur in calo rispetto ad alcune settimane fa, è un altro in confronto a quello di inizio anno? La verità è che la Fiorentina è stata una squadra, una macchina che ha macinato calcio ed occasioni da rete per 120 minuti senza mai dare per scontato niente ed ha indubbiamente meritato la finale del 7 giugno a Praga.

Siamo la prima società a raggiungere la finale di ogni singola competizione europea ma abbiamo voluto esagerare: due finali in una volta sola perché la Fiorentina è questa: tutto o niente. Al tifoso spetta scegliere….prendere o lasciare? Io la mia scelta l’ho fatta da un pezzo ed allora allacciate le cinture: dopo Roma, si va a Praga!!!

IL BUONO

  • Barak: un calciatore ceco, che già mesi addietro aveva dichiarato che il suo sogno era portare la Fiorentina in finale a Praga grazie ad un suo gol, riesce a fare tutto ciò a due minuti dalla fine dei tempi supplementari. E continuate a dirmi che è solo un gioco……
  • Biraghi: ebbene si! Lui, il nostro capitano, probabilmente il capitano più criticato di tutti i tempi è per distacco il migliore in campo. Gioca centinaia di palloni, effettua decine di cross quasi tutti precisi, non molla mai, alimenta sempre l’azione offensiva, offre sempre un movimento in appoggio ai compagni. Con stasera ti sei definitivamente meritato la fascia: ti meriti una serata così!
  • Amrabat: dopo alcune partite in cui sembrava appannato, torna dominante come fossimo in Qatar. Accanto ad un Castrovilli generoso anche se talvolta confusionario, gioca soprattutto in funzione dei movimenti del numero 10 arpionando palloni su palloni. Viene spesso penalizzato da alcuni fischi arbitrali esagerati, ma lascia il cuore sul campo. Gladiatore.
  • Milenkovic: quanto sei mancato nella gara di andata caro Nikola! Di testa è quasi insuperabile e soprattutto capisce quando spendere il fallo per non far ripartire la squadra avversaria. Sempre pronto a rendersi pericoloso anche nell’area avversaria, torna finalmente il baluardo della scorsa stagione. In Nikola we trust!
  • Nico Gonzales: dopo Poznan, prende di nuovo la squadra sulle spalle e la trascina in finale. Posso dire finalmente? Posso dire che ci aspettavamo di più da Nico in questa stagione? Posso dire che non me ne importa nulla perché sono troppo felice? Adesso non resta che ripetersi nelle due finali…..
  • Vincenzo Italiano: da #italianoout a #tuttisulcarro il passo è breve. Uno dei migliori allenatori italiani in questo momento, azzecca tutte le mosse tranne forse quella di Igor. Lucido anche nella gestione delle sostituzioni, dimostra ancora una volta di essere il vero fuoriclasse della squadra. Semplicemente grazie Vincenzo!

IL BRUTTO

  • Igor: dispiace dover mettere qualcuno dietro la lavagna nonostante la gioia immensa per la finale conquistata ma il brasiliano l’ha combinata troppo grossa per tacere. Se certamente anche Brekalo ed Ikoné non hanno brillato, Igor ha commesso un errore che poteva costarci la qualificazione e non è il primo. Purtroppo il difensore senza macchia e senza paura della scorsa stagione è ormai uno sbiadito ricordo e Ranieri è molto più in palla. Certo la statura fisica di quest’ultimo non aiuta ma l’attenzione con cui è entrato anche ieri sera, lo candida ad una maglia da titolare per entrambe le finali. ll brasiliano è indifendibile.

A voi per i commenti!!