Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ATALANTA = 1 – 0

Una Fiorentina da stropicciarsi gli occhi!

Come avevamo anticipato su questo blog, la Fiorentina doveva assolutamente cambiare pelle ed interpreti per essere all’altezza di una semifinale di Coppa Italia, e così è stato. Resta anzi il rimpianto per una vittoria che poteva essere molto più rotonda se solo non avessimo trovato sulla strada il portiere italiano più promettente dell’ultima generazione, quel Marco Carnesecchi di cui invocavo l’acquisto al “Corner Viola” già due stagioni fa quando aveva appena conquistato la promozione con la Cremonese. Allora costava circa 12 milioni, l’Atalanta faceva giocare Musso e, un po’ come Vicario, si doveva avere solamente fiducia nella crescita di un giovane azzardando un po’: purtroppo però, la nostra società è questa e noi ancora oggi abbiamo un discreto portiere, che faceva la riserva ad Empoli, a difendere i nostri pali.

Tornando a ieri sera, contro i bergamaschi i viola sono tornati ad essere una squadra compatta, feroce, gestita alla grande da un allenatore che, pur facendo giocare Bonaventura nei due di centrocampo più Beltran, Kouamè, Nico e Belotti, è riuscito a tenere a bada l’Atalanta sapete in che modo? Eh si… proprio con quella difesa alta, quella squadra corta e stretta che secondo tanti esperti sarebbe il male assoluto di questa Fiorentina. La verità è che quando Milenkovic tiene la spina attaccata, quando finalmente gioca Parisi (questa la pecca più grande del mister), quando Nico e Jack tornano ad essere importanti qualitativamente e quando hai due attaccanti come Belotti e Kouamé che tengono la squadra alta e sporcano tutte le linee di passaggio avversarie, allora la Fiorentina torna ad essere quella squadra rognosa che in questi anni ci ha fatto tanto divertire ed è arrivata in fondo a quasi tutte le manifestazioni.  L’Atalanta nel primo tempo è stata annichilita proprio in quelle cose che normalmente la fanno stare al top del calcio italiano: il ritmo, l’aggressività, le marcature preventive, la capacità di interdire e ripartire. In tutto questo stavolta la Fiorentina è stata perfetta e se solo avessimo a disposizione attaccanti più precisi sotto porta ed esterni più decisivi, il risultato sarebbe stato certamente più rotondo.

Resta la netta sensazione che la squadra e Vincenzo Italiano abbiano ben in mente quale siano le manifestazioni da privilegiare in questo finale di stagione. Troppo differenza, seppur con interpreti diversi, c’è stata, in termini di gioco ed applicazione, tra la prova contro il Milan e quella con l’Atalanta. E rimane anche una grande amarezza per un punteggio che poteva essere ben più rotondo per le occasioni avute ed il volume di gioco sviluppato in 90 minuti belli, tirati, intensi ed appassionati. La gara di ritorno sarà una battaglia sportiva che dovrà essere interpretata esattamente come ieri sera ricordando sempre che la rosa dei bergamaschi, già più ricca di quella viola nella gara di ieri sera, potrà annoverare anche Zappacosta e De Ketelaere che non hanno partecipato alla gara. La Fiorentina invece, potrà contare sulle stesse forze sperando in un Nico Gonzalez finalmente più vicino al top della condizione e nell’assenza di problemi fisici da qui al 24 aprile.

Intanto domenica sera la Fiorentina è attesa alla trasferta di Torino contro la Juve: a parte la rivalità, il risultato conta ancora qualcosa per il nostro percorso?

IL BUONO

  • Mandragora: le sue prestazioni sono in netta risalita e finalmente sembrano dare un senso ad uno degli acquisti da me più contestati degli ultimi anni. Gioca una partita di grande sostanza, rincorre tutti, ed è capace anche di far ripartire l’azione con saggezza. Certamente avere accanto un giocatore dell’intelligenza e dell’esperienza di Bonaventura aiuta, ma stavolta la farina del suo sacco è assolutamente ottima. Il gol poi è una perla da riguardare in loop!
  • Parisi: schierato finalmente da titolare nel suo ruolo, gioca una partita diligente senza strafalcioni e con alcune sortite offensive interessanti. Una gara normale, considerando il titolare del ruolo, sembra una gara da fenomeno. La sua mancata titolarità resta l’errore più grande della gestione Italiano.
  • Linea difensiva: dopo i due gol tragicomici subìti dal Milan, Milenkovic e soci tornano attenti, cattivi, compatti. Ranieri in mezzo resta un valore aggiunto, ma stavolta è proprio la chimica di reparto a funzionare (e giocavamo alti anche ieri sera!). Speriamo sia un’inversione di tendenza.
  • Il lavoro sporco degli attaccanti: posto che per me la punta deve fare gol, ieri sera mentre guardavo la Fiorentina mi chiedevo quanto diavolo corrono i nostri attaccanti…. anche contro l’Atalanta i viola hanno giocato con Bonaventura più quattro giocatori che sono attaccanti o esterni offensivi. Come fare a tenere gli equilibri di squadra? Semplice (sulla carta): stando compatti, corti e soprattutto ritardando la riproposizione del gioco avversario con una pressione feroce e sporcando le linee di passaggio. In questo Bellotti, Beltran, Nico e Kouamè sono stati commoventi. Per il gol si prega di ripassare…..  
  • Carnesecchi: solitamente non parlo mai dei giocatori avversari, ma ho da sempre un debole per questo portiere che non concede nulla ai fotografi, è giovane, ha personalità e tecnica di parata. E noi facciamo sempre le nozze coi fichi secchi…..

IL BRUTTO

  • Risultato finale: se guardiamo alla prestazione della squadra ed alle occasioni avute, la sola rete di vantaggio è troppo stretta. Un peccato soprattutto in vista della gara di ritorno quando l’Atalanta davanti al proprio pubblico sarà probabilmente diversa. Servirà una Fiorentina nuovamente perfetta per passare il turno!

A voi per i commenti!!

L’Italia Under 21 è ai quarti di finale!

Obiettivo raggiunto, pronostico rispettato!

Gli azzurrini di Nicolato concludono il girone della fase finale degli Europei Under 21 al secondo posto dietro la Spagna e si qualificano per i quarti di finale che si disputeranno il 31 maggio ancora in Slovenia, grazie a una vittoria e due pareggi (per il programma ufficiale leggi il link di seguito https://it.uefa.com/under21/news/0257-0df1d43707bf-42ff05fccd11-1000–il-calendario-della-fase-finale-di-euro-u21-del-2021/).

La qualificazione al turno successivo non è però l’unica buona notizia per l’Italia che ha dimostrato di poter contare su ottime individualità e su di uno spirito di gruppo che ha permesso di superare le avversità che gli azzurrini si sono trovati di fronte. Già al momento del sorteggio, la sfortuna di dover affrontare la Spagna campione uscente della manifestazione e dominatrice del calcio giovanile europeo nell’ultimo decennio aveva fatto storcere la bocca a diversi osservatori. A ciò poi, si aggiungeva il fatto di dover giocare anche contro una delle nazioni organizzatrici, la Slovenia che poi alla riprova dei fatti si è invece rivelata la compagine più debole del gruppo.

Al termine del girone, possiamo dunque analizzare i PIU’ ed i MENO degli azzurrini:

I PIU’

  • Carnesecchi: devo ammettere che conoscevo poco questo estremo difensore prodotto del vivaio dell’Atalanta che milita in Serie B nelle fila della Cremonese. Se l’Italia è ai quarti di finale, buona parte del merito è di questo ragazzo esplosivo tra i pali e sicuro in uscita. Sia nella prima gara contro la Repubblica Ceca, probabilmente la più difficile ed  importante dal punto di vista psicologico, sia in quella contro la Spagna Carnesecchi ha permesso alla propria squadra di portare via un risultato positivo nonostante le difficoltà e l’inferiorità numerica. Se pensiamo che a questi Europei sarebbe stato ancora in quota anche Donnarumma, possiamo dire che la scuola dei portieri italiani è tornata viva e vegeta!
  • La rosa azzurra: un po’ per scelta, molto per le squalifiche, Nicolato ha dovuto cambiare tantissimi uomini nelle tre partite che hanno visto impegnata l’Italia. In difesa quelli che sembravano essere dei rincalzi, Lovato e Ranieri, hanno svolto egregiamente il compito ed hanno dimostrato di essere dei titolari in più. In mezzo al campo poi, dove Tonali doveva essere il faro, la qualità e la varietà dello scacchiere azzurro ha fatto la differenza. La grinta di Frattesi, il senso del gol di Maggiore, le geometrie di Pobega, la corsa di Rovella: un reparto ben assortito anche  senza il gioiello tanto atteso. Davanti poi tra i titolari Scamacca e Cutrone, abbiamo scoperto il senso del gol di Raspadori e la sagacia tattica di Colombo. Insomma il gruppo, con la G maiuscola, con tante alternative pronte in ogni momento a dare una mano!
  • Nicolato: il Commissario Tecnico ha inciso tantissimo sia nel girone di qualificazione che in questa settimana complicatissima. Si è presentato con una squadra molto giovane, che può contare su di un numero minimo di calciatori nati nel 1998 (Cutrone su tutti), che ha visto alcuni calciatori traslocare in Nazionale A da Mancini (Kean, Locatelli, Bastoni oltre Donnarumma), che ha dovuto rinunciare all’ultimo momento per infortunio a Ricci oltre che a Sottil. Nonostante tutto questo, è riuscito a portare avanti un progetto che era nato nelle nazionali giovanili, tra tutte l’Under 20 che aveva ben figurato agli ultimi Mondiali di categoria, ed ha confezionato l’abito giusto alle caratteristiche dei calciatori. Nicolato porta avanti la grande tradizione dei tecnici federali italiani dei Maldini, Gentile, Rocca… speriamo che i risultati diano il giusto merito al lavoro tanto silenzioso quanto prezioso del CT veneto.

I MENO

  • I cartellini rossi: ancora una volta è stata lampante la desuetudine dei calciatori italiani rispetto agli standard arbitrali europei. Per quanto alcune decisioni siano apparse assolutamente esagerate, come il secondo cartellino giallo comminato a Marchizza nella gara contro la Slovenia, non è possibile non riuscire a concludere nemmeno una gara su tre senza subire espulsioni. Oltre alle oggettive difficoltà che ciò ha comportato per la squadra, resta anche la brutta immagine che gli azzurrini hanno dato del calcio italiano in Europa. In vista dei quarti di finale, non sarà ammissibile continuare a commettere certi errori.
  • Tonali: doveva essere la guida, la stella, il metronomo. Il suo girone finale è durato 82 minuti, probabilmente i peggiori della nostra Under 21 in queste tre gare. Chiaramente non si possono addossare a lui le colpe per la brutta prestazione nella partita iniziale, ma il fallo che ha portato alla sua espulsione è assolutamente da condannare e le tre giornate di squalifica ne sono state la naturale conseguenza. Da da quel momento in poi però, gli azzurrini hanno preso fiducia tanto da creare tre nitide occasioni da rete contro la Repubblica Ceca in poco più di 10 minuti, oltre che uscire poi imbattuti contro la Spagna grazie ad una prestazione autorevole, ed infine a sbarazzarsi in poco più di mezz’ora della Slovenia mettendo in cassaforte risultato e qualificazione. Quale futuro dunque per Tonali? Nicolato lo porterà comunque alle finali considerando che ha ancora da scontare un turno di squalifica? Certo è che l’impatto con le responsabilità sia in maglia rossonera che con quella azzurra, si sta rivelando più ostico del previsto per l’ex calciatore del Brescia!

Ci sentiamo il 31 maggio per tifare azzurrini nella gara secca dei quarti di finale!