Appunti sparsi dal mondo della scuola (ultima parte)

Siamo giunti al termine del mandato da rappresentante del consiglio d’istituto.

Sono stati tre anni intensi, vivi, molto interessanti che mi hanno fatto crescere da tantissimi punti di vista, un’esperienza gratificante che consiglio a tutte quelle persone che hanno a cuore la crescita e lo sviluppo dei propri figli. Non sono necessarie competenze specifiche né titoli di studio, ma servono invece pazienza, entusiasmo, capacità di mediazione. Al termine di questo mandato, ho deciso a malincuore di non ricandidarmi, nonostante i tantissimi attestati di stima ricevuti, poiché (fortunatamente) i carichi di lavoro sono aumentati e dunque non avrei più il tempo necessario per fare le cose per bene; conciliare i tempi di vita con quelli familiari è sempre stato uno degli obiettivi della mia vita fin da quando con Claudia abbiamo deciso di avere figli ed avere il tempo necessario per Niccolò e Mattia indirizza da sempre le mie scelte.

E’ stato un percorso bellissimo che mi ha permesso di conoscere persone meravigliose che vivono per la scuola e per i nostri ragazzi, persone (insegnanti, personale della scuola ma anche genitori) che ricevono troppo spesso come unica gratificazione quella della serenità dei nostri figli nell’ambiente scolastico. Senza la passione e talvolta il senso di missione di queste persone, saremmo tutti più poveri non solo culturalmente ma anche dal punto di vista sociale.

Sono state tante le sfide di questi tre anni, dalla stesura del nuovo regolamento di istituto che ha mirato ad accompagnare le nuove esigenze delle studentesse e degli studenti, alla selezione di progetti più vicini ad un mondo che cambia così velocemente, dalla gestione dei fondi del PNRR alla risoluzione di tanti piccoli problemi che però si scontrano da sempre con una burocrazia allucinante, una burocrazia che non rappresenta però lo scoglio più grande: se dovessi individuare il nodo da risolvere al più presto infatti, denuncerei l’assenza di collaborazione, lo scollamento totale che talvolta esiste (nel nostro caso sicuramente) tra la parte amministrativa ed il resto della scuola. Un’assenza di coordinamento e di scambio di informazioni che mina alle fondamenta la possibilità di lavorare a pieno sugli obiettivi didattici, quelli ai quali si dovrebbe puntare per la crescita delle alunne e degli alunni.

La “battaglia” per la quale mi sono speso di più in questi tre anni è stata certamente quella per la rendicontazione e la pubblicizzazione del cosiddetto contributo volontario che i vari plessi annualmente chiedono ai genitori. Dal momento che la raccolta di questo contributo è divenuto sempre più difficoltoso sia per le condizioni economiche del nostro paese che per l’informatizzazione del meccanismo, diventa necessario far capire ai genitori quanto sia importante per la scuola poter contare su quei soldi. Risulta però necessario, per poter centrare l’obiettivo, comunicare a chi deve pagare che fine fanno quei soldi. Dopo tre anni, sono orgoglioso di dire che ogni plesso del nostro istituto comprensivo è in grado di raccontare ai genitori come sono stati spesi i soldi, quali progetti sono stati finanziati, come verranno impiegati gli introiti dei prossimi anni. Un aspetto ancora più importante se pensiamo che prestissimo la scuola non potrà più fare affidamento sui soldi del PNRR, soldi che hanno contribuito ad un rinnovamento eccezionale nelle aule e non solo.

Ecco dunque un altro aspetto da migliorare, la comunicazione tra scuola ed “utenza”: l’assenza di comunicazione non rende giustizia e merito al lavoro ed agli sforzi che quotidianamente tutti gli operatori del mondo della scuola mettono in campo per formare i cittadini di domani. Un tallone d’Achille che mina alle fondamenta la capacità da parte di tutti di conoscere e giudicare ciò che accade ogni giorno ai propri figli!

Chiudo infine con un auspicio per il futuro, un auspicio al quale avrei provato a lavorare se fossi stato in grado di candidarmi nuovamente: credo sia necessario che la scuola di domani si apra maggiormente al territorio, non abbia paura di contaminarsi con associazioni, esperti, professionisti che siano in grado di portare nelle aule i problemi della vita reale, dalla sicurezza stradale all’educazione affettiva, dall’utilizzo della tecnologia all’intelligenza artificiale. Una scuola che in questo modo riesca a parlare il linguaggio dei bambini e degli adolescenti, che sappia essere non solamente un centro di formazione ma anche di socializzazione e di aggregazione, una scuola che non resti con la testa rivolta all’indietro ma abbia i piedi ben saldi nel presente per poter immaginare il domani della nostra società.

BarLungo con Simone – Immigrazione tra rischio ed opportunità (1° parte)

Eccoci tornati con il nostro podcast stavolta dedicato ad uno dei temi più strumentalizzati dalla comunicazione odierna, cioè l’immigrazione. Poiché cercheremo di approfondire l’argomento in profondità, non potevo che avere al mio fianco l’amico e professionista Simone Pesucci!

In una società sempre più multiculturale in cui si convive ormai da decenni con persone di lingua, paese, religione diversa, siamo ancora troppo spesso a discutere solamente sul numero delle persone che annualmente entrano nel nostro paese, o nella nostra Europa, senza guardare mai alla storia delle migrazioni ed al modo in cui, nei secoli, tante popolazioni diverse sono riuscite a convivere senza alcun problema: insomma il solito dilemma tra chi guarda il dito e chi invece la luna.

Ed allora partiamo in questa prima puntata, come di consueto, dalla storia con un viaggio tra le più importanti migrazioni conosciute.

Buon ascolto!

Un libro che merita di essere letto

Dopo mesi che non lo facevo per assenza di tempo ma anche di stimoli nei confronti di un libro che non fosse quello al quale ho collaborato, il mio collega Francesco, un altro malato di calcio purtroppo ormai disilluso, ha trovato il titolo giusto per farmi tornare a leggere con piacere.

Tifo La passione sportiva in Italia

Edito nel 2022 dalla casa editrice Il Mulino, di Daniele Marchesini e Stefano Pivato, è un lavoro che indaga in maniera piuttosto approfondita un fenomeno che è stato troppe volte sottovalutato, quello della passione sportiva nel nostro paese e lo fa senza limitarsi allo sport nazionale, il calcio, ma saltando dal ciclismo al pugilato con lo stesso approccio e la stessa misurata profondità. “Tifo” è un libro che mi ha fatto appassionare anche alla nascita dei primi stadi, dei primi luoghi di ritrovo tra appassionati, quegli sferisteri in cui ci si radunava per vedere dal vivo uno sport che ormai non esiste più, il pallone col bracciale, che già tra il Settecento e l’Ottocento richiamava migliaia di tifosi sugli spalti (se così li vogliamo chiamare): quegli sferisteri che poi diventeranno stadi, ring o velodromi per seguire da vicino il grande Torino, Primo Carnera o Coppi e Bartali.

Un inizio di libro esaltante che però poi non mantiene le promesse quando si passa ad analizzare l’utilizzo dei campioni da parte dei regimi che negli anni Trenta dominano tutta Europa. In questa sezione della pubblicazione ho trovato francamente debole l’approfondimento sociologico del fenomeno che resta limitato ad episodi conosciuti da tutti come l’utilizzo da parte del fascismo del gigante “bianco” Carnera o la contrapposizione, nel dopoguerra, tra Bartali e Coppi, tra il democristiano Ginettaccio ed il libertino Fausto che si accompagnò ad una donna già sposata. Manca purtroppo, ed è il difetto più importante del libro, un approfondimento sulla strumentalizzazione che ad esempio il regime fascista in Italia fece deliberatamente del mondo dello sport e della passione sportiva veicolata come un’arma a disposizione delle camicie nere per arruolare giovani leve in una folle rincorsa bellicista a quel ruolo di superpotenza che non arrivò mai. L’altra parte che sinceramente non mi ha convinto del libro è quella relativa al gossip sportivo; se da una parte il lavoro di Marchesini e Pivato sembra cercarne il distacco, dall’altra il pettegolezzo è presente in ogni affresco dedicato ai campioni ed alle grandi squadre del passato. Questa irrisolta diatriba tra racconto e retroscena, mina un po’ il lavoro di ricerca che per certi versi è invece entusiasmante. La parte dedicata ai dolori collettivi, con un’analisi doverosa del grande Torino, è uno spaccato di quello che dovrebbe essere il giornalismo sportivo, così come il ritratto di Vittorio Pozzo e di Tazio Nuvolari, due leggende italiane non solamente sportive.

“Tifo” resta insomma un titolo molto interessante che però mette forse troppa carne al fuoco rispetto alle pagine dedicate al libro: un excursus meritorio che avrebbe avuto probabilmente bisogno di una scelta più appropriata delle tematiche da trattare. Finito di leggere, si resta nell’amletico dubbio se sia stata un’occasione persa oppure uno stimolo per approfondire le parti più interessanti del libro.

Alla prossima!

Appunti sparsi dal mondo della scuola (parte 9)

Non è stato un periodo facile quello intercorso tra il consiglio di istituto tenutosi a febbraio e quello di qualche giorno fa.

Nel mezzo infatti, avrebbe dovuto tenersi un incontro on line rapido e con un solo punto all’ordine del giorno, cioè quello necessario per deliberare alcuni progetti all’interno in diversi plessi dell’istituto comprensivo. A pochissime ore dalla riunione però, qualcuno facente parte il nostro consiglio ha sollevato l’ombra di un possibile vizio procedurale che avrebbe potuto invalidare la delibera. Il fatto che questo cavillo sia stato trovato al nostro interno mi ha dapprima sconcertato e poi fatto infuriare poiché l’annullamento della riunione ha costretto l’istituto comprensivo a bloccare i progetti e dunque sospendere le varie attività in questione. Sentiamo ogni giorno fiumi di parole (come direbbero i Jalisse) riversarsi contro le vessazioni della burocrazia che non permette di perseguire obiettivi a vantaggio della collettività e poi, una volta che possiamo snellire le procedure, ci mettiamo di traverso proprio noi? Noi che dovremmo aver assunto questo incarico nel solo interesse dei nostri ragazzi, dei docenti e di tutto il mondo della scuola? Un comportamento assolutamente sconcertante!!

Dopo quasi un mese dall’annullamento, siamo finalmente riusciti a tenere una nuova riunione all’interno della quale abbiamo deliberato senza alcuna discussione, al primo punto dell’ordine del giorno, tali attività senza che nessuno avesse niente da dire: tutto normale? Magari per altri si, ma non per me visto che le nostre bambine ed i nostri bambini hanno perso alcune lezioni di attività!

Fatto il primo passo, abbiamo poi avuto il piacere di appoggiare con un voto all’unanimità anche una delle ultime parti relative al PNRR dedicato al nostro istituto. Dopo aver infatti pensato alla strumentazione necessaria per avviare una transizione digitale al passo con i tempi, stavolta abbiamo deliberato a favore della formazione del personale scolastico che dovrà accompagnare le nostre ragazze ed i nostri ragazzi nel percorso: non esiste una vera transizione digitale senza strumenti, ma non esiste nemmeno una transizione consapevole senza docenti che sappiano guidare le nuove generazioni utilizzando il linguaggio del presente e del futuro. Ecco perché è così importante investire sulla formazione degli insegnanti! Senza qualcuno che guidi le classi nel futuro, non serve l’acquisto di strumentazione tecnologica avveniristica.

L’amarezza poi, è definitivamente scomparsa quando il Dirigente Scolastico ci ha illustrato la nuova convenzione per la quale ha chiesto il voto favorevole. Il nostro istituto comprensivo infatti, sarà coinvolto in un progetto con la prestigiosa Fondazione Don Milani per combattere e prevenire il disagio e la dispersione scolastica. Con il lavoro sul campo di un Dirigente Scolastico e due professori in pensione, l’accordo prevede che questi volontari offrano gratuitamente il proprio aiuto in attività di doposcuola o, nei casi necessari, durante l’orario scolastico, per affiancare gli studenti in difficoltà. Un segno tangibile di vicinanza da parte di una Fondazione importante e riconosciuta che inizialmente lavorerà con le ragazze ed i ragazzi della scuola secondaria di primo livello nella speranza di poter ampliare, magari fin dal prossimo anno scolastico, anche agli altri istituti questa preziosa opera.

Alla prossima!

Appunti sparsi dal mondo della scuola (parte 8)

Dopo un inizio di 2024 alla massima velocità segnato da una riunione di consiglio di istituto ed una giunta esecutiva ravvicinatissime, siamo tornati alla normalità.

L’impegno tenutosi pochi giorni fa ha avuto come tema centrale proprio l’approvazione di quel Programma Annuale del 2024 che era stato controllato, discusso ed in parte rivisto in occasione della giunta esecutiva. In consiglio poi, è stato importante rimarcare alcuni aspetti che hanno attirato l’attenzione, ed in parte la preoccupazione, della giunta in sede di esame del Programma. La questione relativa alle insegnanti di sostegno è purtroppo un problema tanto importante quanto difficilmente risolvibile con i mezzi che abbiamo a nostra disposizione. Studiando l’organico dei docenti e del personale ATA infatti, è stato facilmente rilevabile l’alto tasso di precarietà degli insegnanti di sostegno. Nel nostro istituto comprensivo infatti, più del 50% sono lavoratori precari che hanno dunque un tasso di turnover così alto da pregiudicare potenzialmente il lavoro sulle nostre alunne ed alunni: sappiamo perfettamente quanto sia importante costruire un rapporto di fiducia tra insegnante e ragazzo e la mancanza di continuità rischia di pregiudicare la crescita degli studenti con problematiche. Passando poi ai più freddi dati numerici, è stato riconosciuto da tutto il consiglio che nell’ultimo anno il nostro istituto ha finalmente ridotto l’avanzo non vincolato: probabilmente anche grazie al nostro continuo stimolo (o almeno lo spero), i plessi hanno cominciato a programmare con maggiore efficacia la spesa per l’arricchimento dell’offerta formativa con l’ausilio anche di operatori esterni che hanno individuato, insieme ai nostri docenti, le aree di intervento più interessanti per le alunne e gli alunni. Insomma finalmente i contributi versati “volontariamente” dai genitori non finiscono solamente nel pur utilissimo materiale di consumo o informatico, ma anche in progetti culturali.

Una volta tanto le varie ed eventuali hanno poi portato in consiglio problemi importanti che hanno fatto nascere una bella discussione. La componente che rappresenta il personale ATA infatti, ha nuovamente messo in luce tutte le difficoltà del ruolo del collaboratore scolastico che negli ultimi anni ha visto aumentare non tanto le competenze quanto le responsabilità. L’assegnazione dei collaboratori ai vari plessi infatti, viene guidata solamente dal criterio relativo al rapporto tra il numero degli alunni e gli addetti senza considerare ad esempio la conformazione dei plessi o le oggettive difficoltà di gestione dei bambini non certificati con problematiche caratteriali. Se ad esempio una scuola ha le classi dislocate su due piani, e dunque avrebbe bisogno di una persona in più per una migliore sorveglianza, la richiesta sarà respinta per il solo criterio numerico. Purtroppo come consiglio d’istituto non abbiamo gli strumenti per poter cambiare le cose e tutto ciò che potevamo fare (purtroppo senza alcun risultato) lo abbiamo già fatto in passato. Ecco allora che, dal momento che è una problematica sentita da un numero sempre maggiore di scuole, abbiamo deciso di provare a fare rete per cercare di portare avanti l’istanza del sottodimensionamento dei collaboratori scolastici non individualmente ma insieme ad altre realtà scolastiche fiorentine prima e toscane poi. Speriamo che una campagna di informazione capillare possa portare ad una sana mobilitazione che raggiunga l’obiettivo di rendere le nostre scuole più accoglienti e sicure.   

Nell’ultima parte della nostra riunione, il Dirigente ci ha illustrato i primissimi numeri relativi alle iscrizioni del prossimo anno e, seppur con qualche criticità, possiamo ritenerci soddisfatti: purtroppo la crisi demografica colpisce tutto il nostro paese e non potevamo certamente esserne immuni. L’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni dal Dirigente e da tutto il gruppo docente però, ci permette di avere una sostanziale tenuta anche in previsione del prossimo anno scolastico.

Alla prossima!

BarLungo con Simone – I nuovi istituti professionali

Una piacevole novità del nostro podcast: stavolta la tematica da approfondire l’avete decisa voi ed allora insieme a Simone Pesucci parliamo di scuola presentando la riforma degli istituti professionali. Il disegno di legge Valditara, nato con precisi obiettivi, è passato incredibilmente quasi sotto silenzio, ma cosa contiene e come è stato accolto dal mondo della scuola?

Buon ascolto!

Appunti sparsi dal mondo della scuola (parte 7)

Il post vacanze natalizie nel mondo della scuola assomiglia solitamente ad un timido risveglio prima di cominciare una giornata caotica, ma quest’anno è stato tutto diverso.

Il 2024 si è infatti aperto con due impegni molto ravvicinati visto che consiglio di istituto e giunta esecutiva si sono tenute nella prima metà del mese di gennaio a pochi giorni di distanza. Non solo, ma le tematiche trattate che racconterò in questo mio articolo, hanno avuto necessità di studio ed approfondimento anche durante le vacanze natalizie. Uno dei punti programmatici che ci eravamo dati all’inizio del mandato infatti, era la revisione e la variazione del regolamento d’istituto interno alle nostre scuole e, dopo un lavoro lungo e molto curato, possiamo dire di avercela fatta! E’ stato un percorso dapprima iniziato da un ristretto gruppo di persone individuate all’interno del consiglio di istituto che ha riletto ed attualizzato le norme per poi condividerlo con tutto il consiglio. Durante le vacanze natalizie ognuno di noi ha avuto il tempo per studiare tutte le variazioni e per poter proporre nuove modifiche da portare in discussione nel corso dell’ultima riunione. Grazie al lavoro di tutti dunque, posso dire con soddisfazione che abbiamo realizzato qualcosa che guarda non solamente al presente ma soprattutto al futuro. Abbiamo cercato di dare delle regole semplici, chiare, più al passo con i tempi e con il cambiamento dei nostri ragazzi, norme più vicine alle nuove tecnologie utilizzate, che cerchino di non complicare la vite delle famiglie ma nel contempo offrano le giuste garanzie sia ai nostri docenti che alle alunne ed agli alunni. La riunione è quindi ruotata tutta intorno a questo obiettivo che abbiamo raggiunto con grande soddisfazione da parte di tutti.

Dopo pochi giorni poi, sono stato poi chiamato a partecipare alla giunta esecutiva, organo pensato per controllare e soprattutto condividere la destinazione e l’utilizzo di una parte dei finanziamenti che l’istituto riceve. Come sappiamo infatti, gran parte dei soldi che arrivano alle scuole sono vincolati a progetti già predeterminati e dunque il nostro compito è unicamente quello di appurare l’utilizzo degli stessi. In questa seduta eravamo chiamati ad approvare la programmazione annuale del 2024 dell’istituto comprensivo e devo dire che, anche stavolta, ha prevalso lo spirito costruttivo in un confronto schietto e sereno. Il Dirigente ci ha messo al corrente della situazione dei docenti e del personale ATA impiegato e purtroppo, anche quest’anno, abbiamo riscontrato che il precariato aumenta nei posti occupati dagli insegnanti di sostegno. Troppi sono i docenti che hanno un contratto a tempo determinato, condizione questa che non aiuta la progettualità necessaria a seguire con continuità un alunno disabile. Quanto alla parte più prettamente amministrativa, il bilancio è per gran parte assorbito dai finanziamenti provenienti dal PNRR che sono completamente vincolati. La buona notizia è che il nostro istituto comprensivo è stato capace di ottemperare a tutti gli obblighi di legge nei termini e dunque il finanziamento è stato interamente confermato. Anche per la restante parte però ci sono buone notizie: finalmente sembra che le nostre scuole stiano iniziando a programmare la spesa dei fondi che arrivano grazie allo stato ed ai contributi volontari delle famiglie. Noi rappresentanti abbiamo nuovamente sottolineato come l’utilizzo di questi fondi non debba guardare solamente a nuove dotazioni tecnologiche o al solo materiale di consumo, ma dovremmo avere il coraggio di aprirci alle competenze esterne in modo da individuare progetti che siano in grado di rafforzare e migliorare realmente l’offerta formativa del nostro istituto comprensivo. Proveremo a conseguire anche questo risultato!  

Alla prossima!

Appunti sparsi dal mondo della scuola (parte 6)

Sarà la vicinanza del Natale, sarà che il tempo trascorso dall’ultima riunione ha portato consiglio, ma stavolta le problematiche relative al nostro istituto sono state trattate con maggiore serenità e spirito di collaborazione.

In questo modo è stato possibile iniziare la discussione in merito al nuovo regolamento dell’istituto comprensivo (obiettivo che ci eravamo posti all’inizio del nostro mandato) e nel contempo approvare diversi progetti che arricchiranno la nostra offerta formativa. Ecco allora che, oltre alla collaborazione con studenti universitari per combattere la dispersione scolastica di cui avevo già parlato nello scorso articolo, abbiamo approvato un ottimo accordo di collaborazione per la certificazione di corsi di lingua inglese (nella scuola secondario di primo grado) che possano aiutare i nostri ragazzi ad aumentare le proprie competenze, aspetto fondamentale e decisivo per la prossima scelta delle scuole superiori e per il futuro inserimento nel mondo del lavoro. Oltre a questo progetto, è stata approvata anche la collaborazione multidisciplinare con un altro istituto, il piano dei viaggi di istruzione dell’intero comprensivo e la lectio brevis dell’ultimo giorno di scuola, stavolta senza defezioni o polemiche.

Non solo, come da noi rappresentanti richiesto più volte, siamo finalmente riusciti ad avere la rendicontazione dei versamenti del cosiddetto contributo volontario e quello del suo (assolutamente insufficiente) utilizzo negli ultimi anni. Mentre alcuni plessi hanno già impiegato, o progettato di impiegare, la quasi totalità della somma, altri sono ancora indietro sia nella spesa che nella programmazione. Questo resta un neo importante sia perché l’offerta formativa potrebbe essere più ampia con l’impiego di queste risorse, sia perché è sempre più difficile andare a chiedere ai genitori di versare il contributo senza avere una rendicontazione di come vengono impiegati quei soldi! Il PNRR anche in questo caso ci è venuto in soccorso poiché la gran parte dei soldi non ancora spesi saranno veicolati a completamento dei progetti che sono stati finanziati dai soldi europei. E’ grazie ad essi che riusciremo ad avere in ogni plesso aule multimediali che facilitino l’apprendimento di tutte le materie venendo incontro alle esigenze di ogni alunno senza lasciare indietro quelli in difficoltà: in un istituto comprensivo così grande come il nostro però, i fondi non erano sufficienti per portare a termine i progetti ed allora l’avanzo del contributo volontario ci permetterà di impiegare le risorse nei capitoli di spesa che il PNRR non prevedeva. L’utilizzo combinato dei due fondi renderà certamente il nostro istituto comprensivo più accogliente ed inclusivo. Inoltre le insegnanti hanno anche deciso che una parte di questo contributo volontario verrà utilizzato per l’ampliamento dell’offerta formativa mediante la collaborazione con professionisti ed associazioni esterne: un altro dei punti che ci eravamo prefissati come rappresentanti all’inizio del mandato!

A proposito dei rapporti che il consiglio di istituto vuole costruire sulla base del dialogo e del confronto abbiamo poi deciso, grazie anche all’assenso del Dirigente Scolastico, di mettere in campo due iniziative a cui teniamo particolarmente: innanzitutto già dallo scorso appuntamento inviamo a tutti i rappresentanti di classe, affinché lo diffondano agli altri genitori, un resoconto dell’ultima riunione per far conoscere ciò che facciamo e decidiamo, poi abbiamo voluto tenere una riunione con tutti i rappresentanti appena eletti. L’appuntamento si è tenuto in un ottimo clima di dialogo e collaborazione ed è servito soprattutto a far capire quali siano gli ambiti di azione del consiglio di istituto ed i canali di comunicazione da utilizzare per rapportarsi con la scuola. Infine eccoci alla nota dolente della scorsa riunione, quella della variazione di orario di un plesso: dopo un confronto lungo e faticoso, siamo finalmente riusciti ad arrivare ad un punto di incontro tra le varie esigenze perché finalmente i contendenti hanno capito che nella vita reale, in quella in cui le decisioni vengono condivise, ognuno deve fare un passo verso l’altro concedendo qualcosa. Ecco allora che il Dirigente Scolastico ed il Presidente del consiglio d’istituto, insieme alle insegnanti ed ai rappresentanti dei plessi non coinvolti, hanno lavorato per accorciare le differenze, mitigare le divisioni, trovare un terreno comune che ci ha permesso di arrivare all’accordo. E’ costato tempo, fatica, arrabbiature, parole: ma quanto sarebbe migliore il mondo se tutti ci mettessimo intorno ad un tavolo e discutessimo fino a trovare una soluzione condivisa?

Alla prossima!

Appunti sparsi dal mondo della scuola (parte 5)

Scrivo questo pezzo dopo alcuni giorni dall’ultima riunione del Consiglio d’Istituto perché ne sono uscito con un grandissimo amaro in bocca. Purtroppo l’anno scolastico appena iniziato si è aperto con alcune problematiche all’interno dell’istituto comprensivo che si è cercato di risolvere con aggiustamenti che, come di consueto, hanno scontentato qualcuno. Del resto, ogni volta che si prendono delle decisioni che impattano sulla vita di centinaia di persone (tra alunne, alunni, genitori, personale docente e non docente), non tutti possono esserne felici e concordi.

Avrei voluto raccontare dei progetti che il nostro istituto comprensivo ha pensato per ampliare l’offerta formativa dei propri plessi, delle idee che abbiamo condiviso per la destinazione dei fondi disponibili grazie al contributo volontario versato durante l’anno scolastico dalle famiglie, di un progetto bellissimo che partirà quest’anno e che mette a disposizione di alcuni dei nostri ragazzi della scuola secondaria di primo grado degli studenti universitari volontari per aiutarli nel proprio percorso di studi sotto tutti i punti di vista. La finalità di questo percorso è quella di combattere la piaga dell’abbandono scolastico che colpisce in misura sempre maggiore i nostri ragazzi anche nella nostra regione. Una messa in comune di saperi trasversali che non solo faciliti la compilazione dei compiti a casa, ma aiuti lo scambio di conoscenze in un’ottica di crescita da parte di tutti gli attori del progetto.

Ed invece? Ed invece stavolta abbiamo impiegato circa un’ora e mezzo delle tre che abbiamo passato in consiglio, a discutere di una questione sulla quale nemmeno abbiamo potere decisionale. Un cambio di orario, dovuto a cause indipendenti dalla volontà del Dirigente, che ha segnato un passo in avanti per alcuni ed un passo indietro per altri. Ciò che però amareggia, è aver dato credito e forza a persone che probabilmente sono state solo quelle che hanno gridato più forte. Nell’era della comunicazione compulsiva ed istantanea, spesso si rischia di scambiare una chat whatsapp o una pagina di un quotidiano locale on line con la posizione ufficiale della totalità dei genitori. Credo fermamente alla buona fede di ogni singolo rappresentante, ma credo altresì che si debba riuscire a trovare un modo per far arrivare in consiglio, e dunque davanti ai docenti ed al Dirigente, solamente problemi sentiti almeno dalla maggioranza dei genitori ed a fronte dei quali si possa realmente incidere! Non solo, ma dobbiamo essere bravi a sentire e considerare tutte le parti in causa prima di farci portatori di istanze che, se non mediate, possono irrigidire le posizioni degli altri attori che partecipano al consiglio di istituto. Dobbiamo sempre tenere in massima considerazione le difficoltà dei genitori, ma anche degli insegnanti e del personale non docente con l’unico obiettivo di avere un ambiente sereno per i nostri ragazzi che frequentano la scuola. Ecco perché ho accettato ed ho sposato fin da subito con entusiasmo la proposta di organizzare, non appena possibile, una riunione con i nuovi rappresentanti di classe appena eletti nei plessi. Sarà un’occasione fondamentale per costruire un rapporto schietto illustrando fin da subito le competenze del consiglio di istituto.

Spero sinceramente che il prossimo articolo che dedicherò al consiglio d’istituto torni a parlare di una scuola da migliorare e trasformare grazie all’apporto di tutti nell’interesse di chi a scuola è il protagonista, cioè le alunne e gli alunni.

Alla prossima!