BarLungo con Simone – Immigrazione tra rischio ed opportunità (5° parte)

Eccoci tornati al nostro podcast, il “BarLungo con Simone”! Sta cominciando una nuova puntata in compagnia dell’amico e professionista Simone Pesucci!

Siamo giunti all’ultimo appuntamento di questo approfondimento sull’immigrazione con uno dei temi più divisivi e più strumentalizzati dalla politica, cioè il ruolo delle Organizzazioni non Governative. Con Simone cerchiamo di muoverci tra governi che promettono blocchi navali, ministri in tribunale, centri di accoglienza in Albania e legislazione europea.

Buon ascolto!

BarLungo con Simone – Immigrazione tra rischio ed opportunità (4° parte)

Eccoci tornati al nostro podcast, il “BarLungo con Simone” per una nuova puntata in compagnia dell’amico e professionista Simone Pesucci!

Andiamo avanti nel nostro ciclo di approfondimenti sull’immigrazione ed iniziamo a guardare fuori dai nostri confini. Dopo aver spiegato la legislazione italiana, vediamo come questa deve obbligatoriamente interfacciarsi con la regolamentazione comunitaria, cioè quella europea. Simone ci guiderà nel viaggio tra regolamenti, patti, raccomandazioni e chissà cos’altro per cercare di renderci più chiare le competenze ed i compiti di stati nazionali e comunità Europea.

Buon ascolto!

BarLungo con Simone – Immigrazione tra rischio ed opportunità (3° parte)

Eccoci nuovamente al nostro podcast, il “BarLungo con Simone”! Sta iniziando una nuova puntata in compagnia del grande amico e professionista Simone Pesucci!

Siamo al terzo appuntamento di questo ciclo di approfondimenti e, dopo le prime puntate dedicate alla storia delle migrazioni ed alla legislazione esistente nel nostro paese, è giunto il momento di vedere com’è possibile, per chi arriva in Italia, vivere nella legalità ed essere registrato sul nostro territorio. Cos’è il permesso di soggiorno, i motivi per cui viene concesso o negato, la vita nei centri di prima accoglienza.

Buon ascolto!

BarLungo con Simone – Immigrazione tra rischio ed opportunità (2° parte)

Eccoci al nostro podcast, il “BarLungo con Simone”! Sta iniziando una nuova puntata in compagnia del grande amico e professionista Simone Pesucci!

Questo ciclo di approfondimenti vuole parlare di immigrazione senza condizionamenti o ammiccamenti politici, per cercare di capire perché si migra, ma anche se e come sia possibile gestire questo fenomeno. Nella prima puntata abbiamo raccontato alcune tra le più importanti migrazioni cercando di illustrarne le cause ma anche le conseguenze nei paesi di partenza. Oggi invece, proviamo a vedere come il nostro paese, l’Italia, ha deciso di governare questo fenomeno e dunque di quali leggi ci siamo dotati per accogliere i migranti. Avere un avvocato come Simone, in una puntata come questa, è manna dal cielo….

Buon ascolto!

BarLungo con Simone – Immigrazione tra rischio ed opportunità (1° parte)

Eccoci tornati con il nostro podcast stavolta dedicato ad uno dei temi più strumentalizzati dalla comunicazione odierna, cioè l’immigrazione. Poiché cercheremo di approfondire l’argomento in profondità, non potevo che avere al mio fianco l’amico e professionista Simone Pesucci!

In una società sempre più multiculturale in cui si convive ormai da decenni con persone di lingua, paese, religione diversa, siamo ancora troppo spesso a discutere solamente sul numero delle persone che annualmente entrano nel nostro paese, o nella nostra Europa, senza guardare mai alla storia delle migrazioni ed al modo in cui, nei secoli, tante popolazioni diverse sono riuscite a convivere senza alcun problema: insomma il solito dilemma tra chi guarda il dito e chi invece la luna.

Ed allora partiamo in questa prima puntata, come di consueto, dalla storia con un viaggio tra le più importanti migrazioni conosciute.

Buon ascolto!

Ti fidi di me?

Il naufragio di Crotone è arrivato in questi giorni nelle nostre case come un pugno in faccia, ma cosa facciamo quotidianamente per evitare che accada? Ecco un contributo di Simone Pesucci che pubblico molto volentieri.

Una delle caratteristiche che ci élevano tra le specie animali è la capacità di provare empatia, cioè di poter percepire la sofferenza e il dolore altrui senza che questi ne esprima esternamente i segnali. E’ una capacità meravigliosa, che nel tempo anziché glorificare, abbiamo imparato a contenere sempre più, fino a tradurla nel suo terribile opposto: l’indifferenza. In questi giorni abbiamo assistito all’ennesima tragedia annunciata, un barcone carico di persone che fuggono dai propri paesi sfidando la tempesta su di un mezzo inadeguato e vanno incontro ad un naufragio che causa decine di morti annegati.

Non è la prima volta che accade in questi anni e purtroppo non sarà nemmeno l’ultima.

Stavolta però, abbiamo toccato con mano l’indifferenza del nostro governo che – in un modo che spero verrà chiarito quanto prima – ha ritardato l’invio dei soccorsi impedendo di salvare più vite di quello scarso centinaio che siamo riusciti a recuperare. Lo si legge nel volto sconsolato del marinaio di Crotone che, intervistato, glissa ma fa ben capire che il mancato salvataggio possa non dipendere da un triste caso fortuito. E lo ribadisce un ministro che con incredibile indifferenza afferma che con quel mare non sarebbero dovuti partire.

Come se quelle persone fossero escursionisti amatoriali che avessero valutato male il meteo!! Purtroppo però, quelle non erano persone in gita, ma uomini, donne e bambini che fuggivano da un mondo in rovina, da guerre, da una miseria di cui non abbiamo più alcuna memoria; fuggivano per dare un futuro ai loro figli. E non hanno trovato empatia, ma il suo terribile opposto, cioè il velo dell’indifferenza. L’indifferenza non soltanto di chi ci governa ma anche dell’intera Europa, perché più una cosa è distante, meno rumore e paura fa; ed allora paesi più lontani di noi da quelle coste hanno ancora meno empatia, ancor più indifferenza. Oggi possiamo piangere e parlarne quanto vogliamo, ma non è il dialogo che cambierà le cose. Già adesso, già ora mentre scrivo e ora, mentre voi leggete, altre navi, altre donne e uomini e altri bambini stanno in mezzo al mare. Stanno rischiando la vita per fuggire.

Possiamo provare a capire da cosa fuggono, possiamo provare ad aiutarli a casa loro, possiamo per un attimo smettere di crederci colonialisti dell’800 e dare loro la stesse possibilità che abbiamo noi, possiamo accoglierli veramente, integrarli, riconoscere loro la cittadinanza italiana, europea, dar loro una nuova casa.

Oppure no.

Possiamo continuare a scegliere di negare una delle qualità che ci elevano rispetto agli altri animali, lasciarli morire ogni giorno, sperare che smettano, sperare di smettere di leggere queste notizie, restare indifferenti.

E magari commuoverci per la scomparsa di un anziano iscritto alla P2.

Perché aveva una gran bella camicia.