Buon compleanno Lorenzo!

È stata una serata di sentimenti fortissimi e contrastanti.

Di colori caldi e freddi, di luce e tenebre. Una serata intensa come tutte quelle che la splendida famiglia di Lorenzo Guarnieri composta da Stefano, Stefania e Valentina, ci regala dal giorno in cui ho avuto la fortuna di conoscerli grazie al gioco del calcio.
Un fortissimo sentimento di gratitudine per aver organizzato una meravigliosa festa al Tuscany Hall per il trentesimo compleanno di Lorenzo alla quale ho partecipato con grande piacere, misto al dolore che provo ogni volta che ripenso ai sogni spezzati ed alla vita travolta da quel delinquente alla guida (visto Stefano che ho usato le parole giuste?).

Una serata in cui ho conosciuto un maestro di giornalismo come Marino Bartoletti, un uomo di grandissime competenze che mi ha fatto innamorare del gioco del calcio, che mi ha fatto sognare grazie al suo Guerino Sportivo, una di quelle persone che sa raccontare un evento senza dover urlare né mettersi dietro ad una cattedra per dimostrare di essere qualcuno.


Una serata di calore grazie all’affetto ed all’amore con cui tutti coloro i quali sono intervenuti per festeggiare Lorenzo hanno riempito l’aria che abbiamo magicamente respirato e che è riuscita parzialmente a contrastare il gelo che mi ha ghiacciato il sangue nelle vene nel rivedere ancora una volta le immagini dei troppi omicidi stradali.
Una serata in cui a mezzanotte, momento in cui è arrivato il magico 10 dicembre, la sala è stata illuminata dalle foto e dal sorriso di quel ragazzo che ha vissuto certamente troppo poco, ma comunque abbastanza per lasciare un segno tangibile della sua presenza: qualcosa che solamente le persone che hanno la forza di donarsi agli altri riescono a fare.

Buon compleanno Lorenzo dal tuo primo mister! 

Io e Lorenzo

Sono passati 10 anni da quella maledetta notte tra il 1 ed il 2 Giugno del 2010 quando Lorenzo Guarnieri fu travolto ed ucciso mentre tornava in scooter a casa dopo una serata con amici. Molti di voi conosceranno la battaglia eroica che la famiglia di Lorenzo ha combattuto fino alla vittoria ed all’ottenimento della legge sull’omicidio stradale. Chi volesse saperne di più può consultare www.lorenzoguarnieri.com.

Basterebbe la lettura di una piccola parte di questa straziante storia per ammirare la forza, l’intraprendenza, la meravigliosa ed instancabile cocciutaggine dei genitori e della sorella di Lorenzo, ma in questo blog vorrei ricordare il bello di questa storia, LORENZO.

Durante la mia breve ma intensa “carriera” di istruttore di scuola calcio e di allenatore di settore giovanile ho avuto la fortuna di conoscere tantissimi bambini e ragazzi splendidi, tra questi Lorenzo Guarnieri. Arrivava da un altro sport, la pallavolo, era alla prima esperienza nel calcio e spinto da alcuni amici venne a provare nella squadra che all’epoca allenavo. Era un ragazzo educatissimo, ligio alle regole, con una famiglia solida e presente alle spalle. Gli bastava uno sguardo per capire l’esercitazione, il gioco, l’approccio da avere nell’allenamento. Era mancino, amava correre, saltare e tirare in porta, ma soprattutto amava imparare. Subito dopo la spiegazione dell’esercizio, non si vergognava mai a domandare ciò che non aveva capito e non aveva mai paura di sperimentare e dunque di sbagliare.

Se ci pensate, questa è una delle prerogative delle persone intelligenti: invece di guardare gli altri e copiare ciò che facevano, Lorenzo si metteva sempre in gioco in prima persona…..nel calcio, come nella vita, non basta scimmiottare gli altri ma si deve tendere all’interpretazione personale del gesto tecnico. Se si riesce ad interiorizzare il gesto attraverso il proprio modo di realizzarlo, sarà automatico eseguirlo nuovamente risolvendo il problema che ci troveremo davanti grazie ad una propria interpretazione. Lorenzo non era certo un fuoriclasse nel calcio, ma l’ostinata ricerca della comprensione del gioco e del gesto, lo rendeva un ragazzo speciale, un ragazzo di vaLore.

Inizialmente giocava poco, ma anche quando era in panchina accanto a me, era solito fare domande ed interessarsi a ciò che succedeva in campo. All’epoca, essendo l’ultimo anno della scuola calcio, insegnai alla squadra i primi dettami della tattica individuale e di reparto proponendo il sistema di gioco del 4-4-2 a zona. Lorenzo giocava indistintamente esterno sinistro in difesa ed a centrocampo: lui prediligeva giocare più avanti per cercare la via della rete, ma gli avevo spiegato che grazie alle sue capacità atletiche con il tempo sarebbe diventato un ottimo esterno sinistro a tutto campo e dunque doveva imparare bene la fase difensiva….si convinse a seguire le mie idee e nella seconda parte della stagione crebbe molto giocando sempre più spesso.

Ogni tanto però, gli concedevo di giocare più avanti e durante un torneo di fine stagione fece anche gol. Ricordo ancora che quando rientrammo negli spogliatoi gli dissi:

“Allora Lore non sei così scarso davanti…mi sa che non ci ho capito nulla”….il sorriso con cui si rivolse verso di me rimane il ricordo più caro di un ragazzo eccezionale.