Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – CLUB BRUGGE= 3 – 2

Una vittoria da togliere il respiro!

Nella semifinale di andata di Conference League, la Fiorentina giocava la sua seconda gara da non sbagliare in una settimana dopo la rovinosa caduta di Bergamo e stavolta, Vincenzo Italiano ed i suoi ragazzi non hanno fallito l’esame. Approccio perfetto, 31 tiri scagliati verso la porta, dominio territoriale e controllo del ritmo di gara, ricerca dell’uno contro uno in ogni zona del campo. Peccato solamente per l’unico gol di vantaggio con cui i viola giocheranno la gara di ritorno in Belgio, frutto ancora una volta di una disattenzione difensiva sanguinosa, stavolta per opera di Luca Ranieri, solitamente il miglior difensore della squadra. E non mi si dica per favore che anche stavolta la Fiorentina ha subìto rete per colpa della disposizione voluta dal mister, perché l’errore è solo ed esclusivamente individuale: Ranieri dapprima cerca l’anticipo leggendo male la traiettoria della palla, poi per recuperare corre a fianco dell’attaccante lasciandogli però il centro dell’area! Un vero peccato perché il doppio vantaggio avrebbe avuto tutto un altro sapore e valore.

La formazione scelta per la semifinale di andata è stata la più offensiva possibile con una linea mediana a due composta da Bonaventura ed Arthur e con Beltran dietro a Belotti: nonostante potesse sembrare un azzardo troppo grande, la Fiorentina ha iniziato a macinare gioco ed occasioni fin dall’avvio e, dopo la splendida rete di uno sfortunatissimo Sottil, i viola hanno avuto diverse occasioni per raddoppiare tra cui quella di Nico Gonzalez, la più clamorosa. Anche stavolta poi, la Fiorentina si è fatta male da sola, con un rigore regalato non tanto da Biraghi che ha toccato la mano con il braccio da posizione molto ravvicinata, quanto da Ranieri che ha sparacchiato in mezzo al campo un pallone che poteva ed anzi doveva essere gestito meglio. Nonostante ciò, i viola hanno ricominciato a costruire gioco ed il Franchi, pieno nonostante il clima da lupi, ha riconosciuto lo sforzo incoraggiando senza sosta la propria squadra. Ad inizio ripresa poi, quando la stanchezza ha iniziato a venire fuori, la Fiorentina ha cominciato ad avere difficoltà di gestione della palla ma la superiorità numerica ha permesso di continuare a controllare piuttosto agevolmente la gara. L’errore incredibile di Ranieri poi, sembrava aver nuovamente sciupato anche la splendida rete di Belotti (a proposito… forse servendolo in area di rigore qualche gol in più lo potrebbe fare!) ma il racconto del gioco più bello del mondo ha sempre un nuovo capitolo da poter scrivere. Dopo le gioie personali trovate dallo spesso criticato Sottil e dal bomber triste Belotti, mancava solamente lui: l’attaccante prima voluto dal mister e poi emarginato, quello che nelle ultime partite non era stato nemmeno convocato, quello che non sembrava più meritevole nemmeno di giocare gli ultimi minuti di partite inutili come quella col Sassuolo. Proprio lui, Mbala Nzola, ha dapprima colpito il palo (ormai sembra una moda per i calciatori viola) e poi ha segnato una rete pesantissima che potrebbe restituirgli quella fiducia, quell’autostima e quella tranquillità che tanto sono mancate in questa prima stagione viola. Considerando gli infortuni che stanno colpendo la squadra, adesso abbiamo bisogno veramente di tutti!!

Ed ora a Verona per portare via un risultato positivo che ci lasci in zona Europa e ci permetta di far riposare quei calciatori che mercoledì dovranno essere pronti a lottare su tutti i palloni fino all’ultimo secondo per regalarci il sogno della seconda finale europea consecutiva.

IL BUONO

  • Sottil: dopo il gol contro il Sassuolo, si ripete con un destro ancora più bello. Continua a puntare e saltare il diretto avversario senza sosta servendo anche dei bellissimi palloni in mezzo all’area di rigore. Si infortuna proprio sul più bello, quando finalmente sembrava poter sbocciare definitivamente. Prometti che ripartiamo da qui?
  • Martinez Quarta: una volta tanto lo voglio inserire tra i migliori per la gara difensiva anziché per i gol. Dei quattro dietro è il più preciso e puntuale. Speriamo duri così anche al ritorno!
  • Belotti: lotta, sgomita, fa reparto ma soprattutto stavolta segna! Finalmente un movimento da centravanti vero spalle alla porta ed un sinistro fulmineo che non lascia scampo al portiere avversario. Dai Gallo che ora conta doppio!
  • Nzola: ho già detto tanto nell’articolo. Il calciatore ex Spezia, arrivato questa estate per reggere il peso dell’attacco viola, è finito all’angolo ed ora prova a rivedere la luce del sole. In questo finale di stagione quanto servirebbe il vero Nzola…..

IL BRUTTO

  • Ranieri: se molto spesso è non solamente il miglior difensore, ma anche il miglior calciatore in campo, ieri sera è stato disastroso. Oltre all’errore in occasione del secondo gol che ho già descritto, anche sul primo è lui che rinvia a casaccio in mezzo al campo un pallone che si poteva e si doveva gestire meglio. Al ritorno servirà quello vero!
  • Nico Gonzalez: aveva caricato la vigilia della gara con parole importanti invece, una volta in campo, sbaglia troppo e non risulta mai decisivo. Con l’infortunio di Sottil, il suo ruolo sarà ancora più importante!
  • Dodò: dispiace perché è reduce da un infortunio, ma disputa nuovamente una prova incolore. Soprattutto nella prima frazione sembra spaesato e molto impreciso, nella ripresa sale di livello nella metà campo avversaria ma i cross risultano quasi mai pericolosi. Speriamo torni per il rush finale!
  • Terracciano: l’eterno numero 12 per una squadra che vuole stare in Europa tutti gli anni. Passi per il rigore, ma sul gol del raddoppio resta inchiodato alla porta quando invece con due passi in avanti avrebbe chiuso molto più spazio all’attaccante. Mai reattivo.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – UDINESE = 2 – 2

Frequento la Curva Fiesole in modo continuativo fin dal 1991 e non mi era mai successo di sentirmi a disagio, di avere la sensazione di non essere a casa mia. Ho vissuto alti e bassi, gioie e dolori, vittorie leggendarie e sconfitte vergognose, ma la Curva è sempre stata la casa di tutti, grandi e piccini, uomini e donne, giovani ed anziani e sapete perché? Perché si è sempre andati in curva per tifare la Fiorentina, per difendere Firenze, per sostenere i propri calciatori senza mai evitare contestazioni, polemiche, fischi e cori ma appunto per Firenze e la Fiorentina, non per fare politica.

Al netto di come ognuno la possa pensare, la furia scatenata da Joe Barone sul Comune di Firenze e sulla Regione Toscana è una roba che in tutti questi anni non ho mai visto. Ed ancora peggiore è vedere la curva Fiesole interamente prostrata ad una proprietà che, invece di pensare a rafforzare una squadra che sarebbe ancora oggi in Champions League, continua ad elemosinare calciatori in prestito per non spendere quei soldi che sono stati accumulati da quando Commisso e Barone sono arrivati a Firenze: scelta legittima per carità, ma che niente ha a che fare con ciò che a noi tifosi dovrebbe interessare, cioè il campo ed il gioco del calcio. Una città come Firenze, una tifoseria come quella viola sempre pronta a dare l’anima per la propria squadra ma anche a contestare senza farsi condizionare da niente e da nessuno ridotta ad un povero megafono padronale. Che tristezza vedere i gruppi organizzati della Fiesole svendere la nostra storia, il nostro nome entrando nell’agone politico come mai era successo prima: io sinceramente avevo capito che si andava allo stadio per vedere la partita e tifare la propria squadra del cuore, non per cercare di influenzare le prossime elezioni amministrative.

Ciò detto, visto che a noi piace il calcio, ricordo a tutti quelli che si interessano solamente allo Stadio Franchi, che la Fiorentina nelle ultime due gare di campionato contro Sassuolo ed Udinese ha raggranellato un punto, si è vista rimontare in classifica da tutte le dirette concorrenti alla Champions League ed ha dimostrato ancora una volta i problemi qualitativi della rosa. Il mercato di riparazione è iniziato da ormai due settimane ed al Viola Park è arrivato solamente un terzino di 31 anni, Faraoni ovviamente in prestito, che ieri ha esordito benissimo con un meraviglioso assist per Beltran. Peccato però che per vincere le gare come quella di Sassuolo e quella di ieri serva la qualità nel saltare l’uomo e creare superiorità numerica…. proprio quella che manca quando Nico non c’è. Ricordiamoci poi che l’unico esterno di valore internazionale che abbiamo, appunto Gonzalez, è stato pagato 27 milioni di euro non cinque più bonus (vedasi la prima offerta per Vargas). Ma credo che anche questa mancanza sul mercato sia colpa di Nardella…..

Intanto nella giornata di oggi la squadra è partita per andare a giocarsi la semifinale e l’eventuale finale di Supercoppa in Arabia Saudita. Mentre i gruppi organizzati magari saranno a fare volantinaggio per le prossime elezioni, io penso a sostenere la Fiorentina e Firenze!!

IL BUONO

  • Faraoni: al debutto in maglia viola dopo essere arrivato meno di 48 ore prima, è sembrato calarsi perfettamente nella parte. L’assist per il gol di Beltran è di ottima fattura, così come alcune piccole sbavature in fase difensiva sono da registrare. Si conferma migliore in fase offensiva che in quella difensiva, ma il suo acquisto (in prestito) paga fin da subito i dividendi. Avanti così!
  • Beltran: il gol, il rigore guadagnato, l’abnegazione totale in qualunque condizione giochi. L’argentino si dimostra ancora una volta un giocatore in grado di far accadere sempre qualcosa. Certamente meglio quando gli viene affiancato Nzola, non molla di un centimetro nemmeno nel primo tempo quando viene accerchiato da tre colossi. Finalmente vicino al top!
  • Nzola: segna un rigore di un peso specifico enorme. Subito prima e subito dopo il gol, sembra quasi essere tornato quello di Spezia….non certo un fenomeno ma nemmeno un lampione come nelle ultime settimane. Se torna quello vero, possiamo avere qualche speranza in più fin dalla Supercoppa. E se si fosse sbloccato mentalmente?

IL BRUTTO

  • Biraghi: se c’è una cosa che contesto aspramente a Vincenzo Italiano, è l’impiego pressoché continuo del capitano. Fino allo scorso anno, l’alternativa Terzic era addirittura peggiore, ma in questa stagione Parisi ha dimostrato che se viene fatto giocare nel suo ruolo è una spanna sopra a Biraghi. Anche ieri si è reso protagonista di innumerevoli errori sia al cross che in impostazione ed è probabilmente il maggior colpevole in occasione del raddoppio bianconero. Vincenzo perché?
  • Gli esterni: non so sinceramente se sia più colpa loro o della società che ancora non si è degnata di portare a Firenze qualcuno meglio, ma anche la prova di ieri è stata semplicemente imbarazzante. Basta, per favore basta!!
  • Il primo tempo: ancora una volta, anche contro l’Udinese, l’approccio alla gara è stato tragico. Surclassata dal punto di vista del gioco, ma anche del ritmo, i viola hanno ancora una volta terminato i primi 45 minuti senza aver mai tirato in porta. Lo stesso Italiano ai microfoni nel dopo gara ha ammesso di doverci lavorare: speriamo di trovare la soluzione che adesso andiamo a giocarci (speriamo) due gare secche!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

SASSUOLO – FIORENTINA = 1 – 0

Dopo aver guadagnato 13 punti nelle ultime 5 partite, aver vinto le ultime tre con la porta imbattuta ed aver raggiunto il quarto posto in solitaria, la Fiorentina cade a Sassuolo più per demeriti propri che per meriti neroverdi. Contro una compagine che subiva reti da 26 gare consecutive in Serie A, arriva una sconfitta che ha tanti padri. Certo Bonaventura ha sbagliato il rigore che avrebbe potuto regalare ai viola almeno un pareggio, ma la formazione iniziale messa in campo da Vincenzo Italiano è completamente sbagliata mentre la società continua a fare campagna elettorale e foto agli stadi come nemmeno i giapponesi in centro a Firenze.
I viola hanno avuto un approccio alla gara tremendo (aspetto sui cui dover necessariamente lavorare visto che purtroppo non è una novità), la scelta di cominciare senza Duncan in mezzo al campo è stata scellerata quasi come quella di fare cominciare Nzola davanti anziché Beltran, ma nella ripresa fortunatamente la personalità ed il gioco ormai collaudato sono venuti fuori ed hanno permesso alla Fiorentina di chiudere il Sassuolo nella propria area di rigore. Il tutto senza contare che stavolta la direzione arbitrale ci aveva fatto un regalo grande come una casa annullando inspiegabilmente il raddoppio della compagine di Dionisi per un fuorigioco del tutto ininfluente.

Quando però i viola sono riusciti a ribaltare la gara dal punto di vista del gioco chiudendo il Sassuolo nella propria area di rigore, è accaduto quello che noi al Corner Viola raccontiamo da mesi: è mancata la qualità!! Quella qualità che, come ormai diciamo da troppo tempo, è necessaria per scardinare le difese avversarie, quella qualità che manca alla squadra viola da troppe sessioni di mercato. Anche in terra emiliana infatti, il gol del pareggio era arrivato grazie a Quarta ed il rigore era stato guadagnato da Milenkovic…..insomma ancora una volta i due difensori centrali come attaccanti più pericolosi!! Ma da quanto tempo sappiamo che questo è il problema principale della Fiorentina? Da quanto tempo sappiamo che Nico Gonzalez ne avrà ancora per un bel pò? Che Kouame’ sarebbe stato convocato in Coppa d’Africa? Che tra poco più di 24 ore la Fiorentina torna in campo per la Coppa Italia e tra meno di 10 giorni per la Supercoppa italiana? Davvero noi tifosi viola vogliamo continuare ad accapigliarci per le prossime elezioni amministrative e per lo stadio? Ma chiedere finalmente conto delle proprie azioni alla società? Chiede a Joe Barone, Pradè, Burdisso ed in primis a Commisso di fare calcio?

Ed uno scatto d’orgoglio come tifosi invece lo avremo mai? Ieri siamo andati in più di 6000 a Reggio Emilia a sostenere una squadra che sta facendo miracoli, ben più di ciò che è nelle proprie possibilità, ma ci siamo andati per continuare a sognare un posto in Champions League oppure un plastico del nuovo stadio?? Certo se non alziamo mai la testa, avranno buon gioco i padroni del vaporetto…..

Martedì alle 21,00 i viola scenderanno di nuovo in campo al Franchi contro il Bologna per continuare la corsa in Coppa Italia: le forze saranno le stesse, speriamo che approccio e sviluppo della gara siano decisamente diversi!!

IL BUONO

  • Duncan : quando entra in campo la Fiorentina si trasforma e la partita gira completamente. Sradica decine di palloni ai centrocampisti neroverdi e li rigioca con giudizio sfiorando anche il gol con un gran tiro che colpisce la traversa. Mandragora è imbarazzante, ma Duncan è diventato un giocatore imprescindibile!
  • Beltran: è vero che il paragone con Nzola in questo momento è impietoso, ma l’argentino dà sempre l’impressione di poter inventare qualcosa di importante. Riesce ad essere più coinvolto del solito nel gioco viola e sfiora il gol quando Ferrari respinge il suo tiro sulla linea di porta. Non sarà una prima punta, ma almeno con lui in campo qualcosa succede!

IL BRUTTO

  • Il primo tempo: dopo la gara con il Parma, il Torino, il Bologna, il Verona, ancora una volta i viola giocano una prima frazione orrenda in cui non riescono mai ad avere il controllo del gioco né a tirare in porta. Urge correre ai ripari.
  • Nzola: questo non è il centravanti che con la maglia dello Spezia ci ha messo in croce più volte. Psicologicamente fragile, impaurito, mai nel vivo del gioco, tecnicamente imbarazzante. E’ vero che ha dimostrato attaccamento scegliendo di non andare in Coppa d’Africa, ma serve di più, molto di più! Dov’è finito l’attaccante che faceva a sportellate con tutti senza paura?
  • Brekalo: partiamo dal presupposto che io avrei iniziato con Parisi alto a sinistra perché un calciatore che è già sul piede di partenza non fà mai la differenza, ma tra non fare la differenza ed essere invisibile comunque ce ne passa. E noi siamo quarti con Brekalo ed Ikonè sugli esterni e c’è gente che vorrebbe esonerare Italiano?
  • Kayode: dispiace per il giovane talento viola, ma ormai gli errori sono troppi. In occasione del gol del Sassuolo sbaglia completamente il posizionamento del corpo facendosi trovare frontale e facendosi infilare da un triangolo molto leggibile. Devi crescere, ma noi tutti ci crediamo!
  • Bonaventura: il rettore del centrocampo viola stavolta commette l’errore che determina la sconfitta viola. Nel mezzo di una gara fatta più da ombre che da luci, calcia un brutto rigore a mezz’altezza che Consigli ha vita facile a neutralizzare. Dai Jack che la Fiorentina ha bisogno di te!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FERENCVAROS – FIORENTINA = 1 – 1

Passaggio del turno doveva essere e passaggio del turno è stato. Certo la partita lascia sensazioni in gran parte negative, sia per la qualità del gioco espresso e delle prestazioni di diversi singoli, sia soprattutto per l’infortunio occorso a Nico Gonzalez. Eppure i viola erano partiti bene, con alcune occasioni da rete create ed il controllo delle operazioni. L’evento che ha cambiato la storia del primo tempo e della gara è stato però l’infortunio muscolare patito dal miglior calciatore della Fiorentina che, in una serata in cui erano assenti in partenza Arthur e Bonaventura, ha determinato la perdita completa della bussola da parte dei viola. Da quel momento infatti, il Ferencvaros ha guadagnato diversi metri di campo e si è reso più volte pericoloso: solamente un Christensen in versione Batman è riuscito a sventare il vantaggio ungherese. Anche l’estremo difensore danese però non ha potuto nulla in apertura di ripresa quando una dormita collettiva ha permesso a Zachariassen di battere indisturbato in porta. Da quel momento in poi la Fiorentina ha cercato di riorganizzarsi e poggiandosi sulla personalità dei due difensori centrali Milenkovic e Ranieri e sui cambi offensivi operati da Vincenzo Italiano che ha provato finalmente qualche variazione sul tema. Basta fraseggio orizzontale, via ai lanci lunghi alla ricerca delle combinazioni aeree tra Kouame‘ (sempre più importante in questa squadra) e Nzola (incredibile non aver nemmeno centrato la porta solo davanti al portiere) ed alle incursioni di Barak che partiva dalla posizione di centrocampista centrale accanto a Lopez. È servita però una palla inattiva per trovare un pareggio meritato e decisivo per l’approdo diretto agli ottavi di finale che si disputeranno nel mese di marzo.

Adesso però si apre il problema Nico Gonzalez….con il suo infortunio muscolare che lo terrà a riposo per diverse settimane e fermo restando le scadenti prove di Ikone‘, Brekalo e Sottil, ha veramente ancora senso insistere sul 4-2-3-1? Considerando che nelle ultime gare spesso i viola sono riusciti a rimettere in piedi la situazione con due attaccanti in campo, non sarebbe preferibile passare al 4-3-1-2 con Bonaventura dietro i due attaccanti ed un centrocampo col doppio regista accanto a Duncan? La contemporanea presenza di tre centrocampisti potrebbe dare maggior copertura ad una difesa che anche in terra magiara ha dimostrato la propria fragilità (e menomale Christensen non è più quello di inizio anno), offrirebbe probabilmente soluzioni più imprevedibili con il doppio play in mezzo e premierebbe un calciatore come Kouame’ che in questo momento sembra quasi indispensabile (e questo dovrebbe far riflettere molto sulla qualità della rosa e sul mercato fatto negli ultimi anni).

E voi che ne pensate? Non potrebbe essere la gara casalinga contro il Verona l’occasione giusta per provarci?

IL BUONO

  • Ranieri: sarà perché al ragazzo ci ho sempre creduto fin dalla primavera, sarà perché al momento è oggettivamente insostituibile, sarà perché dimostra in ogni momento il proprio attaccamento alla maglia, ma io sogno che Luca Ranieri possa diventare una vera e propria bandiera viola. Anche ieri sera, è stato tra i pochissimi a mantenere concentrazione e lucidità per tutti i 90 minuti, ad essere sempre pronto ad attaccare la palla ed anticipare gli attaccanti, a fare ripartire l’azione. Le ciliegine del gol del pareggio e del recupero al minuto 88 dopo l’ennesima nefandezza di Ikone’, lo issano sul gradino più alto del podio. Colonna!
  • Christensen: la dimostrazione migliore di quanto sia importante lavorare duramente in settimana con i professionisti che la società mette a disposizione dei calciatori. Il gabbiano bagnato delle prime prestazioni in maglia viola, si è trasformato in un’ aquila meravigliosa. I due interventi consecutivi nel primo tempo tengono a galla la baracca e permettono di restare in partita in un momento psicologico complesso visto l’infortunio di Nico. Adesso si inizia a capire perché lo hanno preso!
  • Kouamè: un altro di quelli che non molla mai, che riesce sempre a dare una scossa, che riesce a rendersi utile in qualche modo. Anche nella gara di ieri sera, una volta entrato, ha toccato diversi palloni, è arrivato sempre primo di testa, ha aiutato Nzola ad essere più pericoloso. Con la sua presenza fisica e la sua voglia di lottare qualcosa succede sempre. Utilissimo.

IL BRUTTO

  • Brekalo: il semplice esempio di calciatore trasparente. Dopo tutti questi mesi di Firenze, ho paura davvero che, come dice il Pappagallone Reale, la parentesi ottima di Torino possa essere stato un caso. Anche ieri sera non si nota mai, non salta mai l’uomo, non accompagna mai né gli attaccanti né i centrocampisti. A che serve un esterno così?
  • Ikonè: se Brekalo è trasparente, Ikone’ lo era… adesso è diventato dannoso. Al netto dell’irritazione che mi provoca ogni volta che torna indietro e successivamente esegue un passaggio orizzontale, ieri sera ha pure rischiato di farci perdere la partita quando ha avuto la meravigliosa idea di regalare la palla agli avversari a pochi minuti dal termine scatenandoli in contropiede. I bonus sono finiti da un pezzo. Con Nico rotto possiamo cambiare modulo?
  • Nzola: certo Beltran non ha brillato, ma non riuscire a centrare nemmeno la porta da solo davanti al portiere con la palla che rimbalza è opera solo di un artista ed il suo nome è Mbala. A gennaio sul mercato capiremo quali siano (sempre che ci siano) le ambizioni della società!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – PARMA = 6 – 3 d.c.r.

Una partita che inizia di mercoledì e finisce di giovedì erano anni che non la vedevo! Certo se qualcuno pensava di trascorrere una serata tranquilla al Franchi, la Fiorentina del primo tempo e di buona parte del secondo, gli ha completamente scombussolato i piani. Per raggiungere i quarti di finale infatti, ai viola sono serviti 120 minuti con l’appendice dei calci di rigore certamente per i meriti del Parma, ma anche per 70 minuti di un calcio semplicemente indecente. Prima però di parlare dei nostri eroi (!!), fatemi spendere due parole per gli ospiti che, guidati da un tecnico emergente come Pecchia, giocano un bel calcio, sono messi bene in campo e si muovono come un sol uomo. Oltre a ciò, hanno ottime individualità dalla metà campo in avanti che possono determinare il risultato e giocano un calcio semplice ma efficace, con movimenti continui e verticalizzazioni che fanno male. Spero sinceramente, per il calcio che giocano, la piazza importante ed il nostro amico Gianluigi Crocetti, che riescano a tornare nella massima serie già al termine di questa stagione!

La formazione iniziale schierata da Vincenzo Italiano ha per l’ennesima volta mostrato un’indiscutibile verità: alla Fiorentina manca qualità e questa dote, che già scarseggia nei titolari, diventa del tutto assente quando si decide di far riposare (giustamente) tutti insieme Nico, Bonaventura ed Arthur. Se in mezzo al campo Maxime Lopez ha cercato in qualche modo di guadagnarsi la pagnotta, nella metà campo avversaria la luce non si è mai accesa finché non è entrato Arthur e successivamente Beltran. La pochezza delle seconde linee (da Mina a Mandragora, da Brekalo fino purtroppo anche a Parisi) è stata sconcertante. Gioco nemmeno orizzontale ma all’indietro, uomo mai saltato, tempi di gioco sempre sbagliati, inferiorità imbarazzante nei confronti di un’ottima squadra che però milita in serie B. Menomale che nel buio si è accesa almeno la luce di Christensen che ieri sera ha effettuato almeno tre interventi degni di nota che hanno dapprima tenuto a galla e poi salvato la zattera viola che stava pericolosamente imbarcando acqua da ogni parte. Menomale che poi con i gol di Nzola e Sottil la Fiorentina ha raggiunto i tempi supplementari, mentre grazie agli errori ducali dal dischetto ha conquistato i quarti di finale in cui verrà affrontata la vincente tra Inter e Bologna.

Certo la partita è stata dispendiosa e non rappresenta il miglior modo per preparare la difficile trasferta di Roma, ma è pur vero che è stato importante vedere finalmente che i due attaccanti possono giocare insieme (ieri lo hanno fatto per quasi 60 minuti), prendere coscienza di poter contare su un altro portiere affidabile e rendersi conto che anche quest’anno il mercato in entrata è stato monco non solo in qualità ma anche in quantità (la prova di Mina è stata imbarazzante). Adesso testa all’Olimpico, l’impresa è possibile solo giocando la miglior gara possibile!

IL BUONO

  • Christensen: la più bella sorpresa della serata! Parate su palla alta, uscite basse, reattivo su tiri incrociati, uscite di testa alla Neuer….insomma tutto il campionario del bravo portiere in un’unica serata. Dopo aver faticato (a dire poco) ad inizio stagione, sembra più sicuro, più concentrato, più dentro la partita. Questo dimostra quanto sia importante un preparatore dei portieri come Savorani: complimenti alla società che lo ha scelto e voluto! Adesso Terracciano può prendere un raffreddore senza che Italiano sudi freddo!
  • Maxime Lopez: non ha rubato l’occhio, non ha disegnato calcio ma nel deserto dei primi 65 minuti viola ha cercato di tenere insieme la squadra ed ha dimostrato di avere almeno l’idea di ciò che si dovesse fare. Certo l’inserimento di Arthur gli ha semplificato il lavoro, ma ha ancora una volta dimostrato che la prima alternativa al brasiliano ed a Duncan dev’essere lui. Sempre più nel gioco di Italiano!
  • Nzola: finalmente un gol bello e decisivo! E se fosse la svolta della sua stagione? Come ha detto ieri Italiano, il centravanti ex Spezia deve capire che nulla è dovuto e che Firenze sarà sempre dalla tua parte se ti sacrifichi e sudi la maglia. Certo che se poi, come ha ammesso anche il mister, si comincia a giocare in modo un pò diverso per metterlo nelle migliori condizioni, allora diventa tutto più facile. Non sarà Vlahovic, ma nemmeno Crisantemi della Longobarda!

IL BRUTTO

  • Mina: quando la Fiorentina lo ingaggiò questa estate i soliti trombettieri lo salutarono dicendo che era solo questione di tempo, che bastava aspettarlo. Ecco considerando che quando il colombiano è arrivato avevo il costume da bagno e ieri sera allo stadio era sottozero, direi che possiamo emettere la sentenza: acquisto sbagliato! Giocatore lento per il nostro calcio, inadatto al gioco di Vincenzo Italiano che prevede la pressione uomo su uomo, incapace di tenere la giusta concentrazione per tutta la partita. Però lo abbiamo preso a zero allora…….
  • Parisi: seppur riportato finalmente sulla corsia mancina, dimostra di essere in totale confusione. Regala palloni ed occasioni in serie al Parma, spinge poco e male sulla fascia. Black out totale.
  • Biraghi: solitamente quando un calciatore è in crisi, si ricorre al suo sostituto. Ecco, se Italiano sperava che la soluzione alla serataccia di Parisi fosse in panchina, ho paura sia rimasto deluso. Capitano sonnacchioso.
  • Brekalo: il nulla fatto calciatore. E’ talmente inutile che Sottil sembra quasi abbia fatto qualcosa di importante sull’altra corsia. Peccato, ero contento del suo arrivo in maglia viola, ma finora un buco nell’acqua!

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Il buono, il brutto, il cattivo

CUCARICKI – FIORENTINA = 0 – 1

Se la gara di andata era stata poco più che una passeggiata, quella di ieri sera ha assomigliato più ad una di quelle sedute di scarico in cui la squadra titolare allena il possesso palla facendo un pò di attacco contro difesa cercando di non forzare né dal punto di vista tecnico né da quello atletico. Se qualcuno come me si aspettava che le cosiddette seconde linee avessero voglia di dimostrare qualcosa di importante per mettere in difficoltà il mister, è certamente rimasto deluso. A parte Pierozzi che è stato molto impreciso e confusionario ma almeno ha dimostrato voglia ed attaccamento correndo a perdifiato per tutta la gara, gli altri sono stati trasparenti. A partire dal portiere Christensen che con i piedi ha difficilmente tenuto la palla in campo ma con le mani ha fatto peggio come in occasione della mancata presa alta che ci stava per condannare a subire una rete, per proseguire con Ikoné che con le doti tecniche in suo possesso avrebbe dovuto far vedere i sorci verdi alla difesa avversaria permettendo alla Fiorentina di migliorare sensibilmente la propria differenza reti, per concludere con Sottil e Mandragora che hanno dato ancora una volta dimostrazione di come l’apporto alle sorti della squadra sia pressoché nullo per l’evanescenza delle proprie giocate da una parte e l’insipienza del proprio palleggio nell’altra. Se ad esempio paragoniamo la prova di questi calciatori con quella di Parisi o Ranieri, riusciamo a comprendere bene le nuove gerarchie che si stanno delineando tra i ragazzi in maglia viola.

Un discorso a parte meritano invece due calciatori annodati dallo stesso filo, Maxime Lopez e Nzola. Certamente il più chiacchierato è l’attaccante ex Spezia che fino ad oggi è stato ampiamente sotto il suo standard di rendimento. Dopo la gara di ieri però è anche arrivato il momento di porsi delle domande relativamente alle condizioni tattiche in cui sta giocando. Mi sbaglio o quando Nzola ci ha fatto a fette militando nello Spezia veniva servito in profondità con verticalizzazioni rapide? Mi sbaglio o con quella maglia oltre a segnare diverse reti riusciva a spizzare e servire i propri compagni di reparto (e sto parlando di Agudelo e Verde, non di Messi) che lo accompagnavano sfruttando le seconde palle contese dall’attaccante? Quante volte ad esempio nella gara di ieri è stato servito in quel modo? Una….e cosa è successo in quell’occasione? Abbiamo guadagnato il rigore che ci ha permesso di vincere la partita!

Discorso simile merita Maxime Lopez: il centrocampista ex Sassuolo è stato allievo di De Zerbi prima e Dionisi poi, allenatori che come Italiano mirano al bel gioco ma anche alla concretezza grazie alla quale si possono vincere le gare segnando un gol più dell’avversario. Ma per riuscire in questa impresa come si deve muovere la palla? Rapidamente e spesso in verticale per punire gli errori di posizionamento delle difese avversarie come infatti riusciva a fare in terra emiliana il piccolo calciatore in maglia viola. Il problema è che la capacità di verticalizzare e di muovere la palla rapidamente sembra essere svanita sull’A1! Il dubbio che però non sia solo farina del suo sacco mi sorge quando noto che lo stesso atteggiamento lo sta avendo anche il titolare del ruolo, cioè Arthur Melo che continua a dominare in fase di possesso palla senza mai trovare uno sbocco tra le linee avversarie…..Vincenzo proviamo a trovare un rimedio?

Intanto domenica contro il Bologna affrontiamo una squadra che gioca bene, ma che lascia anche giocare: dopo le ultime tre sconfitte consecutive senza segnare nemmeno una rete, il riscatto è d’obbligo!

IL BUONO

    • Il gol di Nzola: penso sinceramente sia stato uno dei rigori più brutti che abbia mai visto ma spero che possa essere quella scintilla che ci permette di recuperare un attaccante che non è certamente un fenomeno ma che è molto meglio di quello che abbiamo visto finora. Forza Mbala abbiamo bisogno del vero Nzola! 

    • Il primo posto solitario nel girone: con il pareggio tra Genk e Ferencvaros, la Fiorentina si issa al comando ed adesso potrà gestire le ultime due partite in cui potrebbe bastare non perdere. Non so se i viola saranno in grado di farlo, ma col gioco orizzontale che abbiamo, certamente addormentare la gara è nelle nostre corde. Manteniamo la leadership! 

IL BRUTTO

    • Il ritmo: la Fiorentina di Vincenzo Italiano ci ha abituato negli anni a giocare quasi sempre a ritmi forsennati, con un possesso palla basato sulla circolazione veloce della palla e la volontà di imporre il proprio gioco indipendentemente dall’avversario. Ieri sera tutto il contrario!

    • L’approccio del secondo tempo: contro una delle squadre più scarse tra quelle che partecipano alle coppe europee, è inaccettabile rischiare di prendere due reti in cinque minuti perché si esce dagli spogliatoi senza testa. Sveglia che domenica si gioca contro una delle squadre più in forma del campionato! 

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Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – EMPOLI = 0 – 2

Una Fiorentina agghiacciante spreca una grande occasione per restare nelle zone altissime della classifica. Purtroppo a Firenze siamo abituati a queste montagne russe, ma ogni volta che accade resta la delusione ed il dolore per ciò che poteva e doveva essere e che invece non è stato.

Solitamente, almeno da quando Vincenzo Italiano siede sulla panchina viola, la Fiorentina ha sempre disputato ottime prove quando ha avuto il tempo di preparare le partite, di studiare l’avversario, di prendere le misure agli altri. Stavolta invece, Andreazzoli ha impartito una severa lezione al mister siciliano, riuscendo ad inaridire fin da subito le fonti del gioco viola, chiudendo gli spazi sugli esterni con raddoppi continui e trovando la via della rete con una facilità disarmante in mezzo ad una difesa allucinante. La gara contro l’Empoli è stata preparata male e gestita peggio visto che l’ingresso in campo di Sottil e Mandragora sono stati un insulto all’intelligenza umana. Quanto ancora dobbiamo vedere passeggiare per il campo l’impomatato viola? E quanto ancora dobbiamo aspettare per vedere un qualcosa di diverso davanti? La verità è che anche stavolta la Fiorentina ha fallito il salto di qualità e, quando questo accade più volte, nessuno può sentirsi esente da colpe. I calciatori che vengono considerati dei potenziali campioni, ma che poi commettono sempre gli stessi errori da anni (citofonare Milenkovic, Sottil e Brekalo), la società che anche in questa stagione ha allestito una squadra che ha lacune clamorose sia in difesa che sulla trequarti con un’evidente mancanza di qualità, l’allenatore che ancora una volta ha puntato su calciatori sbagliati ed ha messo in un angolo quelli che avrebbero potuto sparigliare le carte. Da Kouamè che ha sempre l’argento vivo addosso a Barak che in una gara piena di palloni sporchi in area di rigore poteva trovare la zampata giusta, da Ranieri che da potenziale nazionale sembra ormai una riserva senza speranza di giocare ad Ikonè che in una partita bloccata come quella di ieri sera avrebbe potuto creare la superiorità numerica. Quanto poi alla concreta possibilità di giocare in casa con le due punte almeno gli ultimi 20 minuti contro una squadra in lotta per la salvezza ho perso la fiducia.

IL BUONO

  • Nico Gonzalez: questa è la tipica partita in cui sorge spontanea la domanda… dove sarebbe la Fiorentina senza Nico? Con un centravanti travestito da ectoplasma ed un esterno opposto buono solo per pettinarsi, come potremmo raggiungere il traguardo europeo? Speriamo la salute sia sempre con lui!
  • Parisi: nel grigiore generale di una partita da dimenticare, l’ex di turno quantomeno ci prova fino in fondo. Lotta, sgomita, sbaglia, ma almeno si mostra vivo. Chissà cosa avrà pensato a fine match…..

IL BRUTTO

  • Milenkovic: normalmente nelle serate negative, le squadre si aggrappano ai calciatori di maggiore esperienza, di peso internazionale, di carattere temprato. Il buon Nikola invece di salvare la barca, l’affonda con errori ripetuti e gravissimi come in occasione delle due reti subite. Da quanti anni su questo blog ed al Corner Viola dico che è un buon calciatore ma ha bisogno di una spalla migliore di lui? Esce ancora una volta fortemente ridimensionato nel momento del bisogno.
  • Nzola: quanti palloni sono carambolati in area di rigore? Quanti cross bassi ci sono stati nei 16 metri avversari? Quante volte la Fiorentina ha giocato palloni sporchi nell’area dell’Empoli? Non tantissimi ma abbastanza per rendersi pericoloso almeno una volta! Resta più simile ad un paracarro che ad una gazzella ma non viene nemmeno aiutato con la scelta di farlo giocare unica punta con un esterno come Sottil. Quanto tempo ancora possiamo aspettare?
  • Sottil: semplicemente imbarazzante ed inutile. Vincenzo mi spieghi perchè?
  • Kayode: dopo diverse prove egregie, stavolta il giovane terzino incappa in una serata da dimenticare. Non ne azzecca una in fase offensiva e dietro si addormenta spesso. Succede anche ai calciatori navigati!
  • Italiano: pur restando il vero fuoriclasse del progetto viola, stavolta il suo apporto è addirittura deleterio come in quel di Milano. Ma se a San Siro la gara era difficilmente ribaltabile, stavolta si poteva ed anzi si doveva fare di più e meglio! Le sostituzioni sono state sinceramente imbarazzanti, con il solito inutile Sottil ed il confusionario Mandragora. Perché in una gara così sporca e fisica non provare Barak e Kouamè, due calciatori sempre pronti a segnare l’uno ed a gettarsi su tutti i palloni l’altro? Perché non inserire Beltran accanto a Nzola o Kouamé anziché farlo fagocitare da una difesa composta da sei uomini? Perché continuiamo a prendere sempre le stesse reti con gli stessi interpreti tanto da sembrare che la crescita di qualcuno (vedi i due difensori centrali) si sia arrestata da un pezzo? I believe in Vincenzo!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – CAGLIARI = 3 – 0

Una vittoria netta, chiara, convincente che proietta la Fiorentina al terzo posto in classifica in coabitazione con compagini che sono partite con ambizioni da Champions League. La gara di ieri sera ha alcuni punti di contatto con quella di Frosinone, ma anche differenze sostanziali: il primo tempo disputato dai viola contro il Cagliari è stato bellissimo come quello giocato in terra ciociara, ma stavolta non è mancata la sostanza. La ripresa poi, è stata tutta un’altra storia perché contro i ragazzi di Di Francesco Bonaventura e soci erano andati in apnea concedendo il pareggio e rischiando anche di perdere la contesa, mentre ieri sera la gestione dei tempi di gioco e del possesso palla è stato perfetto tanto che Terracciano è rimasto finalmente imbattuto ed Italiano è riuscito anche a ruotare i calciatori in vista dei prossimi impegni. Nella ripresa infatti, la Fiorentina ha dato la netta sensazione di gestire le proprie forze grazie anche all’oggettiva superiorità nei confronti di un Cagliari apparso debole e quasi arrendevole.

Il mister viola aveva deciso di concedere ancora fiducia alla coppia centrale Milenkovic Quarta, di continuare con Duncan accanto a Arthur Melo e di concedere stavolta la maglia da titolare davanti a Lucas Beltran, apparso più dentro al gioco della Fiorentina anche se troppo spesso servito con tempi sbagliati rispetto ai giusti movimenti effettuati. L’attaccante argentino, che continuo a considerare una seconda punta, è un trottolino in continuo movimento, capace di farsi trovare sempre smarcato ma se servito spalle alla porta trova difficoltà al momento difficilmente superabili. Resta la sensazione di una squadra in crescita sia dal punto di vista atletico che tattico, con due terzini come Parisi e Kayode che uniscono freschezza atletica, grinta e voglia di emergere, un centrocampista come Duncan in continua crescita, due leaders tecnici e morali come Nico e Bonaventura ed un attaccante come Nzola che si è finalmente sbloccato.

Il calendario però non concede pause perché giovedì la Fiorentina sarà chiamata nuovamente al Franchi per affrontare il Ferencvaros che, insieme al Genk rappresenta l’avversaria più agguerrita del girone. Solamente 72 ore dopo poi, i viola saranno ospiti dei campioni d’Italia al Maradona per misurare le ambizioni stagionali in campionato.

IL BUONO

  • Kayode: stavolta la copertina è tutta sua. Unisce strapotere fisico con letture tattiche intelligentissime, proiezioni offensive come quella che porta al raddoppio con chiusure difensive come in occasione del salvataggio sulla linea, il tutto condito da una serenità ed un sorriso contagioso. Hai conquistato il mio cuore!
  • Nico Gonzalez : segna con la regolarità di un centravanti con tanti modi diversi. Contro il Cagliari il suo è un gol sporco, da attaccante vero, di quelli che da anni mancano a Firenze. Che sia sbocciato definitivamente?
  • Duncan e Martinez Quarta: se la Fiorentina nelle ultime settimane sta salendo di livello, il merito è principalmente di questi due gregari trasformati in leaders. Il centrocampista ghanese domina il gioco sia in fase difensiva che di impostazione non disdegnando il tiro in porta, il centrale argentino è il perfetto interprete del calcio di Vincenzo Italiano. Propositivo, volenteroso, cattivo, sempre pronto ad accorciare gli spazi ed il campo in avanti. Certo non sarà mancino, ma per adesso è quasi un nuovo acquisto. Un tandem eccellente!
  • Nzola: finalmente dalla parte giusta della rubrica! Dopo aver fallito una gran bella occasione, sfrutta il lancio di Mandragora (!!) per mostrare le sue doti migliori: protezione della palla con un movimento che inganna il difensore e fuga verso il portiere avversario trafitto stavolta con un delizioso scavetto. Che sia il primo di una lunga serie!

IL BRUTTO

  • Milenkovic: colui che dovrebbe essere il condottiero della difesa viola, sembra invece l’anello debole. Nel primo tempo rischia di rimettere in gioco il Cagliari con un retropassaggio sciagurato, poi si riprende ma non offre mai l’impressione di essere quel muro che spesso abbiamo conosciuto. Succede, ma forse un turno di riposo sarebbe opportuno.
  • Brekalo: se Sottil mi fa spesso arrabbiare, l’esterno croato non riesce mai a smuovere le mie emozioni. Gioca l’ennesima partita trasparente in cui non è né carne né pesce. Non salta quasi mai l’uomo, non arriva praticamente mai al tiro in porta, non crea mai la superiorità numerica. Un gigantesco boh!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FROSINONE – FIORENTINA = 1 – 1

Due punti letteralmente buttati nel cesso, o se preferite gettati al vento! Da ieri sera sento persone che mi dicono….vabbè abbiamo fatto pari con i due punti rubacchiati ad Udine, oppure abbiamo preso 7 punti nelle ultime tre partite…. ed allora? Dobbiamo sempre accontentarci del meno peggio? Non possiamo mai guardare alla posizione di classifica in cui potevamo essere? O magari dove saremmo stati se fossimo riusciti a fare filotto anche con il Cagliari? sembra ormai che a Firenze ci si debba sempre accontentare del fatto che la Fiorentina ha una proprietà solida, che non ci farà fallire, che ha costruito il Viola Park, che ha i conti apposto. Parlare di calcio mai? Parlare di un attaccante che ormai non ha più nemmeno la scusa dei palloni che non arrivano è lesa maestà? Nzola ha finito i bonus anche su questo blog in cui alcuni, ad esempio Bomber Siiimo, mi aveva chiesto come mai l’attaccante non fosse stato messo nei cattivi dopo gare incolori. Dopo la rete fallita a Genk, ieri a Frosinone ha avuto diverse occasioni senza centrare mai la porta in 81 minuti più recupero. Anche basta grazie! Per non infierire poi sul “giovane” Sottil che sarebbe sempre sul punto di esplodere…. se solo lui e Nzola avessero concretizzato la mole di lavoro della prima parte della gara adesso staremmo parlando di altro!

Dobbiamo però discutere anche della gestione della gara: la prima mezz’ora della Fiorentina di ieri è stata tra le migliori non solamente di questa stagione con fraseggi belli, interessanti e mai scontati, azioni che alternavano ampiezza e profondità, occasioni da rete in serie. Tutti avevamo capito che quello era il momento di chiudere la gara, quantomeno di trovare il raddoppio perché altrimenti la ripresa sarebbe stata da battaglia contro un Frosinone che in casa aveva già ribaltato il Sassuolo. Purtroppo l’attacco viola ha mostrato ancora una volta limiti imbarazzanti tra Nzola e Sottil, ma nella ripresa la Fiorentina avrebbe dovuto avere un altro tipo di approccio, con calciatori diversi da quelli impiegati. Se sai che devi affrontare un secondo tempo in apnea contro una squadra che ti attaccherà ferocemente in tutte le zone del campo che senso ha inserire il coniglio bagnato Ikoné? Non sarebbe stato preferibile il battagliero Kouamé? E successivamente, quando la squadra ha bisogno di argento vivo addosso, perché impiegare il biondino Barak entrato con le infradito ai piedi e specializzato nei passaggi all’indietro anziché il giovane aitante Infantino? E perché il pomata Mandragora anziché Maxime Lopez quando avevamo bisogno di ritrovare il bandolo della matassa della manovra offensiva? Soprassiedo sugli offensivi 9 minuti regalati a Beltran perché ho troppa stima e fiducia in Italiano, un tecnico che avrà certamente già analizzato queste sostituzioni ed i mancati risultati delle sue scelte. Un allenatore che non più tardi due settimane fa ha dato lo scacco matto a Gasperini merita fiducia e sostegno però anche lui deve alzare l’asticella!

La classifica è ancora buona ma col Cagliari non devono esistere passi falsi, altrimenti poi le gare contro Napoli e Lazio potrebbero diventare già un esame da non fallire.

IL BUONO

  • Duncan: indubbiamente il migliore in campo in entrambe le fasi di gioco. Quando si pensa a Duncan, si pensa solamente ai palloni che riesce a recuperare, al pressing che porta agli avversari, ai raddoppi che esegue. Ieri però, oltre a calciare pericolosamente in porta più volte, regala il cioccolatino solamente da scartare a Nico in occasione del vantaggio. Prestazione totale.
  • Nico Gonzalez: semplicemente #NG10. Se sono stato tra i più feroci contestatori di Nico nella scorsa stagione per la pantomima prima del Qatar, adesso dobbiamo solo alzarci in piedi ed applaudire. Lìder Maximo!
  • Martinez Quarta: attento, preciso, senza fronzoli. A Frosinone decide di dedicarsi quasi esclusivamente alla fase difensiva probabilmente in considerazione dell’impiego di Parisi a destra prima e dell’infortunio di Biraghi poi. Non sbaglia nulla, avanti così!

IL BRUTTO

  • Nzola: mi rifiuto di pensare che la nostra Serie A sia così scarsa da far arrivare un calciatore come questo in doppia cifra per due stagioni consecutive. La verità è che Nzola è molto meglio di cosi ed il mister lo sa ma….. quanto a lungo possiamo aspettarlo?
  • Sottil: chi ancora ripone fiducia nell’esterno viola se ne faccia una ragione. E’ un calciatore che sul primo passo salta sempre tutti, ma a che serve se poi sbaglia sempre la scelta finale? Se poi commette strafalcioni degni di Paperissima? Eterno sopravvalutato.
  • Barak ed Ikoné: il loro ingresso in campo è stato semplicemente un insulto a chi aveva giocato il primo tempo ed ai tifosi che si sono sobbarcati la lunga di trasferta di Frosinone in mezzo alla settimana. Ma perché loro anziché Infantino e Kouamé?
  • Giancarlo Marocchi: al netto della parlata emiliana anche piacevole, è assolutamente imbarazzante sia per la pochezza dei concetti che esprime, sia per l’aperta ostilità nei confronti dei colori viola sottolineata talvolta dalle correzioni del cronista durante il racconto della gara. E mi tocca pure pagare!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

GENK – FIORENTINA = 2 – 2

È stata una partita molto spezzettata, non bella tecnicamente ma piena di emozioni, ribaltamenti di fronte, errori marchiani. Errori difensivi, come nell’occasione delle quattro reti segnate tutte sullo sviluppo di una palla inattiva, ma anche offensivi visto che se i viola fossero stati in grado di mettere a segno il terzo gol con Milenkovic o soprattutto Nzola (un attaccante non può fallire un’occasione del genere a due metri dalla porta!!!), il successo esterno sarebbe stato centrato.
Italiano ha cambiato tanto rispetto all’Atalanta e quasi tutti nuovi impiegati hanno risposto presente. Da Kayode, finalmente tornato titolare a destra dopo la vittoria di Genova, ad Arthur nuovamente fulcro del gioco fino a Beltran che continua a mostrare doti tecniche fuori dal comune anche nella protezione della palla pur non venendo praticamente mai servito a dovere. Discorso a parte merita invece il portiere danese Christensen che continua a lasciare molti dubbi, così come Mandragora impiegato al posto dell’infortunato Bonaventura anziché il giovane Infantino. Certo è che la Fiorentina, dopo aver avuto più volte la palla per vincere la partita, ha addirittura rischiato di tornare a casa con un pugno di mosche in mano: se solo il tiro finale fosse finito in porta anziché sul palo, adesso sarebbero certamente ripartiti i processi a Vincenzo Italiano. Il pareggio esterno può dunque considerarsi un bicchiere mezzo pieno se ricordiamo l’inizio della scorsa Conference League, ma le 12 reti subite in 7 partite sono troppe per avere velleità di grandezza.

Da oggi è già tempo di tornare a pensare al campionato vista la mai banale (per tanti motivi) trasferta di Udine nella speranza che le condizioni di Nico Gonzales, uscito ieri per infortunio, non siano gravi: sarebbe un colpo mortale alle ambizioni viola!

IL BUONO

  • Ranieri: quando il calcio racconta una favola. Il calciatore più umile della rosa, quello che si è veramente guadagnato tutto da solo, quello che lo scorso anno società e mister non hanno nemmeno reputato meritevole di fare il ritiro con la squadra, sceglie un palcoscenico europeo per fare il primo gol, anzi esagera con una doppietta, un assist al bacio per Milenkovic dopo aver saltato con un tunnel il diretto avversario e diverse chiusure ottime. Enorme!
  • Kayode: all’esordio in Europa dimostra di non avere paura. In fase offensiva spinge meno del solito, ma difensivamente appare molto cresciuto. Attento, applicato, chiude benissimo diverse diagonali difensive mantenendo sempre alta l’attenzione e la concentrazione. Altro esame superato!
  • Nico Gonzales: non ha giocato certo una partita indimenticabile, ma nonostante la condizione atletica non scintillante, salta avversari a ripetizione e dimostra la propria leadership in ripiegamenti difensivi sempre preziosi. Quando resta a terra infortunato tutta Firenze trattiene il fiato. Leader riconosciuto.

IL BRUTTO

  • Christensen: se nelle ultime settimane abbiamo riempito di critiche il buon Terracciano, stavolta dobbiamo purtroppo fare la stessa cosa con il danese. In uscita regala brividi a tutti i tifosi viola, non è mai sicuro in presa bassa, gioca peggio del solito anche con i piedi. Sul Corner Viola avevamo detto in tempi antichi che il problema del portiere andava risolto alla radice, ma purtroppo così non è stato. Sarà un’altra stagione di passione!
  • Nzola: capisco che non sia in forma, che magari stia soffrendo l’adattamento ad una nuova squadra, che forse psicologicamente senta la pressione ma la rete che sbaglia di testa da due metri grida vendetta. Stavolta non regge nemmeno la scusa dei palloni giocabili.
  • Duncan: dispiace tantissimo inserirlo tra i peggiori in campo e certamente il nostro amico Wwayne non sarà d’accordo, ma l’errore commesso sul gol del definitivo pareggio del Genk è imperdonabile. Fino ad allora era apparso tra i migliori unendo dinamismo e sagacia tattica in un centrocampo senza il faro Bonaventura. Resta comunque centrale nel progetto tattico viola, anche se certe disattenzioni sono troppo gravi per passare sotto silenzio. Dai Alfred io ci credo!

A voi per i commenti!!