Il buono, il brutto, il cattivo

POLISSYA – FIORENTINA = 0 – 3  

La Fiorentina di Pioli c’è!

I viola tornano dalla trasferta europea con un rassicurante 3 – 0 ed ipotecano il passaggio alla fase a gironi della” nostra” Conference League. Perché ho voluto iniziare citando il mister? Perché credo che ieri sera si sia già vista netta ed importante la mano del mister. Come dite? Abbiamo giocato contro una squadra di terza serie? Perché scusate, lo scorso anno la Puskàs Academy era da Champions League? Eppure pareggiammo sia all’andata che al ritorno e passammo il turno solo grazie ai calci di rigore….. Ci ha salvato De Gea perché altrimenti avremmo preso rete anche ieri sera? Vero! Ma vi do uno scoop!! De Gea lo avevamo anche lo scorso anno ma qualcuno volle metterlo in panchina per far giocare Terracciano!!

E poi la preparazione della gara: nonostante il Polissya sia una squadra sconosciuta praticamente a tutti, la Fiorentina ieri sera è entrata in campo sapendo esattamente cosa fare e come farlo. Non solo, ma al netto della dormita di Pongracic in occasione del miracolo di De Gea, i viola non hanno regalato nulla ed hanno inaridito tutte le fonti di gioco degli avversari. La verità è che la Fiorentina non ha minimamente sottovalutato l’avversario, ha schierato la miglior formazione possibile e non si è fatta prendere dalla spocchia di poter giocare con tre attaccanti veri contro una presunta squadretta; Pioli ha deciso di schierare un solido 3-5-2 in cui Ndour ha coperto benissimo il campo sia in fase difensiva che offensiva accanto ad un Fagioli più attento a difendere che ad impostare e ad un Sohm in netto ritardo di condizione. La squadra ha giocato una partita intelligente, in cui il primo obiettivo è stato quello di recuperare palla in avanti e verticalizzare, andare a cercare il gol per chiudere la pratica già all’andata. Il passo in avanti dal punto di vista mentale e di leadership è insomma evidente e non lo è solamente in quei calciatori che già lo scorso anno lo avevano evidenziato come Gosens. Gudmundsson ad esempio, sembra un altro calciatore: centrato, sempre pronto a sacrificarsi per la squadra ma anche a creare la superiorità numerica, ha purtroppo commesso tanti errori tecnici che non lo hanno fatto calciare in porta più spesso, errori che comunque dipendono da una condizione atletica ancora da affinare. Ciò che però è piaciuto di più, è stato lo spirito di sacrificio quando la squadra, rimasta in 10, ha avuto bisogno delle sue rincorse per non perdere troppi metri di campo e ripartire in contropiede fino a chiudere la pratica su assist di Ndour.

Se vogliamo trovare un paio di difetti alla vittoria viola, dobbiamo guardare ad alcune letture difensive ed ovviamente dell’espulsione di Moise Kean. Se De Gea è stato chiamato a fare almeno un paio di interventi clamorosi (soprattutto il primo), è perché in particolare Pongracic, ma anche Ranieri e Comuzzo, hanno avuto alcune letture errate nel marcare uno contro uno i rispettivi avversari. Soprattutto il centrale ex Lecce ha fatto lo stesso errore che ci era già costato il gol contro la Japanese University: Pongracic guarda la palla, l’attaccante gli scivola alle spalle ed incorna indisturbato verso la porta viola. Qui dobbiamo assolutamente migliorare, come in alcune uscite palla al piede di Comuzzo e Ranieri. Infine l’espulsione…. Detto che anche il difensore ucraino avrebbe dovuto ricevere almeno il cartellino giallo, un calciatore dell’importanza e del livello di Kean non può cadere in questi tranelli e provocazioni. L’attaccante viola ha dimostrato nella prima mezz’ora lo strapotere fisico, la cattiveria ma anche l’altruismo giusto per diventare uno dei leaders della squadra: dal (quasi) gol del vantaggio all’assist per Gosens, fino alla capacità di difendere la palla per far salire la squadra, Moise sta diventando quasi il regista offensivo della squadra, una sorta di Lukaku con Conte, un giocatore che determina con i suoi movimenti, i suoi tagli, le sue giocate, lo sviluppo della manovra offensiva della Fiorentina. Per tutto questo, Kean non può e non deve cadere in queste provocazioni. Sono certo che Pioli saprà farglielo capire velocemente!

IL BUONO

  • Pioli: prepara in modo perfetto la gara, non sottovaluta l’avversario né con la formazione iniziale, né con l’atteggiamento, né con le sostituzioni. In panchina il salto di qualità è stato fatto.
  • Ndour: il giovane centrocampista dell’Under 21 aveva già mandato bei segnali nella tournée inglese, ma ieri sera si è superato. Ha giocato una partita totale: perfetto in fase difensiva, sempre pronto ad offrire la giocata al compagno, artefice dell’assist a Gudmundsson. Veramente tanta roba!
  • De Gea: la parata che ci salva dal potenziale pareggio è semplicemente mostruosa. Ieri, nelle pagelle del Corner Viola, ammetto di avergli dato troppo poco ma ormai ci ha abituato anche ai miracoli. Fenomeno assoluto.
  • Gosens: seppur non ancora al top fisicamente, rincorre tutti e segna il gol del raddoppio con un sinistro imparabile. Non manca poi di randellare e prendere un cartellino giallo quando sembra che i compagni abbassino l’intensità per risvegliarli dal torpore. Leader assoluto.

IL BRUTTO

  • Kean: seppur non mi senta di condannarlo in toto, deve crescere pensando a quanto è diventato importante in questa squadra. Moise mi raccomando!
  • Occasioni concesse: va bene che abbiamo un mostro in porta, ma le occasioni che abbiamo lasciato alla squadra ucraina sono state decisamente troppe. Dobbiamo assolutamente migliorare.

A voi per i commenti!!