Un regalo di natale in ritardo

JUVENTUS – FIORENTINA = 2 – 2  

Abbiamo ritrovato la Fiorentina brutta, sporca e cattiva.

Nella gara dell’anno per la nostra città e la nostra tifoseria, il risultato è da sempre l’unica cosa che conta e riacciuffare un pareggio a pochissimi minuti dal termine con un prodotto del settore giovanile viola è una goduria pazzesca.

Il pareggio di ieri sera ha tante facce diverse, da quella di Palladino che, nonostante la quasi totalità di tifosi ed addetti ai lavori chiedesse un cambio di modulo e di approccio, ha tirato dritto per la sua strada ed ha nuovamente proposto il 4-2-3-1 (con il quale abbiamo ancora una volta sofferto tantissimo in mezzo al campo) schierando gli uomini più in forma (azzeccatissima la scelta di Parisi a sinistra anziché Gosens).

Ma ha la faccia anche di Moise Kean, per le cui critiche all’acquisto chiedo di nuovo umilmente scusa, un attaccante del tutto ritrovato che segna di testa il gol del primo pareggio, ma soprattutto guerreggia con tutti i difensori avversari, guadagna decine di punizioni (anche se Mariani fischia solamente quelle lontane dall’area di rigore), difende la palla come nessuno a Firenze da Gilardino e Toni in poi ed ora è ad un solo gol dal trono di capocannoniere.

Ed ha poi lo sguardo, le braccia, i piedi di David De Gea, una vera e propria benedizione per la nostra Fiorentina, un marziano atterrato a Firenze grazie ad una clamorosa intuizione di Daniele Pradè, un marziano che esegue una parata su Vlahovic che a queste latitudini non si vedeva dai tempi di Frey. Un portiere che para, guida la difesa ed ha anche un modo di comunicare da leader vero dentro e fuori dal campo: il post scritto ieri sera sui social in cui si dichiara orgoglioso di vestire la nostra maglia dovrebbe essere fatto studiare ai tanti ragazzini che invece li usano solamente per mostrare quanto guadagnano, le proprie macchine costose, la roba firmata.

Ma il pareggio viola ha anche la faccia di alcuni gregari come Parisi che, dopo un quarto d’ora di assestamento, ha limitato in modo quasi perfetto lo spauracchio Conceicao. Ne è dimsotrazione il fatto che il portoghese abbia ripreso vigore e trovato l’occasione propizia dopo l’ingresso di Gosens: Fabiano ha dimostrato cosa significhi essere un professionista, un ragazzo che tiene al proprio lavoro, alla maglia che porta, al gruppo con cui passa ogni giorno…altro che le sparate di un procuratore che ha provato a minare l’ambiente viola!!

E non vogliamo citare il cioccolatino che Adli ha recapitato sulla testa di Kean? Un Adli completamente rinato nella seconda frazione di gioco quando Palladino gli ha chiesto di abbassarsi sul centrosinistra per far ripartire l’azione viola.

Ma il pareggio ha soprattutto, giustamente, la faccia di Riccardo Sottil: un calciatore che a Firenze aspettiamo da tanti, troppi anni, un calciatore che è sempre sembrato sul punto di sbocciare ma che non ha mai avuto la continuità di impiego di questa stagione. Probabilmente dunque, non ha avuto mai neanche il tempo di sbagliare, di capire e di imparare dai propri errori, oppure semplicemente non ha mai trovato nessuno che è riuscito ad entrare nella sua testa toccando i tasti giusti. Ieri, quando è entrato Beltran prima ed Ikonè poi, credo che tutta Firenze avrebbe sostituito Colpani e Sottil per lasciare in campo il calciatore più pagato del mercato estivo, il numero 10 che tutti pensavamo potesse inventare la giocata per raddrizzare la gara. Ed invece mister Palladino no….mister Palladino ha deciso di giocare le sue ultime fiches sul ragazzo cresciuto in casa, sull’esterno che ha una moto di cilindrata superiore fin da sempre, su quel Sottil che però negli anni a Firenze era conosciuto quasi solamente per le decisioni tecniche sbagliate prese dopo aver saltato almeno due uomini.

Vorrei che per tutti noi, per tutti voi che mi leggete, il 2025 fosse proprio come quel tiro di Sottil, il segno di una rinascita dopo un periodo brutto e tribolato, con la rete che si gonfia, la gioia che arriva, il sole che torna a splendere….

Buon anno amici!!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – EMPOLI = 2 – 2 (5-6 d.c.r.)

La Fiorentina di ieri non è stata e non poteva essere quella che abbiamo conosciuto in questa stagione fino a quel maledetto 17° minuto della gara contro l’Inter.

Dopo aver passato giustamente le ultime 72 ore a pensare a Bove anziché alla preparazione della partita contro l’Empoli, i viola sono apparsi contratti, distratti, tecnicamente fallosi, quasi straniti. Nel primo tempo abbiamo assistito ad una gara giocata da una squadra confusa che ha potuto contare solamente su gesti tecnici individuali per superare un Empoli compatto, organizzatissimo, con alcuni talenti italiani (come si può vedere ci sono ancora) che non hanno sbagliato nulla. Nonostante ciò, la Fiorentina ha avuto occasioni incredibili per portarsi a casa il passaggio del turno, come quella della traversa di Kean e del salvataggio sulla linea al termine della gara, ma non ci è riuscita. La prestazione è difficilmente commentabile anche se la differenza tra il primo tempo ed il secondo è sotto gli occhi di tutti: i viola hanno alzato i giri del motore, sono entrati in campo con una testa diversa (probabilmente più sgombra dopo aver già giocato 45 minuti), hanno aggiustato qualcosa anche negli interpreti. Alcune prestazioni individuali sono state decisamente mediocri ed è giusto dirlo. Martinez Quarta non ha né i tempi né l’intelligenza calcistica per poter giocare in mezzo al campo: se il suo impiego a centrocampo lo si pensa come una scelta per contenere nell’ultimo spezzone di gara può anche avere un senso, ma farlo partire titolare nella zona nevralgica del gioco non ha alcun senso. Se per Quarta c’è certamente l’attenuante della posizione in campo, chi inizia ad aver finito il credito è invece Colpani. Acquistato questa estate a furor di popolo, sembra essere lontanissimo parente del calciatore ammirato a Monza. E’ vero che sta facendo tantissimo lavoro sporco a supporto di Dodò, ma contro mezza squadra primavera dell’Empoli può ed anzi deve assolutamente fare di più: mai un’invenzione, un’accelerazione, un tiro in porta. Così non aiuta né la squadra né sé stesso e forse, quando Gudmundsson sarà pronto a partire dal primo minuto, il sacrificato potrebbe essere proprio lui! 

Buttato al vento il primo obiettivo stagionale, adesso è assolutamente necessario reagire perché già domenica la Fiorentina avrà una nuova gara casalinga contro il Cagliari. E’ fondamentale tornare alla vittoria per cercare di rimanere attaccati al treno dell’Europa che conta e mantenere il distacco guadagnato dalle grandi che al momento sono attardate. Sono molto curioso di capire come Palladino deciderà di affrontare i sardi: i rossoblù sono la tipica squadra allenata da Nicola con grande aggressività, grinta, attenzione alle marcature e ripartenze rapide grazie alle qualità tecniche dei propri centrocampisti. La mobilità dei difensori non è la dote migliore, visto che sia Mina che Luperto sono ottimi marcatori ma nello spazio ampio diventano vulnerabili. Ecco perché il Cagliari è una delle compagini che tiene la linea difensiva più bassa e questo potrebbe creare problemi alla Fiorentina nella ricerca degli spazi. Dunque meglio continuare a giocare con un 4-2-3-1 con Sottil e Colpani sugli esterni per allargare le maglie difensive oppure provare a cambiare qualcosa inserendo un centrocampista in più (Mandragora o Richardson) ed andare con due trequartisti più vicini a Kean? Cioè provare il terzo schieramento diverso in stagione, un 4-3-2-1 che avvicinerebbe Colpani (o Sottil) a Beltran (o in corsa Gudmundsson) per cercare un fraseggio diverso con il centravanti?

Credo sinceramente che, soprattutto in un momento di evidente difficoltà psicologica come questo, Palladino sceglierà la continuità con il recupero di Adli in mezzo ed il rientro di De Gea tra i pali: del resto nelle difficoltà meglio affidarsi alle certezze che agli esperimenti!

IL BUONO

  • Dodò: in questo momento è il calciatore più in forma della Fiorentina. Spumeggiante, sempre pronto a sovrapporsi, con l’argento vivo addosso. L’anima viola.
  • Gudmundsson: seppur ancora non al top della condizione, gioca minuti preziosi. Da esterno e da trequartista, dimostra di avere delle qualità superiori rispetto a tutti gli altri calciatori in campo. In questo momento così difficile, serve come l’aria.
  • Sottil: un pò confusionario nei movimenti di interscambio con Gosens ma sempre presente nelle azioni più importanti della Fiorentina. Punta sempre l’uomo, spesso lo salta, non molla mai. Senza Bove serve il miglior Sottil!

IL BRUTTO

  • Martinez Quarta: come già scritto nell’articolo, è di gran lunga il peggiore in campo non solo per colpe proprie. Dispiace perché nel calcio di Italiano aveva un ruolo centrale partendo dalla linea dei difensori ed inserendosi in zona offensiva, in un calcio più bloccato e con la linea difensiva più bassa sembra un pesce fuor d’acqua. Avventura al capolinea?
  • Kean: la prima vera bocciatura della stagione. Sbaglia gol incredibili e viene spesso sovrastato fisicamente dai difensori avversari. Il rigore poi, è quasi comico…..
  • Terracciano: dispiace ma sembra non avere più la testa per giocare a Firenze. Dà la netta impressione che, senza sentire la totale fiducia, torni ad essere un portiere mediocre. In ritardo nell’uscita sul primo gol, lentissimo nel reagire ai tiri di rigore. Credo sia giunto il momento di Martinelli.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

COMO – FIORENTINA = 0 – 2

Domenica probabilmente capiremo la reale consistenza della Fiorentina ma intanto si gode!

Una prestazione non bella, con poche occasioni da rete da entrambe le parti e con pochi spunti tecnici ma sinceramente, almeno stavolta, chissenefrega!! La Fiorentina torna da Como con tre punti di platino, contro una squadra che ha uno dei talenti più cristallini del campionato, Nico Paz, ed uno degli attacchi peggiori della serie A formato da due ex viola (Cutrone e Belotti), con uno di questi, il panchinaro, che è stato il centravanti titolare dell’ultima finale di Conference League persa ad Atene (e questo dovrebbe far riflettere bene sulla differenza di calciatori di cui possiamo disporre in questa stagione).

La squadra allenata da Mister Palladino ha messo in mostra ancora una volta un gioco intelligente, che sfrutta le migliori caratteristiche dei propri calciatori e mira innanzitutto ad intasare le linee di passaggio con quattro centrocampisti che pensano prima di tutto a non fare verticalizzare gli avversari. I passi in avanti in questo senso ad esempio di Colpani (ottima la diagonale difensiva su Cutrone quando ancora i viola erano in vantaggio di un solo gol) dimostrano la bravura dell’allenatore e disponibilità dei calciatori. Benissimo ha fatto Palladino nel post partita a sottolineare questo aspetto: la Fiorentina di oggi non è rappresentata solamente dalle parate di De Gea e dai gol di Kean, ma anche e soprattutto dal sacrificio di Beltran che, oltre a servire l’assist ad Adli, combatte quasi più da centrocampista che da fantasista, dalle rincorse di Colpani, dalla capacità di Sottil di entrare a gara in corso per spaccare la partita, dalla voglia da parte di tutti di mettersi a disposizione della causa viola.

Mi permetto però di aggiungere che questa Fiorentina è anche tanto figlia di un mister che conosce molti tipi di calcio: se nella prima fase del filotto di sette vittorie consecutive avevamo ammirato una squadra che amava e riusciva a giocare in velocità grazie ad una condizione fisica eccellente, adesso si ricorre maggiormente al fraseggio corto e spesso lento per dare ai centrocampisti il tempo di accompagnare l’azione. Non solo, ma si cercano meno le sovrapposizioni esterne andando più volte in profondità direttamente con Kean e Beltran. Tutto questo poi, senza dimenticare che si ha anche la capacità ed il coraggio di cambiare modulo in corsa: a Como, nel momento di difficoltà, fuori un centrocampista e dentro un difensore con il passaggio alla difesa a 3 perché, incredibile a dirsi, non è vietato dal regolamento!!! (E’ una battuta mi raccomando…. ). Insomma una squadra ed un allenatore che sanno adattarsi alle pieghe della partita e che stanno recuperando piano piano tutti gli effettivi. Dopo alcune settimane infatti, abbiamo rivisto sia Cataldi che Pongracic, due calciatori che saranno fondamentali nel proseguo della stagione. Il mediano ex Lazio è stato un po’ impreciso quando ha dovuto fare ripartire l’azione ma la sua importanza si è notata soprattutto dal punto di vista difensivo: dopo averlo sostituito, con il conseguente spostamento di Bove davanti alla difesa, la Fiorentina ha fatto molta più fatica ad arginare le verticalizzazioni lariane ed ha perso spesso i duelli individuali in mezzo al campo. Pongracic invece, si è visto poco ma per assurdo anche stavolta ha dovuto adattarsi ad un difesa a 3 anziché quella preferita a 4. Il suo recupero è comunque un’ottima notizia sia perché fino a Befana si giocherà una gara ogni tre giorni, sia perché nel reparto arretrato prima o poi i cartellini gialli si faranno sentire. 

Restano dunque i tre punti, la settima vittoria consecutiva, la quarta partita consecutiva in trasferta senza subire reti, un attaccante in stato di grazie, un portiere che viene da Marte, un centrocampista che pennella con un talento raro e che inizia anche a vedere la porta. Lassù tutti hanno vinto ma credo che sia importante fare la corsa solamente sulla Fiorentina: probabilmente questa settimana sarà complicata anche per le pressioni mediatiche che Palladino ed i suoi ragazzi saranno chiamati a gestire. Come per magia tutta Italia si accorgerà di una squadra in maglia viola che vuol provare a fare la guastafeste del campionato: anche stavolta dovremo essere i più belli, i più scaltri ed i più sfrontati senza cadere nei loro tranelli. Insomma come avrebbe detto il Sommo Poeta….

IL BUONO

  • Adli: gioca un primo tempo semplicemente sontuoso. E’ in ogni zona di campo, nonostante la marcatura a uomo riesce a farsi trovare spesso libero e segna il gol del vantaggio. Cala leggermente nella ripresa ma resta assolutamente il migliore in campo. Tra lui e la coppia Arthur Maxime Lopez la distanza è siderale!!!
  • Dodò: e menomale che doveva essere stanco per il viaggio intercontinentale con la sua nazionale!! Stantuffa avanti ed indietro sulla fascia imbeccato in modo impeccabile da Adli. In fase difensiva Colpani è sempre pronto a coprirgli le spalle ed il brasiliano vola sulle ali dell’entusiasmo e del sorriso. Dodosessuale.
  • De Gea: la tripla parata è semplicemente lunare. Regala tranquillità e sicurezza a tutta la città di Firenze. Marziano.
  • Sottil: nella ripresa Palladino decide di abbassare la linea difensiva della squadra scommettendo sulle ripartenze dei due esterni Sottil ed Ikonè ed il prodotto del settore giovanile viola spacca la partita in due. Riparte negli spazi vincendo ogni confronto diretto e regala l’assist vincente a Kean. Ora ci siamo!

IL BRUTTO

  • Il secondo tempo: se proprio dobbiamo cercare il pelo nell’uovo, la Fiorentina nella ripresa probabilmente si abbassa troppo rischiando anche in qualche mischia davanti a De Gea. Forse è una scelta ponderata anche in relazione alla condizione atletica della squadra e dunque và benissimo così. Se il risultato è sempre questo, 1000 di questi secondi tempi!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – CLUB BRUGGE= 3 – 2

Una vittoria da togliere il respiro!

Nella semifinale di andata di Conference League, la Fiorentina giocava la sua seconda gara da non sbagliare in una settimana dopo la rovinosa caduta di Bergamo e stavolta, Vincenzo Italiano ed i suoi ragazzi non hanno fallito l’esame. Approccio perfetto, 31 tiri scagliati verso la porta, dominio territoriale e controllo del ritmo di gara, ricerca dell’uno contro uno in ogni zona del campo. Peccato solamente per l’unico gol di vantaggio con cui i viola giocheranno la gara di ritorno in Belgio, frutto ancora una volta di una disattenzione difensiva sanguinosa, stavolta per opera di Luca Ranieri, solitamente il miglior difensore della squadra. E non mi si dica per favore che anche stavolta la Fiorentina ha subìto rete per colpa della disposizione voluta dal mister, perché l’errore è solo ed esclusivamente individuale: Ranieri dapprima cerca l’anticipo leggendo male la traiettoria della palla, poi per recuperare corre a fianco dell’attaccante lasciandogli però il centro dell’area! Un vero peccato perché il doppio vantaggio avrebbe avuto tutto un altro sapore e valore.

La formazione scelta per la semifinale di andata è stata la più offensiva possibile con una linea mediana a due composta da Bonaventura ed Arthur e con Beltran dietro a Belotti: nonostante potesse sembrare un azzardo troppo grande, la Fiorentina ha iniziato a macinare gioco ed occasioni fin dall’avvio e, dopo la splendida rete di uno sfortunatissimo Sottil, i viola hanno avuto diverse occasioni per raddoppiare tra cui quella di Nico Gonzalez, la più clamorosa. Anche stavolta poi, la Fiorentina si è fatta male da sola, con un rigore regalato non tanto da Biraghi che ha toccato la mano con il braccio da posizione molto ravvicinata, quanto da Ranieri che ha sparacchiato in mezzo al campo un pallone che poteva ed anzi doveva essere gestito meglio. Nonostante ciò, i viola hanno ricominciato a costruire gioco ed il Franchi, pieno nonostante il clima da lupi, ha riconosciuto lo sforzo incoraggiando senza sosta la propria squadra. Ad inizio ripresa poi, quando la stanchezza ha iniziato a venire fuori, la Fiorentina ha cominciato ad avere difficoltà di gestione della palla ma la superiorità numerica ha permesso di continuare a controllare piuttosto agevolmente la gara. L’errore incredibile di Ranieri poi, sembrava aver nuovamente sciupato anche la splendida rete di Belotti (a proposito… forse servendolo in area di rigore qualche gol in più lo potrebbe fare!) ma il racconto del gioco più bello del mondo ha sempre un nuovo capitolo da poter scrivere. Dopo le gioie personali trovate dallo spesso criticato Sottil e dal bomber triste Belotti, mancava solamente lui: l’attaccante prima voluto dal mister e poi emarginato, quello che nelle ultime partite non era stato nemmeno convocato, quello che non sembrava più meritevole nemmeno di giocare gli ultimi minuti di partite inutili come quella col Sassuolo. Proprio lui, Mbala Nzola, ha dapprima colpito il palo (ormai sembra una moda per i calciatori viola) e poi ha segnato una rete pesantissima che potrebbe restituirgli quella fiducia, quell’autostima e quella tranquillità che tanto sono mancate in questa prima stagione viola. Considerando gli infortuni che stanno colpendo la squadra, adesso abbiamo bisogno veramente di tutti!!

Ed ora a Verona per portare via un risultato positivo che ci lasci in zona Europa e ci permetta di far riposare quei calciatori che mercoledì dovranno essere pronti a lottare su tutti i palloni fino all’ultimo secondo per regalarci il sogno della seconda finale europea consecutiva.

IL BUONO

  • Sottil: dopo il gol contro il Sassuolo, si ripete con un destro ancora più bello. Continua a puntare e saltare il diretto avversario senza sosta servendo anche dei bellissimi palloni in mezzo all’area di rigore. Si infortuna proprio sul più bello, quando finalmente sembrava poter sbocciare definitivamente. Prometti che ripartiamo da qui?
  • Martinez Quarta: una volta tanto lo voglio inserire tra i migliori per la gara difensiva anziché per i gol. Dei quattro dietro è il più preciso e puntuale. Speriamo duri così anche al ritorno!
  • Belotti: lotta, sgomita, fa reparto ma soprattutto stavolta segna! Finalmente un movimento da centravanti vero spalle alla porta ed un sinistro fulmineo che non lascia scampo al portiere avversario. Dai Gallo che ora conta doppio!
  • Nzola: ho già detto tanto nell’articolo. Il calciatore ex Spezia, arrivato questa estate per reggere il peso dell’attacco viola, è finito all’angolo ed ora prova a rivedere la luce del sole. In questo finale di stagione quanto servirebbe il vero Nzola…..

IL BRUTTO

  • Ranieri: se molto spesso è non solamente il miglior difensore, ma anche il miglior calciatore in campo, ieri sera è stato disastroso. Oltre all’errore in occasione del secondo gol che ho già descritto, anche sul primo è lui che rinvia a casaccio in mezzo al campo un pallone che si poteva e si doveva gestire meglio. Al ritorno servirà quello vero!
  • Nico Gonzalez: aveva caricato la vigilia della gara con parole importanti invece, una volta in campo, sbaglia troppo e non risulta mai decisivo. Con l’infortunio di Sottil, il suo ruolo sarà ancora più importante!
  • Dodò: dispiace perché è reduce da un infortunio, ma disputa nuovamente una prova incolore. Soprattutto nella prima frazione sembra spaesato e molto impreciso, nella ripresa sale di livello nella metà campo avversaria ma i cross risultano quasi mai pericolosi. Speriamo torni per il rush finale!
  • Terracciano: l’eterno numero 12 per una squadra che vuole stare in Europa tutti gli anni. Passi per il rigore, ma sul gol del raddoppio resta inchiodato alla porta quando invece con due passi in avanti avrebbe chiuso molto più spazio all’attaccante. Mai reattivo.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SASSUOLO = 5 – 1

Seconda vittoria consecutiva e zona Europa riagganciata!

Dopo la grande delusione di Bergamo, gara che non ho commentato visto il rientro alle prime luci dell’alba dal Gewiss Stadium, era necessario tornare a vincere ed a convincere contro una delle squadre più arrendevoli del campionato. Se il Sassuolo doveva dimostrare quantomeno la voglia di provare a salvarsi, l’obiettivo è stato del tutto mancato vista l’assenza di convinzione e di attenzione che i ragazzi di Ballardini hanno messo nei 90 minuti di ieri. I viola dal canto loro, hanno fatto la partita che dovevano, riuscendo a conquistare i tre punti, a ritrovare finalmente la via della rete senza dannarsi troppo l’anima, a far crescere il minutaggio di diversi calciatori che ultimamente sembravano in netta flessione, a restituire la fiducia a giocatori centrali del progetto viola, quali Nico Gonzalez e Barak tornati finalmente al gol. Vincenzo Italiano ha deciso di far rifiatare alcuni calciatori che avevano battagliato in quel di Bergamo ed ha tenuto fuori gli acciaccati Belotti, Nico e Bonaventura, lo sconclusionato Milenkovic ed il sempre presente Terracciano, mentre ha dato le chiavi del centrocampo ad Arthur nonostante tutti pensassero all’impiego dell’ex Maxime Lopez. Il brasiliano ex Juventus sembra essere in crescita di condizione, almeno secondo il tecnico, anche se francamente a me è parso il solito architetto compassato, incapace di verticalizzare e di far cambiare ritmo alla propria squadra. Nonostante ciò, la differenza tra le due squadre è stata troppo netta e gli spunti di un redivivo Sottil ed i nuovi innesti nella ripresa hanno permesso alla Fiorentina di vivere finalmente una serata tranquilla nonostante la rete subìta. E la vittoria è stata comunque importante visto il contemporaneo pareggio del Napoli che adesso è stato raggiunto in classifica nonostante la gara da recuperare (chissà quando) contro l’Atalanta e con il vantaggio dello scontro diretto all’ultima giornata da disputarsi al Franchi.

Certo pensare ai punti buttati via all’andata contro il Sassuolo, a quelli dilapidati contro il Lecce sia all’andata che al ritorno viene veramente il mal di stomaco….restano comunque questi sei punti consecutivi che rimettono la Fiorentina in una posizione di classifica più consona e restano anche le prestazioni di alcuni calciatori, come Parisi, che ha trovato troppo poco spazio visto il titolare di quella fascia e come Sottil che avrebbe veramente tutto per diventare un ottimo calciatore ma al quale sembra sempre mancare qualcosa per fare la differenza. La speranza poi, è che si sia finalmente ritrovato il miglior Barak che servirebbe come il pane in questo rush finale e che Nico Gonzalez si sia ricordato che calciatore è e quali doti ha anche nel trovare la porta avversaria. I dati dicono che i viola sono assolutamente in linea con le pretendenti all’Europa che conta in fatto di reti subìte ma mancano clamorosamente nei gol segnati. Che qualcuno si sia finalmente sbloccato davvero?

Giovedì intanto, contro il Club Brugge, arriva la prima partita della vita, quella da non sbagliare per continuare nel nostro sogno. Come dice sempre mister Vincenzo Italiano, nella gara d’andata è fondamentale tenere tutto aperto: considerando i momenti opposti delle due squadre, sarebbe già un buon risultato!

IL BUONO

  • Sottil: senza alcun dubbio il migliore in campo. Segna un gran bel gol che sblocca la gara, disegna due assist per i propri compagni e si dimostra fin da subito imprendibile per i difensori avversari. Che il problema sia soprattutto nella testa del ragazzo è ormai acclarato. Speriamo che la visita del padre a Firenze gli dia la serenità necessaria a sbocciare definitivamente.
  • Martinez Quarta: all’ottavo gol stagionale, dimostra ancora una volta di essere, seppur con tutti i suoi difetti, imprescindibile per la Fiorentina. Resta un mistero il suo mancato impiego a Bergamo in una sfida così importante.
  • Nico Gonzalez: segna una doppietta in pochi minuti contro una difesa arrendevole. Sarebbe fondamentale che Nico ritrovasse quella fiducia che, dopo i rigori sbagliati, sembra essere svanita. Forza Nico che la Fiorentina ha bisogno del suo numero 10!
  • Barak: altro calciatore che è mancato tantissimo in questa stagione. Dopo un inizio macchiato dai problemi di salute, il biondino ex Verona non ha mai trovato quella continuità di rendimento che la scorsa stagione risolse tante partite. E se si fosse tenuto il meglio per la fine?

IL BRUTTO

  • Gol subìto: un peccato non aver chiuso imbattuti la partita, ma Christensen vive comunque una serata da disoccupato. Contro il Brugges ci vorrà la massima attenzione!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

JUVENTUS – FIORENTINA = 1 – 0

Un campionato anonimo che rischia di cancellare tutto il resto.

Questo è ciò che sta accadendo alla Fiorentina di Vincenzo Italiano che è ormai in caduta libera, con solo due vittorie nelle ultime 12 gare di campionato, quintultima nel girone di ritorno. Che potesse esserci un calo fisiologico vista anche la contemporanea presenza su tre fronti potevamo aspettarcelo, ma questo calo così verticale è assolutamente inaccettabile. Tanto più perché l’approccio alla gara di ieri sera è stato inguardabile: una squadra sotto ritmo, con calciatori che passeggiavano per il campo, zero contrasti vinti, nessuna idea di gioco né avversario superato nemmeno dai calciatori dai quali sarebbe doveroso aspettarsi di più, Nico su tutti. Se questo è il modo ci chiudere un ciclo a Firenze, Italiano ed i suoi ragazzi hanno scelto quello peggiore snobbando quella che per Firenze non è e non sarà mai una partita come le altre. Se Biraghi, il mister, Nico e tutta la truppa ancora non l’hanno capito, allora si possono tranquillamente accomodare su altre panchine o vestirsi con altre maglie. Lo avrei potuto capire contro altri, ma con la Juve no, quella Juve che faceva sfoggio della coppia di attaccanti che gli abbiamo gentilmente donato incassando quasi 120 milioni, quella Juve che non vinceva da 42 giorni ed era in evidente crisi di gioco, condizione e risultati. E la Fiorentina come ha deciso di giocare la partita? Invece di azzannarla senza tregua, un po’ come aveva fatto in Coppa Italia contro l’Atalanta, i viola hanno fatto la figura di quelli che disputano la partita tra scapoli ed ammogliati, in ciabatte e con qualche Peroni di troppo sullo stomaco, di quelli che sbuffano dopo il pranzo di Natale o di Pasqua. Tolti Ranieri, Kayode ed in parte Bonaventura, il primo tempo è stato imbarazzante per qualità di (non) gioco, per atteggiamento, voglia ed intensità. Che io sappia, non ci dovrebbero essere i mondiali in Qatar, quindi potreste dire a Nico che non ha più scuse? Ed a Kouamè potremmo chiedere di azzeccare uno stop prima di fine stagione?

Detto della pochezza tecnica di una squadra che è stata indebolita anziché rinforzata dalla nostra amata società, anche il mister stavolta non mi ha assolutamente convinto. Innanzitutto nell’atteggiamento di una squadra che non si è minimamente capito che razza di partita volesse fare e poi nella gestione degli uomini. La formazione iniziale è stata un ibrido difficilmente comprensibile: volevamo fare turnover oppure no? Volevamo provare a giocarla oppure no? Ci interessa il campionato oppure no? Se, come credo io, la priorità è data alle coppe, allora che ci faceva Kayode in campo? E Bonaventura, Nico, Mandragora e Belotti? Non solo…. ma alcuni di questi giocatori sono stati tolti dopo 45 minuti probabilmente per preservarli per giovedì ed allora non aveva più senso, nel caso, farli subentrare dopo? Non solo ma se vuoi far giocare Barak (che è uscito dal campo nemmeno sudato), mi spieghi a cosa serve fare un continuo possesso palla orizzontale? Il ceco, si dovrebbe ormai averlo capito, ha bisogno di giocare sulle seconde palle, sulle spizzate, sull’attacco dello spazio creato dalla prima punta: giocando come nel primo tempo di ieri ha senso schierarlo? Eppoi credo e spero che, a questo punto della stagione, si sia ormai capito che la Fiorentina non può fare a meno delle giocate, dell’elettricità, dell’intraprendenza di Lucas Beltran. Anche ieri sera, nella ripresa, è stato l’unico in grado di accendere la luce in una serata bruttissima, l’unico ad avere voglia di saltare l’uomo, l’unico a provare fino in fondo la giocata.

Resta l’amarezza per una sconfitta contro una squadra che gioca il calcio dei tempi di Marco Columbro. Non solo in bianco e nero la maglia, ma anche la TV che trasmette la partita direttamente dal paleozoico. Una squadra che, pur avendo qualità, gioca il peggior calcio d’Italia in rapporto ai calciatori che ha, che però ha battuto la Fiorentina per 1-0 sia all’andata che al ritorno. A questo giochino conta chi fa rete e noi…. lasciamo perdere. Ora testa al Viktoria Plzen nella speranza che i viola siano quelli visti contro l’Atalanta, altrimenti  la strada potrebbe farsi impervia.

IL BUONO

  • Beltran: come già detto, la Fiorentina non può più fare a meno di lui. Appena entra in campo, il gioco viola nella metà campo avversaria trova fluidità, profondità e genialità. Un calciatore del genere in una sfida di coppa può essere decisivo.
  • Sottil: ebbene sì, proprio lui, l’uomo più pettinato dopo Mandragora stavolta mi ha convinto. Entra con quella sana strafottenza che spesso me lo fa odiare, ma stavolta la usa nel modo giusto. Punta sempre l’avversario, spesso lo salta, fa anche ammonire Cambiaso. Nel deserto viola, sembra quasi un funambolo.
  • Maxime Lopez: in una partita dai ritmi messicani, sembra una piovra in mezzo al campo. Gioca e distribuisce decine di palloni in modo saggio, facendo guadagnare alla propria squadra un netto predominio territoriale. Peccato che manchi sempre la giocata geniale che potrebbe imbucare l’attaccante. Resta un mezzo giocatore che spero venga sostituito nella prossima stagione.

IL BRUTTO

  • Nico Gonzalez: se volete farvi ammaliare dal tiro che Szczesny devia miracolosamente sulla traversa fate pure, ma la prestazione è largamente insufficiente. Non vince mai un confronto diretto con il proprio difensore e, nell’unica occasione in cui ci riesce, mette un cross direttamente fuori dallo stadio. Nico sveglia che per le coppe serve quello vero!!
  • Barak: Tonino stai tranquillo che il ciuffo era perfetto e ti hanno fatto un sacco di primi piani dove risaltava bene l’abbronzatura. Lo vedrei meglio in Via Montenapoleone.
  • Il primo tempo: assolutamente inaccettabile!!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ROMA = 2 – 2

Una grandissima delusione al termine di un’ottima prestazione.

Quando le cose devono girare male purtroppo la dea bendata non guarda mai nella tua direzione e la gara di ieri sera ne è stata l’ennesima dimostrazione. Contro la squadra più in forma del campionato, se si eccettua l’Inter degli extraterrestri, la Fiorentina ha disputato una delle prove più convincenti dell’anno. Squadra sempre dentro la partita, molto attenta ai particolari (a parte i soliti di cui parleremo in seguito), con alcune mosse studiate che hanno fatto male alla Roma. I ragazzi di Vincenzo Italiano stavolta hanno interpretato la gara diversamente dal solito sia dal punto di vista tattico che da quello del gioco: la disposizione con cui la Fiorentina ha imbavagliato le fonti del gioco romaniste è stato un 4-3-3 con una fase difensiva che non ha previsto uscite altissime da parte dei centrali Ranieri e Milenkovic, ma un’attesa più bassa. In mezzo al campo poi, Lopez a uomo su Cristante, Mandragora a pressare chiunque e Bonaventura libero di trovare lo spazio tra le linee, hanno messo in grave difficoltà la compagine di De Rossi grazie anche ad alcune giocate finalmente in verticale che hanno trovato un Belotti in grado di fare reparto da solo ed un Sottil sempre pronto a saltare l’uomo ed a convergere per tirare in porta.

L’interpretazione pressoché perfetta dello spartito ha permesso alla Fiorentina di giocare uno dei migliori primi tempi della stagione, una frazione in cui alla Roma non è rimasto che difendersi con le unghie, i denti, le strattonate ed i calci. Se solo Massa, incerto arbitro di una bella partita, avesse distribuito i cartellini gialli come doveva, probabilmente racconteremmo un’altra storia, una storia in cui la Fiorentina avrebbe giocato due terzi di gara in superiorità numerica. Nonostante ciò, i viola erano riusciti a costruire una prestazione eccelsa considerando il valore dell’avversario, ma le consuete distrazioni dei singoli hanno ancora una volta condannato i ragazzi di Italiano a perdere punti a tempo scaduto. La maledizione dei calci di rigore, con il quinto errore consecutivo dal dischetto commesso da quattro calciatori diversi, segna una stagione in cui molto, se non tutto, gira storto… se solo pensiamo a quanti episodi favorevoli avevamo avuto fino a natale, pare che il destino ce le voglia far pagare tutte! Dobbiamo però essere onesti e dire che non è solamente colpa dei calci di rigore se non portiamo a casa partite come quella di ieri sera: la disattenzione sui due gol subiti, in entrambe le occasioni da parte di Biraghi, è una colpa troppo grande per essere taciuta. Le grandi squadre sono quelle che piegano gli episodi a proprio favore grazie alla scaltrezza, l’intelligenza, l’applicazione feroce, doti che purtroppo scarseggiano nella Fiorentina di oggi. Tutto si potrà imputare ad Italiano, che anche ieri sera ha incartato il tanto strombazzato De Rossi, ma non l’incapacità di questa squadra di gestire i momenti topici delle gare. In quei frangenti servono i campioni, i grandi calciatori o i leaders: noi, nella fase difensiva, non abbiamo nessuno che rientri in questa categoria. A qualcuno fischieranno le orecchie?

Cosa resta dunque di una serata così? Certamente una prestazione simile a quella vista contro la Lazio, ma anche la dimostrazione che la squadra crede ancora alla rimonta in campionato. Da ultimo anche la sensazione che il momento peggiore, almeno dal punto di vista atletico, potrebbe essere alle spalle. La conferma si spera possa arrivare giovedì contro il Maccabi Haifa e poi domenica  nella difficile trasferta di Bergamo in cui i viola dovranno fare a meno di Bonaventura squalificato.

IL BUONO

  • Ranieri: dopo due prestazioni disastrose, torna il piccolo gladiatore viola! Finalmente sui livelli ai quali ci aveva abituato, trova anche tranquillità in un Milenkovic che ancora una volta dimostra che contro i calciatori forti fisicamente è quasi una certezza. Meno polemiche con i compagni e più concentrazione….così si fa!
  • Belotti: quanto conta avere un attaccante in grado di duellare con tutti!! Gioca spalle alla porta, rimedia punizioni, sfiora il gol, serve i compagni. Oltre a tutto questo, è autore di un assist e del rigore procurato che Biraghi fallisce. Viene sostituito solamente perché morso più volte dai crampi. Esempio.
  • Sottil: sembra incredibile ma per me è il migliore in campo nel primo tempo. Finalmente trova il coraggio di puntare l’avversario saltandolo ogni volta, arriva al tiro in porta pericolosamente, non molla mai di un centimetro. Avanti così!!!
  • Il tredicesimo minuto: dopo tanto, troppo tempo, la Curva Fiesole dedica applausi e cori al suo capitano eterno regalando brividi che si amplificano con la risposta dei tifosi giallorossi che, subito dopo, intonano lo stesso coro. Un momento indimenticabile.

IL BRUTTO

  • Biraghi: il rigore fallito è solamente la punta dell’iceberg. Il gol di Ranieri viene al primo calcio d’angolo non battuto dal capitano, mentre in entrambe le reti giallorosse c’è lo zampino del terzino viola che non segue mai l’avversario. Sparacchia palloni a caso senza senso e dà sempre l’impressione di incolpare gli altri per i propri errori. Certo che Parisi deve averla combinata veramente grossa…..
  • Nico Gonzalez: la condizione atletica non era al top ma manca anche nelle piccole cose. Incredibilmente avulso dal gioco, prova a salvare la prestazione con la spizzicata di testa in occasione del gol di Ranieri. Quanto manca il vero Nico alla Fiorentina!!
  • Massa: direzione arbitrale assolutamente insufficiente. Manca il secondo giallo a Mancini dopo poco più di 20 minuti (chissà come mai viene sostituito ancor prima dell’intervallo), e manca anche la stessa sanzione a Paredes in occasione del calcio di rigore per la Fiorentina; penalty che tra l’altro sembra oggettivamente generoso. Perché non avere il coraggio di espellere un calciatore?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

EMPOLI – FIORENTINA = 1 – 1

Una noia mortale. Lo possiamo dire?

Magari qualcuno se la prenderà a male… forse quelli che “si ma noi abbiamo il Viola Park”, oppure quelli che “ma i nostri bilanci sono in ordine!!”, o magari perché no quelli che “è la miglior partenza da quando è cambiata la società!!”. Sinceramente non me ne importa nulla perché la verità è che qui nessuno è innocente tranne i 4.000 che sono andati ad Empoli e tutti noi che continuiamo a dedicare (o forse sprecare) il nostro tempo dietro ad una maglia che ultimamente è bistrattata da tutti quelli che invece la dovrebbero onorare. Innanzitutto da una proprietà che è venuta in Italia probabilmente solo per costruire infrastrutture, centro sportivo e stadio senza però ricordarsi che quello che muove la passione dei tifosi (pardon clienti come li considerano loro) è ciò che accade durante i 90 minuti che si giocano sul rettangolo verde. E lì conta avere giocatori buoni, che magari non costano nemmeno uno sproposito, ma che lameno sono adatti alle idee di gioco che vuole mettere in pratica il tecnico che la proprietà sceglie. Ma come si trovano i calciatori buoni anche senza spendere una fortuna visto che, come sempre ci ricordano Rocco e Joe, la Fiorentina non può spendere quanto le altre grandi? Con la COMPETENZA, quella di un direttore generale o di un direttore sportivo che abbia esperienza non nei Cosmos (tra l’altro fatti fallire), ma nel calcio italiano e perché no europeo. E non voglio parlare di quelli che già in questo momento lavorano in altre società ma ci sarebbero fior di professionisti che in questo momento sono a spasso….ne cito solamente alcuni dei migliori per non annoiarvi: Petrachi, Tare, Massara. Ma cosa hanno in comune tutti questi dirigenti? Che vogliono un budget operativo e l’autonomia decisionale per fare la squadra che ritengono migliore. Possibilità che ciò accada con questa proprietà? Credo prossime allo zero!! Se poi non si vuole affidare la direzione sportiva della società ad un solo uomo, ci sarebbe un’altra via, quella dello scouting in tutto il mondo. Ad Udine ad esempio, credo che nessuno sappia chi è il Direttore Sportivo eppure ogni anno arrivano giocatori sconosciuti da tutto il mondo che permettono ad una piazza come quella di stare nella massima serie con relativa facilità per decenni sfornando talenti a ripetizione e, nelle ultime stagioni, anche calciatori più maturi (vedi Deulofeu e Thauvin)! Ah già ma loro hanno lo stadio di proprietà…. Sorvolo poi sul mercato di gennaio perché ne ho già parlato anche troppe volte.

Dobbiamo anche dire però, che mister Vincenzo Italiano, che è stato il vero fuoriclasse per due stagioni in cui ha sbagliato quasi nulla, ultimamente ne sta invece combinando diverse. Al netto dell’errata scelta del centravanti da acquistare, ciò che preoccupa di più è che la squadra da dicembre in avanti è chiaramente involuta dal punto di vista del gioco e non solo. Chi non guarda le partite con i paraocchi, dovrà ammettere che già i risultati che ci avevano lanciato al quarto posto in classifica erano stati spesso figli del caso, della fortuna, delle combinazioni. Più volte i viola erano stati messi sotto dal punto di vista del gioco ed avevano risolto le partite con colpi dei singoli oppure grazie ad errori clamorosi degli avversari. Purtroppo in quel momento forse anche Italiano si è illuso che alla società interessasse il risultato sportivo e che avrebbe investito sul mercato per provare a restare lassù, così ha cercato di sfruttare solamente l’onda lunga dei risultati. La verità è che la Fiorentina dall’inizio di dicembre corre meno degli avversari, non ha brillantezza nell’uno contro uno, arriva sempre seconda sulla palla, non riesce a controllare il gioco sia perché alcuni singoli stanno indubbiamente mancando, ma anche perché il calcio dei viola viene ormai letto da tutti come un libro aperto ed Italiano non è ancora riuscito a trovare un’alternativa. Resta poi un mistero come dopo due anni e mezzo di continuità con lo stesso tecnico, i viola siano capaci di prendere sempre le stesse ripartenze quando sono in possesso di palla. Come a Lecce così ad Empoli, giusto per ricordare solamente le ultime due occasioni, la Fiorentina è riuscita a prendere gol o rigore contro con un’azione partita da un calcio d’angolo a favore. Saranno anche sempre e solo errori individuali come dice il Pappagallone Reale, ma tempo per correggerli mi sembra ce ne sia stato abbastanza…..

E veniamo da ultimo a quelli che sono stati trattati fino ad oggi con i guanti bianchi e cioè i calciatori. Certamente possono essere considerati i meno colpevoli di questa situazione perché sono stati catapultati ad un livello di attenzione e soprattutto di aspettative che non sono capaci di raggiungere. Questa squadra non è da Champions League e forse nemmeno da Europa League ma le prestazioni e gli errori commessi nelle ultime settimane sono stati indecenti ed inaccettabili. La sconfitta di Lecce, il contropiede di oggi che ha portato al rigore, per non parlare degli errori di Quarta contro il Frosinone che fortunatamente non ci sono costati la partita sono figli di errori individuali che non possono essere più tollerati. Proprio perché la Fiorentina è una squadra con poca qualità, la soglia di attenzione dev’essere sempre massimale e nelle ultime settimane così non è stato. Non solo, ma anche dal punto di vista dell’aggressività Bologna, Empoli e Lecce ci hanno mangiato vivi in tutte le zone del campo e questa non può essere colpa né di Italiano né della società. Insomma anche i calciatori devono assumersi le proprie responsabilità anziché scaricarle sugli altri (vero Biraghi??).

Solamente se queste tre componenti ricominceranno a viaggiare insieme sarà possibile salvare una stagione che sta velocemente scivolando verso la mediocrità.

IL BUONO

  • Beltran: segna un gol di una difficoltà eccezionale con una tecnica meravigliosa. Lotta, si sbatte, sgomita, non molla mai. Finalmente impiegato nell’unico ruolo che può ricoprire nel nostro calcio, cioè quello della seconda punta, sembra pronto a tenersi la maglia da titolare. Giocatore vero.
  • Martinez Quarta: oltre alle consuete sortite offensive rimedia anche ad alcuni strafalcioni del compagni di reparto Milenkovic. Sempre sveglio, puntuale, pronto ad anticipare l’attaccante avversario per far ripartire l’azione. Dovrebbe essere sempre questo.

IL BRUTTO

  • Milenkovic: se Quarta regala tranquillità e solidità, Nikola sembra non riuscire più a ritrovare la condizione che lo aveva contraddistinto nelle scorse stagioni. Tornerà più quello vero?
  • Sottil: ed ha anche il coraggio di dire qualcosa mentre esce…..Crescerà mai?
  • Biraghi: solamente una parola…..BASTA!!!!
  • Faraoni: commette un fallo da rigore che è roba da scuola calcio. Del resto se non giocava nemmeno a Verona ci sarà stato un motivo…..

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SALERNITANA = 3 – 0

Immaginiamo un attimo di tornare a scuola e di vedersi assegnata una traccia per scrivere un tema, uno di quelli che, dopo alcuni voti poco buoni, non possiamo proprio sbagliare. Ecco allora che cerchiamo dapprima un’idea, poi iniziamo a strutturarla in modo da trovare un’apertura che faccia da introduzione. Fatto questo, tocca al cuore del tema, all’approfondimento della nostra idea, la parte in cui riusciamo a spiegare a tutti cosa vogliamo dire, quali sono gli obiettivi della nostra idea e come vogliamo raggiungere tali obiettivi. Una volta sviscerato l’argomento, andiamo verso la conclusione nella speranza che il risultato ottenuto possa aiutarci a superare il brutto momento vissuto con gli ultimi voti.

La Fiorentina ieri, nella gara interna contro la Salernitana, ha scritto il tema perfetto: l’idea di calcio di Vincenzo Italiano è stata finalmente interpretata alla perfezione, con ottime trame di gioco, ritmi a tratti forsennati, verticalizzazioni precise che hanno tagliato a fette la difesa granata. L’introduzione del tema è stato decisivo, dal momento che dopo poco più di tre minuti uno dei migliori in campo, Arthur, è stato atterrato in area nettamente da Pirola e Beltran, dopo aver dovuto sottrarre la palla al capitano, ha calciato in modo perfetto il rigore con cui finalmente è riuscito a sbloccarsi anche in campionato. Nonostante il vantaggio sia arrivato molto presto, i viola non hanno tolto il piede dall’acceleratore e, complice anche la pochezza tecnica degli avversari, hanno disegnato calcio di pregevole fattura arrivando più volte al tiro mettendo in mostra anche individualità pregevoli. Chiaramente però, chiamandosi Fiorentina, non poteva mancare il brivido in occasione della dormita difensiva che ha permesso ai campani di colpire una traversa, ma poi la rete di Bonaventura, nostro totem indiscusso, ha chiuso i giochi nel migliore dei modi permettendo ai viola di scavalcare nuovamente in classifica il Bologna.

Una vittoria a tutto tondo quella di ieri giunta al termine di una partita in cui si è vista nuovamente l’idea di gioco del mister, in cui finalmente il numero 9 argentino Beltran si è sbloccato ed ha messo in mostra numeri non scontati ed in cui soprattutto non ci sono stati infortuni che avrebbero reso difficile un periodo in cui i viola giocheranno tantissime gare ravvicinate. Si torna infatti in campo mercoledì al Franchi contro il Parma per la Coppa Italia: ci aspettiamo continuità di prestazione e di risultato!     

IL BUONO

  • Bonaventura: vive la sua miglior stagione realizzativa della carriera timbrando il cartellino con una continuità impressionante. La speranza è che riesca a non fermarsi sia per le fortune della nostra amata Fiorentina, sia perché la convocazione agli Europei sarebbe il giusto premio per un calciatore per anni sottovalutato nonostante le prestazioni sempre in linea con le grandi qualità. Il nostro faro.
  • Duncan: mentre da più parti si incensa giustamente l’esperimento del doppio regista con Arthur e Maxime Lopez, troppe volte si continua a sottovalutare la stagione che sta disputando il nostro Alfredino. Anche ieri ha unito con continuità la qualità e la quantità necessaria alla Fiorentina per imporre il proprio gioco, il tutto a ritmi sempre sostenuti. Ma il rinnovo a Duncan quando lo facciamo?
  • Arthur: dopo alcune prove opache, torna a guidare per mano la squadra come ad inizio stagione. Nella gara contro la Salernitana spacca in due la contesa conquistandosi il rigore che apre le danze dopo poco più di tre minuti. Gioca su alti livelli con continuità e visione di gioco associata a brillantezza atletica. In un momento così denso di gare, il miglior Arthur serve come il pane!

IL BRUTTO

  • Sottil: una volta tanto avrei voluto lasciare bianca questa casella, ma il pomata ha deciso di fare la cosa più stupida e sbagliata possibile. Dopo alcune stagioni di nulla, decine di gare in cui ci si aspettava un’esplosione che non arrivava mai, un rinnovo di contratto assolutamente incomprensibile, una pazienza infinita considerando l’indecenza delle prestazioni, il fenomeno venuto da un universo parallelo prima segna un gol assolutamente meraviglioso, poi ha la geniale idea di zittire il pubblico….. Diciamo che già prima di questa esultanza non eri nell’Olimpo dei miei calciatori preferiti, adesso conterò i giorni che ci separano dalla tua sperata cessione. Indecente.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – GENK = 2 – 1

Una partita strana giocata in un ambiente strano, freddo e grigio come la giornata, che però serve alla Fiorentina per guadagnarsi la certezza di andare avanti in Europa anche se dovremo aspettare gli ultimi 90 minuti per capire se i viola avranno l’accesso diretto alla fase eliminatoria oppure dovranno passare dagli spareggi. I ragazzi di Vincenzo Italiano hanno giocato un primo tempo scialbo, sotto ritmo, con poca intensità, macchiato ancora una volta da errori individuali incredibili, come il liscio di Parisi dopo quattro minuti in occasione del palo belga o la scivolata a vuoto di Quarta che ha aperto ulteriormente la strada al vantaggio del Genk. La fortuna ha voluto che la Fiorentina riuscisse a pareggiare la gara proprio allo scadere della prima frazione con la rete del difensore argentino, altrimenti i fischi si sarebbero riversati su una squadra apparsa già piuttosto fragile psicologicamente. La ripresa poi, ha messo in mostra una squadra completamente diversa, con la possibilità di giocare finalmente in ampiezza grazie al recupero di Kayode, di trovare qualche sprazzo di qualità con Beltran vicino a Kouamè, di gestire in modo più appropriato i tempi della gara con l’inserimento di Arthur accanto a Lopez in mezzo al campo complice anche il calo evidente della compagine belga. Finalmente infatti, Vincenzo Italiano ha iniziato a provare qualcosa di diverso senza limitarsi ai soliti cambi uomo su uomo nello stesso ruolo, ma sparigliando qualche carta dal mazzo. Bocciato Nzola sia dal primo minuto che a gara in corso, il tecnico viola ha invece deciso di dare una nuova chance a Beltran impiegato però vicino a Kouamè e l’azione che ha portato al rigore decisivo è un segnale di speranza per il prossimi futuro. Finalmente una palla in uscita dalla difesa giocata in verticale su Ikoné che non staziona sulla linea laterale ma viene dentro il campo per liberare spazio al terzino, la palla giocata di prima da Beltran nello spazio per Kayode che si sovrappone. Insomma un destro che gioca a destra in difesa, un esterno che viene dentro il campo per lasciare spazio alla sovrapposizione, un calciatore di qualità che fa correre la palla con i tempi ed i modi giusti. Non saranno certamente queste piccole cose ad aver risolto tutti i problemi, ma potrebbe essere un primo passo verso una nuova Fiorentina!

Restano dunque i 3 punti che servivano così come alcuni enigmi da risolvere quali Barak: per l’ennesima volta sono in difficoltà nel giudicare la prova di un calciatore che aiuta pochissimo la manovra, che crea poco gioco, che partecipa poco. Nello stesso tempo però, ogni volta che tocca la palla nell’ultimo quarto di campo rischia di risultare decisivo tanto che, anche contro il Genk, è andato vicinissimo al gol in due occasioni. Non sarà un calciatore totale, ma nel grigiore della nostra Fiorentina lo tengo sempre con me! E domenica arriva la Salernitana, una gara da non sbagliare per dare un minimo di continuità e non perdere il contatto con la zona europea!

IL BUONO

  • Kayode: entra lui e la partita cambia. Certo non è tutto merito suo perché nel frattempo il Genk cala e la Fiorentina migliora, ma la sua intraprendenza a destra rompe fin da subito gli equilibri. Conquista il rigore decisivo ed è anche protagonista di chiusure perfette e recuperi incisivi. Quanto ci sei mancato!
  • Nico Gonzalez: ha il ghiaccio nelle vene. Anche ieri sera non gioca certo ai suoi livelli, nel primo tempo ciabatta anche un’ottima occasione capitatagli sul destro ma quando viene chiamato sul dischetto realizza facendola sembra la cosa più naturale del mondo. Non possiamo farne a meno mai!
  • Arthur: un pò come Maxime Lopez a Milano, il centrocampista brasiliano subentrato nella ripresa condisce la sua prova di tante piccole cose intelligenti e preziose. Sarà un caso, ma quando si inizia a giocare con due registi, il pallone inizia a viaggiare più velocemente ed addirittura talvolta in verticale. Non so se sia possibile giocare con continuità con questa coppia, ma la prima prova è assolutamente positiva. Interessante!

IL BRUTTO

  • Parisi: dispiace sparare su un ragazzo che aveva iniziato tanto bene la sua avventura a Firenze ma gli errori commessi iniziano ad essere decisamente troppi. Anche contro il Genk, l’ex Empoli prima apre l’autostrada per l’azione del palo, poi sbaglia ad uscire in quella del vantaggio belga. Incomprensibile come Italiano continui ad impiegarlo in un ruolo non suo che ormai gli ha fatto perdere anche la serenità. Salvate il soldato Fabiano!
  • Martinez Quarta: ancora una volta condivide le colpe con Parisi della rete subita. Si merita un giallo a metà campo per la solita entrata scomposta da dietro. Non può bastare a salvare la sua prestazione il gol segnato a fine primo tempo, per il difensore il primo obiettivo dovrebbe essere quello di non subirne. Forse è arrivato il momento del riposo dopo il tour de force.
  • Ikonè: il colpo di tacco che esegue nell’azione che porta al rigore guadagnato è bellissimo, ma è l’unica luce nell’ennesima prova insufficiente del francese. Nel primo tempo non riesce a fare gol nemmeno senza portiere….. Consueto buco nell’acqua.

A voi per i commenti!!