BarLungo con Simone – Intelligenza artificiale: la conosciamo davvero? (2° parte)

Ecco la nuova puntata di approfondimento sull’intelligenza artificiale in compagnia del grande amico e professionista Simone Pesucci! Dopo che nel primo appuntamento abbiamo fatto un po’ di storia illustrando i vari passaggi storici dell’intelligenza artificiale, nel nuovo podcast vediamo in che modo l’IA si è già intrufolata nella nostra vita di tutti i giorni, magari attraverso il telefono cellulare, l’auto oppure il PC di lavoro.

Buon ascolto!

Diario di un cassintegrato (parte nona)

Alzi la mano chi pensava mi fossi dimenticato di voi! Si lo so, sono passati ormai più di dieci giorni dall’ultimo capitolo della rubrica, ma nelle settimane natalizie sono stato impegnato: voi direte… bene, sei tornato al lavoro!! No macché!! Innanzitutto sono stato occupato dalla famiglia, perché i due bambini erano a casa per le vacanze, e poi, lo dico anche per chi non mi segue interamente sul blog, ho scritto una filastrocca per augurare buon 2021 a tutti ed ho iniziato una nuova collaborazione in video con un network. Insomma, non mi sono certo annoiato…..

In questi giorni però non mi sono staccato dalla realtà e dunque posso dire una volta tanto che sono orgoglioso di essere italiano? Fuori dalle battaglie ideologiche, dalle contrapposizioni tra No Vax  e Si Vax, tra sovranisti ed europeisti, dalle beghe di palazzo, avete letto la notizia? L’Italia è il paese che ha effettuato il maggior numero di vaccini in Europa. Non ci credete? Allora lo ripeto…. L’Italia è il paese che ha effettuato il maggior numero di vaccini in Europa!! Possiamo dire che è un grande successo per tutto il nostro paese? Possiamo dire che, nonostante errori assolutamente umani (come il fatto che in alcune regioni, tra cui la Toscana, sono arrivate alcune forniture di siringhe sbagliate), ancora una volta la nostra Italia dimostra che in momenti di emergenza e di crisi dà il meglio di sé stessa? Io non so di chi sia il merito, e sinceramente non me ne frega nemmeno un granché (anche se la mia idea ce l’ho), ma perché invece di festeggiare questa notizia si continua sempre a parlare d’altro?

Ah già, perché abbiamo una classe politica che in mezzo alla campagna vaccinale più importante della storia ed alla pandemia mondiale, pensa agli affari propri. Abbiamo un partito guidato da una persona che aveva conquistato il paese con l’obiettivo di rottamare tutto e tutti, di cambiare la costituzione, di smontare la concertazione con sindacati e non solo, ma soprattutto di evitare il potere di ricatto dei partitini che sapete cosa sta combinando? Sta facendo esattamente il contrario di ciò che aveva promesso: dimenticavo….lui e la sua fida scudiera erano anche quelli che avevano promesso di lasciare la politica dopo il referendum perso il 4 dicembre 2016….allora vale tutto! Tra ministre che minacciano dimissioni che non arrivano mai, redde rationem sempre rinviati, richieste continue che spostano l’asticella sempre più in su, intanto si sta bloccando il paese ed il governo in momenti cruciali.

Dall’altra parte abbiamo un governo ed un Presidente del Consiglio che cerca la via d’uscita: prima il rimpasto no, poi ni, poi forse. La delega sui Servizi la tengo, poi si guarda, infine certo che la lascio, cosa avevate capito? Conte ter, rimpasto, passaggio al Senato e chi più ne ha più ne metta. Al netto delle dispute politiche, dei comunicati stampa, delle dirette su Facebook, dei penultimatum quasi quotidiani, io mi sono scocciato di questa tarantella e voi? I problemi delle persone sono altri, non l’apporto di alcune forze di maggioranza al governo! Questa manovra certamente rimette qualcuno ormai dimenticato al centro della scena, ma il problema è che quel posto dovrebbe essere occupato dai problemi dei cittadini, dei lavoratori, delle persone deboli della società. Quelle stesse persone che sono state travolte da una pandemia che ha sconvolto milioni di famiglie!! Questa è la priorità!!

Altro fatto successo che trovo sinceramente indecoroso è il balletto a cui abbiamo assistito sul rientro a scuola dei ragazzi delle scuole superiori. C’era chi aveva giurato che tutti sarebbero rientrati, con percentuali tra il 50 ed il 75 per cento, il 7 gennaio. Poi i dati del Comitato Tecnico Scientifico hanno consigliato di aspettare qualche giorno: ed allora via con il tutti contro tutti….finché qualcuno si è accorto che tra rientrare il 7 e rientrare l’11 ballavano solamente due o tre giorni di scuola ed allora è stata trovata, almeno per ora, la quadra. Nel frattempo però, i problemi sono sempre tutti sul campo:  lo scaglionamento degli orari delle città, il rafforzamento del trasporto pubblico, la disponibilità da parte di tutti di fare sacrifici (qualcuno prima o poi mi dirà perché le ore di scuola non possono essere scaglionate tra mattino e pomeriggio!!).

Per tornare però a quel tanto di bello che questo meraviglioso paese riesce ad esprimere, vi voglio nuovamente augurare buon anno con il mio solito consiglio che stavolta è rivolto ad una canzone che è uscita proprio il 1 gennaio 2021, “Una canzone d’amore buttata via” di Vasco Rossi. Non esiste un miglior augurio che ascoltare questa canzone (vi ho messo il link con il testo in modo che possiate leggere le parole): una canzone che parla di amore e di speranza, due sentimenti veri ed onesti che non potranno mancare in questo 2021 pieno di problemi da affrontare e superare come comunità. La canzone provoca già così forti emozioni; mi vengono i brividi al solo pensare di poter tornare a cantarla a squarciagola in uno stadio, insieme ai miei amici, ai miei affetti più cari:

perché prima o poi quel biglietto di Vasco che ho ancora in tasca lo userò….

e sarà bellissimo sentirsi di nuovo vivi!!!

Il topolino

Dopo 48 ore di indiscrezioni che paventavano un’infinità di divieti, la montagna ha partorito il topolino ed il nuovo DPCM licenziato dal Governo Conte assomiglia molto ad un pannicello caldo.

Dagli spifferi che provenivano dai corridoi di Palazzo Chigi, sembrava che la parola “vietato” fosse la più ricorrente del decreto, mentre poi in realtà quel termine è stato quasi sempre sostituito da ”si raccomanda”. Sorvolerò sulle pretestuose polemiche che in questi giorni, a seguito della partecipazione ad una trasmissione televisiva, hanno cercato di colpire mediaticamente il Ministro Speranza di cui invito ad ascoltare le parole senza farsele riportare da altri.

Entrando nel merito del nuovo Decreto, approfondirò due aspetti che credo siano centrali per la vita di ogni paese che creda nel benessere dei propri cittadini e nel futuro delle nuove generazioni. Ho trovato sinceramente vergognosa la proposta relativa al ritorno della didattica a distanza per le ultime classi delle scuole superiori, proposta giustificata dai continui assembramenti che si vengono a creare sui mezzi del trasporto pubblico. L’idea che le Regioni hanno portato al governo è sbagliata sia dal punto di vista filosofico che pratico. I ragazzi che frequentano gli ultimi anni delle scuole superiori sono infatti spesso provvisti di mezzi privati quali scooter, moto o macchine e dunque impattano sul trasporto pubblico molto meno dei ragazzi dei primi anni della scuola superiore o di quelli che frequentano le scuole medie. Oltre a ciò, dobbiamo ricordare che la scuola è la palestra di vita più importante che abbiamo e non possiamo e non dobbiamo fermarla nuovamente. Solo chi ha bambini e ragazzi che provano quotidianamente le esperienze scolastiche, sociali e culturali, può capire quanto dannosa sia tale proposta? Penso e spero proprio di no! La sospensione prima e la cancellazione poi delle lezioni da marzo a giugno è stato un vero e proprio trauma per tutti i bambini e ragazzi del nostro paese che sono rimasti indietro non solo didatticamente, ma soprattutto socialmente. Che razza di proposta è quella che taglia le esperienze sociali, culturali e didattiche a fronte di problemi di trasporto? Anziché tenere i ragazzi a casa, investiamo nel trasporto pubblico!!! Ci vuole tanto a capirlo?? Eppoi…. che fine hanno fatto gli ingressi ad orari scaglionati? Soprattutto nelle scuole medie e superiori, dove ormai i ragazzi vanno o possono andare autonomamente a scuola non sarebbe preferibile scaglionare gli ingressi anziché tenerli a casa? Ancora non si riesce a comprendere che la scuola è un investimento per il futuro e non un costo nel presente?

Finché non usciamo da questa dialettica in cui tutto viene prima della scuola e dell’educazione dei nostri figli non avremo mai nuove generazioni con teste pensanti  ed autonome!

Se la polemica sulla scuola è stata incresciosa, trovo poi addirittura peggiore quella sullo sport. Innanzitutto credo che sarebbe necessario conoscere ciò di cui si parla prima di aprire la bocca a casaccio. Nel nuovo decreto sono stati bloccati diversi sport facendo una netta distinzione tra le pratiche amatoriali e quelle riconosciute da Federazioni Sportive ed Enti di Promozione. Molti si sono soffermati ed hanno fatto ironia sulla distinzione che è stata introdotta tra il calcetto, il calcio ed il basket tra amici e quello invece regolato ed organizzato dagli enti federali riconosciuti dal CONI. Conoscendo bene il settore, credo che il decreto abbia reso giustizia agli sforzi enormi che le piccole società e realtà del territorio nazionale hanno messo in campo per far ripartire l’attività giovanile e dilettantistica che praticano i nostri ragazzi. Considerando l’atavica mancanza di strutture sportive all’interno delle scuole (vedi i casi frequenti di plessi senza palestra), se chiudiamo anche gli impianti delle società sportive i nostri ragazzi dove dovrebbero andare a fare sport? Chiaramente l’attività deve essere svolta in sicurezza, ma le federazioni hanno adottato già dalla scorsa estate Protocolli dettagliati in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico e con il Ministero per riaprire gli ambienti in sicurezza. Ogni società sportiva già dal mese di agosto deve misurare la febbre agli atleti ed agli accompagnatori, deve avere accessi separati, deve far rispettare il distanziamento e l’uso della mascherina! Lo sport amatoriale, quello per intendersi del calcetto tra amici del giovedì non prevede tutto questo! Mentre viene previsto nei campionati organizzati da Enti di promozione sportiva che hanno sottoscritto ed applicato tale protocollo. Si può andare al cinema o a teatro in posti chiusi perché si segue un protocollo e, con le stesse norme, non si può fare attività fisica all’aperto? Quindi oltre a far fare ai ragazzi la didattica a distanza, togliamo loro anche la valvola di sfogo dello sport? Senza poi considerare che le società sportive svolgono anche quel fondamentale ruolo di presidio sul territorio che prima era invece interpretato dagli oratori, dai gruppi sportivi scolastici o da altre forme di aggregazione.

La verità è che il DPCM contiene tantissime raccomandazioni e ben pochi divieti alcuni dei quali trovo giustissimi (ad esempio l’impossibilità di sostare in piedi davanti ai locali!!). Ciò che ancora troppo spesso manca però, è l’irrogazione della sanzione: se metti le regole ma poi non punisci purtroppo l’effetto della sola dissuasione non funziona. Ancora una volta dunque molto, se non tutto, dipenderà dal buonsenso e dalla responsabilità di ciascuno di noi. Cerchiamo di non fallire, altrimenti un nuovo lockdown potrebbe non essere così lontano.