A molti di voi sembrerà incredibile, ma l’ultimo consiglio di istituto è stato quasi piacevole.
Prima di iniziare quest’avventura, ho sentito tanti racconti di riunioni infuocate, gente che si urlava sopra per cercare di imporre la propria idea, battibecchi infiniti per cambiare una virgola di un documento o per provare a mettere bocca in alcuni ambiti che non spettano al Consiglio. Nell’istituto comprensivo in cui ricopro l’incarico invece, sarà per merito del Presidente, del Dirigente Scolastico o magari anche dei consiglieri, ma il clima è completamente diverso. In questi anni certamente ci sono state discussioni, decisioni prese a maggioranza, mediazioni anche difficili, ma una volta finita la riunione la questione si è risolta lì: non ci sono stati strascichi, ripercussioni successive, ripicche e questo è segno di intelligenza e di buona gestione del consiglio.
La riunione è servita soprattutto per approvare una delle esperienze più belle che i nostri ragazzi fanno alla loro età, cioè i viaggi di istruzione, quelli in cui si rafforzano le amicizie, nascono i primi amori, si conoscono città e realtà diverse da quelle che si frequentano quotidianamente. E’ un peccato che un numero sempre minore di insegnanti (è un dato di fatto non una critica) siano disponibili ad accompagnare le ragazze ed i ragazzi all’estero o comunque per più giorni, ma ciò che è più importante è che anche quest’anno ogni classe dell’istituto comprensivo avrà la sua giornata di gloria. Oltre ai viaggi di istruzione abbiamo dato il via libera ai progetti di istituto nei quali ho visto rafforzata l’attenzione all’attività motoria, alla musica, alla lingua inglese ed alla lettura nelle fasce più piccole, così come finalmente alla sfera dell’affettività e della sessualità nel momento in cui si inizia ad affrontare l’adolescenza. In un mondo in cui il sesso entra a far parte della vita dei nostri ragazzi sempre prima, finalmente anche la scuola diventa attore partecipante con persone qualificate per sostenere il ruolo della famiglia in un momento delicatissimo. Aumentare l’offerta formativa cercando sempre di stare attenti alle dinamiche di un mondo che cambia rapidamente, è un ottimo strumento per rendere le scuole più accoglienti e fruibili da chi le frequenta.
L’unico momento in cui il consiglio ha avuto uno scambio di idee divergenti è stato quello in cui si è dovuto procedere all’approvazione del regolamento per l’attività degli organi collegiali a distanza. Questo è un metodo che ha avuto un’implementazione fortissima nel momento del Covid, momento in cui era impossibile fare altrimenti. Una volta finita l’emergenza pandemica però, è stato giusto rimettere al centro il rapporto interpersonale diretto tra docente e genitore per non avere sempre un mezzo di comunicazione, uno schermo a dividere le persone. Nel contempo però, credo sia necessario mantenere sempre la possibilità di utilizzare la tecnologia in casi eccezionali: in consiglio ho perorato la causa di quei genitori che, impossibilitati a prendere permesso e/o ferie per i colloqui mattutini, spesso restano anche fuori dai colloqui pomeridiani che si tengono due volte l’anno. Tali appuntamenti infatti, devono essere fissati online con apertura delle iscrizioni in orari lavorativi (spesso alle 9,00) con il risultato che quegli stessi genitori che non possono recarsi a scuola la mattina non riescono nemmeno a fissare i colloqui pomeridiani perché occupati in lavoro non da ufficio. Questo genera una discriminazione verso di essi ed è per questo motivo che mi sono battuto, trovando il consiglio concorde, per lasciare comunque l’opportunità di fare colloqui a distanza anche se solo in accordo con i docenti.
Un altro passo in avanti per cercare di far dialogare la scuola con i genitori creando un clima più sereno e meno recriminazioni da parte di tutti.
