Appunti viola dopo la prima amichevole

Il primo atto più o meno ufficiale della nuova stagione della Fiorentina (considerando che l’arbitro era un uomo dello staff di Vincenzo Italiano), resterà comunque nella storia, indipendentemente da come uno la pensi: la compagine viola ha infatti disputato la prima gara della storia al nuovo Viola Park (o forse sarebbe meglio dire Rocco Commisso training center?). Una svolta epocale, una rivoluzione sportiva e culturale che certamente influirà sulla storia futura della Fiorentina che avrà da oggi in poi un centro sportivo all’avanguardia mondiale in modo da tenere insieme tutte le squadre, tutti i dipendenti, tutte le persone che portano orgogliosamente il giglio sul petto. Che piaccia o no, una nuova pagina da scrivere su un foglio bianco che speriamo sia accompagnata da una parallela fase di crescita tecnica di una compagine che dovrà assolutamente creare i campioni del futuro per tenerseli e non per fare solamente ricche plusvalenze da reinvestire chissà dove (visti anche i 46 milioni di utili certificati al 31 dicembre 2022 di cui nessun giornalista chiede mai conto al padrone del vaporetto).

Venendo al campo, possiamo innanzitutto dire che la Fiorentina è ripartita tatticamente da dove aveva terminato utilizzando il modulo 4-2-3-1 in cui Kokorin nel primo tempo (discreta la sua prova con assist e passaggi filtranti) e Bonaventura nella ripresa (come al solito il migliore per distacco) si sono alternati nel ruolo di trequartista dietro l’attaccante, Jovic prima e Cabral poi. Al netto dei ragazzi della Primavera che si sono dannati l’anima per mettersi in mostra, le considerazioni possono essere poche e scarsamente probanti ma certamente abbiamo visto un Dodò molto indietro sia fisicamente che tatticamente (dalla sua parte nasce infatti l’unica rete subita) ed un Brekalo che, nonostante la rete segnata, si è più volte intestardito nel dribbling quasi dovesse dimostrare qualcosa finendo per perdere troppo spesso palla.

Passando alle noti liete invece, devo dire che mi è piaciuto molto il giovane portiere Martinelli: ha dimostrato grandissime doti con i piedi, ottime capacità di lettura, discreta fisicità considerando la sua verdissima età. Vedendolo ieri, credo che la scelta di assumere uno dei migliori preparatori dei portieri sulla piazza, cioé Marco Savorani, sia da leggere come la volontà di mettere a disposizione di questi giovani ragazzi il miglior istruttore possibile per poter diventare il numero 1 del futuro viola per molti anni. Se la scelta della società deve essere quella di prendere un carneade tedesco svincolato, allora preferirei provare a puntare sui giovani viola visto che adesso le strutture ci sono e gli allenatori anche: niente più scuse!! Discreti segnali sono poi arrivati anche da Sabiri, che ha segnato una doppietta al pari di Jovic, ma che resta un enigma quanto alla posizione in campo: schierato come esterno sinistro nei tre davanti, ha mostrato ottime doti tecniche e capacità di trovare la porta, ma la sensazione è che non abbia le qualità atletiche per ricoprire il ruolo. Certo è che la sua facilità di inquadrare lo specchio, in una squadra in cui i centrocampisti hanno segnato troppo poco in passato potrà tornare utile, ma sinceramente lo vedo più adatto ad interpretare il ruolo di mezz’ala in un centrocampo a 3. Si torna in campo il 20 luglio contro il Parma, un test certamente più probante che potrà darci qualche indicazione in più!

A voi per i commenti!!

Una settimana scoppiettante

Non ci siamo certo annoiati questa settimana a seguire le vicende in casa viola!

Prima la chiusura del mercato, poi la conferenza stampa del direttore sportivo Pradè, infine la presentazione del nuovo centro sportivo, il Viola Park!

Lunedì alle 20,00 abbiamo potuto emettere le prime sentenze della stagione e dobbiamo dire che i tifosi viola sono rimasti parzialmente delusi dalla sessione estiva di calciomercato. Le due principali accuse rivolte alla società sono quelle relative alla cessione di Federico Chiesa con una formula tanto fantasiosa quanto bizantina, ed il mancato acquisto di un attaccante in grado di andare regolarmente in doppia cifra nelle reti realizzate. Non tornerò nuovamente sulle polemiche nate dalle mosse della dirigenza viola, visto che ne ho parlato diffusamente anche nel video di YouTube linkato più sopra, ma ciò che devo rimarcare è che uno dei colpi rimasti in canna, cioè quello di Torreira, non è ascrivibile a mancanze societarie. In settimana infatti, il procuratore del centrocampista uruguaiano ha ammesso che aveva trovato l’accordo con tre squadre italiane (la Fiorentina e le due romane) ma il calciatore ha voluto fin dall’inizio andare all’Atletico Madrid e non ha ascoltato altre possibili destinazioni. Dunque la società viola ha probabilmente pensato che, una volta sfumato l’obiettivo prioritario, non avesse senso rincorrere calciatori dello stesso livello di quelli già presenti in rosa.

Quanto poi alle parole del direttore Pradè, dopo averle esaminate su YouTube, è ora possibile discutere anche delle reazioni che hanno scaturito. Innanzitutto i tifosi viola hanno compreso definitivamente che le pedine inamovibili in questa rosa non esistono: sia Milenkovic che Pezzella sono probabilmente destinati a partire perché a Firenze non verrà più trattenuto nessuno a dispetto dei santi. L’affare Chiesa ha convinto dunque Commisso a prendere in considerazione le offerte per i propri calciatori quando non ci sono le condizioni per continuare a percorrere la strada serenamente insieme. Credo sia la decisione più giusta e più saggia: nel calcio di oggi purtroppo i calciatori hanno sempre il coltello dalla parte del manico e spesso non portano più rispetto a quelle società che li hanno fatto crescere. Spetterà però alla società viola non farsi trovare impreparata alla cessione di qualche colonna ritrovandosi agli ultimi giorni di mercato per sostituire i partenti.

La notizia più bella per la Fiorentina però è stata quella annunciata dal Presidente Commisso e dal Sindaco di Bagno a Ripoli Casini, la nascita del fantastico Centro Sportivo che darà finalmente alla squadra viola strutture degne delle migliori società del mondo. La possibilità di riunire tutte le squadre del settore giovanile in un unico centro, all’interno del quale si alleneranno anche le prime squadre maschili e femminili, rappresenta un salto nel futuro del quale a Firenze si parlava da almeno 15 anni (vi ricordate la Cittadella Viola al centro del progetto dei Della Valle?). Il magnate americano ha fatto in 15 mesi ciò di cui si parlava da troppo tempo bruciando le tappe grazie ad un rapido acquisto dei terreni e grazie soprattutto (e oserei dire finalmente!!!!) alla collaborazione tra imprenditore privato ed enti pubblici, dal Comune alla Regione dalla Sovrintendenza agli uffici preposti. Una grande vittoria, un successo dell’interesse pubblico e privato declinato a beneficio di tutti: il centro sportivo crea lavoro oggi, con la costruzione del centro, domani con le attività inserite nel Viola Park e lascia alla città qualcosa di bello e di funzionale per la comunità. Oltre a tutto ciò poi, non dimentichiamoci che tutte le migliori società di Europa e del mondo sono partiti dalla costruzione del centro sportivo per lo sviluppo del settore giovanile: la nuova struttura aiuta fortemente le relazioni interne, lo scambio tra i tecnici della società, l’aggiornamento e la ricerca in merito agli aspetti tecnici, tattici e metodologici. Un obiettivo fondamentale per cui dobbiamo assolutamente ringraziare la caparbietà e la visione di Commisso e dei suoi uomini.

E’ stata dunque una settimana di saliscendi per i tifosi della Fiorentina! Dalla sconfitta interna contro la Sampdoria sembrano già passati anni tra mercato, centro sportivo e caso Chiesa. Spetta adesso a Beppe Iachini trovare la quadra ad una rosa che non è certamente a sua immagine e somiglianza: la bravura dei tecnici sta però spesso nell’ottenere il meglio dagli uomini a disposizione mettendoli nelle condizioni per esprimersi al top a costo di cambiare idee e metodi di lavoro. Se poi non dovesse riuscirci, con il mercato di gennaio che riapre tra meno di 90 giorni ed allenatori molto qualificati liberi sulla piazza, le soluzioni non mancheranno per Commisso e dirigenza.  Resto assolutamente convinto, come detto già in estate, che l’arrivo di Sarri sulla panchina viola riporterebbe grande entusiasmo e ricompatterebbe un ambiente che inizia a mostrare le prime crepe. Oltre al tecnico però, sarà importante rafforzare una società che continua a lavorare in chiaroscuro: ultimo esempio lampante è quello della fine del rapporto di lavoro con un team manager affidabile come Marangon. Fosse stato ancora al suo posto, l’errore madornale della fascia consegnata a Chiesa sarebbe stato ugualmente commesso?

Firenze chiede solamente di tornare a fare calcio in modo serio: società organizzata, strutture all’altezza, comparto tecnico unito, squadra che lotta e se la gioca con tutti senza paura. Nessuno chiede di vincere lo scudetto, basterebbe tornare a sognare!! Ed allora anche Commisso non si dovrebbe più arrabbiare in conferenza stampa: sarà un obiettivo raggiungibile?