E’ stata una giornata di pronostici interlocutoria per più motivi. Innanzitutto perché la gara della Liga Spagnola ha teso un tranello tanto perfetto da non essere azzeccata da nessuno! La banda di Milano poi, un pò come il sottoscritto con il fantacalcio, si è dimenticata di giocare e dunque ha subìto il -1 che prevede il regolamento. Il Pappagallone Reale dunque, zitto zitto, ha guadagnato un altro punticino di vantaggio ed ora sembra praticamente in fuga!
Alle spalle del battistrada poi, hanno fatto a gara a sbagliare non solamente la gara spagnola, ma anche la scontata! Il Milan ha mietuto tantissime vittime e dunque la quasi totalità di noi ha chiuso la giornata in negativo. Le posizioni di classifica si vedono dunque cristallizzate ed in attesa di scoprire quali saranno le gare del weekend, andiamo a vedere la classifica aggiornata grazie al mitico Meneghino di Paderno Dugnano ed all’aiuto dell’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino:
Il Pappagallone Reale77
Joe il Pistoiese 72
Sandrino il Bressesino 71
Bomber Siiimo e L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 68
Lungo 66
Niccolò 65
Francesco il Meneghino Junior 62
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano ed Il Crociato Gialloblù 59
Salva il Molisano 53
Andrea41
Luchino il diavolo rossonero 20
Ecco di seguito le partite da pronosticare:
La gara più scontata: MANCHESTER CITY – LEEDS = 1
Per vincere la Premier League ormai manca poco ed un’occasione del genere non può certamente sfuggire. Il City di Guardiola, che si è finalmente reso conto che avere un centravanti non è un surplus, trova il Leeds che ha appena cambiato allenatore nella speranza di non retrocedere. Sam Allardyce è un tecnico navigato ed abituato alle acque tempestose, ma il City delle ultime settimane è sembrata una macchina perfetta. Ancora in corsa per il Treble, Pep ed i suoi non si faranno sfuggire l’occasione di mettere altri tre punti in cascina. Uno fisso e Premier sempre più vicina!
La sorpresa della giornata: ATALANTA – JUVENTUS = 1 (Risultato 3 – 1)
Nel weekend di Serie A andrà in scena il derby incrociato tra le città di Roma e Milano, gare in cui si deciderà molto della lotta per la Champions League. Ero molto tentato di scegliere una di quelle ma, giocandosi di sabato, magari qualcuno non avrebbe fatto in tempo a giocare. Ecco allora che vado sulla sfida tra Gasperini ed Allegri, due tecnici agli antipodi come gioco, ma vicinissimi come simpatia. Negli strisciati senza colore, il presunto bomber si è sbloccato contro la corazzata Lecce, mentre l’Atalanta sembra aver ritrovato sia Zapata che Muriel anche se ha avuto il coraggio di prendere due reti dallo Spezia. Molto dipenderà da chi riuscirà a sbloccare prima la gara, ma penso che alla fine la maggior freschezza atletica dei bergamaschi che non hanno le coppe avrà la meglio. Vittoria orobica e sogno Champions ancora in vita!
La giornata di campionato si è appena conclusa ed è già tempo di ripartire. Domani infatti è in programma il turno infrasettimanale e dunque non possiamo non aggiornare la graduatoria. Il Pappagallone Reale tiene la testa ma cambia il diretto inseguitore con Joe il Pistoiese che supera Sandrino il Bressesino occupando adesso la seconda posizione.
La notizia domenicale è certamente la scivolata della quasi totalità di noi sul Napoli che, a differenza di quanto pronosticato, ha pareggiato in casa con la Salernitana regalandoci un bel -1. Non più facile si è rivelata la partita da giocare tutti insieme visto che solamente Salva il Molisano è stato capace di azzeccare il risultato esatto, ma la speranza di guadagnare qualche posizione si è infranta anche qui sul Napoli. Per vedere di mettere in difficoltà il nuovo battistrada, oggi andiamo a giocare una sfida sulla carta piuttosto semplice ma che potrebbe nascondere diverse insidie. Prima di tutto però, ecco la classifica aggiornata grazie al mitico Meneghino di Paderno Dugnano ed all’aiuto dell’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino:
Il Pappagallone Reale76
Joe il Pistoiese 73
Sandrino il Bressesino 72
Bomber Siiimo e L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 69
Lungo 65
Niccolò 64
Francesco il Meneghino Junior 63
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 60
Il Crociato Gialloblù 58
Salva il Molisano 54
Andrea42
Luchino il diavolo rossonero 21
Ecco di seguito le partite da pronosticare:
La gara più scontata: ATALANTA – SPEZIA = 1
Una squadra che viene da un turno in cui ha guadagnato punti preziosissimi sulla zona Champions League davanti ad una che invece ha sempre l’acqua alla gol con la paura di retrocedere. L’Atalanta ha vinto sul difficile campo di Torino grazie ad uno di quei calciatori che sono più mancati in questa stagione, cioè Zapata. I bergamaschi sembrano essere decisamente in forma nel momento decisivo e, rispetto alla quasi totalità delle squadre che ha davanti, non ha impegni europei. Lo Spezia invece, nonostante il cambio in panchina, è in un momento buio e la perdurante assenza di N’Zola mette in evidenza tutti i problemi offensivi della squadra. Nonostante questo, credo che i bergamaschi faranno propri i tre punti necessari alla corsa Champions. Uno fisso e poi in attesa dei risultati delle altre!
La sorpresa della giornata: ATLETICO BILBAO – BETIS SIVIGLIA = 1 (Risultato 2 – 1)
Una partita molto insidiosa che vale tantissimo. Entrambe le compagini sono in lotta per l’ultimo posto che permette di andare in Europa ma nelle ultime settimane sembra che l’obiettivo sia diventato fare meno punti possibili. I baschi infatti vengono da un punto nelle ultime due gare, non meglio hanno fatto gli andalusi con un solo pareggio nelle ultime tre. Da una parte il calore di un pubblico mai domo, dall’altra l’estro di un calciatore senza tempo che ha già annunciato il ritiro a fine stagione ma ha fatto innamorare milioni di appassionati tra cui anche i fiorentini, il grande Joaquin. Credo che alla fine le due squadre si potrebbero anche accontentare di un punto, ma la carica del pubblico mi fa propendere per i padroni di casa. Vittoria interna e baschi più vicini all’Europa!
Si è rivoluzionata la classifica in un solo weekend: come diceva un vecchio adagio, tra i due litiganti il terzo gode e così è successo! Grazie ad un +6 clamoroso, il Pappagallone Reale ha superato sia Joe il Pistoiese che Sandrino il Bressesino issandosi al vertice della graduatoria. Il vantaggio è risicatissimo, ma intanto ha messo la testa avanti!
Il cambio di guardia in vetta però, non è stato l’unico cambiamento perché, ai piedi del podio, Bomber Siiimo continua nella sua rimonta e scavalca tutti gli altri grazie un +4 che gli permette di mettersi alle spalle anche il suo grande avversario L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino che invece sbaglia tutto! Per il resto ci sono tantissimi che hanno indovinato la gara scontata senza però dare fiducia a mister simpatia Gasperini: la corsa è ancora lunga e gli scenari possono ancora cambiare ed allora prima di vedere quali gare giocare in questo weekend, ecco la classifica aggiornata grazie al mitico Meneghino di Paderno Dugnano ed all’aiuto dell’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino:
Il Pappagallone Reale74
Sandrino il Bressesino 73
Joe il Pistoiese 72
Bomber Siiimo 68
L’Argentino Fiorentino Parigino 65
Lungo e Niccolò 63
Francesco il Meneghino Junior 61
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 58
Il Crociato Gialloblù 57
Salva il Molisano 50
Andrea42
Luchino il diavolo rossonero 22
Qui sotto invece le partite da pronosticare:
La gara più scontata: NAPOLI – SALERNITANA = 1
Dopo la vittoria a Torino, il Napoli conta le ore che lo separano dalla meritatissima festa scudetto. Contro una Salernitana ormai quasi salva, Oshimen e compagni non possono mancare un clamoroso match point considerando che la Lazio andrà a giocare a Milano contro l’Inter (l’altra gara da giocare). Non so se effettivamente il mago di Certaldo potrà scrollarsi di dosso l’etichetta di perdente di successo già in questo weekend, ma credo proprio che arriveranno i tre punti. Uno fisso e festa pronta!
La sorpresa della giornata: INTER – LAZIO = 1 (Risultato 2 – 1)
E’ una partita da dentro o fuori per la zona Champions League. La squadra di Sarri, che sembrava veleggiare col vento in poppa, viene dalla sconfitta interna contro il Torino mentre l’Inter è reduce dalla conquista della finale di Coppa Italia contro la Juventus. La Lazio ha sicuramente il vantaggio di aver avuto tutta la settimana per preparare la gara, ma Inzaghi ed i suoi sanno di avere le spalle al muro. Se vogliono nuovamente sentire suonare la magica musichetta iniziale, devono assolutamente vincere perché, a meno di miracoli europei, oggi sarebbero fuori dalle prime quattro. So che è un grosso rischio, ma voglio credere più alle motivazioni che allo stato di forma delle due compagini. Uno fisso e tutto di nuovo in gioco in zona Champions!
Dopo qualche settimana a braccetto al comando, qualcuno ha messo la freccia ed ora cerca la fuga. Joe il Pistoiese si scrolla di dosso la compagnia di Sandrino il Bressesino rosicchiando due punti di vantaggio, ma subito dietro si affacciano nuovi inseguitori.
Zitto zitto, senza mai una parola in più ai risultati nei propri commenti, Il Pappagallone Reale tallona la coppia al comando ad una sola lunghezza di distacco dal suo prossimo obiettivo ma l’exploit della settimana è quello di Bomber Siiimo: non solo azzecca la scontata estera, ma riesce anche a prevedere il pareggio di Firenze ed in un colpo solo sorpassa Francesco il Meneghino Junior, Niccolòe Lungo mettendo nel mirino il suo amicone sudamericano. Tra gli altri, in molti zoppicano sulla scontata grazie alla non vittoria degli strisciati e del Barcellona in Liga. Prima di vedere quali gare giocare in questo weekend, ecco la classifica aggiornata dal mitico Meneghino di Paderno Dugnano:
Joe il Pistoiese 71
Sandrino il Bressesino 69
Il Pappagallone Reale 68
L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 66
Bomber Siiimo 64
Lungo e Niccolò 62
Francesco il Meneghino Junior 60
Il Crociato Gialloblù56
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 54
Salva il Molisano 49
Andrea38
Luchino il diavolo rossonero 21
Ecco invece le partite da pronosticare:
La gara più scontata: ANGERS – PSG = 2
Il più classico dei testacoda in Ligue 1! Il Paris Saint Germain è chiamato a vincere per blindare il titolo di campione di Francia contro un Angers desolatamente ultimo in classifica. Considerando la precoce eliminazione dei parigini dalla Champions League ormai giunta alle semifinali, il traguardo del titolo francese è il minimo sindacale per una squadra costruita con vagoni di soldi. Non voglio e non posso pensare ad un risultato diverso dalla vittoria esterna. Due fisso e scudetto più vicino.
La sorpresa della giornata: ATALANTA – ROMA = X (Risultato 1 – 1)
E’ una di quelle partite in cui non so chi mi stia più antipatico e chi spero maggiormente possa perdere. Nel dubbio, metto un bel pareggio che non farà gioire nessuno. Da una parte l’Atalanta che abbiamo visto nell’ultimo turno a Firenze, è sembrata una squadra molto diversa da quella che abbiamo conosciuto nelle ultime stagioni, quasi a fine ciclo. Non gioca più quel calcio cattivo e spettacolare che ci ricordavamo, ha certamente meno qualità nella rosa, ha alcuni calciatori un pò a fine corsa. Dall’altra parte c’è la Roma, la compagine che, in relazione alla quantità di talento che ha tra le proprie fila, gioca probabilmente il peggior calcio d’Italia. Fisico, palle lunghe, difesa, contropiede e palle inattive: si ma….il calcio? Sulle panchine poi, abbiamo la fortuna di poter ammirare lo scontro tra due titani della simpatia! Un pareggio probabilmente potrebbe accontentare entrambe, con la Roma che resterebbe in zona Champions e l’Atalanta che avrebbe ancora speranza di agganciarla. Un punto per uno e tutti contenti.
Un weekend pazzo che conferma la coppia di testa formata da Sandrino il Bressesino e Joe il Pistoiese ma che accorcia sensibilmente le distanze tra i vari giocatori. Finalmente tutti siamo tornati a dare i pronostici ed infatti la classifica è parzialmente rivoluzionata.
Solamente in tre hanno azzeccato il 2 – 1 dei ragazzi di Sarri ma mentre Il Crociato Gialloblù e Francesco il Meneghino Junior guadagnano anche il +1 della scontata, Il Pappagallone Reale scivola sul Milan e manca l’en plein. Pioli non è però stato l’unico a bruciare gare scontate visto che in molti avevano pronosticato in Spagna, le solite Real Madrid e Barcellona che però stavolta hanno tradito. Nella pancia della classifica adesso ci sono sei giocatori in sette punti con Il Crociato Gialloblù che a forza di trovare partite scontate in tutti i paesi del mondo, rosicchia settimanalmente punti e posizioni in classifica. Prima di vedere quali gare dobbiamo giocare questo weekend, ecco la classifica aggiornata dal mitico Meneghino di Paderno Dugnano:
Sandrino il Bressesino e Joe il Pistoiese 70
Il Pappagallone Reale 67
L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 62
Lungo 61
Niccolò 60
Francesco il Meneghino Junior 59
Bomber Siiimo 58
Il Crociato Gialloblù55
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 52
Salva il Molisano 47
Andrea34
Luchino il diavolo rossonero 20
Ecco invece le partite per continuare la rincorsa alla coppia di testa:
La gara più scontata: MANCHESTER CITY – LEICESTER = 1
Al netto della sesquipedale antipatia personale nei confronti di Guardiola, il City è probabilmente la squadra più in forma di Europa in questo momento. Contro il Bayern di Monaco ha messo in mostra una prestazione scintillante fatta di bel gioco, ritmo, qualità individuali incredibili, movimenti bellissimi. Certo se poi Upamecano si fosse ricordato che è stipendiato del Bayern magari….a parte gli scherzi, Haaland ed i suoi compagni si troveranno di fronte un Leicester in caduta libera capace di guadagnare solamente un punto nelle ultime 5 gare ed ormai al penultimo posto in classifica. Il brutto momento del Leicester poi, è certificato anche dalla difficoltà avuta a trovare il nuovo allenatore che è arrivato solamente dopo alcuni dinieghi dei nomi più importanti. Con l’Arsenal tornato nel mirino, il City non può sbagliare. Uno fisso e tre punti facili!
La sorpresa della giornata: FIORENTINA – ATALANTA = 2 (Risultato 0 – 2)
Mi sanguinano le dita mentre lo scrivo ma credo che la squadra orobica sia la peggiore da affrontare in un mese così pieno di impegni e così difficile come l’Aprile della Fiorentina. Considerando che i viola saranno reduci dalla battaglia di Poznan e dal rientro in Italia a poche ora dall’impegno, con la quasi impossibilità di preparare il match, credo che l’Atalanta abbia ottime chances di successo. Se poi guardiamo alle individualità che Gasperini ha a disposizione nel reparto offensivo, mi sembra che la Fiorentina non potesse trovare avversario peggiore. I viola dovranno cercare di non far ripartire i nerazzurri e di gestire bene i ritmi della gara ma, nonostante gli evidentissimi progressi dei viola negli ultimi due mesi, vedo l’Atalanta nettamente favorita. Non dobbiamo poi dimenticare le motivazioni: l’Atalanta con i risultati zoppicanti delle altre rischia di tornare in corsa per la Champions, la Fiorentina probabilmente punta tutto sulle coppe. Nerazzurri corsari e viola che puntano Cremonese e Lech Poznan.
E’ arrivato l’aggancio ed ora Sandrino il Bressesino e Joe il Pistoiese sono appaiati in testa alla graduatoria! Purtroppo l’ultimo weekend è stato segnato dalla mancanza dei pronostici della banda milanese e dunque abbiamo tantissimi -1 in graduatoria. Questa settimana presenterò con poche righe le sfide perché tra la trasferta di Cremona e gli impegni lavorativi non posso fare di più.
Visti i risultati dei battistrada, possiamo affermare con certezza che il calcio internazionale, anche se Bomber Siiimo dice il contrario, non è proprio quello che viene digerito meglio. Di tutti noi infatti, solamente L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino ha azzeccato la gara di Premier League scelta e, grazie a questo +3, raggiunge Il Pappagallone Reale al terzo posto. Tutti gli altri che hanno fatto i pronostici infatti, hanno azzeccato la scontata ed hanno sbagliato quella più ostica: insomma un bel +1 per loro! Prima di vedere quali sono le gare da giocare questo weekend, ecco la classifica aggiornata dal mitico Meneghino di Paderno Dugnano:
Sandrino il Bressesino e Joe il Pistoiese 69
Il Pappagallone Reale e L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 63
Lungo e Niccolò 59
Bomber Siiimo 57
Francesco il Meneghino Junior53
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 51
Il Crociato Gialloblù49
Salva il Molisano 45
Andrea33
Luchino il diavolo rossonero 18
Ecco le gare scelte in questo weekend di Pasqua:
La gara più scontata: MILAN – EMPOLI = 1
Il Milan che ha travolto il Napoli per 4-0 in trasferta, trova un Empoli già ampiamente salvo. Serve altro? Uno fisso e tre punti facili!
La sorpresa della giornata: LAZIO – JUVENTUS = 1 (Risultato 2 – 0)
Può continuare la squadra di Allegri a rincorrere la Champions grazie ad un’altra vittoria? Oppure la difesa ermetica di Sarri unita al rientro di Immobile faranno pendere l’ago della bilancia in favore della Lazio? Vado con la seconda ipotesi, anche per ragioni di cuore: non ne posso più di vedere gli strisciati esultare. Vittoria interna e Sarri più vicino alla prossima Champions!
Siamo tornati! Dopo la settimana di sosta, ecco di nuova la rubrica più commentata del blog con la testa della classifica che è rimasta cristallizzata. Nè Sandrino il Bressesino né Joe il Pistoiese hanno azzeccato il furto di Rabiot e dunque restano distanziati di soli due punti visto il contemporaneo +1 sulla gara scontata.
Anche nella pancia della graduatoria le posizioni in classifica sono rimaste stabili anche perché il solo Niccolò è stato capace di guadagnarsi il +3 di giornata pur scivolando sulla scontata. Non è però stato l’unico a sbagliare il pronostico più semplice visto che il Meneghino di Paderno Dugnano è caduto sul PSG, Il Crociato Gialloblù in Austria e Salva il Molisano sul Bayern di Monaco nell’ultima di Nagelsmann su quella panchina in campionato. Prima di vedere quali sono le gare da giocare questo weekend, ecco la classifica aggiornata dal mitico Meneghino di Paderno Dugnano:
Sandrino il Bressesino 70
Joe il Pistoiese 68
Il Pappagallone Reale 62
L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 59
Lungo e Niccolò 58
Bomber Siiimo 56
Francesco il Meneghino Junior54
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 52
Il Crociato Gialloblù48
Salva il Molisano 46
Andrea34
Luchino il diavolo rossonero 19
Ecco le partite da giocare in questo weekend:
La gara più scontata: ELCHE – BARCELLONA = 2
Il più classico dei testa coda lo troviamo nella Liga! Dopo la vittoria contro il Real Madrid con un gol nel recupero di Kessie, il Barcellona si è portato a 12 punti di vantaggio nei confronti delle Merengues avvicinandosi enormemente al titolo di campioni di Spagna. Considerando che le gare da qui alla fine del campionato sono sempre meno ma molte saranno contro compagini che stanno lottando per i rispettivi obiettivi, trovare l’Elche che è praticamente già retrocesso, è una vera manna dal cielo. Il Barcellona avrà molti nazionali rientrati tardi dai rispettivi impegni, ma la differenza di qualità tra le due rose sembra comunque incolmabile. Due fisso e Liga sempre più vicina!
La sorpresa della giornata: NEWCASTLE – MANCHESTER UNITED = 2 (Risultato 1 – 2)
Molti di voi avranno pensato che avrei chiesto di giocare la sfida tra Milan e Napoli ed invece, per la gioia di Bomber Siiimo, andiamo all’estero, in Premier League! Due tra le squadre più ricche d’Europa, tra quelle che hanno sconvolto il mercato nelle ultime stagioni, sono tornate ad antico splendore grazie a fiumi di sterline. Nel campionato dominato da City ed Arsenal, United e Newcastle stanno lottando per tornare a giocare quella Champions League che è il sogno di tutti. Magpies e Red Devils se la dovranno vedere probabilmente fino all’ultima giornata con il Tottenham di Stellini (!!!) ed il Liverpool che sta cercando disperatamente di tornare in corsa anche se i punti di distacco non sono pochi. Il Newcastle viene da due vittorie consecutive dopo un periodo piuttosto buio, mentre lo United sembra non essere in grado di ritrovare quella continuità che ad inizio anno lo aveva contraddistinto. Le due rose sono entrambe molto competitive, ed allora stavolta scelgo in base al tecnico che mi piace di più: dopo i miracoli targati Ajax, Erik Ten Hag ha preso una bruttissima gatta da pelare, ma dopo le difficoltà iniziali adesso sembra stia imboccando la strada giusta. Il Manchester United è perfettamente in corsa per la Champions League ed in Uefa è riuscito ad eliminare il Barcellona in una sfida stellare. Ha inoltre gestito il caso Cristiano Ronaldo nel modo più perentorio, ma anche probabilmente più giusto, cioè scaricandolo nel mercato di gennaio senza nessun rimorso: da lì in poi la squadra è sembrata ritrovarsi…..perché non continuare? Vittoria esterna e United più vicino alla Champions!
Ho ricevuto un regalo di compleanno in anticipo da un amico, uno storico del calcio che collabora con alcune testate tra cui “Contrasti“, uno dei pazzi con cui abbiamo pensato e realizzato l’avventura di “Rock and Goal“, ma soprattutto uno dei più grandi conoscitori della storia del gioco del calcio che io conosca: Gabriele Tassin. Leggetelo, non ve ne pentirete!!!
Dalla notte dei tempi l’uomo si pone le domande più argute e scabrose: Don Abbondio si domandava chi fosse Carneade, Gauguin dipinse un quadro interrogandosi “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”, mezzo mondo si domandava come mai la Gregoraci stesse con Briatore, evidentemente ignara dell’estratto conto dell’imprenditore italiano. Nessuno si è però cimentato nella vera e unica questione che dovrebbe animare il dibattito socioculturalcalcistico: può un accanito tifoso interista provare sincero affetto e trasporto per la Fiorentina? Non sono pazzo, almeno non nel senso che intendete voi: faccio mio un invito abusato dalla tiktoker più scoperta della difesa guidata dal lisergico Giovanni Bia, meteora nerazzurra anni 90, e vi dico di seguirmi, in questo caso nel ragionamento.
No, non ho dimenticato il Franchi in festa che accusava i miei beniamini di daltonismo (oltre che di broccaggine) suggerendo a gran voce ai nerazzurri ormai groggy “il pallone è quello giallo”. Ricordo però anche la nostra prestazione e soprattutto seguo una precisa regola di vita che mi impone di non impermalosirmi GIAMMAI con un toscano, capace come nessuno al mondo di prenderti per il naso senza fartene accorgere con la sua feroce, meravigliosa ironia (per approfondire, citofonare Gasperini). E, lo so, la stampa ama raccontare di come andare all’ex Berta indossando i vessilli della squadra avversaria sia paragonabile a recarsi negli anni 80 a Medellin con una canottiera recante il messaggio “Escobar maricon” e urlando per i vicoli “il vero sballo è dire NO ALLA DROGA”. Ma io a certe cose credo poco, e poi il pericolo è il mio mestiere: chi ha avuto in squadra Schelotto e Belfodil non può temere alcun male.
Innanzitutto, prendo in prestito l’aforisma di Samuel Johnson, mio buon amico e stimato lettore, e parafrasandolo affermo con piena cognizione di causa che “chi è stanco di Firenze è stanco della vita”: città grande eppure a misura d’uomo, in cui ogni vicolo, ogni angolo, ogni ciottolo è impregnato di arte, storia, cultura. E il cibo, signori, sì il cibo, dal furgoncino con l’ambulante che ti piazza in mano un lampredotto da pace dei sensi, alla mitica fiorentina o al paradisiaco peposo, che solo il primo assaggio dovrebbe far bandire da ogni tavola i vegetariani e i vegani. Voi dite che sono litigiosi e collerici, io rispondo passionali, dall’animo ardente. Un popolo che sa amare alla follia, ma capace di esiliare o bruciare sul rogo i suoi figli non più prediletti. Sulle donne non posso dir nulla, perché ho una morosa che per dovere coniugale mi legge, e quindi ogni cosa io scriva potrebbe essere usata contro di me, ma è nota in tutto il globo terracqueo la bellezza delle figliole toscane, il cui splendore, reso immortale da fior di poeti e canzonieri, ha attraversato i secoli e perdura tutt’oggi.
Suvvia, diciamoci la verità, molte sono le cose che ci accomunano a chi si stringe orgoglioso al labaro viola di Narciso Parigi: la comune antipatia juventina, per esempio, ché le malefatte della Vecchia Signora ai nostri danni non posso qui elencare per mancanza di spazio, mentre a mero titolo di esempio cito “meglio secondi che ladri” e la vergognosa ruberia della finale UEFA 1990, con ratto di Baggio annesso e piazza incendiata dallo sdegno. Ma anche assi sudamericani egoisti al limite del cialtronesco (Edmundo che preferisce o carnaval allo scudetto, Icardi i diktat muliebri alla causa nerazzurra), le ladrate sofferte a causa del vergognoso Real, che negli anni 80 infestava il cammino europeo nerazzurro con risse abominevoli e furti perpetrati da arbitri e funzionari corrotti derubricati a miedoescenico del Bernabeu! La Fiore invece, PRIMA ITALIANA A GIUNGERE ALLA FINALE DELLA COPPA CAMPIONI (chissà perché non la ricordano mai, questa cosa, curioso), vide il Real padrone di casa usarle la cortesia di portare alla finale il pallone e anche l’arbitro che, fatalità, permise ai padroni di casa di sbloccare il risultato concedendo un rigore per fallo commesso più o meno a metà campo. Quando si dice il caso…
E poi ragazzi, la Fiorentina mi ha regalato note di colore memorabili: antesignani della moviola in campo (il mitico Lubos Kubik!), giocatori che anticiparono i format di successo di MTV (“Non sapevo di essere in rosa” Javier Aguirre, 1988), presidenti che reagivano a corna ventilate con esoneri annunciati di imperio e discussi in diretta televisiva in una corrida memorabile che infiammò i tubi catodici (Cecchi Gori junior versus Radice, Processo del Lunedì, gennaio 1993). E sul campo, che in quel caso era il sacro tappeto erboso del Meazza, vidi l’intervento falloso più osceno della Storia, Taribo West che interpreta un pittoresco Hulk Hogan nigeriano sbriciolando la caviglia di Kanchelskis con un intervento che avrebbe fatto inorridire gli spettatori di SmackDown. Mi aspettavo venisse passato per le armi sul cerchio di centrocampo, di fronte alle maestranze schierate: ricevette un giallo. E poi il colore della divisa, scelto dal marchese Ridolfi, e il fascino che esercitò sul me bambino il giglio dei Pontello sulla divisa indossata da quell’eroe tragico e magnifico di Giancarlo Antognoni, “il ragazzo che gioca guardando le stelle”.
Ma amo soprattutto la Viola per quanto successe nel campionato 1988/89, l’anno dello scudetto dei record.
Sì, perché ovviamente il nemico, quell’anno aveva le maglie celesti e i volti minacciosi di quegli artisti del calcio che si chiamavano Maradona e Careca: ma se il Napoli fu avversario irriducibile, ultimo ad arrendersi allo strapotere dello squadrone nerazzurro, chi mise davvero in pericolo la vittoria del Bene, quell’anno, fu proprio la compagine viola. Come mai? Presto detto. Dopo una campagna acquisti scintillante, la stagione inizia con la Coppa Italia, che all’epoca aveva i primi turni che si disputavano in fase a gironi. Il campionato sarebbe iniziato a ottobre per “colpa” delle Olimpiadi di Seul, alcuni stadi erano in ristrutturazione per gli ormai prossimi Mondiali casalinghi del 90, fra cui naturalmente il Meazza: ed è per questo che il match decisivo del secondo turno, dopo due pareggi, l’Inter lo gioca a Piacenza, proprio contro la Fiorentina. Un rigore di Matthaus porta l’Inter in vantaggio, poi in un paio di minuti la difesa meneghina diventa narcolettica e permette a un Borgonovo liberissimo di infilare di testa Zenga da pochi passi: non passano sessanta secondi e mentre la terza linea nerazzurra fa da testimonial a Madame Tussaud, la coppia gol Borgonovo&Baggio raddoppiava abbattendo a pallonate un estremo difensore lasciato più solo di Chuck Noland in Cast Away. Nella ripresa si attendeva il riscatto interista, ma i tifosi della Beneamata poterono mandare la tessera societaria al buzzatiano Giovanni Drogo: un rigore chirurgico di Baggio portava a tre le reti viola, e poco dopo una punizione battuta velocemente da Dunga coglie di sorpresa chiunque, e permette a Mattei, la cui figurina non ispirava già tutta questa simpatia, di meritarsi alcune mie pacate rimostranze travestendosi da Garrincha e calibrando un mirabile pallonetto per il 4-1. L’Inter ha una reazione d’orgoglio, Morello di testa e Matthaus da pochi passi accorciano le distanze, rendendo meno amaro il punteggio nella forma ma non nella sostanza. L’Inter è fuori, i media si scatenano a colpi di CRISI INTER (certe cose non cambiano mai), si invoca Guilllotin per il Trap, candidando Fascetti al suo posto! Una delle tante sliding door della storia, fortunatamente chiusa a doppia mandata dall’intervento della Vecchia Guardia che anziché morire o arrendersi, si schierò dalla parte del proprio condottiero lasciando la stampa specializzata a coprirci di ciò che disse Cambronne a Waterloo.
Luca Mattei, amatissimo da Gabriele Tassin!
Ne seguì un girone di andata strepitoso, con l’Inter che va in fuga già dopo poche giornate, trascinata dal duo teutonico Matthaus – Brehme, dalla regia sapiente e razionale di Matteoli, dalle sgroppate di Berti e dallo stato di grazia di Aldone Serena, mai così bomber come quell’anno. L’ultima di andata vede l’Inter, già campione d’inverno, ospite all’allora Comunale di Firenze. Berti, ex di giornata, viene accolto trionfalmente dai suoi vecchi sostenitori, osannato come Michael Douglas da Kathleen Turner nella Guerra dei Roses: l’Inter è inguardabile ma passa in vantaggio su rigore, venendo poi raggiunta da un guizzo di Roberto Baggio. Cucchi fa il brasiliano e segna un gol strepitoso, sancendo il sorpasso dei padroni di casa, ma due proditorie capocciate di Serena, imbeccato da Diaz, ribaltano clamorosamente il match. Poi il Trap decide di coprirsi, togliendo l’argentino per mettere Verdelli: un minuto dopo Borgonovo in mischia anticipa tutti e sigla il 3-3, poi Bergomi decide dal nulla di presentare al pubblico pagante una personalissima versione di “Muoia Sansone con tutti i filistei!” regalando con un retropassaggio suicida al compianto Stefano l’occasione di diventare l’hombre del partido. Borgonovo aggira Zenga e mette in rete, il Comunale esplode , io alla radio vorrei morire. Trascinando possibilmente con me lo Zio. L’impresa viola scatena una ridda carnascialesca laddove dominava Lorenzo il Magnifico: chi vuol esser lieto sia, come scrisse il Medici, e perfino il Mosè di Michelangelo, che ok, non era fiorentino, ma aveva natali toscani pure lui, finalmente accontentò il suo creatore e urlò tutta la sua gioia per una Viola da sballo, rispondendo al “perché non parli?” con un “perché prima non c’era un cazzo da dire!” In sala stampa gente si dava di gomito: finalmente si poteva rispolverare il “CRISI INTER!”, col Napoli a un punto, pronto a fare Gassman sorpassando i nerazzurri. Il sogno pareva destinato a finire, ma quell’Inter era d’acciaio e rispose infilando 8 vittorie consecutive, infrangendo record su record e vincendo il campionato con quattro giornate di anticipo, matematica certezza giunta proprio battendo il Napoli in un Meazza gremito e tripudiante. E per l’ultima partita, nel giorno dell’apoteosi, ecco ritrovare proprio la Fiore, con Diaz che mi insegna a gustare il freddo sapore della vendetta contro i Pontello che lo avevano cacciato malamente con una tonitruante bordata, che significava spareggio UEFA per la Viola. L’ultimo tocco, a porta vuota, sarebbe stato opera del sottovalutatissimo e bravissimo Alessandro Bianchi. All’epoca ero meno saggio, e apprezzai in modo un po’ naif le due vittorie fiorentine, lasciandomi andare a pensieri che avrebbero fatto inorridire il mio catechista, ma che inconsciamente dimostravano il mio apprezzamento per gli intercalari fioriti di un popolo tanto insigne e colto. Con l’età capii che ogni impresa, per esser davvero tale, deve passare attraverso momenti perigliosi.
E quindi, amici viola, credetemi quando vi dico che grande è il mio affetto verso di voi: non così grande da consentirmi di fare ricorso a retorica ipocrita sullo spartirsi la posta, e il primo aprile gradirei non mi faceste scherzi da prete. Poi però vincetele tutte, soprattutto in Europa. Che io ci spero davvero, a fine anno, di sollevare entrambi un trofeo a testa. E se invece vorrete sgambettarci e darmi un dispiacere, non muterà il mio sentimento verso di voi, ma prendendo in prestito le opinioni di un allenatore toscanissimo che non stimo e che riferiva garrulo che “bestemmiare fa parte della cultura toscana”, la prossima lettera a cuore aperto verrà da me redatta interamente in toscano. In vostro onore, naturalmente.
Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali del Qatar svanita contro la Macedonia del Nord, la nazionale guidata (ancora) da Roberto Mancini, sembrava aver ritrovato il filo del discorso grazie alla Nations League, manifestazione verso la quale ho un rifiuto direi quasi ancestrale. Nel frattempo però, sono stati sorteggiati i gironi per le qualificazioni ai prossimi Europei, dove gli azzurri si presenterebbero da campioni in carica e le squadre inserite nel raggruppamento non sembrano certo insuperabili. E’ vero infatti che i ragazzi di Mancini hanno pescato l’Inghilterra, ma è anche vero che le altre tre compagini da affrontare sono Macedonia del Nord (do you remember?), Malta ed Ucraina: considerando che al termine del girone saranno qualificate direttamente le prime due, non disputare nemmeno il prossimo Europeo sarebbe una disfatta paragonabile a quella del Mondiale del 1966 quando gli azzurri si fecero eliminare dalla Corea del Nord di Pak Doo-ik.
Negli scorsi giorni l’Italia ha affrontato le prime due fatiche ed ha raggranellato tre punti frutto della sconfitta contro l’Inghilterra allo Stadio Maradona di Napoli e della vittoria in terra maltese per 2 – 0. Sono state due prestazioni completamente diverse che hanno lasciato vari spunti che cercheremo di approfondire per singolo reparto in questo articolo: mentre contro i finalisti dell’ultimo Europeo gli azzurri hanno meritatamente perso ma hanno dato segnali incoraggianti nella seconda metà di gara, contro Malta l’encefalogramma della squadra è sembrato quasi completamente piatto. Chiaro che gli stimoli delle due partite erano completamente diversi così come la qualità degli avversari e la formazione schierata da Mancini. L’Italia è stata surclassata nel gioco e nell’intensità nei primi 45 minuti contro un‘Inghilterra che ha mostrato ancora una volta un gran bel mix tra giovani ed esperti con tanta qualità in ogni reparto. Solamente nel secondo tempo, già sotto di due reti, gli azzurri hanno dimostrato di volerci almeno provare grazie ad un cambio di passo e di ritmo che ha riequilibrato le sorti della partita ma nel complesso la vittoria di Kane e compagni è certamente meritata. E’ rimasto comunque negli occhi l’atteggiamento di una compagine che si è resa conto dei propri limiti ma che ha cercato di rimontare con le proprie armi e con la forza di volontà, seppur senza quelle trame di gioco che avevano incantato agli ultimi Europei. In trasferta contro Malta invece, l’Italia ha giocato una partita complessivamente insufficiente che ha portato i 3 punti solo per l’oggettiva inconsistenza degli avversari che però avrebbero potuto addirittura portarsi in vantaggio dopo pochi minuti. La rete dell’oriundo Retegui (2 gol in 2 partite) ha fortunatamente messo la contesa sui binari giusti per portare a casa tre punti importantissimi al termine di 90 minuti per lunghi tratti inguardabili. Veniamo adesso all’analisi della nostra nazionale reparto per reparto.
PORTIERI:
Se per alcuni anni sembrava che dietro Buffon e Toldo ci fosse il deserto, credo che in questo momento storico l’Italia possa dormire sonni tranquilli. Da un Donnarumma che anche quest’anno ha dimostrato diverse pecche soprattutto in Champions League, ad un Meret che a Napoli sta vincendo lo scudetto e convincendo per la continuità di rendimento, l’abbondanza finalmente non manca. Dietro questi due infatti, ci sono Carnesecchi, Vicario, Falcone e perché no Provedel….insomma per qualche anno, almeno tra i pali, siamo a posto!
DIFENSORI:
Il discorso cambia un pò invece in difesa, soprattutto per le scelte di Mancini. Sinceramente vedere schierati contro l’Inghilterra due difensori centrali di una difesa a 4 come Toloi e Acerbi (che normalmente giocano nei club a 3) che hanno complessivamente 68 anni mi ha fatto riflettere. Se davvero dopo la mancata qualificazione ai mondiali volevamo ripartire con un nuovo ciclo non era possibile trovare qualcun altro più abituato a giocare a 4 e soprattutto più giovane? Anche sugli esterni stessa cosa…in Under 21 giocano con grande profitto a sinistra un terzino goleador come Udogie oppure un piede educatissimo come Parisi, possibile non trovare posto per loro? Troppo giovani? Ed allora Pafundi che ha giocato 9 minuti totali in Serie A con l’Udinese? Sinceramente mi sembra ci sia una grande confusione tra la voglia di cambiare pagina ed un senso di gratitudine che ormai dovrebbe essere stato spazzato via dalla sconfitta con la Macedonia del Nord. E non solo, siamo proprio sicuri che la difesa sia immodificabile? Tolto Di Lorenzo che è oggettivamente inamovibile, gli altri difensori chiamati da Mancini sono più abituati ai meccanismi della difesa a 3 ed allora perché non provare quella disposizione?
CENTROCAMPISTI:
I dubbi relativi ai difensori divengono certezze quando passiamo alla zona nevralgica del campo. L’Italia campione d’Europa ha dominato il gioco grazie ad un terzetto di centrocampisti che in quel momento era in uno stato di grazia ma, dopo quelle gare, avete più visto giocare Jorginho e Verratti in maglia azzurra a quei livelli? Io francamente no ed inoltre siamo proprio sicuri che le squadre che sono state sconfitte dagli azzurri non ci abbiano nel frattempo studiati e non abbiano ideato delle contromosse? Il giro palla azzurro sembrava inconcludente perfino con Malta, figuriamoci con l’Inghilterra! Magari mi sbaglierò ma mi sembra che l’idea di gioco che abbiamo interpretato agli Europei sia ormai da mettere in soffitta per svariati motivi. Innanzitutto perché gli altri ci hanno studiato ed hanno capito come affrontare quel trio di calciatori e quel sistema di gioco. Poi perché oggettivamente il calcio sta rapidamente cambiando e nei campionati nazionali così come nelle competizioni fuori confine, il calcio sta tornando all’uno contro uno in tutte le zone del campo con pressione feroce sulla palla e poco tempo per pensare. Siamo proprio sicuri che quello sia il centrocampo giusto per affrontare questi cambiamenti? E da ultimo, con una squadra che fa così tanta fatica a segnare, avere due centrocampisti come Verratti e Jorginho che non vedono la porta e calciano a rete praticamente mai siamo sicuri sia la scelta giusta? Oppure sarebbe preferibile riempire l’area di rigore con un maggior numero di calciatori ed avere centrocampisti più bravi nella fase di inserimento?
ATTACCANTI:
Se la parentesi dedicata alle nazionali ha portato una buona notizia a quella azzurra è la convocazione di Mateo Retegui: innanzitutto complimenti a chi lo ha scovato ed a chi ha avuto il coraggio di una scelta impopolare in un paese in cui lo Ius Soli sembra ancora un obiettivo irraggiungibile. Certo non sarà un fenomeno, non sarà un giocatore generazionale, ma è una punta e sa fare la cosa più importante per un numero 9: fare gol! In una nazionale in cui l’attaccante principe, Ciro Immobile, sembra incapace di segnare in campo internazionale, aver scovato qualcuno che la butta dentro è la notizia più importante! Oltre Retegui però, il buio….Politano resta un calciatore che in nazionale non sfonda, Gnonto sembra ancora acerbo, Grifo un mistero. Ecco perché, al netto dell’assenza di Raspadori e Chiesa, mi risulta incomprensibile l’ostracismo nei confronti di Zaccagni, miglior marcatore di nazionalità italiana del campionato con 9 reti (stessi gol di Immobile). In molti dicono che l’esclusione sia dettata da motivi disciplinari, ma credo che sia compito di un Commissario Tecnico quello di provare a ricucire determinati rapporti nell’interesse del bene supremo, quello della nazionale italiana. Resta poi aperta la questione del modo di giocare: con un centrocampo così tecnico ed esterni che giocano così larghi, l’attaccante di riferimento rischia un isolamento forzato che non credo sia in grado di reggere nelle gare più complicate, vedi il primo tempo contro l’Inghilterra. Non sarebbe forse preferibile accompagnare maggiormente l’azione offensiva con calciatori più muscolari e più dediti all’inserimento?
Vi ricordate quando in campagna elettorale dicevamo che lo scontro più acceso tra la destra centro e gli atomi di una coalizione mai nata sarebbe stato sui diritti civili? Quando dicevamo che c’era una parte politica che era rimasta nel 900 ed una che aveva posizioni più vicine a quelle dell’Europa? Siamo stai facili profeti…. Il problema adesso è deflagrato perché il governo, con una circolare, ha diffidato una serie di comuni italiani, tra cui Milano, di non registrare più all’anagrafe i figli delle coppie omogenitoriali, cioè quelli con un solo genitore biologico. Da lì abbiamo ascoltato di tutto di più tra insulti, cose non vere, accuse reciproche: nell’ultima punta del podcast, con Simone Pesucci, proviamo a fare chiarezza.