Il buono, il brutto e il cattivo

FIORENTINA – BOLOGNA = 4 – 0

In una gara di fine stagione, la Fiorentina ritrova finalmente un Chiesa devastante e schiaccia un Bologna già in vacanza. Tante note positive per Iachini che si ritrova finalmente nella parte sinistra della classifica.

IL BUONO

  • Chiesa: la prima tripletta in serie A certifica la serata magica del calciatore viola. Raggiunge la doppia cifra in campionato disputando una prova perfetta. Schierato al posto di Ribery, lotta e sgomita per guadagnarsi un posto al sole e finalmente riesce a dimostrare tutte le proprie doti. Perché solo adesso?
  • Milenkovic: nel nuovo clean sheet della difesa viola, il buon Nikola svetta ancora una volta. Tosto, cattivo, arcigno, attento, dimostra nuovamente di essere il perno difensivo viola. Mette l’accento sulla propria prestazione siglando anche il gol n. 5 della stagione. Imprescindibile
  • Dalbert: dopo alcune prove a dir poco insoddisfacenti, gioca una gara completa. Limita discretamente le sortite bolognesi e soprattutto serve diversi palloni interessanti agli attaccanti viola. Risulta decisivo nell’azione del primo gol. Assist man
  • Iachini: in mezzo alle voci di allenatori dati in arrivo a Firenze, dimostra una professionalità fuori dal comune. Gioca con tutti i titolari e vuole fare più punti possibili per guadagnarsi la conferma. Gli abbracci, le pacche con i propri giocatori, dimostrano incontrovertibilmente il rapporto che il mister ha col gruppo. Gli esordi di Brancolini e Terzic poi, mirano a premiare un gruppo che rema in modo compatto dalla stessa parte. Conferma più vicina?

IL BRUTTO

  • Ghezzal: continua ad essere un pesce fuor d’acqua in un ruolo che non è il suo. Conquista un comico cartellino giallo per una simulazione da “Paperissima”. Non c’è proprio nulla di meglio?
  • Il Bologna: il buon Sinisa che ha avuto parole di fuoco nei confronti di Firenze probabilmente non è riuscito a trasmettere ciò che pensava alla squadra. A parte l’occasione di Sansone, i rossoblu sono stati in balia dei viola per quasi tutta la partita. In vacanza con 180 minuti di anticipo
  • La società Fiorentina: con una salvezza ormai acquisita da diverse partite, Commisso, Barone e soci non danno alcun messaggio chiaro in merito al futuro viola. Chi sarà il nuovo allenatore? Che mercato verrà fatto? Quali saranno gli obiettivi? Attenzione che l’entusiasmo può scemare velocemente!

Il buono, il brutto, il cattivo

LECCE – FIORENTINA = 1 – 3

La Fiorentina vince e convince conquistando tre punti che regalano una quasi automatica salvezza. Un primo tempo attento, ben giocato, in cui i viola sono riusciti a concretizzare le azioni offensive ha fatto finalmente la differenza. Quarantacinque minuti di vero calcio che hanno permesso ai tifosi viola di non dover soffrire fino al novantesimo.

IL BUONO

  • Ghezzal: in una serata in cui tutto gira alla perfezione, la carta a sorpresa di Iachini risulta il migliore in campo. Fa un movimento perfetto per agevolare il gol di Chiesa, guadagna il rigore e poi calcia una punizione semplicemente perfetta. Una splendida sorpresa
  • Chiesa: finalmente!!! Segna il gol del vantaggio, serve l’assist a Cutrone e spacca la difesa avversaria in continuazione. Gioca ad un livello inarrivabile per i difensori del Lecce e copre la fascia destra in modo egregio anche in fase difensiva. Bentornato
  • Cutrone: quando l’attaccante viene messo nelle condizioni di fare il proprio lavoro tutto diventa più facile. Un assist delizioso per Chiesa in occasione del primo gol, una rete di sinistro che chiude la partita. Concretizza la stessa occasione che aveva fallito a Parma. In netta crescita
  • Duncan: con lui e grazie a lui la Fiorentina è un’altra squadra. Gioca una partita straripante dal punto di vista fisico riuscendo a ribaltare sempre l’azione. Arriva anche al tiro senza precisione. Insostituibile
  • Primo tempo viola: una volta tanto la Fiorentina detta i tempi di gioco e disegna calcio. La salvezza è ormai ad un passo. Era l’ora

IL BRUTTO

  • Babacar: al prodotto del vivaio viola vogliamo tanto bene ma resta sempre uguale a se stesso. Grandi doti fisiche, tecnicamente eccezionale ma inconcludente e quasi ma decisivo. Riuscirà mai a crescere?
  • Liverani: se la gara di stasera poteva essere un esame anche per la panchina viola, lo scolaro Fabio è stato sonoramente bocciato. La squadra salentina ha una sua identità e non smette mai di proporre gioco, ma si dovrebbe curare anche una fase difensiva imbarazzante. Alla prossima
  • Gol subito: anche in questa gara la retroguardia viola non riesce a rimanere imbattuta. Tra un Caceres non sempre sicuro ed i compagni di reparto che si sono rilassati, nel secondo tempo la Fiorentina regala la prima gioia in Serie A a Shakov. A quando un clean sheet?

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – CAGLIARI = 0 – 0

Il momento più buio sembra ormai alle spalle. Nonostante un inizio difficile, la Fiorentina riesce a tenere testa al Cagliari e porta a casa un punto meritato che avvicina i viola alla salvezza. Per gli amanti della statistica, è il primo 0 – 0 in Serie A dalla ripartenza del campionato.

IL BUONO

  • Duncan: il migliore in campo per distacco, oggi dimostra di essere un calciatore completo. Dopo la buona prestazione di Parma in un centrocampo a 3, oggi domina giocando a 2 insieme a Badelj: dopo i primi 20 minuti di sofferenza, cresce clamorosamente trovando la posizione ed il passo fino al momento in cui colpisce un palo incredibile. Giocatore da cui poter ripartire la prossima stagione
  • Ribery: Quando si accende fa letteralmente un altro sport. Predica spesso nel deserto, ma non si arrende mai. Solamente Cragno gli nega la gioia del gol. A volte porta troppo la palla, ma i compagni lo aiutano poco con movimenti offensivi troppo prevedibili. Eterno, da clonare
  • Cragno: salva la propria squadra con diversi interventi. Sempre attento e decisivo, si fa sentire anche nelle uscite alte. Decisivo
  • Dragowski: dopo un turno di riposo, torna tra i pali ed è bravissimo soprattutto su Nandez quando tira giù la saracinesca in modo esemplare. Come il dirimpettaio Cragno, si mostra sempre sicuro. Con lui e Terracciano la Fiorentina può dormire sonni tranquilli per diverse stagioni. In crescita esponenziale
  • Nandez: anche se non trova la gioia personale a tu per tu con Dragowski, gioca una grandissima partita. Qualità e quantità al servizio della causa. Il nuovo soldatino Di Livio

IL BRUTTO

  • Chiesa: vince l’invidiabile palma di peggiore in campo per distacco. Involuto, senza guizzi, si incaponisce in azioni personali che non portano quasi mai a nulla. Tocca l’apice quando ferma Ribery che sta per calciare in porta in area di rigore. Quando torna il gemello buono?
  • Vlahovic: Arriva sempre in ritardo sulla palla, non è mai pericoloso. Non riesce a liberarsi al tiro e soprattutto non fa mai movimenti né per sé né per i compagni. Cutrone e soprattutto Kouamè creano e lottano molto di più nello spezzone giocato. Un fantasma
  • I primi 25 minuti viola: da quando Iachini è arrivato a Firenze, il 3-5-2 è stato il modulo preferito ma stasera, contro una squadra che gioca esattamente in quel modo, sceglie di varare il 3-4-3. Il risultato iniziale è devastante: squadra in balia degli avversari e occasioni che fioccano (come in occasione del gol di Simeone annullato per questione di centimetri). I centrocampisti viola, Badelj e Duncan, risultano essere sempre in inferiorità numerica e vengono spesso tagliati fuori dagli inserimenti sardi. Poi fortunatamente gli esterni della Fiorentina iniziano ad entrare in partita, Duncan sale di giri e la squadra guadagna metri anche grazie al calo degli ospiti. Probabilmente anche il mister la pensa così visto che alla fine del primo tempo, quando esce Chiesa, non entra l’offensivo Sottil, ma Ghezzal che in fase difensiva viene a fare il quinto centrocampista accanto a Badelj e Duncan. Interminabili lavori in corso