Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – TORINO = 1 – 1  

Iniziano a scarseggiare anche le parole.

Dopo l’indecente sconfitta di Monza, la Fiorentina riesce a non vincere nemmeno contro un Torino sotto di un gol e con l’uomo in meno dovendosi così accontentare di un altro punto, il secondo nelle ultime sei gare correndo il serio rischio di buttare via tutto ciò che di buono è stato precedentemente fatto. Ed a niente valgono le parole di mister Palladino che parla di bicchiere mezzo pieno, di classifica in linea con gli obiettivi, di statistiche che parlano di quarta difesa del campionato.

Se la settimana, a detta del tecnico viola, era servita per fare il punto della situazione all’interno del gruppo e per ritrovare la serenità e gli automatismi allora mi sa che siamo ai titoli di coda. I viola si sono presentati al cospetto di una squadra incerottata con la cosiddetta formazione tipo e con l’inserimento di Folorunsho al posto di Sottil nel consueto 4-2-3-1. L’ultimo arrivato dal Napoli è stato tra i più convincenti perché è riuscito a dare quella fisicità che purtroppo è mancata nelle ultime settimane e che è continuata a mancare in altri reparti come la difesa. L’idea iniziale di Palladino è stata quella di fotocopiare la Fiorentina ammirata fino allo sfortunato episodio di Bove senza però considerare che, nel frattempo, gli avversari hanno studiato la squadra viola prendendo le contromisure alle trame offensive e trovando la chiave per attaccare la porta di De Gea. Il Torino ha giocato una partita onesta, non certo scintillante, ma che alla fine ha permesso a Vanoli e soci di portare a casa un punto molto prezioso.

La Fiorentina invece ha giocato l’ennesima partita mediocre, una gara in cui non è riuscita a sviluppare trame convincenti e che è dipesa dalle giocate individuali di calciatori in netto calo fisico e tecnico. Adli è stato nuovamente un fantasma, oltre ad essere il protagonista involontario insieme a Comuzzo del disastro in occasione del pareggio granata, Colpani è stato irritante al limite dell’oltraggio personale e solamente un allenatore come Palladino (che lo ha sponsorizzato e voluto a Firenze) poteva tenerlo in campo per 89 minuti, Dodo’ sembra aver perso lo smalto di inizio anno ed anche De Gea purtroppo non fa più i miracoli ai quali ci aveva abituato. Menomale che Mandragora, chissà perché così poco utilizzato, ha giocato una partita più che discreta sia in fase difensiva che in quella offensiva e Kean è tornato a fare gol.

Resta negli occhi di tutti i tifosi una prova a tratti disarmante per la lentezza della manovra, la mancanza di saggezza nella gestione della gara, l’assoluta inesistenza di idea di calcio, la gestione dei cambi incomprensibile: considerando che giocavamo contro una squadra arroccata in difesa e con l’uomo in meno non era proprio possibile giocare con Beltran insieme a Gudmundsson visto che avevamo appena subito il pareggio? E comunque era proprio necessario sostituire il numero 10 islandese anziché Colpani o un difensore? E poi perché aspettare così tanto ad inserire l’unico giocatore che ha gamba e strappo sulla fascia, cioè Sottil?

La stragrande maggioranza dei tifosi viola hanno contestato per mesi Vincenzo Italiano che, con una rosa nettamente più scarsa, aveva una squadra riconoscibile, con un’idea di gioco a cui aggrapparsi anche nei momenti di difficoltà: adesso con un attaccante come Kean, un portiere come De Gea, un esterno come Gosens non riusciamo a vincere con un Torino incerottato e senza un minimo di qualità in campo!! Quanto ancora dobbiamo aspettare prima che qualcuno prenda una decisione coraggiosa?

E della società, che per bocca di Commisso aveva chiesto scusa per lo scorso mercato di gennaio, abbiamo notizie? Una società che è rimasta per 20 giorni inchiodata su un obbiettivo di mercato, Luiz Enrique, che aveva appeso il cartellino del prezzo a 30 milioni con i viola sempre fermi a 20. Una società che ancora non è riuscita a piazzare tutti quegli esuberi che già sappiamo non fare parte del progetto tecnico del mister ma che continuano a fare parte del gruppo. Una società che ieri decide di non fare andare nemmeno in panchina due calciatori come Ikone’ e Kayode che, viste le ennesime prestazioni deludenti di Colpani e Dodo’, forse potevano fare comodo….

Dispiace per la classifica, per la città, ma soprattutto dispiace per noi tifosi, quelli che vivono a Firenze o quelli che vengono da lontano, dalla Toscana, dall’Italia ma anche da altri paesi come Steven, l’amico di Sunderland di cui avevamo già parlato, che questo weekend era accompagnato dai figli Francesca e Josh….

Un minimo di vergogna di fronte a queste persone Palladino e soci la proveranno mai?

IL BUONO

  • Kean: anche stavolta di palloni giocabili se ne vedono pochissimi, ma nonostante ciò timbra l’ennesimo gol della stagione. Insieme a De Gea il miglio acquisto per distacco. Pensate a cosa sarebbe stata questa Fiorentina con Nzola o Belotti…..
  • Gosens: in netta crescita fisica, uno degli ultimi a mollare. Oltre a ciò che fa in campo, mette leadership ed intelligenza nelle dichiarazioni post partita. A lui dovrebbero dare la fascia, altro che a Ranieri o Dodò!!
  • Mandragora: se solo penso che a Monza abbiamo dovuto vedere Richardson, mi viene da piangere. E se penso che devo parlare così di un calciatore del livello di Mandragora mi viene una crisi di nervi. Resta però un vero soldatino, uno di quei calciatori che in rosa vorresti avere sempre!

IL BRUTTO

  • Comuzzo: mi dispiace mettere un giovane dietro la lavagna, ma il buon Pietro è in apnea orma da settimane e gli errori iniziano ad essere tanti. Ma dargli un turno di riposo no?
  • Adli: dalle stelle alle stalle in pochi mesi. Del giocatore sempre dentro il gioco, pulito nel giro palla e pronto a mettersi a disposizione dei compagni non c’è più traccia. Che fosse lento lo si vedeva anche prima, ma adesso che la squadra non lo aiuta pare un pachiderma. Così non serve.
  • Colpani: semplicemente impresentabile. Non salta mai l’uomo, incespica sul pallone, non si prende mai una responsabilità. Menomale non abbiamo l’obbligo di riscatto….

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

VITORIA GUIMARAES – FIORENTINA =  1 – 1  

Un punto conquistato con le unghie e con i denti.

Per come la Fiorentina ha giocato contro il Vitoria Guimaraes, il pareggio era il risultato massimo oggettivamente raggiungibile. Ancora una volta i giocatori meno impiegati da Palladino (non chiamamoli riserve sennò qualcuno si offende) dimostrano la differenza abissale di rendimento che esiste con quelli che vanno in campo ogni domenica. Il mister è stato bravissimo oltre che perfetto nella gestione del gruppo, addossandosi tutte le responsabilità per un primo tempo orribile, ma ancora una volta il turnover ha messo in evidenza come alcuni calciatori siano propri inadatti a militare in una squadra ambiziosa che voglia arrivare in fondo alle competizioni europee e miri ad entrare nell’Europa che conta. Indubbiamente l’approccio al match è stato orrendo con tantissimi errori tecnici nella trasmissione della palla, è stato pigro nell’assenza di movimenti per smarcarsi dalle marcature avversarie, è stato moscio e senza personalità, ma gli interpreti ci hanno messo tanto del loro.

Kouamè ha mostrato limiti tecnici imbarazzanti con gesti involontariamente comici (vogliamo parlare della prima azione offensiva viola quando è inciampato sulla palla oppure quando ha rinviato di testa pur essendo nell’area avversaria?), Ikonè probabilmente non ha capito nemmeno che la partita era iniziata, Richardson ha corricchiato in mezzo al campo come io faccio in pineta d’estate senza far mai qualcosa di utile alla squadra. Ha ragione Palladino quando dice che la squadra probabilmente non ha capito com’era stata preparata la gara, ma alcune scelte sinceramente non le ho capite nemmeno io: posto che Martinez Quarta sembra ormai estraneo alla squadra tanto da sbagliare qualunque scelta sia in fase offensiva che difensiva, alcuni calciatori sono stati impiegati in un ruolo che non ne esalta le caratteristiche. Beltran sull’esterno sinistro ad esempio, è una mossa emergenziale che speriamo finisca presto; in Portogallo, senza Sottil e con Gosens che aveva bisogno di rifiatare, Palladino non aveva alternative ma l’argentino in quella posizione resta completamente fuori dal gioco e non può inventare con continuità per l’attaccante (nell’unica volta in cui ci è riuscito, ha servito Kean a tu per tu con il portiere). Richardson poi, in un centrocampo a due in questo momento non può proprio giocare! Non so se crescendo si adatterà, ma oggi, soprattutto accanto ad un altro mancino come Mandragora, è in evidente difficoltà: il marocchino purtroppo usa un piede solo ed è lento di pensiero, gioca sempre almeno a tre tocchi e questo non è possibile se si vuole giocare competizioni internazionali contro squadre che non siano il Lask. Ad aggravare il quadro, ieri per la prima volta ha steccato clamorosamente anche Comuzzo: solitamente solido, sempre attento, perfetto nella marcatura, in terra portoghese il giovane centrale viola ha commesso diversi errori tecnici e tattici: ha regalato palla agli avversari in impostazione in più di un’occasione, si è fatto saltare facilmente dall’attaccante avversario, ha perso l’uomo sulle palle inattive. In una stagione in cui il nostro Pietro è stato spesso il migliore della difesa viola non c’è da preoccuparsi, probabilmente anche per lui è arrivato il momento di fermarsi un po’ a riposare.

Menomale che nel secondo tempo, certamente con alcuni arrangiamenti di Palladino, ma soprattutto con l’ingresso in campo dei vari Kean, Adli e compagnia, i viola hanno cambiato marcia e negli ultimi 25 minuti hanno letteralmente chiuso i portoghesi nella propria metà campo: se solo l’attaccante della nazionale avesse sfruttato meglio il cioccolatino di Beltran davanti al portiere, probabilmente i viola avrebbero avuto il tempo anche di andare a vincerla per arrivare secondi nel girone. Accontentiamoci del pareggio e cerchiamo di essere soddisfatti di una partita in cui non ci sono stati infortuni, la Fiorentina è riuscita a fare un po’ di rotazioni ed ha ottenuto un risultato utile a saltare gli spareggi di febbraio.

Adesso occhi, cuore e gambe al rush finale del girone di andata della serie A iniziando dalla gara interna con l’Udinese. I friulani sono una squadra fisica, con esterni di gamba ed attaccanti talentuosi, una compagine che potrebbe mettere in difficoltà la Fiorentina lenta ed un po’ spompa delle ultime settimane: servirà una prestazione importante per agguantare tre punti prima della doppia sfida con Juventus e Napoli che ci dirà qualcosa in più in merito all’annata che potranno fare i gigliati in campionato in attesa di un aiuto da Commisso, Pradè e Goretti che speriamo rispondano presente sul mercato.

IL BUONO

  • Mandragora: certamente a Firenze sono in minoranza, visto che in tantissimi vorrebbero la sua cessione, ma io credo che un calciatore come lui in rosa sia importante. Grande professionista, mai una polemica, sempre pronto all’impiego, con qualche gol nelle corde. In un reparto in cui poi siamo corti numericamente, Mandragora ci sta alla grande. Certo non può essere (ed infatti non è) il playmaker della squadra, ma quando tocca a lui raramente tradisce. In ogni squadra ci vorrebbe uno professionista come lui!
  • Adli: quando i ritmi calano e non deve rincorrere gli avversari, l’ex Milan sale in cattedra. Nella rosa affidata a Palladino è uno dei pochi, se non l’unico, a verticalizzare e con lui la Fiorentina inizia a giocare stabilmente nella metà campo avversaria. A quando i 90 minuti nelle gambe?
  • Kean: non è freddo nel momento in cui deve concludere su assist di Beltran, ma come entra in campo i viola guadagnano 20 metri di campo. Non è più quello di inizio stagione, ma la Fiorentina senza di lui davanti non può proprio giocare. Imprescindibile.

IL BRUTTO

  • Comuzzo: per la prima volta da quando indossa la maglia viola della prima squadra, appare confusionario e svagato. Compie diversi errori palla al piede ed anche in marcatura non è il solito mastino. Tranquillo Pietro, succede a tutti!
  • Kouamè ed Ikonè: come cantava Luciano Ligabue……Ho perso le parole.
  • Martinez Quarta: gioca una partita indecente per la quantità di errori commessi. Sembra un pesce fuor d’acqua e credo che la spiegazione, almeno in parte, sia anche di natura tattica. L’argentino nel calcio di Vincenzo Italiano poteva esprimere tutto il suo potenziale perché la fase difensiva era effettuata con la riconquista della palla in avanti, con la ricerca spasmodica dell’anticipo, con la linea difensiva sempre a cavallo della linea di metà campo. In questa stagione invece, la Fiorentina difende bassa e marca quasi sempre alle spalle dell’avversario con l’obiettivo di non farlo girare verso la porta. In questo modo, quando Quarta commette i suoi soliti errori, la palla viene persa al limite o dentro l’area di rigore e dunque è decisamente più pericoloso. Se Pongracic è pronto, credo sia giunto il suo momento!

A voi per i commenti!!

Il diario della finale di Atene

OLYMPIACOS – FIORENTINA = 1 – 0

E’ stato un frullatore di emozioni che non dimenticherò mai.

Una tre giorni con gli amici di una vita, la prima finale europea di Niccolò, mio figlio, una zingarata come non facevo da chissà quanti anni, una delusione tra le più grandi della mia vita. Per rimettere insieme i pensieri e riorganizzare tutto ciò che è successo, mi sono serviti giorni, notti insonni, lacrime versate, prese di coscienza forti e questo è il risultato.

Al termine di una stagione pazzesca, in cui la Fiorentina era partita per migliorare i risultati dello scorso anno (cosa non riuscita), con la squadra che a Natale era addirittura in lizza per la Champions League, siamo partiti per Atene con la netta sensazione che potesse essere la volta buona: organizzazione perfetta, con volo ed appartamento fissato con largo anticipo, parcheggio all’aeroporto vicinissimo all’ingresso, niente insomma lasciato al caso. Viaggiavano con me i fratelli di una vita Bomber Simo, Alan Bencio, Empereur Giova, mio figlio Niccolò (al quale ho trasmesso questa dannazione), Luca il pazzo di Reggio Emilia e poi l’appuntamento col mio collega Nicco, con il mio testimone di nozze Gionnino, con il compagno di banco al Liceo Nizzy, con l’amico di avventura Parmenko ed i loro figli Nicco K. e Jack, altri due dannati nel girone infernale viola. Ma come poteva mancare la mitica banda villana del Parterre? Con Steven che viene con noi ogni domenica partendo addirittura da Sunderland, Joe fiero rappresentante del Bottegone e poi i due fratelli diversi Edo Heineken e Michele insieme al mitico Beppe. Insomma truppa quasi al completo!! Sono stati giorni di mangiate, bevute, risate, confidenze, ricordi, parole non dette, parole urlate. Una parentesi indimenticabile in una vita caotica che troppo spesso non ci permette di gustarci quelle finestre di tempo che noi tutti ci meritiamo.

Certo è che se la nostra organizzazione fosse stata emulata non solo dalla Fiorentina (di cui parlerò dopo) ma anche dall’Uefa, tutto sarebbe stato più semplice. Se la sicurezza è stata tutto sommato mantenuta, il vero buco nero è stato rappresentato dalla Fan Zone e dall’organizzazione dei trasferimenti. Il punto di ritrovo dei tifosi viola è stato posto in un piazzale senza un albero, una copertura, un gazebo, con cibo scadente a prezzi esagerati ed un intrattenimento da sagra del ranocchio (con tutto il rispetto….). Ma se la Fan Zone è stata mediocre, i trasferimenti hanno rappresentato la vera tragedia della giornata. Con la metro chiusa ai tifosi della Fiorentina fin dalle 16,00, l’unico modo di raggiungere il punto di ritrovo per il trasferimento allo stadio è stato quello dei taxi e chiaramente l’assalto ai mezzi gialli ha sortito l’effetto di un’impennata incredibili dei prezzi (ma il peggio doveva ancora arrivare)….. Se dalla Fan Zone allo stadio il servizio navetta è stato puntuale e gratuito, come poi lo è stato per il tristissimo viaggio di ritorno, il vero scandalo è avvenuto quando, intorno alle 1,15 di notte, ci siamo ritrovati nuovamente al punto di partenza come in un perenne gioco dell’oca.

Da lì il delirio!!!

Nessun trasporto organizzato, impossibile trovare i taxi, metro accessibile solamente ai tifosi greci. Insomma una vergogna (per la quale ho scritto anche all’Uefa così giusto per la mia indomabile vena polemica)!! A quel punto abbiamo iniziato a camminare verso il nostro appartamento (distante 5 chilometri) e dopo quasi 1.000 metri siamo saliti su un taxi dicendo che eravamo in 4 anziché 6…. Insomma ormai valeva tutto! Siamo rincasati alle 3 ed alle 6,30 avevamo la sveglia per il transfer in aeroporto: come avrete capito, una passeggiata!!!

Ma veniamo a ciò che alcuni di voi mi hanno chiesto, cioè le mie considerazioni sulla partita. E’ veramente difficile analizzare una situazione che ti ha creato così tanto dolore ma se altre volte abbiamo invocato la sfortuna o qualche torto arbitrale, stavolta possiamo solamente battere il petto ai responsabili: i calciatori in primis, poi Italiano e la società. Se vai a giocare una finale europea contro una squadra alla tua portata ed i migliori in campo sono il portiere Terracciano ed il difensore centrale Milenkovic vuol dire che c’è più di qualcosa che non và. Quando i migliori calciatori della Fiorentina, quelli con più qualità ed esperienza internazionale, cioè Nico Gonzalez (il martire del Qatar), Jack Bonaventura ed il fenomeno Arthur non riescono mai e dico mai ad alzare la qualità della manovra viola, fare un gol diventa un’impresa impossibile. Le finali sono quelle partite in cui si vince per la qualità degli interpreti, ed i nostri hanno steccato tutti, per un episodio, e noi non siamo stati bravi a procurarceli, o per una palla inattiva. La verità è che la Fiorentina ha giocato la partita come se l’allenatore non fosse Vincenzo Italiano: fase difensiva attentissima, ricerca dell’attaccante con palla alta, assoluta insufficienza nel riempire la metà campo avversaria, fase di pressing quasi mai attuata, incapacità di andare ad attaccare le seconde palle. Senza considerare poi l’atteggiamento delle presunte stelle come il fenomeno Nico che ha avuto anche il coraggio di fare polemica perché nel secondo tempo è stato spostato a sinistra….effettivamente a destra aveva fatto fuoco e fiamme!

Se i calciatori sono i principali responsabili, nessuno verrà assolto dalla storia. Se arriviamo ad Atene senza un esterno capace di saltare l’uomo e puntare la porta come richiesto dal mister negli ultimi due anni, qualcuno si dovrebbe prendere le proprie responsabilità. Se il primo anno giocavi con Vlahovic e Torreira ed adesso giochi con Belotti o Nzola ed Arthur, qualcuno ne dovrebbe rispondere. Mentre anche la Fiesole si è finalmente svegliata dal torpore, su questo blog ho sempre detto che il progetto sportivo, se così lo vogliamo chiamare, non era assolutamente all’altezza. Chi però era sempre riuscito a salvare capra e cavoli ha un nome ed un cognome e quella persona è Vincenzo Italiano. Purtroppo però, caro mister stavolta non salvo nemmeno te! In merito alla formazione iniziale non ho niente da dire perché i calciatori in allenamento li vedi te e ho la totale fiducia nella tua capacità di scegliere chi sta meglio. Stavolta però la lettura della gara e la gestione dei cambi hanno lasciato quantomeno perplessi. Ad esempio la sostituzione tra Duncan ed Arthur ha quasi costretto la squadra, non avendo più un geometra in mezzo al campo, a giocare con lanci lunghi sull’attaccante: perché snaturare una squadra che aveva giocato per tutta la stagione con almeno un regista? Perché non arretrare Bonaventura accanto a Mandragora provando tra l’altro a liberarlo dalle marcature asfissianti? Fatta quella mossa poi, ho trovato incredibile l’avvicendamento di Kouamé con Ikonè: imponi alla squadra il lancio lungo sull’attaccante e levi l’unico giocatore bravo ad andare ad attaccare le seconde palle? E poi la gestione di Beltran ha del clamoroso: in una squadra in cui non riesci a saltare l’avversario perché manca qualità inserisci Barak anziché Beltran? Insomma lo avrete capito… non salvo nessuno tranne Terracciano e Milenkovic che sono gli unici calciatori che avrebbero meritato di più.

Chi è stato Joe Barone per Firenze?

Per scrivere di Joe Barone ho pensato fosse opportuno attendere la fine delle esequie e dei saluti di chi gli ha voluto bene. Un segno di rispetto, ma anche di libertà ed autonomia per non cadere nella celebrazione di un uomo che, come tutti noi, aveva pregi e difetti: di questo voglio parlare, del Joe Barone che ha gestito in lungo ed in largo la Fiorentina dal momento in cui Commisso ha acquistato la nostra amata società fino alla sua tragica scomparsa. Così facendo, sarà possibile approfondire non solamente i meriti ma anche gli errori di un infaticabile lavoratore.

Questa tradizione tutta italiana di santificare la persona appena deceduta non consente praticamente mai di analizzare lucidamente e serenamente il suo operato, cosa che proverò a fare. Innanzitutto dobbiamo fin da subito separare il lato umano di Joe Barone da quello professionale. Il Direttore Generale viola ha sempre mostrato con la squadra, gli allenatori ed i tifosi un’empatia ormai rara nel mondo del calcio. L’estremo saluto che gli è stato regalato anche da calciatori ormai ceduti o svincolati come Benassi e Venuti, dimostra la qualità dei rapporti che Joe riusciva comunque ad instaurare con quasi tutte le persone in maglia viola. Stessa cosa la si può dire degli allenatori: questa società ha avuto ed ha ancora grandissime responsabilità e colpe, ma ha sempre difeso a spada tratta il proprio tecnico fino all’inverosimile. Tolte le stagioni di Vincenzo Italiano, che comunque ha sentito più volte Commisso e Barone spendersi per proteggerlo, le annate precedenti, connotate da risultati deludenti, avevano visto alternarsi tecnici che spesso sono stati messi in discussione dalla piazza. Dalla società però, sono sempre arrivate solamente parole di stima, conforto, fiducia.

Mi ha stupito molto che giornalisti come Luca Calamai, persona che stimo, abbia affermato di non aver capito quanto l’uomo Barone fosse disponibile con famiglie e bambini. Purtroppo se qualche volta si uscisse dalle sala stampa, dalle tribune e si andasse in mezzo alla gente, forse si capirebbero meglio tantissime dinamiche. Io stesso, quando sono salito a Moena per due anni di fila con mio figlio di nemmeno 10 anni, ho trovato Barone e mi ricordo l’abbraccio con Niccolò e le foto che ci siamo fatti insieme. Non solo, ma basterebbe ricordarsi che in ritiro Joe vedeva gli allenamenti e le partite in tribuna in mezzo alla gente, ai bambini, ai tifosi. E credete che la gente queste cose se le dimentichi? Anche al Viola Park, quell’infrastruttura trattata come una figlia, Barone era il cicerone di tutti, sempre pronto a spiegare ed intrattenere invitati, scuole, tifosi. Ecco perché mi aspettavo la reazione della squadra, della tifoseria ed anche delle persone comuni.

Se dunque dal punto di vista personale Barone resterà sempre nel cuore di Firenze per l’empatia e la sua disponibilità a lavorare h24 per la Fiorentina, il giudizio cambia radicalmente se guardiamo a come ha cercato di gestire le battaglie politiche. Partito come l’uomo nuovo del calcio italiano, Barone si era candidato a rappresentante in Lega Serie A raggranellando solamente due voti: il campanello d’allarme sarebbe dovuto suonare, un campanello che dovrebbe aver avvisato che il consenso in un organo politico lo si guadagna con le relazioni, i rapporti, le conoscenze regolamentari. Purtroppo per Joe ed anche per Commisso, questa che altro non è se non politica, è sempre stata vista come burocrazia, come volontà di mettere i bastoni tra le ruote. E nello stesso modo si è cercato di gestire, o sarebbe meglio dire imporre, le strategia relative alle infrastrutture. Se con il Viola Park è filato tutto liscio (forse semplicemente perché secondo la legge italiana era tutto in regola?), per lo stadio si è cercato un continuo gioco al rialzo che non ha prodotto risultati per la Fiorentina. Chiusasi la possibilità, mai nemmeno ventilata visto il vincolo sul Franchi, della ristrutturazione pressoché totale dello stadio a Campo di Marte, ci si è mossi come un elefante in una cristalleria. Dapprima l’opzione Campi Bisenzio, tra l’altro esattamente sui terreni che sono andati sott’acqua giusto pochi mesi fa, opzione per la quale in realtà non è mai stato presentato nemmeno il progetto preliminare, poi il diniego a qualunque possibilità, perfino quella di avere un Franchi completamente ristrutturato a spese di altri. Una presa di posizione molto netta che si è scoperto essere prettamente politica quando il nostro Joe si è fatto ritrarre con alcuni tifosi al Viola Park mentre li invitava a votare per candidati alternativi agli attuali governanti.

Sono da sempre uno strenuo difensore dell’autonomia dello sport dalla politica e questo penso sia il punto più basso toccato nei rapporti istituzionali, punto purtroppo condiviso dalla tifoseria che in occasione di una delle ultime gare interne si è messa ad insultare Sindaco e Presidente della Regione come mai era accaduto in Curva Fiesole negli anni. Credo sinceramente che Joe Barone sia stato un lavoratore infaticabile ed un direttore geniale nei lavori del Viola Park, un’opera che resterà per sempre alla società Fiorentina,  ma nessuno è bravo a recitare tutte le parti in commedia. Il lavoro del DG è stato a 360 gradi ed ha oscurato o impedito l’opera di persone che forse avrebbero avuto maggiori competenze in determinati settori: Pradè ad esempio è stato messo da una parte sia nei rapporti con le altre società in Lega, sia nelle trattative di mercato! Ma l’aspetto peggiore che purtroppo adesso tutti fingono di dimenticare sono le liste di proscrizione che sono state messe in atto all’ingresso del centro sportivo: Babbi Natale lasciati fuori, professionisti considerati non graditi ed addirittura giornalisti rispediti in redazione con un foglio da 50 euro in tasca. Questa è la colpa maggiore ed indelebile che non dobbiamo dimenticare non per ritorsione, ma per un problema di libertà che deve essere assolutamente preservata. Sarebbe stata bella una presa di posizione unitaria dei giornalisti sportivi ma purtroppo tengono famiglia……

Ma veniamo all’aspetto che a noi tifosi interessa di più, quello sportivo. E’ indubbio che la Fiorentina, dopo due stagioni tragiche sia tornata in Europa, cioè dove per storia, blasone ed anche fatturato dovrebbe stare. Questo è certamente il più grande merito di questa proprietà anche se le scelte che hanno portato a questi risultati sono state spesso controverse: dalla scelta di un tecnico, Gattuso, che è durato a Firenze meno di 20 giorni a quella di Vincenzo Italiano (unico fuoriclasse di questa rosa) che invece è stato preso, per stessa ammissione di Commisso, da Daniele Pradè. Non solo, ma quello che ha più ferito, anche se al momento sembra nessuno lo ricordi, è stata la cessione di tutti i migliori calciatori proprio quando si poteva provare a spiccare il volo. Se per Odriozola i viola non potevano fare nulla in quanto in prestito secco, la mancata conferma di un leader tecnico, tattico e spirituale come Torreira grida ancora vendetta: mercanteggiare cercando di modificare in corsa accordi che te hai liberamente firmato con calciatore ed Arsenal è stata una buona scelta per la Fiorentina? Non solo, ma cedere oltre a Chiesa anche Vlahovic all’odiata Juventus proprio in un campionato in cui si lottava per la Champions League ha realmente portato vantaggio alla squadra, al comparto sportivo che è quello che ci deve interessare in quanto tifosi, oppure no? Per non parlare poi della scelta dei vari attaccanti che non hanno mai colmato la lacuna davanti….

La ciliegina però è stato il mercato di questo gennaio quando tutti, tranne Barone e Commisso, sapevano che il piazzamento in zona Champions doveva essere puntellato con determinati investimenti per provare a rimanerci. E la società cosa ha fatto? Ha preso due ultra tentenni in prestito raccontandoci la favola che i nuovi acquisti saranno Dodò (il cui posto nel frattempo è stato occupato proprio da uno dei acquisti, Faraoni) e Castrovilli, al quale non è stato rinnovato il contratto. Al momento della tragedia, non si era ancora capito quale fosse l’obiettivo sportivo di questa società e dal momento che io pago ogni settimana (tv o stadio) per assistere ad una partita di calcio, a me questo interessa: vincere il più possibile.

Resta adesso da gestire l’assenza di un personaggio che era la Fiorentina negli ultimi anni, che aveva accentrato praticamente tutto su di sé. Un lavoratore infaticabile, spesso divisivo, che però è riuscito ad unire Firenze nel momento della sua morte. La speranza è che l’unione di intenti vada avanti e che si riesca finalmente a far capire a questa proprietà americana che il calcio è più di un gioco e di un bilancio da raccontare e da far quadrare.

Reagire prima che sia troppo tardi!

Dopo la sconfitta di Lecce ci sono pochissime certezze, una di queste è la crisi ormai conclamata della squadra viola. Dalla gara di Sassuolo in poi, compresa la semifinale di supercoppa italiana contro il Napoli,  i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno raggranellato solamente un pareggio interno contro l’Udinese a fronte di 4 sconfitte con 4 gol fatti ed addirittura 10 subiti. E’ dunque chiaro che adesso serve provare a svoltare per non far diventare una stagione potenzialmente trionfale in una di quelle anonime e mediocri che conoscevamo bene ai tempi di Beppe Iachini. Per poterlo fare però, è assolutamente necessario che tutte le componenti tornino a remare dalla stessa parte mettendo da parte incomprensioni e problemi personali anteponendo a tutto l’amore per la maglia viola.

A partire dalla società sempre più incarnata dal solo Joe Barone, vista la latitanza di Commisso e Pradè, è necessario provare a rimettere insieme i cocci di un vaso che sembrava essere tra i migliori confezionati da quando la proprietà americana è sbarcata a Firenze. Quarto posto in classifica, semifinale di Coppa Italia, Supercoppa da giocare contro un Napoli derelitto, ottavi di finale di Conference League guadagnati senza passare dagli spareggi. Poi il buio…. un tunnel in fondo al quale è necessario ritrovare la luce imparando finalmente dai propri errori. Ecco che sarà fondamentale far sentire tutta la stima e la fiducia ad un mister giustamente deluso dal (non) mercato fatto a gennaio, parlare con alcuni calciatori ai quali probabilmente l’atteggiamento dirigenziale non è proprio andato giù. Pur con i propri 34 anni, Jack Bonaventura resta un faro della squadra sia per le doti tecniche che per la leadership molto spesso dimostrata nei momenti difficili. Spetta alla società non tornare indietro su promesse fatte (do you remember Torreira?) e rimettere al centro del progetto uno dei pochi talenti che in questi anni ha scommesso sul “progetto” Commisso. Non ultimo, visto che finalmente molti stanno aprendo gli occhi, provare a spiegare alla piazza i motivi delle scelte di mercato, i piani futuri, i veri obiettivi della proprietà, senza per questo parlare sempre di soldi, bilanci, introiti, spese: credo che Firenze si stia finalmente stancando di parlare di tutto tranne che di calcio!

Certo qualche spiegazione dovrebbe darla anche mister Vincenzo Italiano che nelle ultime gare sembra aver perso lucidità nelle scelte. Se ad esempio il mercato di gennaio non ti porta quell’esterno chiesto ormai da più di un anno (!!!), si può sempre cambiare modo di giocare. Soprattutto in una gara in cui Ikoné è squalificato e Nico non in condizione, impiegare Nzola come esterno è sembrato solamente un modo di lanciare un messaggio ad una società dimostratasi sorda alle richieste del tecnico. Adesso che il mister ha a disposizione tre attaccanti puri, con un Bonaventura in queste condizioni, non sembra una bestemmia cambiare sistema di gioco: come Italiano ha più volte dimostrato negli ultimi mesi, le soluzioni spesso riesce a trovarle….è il momento di accelerare! Oltre all’aspetto tattico però, ciò che forse preoccupa di più è la sensazione di arrendevolezza che il gruppo ha mostrato ultimamente. E’ necessario rimotivare un gruppo che sembra sgonfio ed accanto alle motivazioni sembra essere insufficiente anche la condizione atletica di tantissimi calciatori, non solo Arthur e Nico, ma anche Duncan, Quarta e Biraghi. Non è più il momento di fare esperimenti, è il momento di affidare nuovamente la squadra ai pochi leaders della rosa: Milenkovic e Ranieri  in difesa, Arthur in mezzo al campo, Nico davanti.

Chiudo poi con chi realmente scende in campo ogni domenica, i calciatori. Certo la società non ha aiutato, magari il mister è in confusione ma siamo sinceramente stufi di vedere errori individuali così marchiani. La gestione del calcio d’angolo di Lecce al minuto 89 non è certamente colpa del mister, così come il contropiede preso subito dopo il gol del pareggio quando la Fiorentina ha battuto la rimessa di gioco dal cerchio di centrocampo. Anche quella è colpa di Italiano? Anche quello vogliamo imputare a Barone? E’ compito e dovere di chi scende in campo tornare ad essere quella squadra che non mollava mai e che cercava sempre e comunque di andare oltre i propri limiti: solo così Biraghi e compagni potranno dimostrare di tenere davvero alla maglia viola.

A voi per i commenti!!

Una risata ci seppellirà

Acquisti: Faraoni (prestito), Belotti (prestito)

Cessioni: Mina (definitivo al Cagliari), Pierozzi (prestito alla Salernitana), Brekalo (prestito Hajduk Spalato), Amatucci (prestito alla Ternana)

Se per molti tifosi con i quali ho parlato nelle ultime settimane, il mercato di gennaio era lo spartiacque per dare un giudizio sulle intenzioni di questa proprietà, credo sia il momento di aprire gli occhi. E’ suonato il gong, il tempo è finito e dunque mi sembra doveroso stilare un bilancio di questa finestra di mercato. Qui sopra avete il riepilogo delle operazioni portate a termine dalla Fiorentina ed i risultati sono piuttosto modesti (ad essere buono).

Lasciata la porta giustamente intoccata, la difesa ne esce indebolita quantomeno dal punto di vista numerico. Se il tempestivo arrivo di Faraoni aveva fatto sperare in un mercato diverso, la chiusura dell’operazione Mina apre ad alcune riflessioni: il difensore colombiano è l’unico calciatore ceduto in modo definitivo e dunque spero di non essere tacciato di faziosità se dico che il suo arrivo estivo è da considerarsi un grosso fallimento. Sarebbe antipatico ricordare che l’avevo detto, ma chiunque avesse voluto rinforzare davvero la difesa viola, mai avrebbe pensato ad un calciatore come Mina. Adesso però, quello che era stato presentato come il sostituto di Igor viene mandato via a titolo definitivo gratuito sostituendolo con il giovane primavera Comuzzo. Siamo sicuri sia una questione di fiducia nei confronti del giovane? Oppure è una mera operazione di riduzione degli ingaggi per far posto a Belotti? Mentre ci interroghiamo su ciò, la certezza è che se Italiano vorrà giocare con la difesa a 3 avrà a disposizione solamente tre centrali di ruolo. E’ fare calcio questo?

Se in difesa siamo ridotti ai minimi termini, non và meglio a centrocampo. La cessione di Amatucci in prestito alla nostra succursale Ternana, è stata per me sottovalutata: anche stasera, in quel di Lecce, la Fiorentina dovrà fare a meno di Arthur apparso già in netta flessione nelle ultime settimane. Considerando che il primo cambio in mezzo è Mandragora mi vengono i brividi….E’ vero che il giovane viola aveva avuto finora poco spazio ma a questo punto senza Arthur e con questo Lopez il rischio è di dover arretrare uno tra Bonaventura, Barak ed il fantasma Infantino. Contenti voi…..

Il capolavoro però è arrivato in attacco dove Vincenzo Italiano chiede da ormai un anno e mezzo un esterno pronto e con gol ed assist nelle gambe ed invece arriva un centravanti, il terzo, per un tecnico che non gioca mai (se non a partita in corso) con la doppia punta. Stasera a Lecce sugli esterni avremo a disposizione solamente Nico e Sottil a mezzo servizio per un allenatore che predilige far sempre giocare in ampiezza le proprie squadre: sareste soddisfatti voi? Posto che Belotti potrebbe essere una bella mossa, in considerazione anche della voglia del centravanti di provare ad andare agli Europei, non sarebbe forse stato preferibile prendere un calciatore richiesto dal mister e funzionale al gioco della squadra? Un’altra mossa priva di logica calcistica, l’ennesimo tentativo di mettere una pezza temporanea anziché un tassello per un progetto di crescita!

Sorvolo volutamente sulla trattativa (??) in merito a Gudmunsson fatta (forse) nelle ultime 48 ore di mercato perché non è la cosa che mi ha fatto più rabbia questo calciomercato. La mancata operazione che mi ha fatto veramente male al cuore è stata quella relativa a Baldanzi: saltato questa estate dopo la mancata cessione di Castrovilli, i viola avrebbero potuto prenderlo adesso ad una cifra addirittura più bassa di questa estate quando si chiuse sulla base di 13 milioni più 5 di bonus.  Dopo alcuni mesi in cui il talento di Castelfiorentino non ha certo brillato, soprattutto per questione di infortuni, la Roma lo ha preso per 10 milioni più bonus: un assegno circolare su un giovane che, se non lo si vuol vedere come un calciatore su cui progettare il futuro, è comunque una plusvalenza sicura nel giro già di un paio d’anni. Invece no, nemmeno un calciatore giovane, un talento italiano, un potenziale nazionale per un decennio: ma non era questo il target viola per fare investimenti importanti? Nulla….nemmeno più quelli….

La speranza è che ancora una volta Italiano e questo granitico gruppo di calciatori siano in grado di andare oltre i propri limiti, di riuscire a far contare più il gruppo delle individualità, più la squadra del talento. Nel mio cuore vorrei però anche ritrovare quella Firenze, quella Curva Fiesole che era pronta a contestare chiunque non facesse il bene della squadra e dei propri calciatori proprio perché la Fiorentina era considerata un tutt’uno col tessuto sociale cittadino. Ancora una volta i sogni di lottare per un traguardo ambizioso, per l’Europa che conta, sono stati mortificati da una proprietà tra le più ricche del calcio italiano che non ha però voluto fare calcio, non ha voluto investire nemmeno in un momento che poteva essere fecondo. L’ennesima delusione: dopo Ficini e Benalouane, la speranza è che Faraoni e Belotti riescano almeno a non farci definitivamente rimpiangere proprietà passate da cui Firenze e la propria tifoseria ebbero la forza e la volontà di liberarsi.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

NAPOLI – FIORENTINA = 3 – 0

Una serata che potrebbe servire da lezione per tanti.

Innanzitutto per il calcio italiano che ha voluto cercare di esportare il proprio prodotto (perché ormai da anni di questo si tratta) o il proprio brand per prendere spunto dalle parole del Direttore Generale Barone in un paese come l’Arabia Saudita dal quale avremmo ben poco da imparare, nonostante il rinascimento sbandierato da un ex premier italiano. Un paese che non ha alcuna storia né cultura sportiva e che ha dimostrato in modo lampante che non è interessato al gioco del calcio ma solamente al nome delle squadre in campo. Vedere gli spalti desolatamente vuoti, con soli 9.762 spettatori paganti, in un appuntamento che in Italia avrebbe riempito gli stadi dovrebbe servire da lezione a coloro i quali stanno svendendo anche l’anima di quel poco che è rimasto del gioco più bello del mondo.

Lezione che dovrebbe iniziare ad imparare anche Vincenzo Italiano. Il mister grazie al quale siamo arrivati a questa Supercoppa italiana, che sta crescendo in modo eccezionale anche nella gestione delle partite riuscendo a mettere da parte il proprio integralismo tattico, ma che deve ancora migliorare in diversi aspetti del gioco che ieri sera sono clamorosamente saliti alla ribalta. Non hanno convinto le scelte iniziali di formazione, con un ritorno al 4-2-3-1 che, vista la prestazione oscena dei due esterni alti e dei due esterni bassi non ha pagato dividendi. Non ha convinto l’aver subìto l’ennesimo gol fotocopia in una fase in cui, con un lancio leggibilissimo di un avversario, la difesa si è aperta come una mela (guardate la rabbia di Milenkovic nel momento in cui parte il passaggio di Juan Jesus). Ma soprattutto Italiano deve iniziare ad imporsi in determinate situazioni: ciò che è successo in occasione del calcio di rigore e le dichiarazioni in sala stampa sono assolutamente inaccettabili! Cosa vuol dire che Ikoné in allenamento calcia bene i rigori? Mi sbaglio o il francese è un calciatore che in partita rende meno della metà di quel che rende al Viola Park? Mi sbaglio o nelle ultime gare casalinghe è anche stato fischiato ed i compagni hanno detto che in quel modo i tifosi non lo aiutavano? Ma un calciatore che già non vive un periodo sereno, che non ha mai tirato un rigore da quando è a Firenze, lo fai presentare sul dischetto in una gara decisiva per la stagione? Eppoi che spiegazione è “i rigoristi hanno acconsentito affinché lui tirasse?” Io credo che, per come è arrivata la Fiorentina a questo appuntamento, la partita l’avrebbe comunque vinta il Napoli, ma sprecare un’occasione del genere è delittuoso!! Mi taccio invece in merito all’impiego di Biraghi, gravemente colpevole in occasione del gol di Simeone, visto che il buon Parisi si è fatto uccellare nello stesso modo da Zerbin sul gol del raddoppio azzurro …..

Ma la lezione più grande dovrebbe averla capita la società che ha obbligato la Fiorentina a presentarsi in queste condizioni ad un appuntamento comunque storico. Una squadra ormai in riserva da più di un mese, con calciatori come Kayode, Bonaventura e Duncan spremuti fino all’ultima goccia di sudore, con due esterni come Nico e Sottil infortunati, non ha ricevuto uno straccio di aiuto da Commisso e Barone che continuano a sbandierare i risultati della Fiorentina come fosse solamente merito loro ma hanno regalato ad Italiano in venti giorni di mercato solamente un terzino di 31 anni in prestito. Il succo della storia sta tutto qua: manca un progetto che veda come obiettivo la crescita della squadra ed il risultato sportivo in sé. Qui si continua ad andare avanti con improvvisazione, a cercare solamente occasioni proposte da intermediari e procuratori senza mai programmare un piano di rafforzamento reale. Da quando questa proprietà è a Firenze abbiamo visto vendere i migliori calciatori alla Juventus, non riscattare calciatori che avevano dato l’anima per la squadra, non accontentare mai al 100% un tecnico grazie al quale la Fiorentina è tornata in Europa dopo troppo tempo.

Sembra che finalmente anche qualcuno che scrive su giornali, siti e testate stia iniziando ad aprire gli occhi sui reali intendimenti di questa proprietà…. speriamo che anche allo stadio qualcuno si ricordi della nostra storia e torni a pensare ai risultati sportivi di una Fiorentina che, se non verrà adeguatamente rinforzata, rischia seriamente di venire risucchiata velocemente in classifica scivolando in quella mediocrità che a Firenze tanto detestiamo.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

JUVENTUS – FIORENTINA = 1 – 0

È sempre la solita storia, sono sempre le solite interviste post gara, sono sempre le solite sconfitte. Nella settimana in cui il patron Rocco Commisso è riuscito a distogliere l’attenzione della città dalla partita più importante dell’anno con dichiarazioni lunari, nel giorno in cui il direttore generale Joe Barone, subito prima del match, si mette a parlare di un articolo de La Gazzetta dello Sport, la Fiorentina affonda davanti ad una Juventus talmente brutta da sembrare davvero una compagine che si deve salvare. Se penso alla prestazione di una squadra che in campo ha talenti del calibro di Vlahovic, Chiesa, Di Maria, Kostic, Locatelli e successivamente Paredes, mi vengono i conati di vomito. Stavolta però abbiamo poco da fare gli schizzinosi visto che i viola confermano il trend delle ultime settimane: con la sconfitta di Torino, adesso le statistiche dicono che la compagine di Italiano ha raccolto 1 punto nelle ultime 5 gare ed adesso deve iniziare seriamente a guardarsi alle spalle, altro che mirare al settimo posto!! È stata l’ennesima gara condotta per larghi tratti dalla Fiorentina con un possesso palla sterile, un attacco mai in grado di impensierire gli avversari, esterni e mezz’ali che quasi mai creano la superiorità numerica e soprattutto sono capaci di sfornare cross ed assist invitanti. Sarà un caso ma, appena entrato, Terzic ha servito a Jovic l’unica palla decente di uno scorcio di partita anche stavolta giocato con le infradito dall’insopportabile ex Real Madrid. Se a questo uniamo il solito gol subito in modo demenziale (Nico dov’eri?), la partita è presto raccontata: Terracciano ancora una volta non riesce ad uscire dal campo imbattuto e la statistica più incredibile della gestione di Vincenzo Italiano continua a gonfiarsi. Da quando il tecnico siciliano è arrivato sulla panchina viola, la sua squadra si è trovata in svantaggio 31 volte, compresa la gara in questione: sapete quante volte i viola hanno ribaltato il risultato? In una sola occasione!! Ed allora di che parliamo? Di una squadra che, per bocca di Commisso, ha in rosa due attaccanti fortissimi, talmente forti che a Torino, per giocare contro la Juve, si decide di fare giocare in quel ruolo Kouame’. E dire che stavolta le scelte del tecnico si sono rivelate anche abbastanza azzeccate, con Ranieri che, dopo Immobile, ha concesso poco o nulla anche a Vlahovic e Duncan che ha giocato la sua solita onesta partita da gregario (anche se quando è entrato Castrovilli la squadra ha cambiato marcia).

La cosa che fa più male però, è che non si è mai parlato di quella che è e resterà la partita dell’anno per Firenze e per i tifosi della Fiorentina. Non nella settimana della gara, grazie alle incredibili dichiarazioni di Commisso, non subito prima della partita, grazie alla polemica inutile del Direttore Generale Barone contro la Gazzetta dello Sport, non dopo la sconfitta perché tutti si sono affrettati a dire che adesso dobbiamo pensare a Braga. Questo significa che, dopo 4 anni di proprietà, NON AVETE ANCORA CAPITO COSA SIA FIRENZE. Ma tornando al campo, sempre che ancora vi interessi, lo ripeto per l’ultima volta: Rocco, Joe, Vincenzo, Daniele, uscite dal metaverso e tornate alla realtà che la situazione non è quella che raccontate voi!! Qui, sulla terra, abbiamo giocato 22 partite e ne abbiamo vinte 6, abbiamo 24 punti e tra poco saremo in zona retrocessione. Fatevi un esame della coscienza, sempre che ne abbiate ancora una!!!

IL BUONO

  • Approccio e piglio: tra le pochissime cose da salvare, stavolta c’è l’approccio alla gara. Se contro il Bologna la Fiorentina aveva perso gara e faccia nei primi minuti di entrambi i tempi di gioco, a Torino l’ingresso nella gara è stato positivo. I viola hanno dimostrato ancora una volta che, quando mister Italiano ha una settimana di tempo per preparare la partita, difficilmente ne sbagliano l’interpretazione. Anche la “cattiveria” è stata quella giusta, peccato che a questo giochino poi vinca chi la butta dentro…..Anche se alla partita di Braga mancano solo tre giorni, speriamo ci si ripeta!
  • Ranieri: una delle più grandi sorprese della formazione iniziale è anche il migliore in campo per distacco. Sono anni che dico (con testimoni presenti) che Ranieri, seppur penalizzato dalle proprie doti fisiche, è un difensore che può tranquillamente stare nella rosa viola (altro che strapagare Nastasic!!!). Nonostante sia nuovamente messo sotto pressione, dopo aver giocato a Roma contro Immobile, dimostra ancora una volta di essere presente con la testa e col cuore non mancando mai di rispondere per le rime ai due simpaticissimi ex con la maglia a strisce. Forse l’unico ad aver capito cosa significa questa partita per Firenze!
  • Castrovilli: una luce in mezzo al buio. Il suo ingresso in campo regala fin da subito una scossa importante a tutta la squadra: viaggia al doppio della velocità rispetto ai compagni, mangia l’erba, ha una voglia matta di tornare ad essere importante per la propria squadra. La rete che gli viene giustamente annullata, lascia la speranza di poter rivedere presto un calciatore degno di questo nome indossare il numero 10 viola. Adesso non fermarti più!

IL BRUTTO

  • Kouamè: è semplicemente inadatto ad un sport che preveda l’utilizzo di un attrezzo di forma sferica.
  • La scelta di far giocare Duncan: considerando la solita partita condita dal nulla (cioé una gara in cui si veleggia tra il 5,5 ed il 6- in cui ci si esalta per una corsa palla al piede di 30 metri), non si poteva proprio far giocare Bianco che abbiamo visto due volte in tre giorni e poi è sparito come se fosse vittima dell’anonima sequestri? Ah già, ma l’idea del Viola Park serve solo per la patrimonializzazione della società, mica per lanciare i giovani!
  • Ikonè: quando si dice la competenza dei propri dirigenti da difendere contro tutto e contro tutti….. questo è costato 5 milioni più di Kvara del Napoli. Eh ma il Napoli è fuori dalla Coppa Italia (cit.)
  • Dodò: quando si dice la competenza dei propri dirigenti da difendere contro tutto e contro tutti….. questo è costato più del doppio di Di Lorenzo del Napoli. Eh ma il Napoli è fuori dalla Coppa Italia (cit). Game, set and match.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – TORINO = 2 – 1

Se nella trasferta di Roma la squadra di Vincenzo Italiano aveva mostrato progressi evidenti, nella gara secca contro il Torino che valeva la semifinale di Coppa Italia, quei segnali iniziano ad essere simil-certezze. Nonostante di fronte ci fosse la stessa compagine che aveva violato il Franchi non più tardi di 10 giorni fa, la Fiorentina è parsa trasformata nello spirito e nel gioco pur avendo trascorso un ultimo giorno mercato non certo molto sereno. Con Mandragora al posto di Amrabat, Terzic in luogo di Biraghi e Jovic confermato al centro dell’attacco, Vincenzo Italiano ha dimostrato di aver azzeccato tutto e di essere nuovamente ben saldo al comando della propria squadra. La Fiorentina è tornata a giocare con due centrocampisti di qualità e di gamba, come Bonaventura e Barak, ed a ringhiare su ogni singolo pallone battendo Juric ed il Torino proprio nella loro arma più potente: l’aggressività e l’intensità. Anche Igor è tornato su livelli più che sufficienti e Dodò si avvicina sempre di più a quel calciatore che è mancato tanto alla squadra viola nella prima parte della stagione. La speranza è che adesso la Fiorentina abbia realmente trovato quella continuità di rendimento che può far sperare in una rimonta in campionato per raggiungere quel settimo posto che potrebbe valere nuovamente l’accesso ad una competizione europea.

Il cammino in Coppa Italia, manifestazione in cui i viola arrivano in semifinale per la seconda volta consecutiva, è diventato tutto ad un tratto estremamente appetitoso: la Cremonese che elimina in gara secca anche la Roma dopo il Napoli, regala ai ragazzi di Vincenzo Italiano una strepitosa occasione per arrivare in finale. I lombardi infatti, nel doppio confronto, non sembrano assolutamente irresistibili e la speranza è che ad aprile, quando verranno giocate le semifinali, la Fiorentina sia finalmente al completo: Martinez Quarta, Sottil e Brekalo potrebbero regalare al tecnico quell’imbarazzo della scelta che troppe volte è mancato in questa sfortunata stagione. Ma ci sarà tempo per pensarci, adesso testa al Bologna!

IL BUONO

  • Terracciano: magari qualcuno se ne sarà dimenticato, ma dopo 80 secondi il buon Pietro ha salvato la porta della Fiorentina con una parata di piede fatta di istinto e reattività. Dopo alcune prove non certo brillantissime, quello che per me resta il miglior numero 12 in Italia, si è riscattato. Speriamo sia solamente la prima di diverse prove convincenti.
  • Terzic: continua la rincorsa del giovane serbo ad un posto da titolare a Firenze. E’ protagonista del perfetto assist servito a Jovic in occasione della prima rete ed è capace di farsi trovare spesso smarcato quando il centrocampista ne ha bisogno. Si conferma una volta di più un’alternativa validissima allo zoppicante capitano: prima di rinnovare Biraghi, facciamo firmare Terzic, che è meglio!  
  • Ikonè: entra in partita finalmente come lo vorremmo vedere sempre. Concentrato, pronto a saltare sempre l’avversario, quasi cattivo: dimostra ancora una volta la sua tecnica deliziosa, la sua capacità innata di tenere il pallone attaccato al piede a qualsiasi velocità. Per la prima volta dopo la sosta, sembra essere nuovamente quel calciatore che avevamo ammirato nelle gare precedenti al mondiale. Se trova continuità, a gara in corso è un’arma clamorosa!
  • Jovic: finalmente decisivo in zona gol come tutti speravamo. Segna una bella rete di testa liberandosi dalla marcatura con un movimento furbo al limite del regolamento. Oltre al gol, libera Kouamé da solo davanti al portiere con un cioccolatino da aprire e gustare. Appare anche più vivo e dentro al gioco della squadra. Insieme ad un Cabral entrato con la cattiveria giusta, speriamo rappresenti il vero acquisto del mercato di gennaio!

IL BRUTTO

  • Kouamè: il gol che fallisce su assist di Jovic, è la fotografia imbarazzante delle lacune tecniche di questo ottimo atleta prestato ad uno sport che non è il suo. Si sbatte tantissimo per la squadra, ripiega spesso anche in fase difensiva, ma la qualità è quella che è: con l’arrivo di Brekalo ed il recupero di Sottil, spero scivoli nelle gerarchie di Vincenzo Italiano. Ottimo professionista, calciatore da rivedere.
  • La rete subita: un vero peccato aver dovuto soffrire anche ieri sera negli ultimi minuti. In una delle poche disattenzioni difensive, la Fiorentina subisce gol e non permette ai propri tifosi di festeggiare a lungo quest’importante traguardo raggiunto. Del resto tifare Fiorentina è un atto di fede che richiede tanti sacrifici, anche le coronarie.
  • Rocco Commisso: dopo che la società, insieme al tecnico, è riuscita in qualche modo a gestire il caso Amrabat e dopo che la propria squadra ha appena raggiunto la semifinale di Coppa Italia, il Presidente della Fiorentina non trova da fare di meglio che attaccare ancora una volta i giornali, Cairo, il sistema malato. Mamma mia che pesantezza!! Mai un discorso di calcio, mai un complimento alla squadra, mai un cenno al pubblico accorso allo stadio (anche ieri sera più di 15.000 persone alle 18 in un giorno lavorativo), solo recriminazioni, polemiche accuse: una guerra infinita che non si capisce dove debba portare da parte di un ricco imprenditore che sembra arrivato in Italia come se portasse il verbo della verità. Rocco sorridi! Sei ricco, la Fiorentina è in semifinale di Coppa Italia e gran parte della città pende dalle tue labbra!!   

A voi per i commenti!!