Tag: Coppa Italia
Il buono, il brutto, il cattivo
FIORENTINA – PADOVA = 2 – 1
Si salva solamente il risultato. La Fiorentina passa il turno di Coppa Italia giocando una discreta mezz’ora iniziale: il resto è da buttare. Rocco mi chiamerà pappagallo ma tant’è…la libertà di espressione non ha prezzo!
IL BUONO
- Terracciano: il solo inserire il portiere viola tra i migliori in campo contro una squadra di serie C mette i brividi. Il nostro Pietro ancora una volta dimostra di essere più di un numero 12. Salva la baracca con un paio di interventi clamorosi. Credevi fosse un pomeriggio di vacanza?
- Venuti: oltre al gol, il prodotto del vivaio viola ha un merito raro, gioca sempre con la bava alla bocca. Può sbagliare, può perdere palla, ma non molla mai! Sulla sua fascia poi, la Fiorentina soffre pochissimo. Più di una riserva.
- Saponara: contro le squadre di categoria inferiore è delizioso. Nel primo tempo gioca un’infinità di palloni ed, a differenza di Pulgar e Duncan, ha la capacità di verticalizzare. Peccato che la sua prova non sia impreziosita dal gol che gli viene negato solamente dalla traversa. Maestro di tecnica.
- Martinez Quarta: gioca una partita pulita, senza grossi errori, cercando molto spesso l’anticipo. Non disdegna di far ripartire l’azione con entrambi i piedi anche se ancora non conosce bene i meccanismi difensivi della squadra. Incoraggiante.
IL BRUTTO
- La gestione della gara: anche se l’aspetto tattico sarà approfondito con il video di domani su YouTube, possiamo intanto dire che è inaccettabile non riuscire a controllare due gol di vantaggio nemmeno con una squadra di Serie C. Dopo il gol del 2 – 1 la squadra viola è andata letteralmente nel panico ed a niente è servito l’inserimento di un calciatore di esperienza come Ribery. I ragazzi di Iachini non sanno gestire la partita e, soprattutto, non sanno difendere la propria porta. Solamente il palo ha salvato la Fiorentina dai tempi supplementari. Indecenti.
- Cutrone: oggi dal bussolotto degli attaccanti esce il nome di Cutrone e dunque tocca a lui guidare l’attacco viola. Colpisce una traversa, ha un paio di occasioni, ma anche oggi non incide e soprattutto non segna. Sembra sfiduciato, involuto, contrariato. Possibile che a Firenze da Kalinic in poi non si riesca più ad avere un attaccante in doppia cifra? Sarà sempre e soltanto colpa loro?
- Callejon: schierato nuovamente da seconda punta e poi addirittura da centrocampista offensivo in luogo di Saponara, ha l’unico merito del gol (che considerando l’atavica difficoltà viola nel trovare la rete dovrebbe porlo sull’altare). Da un calciatore come lui ci si aspetta molto di più: certo si deve dire che il gol viene segnato una delle poche volte in cui riceve palla sull’esterno e riesce a stringere verso il centro, ma questo non lo diciamo a Iachini…. non avesse a svegliarsi! Vogliamo quello di Napoli!!!
Ci vediamo domani su YouTube per un’analisi spumeggiante!! A molti fischieranno le orecchie!!!
Un altro calcio
Ho riflettuto molto prima di dare il titolo a questo post che vuole interpretare messaggi e riflessioni emerse dalle prime partite dopo le prime partite post Covid. Il titolo iniziale era “Il nuovo calcio”, ma credo che questo periodo non sia l’inizio di un nuovo percorso quanto solamente una parentesi, ma una strettoia, da percorrere ed attraversare prima di tornare ad una disciplina più simile a quella che abbiamo ammirato fino alla prima settimana di Marzo. Penso che alcune delle novità (come i 5 cambi in tre finestre di interruzione) potrebbero essere utili per il futuro, ma dalla prossima stagione molto tornerà al punto di partenza.
Guardando alle prime gare di Bundesliga, su tutte Borussia Dortmund – Bayern Monaco, al derby di Siviglia in Liga ed alle semifinali di Coppa Italia, credo siano rilevabili alcune similitudini che potrebbero diventare una tendenza momentanea oppure tracciare una piccola svolta:
- Senza la spinta del pubblico, le squadre in difficoltà tendono ad appiattirsi. Una squadra come il Borussia Dortmund, nella gara che probabilmente ha deciso il campionato, non ha potuto avvalersi del famosissimo “Muro Giallo” che fa spesso tremare lo stadio. Il fattore campo ha una valenza molto minore e questo è dimostrato anche dal calo vertiginoso delle vittorie casalinghe nelle prime giornate di Bundesliga
- Assistiamo ad un gioco più lento, uno sviluppo della manovra più prevedibile. L’imperfetta condizione atletica dopo la lunga sosta, non permette di mantenere ritmi alti e le squadre che stanno chiuse con linee difensive corte e strette hanno maggiore facilità a coprire tutti gli spazi nella propria metà campo. Si notano pochissimi cambi di passo e spesso negli 1 contro 1 il difensore ha la meglio sull’attaccante
- In quasi tutte le gare il secondo tempo è stato meno spettacolare e godibile del primo. La condizione atletica è ancora deficitaria e dunque chi riesce a partire forte, ad essere più pronto, ad avere un approccio vincente fin dai primi minuti ha spesso la meglio. I valori sono certamente più livellati, basti pensare a Juventus – Milan. Nei primi 20 minuti la differenza tra le due compagini è stata marcata, ma appena la condizione non ha permesso di mantenere certi ritmi, i rossoneri sono rientrati in partita nonostante l’uomo in meno. Per le squadre meno dotate tecnicamente, diventa dunque imprescindibile tenere alta la soglia di attenzione difensiva nella prima metà gara per provare a portare a casa un risultato positivo
- Trovo molto intelligente la nuova regola sulle sostituzioni che permette di cambiare 5 calciatori in 3 finestre temporali. L’obiettivo della nuova regola è chiaramente quello di diminuire la possibilità di infortuni. Dopo tre mesi di quasi totale inattività e con una partita ogni tre giorni, il rischio per i calciatori è certamente aumentato. Penso sinceramente che si potrebbe, ed anzi si dovrebbe, pensare alla proroga dei 5 cambi anche per il 2020/2021. Sarà infatti una stagione contrassegnata da molteplici impegni: comincerà più tardi del solito, ma terminerà prima perché ci saranno gli Europei che si dovevano tenere in queste settimane. Per questo si potrebbe pensare alla proroga della regola dei 5 cambi, e con essa, si può anche iniziare a pensare a quali siano i possibili scenari futuri. Il cambio di metà degli uomini di movimento porterà ad un calcio camaleontico. Le squadre che sapranno interpretare più moduli ed atteggiamenti all’interno della stessa partita avranno maggiori possibilità di vincere la partita trovando gli avversari impreparati. Probabilmente acquisterà maggior peso la figura dell’allenatore che prepara bene la partita e costruisce le soluzioni per affrontare l’avversario. Sarà fondamentale sapersi adattare rapidamente alle novità tattiche per non farsi sorprendere: chi saprà riconoscere prima la nuova situazione, chi troverà prima la soluzione ai nuovi spazi ed ai nuovi tempi di gioco avrà la meglio.
