Ho riflettuto molto prima di dare il titolo a questo post che vuole interpretare messaggi e riflessioni emerse dalle prime partite dopo le prime partite post Covid. Il titolo iniziale era “Il nuovo calcio”, ma credo che questo periodo non sia l’inizio di un nuovo percorso quanto solamente una parentesi, ma una strettoia, da percorrere ed attraversare prima di tornare ad una disciplina più simile a quella che abbiamo ammirato fino alla prima settimana di Marzo. Penso che alcune delle novità (come i 5 cambi in tre finestre di interruzione) potrebbero essere utili per il futuro, ma dalla prossima stagione molto tornerà al punto di partenza.
Guardando alle prime gare di Bundesliga, su tutte Borussia Dortmund – Bayern Monaco, al derby di Siviglia in Liga ed alle semifinali di Coppa Italia, credo siano rilevabili alcune similitudini che potrebbero diventare una tendenza momentanea oppure tracciare una piccola svolta:
- Senza la spinta del pubblico, le squadre in difficoltà tendono ad appiattirsi. Una squadra come il Borussia Dortmund, nella gara che probabilmente ha deciso il campionato, non ha potuto avvalersi del famosissimo “Muro Giallo” che fa spesso tremare lo stadio. Il fattore campo ha una valenza molto minore e questo è dimostrato anche dal calo vertiginoso delle vittorie casalinghe nelle prime giornate di Bundesliga
- Assistiamo ad un gioco più lento, uno sviluppo della manovra più prevedibile. L’imperfetta condizione atletica dopo la lunga sosta, non permette di mantenere ritmi alti e le squadre che stanno chiuse con linee difensive corte e strette hanno maggiore facilità a coprire tutti gli spazi nella propria metà campo. Si notano pochissimi cambi di passo e spesso negli 1 contro 1 il difensore ha la meglio sull’attaccante
- In quasi tutte le gare il secondo tempo è stato meno spettacolare e godibile del primo. La condizione atletica è ancora deficitaria e dunque chi riesce a partire forte, ad essere più pronto, ad avere un approccio vincente fin dai primi minuti ha spesso la meglio. I valori sono certamente più livellati, basti pensare a Juventus – Milan. Nei primi 20 minuti la differenza tra le due compagini è stata marcata, ma appena la condizione non ha permesso di mantenere certi ritmi, i rossoneri sono rientrati in partita nonostante l’uomo in meno. Per le squadre meno dotate tecnicamente, diventa dunque imprescindibile tenere alta la soglia di attenzione difensiva nella prima metà gara per provare a portare a casa un risultato positivo
- Trovo molto intelligente la nuova regola sulle sostituzioni che permette di cambiare 5 calciatori in 3 finestre temporali. L’obiettivo della nuova regola è chiaramente quello di diminuire la possibilità di infortuni. Dopo tre mesi di quasi totale inattività e con una partita ogni tre giorni, il rischio per i calciatori è certamente aumentato. Penso sinceramente che si potrebbe, ed anzi si dovrebbe, pensare alla proroga dei 5 cambi anche per il 2020/2021. Sarà infatti una stagione contrassegnata da molteplici impegni: comincerà più tardi del solito, ma terminerà prima perché ci saranno gli Europei che si dovevano tenere in queste settimane. Per questo si potrebbe pensare alla proroga della regola dei 5 cambi, e con essa, si può anche iniziare a pensare a quali siano i possibili scenari futuri. Il cambio di metà degli uomini di movimento porterà ad un calcio camaleontico. Le squadre che sapranno interpretare più moduli ed atteggiamenti all’interno della stessa partita avranno maggiori possibilità di vincere la partita trovando gli avversari impreparati. Probabilmente acquisterà maggior peso la figura dell’allenatore che prepara bene la partita e costruisce le soluzioni per affrontare l’avversario. Sarà fondamentale sapersi adattare rapidamente alle novità tattiche per non farsi sorprendere: chi saprà riconoscere prima la nuova situazione, chi troverà prima la soluzione ai nuovi spazi ed ai nuovi tempi di gioco avrà la meglio.
Ottimo articolo con molti spunti di riflessione interessanti. Condivido in pieno il discorso relativo alla figura dell’allenatore che acquisisce ancora più importanza in virtù dei 5 cambi, e questo vale sia per i nuovi ingressi che per i giocatori sostituiti (io ad esempio l’altra sera Bonaventura non l’avrei mai tolto dal campo). Diventa fondamentale avere una rosa ampia ma anche giocatori polivalenti che possono anche essere riscoperti a ricoprire ruoli differenti da quelli abituali, come successe a Sarri con Mertens che l’altra sera è diventato il miglior marcatore della storia del Napoli.
Oltre alle vittorie in casa – il Bayern è stato l’unico segno 1 nell’ultimo turno di Bundesliga – è calato molto anche lo spettacolo, e con lui la trance agonistica di una partita. Nelle quattro gare da te citate l’unica rete che vale la pena di ricordare è il gol di Kimmich contro il Dortmund. Per il resto un rigore e tre errori individuali o di squadra abbastanza evidenti. Finché il pubblico non tornerà a scaldare gli stadi purtroppo questo diventerà una costante.
Chiudo con la speranza che nelle prossime settimane accada quello che succede esattamente alla 4°/5° giornata di ogni singolo campionato, ossia che dopo qualche partita di rodaggio a seguito della lunga sosta estiva si cominci a vedere qualche bel match una volta che le gambe hanno ricominciato a girare e riescano a reggere i 90 minuti.
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Sono felice di vedere i miei post arricchiti anche di alcune pillole statistiche come quelle relative ai gol segnati nelle gare da me citate.
Concordo sull’errata sostituzione di Bonaventura nella gara tra Juventus e Milan; in una squadra con così poca qualità, il buon Jack era riuscito a creare con un perfetto cross l’occasione più ghiotta ed alcune altre trame interessanti. Avrei tolto Paquetà o Calhanoglu anziché Bonaventura ma come ben sappiamo non siamo mai stati molto d’accordo con le letture a gara in corsa di quel gran signore di Pioli.
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Pure io sono convinto si tratti di una parentesi, di una situazione da contestualizzare e legare strettamente al momento, alla fase di rodaggio conseguente la lunga e inedita inattività dei calciatori: presto, magari già tra 3/4 settimane, avremo nuovamente a che fare con un calcio “pre-covid”, anzi accentuato, nei suoi tratti negativi, quali la disparità di forze in campo in quanto a organici e “peso politico”, dal forte stress fisico e mentale cui verranno sottoposte tutte le squadre (chi più, chi meno) da ora a…maggio 2021, da un dispendio di energie clamorosamente ed esponenzialmente aumentato rispetto al recente passato.
Anche in conseguenza di tale premessa, non posso che accodarmi alla tua considerazione e concordare sul fatto che finirà per diventare ancor più rilevante (decisiva?) la figura dell’allenatore: a fare la differenza, rispetto al passato, saranno quelli capaci di sfruttare le potenzialità della rosa a propria disposizione, non solo e non tanto nel medio/lungo periodo, bensì all’interno della singola partita (chi ha rose più omogenee e forti, non potrà che trarne vantaggi), e dunque in grado di leggere prima e meglio l’indirizzo di ogni gara.
Spostando il ragionamento in ottica Fiorentina, in virtù della rosa a disposizione di Iachini – forse non eccezionale, ma certo più ampia e competitiva della media della categoria – non nutro grosse preoccupazioni in merito alla salvezza al termine di questo (faticoso, in tutti i sensi!) campionato, ma auspico una campagna acquisti (tardo) estiva piuttosto importante, in grado di potenziare e allungare il parco giocatori a disposizione del tecnico, e dunque approfittare al meglio dell’insolito contesto che, inevitabilmente, si protrarrà pure nella stagione 2020/21.
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Caro Niccolò, effettivamente hai centrato un punto che non avevo sviluppato. I 5 cambi avvantaggeranno indubbiamente le società con organici più numerosi e con una qualità media più elevata ma, anche per contrastare questa disparità, servirà il bravo allenatore che riuscirà a gestire meglio le risorse tecniche ed atletiche a disposizione e magari troverà il modo di ingabbiare più efficacemente le squadre avversarie.
In ottica Fiorentina, l’unico reparto che mi desta qualche preoccupazione è il centrocampo. Mentre in attacco ed in difesa le alternative sono piuttosto numerose, in mezzo l’organico è piuttosto ridotto. Speriamo di evitare infortuni in quella zona del campo dove scontiamo un mercato estivo assolutamente deficitario (e menomale che abbiamo scoperto Castrovilli!!!). Penso anch’io che la zona retrocessione non ci farà paura, ma diventa ancora più necessario battere il Brescia Lunedì.
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Considerando che dovremo giocare 2 volte a Roma e a Milano con l’ambrosiana, mi auguro che l’assenza di pubblico ci agevoli davvero….
Io apprezzo molto le innovazioni nel calcio, ma i cinque cambi li trovo troppi, ovvero giusti solo per questo scorcio di fine campionato, mentre nella prossima stagione mi limiterei a 4… il quinto magari solo durante i supplementari.
Da un po’ di tempo mi sembra di vedere ormai troppe partite poco spettacolari, condizionate dalla tattica sfrenata, che solo i veri appassionati sanno apprezzare.
Per me ad esempio la zona attiva del fuorigioco andrebbe ridotta…. invece che dalla riga di centrocampo, solo dalla tre quarti (metro più o metro meno).
Come è ad esempio nel subbuteo, la zona entro dove si può tirare in porta…
Le squadre così sarebbero obbligate a stare “più lunghe” e probabilmente ne guadagnerebbe lo spettacolo.
Difficilmente avverrà una rivoluzione così grande, ma confido che presto sarà inserito almeno il tempo effettivo !
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Caro Darione, hai toccato tanti temi interessanti!
Credo che la tattica esasperata, le marcature strette, la riduzione degli spazi e dei tempi di gioco, siano nel DNA italiano. Dai tempi di Nereo Rocco si è sempre cercato di giocare sugli avversari e non in base alle qualità dei propri singoli. Quanto alle tue proposte, trovo molto interessante quella della riduzione della zona attiva del fuorigioco, e tra l’altro credo non sia una chimera. La volontà di allargare gli spazi per spettacolarizzare il calcio sicuramente c’è: basti pensare alla possibilità che adesso esiste di giocare la palla dentro l’area di rigore direttamente dalla rimessa del portiere. Anche con questa, si è mirato lo stesso obiettivo. Gli attaccanti, in teoria, attaccando più alti la palla avrebbero dovuto lasciare più spazio alle spalle. Dopo una stagione, mi sembra di poter dire che per adesso l’obiettivo non sia stato centrato ma non è detto che non ci si riesca in futuro. Quanto alle sostituzioni intendevo dire che essendo il calcio, come il basket ad esempio, uno sport di situazione, la possibilità di variare assetti tattici ed interpreti accresce la difficoltà di interpretazione e di solito in queste condizioni vince il più bravo ed il più preparato. Credo che a questo dovrebbe tendere il calcio e lo sport in generale.
D’accordissimo infine sul tempo effettivo a patto che si riducano i tempi (ad esempio 2 tempi da 30 minuti).
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Un altro calcio, effettivamente è proprio così, un calcio giocato in una bolla temporale che speriamo scoppi al più presto perché senza tifosi perde linfa vitale. Nel frattempo che si ritorni al nostro amato gioco più bello del mondo sono d’accordo con la tua disamina, un fattore decisivo saranno gli stimoli e le motivazioni che l’allenatore riuscirà a trasmettere al gruppo. Una variabile importante potrebbero essere i giovani in rampa di lancio, con le porte chiuse dovrebbero sulla carta risentire di meno pressione per esprimersi al meglio.
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Giustissimo! I giovani potrebbero sbocciare più velocemente sia per le minori pressioni, che per una maggiore freschezza atletica in un momento così particolare.
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