Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – MILAN = 2 – 1

Finalmente la Fiorentina che abbiamo sempre cercato!

Al termine di una partita bellissima, di una sfida epica, di quelle che rimarranno per anni scolpite nelle nostre menti ed i nostri cuori, i ragazzi di Palladino portano a casa tre punti che riportano i viola più vicini alla zona che conta. La gara contro il Milan è stata contrassegnata da emozioni, ribaltamenti di fronte, errori individuali marchiani, un arbitraggio che ancora una volta certifica la mediocrità di un fischietto super sopravvalutato come Pairetto. Una miscela di emozioni che raffigura perfettamente la bellezza del gioco del calcio, lo sport più democratico di tutti dove i calciatori più bravi sono quelli che fanno veramente la differenza. E’ stata la serata di due acquisti estivi, due calciatori che in tantissimi avevano dimenticato, pensando fossero ormai da riporre nel cassetto dei ricordi tra i campioni passati ed i talenti mai sbocciati. David De Gea, uno degli ultimi portieri generazionali di questo sport, il cui acquisto è stato colpevolmente sottovalutato non solamente dalla critica nazionale ma anche da quella fiorentina e Yacine Adli, che ha dimostrato cosa significhi essere capace di prendersi la squadra sulle spalle dimostrando una leadership tecnica clamorosa, hanno gridato al mondo ieri sera che anche se si sta fermi 14 mesi per scelta personale, anche se si arriva da stagioni in cui il campo lo si vede quasi mai, il talento non si dimentica.

Il portiere spagnolo ha parato due rigori ed ha fatto una parata clamorosa su Chukwueze nel finale, Adli ha finalmente dato alla squadra di Palladino quelle geometrie e quella pulizia in costruzione che gli altri centrocampisti impiegati non erano riusciti ad offrire nella prime giornate di campionato. E’ stata però tutta la Fiorentina ad indossare finalmente il vestito delle grandi occasioni: il tecnico campano ha optato ancora una volta per una difesa a 4 al centro della quale ha svettato un ottimo Comuzzo in coppia con Ranieri, mentre sugli esterni Dodò ha giocato una partita completa e Gosens si è limitato nelle scorribande offensive. In mezzo al campo poi, accanto ad Adli un diligente Cataldi non ha mai fatto perdere equilibrio alla squadra e sugli esterni un Colpani finalmente in crescita ed un generosissimo Bove hanno raddoppiato ogni volta che Theo e Emerson cercavano la sovrapposizione. Se Colpani non è riuscito ancora ad inquadrare la porta, stavolta è sembrato però più intraprendente e disciplinato tatticamente; Bove dall’altra parte, ha come al solito giocato una gara di grande sacrificio, ergendosi a pilastro insostituibile quando è stato riportato al centro nell’ultima fetta di gara. Davanti poi, possiamo dire di avere finalmente una coppia d’attacco che può farci sognare: Kean ha fallito il rigore che gli ha lasciato Gudmundsson, ma ha fornito una prestazione enorme. Ha lottato su ogni pallone, ha fatto reparto da solo, ha regalato l’assist decisivo al compagno di reparto e solamente la sfortuna gli ha impedito di segnare il meritatissimo gol che avrebbe definitivamente chiuso la contesa. Gudmundsson invece, è stato bravo a muoversi nelle pieghe della gara sfruttando gli spazi che gli venivano concessi: se nel primo tempo è tornato anche troppo indietro pur di giocare alcuni palloni, nella ripresa ha fatto apparire facilissimo un gol dal grande peso specifico battendo uno dei migliori portieri della serie A (ovviamente il nostro è fuori classifica). L’islandese ha quella rara dote che solamente alcuni calciatori hanno, cioè di riuscire a fare cose difficili con una naturalezza disarmante… adesso durante la sosta sarà necessario ritrovare la forma fisica necessaria a giocare un maggior numero di palloni durando per 90 minuti.

E’ stata però anche la serata di Palladino, un allenatore da molti voluto già sulla graticola. Ha deciso di affrontare il Milan a specchio, inaridendo le fonti di gioco e bloccando le fasce laterali, senza permettere ai rossoneri quelle scorribande che avevano fatto a fette anche l’Inter. Ha adattato Bove in un ruolo non suo, ha bloccato Gosens per liberare maggiormente Dodò in modo da tenere basso Theo Hernandez, ma soprattutto ha avuto il coraggio di impiegare Adli per non chiudersi troppo e per ribaltare velocemente l’azione con cambi di campo improvvisi. Mi è piaciuta molto anche la gestione dei cambi, con lo spostamento di Bove in mezzo al campo che ha restituito quella gamba che né Cataldi né Adli avevano più: chiudere infine con Biraghi e Kayode alti è stata una prova di intelligenza dopo anni di assalti all’arma bianca anche quando eravamo in vantaggio nel recupero. Un bel bagno di umiltà per l’allenatore e per la squadra che speriamo abbiano capito che giocare utilizzando al meglio le proprie armi senza cercare di strafare è sinonimo di intelligenza e non di codardia.

Adesso altre due settimane per affinare l’intesa in una squadra che sta crescendo a vista d’occhio e che inizia ad essere quella che tutti avevamo immaginato a fine mercato: certamente non una big, ma una compagine che ci può far finalmente divertire!

IL BUONO

  • De Gea: semplicemente un extraterrestre capitato non si sa bene come a Firenze. Clamoroso!
  • Dodò: nonostante un’ammonizione ridicola dopo 7 minuti, gioca una partita ottima. Sempre pronto a ripartire, è attentissimo anche in fase difensiva con diagonali precise e salvataggi decisivi. Se gioca così, possiamo svoltare!
  • Adli: come già scritto nell’articolo, è il calciatore che ha preso in mano i compagni e li ha guidati senza paura. Condisce la propria gara con un gol bellissimo. Chapeau.
  • Kean – Gudmundsson: indipendentemente dalle (ottime) prestazioni personali, è la coppia che funziona. Finalmente abbiamo due calciatori pericolosi che parlano la stessa lingua. Se funziona a lungo, quest’anno ci divertiamo!

IL BRUTTO

  • Pairetto: uno degli arbitri più sopravvalutati dell’emisfero terracqueo. Non ha mai in mano la gara, non prende mai una decisione senza l’ausilio della tecnologia. Ammonisce dopo 7 minuti Dodò per un fallo veniale, ma Morata lo può inseguire per tutto il campo ed offendere senza essere sanzionato. Oltre a ciò, inverte tantissime punizioni e non dà mai l’idea di avere il controllo della situazione. Poi ci lamentiamo dei direttori di gara nei dilettanti…….

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

ROMA – FIORENTINA = 3 – 1

Una discreta Fiorentina viene punita oltre i propri demeriti da una Roma cinica e tecnicamente superiore nella prima giornata di campionato. La squadra di Italiano paga le troppe disattenzioni difensive ed una decisione molto discutibile dell’arbitro Pairetto che espelle Dragowski dopo soli 17 minuti per un fallo su Abraham. Nonostante l’inferiorità numerica, i viola hanno alcune occasioni da rete importanti, dopo il pareggio di Milenkovic, per andare in vantaggio ma mollano sul più bello. Se vorremo soffrire meno rispetto alle ultime stagioni, sarà necessario un intervento sul mercato per tappare le falle nel ruolo di regista e di terzino destro e registrare meglio una difesa apparsa troppo fragile in diverse occasioni. Nel prossimo turno contro il Torino, visto anche il calendario, sarà necessario portare a casa il bottino pieno per non iniziare a fare brutti pensieri!

IL BUONO

  • Nico Gonzalez: in assoluto la nota più lieta della serata. Inizia da esterno offensivo, ma deve traslocare velocemente vicino a Vlahovic a fare la seconda punta. In entrambi i ruoli risulta tra i migliori per doti tecniche ed abnegazione: spesso si presta a fare la sponda al centravanti viola ma non disdegna la possibilità di mettersi in proprio riuscendo anche a guadagnarsi i due cartellini gialli di Zaniolo. Sembra proprio un acquisto azzeccato!
  • Bonaventura: certamente nell’occasione da rete al 34° potrebbe fare di più, ma vogliamo parlare di come riesce a guadagnarsela? E tutte le altre cose utili che fa durante la gara? E’ una spina nel fianco del centrocampo della Roma e trova sempre i tempi giusti per le giocate e per gli inserimenti. Elemento imprescindibile.
  • Milenkovic: dei difensori è certamente il migliore (insieme a Biraghi) anche perché riesce a siglare il momentaneo pareggio su di uno schema da calcio d’angolo (finalmente si torna a lavorare sulle palle inattive!!!). Come sapevamo, non è il leader che possa guidare la retroguardia, ma comunque è una spalla su cui potersi sempre appoggiare. Alcune indecisioni in copertura sono ampiamente bilanciate dalla capacità di far ripartire l’azione e dalla rete da attaccante consumato. Rinnovo benedetto!

IL BRUTTO

  • Pulgar e Vlahovic: la contemporanea bocciatura proviene soprattutto dalla palla persa da entrambi sul primo e sul secondo gol della Roma. In una gara in cui la Fiorentina è riuscita a gestire per ampi tratti di gara il gioco, prendere gol in occasioni in cui la palla era gestita originariamente dai viola fa sanguinare il cuore. Il centrocampista cileno inoltre non riesce a gestire bene diverse occasioni di possesso palla, il bomber non finalizza a dovere alcune occasioni. Se però il regista magari deve venire dal mercato, sul centravanti mettiamo la mano sul fuoco!
  • Venuti: se Zappacosta ce lo soffia l’Atalanta, comunque il nostro Lollo non può essere il titolare in queste partite. In fase offensiva non è nemmeno così deleterio, ma nella nostra metà campo gli esterni romanisti se lo mangiano. Onesto ricambio, ma se vogliamo stare nella parte sinistra della classifica, urge un altro calciatore.
  • Pairetto: se qualcuno fra di voi riesce a convincermi che Dragowski doveva essere espulso con tre difensori alle proprie spalle ed Abraham che andava alla bandierina del calcio d’angolo, gli pago da bere. Promesso!
  • Igor: non discuto le scelte di Mister Italiano che avranno certamente una logica dietro, ma il centrale brasiliano è sembrato veramente un pesce fuor d’acqua. Preso d’infilata più volte dagli attaccanti giallorossi, incapace di far ripartire l’azione. Ma Quarta era peggio di questo Igor?

Ci vediamo in settimana con il Corner Viola! Diteci quali sono stati i calciatori migliori ed i peggiori!!