Il buono, il brutto, il cattivo

GENOA – FIORENTINA = 1 – 1

E’ stata una Fiorentina operaia, una squadra che ha badato al sodo, che ha reagito senza paura alle difficoltà. Prima il gol subito dopo un quarto d’ora di nulla, poi lo scellerato intervento di Ribery che ha costretto la squadra a giocare in inferiorità numerica per 40 minuti. Nonostante ciò, è arrivato un pareggio d’oro considerando la contemporanea sconfitta interna del Cagliari ed il pareggio tra Benevento e Parma che permette di guardare ai prossimi difficilissimi impegni con maggiore serenità. Iachini ha cercato di mettere la squadra nella migliore condizione possibile giocando con un 3-5-2 molto abbottonato in cui gli esterni di centrocampo erano due terzini come Caceres e Venuti, ma ha dato prova di intelligenza sfruttando quei calciatori che sono stati rivitalizzati da Prandelli e che con lui venivano impiegati col contagocce: Vlahovic e Quarta nella formazione iniziale, Eysseric come sostituto in mezzo al campo quando Bonaventura ha finito la benzina. Insomma un mix di passato e presente per guardare con maggiore tranquillità al futuro prossimo grazie anche ai risultati delle dirette concorrenti.

IL BUONO

  • Vlahovic: è il vero baluardo viola. Il calciatore imprescindibile, l’ultimo regalo di Cesare Prandelli alla sua amata Fiorentina. In una partita dura, sporca, difficile, Dusan dimostra ancora una volta quanto sia maturato negli ultimi 6 mesi. Difende palla spalle alla porta, lotta su tutti i palloni, allarga i gomiti se necessario, ma soprattutto è letale nei sedici metri. Sull’assist di Castrovilli, non si lascia pregare ed incrocia una gran bel sinistro che regala alla squadra una ritrovata tranquillità ed un altro punto in classifica. Rocco, blindalo appena torni dagli States!!!!
  • Castrovilli: dopo un lungo periodo di appannamento, finalmente sprazzi del vero Castrovilli. Con Ribery in ombra già prima del folle intervento che gli costa il rosso, spetta al numero 10 inventarsi qualche giocata e creare la superiorità numerica in mezzo al campo. Ancora non riesce a ritrovare pericolosità verso la porta avversaria, ma stavolta attacca continuamente lo spazio libero e recupera tanti palloni trasformando l’azione da difensiva in offensiva. Avesse fatto gol in rovesciata allo spirare dei primi 45 minuti di gioco, l’anno prossimo lo avremmo ammirato sulla copertina dell’album Panini! Se ricomincia a girare lui, possiamo tornare a divertirci.
  • Pezzella: come trasformarsi da Comunardo Niccolai in Franz Beckenbauer in due settimane. Da difensore timoroso e svagato a condottiero che rimedia anche agli errori di Milenkovic ed in parte Martinez Quarta. Contro il Genoa non cade mai, temporeggia, svetta di testa. Chissà che pozione magica avrà trovato?!?!?!?

IL BRUTTO

  • Caceres – Milenkovic: una vera e propria banda del buco. In apnea per tutta la partita contro Zappacosta, non contro Cafù o Serginho….con tutto il rispetto dovuto. Il serbo conferma il suo momentaccio evidenziato anche nelle gare in nazionale, mentre l’uruguagio appare fin da subito un pesce fuor d’acqua. Non attacca, ma soprattutto non difende, viene sempre preso alle spalle dai lanci rossoblù, non sembra mai in grado di limitare la corsa dell’ex Chelsea da cui nascono tutti i pericoli per la retroguardia viola. Continuo a pensare che Caceres non sia assolutamente adatto ad interpretare un ruolo in cui quasi mai serve il corpo a corpo, quasi sempre la falcata di almeno 30 metri. Speriamo Beppe trovi la soluzione.
  • Ribery: una partita disastrosa. Già prima del cartellino rosso, il francese non era mai riuscito a saltare il diretto avversario, era sembrato sempre fuori dal gioco, mai decisivo né per far ripartire l’azione andando a prendere la palla sui difensori, né trovando la giocata decisiva o l’assist per il compagno. Nella ripresa poi, la sciocchezza che avrebbe potuto costare la sconfitta viola. Un’entrata scellerata, senza senso, direttamente sull’uomo simile a quella di Cuadrado su Castrovilli a Torino in Juventus Fiorentina. Fortunatamente i compagni di squadra riescono a stringere le maglie difensive e portano comunque a casa un punto fondamentale in ottica salvezza. Da un calciatore della sua tecnica, della sua esperienza, non si possono accettare questi errori. Qualche settimana per riflettere caro Frank sono assolutamente necessarie.
  • Pulgar: dopo alcune prove ampiamente sufficienti, oggi si è rivisto il calciatore timoroso, lento e falloso che aveva iniziato la stagione. Nel primo tempo perde tantissimi palloni in uscita permettendo ai grifoni di ripartire in contropiede, anche se il filtro davanti alla difesa è comunque più che sufficiente considerando anche che Castrovilli e Bonaventura ai lati lo aiutano a fasi alterne. Nel secondo tempo, costretto ad abbassarsi ulteriormente sui difensori centrali, migliora il proprio rendimento ma il cartellino giallo finale che gli costa la squalifica, conferma che non è proprio la sua giornata. Urge recuperare il centrocampista mortifero sui calci piazzati.

Ci vediamo domani su YouTube per l’approfondimento tattico…e ci sarà anche Portobello!!!

Il buono, il brutto, il cattivo

BENEVENTO – FIORENTINA = 1 – 4

Una vittoria fondamentale, tre punti imprescindibili per la Fiorentina! Finalmente dopo tante delusioni i viola vincono e convincono senza troppi patemi d’animo anche se il secondo tempo poteva essere gestito meglio. Prandelli azzecca la formazione iniziale anche se probabilmente tarda i cambi, ma porta a casa una vittoria che permette ai viola di guardare finalmente alle altre partite con un pizzico di tranquillità. Le prossime tappe del campionato saranno difficili, ma con questa qualità la squadra può far male a chiunque. Resta certamente da registrare la gestione della partita quando la squadra va in vantaggio, ma il cambio di modulo nel secondo tempo potrebbe aprire nuove strade da percorrere anche grazie a risorse finora sottoutilizzate come Callejon. Contava vincere e la squadra ci è riuscita, adesso abbiamo davanti una settimana per preparare al meglio la gara contro il Milan inseguitore dei cugini capolista.

IL BUONO

  • Vlahovic: una tripletta in metà partita. Già a quota 12 e Iachini lo teneva praticamente sempre in panchina. Gioca 45 minuti poetici segnando il terzo gol da fenomeno assoluto: oltre al tiro al giro che muore perfettamente all’incrocio dei pali, la differenza viene fatta dal controllo orientato che gli permette di tenere la palla sul sinistro. Chapeau!
  • Approccio alla partita: la Fiorentina ha finalmente azzannato la gara, ha cercato fin da subito il gol ed ha dato impressione di volerla vincere in ogni modo. Ha segnato dopo 8 minuti, si è mangiata il raddoppio con Quarta al 13° e poi ha raddoppiato dopo appena 26 minuti. Fa sinceramente arrabbiare pensare a quanto dobbiamo soffrire con una squadra del genere che ha fallito tutte le partite decisive fino ad oggi. Speriamo non sia un’occasione isolata.
  • Palle inattive in fase offensiva: per la seconda settimana consecutiva possiamo festeggiare un gol su palla inattiva o quasi. Il secondo gol di Vlahovic viene finalmente da uno schema a tre che si conclude dapprima con il colpo di testa di Caceres e poi con il tap-in di Vlahovic. Meglio tardi che mai!
  • Bonaventura – Ribery: non c’è niente da fare, la squadra con questi due calciatori sopraffini è tutta un’altra cosa. Nella metà campo avversaria la Fiorentina è imprevedibile, frizzante, persino bella. Qualità in verticale, passaggi sulla corsa per gli esterni che vanno al cross, assist per gli attaccanti. Quando la qualità si impossessa della squadra, il gioco della Fiorentina è un’altra cosa. Il francese permette poi ai viola anche di chiudere la gara con l’assist per Eysseric. Imprescindibili.
  • Eysseric: non sarà un fenomeno e nemmeno un numero 10 che ruba l’occhio, ma anche in questa gara esegue i compiti assegnatigli come un soldatino. Nel primo tempo gioca da interno di centrocampo, nel secondo interpreta il ruolo di esterno a 4. Impreziosisce poi la prova con il cucchiaio che finalmente chiude la partita. Professionista esemplare.

IL BRUTTO

  • Approccio al secondo tempo: il Benevento doveva provarci, giocavano in casa, avevano un approccio ultra offensivo. Tutto vero, ma la Fiorentina ha perso troppi metri di campo ed ha rischiato di riaprire una partita già finita. Il percorso di crescita verso la nascita di una grande squadra esige una migliore gestione della gara. Cerchiamo di crescere per non soffrire almeno sul 3-0!!
  • Sostituzioni: praticamente assenti nel momento del bisogno, tardive a dir poco. La Fiorentina nel secondo tempo avrebbe avuto bisogno prima di forze fresche oppure di cambiare assetto. Prandelli ha scelto di percorrere questa strada passando al 4-4-2 prima di fare qualche sostituzione ed è andata bene ma sinceramente abbiamo sofferto troppo pur essendo in vantaggio di 3 reti. Resta però da sottolineare che il nostro Cesare ha scommesso fin da subito su Vlahovic e riscoperto Eysseric! E poi i tre punti sanano ogni ferita!

Ci vediamo domani su YouTube per l’approfondimento tattico…magari torna Portobello!!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ROMA= 1 -2

Un’altra sconfitta, un’altra beffa atroce arrivata negli ultimi minuti, un’altra disattenzione clamorosa di Milenkovic quando si intravedeva lo striscione del traguardo. Anche stavolta la Fiorentina non riesce a guadagnare punti ed adesso la classifica si fa drammatica. Diventa fondamentale, se non decisivo, la scontro diretto contro il Parma di domenica: vincere per continuare a lottare fino alla fine. A differenza della prestazione di Udine, stavolta la squadra del presidente Commisso ci ha provato, ha lottato, si è impegnata ma tutto ciò non è stato comunque sufficiente. Fanno ancora una volta discutere sia la formazione iniziale che i cambi di Cesare Prandelli ma l’unica certezza è che i viola hanno nuovamente perso ed adesso sentono il fiato sul collo delle squadre che rincorrono, prima tra tutte il Cagliari del subentrato Leonardo Semplici che ha rosicchiato 6 punti in 3 giorni. Insomma, se avessimo una società direi che ci sarebbe da prendere provvedimenti o da fare comunque qualcosa oltre alle solite dichiarazioni post partita in cui diciamo quanto siamo stati sfortunati e quanto ci teniamo alla maglia viola!

IL BUONO

  • Il 13° minuto: se avessimo affollato, come al nostro solito, il parterre di Fiesole i brividi si sarebbero probabilmente mescolati alle lacrime per il nostro capitano. In un mondo in cui tutto si dimentica in fretta, tutto viene derubricato a colpi di tweet, il ricordo di Davide Astori resta indelebile a tre anni dalla scomparsa: il giusto premio ad una persona onesta, disponibile, sensibile. Un bellissimo momento per una splendida persona.
  • Igor: è protagonista di una prestazione importante finché un contrasto con Bruno Peres non lo toglie dalla contesa. L’intuizione di Prandelli è giusta ed il brasiliano si contraddistingue sia per l’attenzione difensiva, che per la capacità di far ripartire l’azione nei contropiede viola. Peccato per l’infortunio, speriamo non sia nulla di grave.
  • Ribery: tiene troppo il pallone, ritarda spesso la giocata, non tira quasi mai in porta. E’ tutto vero, tutto documentabile, ma resta il fatto che quando Ribery esce la luce si spegne miseramente e, dopo Iachini, anche Prandelli spreca punti preziosissimi sbagliando il cambio decisivo. Era stanco, ammaccato, correva poco….ma considerando che domenica contro il Parma sarà squalificato e che è l’unico calciatore di cui la Fiorentina dispone che attira il raddoppio di marcatura, lo vogliamo capire o no che non possiamo permetterci di sostituirlo? Oggi poi appariva anche ispirato: speriamo che la sua assenza contro il Parma non pesi troppo.

IL BRUTTO

  • Milenkovic: per la seconda domenica consecutiva una sua colossale disattenzione costa la sconfitta ai viola. Non è più attento come prima, non è più efficace né brillante fisicamente. Lo ha scritto nel contratto (che non rinnova) che deve giocare sempre e per forza? Un periodo di appannamento ci può pure stare, a patto che non mi costi la serie B! Uno o più turni di riposo sono necessari!
  • Dragowski: se Milenkovic ci costa il gol decisivo, il portiere polacco riesce nell’impresa di prendere il gol del vantaggio di Spinazzola sul suo palo senza quasi provare l’intervento. Nelle ultime gare sembra diventato goffo, lento, insicuro. A ciò si aggiungono poi i difetti storici di Drago, quali le uscite (da brivido il contrasto testa contro testa con Igor) e l’uso dei piedi nel far ripartire l’azione. A mali estremi, estremi rimedi….Terracciano no?!?!
  • Venuti: il confronto diretto con Spinazzola suscita in me profonda tenerezza. Non è possibile non vedere la differenza atletica, tecnica e tattica tra i due esterni contrapposti delle squadre. Solamente Prandelli decide di farsi fustigare per tutta la partita da quella parte senza mai provare a cambiare qualcosa e puntualmente da quella parte si vedono tunnel, gol, cross a ripetizione, sovrapposizioni. Mi spiace Jorgensen de noattri, ma credo non fosse proprio la tua partita.
  • Kokorin: se non ci fosse da piangere, mi verrebbe da ridere. Gioca praticamente un tempo di gara riuscendo nell’impresa di restare pressoché invisibile agli occhi di tutti. Gioca in una posizione ibrida, non tocca praticamente mai la palla, non contribuisce mai alle azioni viola né in fase offensiva né in fase difensiva, non viene nemmeno mai inquadrato dalle telecamere poiché non risulta mai presente nella porzione di campo in cui si sviluppa il gioco. Ricordo ancora una volta che in panchina continua a marcire un calciatore del calibro di Callejon, che anche su una gamba sola, vale almeno tre volte il Kokorin attuale. La prestazione drammatica del russo dovrebbe mettere la parola fine all’esperienza del direttore sportivo a Firenze.
  • Prandelli: disegna una squadra che ancora una volta manda un messaggio chiaro, tutti dietro e speriamo di prendere un punto. Una volta che la Fiorentina riesce a riacciuffare la partita grazie ad una clamorosa autorete di Spinazzola, i viola sembrano coprire abbastanza bene gli spazi di campo riuscendo anche a costruire qualche contropiede interessante con Ribery. Poi però il fattaccio: non contenti di aver già visto la squadra viola perdere metri di campo e punti in classifica sia nella gestione Montella che in quella Iachini, Cesare decide di togliere Ribery anziché il fantasma russo e la squadra come per magia indietreggia di almeno 20 metri, non riparte più, non riesce più a rendersi pericolosa. Ancora una volta lo stesso messaggio sbagliato dalla panchina: accontentiamoci e portiamo via un punto. Ma come ad Udine, un errore clamoroso di Milenkovic toglie punti, risultato e serenità. Domenica contro il Parma questo cambio non potrà essere sbagliato, Ribery è squalificato.

Ci vediamo domani su YouTube per l’approfondimento tattico con Portobello (forse) !!!

Il buono, il brutto, il cattivo

UDINESE – FIORENTINA = 1 – 0

Una partita che non sarà mai uguale a tutte le altre, la gara di Davide Astori, il capitano per sempre, regala una sconfitta ampiamente evitabile. Una prestazione disarmante, priva di lampi e di qualità macchiata da una colossale disattenzione di Milenkovic nei minuti finali. La partita era incanalata fin dai primi minuti sui binari di un pareggio che avrebbe accontentato tutti, ma l’Udinese ha almeno dimostrato di aver voglia di provarci fino alla fine, cosa che i viola non hanno praticamente mai fatto. Nelle retrovie il Cagliari espugna Crotone ed adesso Prandelli ed i suoi ragazzi hanno 7 lunghezze di vantaggio sulla salvezza in attesa della difficilissima gara casalinga contro la Roma. Insomma, tanto per cambiare, è necessario soffrire ancora e giocare così non so se sarà sufficiente.

IL BUONO

  • Martinez Quarta: uno dei pochissimi a salvarsi sempre. Un vero gringo argentino con la grinta e la voglia che Firenze tanto ama. E’ ormai un titolare inamovibile in una difesa che invece non riesce più a dare quella certezza necessaria a giocare con tranquillità. Anticipa, lotta, imposta, calcia in porta: in una parola ha leadership, personalità, quella che manca a Pezzella e Milenkovic. Se continua così, DEVE essere il prossimo capitano della Fiorentina!
  • Dragowski: se non fosse per la sua parata a metà primo tempo su Stryger Larsen, i viola sarebbero costretti già a rincorrere. Nel prosieguo della gara, in uscita e con i piedi, dimostra di non essere ancora tornato ai livelli di inizio stagione, ma è comunque positivo. Speriamo abbia continuità, ne avremo certamente bisogno!
  • Malcuit: in una squadra prigioniera di Ribery che gioca prevalentemente a sinistra e catalizza tutti i palloni offensivi, riesce comunque a farsi notare quando viene servito. Conquista qualche calcio d’angolo, mette in mezzo alcuni buoni palloni soprattutto nella ripresa. In fase difensiva soffre un pò, ma gioca una partita ampiamente sufficiente. Il recupero sembra procedere bene.

IL BRUTTO

  • Milenkovic: principale responsabile della sconfitta viola, commette un errore da principiante in marcatura su Nestorovski. In un periodo non brillante né fisicamente né tatticamente (vedi la punizione regalata nel primo tempo dopo l’incredibile svarione di Pezzella), oggi è del tutto fuori fase. Considerando che già il capitano non sta certo vivendo la sua migliore stagione, la Fiorentina non si può permettere di regalare anche Milenkovic agli avversari. Necessario ritrovarsi subito!
  • Ribery: uno splendido campione sul viale del tramonto non può tenere in ostaggio una squadra. Al rientro dopo tre gare di stop, trotterella nella solita porzione di campo cercando di saltare il diretto avversario in 1 contro 1 riuscendoci praticamente mai. Serve a Vlahovic una palla invitante ma è l’unica giocata decente della sua partita. Se già nel primo tempo non sprintava, nel secondo diventa una zavorra fino alla sostituzione. Se avessimo un’alternativa, l’ex Bayern dovrebbe entrare a gara in corso.
  • Gestione delle palle inattive: non è possibile che in Serie A si abbia una percentuale così bassa tra punizioni e corner battuti ed occasioni da rete create. Nel primo tempo la Fiorentina calcia una decina di volte con Biraghi e Pulgar ma non trova mai il modo di rendersi pericolosa. Considerando l’atavica difficoltà a fare rete, non si potrebbe studiare qualcosa di meglio?
  • La coppia Pradè – Prandelli: una squadra sbagliata, costruita male e corretta peggio. Anche oggi si sono denotate tutte le difficoltà in fase di costruzione e di realizzazione che conosciamo da inizio stagione. Purtroppo però, la società ed il suo Direttore Sportivo non hanno avuto idee di come correggerla nel mercato di gennaio. La Fiorentina resta aggrappata ad un ex campione di 38 anni che ormai gioca 1 partita ogni 4 e la sua riserva anche oggi ha dimostrato di essere lontanissimo da una condizione accettabile. Intanto la classifica piange e qui si continua a parlare di stadio e centro sportivo. Nel frattempo Prandelli, che certamente avrà compattato il gruppo e lo avrà reso migliore, anche oggi ha fatto dei cambi che non hanno contribuito a migliorare la squadra, anzi. Nel momento di massimo sforzo, inserire Amrabat e Caceres per Malcuit e Castrovilli ha spento completamente la vena offensiva della squadra ed ha fatto perdere metri di campo e distanze tra reparti. Adesso pensiamo alla salvezza, ma prima o poi dovremo fare i conti!

Ci vediamo domani su YouTube per l’approfondimento tattico con Portobello !!!

Il buono, il brutto, il cattivo

TORINO – FIORENTINA = 1 – 1

Una partita dai molti volti, con tante emozioni e diverse decisioni arbitrali discutibili. Al di là del risultato finale, la Fiorentina torna da Torino con la sicurezza di essere in grande crescita: la compagine di Prandelli ha dimostrato di essere una squadra, un gruppo di persone che iniziano ad aiutarsi l’uno con l’altro, un blocco che è pronto ad affrontare le difficoltà insieme. Dapprima in 10 e poi in 9, i viola non hanno mai mollato ed anzi avrebbero potuto portare via i tre punti con un pò di attenzione in più. Resta l’amaro in bocca per alcune decisioni arbitrali discutibili e per alcune ingenuità da parte di quelli che dovrebbero essere i perni della difesa. Sulla tabella salvezza comunque avevamo messo un punto, e quello è arrivato!

IL BUONO

  • Martinez Quarta: tra i tanti disastri della gestione Pradé (stasera Prandelli ha dovuto chiamare in causa Eysseric tanto per capirsi), l’acquisto del difensore argentino è invece una perla. Con Quarta, la squadra viola guadagna almeno 15 metri di campo perché gioca sempre sull’anticipo e fa ripartire l’azione grazie ad un buon piede. La natura non gli ha regalato un fisico imponente, ma sopperisce con la scelta di tempo e la tecnica. Diamogli continuità!
  • Amrabat: in una partita sporca come questa, il marocchino sale decisamente in cattedra. Sradica palloni su palloni e non si dà mai per vinto. Aiuta tutti e fa da schermo alla difesa nonostante l’inferiorità numerica. Se riuscisse anche ad impostare l’azione in modo meno scontato, saremmo di fronte al nuovo Kantè. Gladiatore.
  • Vlahovic: colpisce un palo, sprecando un’occasione fantastica ma si fa perdonare con una prestazione completa. Si vede annullare un gol per un fuorigioco millimetrico, lotta su tutti i palloni, assiste Ribery, sgomita quando necessario. Sta diventando un attaccante completo a cui manca ancora l’uso del piede destro. Ha solo 20 anni, crescerà! Dusan, vediamo di rinnovare!!
  • Ribery e Bonaventura: quando la tecnica supera ogni altra cosa. Il gol segnato dalla Fiorentina, tra l’altro già in 10, è da manuale del gioco del calcio. Certamente i TG nazionali faranno le corse per far vedere lo scontro tra Milenkovic e Belotti, ma il calcio è rappresentato dal duetto Jack-Frank. Oltre a ciò, i due prendono per mano la Fiorentina nei primi 60 minuti, ma anche questo scompare di fronte al duetto. Rivedete in loop il gol del vantaggio viola, tutto il resto è noia.
  • Prandelli: arrivato in punta di piedi, il buon Cesare sta facendo diventare la Fiorentina una squadra. I movimenti sul campo iniziano ad avere una logica, i calciatori cominciano ad aiutarsi, i reparti finalmente dialogano. Azzecca poi la sostituzione nel momento in cui viene espulso Castrovilli: in molti, tra cui io, avrebbero tolto Bonaventura per inserire Pulgar, invece Cesare toglie Venuti e passa (finalmente!) alla difesa a 4 allargando Quarta a destra. E’ la svolta perché la mossa permette a Bonaventura di inserirsi maggiormente negli spazi non più occupati da Biraghi o Venuti e la Fiorentina và in porta per il gol. Non perde lucidità nemmeno con la squadra in 9 e solamente una dormita colossale di Pezzella non gli permette di tornare da Torino con 3 punti. Comunque sia la strada è tracciata, e sembra quella giusta!

IL BRUTTO

  • Milenkovic: il rosso è ridicolo, ma la sciocchezza commessa è imperdonabile soprattutto considerando che aveva appena guadagnato una punizione. L’età è giovane, ma le gare giocate sono molte ed una stupidaggine del genere non è ammissibile soprattutto considerando che la Fiorentina era già in 10. Non ci siamo proprio.
  • Pezzella: il capitano vive un’altra giornata da dimenticare. Mai sicuro, spesso sovrastato, commette un errore imperdonabile che costa due punti alla truppa di Prandelli lasciando scorrere incredibilmente un pallone nell’area piccola su cui Belotti non può far altro che pareggiare. E’ il lontano parente del centrale che avevamo conosciuto. Stagione a dir poco insufficiente.
  • Belotti: il risultato era importante e spesso si accentuano i contatti in campo, ma ciò che ha fatto il capitano del Torino è onestamente VERGOGNOSO. Uno degli azzurri, uno dei calciatori a cui i bambini si dovrebbero ispirare ha dato vita ad una sceneggiata indecente che dovrebbe essere sanzionata. La borsa del ghiaccio mentre esce dal campo poi, è degna di un cinema di serie C. Disonorare una fascia come quella granata è reato grave.

Ci vediamo domani su YouTube per l’approfondimento tattico con Portobello !!!

Il buono, il brutto, il cattivo

LAZIO – FIORENTINA = 2 – 1

Dopo quattro risultati utili consecutivi, la Fiorentina torna da Roma senza punti al termine di una prestazione a tratti sconfortante nobilitata solamente dall’ennesimo rigore segnato da Vlahovic. Come al solito, la squadra di Prandelli mastica palloni su palloni ma non riesce a rendersi quasi mai pericolosa. Se a ciò si somma l’infortunio di Ribery accusato già al 35° del primo tempo, la qualità resta una magnifica sconosciuta nella manovra viola. La prima sorpresa della giornata la confeziona Prandelli con la decisione di mandare in campo Martinez Quarta al posto di Milenkovic che fino ad oggi non aveva perso nemmeno un minuto di campionato: se sommiamo a questa scelta la visita del procuratore di Cistana ieri in sede viola, c’è una cessione in vista? La seconda sorpresa è il cambio di modulo finale con un Callejon finalmente coinvolto nel gioco della squadra: noi del Corner del Lungo chiediamo a gran voce il 4-2-3-1 da Luglio, che sia la volta buona?

IL BUONO

  • Martinez Quarta: la sorpresa della formazione iniziale di Prandelli non demerita affatto. Titolare per la seconda volta in stagione, sempre a Roma, è uno dei difensori più sicuri: lotta, sgomita, anticipa spesso il diretto avversario. E’ anche il difensore più intraprendente in fase offensiva cercando di impostare spesso l’azione ed andando a saltare nell’area di rigore avversaria. Promosso.
  • Callejon: gioca mezz’ora ma in realtà la sua partita comincia quando finalmente Prandelli decide di giocare con un modulo a lui più confacente. Da lì in poi detta il passaggio, recupera palloni, viene coinvolto e sfiora anche la rete. Proprio sicuri sia un esubero e che gli si debba preferire Eysseric?
  • Caicedo: si parla tanto di lui come possibile acquisto viola. Ecco io ne sarei, e non da oggi, felicissimo. Gli viene servito un pallone in area di rigore e lui mette a segno un bellissimo gol di prima. E’ sempre protagonista di movimenti intelligenti per aprire gli spazi ad Immobile e non molla mail. Ma soprattutto ripeto: un pallone, un gol! What else?
  • Vlahovic: anche se in una partita non certo scintillante, è l’ultimo a mollare. Si guadagna il rigore e lo realizza con grandissima freddezza. Chissà come mai quando ha un altro attaccante vicino e Callejon libero a destra entra in partita…….Comunque sia imprescindibile.

IL BRUTTO

  • Prandelli: dispiace tanto metterlo dietro la lavagna, ma oggi non mi ha minimamente convinto. La formazione iniziale con la quale ripresenta Amrabat regista, ruolo che non può assolutamente interpretare, viene appesantita dalla presenza di Ribery. Il fuoriclasse francese ha un risentimento muscolare già nel riscaldamento ma viene comunque rischiato quasi che la squadra fosse sua prigioniera. In questo modo i viola giocano praticamente in 10 fino alla sua sostituzione: e qui il secondo capo di accusa al mister. Come si può pensare di inserire Eysseric prima di Callejon o magari di Kouamè? Un calciatore che viene considerato un esubero da almeno due stagioni, è diventato il primo cambio viola? Al di là del problema di modulo per Callejon, dei movimenti di mercato per Kouamè, resta un cambio sinceramente incomprensibile. Chiudo con una postilla tattica: dovevamo proprio aspettare 80 minuti per provare a giocare a calcio con un pò di verticalizzazioni e qualche calciatore in più nell’area avversaria? Non ci siamo proprio.
  • Venuti: gioca 60 minuti tra i peggiori da quando è tornato a Firenze. Confusionario, saltato molto spesso dal diretto avversario, perde tantissimi palloni (come nel caso del gol annullato ad Immobile). Spinge abbastanza, ma i suoi cross non sono mai all’altezza della situazione. Purtroppo non sono ancora le sue partite.
  • Castrovilli: al netto di una prestazione altalenante in cui ci sono anche alcune cose buone, come l’assist meraviglioso per Callejon, non può permettersi di prendere l’ennesimo cartellino giallo che lo farà mancare in una sfida delicatissima come quella di domenica contro il Cagliari. Sono leggerezze che si pagano e che rischiano di compromettere un percorso di continuità di cui la Fiorentina ha assolutamente bisogno. Oltre a ciò viene spesso anticipato e la lucidità, almeno oggi, non è il suo forte (come in occasione del colpo di tacco davanti a Strakosha nel primo tempo). Maturare in fretta, please.
  • Dragowski: dopo alcune prove eccellenti, oggi offre una prestazione insufficiente. Oltre all’incertezza in occasione del secondo gol di Immobile, non dà mai sicurezza in uscita. Può capitare anche a lui.
  • Biraghi: contrapposto a Lazzari non è dominante come successo altre volte in questa stagione. Ha grandi responsabilità sul primo gol laziale ma non si perde d’animo. Continua a combattere ma non è proprio giornata. Il suo sinistro si dimostra pericoloso solamente da palla ferma. Rimandato!

Domani il Corner del Lungo è nuovamente ospite di ATSport. Seguitemi su YouTube !!!