Una sconfitta che brucia tantissimo

La Fiorentina torna da Roma senza punti nonostante una prestazione più che discreta. I ragazzi di mister Palladino hanno giocato una buona gara al termine della quale avrebbero meritato almeno il pareggio. Lo zero in classifica però, brucia tantissimo non solamente per le occasioni create e sprecate o neutralizzate da uno Svilar in stato di grazia, ma brucia soprattutto per il netto passo indietro in classifica: con la contemporanea vittoria della Lazio ed il pareggio tra Bologna e Juventus, la zona Champions League diventa del tutto irraggiungibile e per l’Europa League adesso servo non meno di 7 punti (ma sarebbe meglio farne 9) con una vittoria a tutti i costi contro Vincenzo Italiano e compagni. E’ vero che ci sono ancora diversi scontri diretti, ma le squadre tra la Fiorentina ed un piazzamento europeo iniziano ad essere troppe, senza dimenticare la decisiva finale di Coppa Italia che potrebbe decretare il solo 5° posto valido per l’accesso alla prossima Europa League (in caso di vittoria del Milan).

I viola, scesi in campo con una formazione del tutto inedita, hanno retto l’urto iniziale della Roma che si è confermata un fortino difficilmente espugnabile anche se con un gioco uscito direttamente dall’era del Paleozoico: in confronto alla compagine di Ranieri, la Juventus di Allegri sembrava l’Olanda degli anni 70!! Parlando seriamente poi, l’arbitro Chiffi ha svolto egregiamente il suo lavoro come sempre capita all’Olimpico: nessun cartellino giallo a Mancini e Pellegrini che gli hanno offeso tutto l’albero genealogico, mai una punizione in favore di Kean reo di farsi saltare addosso, trattenere, colpire fisicamente, nel dubbio la decisione sempre a favore della squadra di Sir Ranieri che ovviamente a fine partita ha sparso miele sulla Fiorentina e mister Palladino. Mister che ieri ha giocato d’azzardo e, come spesso succede quando si prova a farlo, ha perso: al netto di una prestazione di squadra più che sufficiente, la formazione iniziale ha sorpreso tutti ed ha dato purtroppo risposte non del tutto positive. Detto che le scelte difensive erano obbligate per la squalifica di capitan Ranieri, l’esclusione per tutta la gara di un giocatore fisico come Folorunsho lascia molti dubbi, così come l’esclusione di Adli che dovrebbe essere l’alternativa naturale di Cataldi nel ruolo di playmaker. Purtroppo invece, è stato riproposto in quel ruolo Mandragora che, seppur migliorato in questa stagione, ha denotato i difetti che già aveva messo in mostra con Italiano: un piede solo, letture ritardate, mai una palla di prima in profondità. Oltre a ciò, il suo accentramento ha tolto alla Fiorentina la spinta e gli inserimenti del calciatore che spesso ha deciso le sorti delle gare; non contento però, Palladino è riuscito anche a far giocare tutta la gara a Ndour, un vero e proprio fantasma. Pur avendo fatto tre ruoli diversi, il nazionale Under 21 ha dimostrato di essere ancora acerbo per determinate partite non trovando una sola giocata utile alla propria squadra. Discretamente hanno invece fatto Richardson, finalmente a testa alta e con un po’ più di coraggio ed il tanto vilipeso Parisi che ha limitato bene sia Angelino che Soulè e non ha disdegnato le sortite offensive.

Nella speranza che Gosens sia arruolabile per giovedì, l’errore più grande di Palladino è stato quello di riproporre un calciatore che non sembra avere più né la testa né lo spunto fisico per giocare alle nostre latitudini e cioè Nicolò Zaniolo. Quando sento un allenatore di Serie A che dice di averlo scelto perché sperava nel gol dell’ex mi cadono i…… Purtroppo Zaniolo ha ancora quella insopportabile spocchia da presunto fenomeno che ha sempre avuto ma, oltre a non avere quella testa che non ha mai avuto ma che ad esempio Kean ha finalmente trovato, non ha più nemmeno quella prontezza fisica che serve per giocare a certi livelli in determinati campionati. Non ha più lo scatto sul breve, non usa mai il piede destro, non ha un buon gioco spalle alla porta nella copertura del pallone: non può quindi più giocare come esterno offensivo, ma nel contempo non ha le qualità per fare l’attaccante né lo spirito di sacrificio per poter fare la mezz’ala. Una scommessa persa, che mi permetto di dire non doveva essere nemmeno tentata, per un giocatore che assomiglia sempre più ad un ex calciatore: il rosso a fine partita è poi la ciliegina sulla torta di una prestazione inguardabile.

Peccato che i subentrati non abbiano dato quel cambio di passo e quello spunto che sarebbe stato necessario contro una squadra che si difendeva con il centravanti al limite della propria area di rigore: in quei frangenti serve la giocata, la palla inattiva, l’episodio. Niente di tutto ciò è arrivato anche perché Palladino ha deciso (chissà perché) di riproporre il 4-2-3-1 con Beltran esterno alto, Colpani dall’altra parte e Gudmundsson dietro Kean, una posizione con gli spazi intasati non solamente dai giallorossi ma anche dai propri compagni. Proprio quel sistema di gioco che aveva intristito il nostro numero 10 che piaccia o no è l’unico ad avere la giocata per creare la superiorità numerica o trovare il tiro decisivo da fuori: peccato che a quanto pare il mister non se ne sia ancora accorto.

Giovedì contro il Betis sarà il crocevia della stagione: il passaggio del turno potrebbe far sperare nella vittoria di un trofeo europeo (seppur contro il Chelsea i viola partano del tutto sfavoriti) e dare un nuovo slancio per le ultime tre gare di campionato; un’eliminazione invece, potrebbe avere ripercussioni anche sulla decisiva trasferta di Venezia in cui sono assolutamente necessari i tre punti.

Una settimana decisiva!

Altri tre punti come da tabella del tifoso.

La Fiorentina supera l’Empoli e rimane incollata alle posizioni che valgono l’Europa che conta anche se l’impresa della Roma a San Siro complica un po’ i piani. Se infatti in questo weekend c’era una squadra alla quale Palladino e compagnia pensavano e speravano di rosicchiare qualche punto era certamente quella giallorossa che proprio domenica prossima sarà l’avversaria dei viola. In attesa dei risultati di Bologna e Lazio infatti, la graduatoria in alto non è cambiata e la rincorsa dunque continua.

Certo è che la stagione che stiamo vivendo non potrà essere ricordata come fortunata: dopo il caso Bove, la morte della mamma di Palladino e le vicissitudini personali di Kean, l’operazione d’urgenza all’appendicite di Dodò ha confermato che se la fortuna è cieca, la sfiga invece ci vede benissimo! Ma tutte queste difficoltà hanno anche confermato che il gruppo squadra Fiorentina è assolutamente solido, forte, sano, quasi inscalfibile e questo credo sinceramente sia il merito più grande di Palladino: se la Fiorentina ha oggettivamente un non gioco (anche se alcuni cambiamenti nelle ultime gare si sono viste e dopo ne parliamo), soffre sempre troppo contro qualunque avversario, non prende mai le redini del gioco in mano, i viola sono però un meccanismo in cui tutti danno sempre il massimo, tutti si aiutano senza volersi atteggiare a primi della classe, tutti si sentono partecipi delle sorti della squadra. Per riuscire a vincere una partita come quella di ieri senza il miglior marcatore della squadra e senza colui il quale è spesso l’opzione primaria per ribaltare l’azione ed arrivare sul fondo per creare pericoli agli avversari, ci voleva che tutti remassero nella stessa direzione e così è stato.  La Fiorentina ha giocato un buon primo tempo con trame palla a terra che hanno finalmente fatto vedere che anche i viola possono giocare al calcio: il primo gol è frutto di un fraseggio bellissimo e di una perfetta ricerca del terzo uomo che avrà fatto certamente piacere non solamente a Palladino, ma anche a tutti quelli che non si accontentano solamente del risultato ma vorrebbero vedere anche un gioco migliore.

La seconda vittoria consecutiva contro una delle cosiddette piccole è un ottimo segnale perché arrivato proprio quando era necessario. I viola hanno infatti vinto 6 delle ultime 8 gare ed hanno guadagnato 7 punti nelle ultime tre giornate, segno che forse sono arrivati al momento decisivo della stagione fisicamente un po’ più a posto delle altre: la speranza è che non venga buttato tutto alle ortiche in quattro giorni. Giovedì infatti, la Fiorentina è attesa dalla difficilissima trasferta di Siviglia dove servirà indubbiamente gamba, ma ci vorrà anche tanto cuore e testa. In difesa, senza Pablo Marì non incluso nelle liste Uefa (ho già commentato questa scelta in altri miei post), servirà il miglior Ranieri e non quello distratto di ieri che come al solito ha finito la gara con i crampi (dopo 60 minuti!!). In mezzo al campo poi, sarà necessario talvolta far rifiatare la fase difensiva con un po’ di quel possesso palla di Cataldi, Adlì, Mandragora che ieri finalmente si è visto grazie anche all’aiuto di due attaccanti che non saranno bomber ma si fanno un mazzo grande per la squadra. Sarà poi decisiva la scelta in merito all’esterno di destra che dovrà sostituire Dodò: Moreno? Folorunsho? Parisi? Oppure un cambio di modulo (soluzione alla quale personalmente non credo)? Indipendentemente da come andrà in Spagna poi, i viola dovranno essere bravi a resettare tutto perché all’Olimpico domenica alle 18 non saranno ammesse distrazioni…. contro la Roma, la Fiorentina sarà chiamata a fermare la squadra più in forma del campionato, quella che non perde da 17 turni ed adesso è in piena fiducia.

Sarà insomma una settimana decisiva per il futuro della Fiorentina, 4 giorni da dentro/fuori che potrebbero lanciare i viola verso le stelle o lasciarla con un potenziale pugno di mosche in mano: se già ritrovassimo almeno Kean il doppio impegno farebbe un po’ meno paura….     

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ROMA = 2 – 2

Una grandissima delusione al termine di un’ottima prestazione.

Quando le cose devono girare male purtroppo la dea bendata non guarda mai nella tua direzione e la gara di ieri sera ne è stata l’ennesima dimostrazione. Contro la squadra più in forma del campionato, se si eccettua l’Inter degli extraterrestri, la Fiorentina ha disputato una delle prove più convincenti dell’anno. Squadra sempre dentro la partita, molto attenta ai particolari (a parte i soliti di cui parleremo in seguito), con alcune mosse studiate che hanno fatto male alla Roma. I ragazzi di Vincenzo Italiano stavolta hanno interpretato la gara diversamente dal solito sia dal punto di vista tattico che da quello del gioco: la disposizione con cui la Fiorentina ha imbavagliato le fonti del gioco romaniste è stato un 4-3-3 con una fase difensiva che non ha previsto uscite altissime da parte dei centrali Ranieri e Milenkovic, ma un’attesa più bassa. In mezzo al campo poi, Lopez a uomo su Cristante, Mandragora a pressare chiunque e Bonaventura libero di trovare lo spazio tra le linee, hanno messo in grave difficoltà la compagine di De Rossi grazie anche ad alcune giocate finalmente in verticale che hanno trovato un Belotti in grado di fare reparto da solo ed un Sottil sempre pronto a saltare l’uomo ed a convergere per tirare in porta.

L’interpretazione pressoché perfetta dello spartito ha permesso alla Fiorentina di giocare uno dei migliori primi tempi della stagione, una frazione in cui alla Roma non è rimasto che difendersi con le unghie, i denti, le strattonate ed i calci. Se solo Massa, incerto arbitro di una bella partita, avesse distribuito i cartellini gialli come doveva, probabilmente racconteremmo un’altra storia, una storia in cui la Fiorentina avrebbe giocato due terzi di gara in superiorità numerica. Nonostante ciò, i viola erano riusciti a costruire una prestazione eccelsa considerando il valore dell’avversario, ma le consuete distrazioni dei singoli hanno ancora una volta condannato i ragazzi di Italiano a perdere punti a tempo scaduto. La maledizione dei calci di rigore, con il quinto errore consecutivo dal dischetto commesso da quattro calciatori diversi, segna una stagione in cui molto, se non tutto, gira storto… se solo pensiamo a quanti episodi favorevoli avevamo avuto fino a natale, pare che il destino ce le voglia far pagare tutte! Dobbiamo però essere onesti e dire che non è solamente colpa dei calci di rigore se non portiamo a casa partite come quella di ieri sera: la disattenzione sui due gol subiti, in entrambe le occasioni da parte di Biraghi, è una colpa troppo grande per essere taciuta. Le grandi squadre sono quelle che piegano gli episodi a proprio favore grazie alla scaltrezza, l’intelligenza, l’applicazione feroce, doti che purtroppo scarseggiano nella Fiorentina di oggi. Tutto si potrà imputare ad Italiano, che anche ieri sera ha incartato il tanto strombazzato De Rossi, ma non l’incapacità di questa squadra di gestire i momenti topici delle gare. In quei frangenti servono i campioni, i grandi calciatori o i leaders: noi, nella fase difensiva, non abbiamo nessuno che rientri in questa categoria. A qualcuno fischieranno le orecchie?

Cosa resta dunque di una serata così? Certamente una prestazione simile a quella vista contro la Lazio, ma anche la dimostrazione che la squadra crede ancora alla rimonta in campionato. Da ultimo anche la sensazione che il momento peggiore, almeno dal punto di vista atletico, potrebbe essere alle spalle. La conferma si spera possa arrivare giovedì contro il Maccabi Haifa e poi domenica  nella difficile trasferta di Bergamo in cui i viola dovranno fare a meno di Bonaventura squalificato.

IL BUONO

  • Ranieri: dopo due prestazioni disastrose, torna il piccolo gladiatore viola! Finalmente sui livelli ai quali ci aveva abituato, trova anche tranquillità in un Milenkovic che ancora una volta dimostra che contro i calciatori forti fisicamente è quasi una certezza. Meno polemiche con i compagni e più concentrazione….così si fa!
  • Belotti: quanto conta avere un attaccante in grado di duellare con tutti!! Gioca spalle alla porta, rimedia punizioni, sfiora il gol, serve i compagni. Oltre a tutto questo, è autore di un assist e del rigore procurato che Biraghi fallisce. Viene sostituito solamente perché morso più volte dai crampi. Esempio.
  • Sottil: sembra incredibile ma per me è il migliore in campo nel primo tempo. Finalmente trova il coraggio di puntare l’avversario saltandolo ogni volta, arriva al tiro in porta pericolosamente, non molla mai di un centimetro. Avanti così!!!
  • Il tredicesimo minuto: dopo tanto, troppo tempo, la Curva Fiesole dedica applausi e cori al suo capitano eterno regalando brividi che si amplificano con la risposta dei tifosi giallorossi che, subito dopo, intonano lo stesso coro. Un momento indimenticabile.

IL BRUTTO

  • Biraghi: il rigore fallito è solamente la punta dell’iceberg. Il gol di Ranieri viene al primo calcio d’angolo non battuto dal capitano, mentre in entrambe le reti giallorosse c’è lo zampino del terzino viola che non segue mai l’avversario. Sparacchia palloni a caso senza senso e dà sempre l’impressione di incolpare gli altri per i propri errori. Certo che Parisi deve averla combinata veramente grossa…..
  • Nico Gonzalez: la condizione atletica non era al top ma manca anche nelle piccole cose. Incredibilmente avulso dal gioco, prova a salvare la prestazione con la spizzicata di testa in occasione del gol di Ranieri. Quanto manca il vero Nico alla Fiorentina!!
  • Massa: direzione arbitrale assolutamente insufficiente. Manca il secondo giallo a Mancini dopo poco più di 20 minuti (chissà come mai viene sostituito ancor prima dell’intervallo), e manca anche la stessa sanzione a Paredes in occasione del calcio di rigore per la Fiorentina; penalty che tra l’altro sembra oggettivamente generoso. Perché non avere il coraggio di espellere un calciatore?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

ROMA – FIORENTINA = 1 – 1

Dopo aver visto la Juventus a Firenze credevo di aver ammirato la squadra che giocava il peggior calcio in Europa ma mi sbagliavo. Ieri sera all’Olimpico, la compagine con il terzo monte ingaggi del campionato, con l’allenatore più strombazzato del mondo, con uno tra i pubblici più caldi d’Italia, ha mostrato al mondo perché il calcio italiano non è più tra i migliori. Un calcio fatto di squadre che speculano sul gol del vantaggio, perdono tempo, vivono di espedienti, protestano continuamente, insultano gli arbitri. Un calcio che vive di pause anziché di ritmo, di catenaccio difensivo anziché di calcio offensivo, di difesa e contropiede anziché di controllo del gioco e ricerca del gol. Detto della Roma, possiamo affermare senza paura di smentita che invece la Fiorentina ha fatto la partita che doveva fare: dopo un inizio horror con un gol evitabilissimo subito per le dormite di Biraghi e Kayode, i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno preso in mano la partita ed avrebbero già potuto pareggiare se solo Nzola (buona la sua prova da centravanti boa, trasparente quella da goleador) avesse calciato meglio sull’invito geniale di Bonaventura. La ricerca del gol però, divenuta pressante nella ripresa, anche nel primo tempo non si è affievolita nonostante un Ikonè ancora una volta inconcludente ed egoista ed un Jack non nella miglior serata sotto porta. Finalmente però i viola sono riusciti a rimontare una gara in cui erano andati in svantaggio grazie al solito gioco fatto di fraseggi che nella ripresa ha cercato finalmente anche lo sbocco dei palloni alti. Scelta giustissima tanto da giustificare la presenza di un calciatore come Nzola, importante nonostante non abbia segnato, tanto da ammirare il pareggio di Martinez Quarta (alla quinta gioia personale), il bellissimo colpo di testa di Nico, ma anche il mancato ingresso di Beltran. Se dovessi pensare la partita meno adatta per un calciatore come il numero 9 argentino, penserei esattamente alla ripresa di ieri: un avversario arroccato nella propria area di rigore, una squadra che attacca solamente per vie orizzontali o con cross provenienti dalla tre quarti campo: che ci avrebbe fatto in campo? Stavolta la penso come Italiano, meglio tenerlo per la gara di giovedì in cui dovremo mantenere la testa del girone per evitare il turno di spareggio.

Resta dunque l’amaro in bocca per l’occasione del doppio vantaggio numerico non sfruttato (anche se dall’espulsione di Lukaku in poi non si è praticamente mai giocato), ma resta anche il pareggio contro una diretta concorrente per le posizioni europee. Peccato però che la Roma sicuramente arriverà davanti ai viola non perché abbia un tecnico migliore, non perché giochi meglio, non perché sia più organizzata, ma semplicemente perché ha calciatori con una qualità maggiore in fase offensiva che determinano e decidono le partite con un colpo. Ma quei calciatori costano e vogliono un progetto fatto di titoli e non di infrastrutture ed allora credo che anche al termine di questa stagione vivremo di quel che poteva essere se solo avessimo voluto investire di più nel settore calcio; un peccato enorme perché anche ieri sera la Fiorentina ha dimostrato di essere un grande gruppo, fatto di calciatori che remano tutti nella stessa direzione e credono fermamente in ciò che fanno.

Ed ora testa alla Conference League per una partita che non può e non dev’essere sbagliata per non complicarsi la vita anche nel cammino europeo!

IL BUONO

  • Martinez Quarta: la quinta rete del suo campionato regala alla Fiorentina un pareggio tanto importante quanto meritato. Sfiora la doppietta ancora di testa e regge bene l’urto di un bestione come Lukaku. In fase di impostazione accompagna meno il gioco, ma rimane comunque una pedina fondamentale per i viola. Pensate dove saremmo se avessero ceduto il Chino!
  • Ranieri: semplicemente enorme. Gioca una gara pressoché perfetta in fase difensiva anticipando continuamente tutti i giallorossi che provano ad entrare nella sua zona. Sempre attento, ha un’intensità a tratti debordante. Non ha paura di nessuno, si azzuffa con Mancini prima e con Paredes poi dimostrando di tenerci come un matto. E se avessimo trovato una bandiera?
  • Arthur: se la Fiorentina martella per tutta la ripresa senza mai dare pace ai giallorossi, il merito è soprattutto del brasiliano. Gioca un’infinità di palloni, cuce sempre il gioco, recupera diverse situazioni difficili con la massima tranquillità. Finalmente capisce che ogni tanto serve anche la palla lunga per sfruttare la fisicità di Nzola e Kouamè. Metronomo.

IL BRUTTO

  • Ikonè: la sua inutilità è purtroppo ormai conclamata, però se adesso ci mette anche l’egoismo non se ne esce più. Nel primo tempo la Fiorentina riparte in contropiede in superiorità numerica e, nonostante ci sia Bonaventura tutto solo in attesa del pallone, il francese non lo serve in profondità rimediando solamente una punizione ed un cartellino giallo dell’avversario. Dopo poco Jack, che si è evidentemente legato al dito l’episodio, arriva alla conclusione anziché servire Jorko. Asilo Mariuccia.
  • Kayode: dopo un inizio di stagione scintillante, il giovane terzino sembra non aver ancora recuperato del tutto dall’infortunio. Si addormenta in occasione del primo gol quando tiene tutti in gioco, spinge poco, difende in modo meno preciso del solito. Si riscatta parzialmente guadagnando il secondo giallo di Zalewski. Succede, nessun problema.
  • Biraghi: il cartellino giallo che riesce a prendere nel momento in cui la Fiorentina spinge in modo forsennato alla ricerca dei tre punti è la fotografia di un calciatore mediocre. Non parlo poi, per paura della censura, della punizione dal limite dell’area che vuole per forza battere. E’ tornato quello solito.

A voi per i commenti!!

Che si gioca?

Dopo qualche settimana a braccetto al comando, qualcuno ha messo la freccia ed ora cerca la fuga. Joe il Pistoiese si scrolla di dosso la compagnia di Sandrino il Bressesino rosicchiando due punti di vantaggio, ma subito dietro si affacciano nuovi inseguitori.

Zitto zitto, senza mai una parola in più ai risultati nei propri commenti, Il Pappagallone Reale tallona la coppia al comando ad una sola lunghezza di distacco dal suo prossimo obiettivo ma l’exploit della settimana è quello di Bomber Siiimo: non solo azzecca la scontata estera, ma riesce anche a prevedere il pareggio di Firenze ed in un colpo solo sorpassa Francesco il Meneghino Junior, Niccolò e Lungo mettendo nel mirino il suo amicone sudamericano. Tra gli altri, in molti zoppicano sulla scontata grazie alla non vittoria degli strisciati e del Barcellona in Liga. Prima di vedere quali gare giocare in questo weekend, ecco la classifica aggiornata dal mitico Meneghino di Paderno Dugnano:

Joe il Pistoiese 71
Sandrino il Bressesino 69
Il Pappagallone Reale 68
L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 66
Bomber Siiimo 64
Lungo e Niccolò 62
Francesco il Meneghino Junior 60
Il Crociato Gialloblù 56
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 54
Salva il Molisano 49
Andrea 38
Luchino il diavolo rossonero 21

Ecco invece le partite da pronosticare:

La gara più scontata: ANGERS – PSG = 2

Il più classico dei testacoda in Ligue 1! Il Paris Saint Germain è chiamato a vincere per blindare il titolo di campione di Francia contro un Angers desolatamente ultimo in classifica. Considerando la precoce eliminazione dei parigini dalla Champions League ormai giunta alle semifinali, il traguardo del titolo francese è il minimo sindacale per una squadra costruita con vagoni di soldi. Non voglio e non posso pensare ad un risultato diverso dalla vittoria esterna. Due fisso e scudetto più vicino.

La sorpresa della giornata: ATALANTA – ROMA = X (Risultato 1 – 1)

E’ una di quelle partite in cui non so chi mi stia più antipatico e chi spero maggiormente possa perdere. Nel dubbio, metto un bel pareggio che non farà gioire nessuno. Da una parte l’Atalanta che abbiamo visto nell’ultimo turno a Firenze, è sembrata una squadra molto diversa da quella che abbiamo conosciuto nelle ultime stagioni, quasi a fine ciclo. Non gioca più quel calcio cattivo e spettacolare che ci ricordavamo, ha certamente meno qualità nella rosa, ha alcuni calciatori un pò a fine corsa. Dall’altra parte c’è la Roma, la compagine che, in relazione alla quantità di talento che ha tra le proprie fila, gioca probabilmente il peggior calcio d’Italia. Fisico, palle lunghe, difesa, contropiede e palle inattive: si ma….il calcio? Sulle panchine poi, abbiamo la fortuna di poter ammirare lo scontro tra due titani della simpatia! Un pareggio probabilmente potrebbe accontentare entrambe, con la Roma che resterebbe in zona Champions e l’Atalanta che avrebbe ancora speranza di agganciarla. Un punto per uno e tutti contenti.

A voi per i pronostici!

Che si gioca?

Sandrino è sempre in testa, ma dietro la classifica si accorcia ulteriormente. La sconfitta dell’Inter in casa con l’Empoli, ha fatto guadagnare un bel -1 a tantissimi giocatori che si mangiano le mani per l’occasione sciupata.

Nella pancia della graduatoria si è creato un bel gruppone grazie alle imprese di giornata di Bomber Siiimo, al secondo +4 consecutivo, di Niccolò e del campione del Mondo. Fanno invece il passo del gambero il Lungo, Salva, Andrea ed il crociato Gialloblù. Con lo scudetto che viaggia ormai verso Napoli, ed una lotta per la salvezza che sembra aver rianimato almeno il Verona, andiamo a vedere la classifica aggiornata dal mitico Meneghino di Paderno Dugnano:

Sandrino il Bressesino 53
Lungo e Il Pappagallone Reale 49
Joe il Pistoiese 47
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 45
L’Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 44
Niccolò 42
Salva il Molisano, Francesco il Meneghino Junior e Bomber Siiimo 39
Andrea 33
Il Crociato Gialloblù 32
Luchino il diavolo rossonero 16

Ecco le partite scelte per questo weekend:

La gara più scontata: LAZIO – FIORENTINA = 1

Sarà per la partita indegna giocata sabato contro il Torino, sarà per il trionfo delle truppe di Sarri contro i campioni d’Italia del Milan, ma il pronostico mi sembra chiuso. La Lazio gioca al momento il più bel calcio della serie A insieme al Napoli, la Fiorentina il più brutto con la Sampdoria. Nonostante l’assenza del capocannoniere degli ultimi anni Immobile, la compagine di Lotito segna gol a ripetizione mentre i viola non segnano più nemmeno per sbaglio, ed infatti dal mercato di gennaio è arrivato un portiere di 36 anni. Infine la coppia Romagnoli Casale, con Provedel in porta, sembra aver dato buona solidità alla retroguardia biancoazzurra mentre Milenkovic ed Igor, accompagnati da capitan Biraghi, fanno quasi sempre la figura dell’obliteratrice sul tram. Insomma come dovrebbe finire se non con il segno 1 fisso?

La sorpresa della giornata: NAPOLI – ROMA = X (Risultato 1 – 1)

Gioco il pareggio perché mi piace pensare che il campionato italiano non possa essere già finito dopo la prima giornata di ritorno. Ma lo pronostico anche perché Mourinho, tecnico per molti versi antico e superato dal punto di vista del gioco, resta ancora tra i migliori al mondo nel preparare le partite secche. Sono convinto che per tutta la settimana abbia preparato qualcosa di diverso per giocare sull’avversario (anche perché non sa fare altro) e per far arrivare il prima possibile la palla sui piedi dell’unico fuoriclasse che ha in rosa, Dybala. Il Napoli però vola sulle ali dell’entusiasmo ed è a conoscenza che questo potrebbe essere un bel match-point per scavare un solco quasi impossibile da recuperare. Anche Kvaratskhelia, assente nelle ultime settimane, è recuperato e dunque Spalletti potrà contare su tutti i migliori: riuscirà a superare l’esame di maturità? Per me finisce pari, per voi?

A voi per i pronostici!

Il buono, il brutto, il cattivo

ROMA – FIORENTINA = 2 – 0

È stata una Fiorentina disastrosa quella vista a Roma. Una delusione tremenda quella che ci ha regalato la squadra di Vincenzo Italiano dal punto di vista tecnico, fisico e comportamentale. I viola non hanno mai dato la sensazione di avere voglia di vincere questa partita: dalla sosta in poi, la Fiorentina ha sempre giocato sotto ritmo, ha offerto una qualità di gioco bassissima, ha subito troppe reti, ha difeso spesso male. La partita è chiaramente cambiata con l’espulsione dettata dal comportamento insensato di Dodo’ che, già ammonito, ha avuto la malaugurata idea di entrare in scivolata sulla trequarti campo in un’azione nemmeno pericolosa. Per la seconda stagione consecutiva la Fiorentina si ritrova in 10 dopo nemmeno mezz’ora ma, se lo scorso anno il rosso a Dragowski era quantomeno opinabile, stavolta la decisione di Giua è giusta e condivisibile. Al rosso del terzino brasiliano poi, si è aggiunta la stupidaggine di Bonaventura in occasione della prima rete, le incredibili leggerezze dello svagato Igor, l’inconsistenza di un inutile Jovic fino all’incapacità di fare la scelta giusta di Ikone’. Firenze aspettava questa partita come quella del possibile rilancio in zona Europa, ma probabilmente la squadra non non l’aveva capito: intanto i tifosi continuano a cantare per Commisso nei bagni di un autogrill…contenti loro….  

Il sogno di tornare in Europa a questo punto si trasforma in miraggio e nessuno può sentirsi esente da responsabilità: dai calciatori che non hanno avuto nemmeno la dignità di giocare con la bava alla bocca, alla società che ha impoverito una rosa sempre più scarsa, ad un allenatore che continua a dare fiducia a chi non la merita più, Jovic in primis. 

IL BUONO

  • L’atteggiamento del secondo tempo: se qualcosa la possiamo salvare, è la voglia almeno di provarci che abbiamo visto nella prima parte del secondo tempo quando, un po’ per la maggiore qualità di un centrocampo che ha visto la contemporanea presenza di Barak e Bonaventura, molto per l’ingresso di Nico accanto a Kouame’, la Fiorentina ha almeno dato dimostrazione di provare ad attaccare. Finalmente da oggi sappiamo che giocare con due punte vicine non è vietato dal regolamento, nemmeno da quello conosciuto da Vincenzo Italiano!!! 

IL BRUTTO

  • Dodo’: semplicemente incommentabile se si vuole evitare querele. Non è soddisfatto del primo stupido giallo che si guadagna dopo nemmeno tre minuti, deve addirittura esagerare. La sconfitta è gran parte demerito suo anche se poi i compagni non fanno nulla per reagire alla sua follia. Venuti inguardabile, Dodo’ da psicanalisi, come usciamo da questo incubo?
  • Ikone’: se i calciatori fossero pagati in base alle giocate utili, lui giocherebbe gratis. Sbaglia tutto ciò che è possibile fallire, non salta mai l’uomo, non raddoppia mai la marcatura dalla sua parte. Mi hai sinceramente stufato!! 
  • Igor : sono settimane che lo maledico per la sua indolenza che lo porta a commettere errori di sufficienza in serie. Il problema è che, con l’infortunio di Quarta ed una società che ha ridotto la squadra ad avere Ranieri come unica alternativa nel ruolo di difensore centrale, tocca anche confermarlo in vista della prossima settimana contro il Toro. Mi vengono i conati.
  • Terracciano: inizia smanacciando una palla semplicemente da bloccare, continua con rinvii imbarazzanti, chiude in bellezza subendo un gol su tiro deviato sul quale però avrebbe potuto ed anzi dovuto fare di più. Pietro non ti ci mettere anche te!!  

A voi per i commenti!!