Uno splendido ritorno alle origini

Dal punto di vista professionale, è stata una delle avventure più stimolanti della mia vita, un vero ritorno alle origini.

Chi mi segue su questo blog fin dagli inizi o chi conosce la mia storia professionale, sa che la mia “carriera” lavorativa nasce nel calcio di base, nelle scuole calcio, nelle categorie più basse della piramide dei dilettanti, quelle in cui si và al campo quasi quotidianamente solo per la voglia di stare con gli altri, di condividere una passione, di provare a trasmetterla ai bambini sia che la si sperimenti in un rettangolo di gioco, sia che la si provi in una palestra di una scuola. Quando ho finito di giocare infatti, la mia sete di calcio non era stata soddisfatta (ed ormai credo non lo sarà mai) ed allora ho iniziato da una parte ad allenare in una scuola calcio e dall’altra a collaborare con la FIGC organizzando manifestazioni per bambini ed andando nelle scuole materne, elementari e medie ad insegnare attività motoria propedeutica al gioco del calcio. A contatto con i bambini, le bambine, le famiglie, le insegnanti ho toccato con mano l’importanza che lo sport, qualunque esso sia, ha per la nostra società: aiuta un migliore sviluppo del corpo umano, insegna le regole della convivenza, supera le differenze di lingua, di colore, di genere, insegna il rispetto per gli altri, abitua insomma alla democrazia.

Ho avuto il piacere e la gioia di rivivere tutto questo grazie al progetto che come addetto stampa del Comitato Regionale Toscano della Lega Nazionale Dilettanti ho potuto condividere con una persona splendida, il diacono Tommaso Giani. Quando lo scorso mese di settembre fummo contattati per mail da Tommaso, il Presidente del C.R.T. Paolo Mangini ed io, fui subito trasportato dall’entusiasmo che il racconto del progetto trasmetteva. Il diacono infatti, ci diceva di essere un grande appassionato di calcio, una persona che aveva sempre avuto un debole per la Terza Categoria: l’ultima serie, quella dove non si può retrocedere ma solo essere promossi, ma anche l’unica categoria dove ogni squadra nuova si può iscrivere. Il livello più basso del calcio, quello “pane e salame” (come diceva il mai abbastanza compianto Emiliano Mondonico), dove nessuno ci guadagna ma dove si gioca solo per amore e per passione. Dove chi scende in campo nel fine settimana gioca a fare il calciatore, ma nel resto della settimana si spende nello studio e nei posti di lavoro più svariati. La categoria, la Terza, che vale meno di tutte tecnicamente e sportivamente, ma che pure manda in scena il maggior numero di partite rispetto a tutte le altre serie. Uno o più gironi per ogni provincia, dalla periferia delle grandi città fino al campetto in mezzo alla campagna o il paesino sperduto in cima al monte, dove purtroppo sono andate via pure la farmacia, l’asilo o l’ufficio postale, la Terza Categoria continua imperterrita a scendere in campo, a costruire aggregazione sociale, a tessere relazioni umane.

Per questo Tommaso aveva scelto di prendersi una pausa dal calcio e dagli stadi delle serie professionistiche per buttarsi a capofitto nella Terza Categoria. E’ stato un viaggio entusiasmante che, con la collaborazione del Comitato Regionale Toscano Lega Nazionale Dilettanti ed alcuni sponsors, lo ha portato a girare tutta la Toscana in una località sempre diversa, su un campo sempre diverso, in una provincia diversa, con due squadre diverse. In una stagione, l’avventura ha permesso a Tommaso di conoscere 64 squadre in 32 partite: dalla Lunigiana al Casentino, dalle colline di Siena all’angiporto livornese, dal derby della discarica di Peccioli al ghiaccio di Zeri in Lunigiana. E, particolare fondamentale, Tommaso aveva deciso di non arrivare a queste partite al piano terra della Toscana pallonara a mani vuote, ma con una lauta merenda post-partita da offrire a entrambe le squadre e all’arbitro: una sorta di sala stampa a cielo aperto con mangiata inclusa!

La mossa, simile a quella che si effettua normalmente nel rugby, si è dimostrata una perfetta cornice nella quale i giocatori e gli addetti ai lavori sono riusciti a sbollire le emozioni dei 90 minuti, a fare amicizia fra loro e con Tommaso, a parlare insieme di calcio ma anche delle loro vite, ed a mettere in tavola (insieme a pizzette e schiacciatine) anche la loro Toscana, i loro paesi di appartenenza, i loro vissuti, i loro sogni. Un giro della nostra regione che potete recuperare sui social (https://www.facebook.com/lndtoscana) e sul sito del Comitato Regionale (https://toscana.lnd.it/), dato che settimanalmente è stato pubblicato un fotoreportage con immagini e racconti relativi alle partite in cui Tommaso si è presentato a sorpresa.

Sono felice ed orgoglioso di aver dato il mio contributo per pubblicizzare l’iniziativa poiché la sua idea rimette al centro i veri valori del calcio dilettantistico facendo conoscere le realtà meno reclamizzate del nostro mondo. Tommaso ha effettuato un giro per i campi della Toscana grazie al quale è riuscito a far conoscere personaggi, storie, tradizioni del nostro territorio. L’idea del terzo tempo poi, è la perfetta sintesi di uno sport in cui la lealtà ed il fair play camminano di pari passo con la competizione e la voglia di superarsi. E dunque, per dare la giusta importanza a questa manifestazione, dove potevamo celebrare la giornata conclusiva se non nel tempio del calcio italiano, quel Centro Tecnico Federale di Coverciano in cui si preparano da sempre i migliori calciatori e tecnici d’Italia? L’incontro tra la base e l’apice del mondo calcistico, con la presenza anche del Presidente degli allenatori italiani Renzo Ulivieri, è stata la chiusura perfetta di un progetto che ha cercato di ricordare a tutti la vera essenza del magico gioco del calcio.

La speranza è che i semi piantati in questa splendida cavalcata regalino germogli attraverso i quali il calcio torni ad essere un gioco, uno sport, un’occasione di socializzazione che faccia crescere ogni singolo partecipante alla partita indipendentemente dal proprio ruolo e dal risultato finale.

Riparte la Serie A, ma è ancora il mio calcio?

Come tutti voi saprete, tra sabato e lunedì scendono in campo le 20 squadre impegnate nel campionato di Serie A 2021-2022. Il nuovo torneo si aprirà con i campioni d’Italia dell’Inter che affrontano il Genoa e si chiuderà lunedì sera con Sampdoria Milan. Nel mezzo, domenica alle 20,45 la Fiorentina del nuovo mister Italiano se la vedrà con la Roma di José Mourinho tornato in Italia dopo alcune annate deludenti.


Ancora più che nelle ultime stagioni però, al momento non è possibile fare nessuna previsione calcistica di come andrà la stagione perché fino al 31 agosto vedremo la stragrande maggioranza delle squadre vestite in maschera….con giocatori che non verranno schierati perché in trattativa per la cessione, altri calciatori che non si esprimeranno al massimo per la paura che un infortunio possa impedirne il trasferimento, allenatori che non avranno avuto la squadra a disposizione al completo per nemmeno un’ora del ritiro estivo! Capisco che non si possa pretendere di tornare al passato, ma pensare a chiudere il mercato, in tutta Europa, a Ferragosto sanerebbe tantissime situazioni incresciose.

Ecco allora che la nostra amata Fiorentina andrà a Roma senza il terzino destro titolare (visto che la telenovela Lirola sembra essersi sbloccata troppo tardi per avere il sostituto a disposizione), con la difesa privata del capitano a poche ore dal fischio d’inizio ma soprattutto con la variante Vlahovic. Il bomber da cui i viola avrebbero dovuto ripartire, và o resta? Ed a Roma sarà della gara oppure no? E nel caso in cui dovesse essere esentato dalla contesa, Italiano sarà costretto ad inserire Kokorin visto che anche Kouame’ ha lasciato Firenze ma non è stato rimpiazzato…. Del resto ad oggi è arrivato il solo Nico Gonzalez nel reparto offensivo! La Roma intanto, è stata una delle compagini più attive sul mercato grazie all’arrivo del nuovo portiere Rui Patricio, del terzino sinistro Vina e dell’attaccante Abraham, chiamato a rimpiazzare Dzeko.

Ed allora in mezzo a tutti questi dubbi, queste cifre assurde in tempi di crisi pandemiche e gente che perde il lavoro o ne rimane attaccata senza più diritti, lasciatemi mandare un grandissimo in bocca al lupo al Centro Storico Lebowski ed a Borja Valero. Sono stato molto critico nei confronti del calciatore spagnolo nel momento in cui si trasferì all’Inter per motivi che ritrovate anche in alcuni pezzi del blog, stavolta però la scelta di fare da megafono ad un gruppo di ragazzi che dal nulla hanno creato una realtà meravigliosa lo riabilita anche agli occhi dei più critici (insomma il mio 😜😅) . Per chi ancora non lo conoscesse, si faccia una ricerca su Google, un giro sul sito o sulla pagina del Centro Storico Lebowski e sarà travolto da un turbine di emozioni, solidarietà, buoni propositi.

Come dicono loro….”non sappiamo cosa diciamo ma sappiamo cosa vogliamo!!!”

In bocca al lupo…Fate bei sogni, e regalateci nuovamente il calcio che piace a noi!!

Nonostante tutto, ci vediamo lunedì con la rubrica “Il buono, il brutto, il cattivo”!