Fiorentina vs Puskàs Academy: la chance per la Conference League

Dopo che la stagione ufficiale viola si è aperta con il pareggio in casa della neopromossa Parma, adesso la Fiorentina si trova di fronte al primo confronto stagionale decisivo. Se infatti al Tardini si è disputata solamente la prima tappa di un percorso che dura 38 gare, tra domani e giovedì prossimo ci si gioca l’accesso alla fase a gironi della Conference League, e con esso la possibilità di ripercorrere per il terzo anno di fila una cavalcata europea si spera con un esito finalmente diverso.

Contro la squadra di Pecchia, candidata a mio avviso ad essere una possibile sorpresa del campionato per il modo di giocare, la qualità tecnica e tattica di alcuni interpreti come Man, Bernabè e Circati e per la continuità che la società ha deciso di dare all’intelaiatura di squadra, la Fiorentina ha giocato una gara semplicemente ingiudicabile. La compagine di Palladino è infatti un cantiere in costruzione come mai si era visto negli ultimi anni: se a Vincenzo Italiano la società aveva sempre dato una squadra incompleta nelle alternative alla prima di campionato, l’ex mister del Monza è stato decisamente più sfortunato. Quando una squadra di Serie A si trova a dover giocare gli ultimi minuti con una difesa a tre composta da Amrabat Kayode e Biraghi ed una coppia di centrocampisti come Bianco ed Ikonè di cosa vogliamo parlare? Se poi a ciò si aggiunge la disgrazia di dover vedere ancora titolari calciatori tecnicamente inadatti alla massima serie come Kouamè, tutto diventa maledettamente difficile: niente da dire sull’impegno, sulla fisicità, sul colpo di testa, ma le due occasioni sprecate nel primo tempo per i lanci maldestri dell’attaccante ex Sestese fanno ancora sanguinare gli occhi. La squadra, nel momento in cui scrivo, invece di rinforzarsi ha acuito i problemi che già dalla scorsa stagione conoscevamo: mancanza di leadership in difesa ed in mezzo al campo oltre all’atavica assenza di qualità tecnica che spesso non permette agli attaccanti di essere messi nelle giuste condizioni di battere a rete.

A Parma abbiamo visto una formazione che farebbe fatica ad arrivare nella colonna sinistra della classifica, ma anche una squadra visibilmente appesantita dai carichi di lavoro di mister Palladino. Per stessa ammissione di alcuni viola come Biraghi e Sottil, la preparazione è stata decisamente più dura rispetto al passato e la prima di campionato ha confermato tutto ciò, con una squadra che è riuscita mantenere le giuste distanze solamente per i primi venti minuti allungandosi poi per lasciare spazi invitanti agli avversari. L’assoluta mancanza di aiuto dal mercato a centrocampo ed in difesa (visto che Pongracic ha sostituito Milenkovic e non è un calciatore in più), ha fatto il resto. Mentre scrivo stiamo vendendo, per l’ennesima volta, il miglior calciatore della rosa alla Juventus, senza nel frattempo aver rinforzato la rosa dove più era necessario. Il primo di luglio abbiamo lasciato andare a scadenza Bonaventura, Castrovilli e Duncan oltre a restituire Lopez ed Arthur a Sassuolo e Juventus ed a poco più di una settimana dalla fine del mercato dobbiamo sperare che Amrabaat resti a Firenze per avere qualcuno da affiancare a Mandragora. Non solo, ma è arrivato un tecnico che ha fin da subito detto che avrebbe giocato con tre difensori centrali e, dopo quasi due mesi di mercato, ci presentiamo alla prima di campionato con Quarta appena rientrato dalle vacanze, un giovane alla prima apparizione da titolare in Serie A ed un difensore che non ha mai fatto il perno centrale in carriera.

Mentre tutti siamo in attesa di risolvere i capricci di calciatori mocciosi che si rifiutano di giocare con le rispettive squadre (da Nico a Lookman, da Koopmeiners a Oshimen), la Fiorentina domani si trova ad affrontare la Puskàs Academy, compagine del cuore di un governo non certo tra i più illuminati d’Europa, paese in cui i diritti civili sono spesso vissuti come un peso. Che Fiorentina vedremo? Quali calciatori ci aspettiamo? Spero innanzitutto di vedere a che punto è Lucas Beltran, un giocatore il cui reale valore ancora non abbiamo compreso, così come spero di poter vedere Richardson, l’unico volto nuovo tutto da scoprire in mezzo al campo. Dietro sarà nuovamente la volta di Pongracic, domenica squalificato, affiancato però da Ranieri che a Parma ha scontato un turno di sospensione. Chi dei due sarà il centrale dei tre difensori? Ma soprattutto dietro potrebbe essere la prima di De Gea, portiere dal passato luminoso ma fermo ormai da 14 mesi….sarà lui il titolare della nuova Fiorentina?

Sarà infine la prima volta in cui saremo costretti ad assistere ad una gara della Fiorentina dalla curva Ferrovia, quella che negli ultimi anni era stata caratterizzata dal tifo meno caldo o dalle promozioni per le famiglie e le scuole calcio. Farà certamente un effetto strano, ma sono sicuro che l’amore per la maglia viola, già ampiamente dimostrato dai 3000 che hanno sostenuto incessantemente la squadra al Tardini, saprà superare anche questa difficoltà.

7 pensieri su “Fiorentina vs Puskàs Academy: la chance per la Conference League

  1. Condido tutto. Diciamo subito, a parziale scusante, che siamo ancora un cantiere aperto che dovrà essere completato con innesti di valore in ogni zona di reparto. Ci riusciranno i nostri eroi? , vediamo. Fra le tante cose che mi preoccupano sono le parole di Palladino su Amrabat: “ha un grande cuore ed è un grande giocatore”, andiamo subito bene!. Amrabat è questo, migliorerà sicuramento con il tempo e la condizione, ma è sempre lento nei pensieri, nei movimenti, passaggi a 3 metri, non verticalizza. La stampa vicina alla proprietà l’ha fatto passare per un nuovo acquisto!. Sicuramente è improponibile un centrocampo formato da lui e Mandragora dove non si capisce chi sia il regista, un centrocampo che non fa filtro e poco gioco in avanti. Difesa costantemente in affanno, certo manca l’intesa di reparto, le condizioni fisiche e il giusto equilibrio con il centrocampo. Dovrebbe servire rapidità negli anticipi e nelle chiusure cose che sia Quarta che Pongracic attualmente non hanno. L’attacco da rivedere in blocco è ancora presto per dare giudizi. Kouamè si conferma il solito pasticcione, non vede la porta nemmeno con il radar. Una domanda sorge spontanea: la Fiore attuale può fare a meno di Nico?. Al momento la risposta è no, nemmeno con l’ingresso di Gudmundsson, a parer mio, si riuscirà a colmare il gap di qualità con le altre squadre che lottano per l’europa League. La sostanza quale è: che si fa il mercato sostituendo un giocatore con un altro. Va via Milenkovic entra Pongracic, va via Nico entra Gudmundsson e cosi via, in apparenza uno si domanda dove sta la logica? Sta tutto sulla direttiva della proprietà di abbassare il monte ingaggi. Così non si migliora di una virgola il livello della squadra dove avrebbe bisogno  di un’ossatura sicura su cui contare con innesti di qualità almeno uno in ogni reparto. Riguardo a stasera conto molto sulla pochezza degli avversari, se invece troviamo una squadra simil Parma non so’ come andrà a finire.

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    • Hai perfettamente espresso concetti condivisibili. L’ambizione calcistica non c’è, altrimenti non faremmo un mercato del genere. Quanto alle dichiarazioni di Palladino, Amrabat ha grande cuore e grande corsa punto.

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  2. L’ultima squadra che abbiamo affrontato ha soltanto 2 elementi con una significativa esperienza in serie A (e per significativa intendo almeno 50 presenze): Valeri ed Hernani. Peraltro, uno solo di questi 2 era in campo contro la Fiorentina. Di conseguenza, con i parmensi avremmo dovuto fare ciò che abbiamo fatto con il Genoa l’anno scorso: approfittare della fortuna di affrontare una squadra spaesata e non ancora ambientata in serie A e mangiarcela in un sol boccone. E invece non solo non abbiamo vinto, ma abbiamo perfino rischiato di perdere.
    Premesso che la squadra in questo momento è debole, ritengo che le colpe maggiori di questa mancata vittoria siano da imputare a Palladino. Tu l’hai giustamente asfaltato per le sue pessime scelte nel reparto arretrato, ma non mi hanno convinto neanche le sostituzioni: non capisco la scelta di puntare su un giocatore ormai irrecuperabile e in procinto di partire come Ikoné, e capisco ancora meno la scelta di non inserire Beltran neanche come quinto cambio. Va bene che viene dalle Olimpiadi, ma se era in panchina vuol dire che almeno un quarto d’ora poteva farlo.
    Tu dici che manca la leadership in difesa: io ti rispondo che manca la leadership in generale. E’ per questa mancanza di personalità che abbiamo perso 3 finali in 2 anni, l’ultima delle quali contro un avversario che dovevamo asfaltare. L’unico che mi sembra all’altezza da questo punto di vista è proprio Beltran, gli altri invece sembrano aver paura anche della propria ombra.
    Riguardo alla possibile cessione di Nico Gonzalez alla Juve, sarei favorevole solo se portasse all’acquisto di un bomber da 20 gol sicuri. Se invece i soldi di questa cessione rimanessero nelle casse della società o venissero usati per cose che non rafforzano minimamente la squadra (come il centro sportivo), allora tanto vale tenersi Nico Gonzalez.
    Ho strabuzzato gli occhi quando ho letto che speri che Amrabat resti a Firenze. Sia io che te abbiamo sempre detestato i calciatori che si sentono sciupati a militare nella Fiorentina, e fanno intendere che non vedono l’ora di andare in squadre più prestigiose: ebbene, questo è proprio il caso di Amrabat, perché già 6 mesi prima di andare al Manchester United fece fuoco e fiamme per farsi cedere al Barcellona, e anche adesso non fa mistero di voler tornare ai Red Devils o comunque nel campionato inglese. Un atteggiamento decisamente poco carino nei confronti di una società che ha investito una barca di soldi su di lui, e che non ha mai ricevuto in cambio delle prestazioni che ripagassero quell’investimento. Se deve restare a Firenze con questo spirito, allora preferisco lasciarlo andare e prendere qualcuno che al contrario sarebbe entusiasta di indossare la maglia viola.
    Rimanendo in tema di primedonne, sono d’accordo con te quando definisci insopportabili i capricci di alcuni calciatori che si rifiutano di giocare per le rispettive società, al fine di forzargli la mano e costringerle a rassegnarsi ad una cessione. Mi hanno lasciato sconcertato in particolare i giocatori dell’Atalanta (Koopmeiners e Lookman), perché loro 2 non erano nessuno prima di arrivare a Bergamo, e quindi avrebbero dovuto risparmiarsi questo teatrino anche solo per gratitudine nei confronti della società che li ha lanciati. Per me che considero la riconoscenza uno dei valori più importanti in assoluto, un simile comportamento è davvero imperdonabile.
    P.S.: Quando parlo di giocatori che sarebbero entusiasti di indossare la maglia viola mi riferisco ad esempio a Gudmundsson, che ha fatto di tutto per venire da noi nonostante ci fosse su di lui una società molto più forte come l’Inter. Probabilmente preferisce diventare la stella di Firenze anziché una riserva a Milano. Comunque, quale che sia la motivazione che l’ha indotto a preferire noi ai nerazzurri, è esattamente questo lo spirito con cui devono venire a Firenze i prossimi nuovi acquisti.

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    • Ciao Wwayne ben ritrovato! Il paragone tra la gara col Parma e quella dello scorso anno col Genoa per me non regge. L Fiorentina della scorsa stagione aveva la quasi totalità dei titolare provenienti dall’anno precedente, lavorava con lo stesso allenatore da due anni ed aveva una squadra completa in ogni reparto. Tutto ciò che sabato aveva il Parma anziché la viola. Palladino lo lascerei lavorare almeno fino a natale prima di dargli addosso visto che in questi mesi ha fatto soprattutto l’allenatore della primavera. La leadership è una carenza in tutti i reparti, hai ragione, in questo pezzo ho sottolineato la difesa semplicemente perché il centrocampo non esiste! Nico per me se ne può andare da quando mancò di rispetto ai colori viola prima dei mondiali del Qatar, manifestazione dopo la quale non è praticamente più tornato ai suoi livelli. Quanto ad Amrabat guardo semplicemente a come ci ha ridotto questa società: se diamo via anche lui, ad oggi, rimaniamo con Mandragora e due giocatori acerbi….se arrivasse qualcuno altro lo manderei via immediatamente ma almeno 11 calciatori li dobbiamo schierare….quanto a Gudmundsson la penso esattamente come te! 💜

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      • Tra l’altro non so te, ma io spero che alla fine Nico Gonzalez non vada alla Juve, Lookman non vada al PSG e Dybala non vada in Arabia. Perché se si concretizzassero queste trattative significherebbe che è finita l’epoca delle 7 sorelle, quella in cui le 3 strisciate avevano i giocatori più forti, ma anche la Fiorentina poteva avere un Batistuta, il Parma poteva avere un Crespo e la Roma poteva avere un Totti. E quindi anche chi tifava queste squadre aveva la garanzia di divertirsi la Domenica, e di poter almeno sognare di alzare un trofeo. Se invece andassero in porto le 3 trattative che ho citato qui sopra, a quel punto il campionato italiano diventerebbe come quello spagnolo, in cui solo chi tifa Real, Barcellona e al limite Atletico Madrid può avere giocatori forti e coltivare sogni di gloria, e tutti gli altri devono rassegnarsi a tifare una squadra piena di scarponi che non mettono 3 passaggi in fila e non arrivano neanche vicini a sfiorare un trofeo. Dato che l’Atalanta ha appena vinto un’Europa League e il Napoli ha vinto lo scudetto nella stagione precedente, sarebbe davvero un peccato se tornassimo al monopolio delle 3 strisciate proprio adesso che si stava registrando un’inversione di tendenza. Lo dico contro l’interesse della Fiorentina (ad esempio, se Dybala andasse in Arabia è quasi matematico che la Roma farebbe un campionato peggiore del nostro), ma nell’interesse del calcio italiano in generale.

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        • Caro Wwayne, per la Fiorentina l’illusione di fare parte delle 7 sorelle è morta e sepolta dal momento del disimpegno dei Della Valle. Questa proprietà è stata spinta a Firenze solo per tornaconti economici e non per amore dei nostri colori. Inoltre l’assoluta incapacità di scegliere persone di calcio al quale dare autonomia ci ha portato ad elemosinare prestiti e pagamenti posticipati. L’Atalanta è tutta un’altra cosa: ha vinto in Europa ed in questa stagione sta portando avanti un mercato ottimo! Appena rotto Scamacca ha preso Retegui, ha inserito Brescianini ed adesso Bellanova, inoltre Lookman è tornato ad allenarsi stamattina senza problemi. L’unica cessione pesante sarà probabilmente quella di Koopmeiners che continua a mandare certificati nemmeno fosse un Bernardeschi qualunque….. La Roma infine ha preso Soule’ prima di dare via Dybala e probabilmente grazie ai soldi di ingaggio risparmiati potrà completare la rosa. Non ci dimentichiamo che Dybala è stato ceduto più o meno da tutte le squadre che non accettano di pagare un calciatore come fosse una star se gioca solamente 25 partite l’anno….

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          • Leggo sui social che molti romanisti ragionano come te: “Dybala vada pure, tanto ce bastano Soulé e Dovbyk”. Ebbene, è esattamente per questo che la Roma non vince uno scudetto da più di 20 anni: perché è una società che anziché aggiungere campioni su campioni appena compra un giocatore forte ne vende subito un altro. E ai tifosi la cosa va bene. All’Inter una cosa del genere sarebbe impensabile: per farti un esempio, nessun tifoso nerazzurro avrebbe preso con nonchalance la cessione di Lautaro solo perché era stato preceduto dall’acquisto di Soulé e di Dovbyk. E infatti è anche per questo che l’Inter ha vinto 2 scudetti negli ultimi 4 anni.
            Noi tifosi della Fiorentina, mi spiace dirlo, in questo siamo identici a quelli romanisti: infatti stiamo prendendo con leggerezza la cessione di Nico Gonzalez, perché tanto la società ci ha preso Gudmundsson.
            Concordo con te quando dici che l’Atalanta ha sempre saputo reinventarsi, sostituendo bene quei calciatori che hanno abbandonato Bergamo per andare a giocare nelle strisciate (spesso pentendosene amaramente). Speriamo che la Fiorentina riesca a fare lo stesso con Nico Gonzalez…

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