Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LAZIO = 2 – 1

E se fosse la domenica della svolta?

La Fiorentina, sotto di un gol alla fine del primo tempo contro una squadra di grande qualità come la Lazio, con le sostituzioni ed un atteggiamento finalmente diverso ribalta il risultato e coglie la prima vittoria stagionale allontanando una crisi dagli sviluppi imprevedibili. 

Partiti col consueto 3-4-2-1, con Biraghi terzo difensore di sinistra e Comuzzo centrale dei tre, i viola nella prima frazione hanno rischiato più volte di andare al riposo con un passivo più pesante. Al netto del clamoroso palo colto da Colpani, solamente un De Gea a tratti mostruoso, ha permesso ai ragazzi di Palladino di chiudere sotto di un gol. Quarantacinque minuti che hanno ricalcato le prestazioni viste fino ad oggi: palloni masticati, poco ritmo, poca qualità, tanti rischi sulle palle inattive come quella che ha permesso a Gila di portare la Lazio in vantaggio. Con Pongracic fuori per un risentimento muscolare, Palladino ha comunque deciso di cambiare il centrale difensivo scegliendo Comuzzo anziché Ranieri: la prova del giovane centrale fresco di rinnovo fino al 2028, è stata sporcata in modo decisivo dalla marcatura imprecisa in occasione del gol subito ma, al netto dell’episodio, Comuzzo è piaciuto per fisicità e personalità

Tornati negli spogliatoi però, finalmente Palladino ha avuto il coraggio di cambiare non solamente il modulo di gioco, passando dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1, ma soprattutto gli interpreti. Fuori i distratti ed imprecisi Quarta e Biraghi (ancora una volta insufficiente la prova da centrale difensivo) il tecnico viola ha ricomposto la linea a 4 abbassando Dodo’ e Gosens (un po’ sacrificato nel nuovo ruolo) sulla linea difensiva, ed ha finalmente messo in mostra il gioiello del mercato estivo, quel Gudmundsson che ha impiegato appena 180 secondi per guadagnarsi e realizzare il rigore del pareggio. Nella ripresa si è vista finalmente una Fiorentina coraggiosa e pronta a ribaltare l’azione velocemente grazie alle sovrapposizioni dei due terzini ed alla capacità di recuperare palla spesso in posizione più vicina alla porta avversaria. In fase difensiva poi, i 4 difensori sono riusciti ad arginare meglio l’ampiezza del gioco laziale così abile a sfruttare ottimamente le fasce esterne. La speranza è che si sia trovata la quadratura del cerchio, con la capacità di dare finalmente equilibrio ad una squadra che troppe volte in questo scorcio di stagione ha preso imbarcate anche contro compagini mediocri. Certo è che il messaggio del secondo tempo è stato piuttosto chiaro: Dodo’ quando ha tanto campo davanti da attaccare riesce a prendere in velocità gli avversari e torna ad essere un fattore, Bove riportato nel suo ruolo di centrocampista anziché in quello di trequartista è un calciatore prezioso, lo stesso Cataldi in un centrocampo più muscolare si trova maggiormente a suo agio. Non dimentichiamoci mai che però la differenza la fanno sempre i calciatori e Gudmundsson ha cambiato la gara, togliendo peso e responsabilità a compagni che dopo il suo ingresso sono sembrati più leggeri.

Adesso ci aspetta un’altra settimana intera per poter lavorare insieme, conoscersi e sperimentare nuove soluzioni: domenica il derby di Empoli dovrà dare conferme importanti!

IL BUONO

  • Gudmundsson: non poteva esserci un esordio migliore. Seppur ancora appesantito fisicamente, gioca molti palloni, regala passaggi filtranti, ma soprattutto conquista e realizza il rigore che cambia la partita. E quei calzettoni abbassati mi esaltano non poco!
  • De Gea: mamma mia che portiere che abbiamo!! La parata del primo tempo su Dia è semplicemente mostruosa, con una rapidità di andare giù ed una capacità di respingere la palla da fenomeno. Se sento nuovamente qualcuno invocare Terracciano, non gli parlo più!
  • Dodò: dopo alcune prove incolori, ieri contro la Lazio il terzino brasiliano è finalmente salito di livello. Con il cambio modulo, tornato a giocare più lontano dalla porta, è riuscito a saltare l’avversario diretto con più facilità ed è arrivato sul fondo con continuità. Oltre a guadagnare il rigore decisivo, ha servito un cioccolatino sulla testa di Kean che è stato malamente sprecato. Se il brasiliano torna quello vero, con lui e Gosens ci divertiamo!
  • 4-2-3-1: continuo a pensare che non siano i moduli a far vincere le partite, ma il cambio di atteggiamento difensivo è stato chiarissimo. Ranieri è tornato ad essere convincente, Comuzzo ha sbagliato pochissimo ed i raddoppi di Gosens e Dodò hanno aiutato moltissimo i centrali difensivi. Quando i singoli non sono eccelsi, serve l’aiuto del reparto e la possibilità di non doversi giocare l’uno contro uno in spazi di campo troppo grandi. Certo adesso si aprirà il problema Biraghi ma intanto sono arrivati i tre punti ed è la cosa più importante. Avanti così!

IL BRUTTO

  • Palle inattive: non è accettabile per una squadra di Serie A continuare a subire rete non appena gli avversari calciano un angolo o una punizione in modo pericoloso. Dopo il colpo di testa vincente di Gila, i viola hanno rischiato tantissimo quando Guendozi ha colpito l’incrocio. Dopo aver cambiato assetto difensivo, è necessario migliorare anche queste situazioni!

A voi per i commenti!!

6 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Non siamo ancora al di là del guado per cui andrei piano sui commenti entusiastici che si legge, non mi riferisco a voi. Chi dopo il 1° tempo avrebbe scommesso una vittoria della Fiore?. Io credo nessuno, ho pensato che se pareggiavamo la partita sarebbe stato grasso che cola. Ragazzi! ci hanno preso a pallonate per tutto il primo tempo, regredendo nel gioco rispetto alla partita con l’Atalanta. Con loro almeno ce la siamo giocata alla pari per larghi tratti della partita, soprattutto nel primo tempo, pur prendendo 3 gol e sono più forti della Lazio. Poi piano piano la partita si è equilibrata grazie ad un nuovo assetto tattico con i centrali di difesa a 4 più vicini fra loro e soprattutto con l’inserimento di Gudmundsson (facciamo Albert che è più facile scriverlo) sulla trequarti. Giocatore eclettico lo trovi a giocare in mezzo al campo come in attacco con personalità sorprendente. Speriamo non gli pesi il processo a carico in corso o si distragga in altre cose visto che ora è in una società più in vista rispetto al Genoa. Riguardo al discorso sulla fiducia in Palladino trovo giusto dare tempo per formare la squadra, stabilire le gerarchie e trovare gli assetti tattici giusti. Per questo bisogna ringraziare la nostra lungimirante proprietà che gli ha disposto il centrocampo, che ora gioca titolare, gli ultimi 3 giorni di mercato e Palladino lo ha rimarcato nell’intervista prepartita di Fiorentina-Lazio. Certo è che dopo 4 giornate di campionato e due di Conference una qualche modifica, visto il gioco scandaloso messo in mostra fino ad allora, era doveroso aspettarsela. Il paragone con Italiano non sussiste in quanto con lui siamo partiti a razzo con il 433 per poi esaurirsi con il tempo non avendo interpreti adatti. Con l’Islandese che io metterei dietro le due punte con un 4312 voglio vedere anche Adli che mi sembra un buon giocatore in cabina di regia.

    Ciao

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    • Ciao Roberto! Alla fine del primo tempo sembrava un miracolo pure il pareggio! Anche perché con la Lazio che gioca 4231 i loro esterni offensivi riuscivano ad allargare la nostra difesa facilmente. Albert è assolutamente il giocatore che può fare svoltare ma sono d’accordo sul non caricarlo troppo… né lui né Kean che non mi sembrano calciatori con leadership. Anche a me piacerebbe molto vedere più in campo Adli, ma al momento cerchiamo di trovare equilibrio e punti, per il resto c’è tempo. A presto!

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  2. La mia perplessità riguardo all’acquisto di De Gea era legata soprattutto al fatto che secondo me c’erano delle lacune più urgenti da colmare: infatti al momento in cui l’abbiamo annunciato mancavano ancora il regista con cui rimpiazzare Arthur e un centravanti da 20 gol sicuri che facesse retrocedere Kean a riserva. Alla fine il regista è arrivato (anche se si tratta di un giocatore qualunque come Cataldi), il centravanti da 20 gol invece no, e quindi ci toccherà andare avanti almeno fino a Gennaio con Kean.
    Riguardo al fatto che Gosens possa far retrocedere Biraghi a riserva, a differenza tua io non lo considero un problema. Quando Galliani ebbe l’occasione di comprare Nesta la colse al volo, non è che disse “Evito di comprarlo perché altrimenti Costacurta andrebbe in panchina”: allo stesso modo, Pradé ha avuto l’occasione di comprare Gosens e ha fatto benissimo a coglierla, e se quest’acquisto farà storcere la bocca a Biraghi ce ne faremo una ragione. Soltanto nelle piccole squadre si ragiona dicendo “Questo è un intoccabile, quindi nel suo ruolo dobbiamo comprare uno 10 volte più debole”: nelle grandi squadre invece in ogni ruolo ci sono 2 giocatori di pari livello, e se a uno dei 2 non sta bene quella è la porta. Ergo, se la Fiorentina vuole diventare una grande squadra non può essere succube degli eventuali capricci di Biraghi.
    Tra l’altro è proprio per questo motivo che non abbiamo vinto nulla durante il primo ciclo di Prandelli: perché a quei tempi c’era un gruppetto di senatori che pretendevano di giocare titolari per diritto divino, e quindi ogni volta che la società comprava qualcuno in grado di soffiargli il posto loro lo emarginavano e lo costringevano a cambiare aria dopo una stagione al massimo. Se invece loro avessero accettato all’interno del gruppo i giocatori comprati dalla società nel corso degli anni, almeno un trofeo l’avremmo vinto di sicuro.
    Passiamo all’allenatore. Come sai per me il buongiorno si vede dal mattino, nel senso che una cosa o funziona subito o non funzionerà mai. Se aspetti a cambiare la situazione non potrà che peggiorare. Di conseguenza per me Palladino era da cacciare già dopo le prime 3 disastrose partite, e il mio parere non è cambiato di una virgola. Anzi, si è rafforzato dopo le sue surreali dichiarazioni post Atalanta – Fiorentina: “Per i primi 44 minuti abbiamo mostrato grande solidità difensiva, poi in un minuto e mezzo abbiamo commesso 2 errori”. Che è un po’ come dire: ho guidato con grande attenzione per 44 minuti, poi mi sono distratto per un minuto e mezzo e ho messo sotto 2 persone. Ma che discorso è? Così come alla guida devi essere concentrato dall’inizio alla fine, allo stesso modo se fai il calciatore professionista non puoi permetterti un minuto e mezzo di blackout. Peraltro questa dichiarazione oltre ad essere ridicola è anche falsa, perché Retegui ci aveva fatto gol al 20′.
    Nonostante la mia avversione per Palladino, gli devo riconoscere che ha avuto l’umiltà di ammettere i propri errori e di fare marcia indietro sulla difesa a 3, che palesemente non era adatta alla nostra squadra. Adesso che abbiamo sistemato la difesa e trovato qualcuno in grado di fare i gol che non farà Kean (ovvero Gudmundsson), guardo al futuro con ottimismo.

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    • De Gea alla fine dell’anno ti regalerà almeno 10 punti in più rispetto a Terracciano e questo ti può permettere un salto molto importante. Quanto a Biraghi, probabilmente mi sono spiegato male: per me il problema non sussiste, anzi sarei lieto di vederlo più spesso fuori, ma ho paura che questo crei problemi tra la squadra, il tecnico e la società di cui Biraghi è il riferimento nello spogliatoio. Quanto a Palladino invece, non sono d’accordo: credo che tutti abbiamo il diritto di sbagliare e di avere il tempo necessario a lavorare. Ti ricordo che il nuovo allenatore ha avuto il centrocampo titolare solo tre giorni prima della terza gara di campionato… E volevi mandarlo via prima di avere a disposizione la squadra? La preparazione è stata fatta con la primavera e gli scarti in uscita…come fai a giudicare il lavoro di una persona che deve dirigere una squadra, se quella squadra non l’hai mai avuta?

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      • Certamente, può darsi che nel caso di Palladino io sia stato troppo precipitoso. E se vedrò dei segni di miglioramento, sarò il primo a riconoscere il mio errore, perché ho sempre trovato indisponenti le persone che negano l’evidenza pur di non ammettere di aver torto. Ad esempio, se ti ricordi l’anno scorso scrissi che Zirkzee non era buono, poi l’ho visto dribblare Milenkovic con una facilità irrisoria e a quel punto ho riconosciuto spontaneamente che mi ero sbagliato.
        Nel commento precedente non ho sottolineato un dettaglio: Gudmundsson ha avuto il coraggio di battere il secondo rigore, e questo è un segno di grandissima personalità. E’ esattamente ciò che mancava a questa squadra, quindi spero che abbiamo trovato un trascinatore anche a livello mentale, non soltanto tecnico. Grazie per la risposta! 🙂

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        • Anche io non sopporto quelli disonesti intellettualmente, gente di cui diffidare sempre! Credo che qualche segno di miglioramento, con alcuni calciatori finalmente a loro agio in un ruolo più congeniale (come Cataldi, Bove e Dodo’), nel secondo ci siamo stati. Certo è che di strada ne abbiamo ancora tanta da fare! Quanto poi a Gudmundsson assolutamente d’accordo!!! Personalità, tecnica in velocità e voglia di indossare questa maglia….il top!!

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