Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – TORINO = 1 – 1  

Iniziano a scarseggiare anche le parole.

Dopo l’indecente sconfitta di Monza, la Fiorentina riesce a non vincere nemmeno contro un Torino sotto di un gol e con l’uomo in meno dovendosi così accontentare di un altro punto, il secondo nelle ultime sei gare correndo il serio rischio di buttare via tutto ciò che di buono è stato precedentemente fatto. Ed a niente valgono le parole di mister Palladino che parla di bicchiere mezzo pieno, di classifica in linea con gli obiettivi, di statistiche che parlano di quarta difesa del campionato.

Se la settimana, a detta del tecnico viola, era servita per fare il punto della situazione all’interno del gruppo e per ritrovare la serenità e gli automatismi allora mi sa che siamo ai titoli di coda. I viola si sono presentati al cospetto di una squadra incerottata con la cosiddetta formazione tipo e con l’inserimento di Folorunsho al posto di Sottil nel consueto 4-2-3-1. L’ultimo arrivato dal Napoli è stato tra i più convincenti perché è riuscito a dare quella fisicità che purtroppo è mancata nelle ultime settimane e che è continuata a mancare in altri reparti come la difesa. L’idea iniziale di Palladino è stata quella di fotocopiare la Fiorentina ammirata fino allo sfortunato episodio di Bove senza però considerare che, nel frattempo, gli avversari hanno studiato la squadra viola prendendo le contromisure alle trame offensive e trovando la chiave per attaccare la porta di De Gea. Il Torino ha giocato una partita onesta, non certo scintillante, ma che alla fine ha permesso a Vanoli e soci di portare a casa un punto molto prezioso.

La Fiorentina invece ha giocato l’ennesima partita mediocre, una gara in cui non è riuscita a sviluppare trame convincenti e che è dipesa dalle giocate individuali di calciatori in netto calo fisico e tecnico. Adli è stato nuovamente un fantasma, oltre ad essere il protagonista involontario insieme a Comuzzo del disastro in occasione del pareggio granata, Colpani è stato irritante al limite dell’oltraggio personale e solamente un allenatore come Palladino (che lo ha sponsorizzato e voluto a Firenze) poteva tenerlo in campo per 89 minuti, Dodo’ sembra aver perso lo smalto di inizio anno ed anche De Gea purtroppo non fa più i miracoli ai quali ci aveva abituato. Menomale che Mandragora, chissà perché così poco utilizzato, ha giocato una partita più che discreta sia in fase difensiva che in quella offensiva e Kean è tornato a fare gol.

Resta negli occhi di tutti i tifosi una prova a tratti disarmante per la lentezza della manovra, la mancanza di saggezza nella gestione della gara, l’assoluta inesistenza di idea di calcio, la gestione dei cambi incomprensibile: considerando che giocavamo contro una squadra arroccata in difesa e con l’uomo in meno non era proprio possibile giocare con Beltran insieme a Gudmundsson visto che avevamo appena subito il pareggio? E comunque era proprio necessario sostituire il numero 10 islandese anziché Colpani o un difensore? E poi perché aspettare così tanto ad inserire l’unico giocatore che ha gamba e strappo sulla fascia, cioè Sottil?

La stragrande maggioranza dei tifosi viola hanno contestato per mesi Vincenzo Italiano che, con una rosa nettamente più scarsa, aveva una squadra riconoscibile, con un’idea di gioco a cui aggrapparsi anche nei momenti di difficoltà: adesso con un attaccante come Kean, un portiere come De Gea, un esterno come Gosens non riusciamo a vincere con un Torino incerottato e senza un minimo di qualità in campo!! Quanto ancora dobbiamo aspettare prima che qualcuno prenda una decisione coraggiosa?

E della società, che per bocca di Commisso aveva chiesto scusa per lo scorso mercato di gennaio, abbiamo notizie? Una società che è rimasta per 20 giorni inchiodata su un obbiettivo di mercato, Luiz Enrique, che aveva appeso il cartellino del prezzo a 30 milioni con i viola sempre fermi a 20. Una società che ancora non è riuscita a piazzare tutti quegli esuberi che già sappiamo non fare parte del progetto tecnico del mister ma che continuano a fare parte del gruppo. Una società che ieri decide di non fare andare nemmeno in panchina due calciatori come Ikone’ e Kayode che, viste le ennesime prestazioni deludenti di Colpani e Dodo’, forse potevano fare comodo….

Dispiace per la classifica, per la città, ma soprattutto dispiace per noi tifosi, quelli che vivono a Firenze o quelli che vengono da lontano, dalla Toscana, dall’Italia ma anche da altri paesi come Steven, l’amico di Sunderland di cui avevamo già parlato, che questo weekend era accompagnato dai figli Francesca e Josh….

Un minimo di vergogna di fronte a queste persone Palladino e soci la proveranno mai?

IL BUONO

  • Kean: anche stavolta di palloni giocabili se ne vedono pochissimi, ma nonostante ciò timbra l’ennesimo gol della stagione. Insieme a De Gea il miglio acquisto per distacco. Pensate a cosa sarebbe stata questa Fiorentina con Nzola o Belotti…..
  • Gosens: in netta crescita fisica, uno degli ultimi a mollare. Oltre a ciò che fa in campo, mette leadership ed intelligenza nelle dichiarazioni post partita. A lui dovrebbero dare la fascia, altro che a Ranieri o Dodò!!
  • Mandragora: se solo penso che a Monza abbiamo dovuto vedere Richardson, mi viene da piangere. E se penso che devo parlare così di un calciatore del livello di Mandragora mi viene una crisi di nervi. Resta però un vero soldatino, uno di quei calciatori che in rosa vorresti avere sempre!

IL BRUTTO

  • Comuzzo: mi dispiace mettere un giovane dietro la lavagna, ma il buon Pietro è in apnea orma da settimane e gli errori iniziano ad essere tanti. Ma dargli un turno di riposo no?
  • Adli: dalle stelle alle stalle in pochi mesi. Del giocatore sempre dentro il gioco, pulito nel giro palla e pronto a mettersi a disposizione dei compagni non c’è più traccia. Che fosse lento lo si vedeva anche prima, ma adesso che la squadra non lo aiuta pare un pachiderma. Così non serve.
  • Colpani: semplicemente impresentabile. Non salta mai l’uomo, incespica sul pallone, non si prende mai una responsabilità. Menomale non abbiamo l’obbligo di riscatto….

A voi per i commenti!!

7 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Ieri si è certificato con tanto di timbro e firma sul documento la crisi della squadra. Se uno aveva a riguardo qualche dubbio dopo Monza, ammesso ce ne fosse stato bisogno, ieri questi dubbi sono stati fugati definitivamente. E’ una crisi di non facile risoluzione e temo ci vorrà del tempo per essere superata. Non facile perché ancora Palladino non ha capito come questa squadra con le sue caratteristiche debba giocare per esprimersi al meglio e magari sia mai ritornare a vincere. E questo è colpa sua è innegabile. Però se ci pensiamo bene si è costruito una squadra caratterialmente e anche fisicamente fragile. Non si è capito quale è lo standard di oggi per vincere le partite, che hanno invece le squadre che ci precedono e anche quelle che ci sono appena sotto: corsa, fisicità, grinta, centimetri, tutti questi elementi corredati possibilmente da buoni piedi e coraggio nell’andare a saltare l’uomo e andare al tiro. Tutte queste qualità o alcune di esse noi non ce l’abbiamo. Abbiamo tutto sommato buoni giocatori e fino a che sono sostenuti dalla condizione atletica ottimale e dall’entusiasmo (in un equilibrio quanto meno precario) la squadra regge il confronto, quando viene a mancare uno solo di questi fattori tutto si sfalda inesorabilmente. Avete notato differenza sostanziale tra la Fiore e il Torino in inferiorità numerica?, certo il Toro ha abbassato il baricentro del gioco e poi ha fatto muro vincendo tutti i duelli aerei e anticipando costantemente chi si avvicinava per il tiro. Folorunsho è entrato bene in partita e sicuramente darà una grossa mano alla squadra. Volevo dire è bastato l’incidente di Bove e il venire meno della forma fisica di alcuni, mi riferisco a Cataldi, Adli lo stesso Dodò perché l’incantesimo delle 8 partite vinte finisse. Lasciando perdere Colpani acquisto sciagurato da addebitare giocoforza a Palladino. Per come dicevo prima la colpa deve essere addossata anche alla società. Mi direte: sono acquisti condivisi anche da Palladino, vero, ma Palladino è giovane, un emergente ed ha per questo motivo anche il diritto di sbagliare; d’altronde è stato scelto per iniziare un nuovo ciclo e non credo per entrare in zona champions (come ha incautamente parlato nell’intervista dicendo che i risultati sono in linea con gli obiettivi). La società no, Pradè è troppo esperto per non capire le dinamiche del calcio di oggi. Come se ne esce da tutto questo? Non credo con l’esonero dall’allenatore, a questo punto l’unica soluzione è il mercato. Anche se siamo al 20 Gennaio e non risultano, come al solito, trattative avviate con elementi che ci servirebbero come il pane: un vice Kean (avete notato che non se ne parla più?), un esterno alto capace di tirare almeno in porta e “casualmente” fare anche qualche gol, altro centrocampista di fisico e corsa per far rifiatare Adli e Cataldi o in alternativa a Mandragora, un vice Dodò se Kaiode va via… insomma non sarà facile. Dispiace perché rischiamo di buttare via anche quest’anno. Ho finito di incazzarmi tutte le domeniche da qui in avanti la vedo dopo i risultati e dipende quali siano. Ora prendo una pausa, se mi riesce, dallo scrivere tanto finisco poi per dire le stesse cose.

    Ciao

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    • Ciao Roberto! Innanzitutto spero che tu continui a scrivere almeno qui e nel contempo un po’ ti invidio visto che riesci a staccare da questa maledizione di colore viola. Hai ragione, la crisi è di difficile risoluzione perché purtroppo la società in estate non è riuscita a fare quella rivoluzione che sarebbe stata necessaria. Questa situazione mi ricorda, almeno in parte, quella che vivemmo la prima stagione dopo la gestione Prandelli: allenatore nuovo, ma rivoluzione fatta a metà con alcuni dei senatori ancora nello spogliatoio. Ci manca fisicità in tutte le zone del campo e ci manca qualità negli ultimi 16 metri: in questo deve intervenire la società, ma non è possibile essere oltre metà gennaio ed avere una squadra che non ha uno straccio di gioco riconoscibile. Questa è la più grande colpa di questa stagione e questa colpa ha un nome ed un cognome…. Raffaele Palladino!

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    • Anch’io sono inquietato dal fatto che non si parli più del vice – Kean e in particolare dell’operazione che ci permetterebbe di comprarlo, ovvero lo scambio Kouamé – Sanabria. La trattativa è stata in salita fin dall’inizio (perché Kouamé pensa di essere troppo bravo per una squadra come il Torino, rendiamoci conto), ma dato che almeno dalla parte di Sanabria c’era la volontà di cambiare maglia speravo che alla fine l’affare andasse in porto. Invece pare che alla fine ci toccherà andare avanti con Kean unico centravanti da qui a Maggio. Comunque è anche per questo che è importante non sbagliare gli acquisti: non solo perché ti fanno perdere punti sul campo, ma anche perché poi non riesci a darli via, e quindi ti impediscono di sostituirli con dei giocatori più forti. Vale per Kouamé ma anche per Ikoné, che sta facendo le bizze in maniera ancora più accentuata: prima pretende di andare via a titolo definitivo, poi quando Pradé gli ha trovato qualcuno disposto a prenderlo con quella formula (i Chicago Fire) Ikoné dice che non gli va bene neanche così perché il campionato non è competitivo. Cosa si aspetta, che venga a prenderlo il Real Madrid? L’unica consolazione di questi giorni è aver schivato il bidone Luis Henrique: stavamo per spendere 30 milioni per uno che in Europa aveva già fallito (peraltro giocando con il Betis Siviglia, non in uno squadrone dove partiva dietro a dei fuoriclasse), invece per fortuna i russi dello Zenit ne hanno offerti 33 e ce l’hanno soffiato.

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        • Su Ikoné sono pessimista anch’io, perché neanche la mancata convocazione per la partita con il Torino l’ha indotto a ripensarci riguardo al suo rifiuto ai Chicago Fire. Sull’operazione Kouamé – Sanabria invece voglio essere ottimista, e sperare che Sanabria venga anche qualora Kouamé ribadisse il suo rifiuto al Torino: abbiamo troppo bisogno di un giocatore con le sue caratteristiche, e arrivati al 21 di Gennaio difficilmente troveremmo un centravanti di riserva migliore di lui.

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  2. Ieri a pochi minuti dalla fine Beltràn ha fatto una torre per Colpani, che si è ritrovato solo davanti al portiere: nonostante ciò, non se l’è sentita di tirare in porta. Lì ho capito che Colpani è un giocatore divorato dalla paura. Il terrore puro che gli impedisce di provare a dribblare il suo marcatore, gli impedisce di tirare in porta anche quando ci sono tutte le condizioni per fare gol. E’ un problema irrisolvibile, perché le palle sono un dono innato, o ci nasci o non ce le avrai mai: di conseguenza, dato che sotto quest’aspetto Colpani non ha margini di miglioramento, dobbiamo rassegnarci all’idea di aver buttato i soldi spesi per il suo cartellino e metterlo in panchina. Se continuiamo a mandarlo in campo oltre ai soldi buttiamo via anche dei punti in classifica.
    Tu dici che Folorunsho è stato il migliore perché era il calciatore fisicamente più in palla. Io ti rispondo che è stato il migliore per un altro motivo, ovvero il fatto che essendo arrivato da poco non è stato influenzato dalla cappa di negatività che avvolge i nostri giocatori da quando i risultati hanno cominciato a fare pietà. Colpani è l’esempio più evidente, ma vale un po’ per tutti.
    Un altro punto su cui non sono d’accordo è quello in cui dici che Adli ha giocato male. E’ vero, sul gol del Torino si è fatto rubare palla da Gineitis, ma lì è da capire se ha più colpa lui o Comuzzo che gli passa la palla in una zona in cui c’erano diversi giocatori avversari. Inoltre, Adli ha avuto il grande merito di non demoralizzarsi dopo quest’errore, perché poco dopo ha fatto uno dei suoi soliti lanci precisissimi: di conseguenza,
    Hai perfettamente ragione invece quando dici che ieri Kayode avrebbe giocato meglio di Dodò, per un motivo molto semplice: Dodò è fisicamente piccolo. Di conseguenza, quando deve marcare un colosso come Njie non ce la fa assolutamente a contenerlo. Tra l’altro faccio presente che Njie ha giocato quasi tutte le partite del Torino, quindi era molto prevedibile che Vanoli l’avrebbe impiegato anche contro di noi, e anche che Dodò sarebbe andato in sofferenza contro un giocatore molto più alto e più grosso di lui. E invece il nostro allenatore non l’aveva previsto, altrimenti avrebbe messo Kayode. Questo significa che Pagliaccino non studia gli avversari, e per un allenatore di serie A è una lacuna enorme.
    Insomma, Pagliaccino non studia gli avversari, non riesce a scuotere la squadra quando è giù di morale e non riesce a trovare nuove idee quando gli avversari trovano le contromisure per il suo sistema di gioco. E non ho ancora citato il suo difetto più grande, ovvero l’incapacità di scegliere la formazione migliore: ad esempio, capisco che si senta obbligato a schierare Colpani perché l’ha fatto comprare lui, ma lo vedrebbe anche un cieco che in questo momento Beltràn è meglio di Gudmerdsson. Tirando le somme, mi pare che ci siano abbastanza elementi per un esonero. E ritengo che questa mossa vada fatta subito, perché se il nuovo allenatore subentra a mercato chiuso rischiamo che si ritrovi a gestire degli uomini inadatti al suo sistema di gioco. Se invece lo prendiamo adesso, in 10 giorni si fa comprare i giocatori che vuole lui e siamo a cavallo.

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    • Ciao Wwayne!
      Colpani purtroppo è un pavido e lo dimostra il fatto che la sua carriera era sbocciata a Monza e non a Bergamo dove ha fatto il settore giovanile. Firenze era ed è la sua grande occasione, ma mi sa che tra 6 mesi farà il viaggio di ritorno. Quanto ad Adli non sono assolutamente d’accordo: sul gol l’errore più grande è certamente di Comuzzo, ma lui avrebbe dovuto venire incontro anziché aspettare la palla da fermo. Non solo, ma ha giocato sì tanti palloni, ma quasi tutto in orizzontali e del tutto scontati. Da uno come lui mi aspetto e pretendo di più! Folorunsho certamente in questo momento ha la testa più libera ma, oltre a ciò, ha dimostrato di avere voglia di fare quella corsa in più per il compagno che purtroppo troppi viola ultimamente non fanno più.
      Quanto infine a Palladino, come ho scritto su questo blog, per me la sua corsa sarebbe finita dopo Monza. Adesso tocca alla società.

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