Il buono, il brutto, il cattivo

NAPOLI – FIORENTINA = 2 – 1  

Come le ciliegie: non è il titolo dell’ultimo singolo di Alfa, ma quello di questo scorcio di stagione viola.

Si passa da una sconfitta ad un’altra, una dopo l’altra appunto come le ciliegie, ed ormai sembra che quasi tutto l’ambiente viola sia assuefatto alla capitolazione continua. Con quella di Napoli, la Fiorentina ha perso 5 delle ultime 6 partite e 9 delle ultime 16, in classifica è ormai scivolata a 5 punti dal Bologna, è stata scavalcata dalla Roma ed è tallonata dal Milan che si trova a un punto di distanza. Non solo, ma nonostante le dichiarazioni lunari di Palladino e Prade’ (che sia arrivata la chiamata dagli States per rimetterlo in riga?), la Fiorentina ha giocato l’ennesima partita insipida senza capo né coda, con l’unico intento di chiudersi dietro la linea della palla e provare a ripartire con pallonate a casaccio alla ricerca di un Kean commovente. Nella prima frazione di gioco i viola hanno fatto quasi tenerezza con il Napoli che sembrava essere “impegnato” nell’amichevole del giovedì contro la sparring partner di turno. Un’inferiorità imbarazzante, con una pochezza di idee da fare vergognare un qualsiasi allenatore tranne il nostro che, nelle dichiarazioni dopo la gara, ha addirittura lodato la prestazione della propria squadra nella sua interezza!!!

Palladino, colui che ha avuto l’ardire di cambiare due difensori su tre per farli rifiatare, ma che avrebbe potuto dare un segnale di coraggio in occasione della seconda sostituzione magari con l’inserimento di Beltran ed il conseguente passaggio alla difesa a 4, ci ha deluso nuovamente con il solito stucchevole copione riproposto fino al novantesimo, anche quando i viola avevano dimezzato le distanze grazie alla magia della coppia Kean Gudmundsson. Gli ultimi 10 minuti rabbiosi dei viola poi, hanno mostrato almeno la voglia di provare a recuperare un risultato che avrebbe avuto del miracoloso viste le ripetute parate di De Gea ed il dominio assoluto partenopeo per almeno 65 minuti di gioco.
Resta la sensazione di una squadra che non riesce in alcun modo a sfruttare le qualità dei calciatori che la società ha messo a disposizione del mister: Fagioli, nonostante chiunque abbia ormai visto che deve essere il fulcro del gioco viola è stato nuovamente impiegato da mezz’ala, Ndour è divenuto titolare fisso probabilmente solo per la sua fisicità importante, Kean è stato costretto a correre come un disperato in tutte le zone del campo in cerca di un pallone giocabile. Oltre alle oggettive difficoltà della fase offensiva, i viola continuano ad imbarcare acqua anche dietro. Dopo i tre gol subìti in Grecia, altri due a Napoli in un pomeriggio in cui, nonostante l’errore sul primo gol, De Gea è stato uno dei protagonisti assoluti della partita!

In vista della gara da dentro-fuori di giovedì, i segnali non sono certo confortanti anche se la differenza nella qualità dei calciatori tra la Fiorentina ed il Panathinaikos potrebbe e speriamo dovrebbe far pendere l’ago della bilancia dalla nostra parte. Mentre il campionato sta andando ormai in malora, speriamo che i viola abbiano un sussulto di orgoglio almeno in Conference League per non ritrovarsi già a metà marzo senza alcun obiettivo raggiungibile. 

IL BUONO

  • Kean: cosa vogliamo chiedere di più a Moise? Lotta su tutti i palloni, si inventa occasioni anche quando gli arrivano palloni innocui, inventa un assist fantastico per il compagno di reparto Gudmundsson. Se solo giocassimo a calcio….
  • Gudmundsson: torna titolare dopo una vita e non può certamente essere al massimo. Nonostante ciò, cerca in ogni modo di essere utile alla squadra venendo a prendersi il pallone dai difensori per provare a fare salire i compagni. Segna poi un gol bellissimo con un destro imparabile. Sicuri non sia da riscattare?
  • Fagioli : una luce in mezzo al buio. Come dico da quando lo abbiamo preso, possiede la capacità di fare alcune giocate che non ha nessun altro. Vede il gioco, è tecnicamente fortissimo, ha personalità. Non deve più uscire dall’undici iniziale!

IL BRUTTO

  • Dodò: già scherzato da Spinazzola nella gara d’andata, non ha miglior fortuna al ritorno. Sembra spento, sgonfio, goffo. In avanti non salta mai l’uomo, in difesa viene spesso soverchiato. Non capisco perché non possa riposare….ah no, non abbiamo un’alternativa!!
  • Cataldi: lontano parente del centrocampista ammirato ad inizio stagione, fa quasi rimpiangere Mandragora. Dominato fisicamente dai centrocampisti del Napoli, recupera pochi palloni ed è nullo in fase di riproposizione. Danilo dove sei finito?
  • Ndour: l’occasione finale calciata in rimessa laterale è solo l’ultimo errore di una partita giocata sempre in ombra. Deve marcare a uomo McTominay e lo limita abbastanza bene, ma manca completamente nella metà campo avversaria. Serve di più, molto di più!

A voi per i commenti!!

7 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Non mi scandalizzo per la partita di domenica e per il risultato, c’era da aspettarselo. La Fiore è una squadra impaurita che non crede più in quello che fa, ne è l’emblema la prova di Dodò, lui si per me è stata una vera sorpresa. Mai visto un Dodò cosi rassegnato in una gara infarcita di errori, forse mi ricorda le prime uscite con Italiano, che non riesce nemmeno a superare l’uomo sulla corsa che è il suo piatto forte. La squadra è priva di identità non più consapevole dei propri mezzi, insomma non ci crede più. Colpa di Palladino? sicuramente, oramai mancano 10 partite alla fine e poi toglierà il disturbo finalmente. Ma è tutta colpa sua? Io non credo sinceramente. Si è costruito una squadra fragile dove manca un ossatura su cui contare che vada dalla difesa al centrocampo e alla trequarti, il terminale offensivo rappresentato da Kean è l’unico che mantiene le promesse. La mancanza sul campo di Bove e il perdurare dell’assenza di Adli, il desaparecidos fatto di vetro purtroppo, sono fattori che hanno inciso negativamente sul rendimento della squadra. Tu ora puoi cambiare assetto, giocatori in tutte le zone del campo, non risolvi nulla. E’ sulla testa il problema, singolarmente sono buoni giocatori, non dei fenomeni, rendono al meglio se hanno vicino compagni che li spronano li guidano. Per esempio a centrocampo: tra Cataldi, Folorunsho, Mandragora, Ndour, Richardson e metto pure Fagioli, alla 28° giornata di ritorno stento ancora a trovare chi possa essere il titolare in questo momento per un centrocampo da squadra di livello, si intende un posto in Europa League. E’ chiaro che in prospettiva, mi riferisco tra qualche anno, ci sono buoni giocatori su cui lavorare per farli crescere: Fagioli in primis, Ndour, Richardson, ora danno contributo pari a zero se non pochissimo alla causa. Venendo alla partita con il Napoli è chiaro che se difendi cosi basso, in alcuni momenti c’erano 6 difensori in linea, quale risultato puoi ottenere se non sperare che gli altri si stanchino o facciano qualche errore in difesa. Poi sempre con lanci lunghi in avanti nella speranza di trovare Kean al posto giusto. Devi presidiare il centrocampo e fare gioco sulla trequarti, compatibilmente con quello che l’avversario ti concede sia chiaro, per poter trovare le imbucate giuste per Kean o qualsiasi altro si trovi ad andare dentro. Vedo raramente triangolazioni o sovrapposizioni sulla metà campo avversaria. Palladino ci deve mettere una pezza ma non credo che oramai possa farcela. Non ci resta che la Conference dove anche lì si sta balbettando non poco, insomma è un casino altro anno buttato.

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    • Ciao Roberto, tutto assolutamente condivisibile, ma la voglia di superarsi e di credere in ciò che fanno chi gliela deve dare se non Palladino ed il Presidente? Io dissento dalla mancanza di personalità dei calciatori perché Fagioli ha già giocato perfino in Champions ed ha mostrato più volte di saper prendere per mano la squadra: certo se giocasse di più e facesse il centrale sarebbe probabilmente meglio! Non solo, ma anche Cataldi è stato il capitano della Lazio in Europa League e Gosens ha fatto le migliori competizioni internazionali. Io credo semplicemente che i calciatori non sappiano cosa fare in campo e vanno in confusione….poi magari mi sbaglio ma la rosa è clamorosamente migliore di quella delle ultime stagioni ed i risultati e la qualità del gioco clamorosamente peggiore… Che tristezza

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    • Secondo me sei troppo duro con Richardson e soprattutto con Folorunsho. Il primo sta cominciando a ingranare, il secondo a mio giudizio può fare il titolare non solo nella Fiorentina, ma in qualsiasi squadra. Non solo per l’impegno che ci mette, ma anche perché ha un talento unico nel correre velocissimo senza mai perdere il controllo della palla. Anche negli ultimi minuti della partita di Giovedì ha fatto un’azione di questo tipo (e se l’ha fatta negli ultimi minuti vuol dire che anche come condizione fisica è davvero al top).

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      • Richardson effettivamente sembra avere una testa diversa, nelle ultime due gare è sembrato tosto, convinto e dentro il gioco fin da subito. Quanto a Folorunsho a me piace tantissimo ma anche in questo caso l’allenatore non lo mette mai nelle migliori condizioni per esprimersi: non gioca mai nel suo ruolo e così è dura. Ma io lo riscatterei sempre!

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  2. La Fiorentina era ottava con Italiano, ed è ottava anche con Palladino. Di conseguenza, sembra che non sia cambiato nulla. In realtà è cambiato tutto.
    Prima di tutto, bisogna considerare che Italiano è arrivato ottavo in una serie A molto più competitiva di quella attuale, in cui nessuna delle squadre più forti di noi attraversava una crisi paragonabile a quella che hanno avuto Juve, Milan e Roma in questa stagione. Inoltre, con Italiano avevi la sensazione che l’ottavo posto fosse poco, perché giocavamo in maniera così brillante che avremmo dovuto essere almeno quarti. Con Palladino invece hai la sensazione che l’ottavo posto sia pure troppo e che a breve caleremo molto più in basso, perché il gioco semplicemente non esiste.
    L’irritazione dei tifosi nei confronti di Palladino è dovuta non solo all’assenza di gioco, ma anche al motivo che hai detto tu nel tuo post: la totale mancanza della capacità di autocritica. Al contrario, lui ad ogni conferenza stampa dice che è soddisfatto della squadra, con l’ovvio fine di preservare la propria panchina. In questo mi ricorda Montella, che quando rischiava di venire esonerato dal Milan ripeteva come un mantra quello “Stiamo migliorando” che diventava sempre più ridicolo partita dopo partita.
    Tu dici che i nostri giocatori sembrano rassegnati alla mediocrità: io ti rispondo che vale lo stesso per noi tifosi. Gli esoneri di Fonseca al Milan, Juric alla Roma e a breve Thiago Motta alla Juventus sono avvenuti su fortissima pressione dei tifosi, che non potevano sopportare la mediocrità in cui erano precipitati; noi invece in questa mediocrità ci sguazziamo dagli ultimi anni della gestione Della Valle, eppure non abbiamo mai fatto nemmeno l’1% del casino che hanno fatto le altre piazze. L’unico segnale di protesta che abbiamo partorito in tutti questi anni è stato il comunicato della Curva Fiesole l’anno scorso, che peraltro arrivò a stagione già ampiamente buttata nel cesso.
    Mi vorrei soffermare in particolare sui tifosi della Roma, che a suon di proteste sono riusciti a far cacciare prima l’artefice del folle esonero di De Rossi (Lina Souloukou), poi il suo sostituto Juric. Al momento dell’addio di Juric la Roma era 15 punti sotto di noi, adesso è a + 1. Il fatto che ci abbiano recuperato 16 punti in 16 giornate la dice lunga non solo su quanto sia calato il nostro rendimento negli ultimi mesi, ma anche su quanto sia importante avere dei tifosi che portano il presidente a fare le scelte giuste quando lui non ha il coraggio di prendere decisioni drastiche da solo.
    Tirando le somme, a mio giudizio i giocatori sono gli unici che assolverei. Condanno invece Pradé per averli comprati, Palladino per non aver dato un gioco alla squadra, Commisso per non aver cacciato né l’uno né l’altro e i tifosi per aver sopportato tutto questo senza muovere un dito.
    Detto questo, per quanto mi riguarda la situazione attuale della Fiorentina (ovvero fuori da tutto in campionato e quasi eliminata dalla Conference) è la migliore possibile. Perché se finissimo la stagione con un altro piazzamento europeo in campionato e un’altra cavalcata dignitosa in Conference, sia Commisso che i tifosi direbbero “Via, tanto schifo un s’è fatto”, e quindi quest’Estate non succederebbe nulla. Se invece sbracassimo in maniera pesante, finendo il campionato nella parte destra della classifica ed eliminati con largo anticipo in campionato, a quel punto FINALMENTE sia il presidente che i tifosi si darebbero una svegliata, e avverrebbe una rifondazione di cui questa squadra ha tremendamente bisogno.

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    • Ciao Wwayne! L’aggravane maggiore di cui non hai parlato è che questa squadra è notevolmente più forte di tutte quelle allenate da Vincenzo Italiano!! Di Palladino e Commisso ho già detto più volte, ma sono contento che almeno te la pensi come me sulla tifoseria!! Già in passato ho scritto che la Curva Fiesole di adesso si è assuefatta forse all’essere stata spostata in Ferrovia: si canta sempre, ma non si è sinceramente capito per che cosa… A Firenze si è contestato aspramente per molto meno! I numeri non mentono mai e quelli della Fiorentina degli ultimi mesi sono impietosi: se togli la vittoria con l’Inter, il ruolino di marcia di Palladino e soci è da zona retrocessione ma non dice niente nessuno…. Io non vorrei pensare male ma da quando c’è questa proprietà c’è una strana luna di miele che non termina mai… Anche per questo sono sempre stato in Parterre: libero di cantare cosa e quando voglio, libero di applaudire come e quando voglio, libero di criticare come e quando voglio perché in Parterre il tifo è differente!!

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