Riparte la Serie A, ma è ancora il mio calcio?

Come tutti voi saprete, tra sabato e lunedì scendono in campo le 20 squadre impegnate nel campionato di Serie A 2021-2022. Il nuovo torneo si aprirà con i campioni d’Italia dell’Inter che affrontano il Genoa e si chiuderà lunedì sera con Sampdoria Milan. Nel mezzo, domenica alle 20,45 la Fiorentina del nuovo mister Italiano se la vedrà con la Roma di José Mourinho tornato in Italia dopo alcune annate deludenti.


Ancora più che nelle ultime stagioni però, al momento non è possibile fare nessuna previsione calcistica di come andrà la stagione perché fino al 31 agosto vedremo la stragrande maggioranza delle squadre vestite in maschera….con giocatori che non verranno schierati perché in trattativa per la cessione, altri calciatori che non si esprimeranno al massimo per la paura che un infortunio possa impedirne il trasferimento, allenatori che non avranno avuto la squadra a disposizione al completo per nemmeno un’ora del ritiro estivo! Capisco che non si possa pretendere di tornare al passato, ma pensare a chiudere il mercato, in tutta Europa, a Ferragosto sanerebbe tantissime situazioni incresciose.

Ecco allora che la nostra amata Fiorentina andrà a Roma senza il terzino destro titolare (visto che la telenovela Lirola sembra essersi sbloccata troppo tardi per avere il sostituto a disposizione), con la difesa privata del capitano a poche ore dal fischio d’inizio ma soprattutto con la variante Vlahovic. Il bomber da cui i viola avrebbero dovuto ripartire, và o resta? Ed a Roma sarà della gara oppure no? E nel caso in cui dovesse essere esentato dalla contesa, Italiano sarà costretto ad inserire Kokorin visto che anche Kouame’ ha lasciato Firenze ma non è stato rimpiazzato…. Del resto ad oggi è arrivato il solo Nico Gonzalez nel reparto offensivo! La Roma intanto, è stata una delle compagini più attive sul mercato grazie all’arrivo del nuovo portiere Rui Patricio, del terzino sinistro Vina e dell’attaccante Abraham, chiamato a rimpiazzare Dzeko.

Ed allora in mezzo a tutti questi dubbi, queste cifre assurde in tempi di crisi pandemiche e gente che perde il lavoro o ne rimane attaccata senza più diritti, lasciatemi mandare un grandissimo in bocca al lupo al Centro Storico Lebowski ed a Borja Valero. Sono stato molto critico nei confronti del calciatore spagnolo nel momento in cui si trasferì all’Inter per motivi che ritrovate anche in alcuni pezzi del blog, stavolta però la scelta di fare da megafono ad un gruppo di ragazzi che dal nulla hanno creato una realtà meravigliosa lo riabilita anche agli occhi dei più critici (insomma il mio 😜😅) . Per chi ancora non lo conoscesse, si faccia una ricerca su Google, un giro sul sito o sulla pagina del Centro Storico Lebowski e sarà travolto da un turbine di emozioni, solidarietà, buoni propositi.

Come dicono loro….”non sappiamo cosa diciamo ma sappiamo cosa vogliamo!!!”

In bocca al lupo…Fate bei sogni, e regalateci nuovamente il calcio che piace a noi!!

Nonostante tutto, ci vediamo lunedì con la rubrica “Il buono, il brutto, il cattivo”!

Tra palco e realtà

Dopo troppi mesi di assenza dovuti essenzialmente all’emergenza sanitaria causata dal Covid 19, Rocco Commisso è tornato a Firenze ed ha dettato la linea. Ha usato parole chiare e nette ma non tutte sono quelle che i tifosi viola avrebbero voluto ascoltare.

  1. La notizia più importante è che il Presidente della Fiorentina si fermerà in città per qualche mese, non per qualche giorno come successo le scorse volte. La decisione di stare vicino alla squadra, alla città, alla società, ben rappresenta l’importanza del momento: tanti nodi sono venuti al pettine ed è arrivato il momento delle scelte definitive.
  2. Il Centro Sportivo: dopo che si è tenuta la Conferenza dei Servizi alla presenza del Comune di Bagno a Ripoli e della Sovrintendenza, sembra si sia finalmente arrivati ad un accordo che permetterà l’avvio dei lavori al massimo all’inizio del 2021. Commisso ha nuovamente fatto presente che più volte la società è venuta incontro alle richieste del Dr. Pessina e soci, adesso è il momento del si o del no. Sono perfettamente d’accordo con la presa di posizione del Presidente viola poiché ancora una volta si rallentano lavori su una zona che precedentemente era completamente abbandonata! L’area in cui sorgerà il Centro Sportivo viola era piena di erbacce, sterpaglie, rifiuti ed alcune palazzine erano anche occupate da spacciatori e senzatetto. Oltre a ciò, si dovrebbe anche pensare all’impatto economico che tali lavori avranno sul tessuto fiorentino: in un momento di crisi come questo, siamo sicuri che far scappare gli investimenti che mirano al recupero di tali zone sia la decisione migliore?
  3. Lo Stadio: Commisso ha avuto parole di grande apprezzamento per la modifica della norma che potrebbe aprire la strada ad un nuovo Franchi, ma ha anche già messo in chiaro che le sue condizioni per investire su Campo di Marte restano le stesse. Il patron vuole il controllo totale sul progetto, tempi rapidi e costi giusti. Qui credo si giocherà una partita a scacchi in cui i giocatori saranno molteplici e sarà necessaria la collaborazione tra Stato, Comune e Società per venirne a capo. E’ chiaro che un nuovo stadio a Campo di Marte non è pensabile senza la realizzazione della tramvia e senza una modifica importante alla viabilità dell’intero quartiere: ciò rischierebbe di creare gli stessi problemi che viviamo oggi. Ad ognuno dovrà spettare la propria parte e credo che in tal senso anche le Ferrovie dovrebbero diventare attore protagonista non solamente con il possibile nuovo parcheggio da 3.000 posti nella zona di loro proprietà, ma anche con il rafforzamento dei collegamenti tra la stazione di Campo di Marte e le altre stazioni. Anche qui, pur rispettando la storia dell’Artemio Franchi, credo sia necessario uno scatto in avanti, un cambio di passo, che faccia diventare Firenze una città più moderna, più ricca, al passo con i tempi.
  4. La squadra: e qui veniamo alle dolenti note (o forse solamente alla pretattica). Commisso ha utilizzato le stesse parole del Direttore Sportivo Pradè: la rosa è pressoché completa anche se di fronte ad un’occasione la proprietà non si tirerà indietro. Sinceramente la cosa non mi convince. Credo sia una posizione di pretattica poiché la scorsa stagione, quando il Patron raccontò che i soldi non erano una problema, tutti i prezzi andarono alle stelle. Ciò detto, non possiamo però negare un filo di delusione: la gestione dei rinnovi contrattuali ad esempio, sembra essersi incanalata su un binario morto e Milenkovic, Chiesa e Pezzella sono ancora ad attendere quel riconoscimento promesso pubblicamente dalla società. Far arrivare tre dei tuoi migliori giocatori in scadenza 2022 senza rinnovo a questo punto della stagione, non mi sembra l’idea del secolo soprattutto se dietro ad uno dei migliori difensori giovani del campionato lavora quel volpone di Ramadani, se uno dei migliori talenti del settore giovanile degli ultimi anni gioca col muso lungo ormai da 1 anno ( e con questo allenatore deve fare il terzino) e se il capitano è appetito da piazze più importanti ma non ha ancora ricevuto ciò che gli è stato promesso. Ma la delusione più grande è stata la parte dell’intervista relativa agli obiettivi: sentir dire che la mancata qualificazione europea della Fiorentina non può essere considerata un fallimento, è un colpo al cuore per dei tifosi che hanno accolto Commisso come fosse il nuovo Messia. Sentirsi dire che l’obbiettivo primario è rimanere nella parte sinistra della classifica, significa che anche la stagione 2020/2021 parte con ben poche ambizioni.

Insomma, dopo l’espressione clienti, siamo all’arte del vivacchiare.  Se poi i tifosi viola devono accontentarsi del ritorno di Borja Valero …. allora forse avevamo capito male!!

Un grande ritorno?

Le indiscrezioni degli ultimi giorni stanno diventando realtà, Borja Valero torna ad indossare la maglia viola!

Sarà necessario scindere l’aspetto tecnico da quello cosiddetto “sentimentale” che molti tifosi dimostrano di provare ancora per il calciatore spagnolo, per scrivere questo articolo. Parlando di calcio, Borja Valero è legato ad uno dei periodi più belli della gestione Della Valle: la prima Fiorentina di Vincenzo Montella, quella del possesso palla, del divertimento, della sfrontatezza su tutti i campi, della rimonta con la Juve. Borja ha convinto fin da subito i fiorentini grazie ad una eccezionale commistione tra le doti tecniche, assolutamente sublimi, e lo spirito di sacrificio dimostrato in ogni singola partita. L’aspetto fisico poi, più simile ad un impiegato delle poste o dell’ufficio delle entrate, ha fatto il resto. Tutti si sono impersonificati in un uomo arrivato in silenzio che senza tanti titoloni e senza tante chiacchiere ha dettato legge nel centrocampo viola per diversi anni. Se a questo poi uniamo il sentimento nei confronti della città che ha dimostrato più volte sui social network insieme alla sua famiglia, Borja Valero è diventato un beniamino ed un leader dentro e fuori dal campo, tanto da venir soprannominato “sindaco”. Ciò che però dobbiamo considerare, è che il Valero che torna adesso, non è più quello di alcuni anni fa. Porta sulle spalle il peso di quasi 36 anni, anche se nell’ultima stagione all’Inter ha dimostrato di essere fisicamente ancora integro. Se già prima non era un fulmine, adesso lo è ancora di meno e probabilmente anche per questo Conte lo ha utilizzato molto spesso davanti alla difesa: la speranza è che il suo ritorno non sia simile a quello di Badelj (presentato lo scorso anno da Pradè come “il miglior acquisto della Fiorentina”).  

Credo sia comunque un’operazione intelligente. Indubbiamente il calciatore ha spinto e spinge per tornare a Firenze, ed è certamente una presenza che nello spogliatoio può aiutare a superare quei momenti difficili all’interno della partita e della stagione che lo scorso anno sono spesso sembrati insormontabili per problemi di leadership. Con Borja Valero, Ribery, Bonaventura la società sta cercando di colmare il gap di personalità con le squadre che nelle ultime stagioni le sono arrivate davanti in classifica. E’ chiaro però che non ci possiamo aspettare lo stesso giocatore di 5 o 6 anni fa. Dovrà essere un uomo di rotazione e non più il fulcro del centrocampo viola.

Quanto all’aspetto emozionale poi, io sono tra quelli che hanno smesso di innamorarsi dei calciatori. Dopo aver visto Batistuta andare a vincere in giallorosso, ho promesso a me stesso che non lo avrei più fatto. Con la maglia viola addosso ci sono solamente due persone che meritano di rimanere eternamente nei cuori dei tifosi come vere e proprie bandiere, Davide Astori e Giancarlo Antognoni. Tralasciando la tragedia del povero Astori, “La luce” è stata l’unica vera bandiera mai ammainata: diversamente da tutti gli altri, ha respinto al mittente ogni tipo di offerta per giocare sempre con la stessa maglia! Ha detto no alla Juve di Agnelli, al Milan di Liedholm ed a tutti coloro che si sono presentati a bussare alla porta. Giancarlo Antognoni è l’unica bandiera che si merita di non essere mai riposta in un cassetto. A differenza di tutti gli altri, ha giocato in maglia viola quando si puntava a vincere, quando si lottava per salvarsi, quando era considerato un peso dalla società senza lamentarsi mai. A qualcuno magari fischieranno le orecchie, ma le vere bandiere sono queste. Tutto il resto è social network, comunicazione, merchandising.

Bentornato Borja Valero!

Che la nuova avventura sia entusiasmante quanto la precedente!