Una settimana scoppiettante

Non ci siamo certo annoiati questa settimana a seguire le vicende in casa viola!

Prima la chiusura del mercato, poi la conferenza stampa del direttore sportivo Pradè, infine la presentazione del nuovo centro sportivo, il Viola Park!

Lunedì alle 20,00 abbiamo potuto emettere le prime sentenze della stagione e dobbiamo dire che i tifosi viola sono rimasti parzialmente delusi dalla sessione estiva di calciomercato. Le due principali accuse rivolte alla società sono quelle relative alla cessione di Federico Chiesa con una formula tanto fantasiosa quanto bizantina, ed il mancato acquisto di un attaccante in grado di andare regolarmente in doppia cifra nelle reti realizzate. Non tornerò nuovamente sulle polemiche nate dalle mosse della dirigenza viola, visto che ne ho parlato diffusamente anche nel video di YouTube linkato più sopra, ma ciò che devo rimarcare è che uno dei colpi rimasti in canna, cioè quello di Torreira, non è ascrivibile a mancanze societarie. In settimana infatti, il procuratore del centrocampista uruguaiano ha ammesso che aveva trovato l’accordo con tre squadre italiane (la Fiorentina e le due romane) ma il calciatore ha voluto fin dall’inizio andare all’Atletico Madrid e non ha ascoltato altre possibili destinazioni. Dunque la società viola ha probabilmente pensato che, una volta sfumato l’obiettivo prioritario, non avesse senso rincorrere calciatori dello stesso livello di quelli già presenti in rosa.

Quanto poi alle parole del direttore Pradè, dopo averle esaminate su YouTube, è ora possibile discutere anche delle reazioni che hanno scaturito. Innanzitutto i tifosi viola hanno compreso definitivamente che le pedine inamovibili in questa rosa non esistono: sia Milenkovic che Pezzella sono probabilmente destinati a partire perché a Firenze non verrà più trattenuto nessuno a dispetto dei santi. L’affare Chiesa ha convinto dunque Commisso a prendere in considerazione le offerte per i propri calciatori quando non ci sono le condizioni per continuare a percorrere la strada serenamente insieme. Credo sia la decisione più giusta e più saggia: nel calcio di oggi purtroppo i calciatori hanno sempre il coltello dalla parte del manico e spesso non portano più rispetto a quelle società che li hanno fatto crescere. Spetterà però alla società viola non farsi trovare impreparata alla cessione di qualche colonna ritrovandosi agli ultimi giorni di mercato per sostituire i partenti.

La notizia più bella per la Fiorentina però è stata quella annunciata dal Presidente Commisso e dal Sindaco di Bagno a Ripoli Casini, la nascita del fantastico Centro Sportivo che darà finalmente alla squadra viola strutture degne delle migliori società del mondo. La possibilità di riunire tutte le squadre del settore giovanile in un unico centro, all’interno del quale si alleneranno anche le prime squadre maschili e femminili, rappresenta un salto nel futuro del quale a Firenze si parlava da almeno 15 anni (vi ricordate la Cittadella Viola al centro del progetto dei Della Valle?). Il magnate americano ha fatto in 15 mesi ciò di cui si parlava da troppo tempo bruciando le tappe grazie ad un rapido acquisto dei terreni e grazie soprattutto (e oserei dire finalmente!!!!) alla collaborazione tra imprenditore privato ed enti pubblici, dal Comune alla Regione dalla Sovrintendenza agli uffici preposti. Una grande vittoria, un successo dell’interesse pubblico e privato declinato a beneficio di tutti: il centro sportivo crea lavoro oggi, con la costruzione del centro, domani con le attività inserite nel Viola Park e lascia alla città qualcosa di bello e di funzionale per la comunità. Oltre a tutto ciò poi, non dimentichiamoci che tutte le migliori società di Europa e del mondo sono partiti dalla costruzione del centro sportivo per lo sviluppo del settore giovanile: la nuova struttura aiuta fortemente le relazioni interne, lo scambio tra i tecnici della società, l’aggiornamento e la ricerca in merito agli aspetti tecnici, tattici e metodologici. Un obiettivo fondamentale per cui dobbiamo assolutamente ringraziare la caparbietà e la visione di Commisso e dei suoi uomini.

E’ stata dunque una settimana di saliscendi per i tifosi della Fiorentina! Dalla sconfitta interna contro la Sampdoria sembrano già passati anni tra mercato, centro sportivo e caso Chiesa. Spetta adesso a Beppe Iachini trovare la quadra ad una rosa che non è certamente a sua immagine e somiglianza: la bravura dei tecnici sta però spesso nell’ottenere il meglio dagli uomini a disposizione mettendoli nelle condizioni per esprimersi al top a costo di cambiare idee e metodi di lavoro. Se poi non dovesse riuscirci, con il mercato di gennaio che riapre tra meno di 90 giorni ed allenatori molto qualificati liberi sulla piazza, le soluzioni non mancheranno per Commisso e dirigenza.  Resto assolutamente convinto, come detto già in estate, che l’arrivo di Sarri sulla panchina viola riporterebbe grande entusiasmo e ricompatterebbe un ambiente che inizia a mostrare le prime crepe. Oltre al tecnico però, sarà importante rafforzare una società che continua a lavorare in chiaroscuro: ultimo esempio lampante è quello della fine del rapporto di lavoro con un team manager affidabile come Marangon. Fosse stato ancora al suo posto, l’errore madornale della fascia consegnata a Chiesa sarebbe stato ugualmente commesso?

Firenze chiede solamente di tornare a fare calcio in modo serio: società organizzata, strutture all’altezza, comparto tecnico unito, squadra che lotta e se la gioca con tutti senza paura. Nessuno chiede di vincere lo scudetto, basterebbe tornare a sognare!! Ed allora anche Commisso non si dovrebbe più arrabbiare in conferenza stampa: sarà un obiettivo raggiungibile?

Resta solo l’Atalanta

E’ stata la solita Juve di Champions. Un arbitraggio indecente per una competizione del genere, che nemmeno la tecnologia ha potuto salvare, non può essere una degna scusante anche perché entrambi i rigori assegnati sono stati letteralmente inventati.

La verità è che i nodi sono finalmente venuti al pettine: una gara di andata insufficiente in cui la Juventus è stata surclassata dal Lione per ampi tratti di gara, un ritorno basato più sui nervi e sulla rabbia che non sul gioco e le geometrie. L’assenza di Dybala è stata certamente pesante, ma non era stato preso “il maestro” Sarri proprio per fare un calcio diverso in cui era l’orchestra e non il solista a suonare? Cristiano Ronaldo si è dimostrato ancora una volta un campione assoluto ma la rosa inizia ad avere la sua età e il progetto è rimasto in mezzo al guado… Non sono stati dati a Sarri il tempo sufficiente ed i calciatori necessari per sviluppare il calcio che predilige, ma soprattutto i giocatori non hanno offerto quella disponibilità necessaria ad imparare fino in fondo un altro modo di fare calcio.

Ancora una volta la Juventus vince in Italia (che noia!!!) ma appena prova ad emergere in Europa le viene regolarmente sbattuta la porta in faccia nonostante acquisti monstre quali Ronaldo e De Ligt. L’avventura di Sarri sulla panchina bianconera, l’uomo che faceva dell’opposizione al potere e della gavetta un marchio di fabbrica, è già terminata dopo una sola stagione. Sarri voleva cambiare i bianconeri, la verità è che il mondo Juve ha cambiato lui ed a giudicare dai risultati non ne è valsa nemmeno la pena.

È uscito anche un coriaceo Napoli piegato al Camp Nou per 3 – 1 da un Barcellona troppo superiore nel primo tempo. Nonostante una partenza discreta, la squadra di Gattuso è stata surclassata nel risultato pur non demeritando, ma la serataccia di Koulibaly e Manolas hanno fatto la differenza contro una delle squadre più talentuose del mondo. Insigne in assoluto la nota più lieta della serata: con Ringhio in panchina, il capitano partenopeo sembra aver trovato la strada della definitiva maturazione dopo anni di troppi alti e bassi. L’attacco leggero invece ha dimostrato che nelle partite in cui il Napoli si trova in svantaggio e deve rimontare, fa molta fatica ad impensierire le difese avversarie soprattutto in campo europeo. Il Napoli chiude comunque l’annata con un trofeo ed esce a testa alta dalla Champions: per come era iniziata la stagione, sembra quasi un miracolo!

L’Atalanta resta dunque l’unica rappresentante italiana nella massima competizione europea. Col PSG serve una nuova impresa per continuare a sognare.

Il buono, il brutto, il cattivo

Questa rubrica ci accompagnerà negli approfondimenti degli eventi. Si occuperà principalmente di calcio e di Fiorentina, ma non escludo che un domani possa essere utilizzata anche per giudicare come finirà la trattativa sul Recovery Fund, le elezioni regionali oppure il referendum. Saranno giudizi semi seri che vogliono superare la freddezza numerica ed istituzionale delle pagelle…. Il cattivo insomma cercherà il buono ed il brutto di ogni situazione!

Iniziamo dunque con la finale di Coppa Italia Juventus – Napoli

In realtà  avrei voluto scrivere “iniziamo dallo spettacolo offerto allo Stadio olimpico di Roma” ma non ci sono proprio riuscito….. 😦 😦 😦

IL BUONO

  • La scuola italiana dei portieri continua a sfornare ottimi interpreti del ruolo. Abbiamo ammirato il passato ed il potenziale futuro della nazionale italiana: Meret ha compiuto un ottimo intervento sul rigore di Dybala ed in generale non ha sbagliato nulla. Poi però mi ricordo che ha giocato solamente perché Ospina era squalificato e mi chiedo come si può…..boh
  • L’abbraccio finale della squadra a Gattuso: dopo la prematura scomparsa della sorella, Ringhio si merita questa grandissima soddisfazione. Una persona seria, uno  che ha rinunciato al proprio stipendio al Milan a patto che venissero pagati fino all’ultimo centesimo gli stipendi ai propri collaboratori, uno che non molla mai. Per il gioco del calcio ripassare un’altra volta
  • Il calcio in prima serata a portata di tutti. Anche se ormai ci siamo assuefatti alla pay-tv, è sempre bene ricordare che lo sport è vita, cultura, passione e come tale dovrebbe essere fruibile per tutti, non solamente per chi se lo può permettere… si vabbè ciaoooo!

IL BRUTTO

  • Al di là della tremenda gaffe, aver affidato l’esecuzione dell’inno italiano ad un tal Sergio Sylvestre, non è apparsa la mossa del secolo. Dopo mesi di tricolori appesi alle finestre magari si poteva trovare di meglio…..
  • Ma se pensavate di aver visto il peggio, ancora non vi era capitato di assistere alla finta coreografia inscenata sulle tribune dello stadio…. imbarazzante
  • Direte, si però la partita…..ecco appunto …però….  il Napoli ha giocato una gara poco più che sufficiente che gli ha permesso di superare una Juventus modestissima. Lenta, prigioniera di un possesso palla sterile, senza guizzi né idee. Il Napoli ha vinto meritatamente ma la Juve è stata a tratti inguardabile
  • La squadra di Sarri: eterna incompiuta, con problemi di costruzione e non solo (perché cedere Mandzukic se l’allenatore non crede alla convivenza tra Dybala e Cristiano Ronaldo?), gioca un calcio al quale sembrano non credere nemmeno gli interpreti. Urgono chiari miglioramenti in vista della Champions. Se poi non si vince quest’anno, ci riproveranno l’anno prossimo……
  • Il rigore di Danilo. Niente da aggiungere, solo da piangere.