Dopo alcune settimane torna finalmente il nostro podcast nella speranza di non fermarsi più. Il fatto politico (e soprattutto di costume per come è stato trattato dai mass media) più importante dell’ultimo periodo, è stato certamente rappresentato dalla scomparsa di Silvio Berlusconi. Un personaggio che, indipendentemente da come la si pensi, ha cambiato la storia di questo paese dal punto di vista culturale e politico. Con l’aiuto di Simone Pesucci, iniziamo ad analizzare l’impatto del berlusconismo sulla sinistra italiana per poi vedere, nella prossima puntata, quello relativo alla destra.
Buon ascolto!

Ciao Wwaine e grazie per il commento, con il quale concordo abbastanza.
Abbiamo cercato di mettere in luce i punti in cui maggiormente si è visto l’effetto del berlusconismo a sinistra, coinvolgendo chi già si definiva tale e chi invece non si è mai definito in alcun modo, come il “movimento” cinque stelle.
Il mio pensiero su quest’ultimo e Luca lo sa è molto critico.
Se la sinistra ha cambiato il suo modo di fare politica a causa di Berlusconi, il m5s si è letteralmente tirato su contro Berlusconi.
Altri valori ideologici non mi risultano mai pervenuti.
Anche perché io sarò un po’ di vecchia scuola, ma ritengo che l’ideologia filosofica e politica sia preesistente e fondante un partito; prescinda da un leader, prescinda da personalismi o populismi vari.
Invece Berlusconi ha insegnato il contrario, ad essere cioè il pensiero del leader superiore a qualunque statuto o ideologia che anzi può pure non esistere.
E infatti il Pd prima e il m5s poi sono stati indossati di volta in volta da chi arrivava ad un qualche vertice.
Il m5s dopo l’uno vale uno, le cliccarie e altri tragicomici errori è approdata al modello del leader mercenario con Conte, letteralmente un professore mediocre che scodinzolava dietro a Renzi, prestato alla politica (ricordiamoci che pure lui come l’infame da Rignano pronunciò le sacre parole “alla fine del mio mandato mi ritiro dalla politica”) e poi “assoldato” dai 5s che senza un leader decente sarebbero estinti da un pezzo.
Nel Pd invece le cose sono anche peggiori, convinti ormai che un segretario nominato per suffragio universale (in sostanza il presidenzialismo interno ci piace, alla faccia della democrazia rappresentativa) debba dettare la linea politica in dispregio di uno statuto che dice tutt’altro.
Per come la vedo io, Schlein per andare alla manifestazione 5s avrebbe dovuto chiedere il permesso in assemblea e, in caso, andarci da dimissionaria se l’assemblea le avesse negato l’autorizzazione.
Invece l’ideologia l’abbiamo sepolta in nome del personalismo e di questa assurda convinzione che il popolo debba dettare la linea politica del partito (e non viceversa);
Questo lascito ha di fatto decretato la fine della sinistra per come l’avevamo conosciuta, uccidendo le ideologie comuniste e socialiste, facendo quasi vergognare i partiti di usare certi simboli, abdicando il consenso interno in favore di un uomo solo al comando che dica cosa fare, eletto per marketing da tutti i cittadini (principalmente da chi poi non vota il Pd).
Questi sono gli errori peggiori che Berlusconi ha causato a sinistra e che ormai l’hanno stravolta in tutto: idee, persone, lotte.
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Anch’io concordo con te quando affermi che ormai da molto tempo in Italia si vota il personaggio e non le idee, e questo perché Berlusconi ha introdotto il concetto di personalizzazione della politica. Tuttavia, questo non è necessariamente un male, perché è inutile che un partito abbia dei sani princìpi e un bel programma elettorale, se poi a calare tutto ciò nella pratica è un leader mediocre.
Tu dici che i partiti si vergognano di certi simboli. Io mi spingo ancora più in là: siamo arrivati al punto che gli elettori di sinistra si vergognano del PD. Se dici a uno di loro “Tu voti PD” lui si offende, perché non lo vede come un partito di sinistra, bensì come un apparato di potere, un ammasso di poltronari che mirano solo a conservare i propri privilegi, e degli ideali se ne sbattono altamente. Peccato che anche l’altro partito a cui si sono rivolti questi elettori delusi (il Movimento 5 Stelle) sia strapieno di poltronari, e che anche i parlamentari grillini si siano lasciati ampiamente sedurre dai privilegi della casta: alla luce di questo, per gli elettori delusi dal PD la scelta più coerente sarebbe stata l’astensionismo, non il voto ad un partito moralmente corrotto quanto il PD. Grazie per la risposta! 🙂
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L’unico è innato talento di ogni buon elettore di sinistra è la capacità di fare autocritica.
La fa così bene da mettersi in difficoltà da solo quando poi si tratta di votare, perché a differenza della destra che non sa proprio cosa sia la questione morale (e in questa politica è un triste vantaggio), a sinistra se lo ricordano tutti; di più: se la legano al dito per decenni.
Col risultato di aver bisogno di un leader ma al tempo stesso detestare l’idea di un leader (perché a sinistra ci sono i segretari, non i presidenti!).
Per come la vedo io lo scontro moderno vede un dinosauro a sinistra contro uno dei robot cattivi dei cartoni giapponesi a destra; da una parte un animale enorme che non si capisce come sia ancora vivo e dall’altra un alieno senza cuore.
E nel mezzo noi
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La sinistra ha cercato di scimmiottare la destra anche in altre occasioni oltre a quella che avete citato voi. Ad esempio, quando si è accorta che il consenso di Salvini era dovuto in buona parte al fatto che lui cavalcasse l’odio contro i migranti ha provato a fare lo stesso, con esiti totalmente diversi: sia perché i piddini quando si scagliavano contro i migranti lo facevano con meno trasporto rispetto al leader della Lega, sia perché quei migranti li avevano fatti entrare in Italia loro, e quindi era ridicolo che si mettessero a denunciare un problema che loro stessi avevano creato.
Voi definite il Movimento 5 Stelle un partito “di ribellione”: è stato così all’inizio, ma adesso possiamo definirlo un partito di sinistra. Sia perché gli elettori delusi dal PD si sono spostati in massa verso i grillini, sia perché lo stesso Giuseppe Conte, una volta accortosi di questa transumanza, per tenersi stretto quest’elettorato ha cominciato a comportarsi in tutto e per tutto come un leader di sinistra. Se hai seguito la sua campagna elettorale dell’anno scorso, tutto ciò che diceva era chiaramente orientato in quel senso.
Sono invece totalmente d’accordo con voi quando dite che gli uomini di sinistra sono storicamente divisi tra loro, e talvolta danno l’impressione di odiare più quelli dell’altra corrente rispetto a quelli di destra. Indimenticabile in questo senso la fondazione di Liberi e uguali, che sostanzialmente è stata fatta per dispetto, ovvero per far perdere voti al PD e quindi rendere ancora più impervia la sua strada verso la vittoria. E se così facendo avvantaggi la destra, chi se ne frega, l’importante è consumare una vendetta personale ai danni dei tuoi ex compagni di partito.
Avete detto una grande verità anche quando dite che la sinistra ha un insopportabile senso di superiorità culturale (e aggiungo anche intellettiva) rispetto agli uomini di destra. La definisco insopportabile perché porta gli uomini di sinistra a dare di stupido e/o di ignorante a chiunque non la pensi come loro, senza neanche rendersi conto di quanto quest’altezzosità li renda antipatici agli occhi degli elettori.
C’è anche un altro motivo per cui la sinistra ha quasi sempre perso contro Berlusconi: l’incapacità di trovare un leader con il suo stesso carisma. Peraltro questa difficoltà a trovare un leader carismatico si è palesata anche quando Berlusconi è stato surclassato da Salvini e dalla Meloni: ad esempio, l’anno scorso per sfidare quest’ultima il PD ha scelto Letta, ed è tutto dire.
Il tuo interlocutore ha ragionissima quando dice che un altro errore commesso dalla sinistra (e anche questo l’ha fatto sia con Berlusconi che con i suoi successori) è la demonizzazione dell’avversario. Silvio è stato sempre presentato dalla sinistra come il male assoluto, e con Salvini e Meloni è stato rispolverato il solito ritornello “Arriva il fascismo! Arriva il fascismo!”. Se fai campagna elettorale dicendo “Vota me perché l’altro è peggio” hai perso in partenza, perché fai apparire l’altro come un perseguitato, e quindi paradossalmente più gli butti fango addosso e più lo fai apparire simpatico. A Berlusconi di fango addosso ne è stato buttato tantissimo, e nessuno si è reso conto che perseguitandolo in modo così martellante avrebbero finito per ottenere l’effetto opposto.
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Come al solito lucido e completo Wwayne! Gli esempi da noi citati nel podcast relativamente agli errori della sinistra non contemplano anche i tuoi perché se avessimo dovuto citarli tutti, la puntata sarebbe durata un mese….😅😅 Oltre a ciò, hai perfettamente ragione anche quando parli dei 5 stelle che sono ormai con entrambi i piedi nel campo a sinistra e centri il punto anche nelle diatribe delle correnti. Obiettivo primario nel PD ma anche nelle coalizioni di centro sinistra è sempre stato quello di competere all’interno del loro schieramento anziché col campo avverso. Berlusconi è stato negli ultimi 30 anni il solo collante dello schieramento e la sua demonizzazione ha portato alla sconfitta quasi perenne tranne che nel momento in cui è stato reclutato Prodi, persona molto competente in grado di ascoltare che non aveva spocchia ma riusciva a mediare tra le diverse forze politiche ed i diversi segretari… più un federatore che un leader. A presto!
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