Corner Viola – L’analisi del mercato della Fiorentina

Stiamo al gioco di tutte le testate sportive fiorentine ed allora, insieme al mio socio Flavio Bardaro, diamo il voto mercato viola cercando però di approfondire reparto per reparto le mosse della società: 6,5

Partiamo innanzitutto dall’obiettivo dichiarato dagli uomini di Commisso, ovvero migliorare il piazzamento in campionato dello scorso anno (8° posto) e lottare per portare un trofeo a Firenze. Il lavoro per colmare il gap con le prime sette del campionato era notevole ed in questo post analizzeremo dove la Fiorentina è riuscita a migliorare grazie al mercato e quali sono ancora le lacune della rosa messa a disposizione di mister Italiano.

Portiere: un ruolo fondamentale sul quale si sono spese tante parole a Firenze. In tanti chiedevano, giustamente, l’acquisto di un estremo difensore di livello che garantisse sicurezza al reparto e portasse punti a fine stagione. Niente di tutto ciò: è stato scelto il danese Christensen, dalla neo retrocessa Herta Berlino. Portiere giovane, magari una scommessa, sicuramente non un salto di qualità nell’immediato. A conti fatti in porta la Fiorentina non è né migliorata né peggiorata rispetto allo scorso anno.

Difesa: serviva un centrale mancino di livello, abile nelle marcature preventive ed in grado di far ripartire la manovra da dietro. Un titolare da affiancare a Milenkovic ed invece, ceduto Igor per 17 mln la Fiorentina si è limitata al solo acquisto di Mina a parametro zero. Un’altra scommessa quella del colombiano, giocatore da rilanciare dopo le ultime stagioni negative condizionate da grossi problemi fisici: sarà verosimilmente Luca Ranieri a prendersi la maglia da titolare sul centro sinistra accanto a Milenkovic. Si poteva e si DOVEVA fare assolutamente di più, in un ruolo chiave come quello del difensore centrale che rimane dunque una grave lacuna non colmata. Molto positivo invece l’arrivo di Parisi, acquisto di prospettiva, che va a migliorare sin da subito la corsia di sinistra. A destra poi, svincolatosi Venuti, Kayode sembra pronto fin da subito a prenderne il posto offrendo maggiore corsa e capacità di arrivare sul fondo per il cross. Anche in difesa possiamo dire che la Fiorentina, rispetto alla scorsa stagione, nel suo complesso non è certamente migliorata, ma nemmeno peggiorata considerando la qualità aggiunta sugli esterni.

Centrocampo: qui la società ha deciso di sostituire il partente Amrabat con due giocatori di qualità come Arthur e Maxime Lopez. Giocatori con caratteristiche opposte rispetto a quelle del marocchino, che garantiscono alla manovra viola più tecnica e maggior palleggio, perdendo qualcosa però in fase di filtro ed interdizione. La scelta è dettata principalmente dalla filosofia di gioco del mister, che predilige il possesso palla e quindi un regista di costruzione davanti alla difesa, piuttosto che un mediano di rottura. A completare il centrocampo viola ecco poi l’arrivo del giovane Infantino, acquisto intelligente e di prospettiva futura. Al netto di quanto analizzato, si può affermare che la Fiorentina è sicuramente migliorata a centrocampo rispetto a quella dello scorso anno, anche se, in un centrocampo a due, forse manca un giocatore di livello da affiancare al regista ed in grado di garantire fisicità.

In attacco, il reparto maggiormente messo sotto la lente di ingrandimento nella scorsa stagione, abbiamo deciso di suddividere l’analisi in due parti, dapprima quella relativa agli esterni offensivi, poi quella delle punte vere e proprie.

Esterni offensivi: la Fiorentina ha perso Saponara a parametro zero ed acquistato Sabiri che però esterno puro non è. Serviva un giocatore capace di essere determinante negli ultimi 30 metri così come Nico Gonzalez da posizionare a sinistra. Purtroppo questa lacuna per i viola è ormai una croce che ci portiamo dietro da anni e che, ancora oggi, non è stata colmata. Con un allenatore come Italiano, che fa del gioco sugli esterni il suo punto di forza, questa è certamente una mancanza pesante.

Attaccanti centrali: rivoluzione completa davanti, con la cessione della deludente coppia Cabral – Jovic e l’arrivo di Nzola e Beltran. L’angolano, voluto fortemente dal mister, viene da due stagioni in doppia cifra a Spezia, garantisce fisicità e soluzioni diverse alla manovra della squadra. È un acquisto certamente positivo che non toglie ma anzi aggiunge un qualcosa di diverso rispetto alla passata stagione. Stesso discorso per Beltran, per il quale la società ha effettuato un investimento importante ma che apre ad una domanda: non era forse meglio puntare su un centravanti da 20 gol garantiti (cosa che nè Nzola nè Beltran al momento sono)? Probabilmente si, ma la sensazione è che, anche qui, si sia fatto un passo avanti rispetto alla passata stagione con un miglioramento sensibile nel ruolo specifico. 

Detto ciò, guardando anche al mercato delle diretti concorrenti per un posto europeo, possiamo obiettivamente sostenere che, purtroppo, nonostante qualche miglioramento della rosa, il gap con le prime sette del campionato sia rimasto piuttosto evidente. Sarà pertanto compito di Vincenzo Italiano e dei suoi ragazzi stupire tutti ed andare nuovamente oltre le aspettative, ribaltando i pronostici per conquistare un posto in Europa per il terzo anno consecutivo. Noi tifosi siamo e saremo con voi. Sempre Forza Viola

4 pensieri su “Corner Viola – L’analisi del mercato della Fiorentina

  1. Quelli del Manchester United si accorgeranno prima di Natale che Amrabat non è neanche il cugino di secondo grado del giocatore ammirato in Qatar, quindi non lo riscatteranno mai. La Fiorentina ha sempre saputo qual è il reale livello di Amrabat: di conseguenza avrebbe dovuto cercare di rifilare il pacco agli inglesi a titolo definitivo, non in prestito.
    Si poteva fare meglio con le cessioni non solo per la formula con cui è stato ceduto Amrabat, ma anche per il mancato addio di Martinez Quarta: l’hanno trattato il Betis Siviglia e il Valencia, quindi è surreale che alla fine la Fiorentina non sia riuscito ad ammollarlo a nessuna delle 2. Passi per la mancata cessione al Betis Siviglia (perché loro l’avrebbero comprato solo se fosse andato via Luiz Felipe), ma per la trattativa sfumata con il Valencia non ci sono scusanti. Chissà quando la ritroveremo un’altra società così gonza da prendersi Martinez Quarta…
    Se vogliamo il mercato in uscita della Fiorentina ha anche una terza nota dolente, ovvero la figuraccia che abbiamo fatto a livello internazionale quando abbiamo cercato di vendere Castrovilli sapendo benissimo che si era rotto il menisco con il Sassuolo. Un pacco in piena regola, che non siamo riusciti a rifilare perché il medico del Bournemouth ha scoperto tutto alle visite mediche.
    Nonostante queste situazioni mi abbiano fatto storcere il naso, avevo promesso che avrei dato 10 e lode al mercato della Fiorentina se fosse riuscita a cedere Jovic, quindi mantengo la mia parola.
    Riguardo a Maxime Lopez, è stato preso come ripiego di Vranckx dopo che il procuratore di quest’ultimo ha fatto saltare l’affare chiedendo una commissione (già solo per questo andrebbe licenziato). Vranckx in serie A ha fatto 9 presenze (di cui 7 da subentrato), Maxime Lopez ne ha fatte quasi 100: questo significa che ha un patrimonio di esperienza infinitamente superiore rispetto a Vranckx, quindi mi pare che sia meglio il ripiego della prima scelta.
    Inevitabile spendere 2 parole anche sulla partita di ieri. Onestamente non mi ha stupito affatto, perché era una sconfitta annunciata. Magari non ci saremmo aspettati una disfatta di queste proporzioni, ma era chiaro che saremmo tornati da San Siro con zero punti. Succedeva già con Prandelli che quando giocavamo la terza partita in una settimana ci arrivavamo senza più energie e la perdevamo sistematicamente, anche quando avevamo di fronte un avversario abbordabile come il Bologna: di conseguenza era logico che questo copione si sarebbe ripetuto anche con la Fiorentina di Italiano, che è infinitamente più debole rispetto a quella di Prandelli.
    Lo stesso Italiano ha ammesso di aver peggiorato la situazione schierando dei giocatori non al 100%. Se fossi stato un giornalista, gli avrei chiesto come mai al posto di questi acciaccati non ha schierato Duncan: è assurdo che dopo la sua prestazione sontuosa con il Lecce sia stato messo in panchina 2 volte su 2, prima con il Rapid Vienna e poi con l’Inter. Generalmente Italiano non ha preconcetti sui giocatori, ma per qualche motivo da oltre un anno non punta più su Duncan per partito preso, neanche quando attraversa un evidente periodo di forma. Anche con il Lecce l’ha messo solo perché aveva la partita con il Rapid Vienna di lì a poco, non perché volesse realmente rilanciarlo.
    Visto che siamo in tema di calciomercato, esprimo qualche considerazione anche sul mercato delle altre squadre:

    – Giuntoli è forse il miglior talent scout che abbiamo in Italia, eppure la Juve quest’anno ha comprato solo Cambiaso e Weah. Peraltro nessuno dei 2 può essere definito un’intuizione di Giuntoli: il primo era stato acquistato prima del suo arrivo, e il secondo essendo il figlio di un Pallone d’oro era già noto a tutti fin dalla sua nascita. Alla luce di questo, mi chiedo perché la Juve abbia preso Giuntoli se poi non gli dà modo di sfruttare il suo fiuto come talent scout. Meglio così comunque: se la Juve spreca i suoi talenti (fuori dal campo ma anche dentro, considerato quanto Allegri faccia peggiorare i suoi giocatori) a noi viola fa solo piacere.
    – In una recente intervista il ds della Salernitana ha rivelato di essere andato in Argentina apposta per osservare Martegani. E lo raccontava come se avesse fatto una cosa straordinaria, con la stessa enfasi con cui il Manuel Fantoni di Borotalco raccontava il suo viaggio su un cargo battente bandiera liberiana. Lì sono scoppiato a ridere, perché è perfettamente normale che un direttore sportivo vada a veder giocare dal vivo un calciatore prima di acquistarlo: Corvino lo fa da decenni, e nessuno gli ha mai fatto una statua per questo. Certo, so bene che molti ds preferiscono aspettare che i procuratori vengano da loro a proporgli i giocatori e quindi fanno la squadra in quel modo, ma quelli più che ds sono degli intrallazzatori: il vero ds è quello che i giocatori se li trova da solo, senza aspettare che i procuratori gli mandino la manna dal cielo. Anche perché se un giocatore fosse buono si venderebbe da solo, non avrebbe bisogno che il suo procuratore bussi a cento porte nella speranza di ammollarlo a qualcuno.
    Ora poi i ds sfaticati hanno trovato un’altra maniera ancora per fare la squadra senza andare a giro per il mondo: L’ALGORITMO. In pratica prendono qualche dato raccattato su transfermarkt e piattaforme affini e acquistano un giocatore sulla base di quei dati, senza sapere neanche che faccia abbia. Si tratta ovviamente di un metodo fallimentare, lo dice la logica: infatti solo vedendo giocare un calciatore puoi capire come tocca la palla, se riesce a superare una marcatura stretta, se sa rapportarsi con i compagni dentro e fuori dal campo.
    Oltre alla logica anche i dati di fatto smentiscono la validità dell’algoritmo (almeno nel calcio, so che nel baseball ha dato ottimi risultati). Cito a questo proposito il Venezia: quand’è tornato in serie A ha rifatto la squadra da capo acquistando una marea di giocatori scovati esclusivamente con l’algoritmo, e il risultato è stato che è arrivato ultimo. Ti dirò di più: l’anno successivo con la stessa squadra è arrivato ottavo in serie B, e prima dell’arrivo di Vanoli era in zona play – out. Insomma, stando all’algoritmo quella squadra avrebbe dovuto salvarsi in serie A, invece non era neanche da alta serie B. Magari se il Venezia al posto dell’algoritmo si fosse affidato a Corvino o a uno come lui il risultato sarebbe stato migliore.

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    • Buongiorno Wwayne! Apprezzo la tua onestà intellettuale in merito al voto del mercato. Io credo che Amrabat non sia un pacco ma nemmeno un calciatore di livello internazionale. È semplicemente un buon mediano (come si chiamavano prima) che ha sfruttato il momento di una nazionale a cui girava tutto bene per sembrare un fenomeno. A quanti calciatori è successo? Da Schillaci in poi centinaia…..
      Quarta credo invece sia un discorso diverso: ha grandi qualità ma altrettante amnesie ed allora può servire a compagini che cerchino alternative. La Fiorentina però lo voleva vendere come un titolare per comprarne uno per sé ed il giochino non è riuscito!
      Maxime Lopez mi sembra un acquisto molto sottovalutato, mentre sul DS sposo in pieno l tua analisi ma do molta più importanza di te alle analisi delle statistiche. Da lì di può partire per tantissime considerazioni ma MAI cancellare l’occhio umano….

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      • Alla Fiorentina succede spesso che gli acquisti più sottovalutati alla fine si rivelino i migliori. Ranieri è diventato il titolare da affiancare a Milenkovic dopo aver passato un’Estate da fuori rosa; Duncan era stato preso per fare la riserva di Castrovilli e alla fine gli ha fregato il posto da titolare; Bonaventura è arrivato già vecchio e con diversi infortuni alle spalle, eppure ha fornito un contributo inestimabile a livello sia di prestazioni che di esperienza.
        Viceversa gli acquisti più strombazzati, quelli su cui la Fiorentina si era giocata tutto hanno spesso fatto pena. Abbiamo comprato Mijatovic perché aveva fatto il gol decisivo alla Juve in finale di Champions’, e lui ha dimostrato di non meritare neanche un decimo del suo faraonico stipendio; abbiamo comprato Bolatti perché aveva fatto il gol decisivo per la qualificazione al Mondiale dell’Argentina di Maradona, e ci siamo resi conto che era un brocco disumano; abbiamo comprato Mario Gomez perché aveva fatto una caterva di gol al Bayern Monaco, e abbiamo scoperto troppo tardi che oltre a non essere più capace di farli sbagliava anche i tocchi di palla più elementari.
        Una cosa che mi ero scordato di dirti nel commento precedente: anche a me viene il dubbio che (come hai scritto nel post) Christensen e Yerri Mina siano stati presi come alternative di Terracciano e Ranieri. Nel caso di Yerri Mina la cosa ci può stare, perché Ranieri è un giocatore in piena ascesa e rimandandolo in panchina rischieremmo di arrestare la sua crescita; non capisco invece la scelta di continuare a puntare su Terracciano, perché è vero che anche lui è migliorato molto da quando ha iniziato a fare il titolare nella Fiorentina, ma forse per qualificarsi alle coppe europee serve un portiere di livello più alto. Speriamo di fare il miracolo anche quest’anno, che il titolare sia lui o Christensen!

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        • Yerri Mina ho paura sia ormai un ex giocatore, mentre Christensen ieri mi ha dato buone sensazioni. Fino all’errore in occasione del rigore, aveva fatto vedere buone cose. Speriamo siano buoni innesti, altrimenti stavolta ho paura che il miracolo non si avvererà….

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Scrivi una risposta a lungo76 Cancella risposta