Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – FERENCVAROS = 2 – 2

Una gara dai due volti come spesso accaduto alla Fiorentina in questa stagione. Se però i viola ci avevano abituato ad approcciare bene le partite per poi gestire o crollare nella ripresa, contro il Ferencvaros è successo esattamente l’opposto. Dopo 60 minuti horror, da incubo, i ragazzi di Vincenzo Italiano, una volta schierati i migliori, hanno recuperato i due gol di svantaggio ed hanno anche sfiorato ripetutamente la vittoria con un’ultima mezz’ora da urlo.

Diciamolo subito, questa Fiorentina così com’è stata costruita dalla società in estate non sembra avere una rosa abbastanza competitiva per giocare al massimo le quattro manifestazioni che dovrà affrontare. Il giusto turnover che Vincenzo Italiano ha dovuto effettuare ieri in vista della trasferta di Napoli, ha messo ancora una volta in luce tutti i limiti di una squadra che ha gli uomini contati in difesa, manca di fisicità nel mezzo, dipende follemente da Nico Gonzalez davanti. Certo è che la squadra deve anche cambiare atteggiamento in Europa: se davvero vogliamo arrivare nuovamente in fondo, non possiamo dimenticare che dopo la finale dello scorso anno gli avversari ci guardano con occhio diverso schierando sempre i migliori undici perché conoscono la forza della Fiorentina. Ecco che anche l’approccio alla manifestazione dei viola deve essere sempre massimale altrimenti si rischiano brutte figure! Non è possibile mettere in campo giocatori che non camminano per un infortunio non ancora smaltito (Biraghi) soprattutto se nella propria zona di campo schieriamo il peggior esterno della rosa (Sottil) ed il centrocampista più sopravvalutato a Firenze e non solo (Mandragora). La catena di sinistra schierata da Vincenzo Italiano per l’intero primo tempo era da vietare ai minori di 18 anni perché oscena! Ed in Europa non si può nemmeno pensare di giocare con una formazione che ricordava più la banda bassotti che una squadra di atleti: abbiamo tolto contemporaneamente i centimetri di Milenkovic, i muscoli di Duncan e gli alettoni di Nzola, un pò troppo per pensare di non andare sotto in ogni scontro fisico. Tutto ciò è poi svanito quando finalmente sono entrati in campo i calciatori che ad oggi sono imprescindibili: il motorino sempre acceso di Parisi, le geometrie di Arthur, l’argento vivo di Kouamè, la freddezza sotto porta di Barak. Da quel momento in poi, gli ungheresi non sono più esistiti e, se solo fosse stato valido il gol di Nico al 78°, probabilmente adesso staremmo parlando della rimonta perfetta!

Resta il punto interrogativo che campeggia sulla testa di Beltran: ieri sera non l’ha mai toccata, è sembrato nuovamente avulso dalla manovra. Anche se giocare con la squadra del primo tempo era oggettivamente quasi impossibile, anche nella ripresa è rimasto inerte e senza lampi e questo non ce lo possiamo permettere. Adesso andiamo a Napoli nella speranza che i partenopei siano più brutti di quelli visti in Champions contro il Real ed i viola migliori di quelli incitati fino al novantesimo ieri sera.

IL BUONO

  • Parisi: sarà stato certamente anche per l’infortunio non del tutto smaltito da Biraghi, ma la differenza di prestazione è stata imbarazzante. L’ex Empoli, che secondo me dovrebbe già essere nel giro della nazionale, oltre a servire l’assist per Barak, gioca decine di palloni quasi mai banali, offre sempre un aiuto ai compagni in possesso di palla, è veloce di testa a leggere le situazioni. Al momento il titolare della fascia sinistra deve essere lui!
  • Nico Gonzalez: se non fosse stato per il fuorigioco millimetrico di Kouamè, staremmo parlando di un’altra rete segnata. Mostra una continuità di rendimento impressionante, nel primo tempo torna fino a Ranieri pur di giocare una palla poi nell’ultima mezz’ora sfiora la rete almeno tre volte. Totem assoluto.
  • Kayode: se a sinistra Parisi cresce a vista d’occhio, a destra il giovane viola è ormai una certezza assoluta. Se alcuni avevano conosciuto solamente le doti offensive del giovane terzino, anche ieri sera salva un gol nel primo tempo con una chiusura difensiva clamorosa. Box to box!
  • Barak e Ikonè: il loro ingresso imprime la svolta definitiva alla gara. La Fiorentina aveva già guadagnato metri e alzato i ritmi del gioco, ma i centimetri di Barak e le qualità tecniche di Ikonè hanno fatto definitivamente saltare il banco. Il loro recupero permette a Vincenzo Italiano di provare a gestire in maniera diversa anche le forze dei due giocatori più importanti della rosa, Gonzalez e Bonaventura, senza la cui genialità spesso la luce resta spenta. Reti dal peso specifico enorme!

IL BRUTTO

  • Lopez – Mandragora: la coppia di centrocampisti centrali proposta da Vincenzo Italiano non ha funzionato per niente. Il primo ha vagato spaesato per il campo in cerca di una buona idea che però purtroppo non è mai arrivata, il secondo resta per me un enigma. Un giocatore che non solo non eccelle in niente, ma che ultimamente manca anche di corsa, grinta ed inserimenti offensivi. Resto dell’idea che, nella situazione emergenziale che abbiamo in difesa, Mandragora potrebbe essere provato da centrale di sinistra visto che ha fisicità, senso della posizione, discreta capacità di lettura ed un sinistro piuttosto educato. E voi che ne pensate?
  • Biraghi: schierato non si sa bene perché in condizioni fisiche precarie, viene scherzato in occasione del primo gol e non solo. Non si sovrappone quasi mai, non tiene la marcatura, non contrasta. Vincenzo che ti è venuto in mente?
  • Sottil: poiché cerco sempre di non essere prevenuto nei confronti dei calciatori, ieri ho fatto un piccolo sondaggio nel parterre di Fiesole e su 9 intervistati, nessuno ha più fiducia nell’esterno viola. Quanto a me, cito Luciano Ligabue: Ho perso le parole!

A voi per i commenti!!