BOLOGNA – FIORENTINA = 2 – 0
Una spensierata lezione di calcio.
Questo è ciò che è successo ieri sera al Dall’Ara dove abbiamo visto la netta differenza tra una squadra in salute, che gioca spensierata, che è costruita con i calciatori giusti per il gioco del proprio tecnico, che ha tutta la città dalla propria parte contrapposta ad una che continua a caracollare cercando soluzioni estemporanee, che non ha più entusiasmo né condizione psicologica per superare le difficoltà, che è figlia di acquisti frettolosi, al risparmio e spesso errati. Non so se chi mi legge ha avuto la mia stessa impressione, ma il Bologna di Thiago Motta mi è sembrato la fotocopia della Fiorentina dello scorso anno (non parlo dell’aspetto tattico ma dell’ambiente e delle motivazioni) mentre i ragazzi di Vincenzo Italiano mi sono sembrati un insieme di persone che cercano di salvare le cose più care prima che passi il tornado o magari dei piccoli artigiani che cercano di rimettere insieme un’opera ormai compromessa.
I viola in realtà non erano nemmeno partiti così male con due conclusioni verso la porta di Nico (ancora incredibilmente schierato a sinistra) ed Ikoné (tornato ad essere fumoso come al solito….il confronto con Orsolini è stato a tratti imbarazzante): l’impressione però è fin da subito stata di una squadra che soffriva tremendamente ogni volta che il Bologna ripartiva con verticalizzazioni (conosci questo termine Arthur??? In portoghese si dice verticalizar) precise e movimenti coordinati tra Zirkzee ed i centrocampisti alle spalle. E’ stata lampante la differenza di atteggiamento delle squadre ma purtroppo ieri è stata clamorosa anche la differenza di gestione da parte dei due allenatori. Vincenzo Italiano, al netto delle scelte di formazione iniziale, ha comunque deciso di giocare un partita posizionale in cui in difesa ed a centrocampo si accettava di giocare uomo contro uomo singolarmente seguendo i movimenti degli avversari: la scelta però si è rivelata del tutto errata per più motivi. Innanzitutto quando la squadra avversaria corre molto più di te, ha la capacità di giocare la palla di prima ed è in fiducia, giocare sempre uomo contro uomo è un grandissimo rischio. Soprattutto però l’errore è stato quello di giocare contro il Bologna come se non lo si conoscesse: con Zirkzee e Saelemaekers che tornavano sempre sulla linea dei centrocampisti a prendere palla e Milenkovic e Kayode che uscivano per seguirli, la Fiorentina si è ritrovata spesso a dover difendere con Arthur difensore centrale (che scalava al posto di Milenkovic o Ranieri) e Biraghi strettissimo dentro al campo. In questo modo si creavano praterie per gli inserimenti di Orsolini, Ferguson e talvolta Aebischer che ci hanno fatto letteralmente a fette. Il problema è che il Bologna non ha iniziato ieri a giocare così ed allora delle due l’una: o abbiamo sottovalutato l’avversario pensando di contenere lo scontro diretto oppure il nostro piano di gioco è stato sbagliato.
Non credo sinceramente che l’aspetto tattico sia l’unica cosa che conta in una partita di calcio perché poi conta anche la qualità degli interpreti ed anche ieri sera abbiamo dimostrato di avere un capitano che probabilmente non dovrebbe nemmeno scendere in campo, un Milenkovic in una crisi che sembra irreversibile, un Arthur che sta tornando ad essere quello che in squadre titolate non giocava mai, un Nico Gonzalez che ha sempre militato in compagini europee di media classifica. Se la magia è finita, la squadra torna ad essere mediocre grazie a scelte societarie per le quali facciamo gestire il mercato a Joe Barone invece di affidarci a managers come Sartori, Giuntoli, Petrachi, Sabatini, D’Amico….. Resta la sensazione che la discesa sia solamente all’inizio e che non sia sufficiente recriminare per un rigore solare non dato se poi si viene dominati in lungo ed in largo da una diretta concorrente che non ha né lo stadio di proprietà né il centro sportivo più bello d’Europa.
Adesso i viola sono attesi ad Empoli da una squadra in salute che Nicola sembra aver rigenerato e che considera il derby come la partita dell’anno: sarà rinascita o crisi conclamata?
IL BUONO
- Belotti: il meno colpevole non solamente perché è l’ultimo arrivato, ma soprattutto perché lotta, sgomita e si impegna per 90 minuti. Probabilmente l’apatia che attanaglia il gruppo viola non lo ha ancora contagiato…..speriamo non succeda mai!
IL BRUTTO
- Commisso-Barone-Italiano: la proprietà ha deciso di navigare a vista nel più completo autofinanziamento nonostante la stagione scorsa sia stata da record per i ricavi (e questa è diretta conseguenza dei risultati sportivi), il Direttore Generale continua a magnificare le sorti di un gruppo che è stato depauperato ogni anno di più, il tecnico ha sempre accettato tutto riuscendo ad invertire la rotta ma adesso sembra aver perso la bacchetta magica. Occhio al dirupo in cui potrebbe scivolare la squadra!
- Arthur: imbarazzante, lento, bolso, incapace di creare gioco. Inutile.
- Biraghi: solamente una parola…..BASTA!!!!
- Beltran: se Bonaventura ha giocato l’ennesima gara trasparente, l’attaccante argentino è riuscito a fare addirittura peggio. Non era semplice.
- Milenkovic: provo sincero imbarazzo nel vederlo in queste condizioni dopo averlo ammirato per anni non certo come il miglior centrale d’Europa, ma almeno come un combattente. Nikola dove sei finito?
A voi per i commenti!!

Roberto dice che Parisi non dà garanzie in fase difensiva. Io dico: può darsi, ma ieri sera avrei schierato lui. Perché già nella partita di Coppa Italia Biraghi non era stato assolutamente capace di contenere Orsolini, e quindi era logico che sarebbe stato asfaltato anche stavolta. Cito ciò che avevo scritto sul tuo blog a proposito di quella partita: “Orsolini per tutto il primo tempo e l’inizio del secondo ha fatto quello che voleva, perché Biraghi gli lasciava delle praterie immense; poi per fortuna Orsolini ha finito il fiato e a quel punto il problema si è risolto da solo, ma se al suo posto ci fosse stato un giocatore in grado di sgroppare sulla fascia per tutta la partita presto o tardi avremmo sicuramente subito gol.”
Dato che quella partita l’ha vista anche Italiano, mi sembra incredibile che a distanza di un mese abbia commesso l’incredibile sbaglio di rimettere Biraghi in marcatura su Orsolini. Errare è umano, perseverare è diabolico. E te lo dice uno che Biraghi l’ha sempre stimato, ma purtroppo anche i giocatori più forti hanno le loro nemesi. Per farti un esempio, Koulibaly è un giocatore fortissimo, ma quando deve marcare un attaccante piccolo e veloce gli sguscia via da tutte le parti (e infatti Simeone pur essendo una schiappa ha fatto sempre dei gran partitoni contro di lui).
Sono totalmente d’accordo con lui invece riguardo alla bocciatura di Infantino. Magari in allenamento fa ridere i polli e quindi non gioca per questo, ma in partita non mi ha mai dato l’impressione di essere peggiore di Mandragora (anche perché per trovare un giocatore peggiore di Mandragora bisogna scendere fino all’Eccellenza).
Tu dici che ci manca un buon ds. Io ti rispondo che è vero, Pradé non è un granché, ma il vero problema è che Commisso non apre i cordoni della borsa. Perché Pradé potrà anche essere una schiappa, ma se Commisso gli avesse dato il via libera lui sarebbe andato dal Genoa con 30 milioni e si portava a casa Gudmundsson. Prima ancora, Burdisso l’aveva trovato l’erede di Vlahovic (Julian Alvarez), ma Commisso non volle investire su quel giovane: il risultato è stato che poco dopo Vlahovic è andato alla Juve, e siccome Julian Alvarez era già stato preso dal Manchester City noi abbiamo dovuto ripiegare su Cabral.
Riguardo a Beltran, anch’io sono rimasto sconcertato dall’inconsistenza della sua prova. Tra l’altro per lui l’alibi della stanchezza non vale, perché a inizio stagione Italiano puntava sempre e solo su Nzola, e quindi Beltran dovrebbe essere al contrario uno dei più freschi, avendo passato a riposo buona parte del girone d’andata. Detto questo, io continuo a pensare che possa diventare una buona punta (prima o seconda è ancora da capire), e soprattutto continuo a considerarlo mille volte migliore di Nzola. Del resto, Nzola è talmente tanto scarso che già prima della Coppa d’Africa il ct dell’Angola gli preferiva un tizio che gioca in Egitto (Mabululu): questo dimostra che, se per trovare un giocatore peggiore di Mandragora bisogna scendere fino all’Eccellenza, un giocatore peggiore di Nzola invece non lo trovi neanche nel terzo mondo.
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Ciao Wwayne! Concordo sull’analisi di Biraghi. Io spesso l’ho difeso soprattutto perché detesto quando i calciatori vengono presi di mira ed accusati di qualunque cosa, ma ieri sera il terzino è stato osceno come molte volte nelle ultime settimane. Parisi tutta la vita!! Quanto al ruolo di DS il problema è che in questa società decidono tutto Barone e Commisso e dunque un direttore sportivo serio, che voglia incidere, a Firenze non viene!
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Ciao a tutti
Pubblico quello che ho già scritto sul sito di Fiorentina.it con qualche aggiunta. Non so se me lo hanno pubblicato ma non mi interessa.
La partita di ieri sera ha certificato inequivocabilmente che non siamo da Champions, il 4° posto, rimasto per la verità diverse domeniche, era solo un caso. Però se non siamo da Champions non è detto che siamo da buttare, la fa da padrona al di là degli schemi e degli interpreti che scendono in campo la condizione fisica degli uomini migliori. Tra Bologna e Fiorentina si è notato soprattutto la diversità delle condizioni fisiche tra le due squadre. Loro sono in condizioni fisiche ottimali in piena forma ed in fiducia, oltre ad avere un telaio ben affiatato di giocatori tecnicamente e strutturalmente buono. Andando a vedere i singoli si nota che: Gonzalez al 50% del suo potenziale (ma quando mai ritornerà lui); Arthur nemmeno al 50% con tutti i problemi fisici e di tenuta atletica che ancora ha (problema già noto a tutti ma non hai nostri scout); Bonaventura di oggi è solo un fantasma rispetto ad alcuni mesi fa; Milenkovic e Ranieri francamente non li ricordavo cosi in disarmo e lenti nelle coperture; Belotti è arrivato ieri dopo un lungo periodo con la Roma tenuto ai margini e nonostante tutto si batte sempre con l’orgoglio del campione. Gli altri e non li cito nemmeno, sono sempre i soliti (Biraghi, Ikonè, Mandragora ecc…) e tali rimarranno purtroppo. Kayode non cresce dopo aver fatto intravedere buone cose all’inizio della sua avventura, è ancora un giocatore acerbo e si vede palesemente; Parisi non dà ancora sufficienti garanzie di tenuta difensiva e necessita aspettare per trovare la maturità necessaria; Infantino scomparso dai radar non si sa perché. Quindi per i giudizi ci vuole equilibrio, se si alza il livello fisico e di forma di tutta la squadra e soprattutto degli attori principali (anche mentale e su tutti Bonaventura), la Fiore può dire ancora la sua, almeno per il 6-7° posto. Altrimenti si ritorna semplicemente dove eravamo, ovvero accontentarsi della parte sinistra della classifica.
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Assolutamente d’accordo caro Roberto! La differenza clamorosa è stata quella atletica e di entusiasmo… semplicemente un abisso!
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