Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ROMA = 2 – 1

Una meritata vittoria in rimonta che restituisce tranquillità e serenità nel momento più importante della stagione. Certo tutti penseranno che, se la rimonta l’avessimo centrata in occasione della finale di Roma, saremmo stati enormemente più felici, ma già il fatto di aver mantenuto la voglia di vincere ed essere riusciti a tenere la spina attaccata è secondo me una gran bella notizia. Ancora una volta infatti, Vincenzo Italiano ed il suo gruppo hanno dimostrato di non accontentarsi mai, di non darsi mai per vinti, di sapere incassare anche i pugni più duri senza mai cadere al tappeto. La gara di sabato poteva essere l’occasione perfetta per mollare gli ormeggi, dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia e la vendemmia del Torino a La Spezia anche l’ottavo posto poteva sembrare irraggiungibile: se poi a ciò aggiungiamo un primo tempo soporifero con una squadra sotto ritmo chiuso con un gol di svantaggio, i viola avrebbero potuto mollare. Ed invece no, ancora una volta la squadra si è voluta ribellare al proprio destino e grazie anche all’apporto fondamentale dei calciatori subentrati (vedasi Kouamè e Terzic), i viola hanno ribaltato il risultato e agguantato nuovamente i granata di Juric. Per l’ottavo posto si deciderà tutto nell’ultimo turno e, successivamente, nella aule dei tribunali italiano ed europee che troppo spesso, negli ultimi mesi, hanno scritto e riscritto la classifica della Serie A. Colpa di chi decide? Certamente la giustizia sportiva è da riformare ma dobbiamo sempre ricordare che, se gli illeciti non fossero stati commessi, oggi non ci sarebbe la necessità dell’intervento di alcuno.

Chiudo con un saluto ad un calciatore che ha realizzato il proprio sogno da bambino, Lorenzo Venuti. Calciatore inadatto alla dimensione attuale della Fiorentina, che però è stato giustamente salutato dalla curva in quanto uomo e tifoso viola. Nella prossima stagione andrà a difendere i colori di un’altra compagine ed allora Lollo ti teniamo in caldo quel posto accanto a noi, in Curva Fiesole, posto più adatto per vivere l’amore viscerale che provi per la nostra splendida maglia viola.

IL BUONO

  • Jovic: le parole al miele di Italiano dopo la partita, certificano l’inversione a U del calciatore serbo relativamente all’atteggiamento verso il gruppo. Più disponibile ad aiutare i compagni, più dialogante con tutti, più coinvolto anche emotivamente. Gli errori contro l’Inter ancora pesano ma la riattivazione dell’ex Real è sicuramente a buon punto. Che torni definitivamente il calciatore che conoscevamo il 7 giugno?
  • Kouamè: due mezzi assist decisivi, ma soprattutto il fuoco dentro una gara che rischiava di restare spenta. Il talento non è quello di Jovic, la sapienza tattica non è quella di Bonaventura, ma quanto a spirito, voglia ed attaccamento Kouamè non è secondo a nessuno. Qualcuno dovrebbe andare a ripetizione da lui!
  • Cerofolini: altro prodotto del settore giovanile che fino ad oggi, nelle poche occasioni avute, non aveva del tutto convinto. Contro la Roma invece tiene su la baracca grazie ad almeno due interventi importanti nel primo tempo e sembra anche più sicuro nel gioco con i piedi. Non credo sarà mai il titolare a Firenze, ma dimostra che come alternativa di un portiere importante potrebbe dire la sua (considerando anche l’età ancora piuttosto giovane). Ottima prova, ma per il prossimo anno serve ancora un portiere titolare!!!

IL BRUTTO

  • Quarta: continua il momento orribile del difensore argentino. Il salvataggio sulla linea che evita il raddoppio di Solbakken non è sufficiente per rimediare a tutti gli errori commessi: posizionamenti errati in marcatura, lanci e ripartenze puntualmente regalate alla squadra avversaria, amnesie a ripetizione. Titolare a Sassuolo e poi una lunga e meritata pausa estiva.
  • Saponara: quando la tecnica non basta più. Il buon Ricky incanta sempre meno con la palla ai piedi perché ha sempre più difficoltà a riceverla, a coprirla, ad accarezzarla. Sembra ormai quasi un ammenicolo come quelli della nonna che non butti via solamente perché ti fanno tornare in mente alcuni piacevoli ricordi. Insieme a Lollo, anche Saponara è al capolinea a Firenze?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

INTER – FIORENTINA = 2 – 1

Orgoglio, tantissimo orgoglio, smisurato orgoglio. Questo è ciò che porto con me dopo la tanto bella quanto sfortunata finale di Coppa Italia di ieri sera. La Fiorentina ha dato l’anima, il cuore, ha messo tutto ciò che aveva in una gara che avrebbe potuto, forse dovuto, avere un risultato diverso. Ancora una volta gli episodi e soprattutto la differenza di qualità degli interpreti messi in campo dai due allenatori hanno fatto la differenza, ma i viola sono usciti sotto un diluvio di applausi non solamente dei propri tifosi, ma anche di tutto il pubblico presente. Orgoglio dicevo, un sentimento che provo innanzitutto per una tifoseria che anche ieri ha dato dimostrazione a tutti di quanto viscerale sia l’amore che ha nei confronti della propria città e della propria squadra di calcio. Ci siamo inventati una coreografia bellissima e riuscitissima, abbiamo cantato incessantemente per 95 minuti, abbiamo incitato i nostri calciatori con ancora più voce quando ci siamo trovati sotto nel punteggio. Orgoglio per una squadra che, guidata ancora una volta da capitan Biraghi avvolto nella bandiera dei quattro quartieri fiorentini e con indosso la fascia di Davide Astori, ha dimostrato che in questo momento la Fiorentina gioca il miglior calcio d’Italia insieme al Napoli. Attacchi tambureggianti, possesso palla finalmente non più fine a sé stesso, geometrie di gioco variabili che possono contare talvolta sugli inserimenti da dietro dei terzini, altre volte su quelli dei centrocampisti, talvolta sulle verticalizzazioni del trequartista, altre volte sull’impostazione del difensore. Un mix di disciplina e fantasia, ritmo e possesso palla, che anche ieri sera ha messo in difficoltà l’Inter per ampi tratti di gara. Resta però ancora una volta quell’amaro in bocca dettato dagli errori individuali che hanno condannato i colori viola ad una nuova sconfitta in finale: errori difensivi ed offensivi che hanno deciso l’esito finale della gara. Si aggiunge a ciò la differenza incredibile di valori in campo, una differenza siderale fotografata dalla possibilità di Simone Inzaghi di poter impiegare part time un calciatore come Lukaku mentre Italiano deve accontentarsi di Sottil. Così fa male, fa tanto male ma abbiamo la fortuna ed il merito di potercela giocare nuovamente tra due settimane, un’altra finale che speriamo possa essere giocata con un’esperienza ed una testa diversa ma che soprattutto speriamo regali alla città di Firenze qual trofeo che tutti noi ci meritiamo.

Poche ore di sonno, qualche esercitazione di scarico e poi sabato sarà nuovamente campionato per un Fiorentina Roma mai così inutile da decenni: due squadre proiettate sulle rispettive finali europee, che arrivano stanche ed incerottate con poca o nessuna voglia di rischiare le gambe per vincere la partita. Speriamo sia solamente una parentesi utile a far risalire il morale dopo la brutta bastonata avuta in finale di Coppa Italia.

IL BUONO

  • Nico Gonzalez: non c’è niente da fare, quando le partite contano, l’argentino è il calciatore in grado di fare la differenza. Segna la rete del vantaggio regalandoci un’illusione meravigliosa ma non si ferma a quello. E’ un trottolino inesauribile e punta continuamente l’uomo senza risparmiarsi. Aiuta anche in fase difensiva con ripiegamenti intelligenti. Giocatore di spessore internazionale.
  • Bonaventura: con il Rettore dell’Università del calcio rischio di essere ripetitivo. E’ il faro della manovra viola riuscendo a far sgorgare gioco sia in verticale che in orizzontale. Cala un pò alla distanza, ma resta sempre fondamentale per la manovra. Chapeau!
  • Vincenzo Italiano: se riavvolgo il nastro indietro di 24 mesi, torno a pensare alla Fiorentina di Beppe Iachini, una squadra timorosa, che difendeva sempre negli ultimi 25 metri, che cercava di speculare solo sulla squadra avversaria. Dopo due anni, possiamo affermare che la rivoluzione copernicana è avvenuta: oggi, grazie alle idee di uno dei migliori tecnici italiani, abbiamo una squadra che gioca a viso aperto anche contro la finalista di Champions League, che crede alle proprie doti ed al proprio modo di giocare a calcio, che crede fermamente in ciò che fa. Grazie a tutto ciò ogni singolo giocatore è migliorato, ha un proprio ruolo nella squadra, si sente coinvolto nel progetto. Se solo fosse stato aiutato maggiormente dalla società durante il mercato di gennaio……

IL BRUTTO

  • Milenkovic – Quarta: la coppia difensiva viola purtroppo non regge il confronto con un fuoriclasse del calibro di Lautaro. Il serbo si addormenta sul primo gol tenendo in gioco l’argentino, mentre Quarta è corresponsabile del gol del raddoppio con un rilancio troppo timido. Serviva la serata perfetta, o forse un centrale di livello superiore.
  • Terracciano: sul primo gol è esente da colpe ma sul secondo ha, secondo me, le responsabilità maggiori. Dopo il colpo di testa di Dodò ha avuto tutto il tempo per uscire in presa alta sul pallone che ballava in area piccola. Invece è stato ancora una volta troppo timido restando incollato sulla linea di porta. Nel corso della gara poi, non riesce a riscattarsi. Serve un portiere titolare per l’anno prossimo.
  • Sottil: inconcludente, sotto ritmo, inutile. L’unico che ha tradito in tutto e per tutto le aspettative riposte in lui dal mister.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

TORINO – FIORENTINA = 1 – 1

Dopo le emozioni indescrivibili ed indimenticabili della semifinale di Basilea, ci voleva un qualcosa di più tranquillo per poter riposare le coronariche in vista di mercoledì e la trasferta di Torino non ha deluso queste aspettative. E’ stata la partita perfetta per la finalità che aveva e per gli obiettivi da raggiungere che sono stati chiari fin dalla lettura della formazione. Vincenzo Italiano ha infatti cambiato i dieci undicesimi della compagine che aveva affrontato il Basilea e questo avrebbe potuto destabilizzare l’impianto di gioco della Fiorentina. Invece il gruppo, il gregge, il branco viola ha ancora una volta dimostrato di essere un fantastico blocco unico all’interno del quale chiunque vada in campo conosce perfettamente lo spartito in cui muoversi. Pur essendo, per stessa ammissione del mister, una squadra che non aveva mai giocato insieme nemmeno in allenamento, i viola hanno tenuto testa ad un Torino che, in teoria, doveva fare la partita della vita per provare a raggiungere il Monza all’ottavo posto che molti sperano significhi accesso all’Europa. In realtà è stata la Fiorentina ad avere alcune discrete occasioni già nel primo tempo e, dopo aver trovato il vantaggio con Jovic, avrebbero potuto probabilmente raddoppiare se solo fosse stato assegnato un rigore piuttosto evidente nella ripresa per un tocco di mano in area di rigore. Peccato per la rete subita ancora una volta a causa di una disattenzione di Igor (anello debole ormai acclarato della difesa viola) che ha così macchiato una prova fino a quel momento sufficiente. La partita è comunque scorsa con ritmi compassati, pochi spunti e tanta voglia di pensare ad altro: la Fiorentina alle due finali che decideranno le sorti della stagione, il Torino all’ennesima annata anonima vissuta nella pancia della classifica senza paura di retrocedere ma senza nemmeno mai poter provare a sognare qualcosa di migliore.

Tra 48 ore andiamo a Roma a giocarci la prima finale contro la corrazzata Inter che, nonostante la sconfitta di Napoli, resta la grande favorita sia per la maggiore qualità della rosa, che per l’abitudine a disputare determinate gare. La Fiorentina però ha dimostrato più volte di essere capace di tutto ed allora perché non crederci? Ed attenzione, perché domani esce anche il nuovo video speciale del Corner Viola dedicato alla finale! Spingiamo tutti insieme la nostra squadra del cuore: insieme si pole!!

IL BUONO

  • Kouamè: dopo averlo visto in versione ballerino negli spogliatoi di Basilea, ieri è tornato titolare giocando dapprima come prima punta e poi come esterno d’attacco. Se il primo tempo è stato piuttosto incolore, nella ripresa, quando ha avuto più spazio per correre e meno compiti tattici, ha trovato alcune discrete scorribande ma soprattutto ha confezionato l’assist al bacio per il gol di Jovic. Prova superata!
  • Jovic: il gol, ma soprattutto il movimento fatto per smarcarsi, è da grandissimo attaccante, il resto della partita è da stella appassita senza più voglia. Siamo sicuri che un giocatore con queste potenzialità e questa testa sia utile? Oppure magari sarebbe preferibile un attaccante che aiuti maggiormente la squadra? Luka te intanto continua a segnare, che al tuo ruolo in Fiorentina ci pensiamo dopo!
  • Ranieri: per l’ennesima volta quando entra in campo dimostra di meritare tutto lo spazio che nelle ultime settimane Vincenzo Italiano gli sta concedendo. Mette subito le cose in chiaro con un’entrata sportivamente cattiva e si ripete con ottimi interventi in anticipo. Al momento, insieme a Milenkovic, sembra essere il centrale più in palla, quello più pronto e reattivo. Che tocchi a lui mercoledì contro Lukaku e Lautaro?

IL BRUTTO

  • Igor: dispiace ripetersi ma anche stavolta, in occasione del gol di Sanabria, perde la marcatura e non è reattivo rispetto al movimento del centravanti del Torino. Sembra essere entrato in un tunnel dal quale non riesce ad uscire. Credo che per lui la stagione debba continuare solamente in campionato.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

BASILEA – FIORENTINA = 1 – 3

Adesso che ho smesso di piangere, posso iniziare a scrivere e posso finalmente dire che….Si! E’ tutto vero, è tutto reale… SI VA A PRAGA!!! Alla faccia di chi non ci credeva, di chi non ha mai mancato l’occasione per sputare veleno sulla squadra, sul mister, sulla società. E vista la gara di ieri sera, è ancora più giusto che la Fiorentina sia rappresentata da un capitano come Biraghi (non avrei mai pensato di dirlo!!!) e da un allenatore come Vincenzo Italiano.

E’ stata una partita folle, incredibile, infinita, una gara che abbiamo pensato di vincere e poi di pareggiare non so quante volte, ma che ha sicuramente mostrato la differenza enorme che c’è stata tra le due compagini. Da una parte una Fiorentina imperfetta, con amnesie difensive, con bocche da fuoco spesso dalle polveri bagnate, con poca qualità nell’uno contro uno ma con un cuore enorme, un progetto tattico ben definito, con un gruppo che si aiuta e che ha cercato fino all’ultimo minuto la vittoria quasi come se non volesse che la sfida fosse decisa dai calci di rigore perché troppo soggetti al caso. Dall’altra parte della barricata il Basilea, una squadra che in 210 minuti non ha fatto nulla per mostrare una trama offensiva, che ha speculato solamente sui nostri errori, che è apparsa come un pugile suonato che continua a legare per vedere di arrivare all’ultimo gong. I viola invece sono stati arrembanti, con un Biraghi sontuoso che ha messo in mezzo decine di palloni, un Milenkovic che ha interpretato perfettamente i tempi della partita, un Nico che finalmente si è caricato sulle spalle la squadra, un Bonaventura che ha disegnato calcio cercando la porta con ogni giocata, una coppia di centrocampisti formata da Castrovilli ed Amrabat che hanno recuperato palloni su palloni per poi riproporli in verticale incessantemente. E’ stato difficilissimo scegliere i migliori da incensare, perché come non citare Luca Ranieri, un calciatore che non era stato nemmeno convocato per il ritiro estivo e ieri sera è entrato con sicurezza, sfrontatezza e decisione, oppure Dodò che, seppur in calo rispetto ad alcune settimane fa, è un altro in confronto a quello di inizio anno? La verità è che la Fiorentina è stata una squadra, una macchina che ha macinato calcio ed occasioni da rete per 120 minuti senza mai dare per scontato niente ed ha indubbiamente meritato la finale del 7 giugno a Praga.

Siamo la prima società a raggiungere la finale di ogni singola competizione europea ma abbiamo voluto esagerare: due finali in una volta sola perché la Fiorentina è questa: tutto o niente. Al tifoso spetta scegliere….prendere o lasciare? Io la mia scelta l’ho fatta da un pezzo ed allora allacciate le cinture: dopo Roma, si va a Praga!!!

IL BUONO

  • Barak: un calciatore ceco, che già mesi addietro aveva dichiarato che il suo sogno era portare la Fiorentina in finale a Praga grazie ad un suo gol, riesce a fare tutto ciò a due minuti dalla fine dei tempi supplementari. E continuate a dirmi che è solo un gioco……
  • Biraghi: ebbene si! Lui, il nostro capitano, probabilmente il capitano più criticato di tutti i tempi è per distacco il migliore in campo. Gioca centinaia di palloni, effettua decine di cross quasi tutti precisi, non molla mai, alimenta sempre l’azione offensiva, offre sempre un movimento in appoggio ai compagni. Con stasera ti sei definitivamente meritato la fascia: ti meriti una serata così!
  • Amrabat: dopo alcune partite in cui sembrava appannato, torna dominante come fossimo in Qatar. Accanto ad un Castrovilli generoso anche se talvolta confusionario, gioca soprattutto in funzione dei movimenti del numero 10 arpionando palloni su palloni. Viene spesso penalizzato da alcuni fischi arbitrali esagerati, ma lascia il cuore sul campo. Gladiatore.
  • Milenkovic: quanto sei mancato nella gara di andata caro Nikola! Di testa è quasi insuperabile e soprattutto capisce quando spendere il fallo per non far ripartire la squadra avversaria. Sempre pronto a rendersi pericoloso anche nell’area avversaria, torna finalmente il baluardo della scorsa stagione. In Nikola we trust!
  • Nico Gonzales: dopo Poznan, prende di nuovo la squadra sulle spalle e la trascina in finale. Posso dire finalmente? Posso dire che ci aspettavamo di più da Nico in questa stagione? Posso dire che non me ne importa nulla perché sono troppo felice? Adesso non resta che ripetersi nelle due finali…..
  • Vincenzo Italiano: da #italianoout a #tuttisulcarro il passo è breve. Uno dei migliori allenatori italiani in questo momento, azzecca tutte le mosse tranne forse quella di Igor. Lucido anche nella gestione delle sostituzioni, dimostra ancora una volta di essere il vero fuoriclasse della squadra. Semplicemente grazie Vincenzo!

IL BRUTTO

  • Igor: dispiace dover mettere qualcuno dietro la lavagna nonostante la gioia immensa per la finale conquistata ma il brasiliano l’ha combinata troppo grossa per tacere. Se certamente anche Brekalo ed Ikoné non hanno brillato, Igor ha commesso un errore che poteva costarci la qualificazione e non è il primo. Purtroppo il difensore senza macchia e senza paura della scorsa stagione è ormai uno sbiadito ricordo e Ranieri è molto più in palla. Certo la statura fisica di quest’ultimo non aiuta ma l’attenzione con cui è entrato anche ieri sera, lo candida ad una maglia da titolare per entrambe le finali. ll brasiliano è indifendibile.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – UDINESE = 2 – 0

Tre punti importanti per tenere accesa la fiammella dell’ottavo posto che, in caso di esclusione della Juventus dalle coppe, potrebbe tornare utile per la qualificazione europea della prossima stagione.

Anche contro l’Udinese, la Fiorentina ha giocato una partita dai due volti con un primo tempo più che discreto giocato ad un ritmo abbastanza convincente ed una ripresa più sofferente in cui i ragazzi di Vincenzo Italiano sono riusciti però, differentemente da altre volte, a chiudere la pratica grazie ad una serpentina sontuosa di Bonaventura servito da Castrovilli. Restano dunque i tre punti, le energie risparmiate dai presunti titolari, la mancanza di infortuni che avrebbero potuto pregiudicare le scelte del mister ma soprattutto rimane la porta finalmente inviolata. Ciò che però ha segnato indelebilmente la gara contro l’Udinese è la sacrosanta scelta iniziale di Vincenzo Italiano di lasciare in panchina due calciatori spocchiosi e senza rispetto nei confronti della società, dei compagni e dello stesso tecnico siciliano come Jovic e Terzic. Come ha detto Italiano, ci sono alcuni personaggi all’interno che non vogliono restare nel gregge….ed allora che si lascino andare per la loro strada nella speranza di non vederli più indossare la maglia viola nella prossima stagione. Il gruppo, il rispetto dei ruoli, la capacità di remare tutti dalla stessa parte sono stati il cemento sul quale si è costruito un gruppo eccezionale nelle ultime due stagioni. Che nessuno si azzardi a minare la serenità della Fiorentina nelle settimane più importanti della storia moderna viola! 

Ed ora testa a Basilea ed alla serata che potrebbe cambiare definitivamente il giudizio sulla stagione e forse anche sulle scelte della proprietà della Fiorentina. Tutti in Svizzera per l’impresa!!!

IL BUONO

  • Castrovilli: che sia veramente tornato? Il numero 10 viola, riproposto tra i due centrocampisti centrali, ha il grandissimo merito di sbloccare la partita dopo pochi minuti con un bel tiro incrociato di sinistro. La sua condizione atletica migliora a vista d’occhio e, con essa, la capacità di interdizione. E’ un calciatore che si sta completando tatticamente senza però perdere quelle qualità che avevano fatto innamorare tutto il popolo fiorentino. E se a Basilea prendesse il posto di un Mandragora sempre più in ombra?
  • Bonaventura: che dire di più? Giocatore meraviglioso che dovremmo clonare. Entra nella ripresa e chiude la partita con una serpentina deliziosa. Peccato per il rosso finale, magari a Basilea sarà ancora più arrabbiato. Indispensabile.
  • Duncan: in una stagione in cui non ha mai trovato continuità e mai ha brillato, ieri ha dato dimostrazione di ciò che ancora può fare. Addirittura dominante nel primo tempo, sfiora anche la rete con un tiro da fuori area che avrebbe meritato miglior fortuna. Alternativa preziosa.
  • Milenkovic e Brekalo: per ragioni diverse potrebbero essere gli assi nel mazzo in vista di Basilea. Il rientro del difensore certamente ha regalato fisicità e cattiveria ad una difesa ultimamente distratta. Il buon Nikola di testa è una certezza ed inoltre è l’unico difensore sempre pronto a commettere anche il fallo pur di non aprire la strada verso la propria porta. Brekalo invece, si dimostra una validissima alternativa con spunti interessanti anche se deve rimandare nuovamente l’appuntamento col gol. A Basilea servirete eccome!
  • La squadra sotto la curva: il messaggio è arrivato forte e chiaro. Grazie per il sostegno, ma il lavoro non è ancora finito… tutti insieme per continuare ad inseguire il sogno. Sono felice che Vincenzo Italiano abbiamo finalmente sottolineato l’importanza di un pubblico che non ha MAI lasciato sola la squadra. Crediamoci!!

IL BRUTTO

  • Terzic e Jovic: il giorno in cui stavano distribuendo l’intelligenza ed il rispetto per gli altri, probabilmente le mamme di questi due fenomeni erano in ferie. Ciò che hanno combinato sui social dopo la gara di andata contro il Basilea è gravissimo e lo è ancora di più perché la squadra viola quest’anno è andato oltre il proprio valore proprio grazie al gruppo, al gregge che ha sempre seguito Vincenzo Italiano. Non capire che nel momento più importante dell’anno si deve prima pensare al gruppo e poi a sé stessi è di una gravità eccezionale. Bravo il mister a non farli partire titolari nella gara di ieri. Semplicemente indifendibili.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SAMPDORIA = 5 – 0

Una vittoria perentoria, da grande squadra che dirada le nubi in merito alla condizione atletica dei ragazzi di Vincenzo Italiano, usciti alla distanza contro una Sampdoria in disarmo. Una prestazione che rende merito anche ad alcuni calciatori che in questa stagione avevano avuto meno spazio: dal debuttante Cerofolini che è riuscito a chiudere la gara con un clean sheet che resterà impresso nella sua mente per sempre, ad uno Jovic che ha giocato tutti i 90 minuti dopo un’era geologica. Abbiamo assistito ad un primo tempo giocato fortemente sotto ritmo e con le idee annebbiate, ma la Fiorentina è cresciuta col passare dei minuti grazie ad una superiorità di gioco e di tecnica in alcuni calciatori talvolta imbarazzante. Fraseggi, tocchi di prima, sovrapposizioni, confronti diretti vinti senza difficoltà, hanno regalato ai viola tre punti che tengono viva la speranza del cammino europeo via campionato e nel contempo rivalutano calciatori che nell’ultimo tempo erano caduti un po’ nel dimenticatoio. Duncan su tutti, ma anche Terzic, Castrovilli e Ranieri hanno dimostrato che possono essere utili nel meccanismo creato da Vincenzo Italiano, la vera risorsa viola. Ormai abbiamo imparato che, se la Fiorentina è in giornata, gli interpreti sono parte di un’orchestra che suona a memoria. Anche nella gara contro la Doria, le rotazioni hanno toccato tutti i reparti ma, nonostante ciò, forse anche per la poca consistenza dell’avversario, ce ne siamo accorti poco o nulla.

Molti diranno che non dobbiamo illuderci per un 5-0 contro l’ultima in classifica e probabilmente hanno ragione, ma a chi dice che abbiamo vinto contro nessuno vorrei porre una domanda: con Beppe Iachini avremmo avuto lo stesso gioco e lo stesso risultato? Avremmo creato le stesse occasioni? Ed allora testa alta e concentrazione in vista della trasferta di Salerno, campo da sempre ostico per i nostri colori e contro una squadra in fiducia dopo il pareggio esterno nel derby contro il Napoli. È vero che per noi contano di più le coppe, ma perché non crederci anche in campionato? 

IL BUONO

  • Dodò: da non credere che un calciatore del genere sia arrivato a Firenze. Dopo diverse partite in cui è sempre stato il migliore in campo, si toglie anche lo sfizio del gol….ed allora corre come un forsennato sotto la Fiesole sfoggiando i suoi capelli viola. Semplicemente IDOLO!!!
  • Castrovilli: diciamo ormai da alcune settimane che Gaetano è in rampa di lancio. Nella prima frazione, quando quasi tutta la squadra dorme, Castrovilli è l’unico ad avere idee, a provare a cambiare passo, a puntare il diretto avversario insieme a Sottil. Quando anche i compagni nella ripresa decidono di cambiare passo, il numero 10 viola sale in cattedra segnando un gran bel gol e disegnando traiettorie deliziose. Arma letale!
  • Duncan: uno dei calciatori che negli ultimi mesi ha trovato meno spazio, si riscatta con una prestazione maiuscola. In fase difensiva è più reattivo anche di Amrabat, mentre in quella offensiva nel secondo tempo mette il turbo. Assalta l’area avversaria come un forsennato finché finalmente non trova il gol che mette i sigilli alla gara. Uno di quei calciatori che vorrei sempre avere in rosa!
  • Biraghi: poche storie, anche oggi un assist delizioso ed un apporto continuo alla fase offensiva viola. Qualcuno inizierà a tacere?
  • Ranieri: una rivincita nei confronti di chi non ci ha mai creduto. Rimasto quasi per caso in maglia viola, quando è stato chiamato in causa ha giocato sempre partite egregie. Sicuri che in Conference, con la squalifica di Milenkovic, debbano giocare gli altri due?

IL BRUTTO

  • Nico Gonzales: sembrerà strano, ma in una giornata del genere, il peggiore in campo è stato decisamente il giocatore di maggior classe della rosa. Probabilmente sapeva che non serviva la sua opera, ma a tratti Nico è stato veramente irritante. Sicuramente si sarà tenuto la prestazione per le gare decisive della stagione!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – CREMONESE = 0 – 0

E’ stato lo 0 – 0 più bello della mia vita!

Una partita sinceramente noiosa, povera di spunti tecnici, senza spunti tattici, con ben poche emozioni si è però trasformata in una festa lunga 90 minuti perché vivere una serata come questa in Curva Fiesole ripaga di tantissime cose. Delle delusioni spesso patite, della sofferenza accusata, delle angherie che troppe volte ci hanno colpito, degli addii di gente senza patria né cuore che adesso vedranno la Fiorentina giocarsi la finale di Coppa Italia dal loro lussuoso divano. Perché dalla coreografia in poi, ieri sera, lo spettacolo si è visto quasi esclusivamente sugli spalti, dove Firenze e la Fiorentina sono tornati ad essere una sola cosa, un solo cuore che batte all’unisono, quel cuore che ha portato i ragazzi con la maglia viola, diretti magistralmente da uno dei migliori allenatori italiani, ad un traguardo che in pochissimi si sarebbero aspettati.

Questa è Firenze!

La partita di per sé ci ha raccontato di una squadra che ha scelto di non rischiare, con Biraghi pressoché bloccato sulla linea dei due centrali difensivi, con un Mandragora sempre attento a dare copertura, ed un ritmo che non è mai stato alzato più per scelta che per incapacità. La Fiorentina, memore dei disastri iniziali con il Lech Poznan ed il Braga, ha gestito gli spazi ed i tempi della gara, dimostrando fin da subito che contro la Cremonese non aveva intenzione di scoprire il fianco al contropiede avversario. La speranza è che quando servirà, i ragazzi di Vincenzo Italiano abbiano ancora in corpo la birra necessaria per ricominciare ad essere quella squadra tambureggiante, spavalda e bellissima che ci ha regalato quella striscia lunghissima di vittorie, risultati positivi e spettacolo. Contro l’Inter, in finale, servirà una di quelle prestazioni ma manca ancora quasi un mese alla finale di Roma e noi, nel frattempo, non siamo stanchi di sognare dato che c’è un’altra meta da raggiungere, quella finale europea che manca da troppi anni a Firenze ed alla Fiorentina. Crediamoci che magari, dopo tutto il veleno che abbiamo dovuto inghiottire, stavolta tocca a noi!  

IL BUONO

  • Dodò: semplicemente un marziano! Un giocatore di un’altra categoria rispetto ai ventuno con i quali ha condiviso il terreno di gioco. Ara la fascia senza soluzione di continuità, salta avversari come birilli, in fase difensiva ha qualche sbavatura che però riesce sempre a risolvere. Ebbene sì, acquisto clamoroso!!!
  • Castrovilli: nel primo tempo sembra essere l’unico calciatore in grado di ribaltare l’azione, di creare gioco con aperture tanto belle quanto intelligenti. Con Mandragora che copre ogni pertugio del centrocampo, prova a buttarsi negli spazi liberi per andare a rete. Cala alla distanza, ma il recupero sembra procedere alla grande! Quanto ci sei mancato!
  • Vincenzo Italiano: il vero artefice di una stagione che sembrava da buttare nel cestino solamente tre mesi fa. Ha dato alla squadra un gioco ed un’anima ma soprattutto ha riacceso Firenze creando un unicum tra gli atleti, la società, i tifosi. Regalaci la ciliegina!
  • La gestione della gara: la lezione avuta nella gara contro il Lech Poznan e contro il Braga sembra finalmente essere servita e la Fiorentina stavolta non rischia nulla. La prova che serviva.
  • La coreografia: credo sia sufficiente la foto pubblicata qui sopra.

IL BRUTTO

  • Nulla: la serata perfetta per il risultato, il passaggio del turno, il tifo, l’atmosfera. Tutto fantastico!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LECH POZNAN = 2 – 3

Tifare Fiorentina non aiuta certamente il cuore, prova evidente è la partita contro i polacchi del Lech Poznan che ha procurato a me ed a mio figlio diversi scompensi cardiaci. I viola hanno nuovamente commesso gli errori già visti contro il Braga ed hanno addirittura fatto peggio rischiando i tempi supplementari: menomale che Sottil prima e Castrovilli poi hanno rimesso le cose a posto regalando ai viola una semifinale europea che sembrava impensabile all’inizio della stagione. Resta l’amaro in bocca per una serata che poteva servire per rilanciare alcuni calciatori che invece hanno nuovamente evidenziato i propri limiti tecnici e caratteriali e per l’infortunio di Jack Bonaventura che speriamo non sia grave: il Rettore del gioco del calcio è troppo importante per la nostra amata Fiorentina.

Nonostante in conferenza stampa mister Vincenzo Italiano avesse messo in guardia dalla sottovalutazione psicologica dell’avversario come già accaduto con il Braga, i viola hanno avuto un approccio morbido alla gara, con un ritmo compassato ed una serie di errori tecnici evidenti. Ciò ha permesso ai polacchi di metterla sul ritmo, sulla grinta, sull’agonismo senza che la Fiorentina riuscisse a rispondere con le stesse armi. A me non piace parlare di arbitraggi, ma ciò che è successo ieri sera non può passare sotto silenzio: il rigore negato per la gomitata a Nico Gonzales, il secondo giallo non arrivato per il difensore polacco che ha picchiato Sottil senza soluzione di continuità, i cartellini gestiti un pò a casaccio. Io però, non sposo il tema della malafede o del palazzo, quanto quello di una classe arbitrale scarsa come scarso è il livello medio della competizione che stiamo affrontando. Diciamoci la verità, in una manifestazione internazionale è normale arrivare in semifinale dopo aver perso in Turchia e pareggiato in casa col Riga? E’ normale vincere la Conference dopo aver subito 7 gol da una squadra come accaduto alla Roma la scorsa stagione? Se in Champions League ci sono errori marchiani come quelli visti in occasione di Napoli Milan, possono esserci arbitri migliori in Conference League?

Siamo comunque in semifinale e questo è ciò che conta!! Il primo obiettivo del mese di aprile è stato centrato, adesso manca il superamento del turno contro la Cremonese per ottenere la finale di Coppa Italia. Siete pronti? Allenate le coronariche….servirà sicuramente!

IL BUONO

  • Sottil: finalmente, finalmente finalmente!!! Il prodotto del vivaio viola gioca una partita totale, in cui punta continuamente il proprio avversario, lo salta più volte ed arriva anche alla conclusione. Una volta tanto non ha quelle lunghe pause che spesso lo contraddistinguono, ma resta sempre nel vivo del gioco dimostrando personalità. Mette la ciliegina sulla torta con un gol tanto bello, quanto difficile ed importante. Si avvicina il momento del salto di qualità?
  • Castrovilli: per l’importanza ed il peso del risultato finale, oggi voglio premiare i marcatori dei due gol. Lo faccio con ancor più piacere perché Sottil e Castrovilli sono due calciatori che hanno vissuto una stagione molto travagliata tra infortuni, ricadute e speranze tradite. Il numero 10 viola però, dopo la prestazione clamorosa di San Siro, sembra più vicino alla continuità e la rete di ieri sera non può che regalargli ulteriore slancio. Un’altra freccia all’arco di Vincenzo Italiano nel rush finale!
  • La semifinale europea: possiamo parlare di tante cose, ma alla fine contava superare il turno e la Fiorentina ci è riuscita. Soffrendo tanto, anzi troppo, attraversando curve pericolose, ma adesso siamo a tre partite dal sogno e le prossime due le giochiamo col Basilea. Non fermiamoci adesso!

IL BRUTTO

  • Vincenzo Italiano: adoro il mister viola e credo che sia la miglior scelta fatta dalla proprietà da quando hanno messo piede a Firenze ma ieri sera sinceramente non l’ho proprio capito. La squadra non ha avuto l’approccio giusto ed ha ripetuto gli errori visti contro il Braga mentre alcune scelte di formazione sono state assolutamente incomprensibili. In un momento in cui Martinez Quarta è il difensore più in forma della squadra, perché impiegare il diffidato Milenkovic accanto al sempre insicuro Igor? Il rischio purtroppo non ha pagato ed il centrale serbo ha rimediato un’ammonizione che gli costerà l’andata delle semifinali. Il mister ha poi avuto la grande idea di becchettarsi con un tifoso a fine gara rimproverandogli una scarsa lucidità nella lettura delle partite, anche se le parole in sala stampa in cui sottolineava l’importanza del tifo ha rimesso le cose a posto. Vincenzo tranquillo, la città e la società hanno piena fiducia in te!
  • Venuti: semplicemente non ha i mezzi per giocare a questi livelli ed ultimamente è anche sfortunato. Ogni suo errore corrisponde ad un gol avversario e sembra anche aver perso quella voglia e cattiveria che lo aveva contraddistinto nelle scorse stagioni. Un lungo, triste saluto.
  • Jovic: se Venuti non può giocare a questi livelli perché non ha i mezzi tecnici, Jovic semplicemente non deve più giocare. Indolente, senza voglia né grinta, ha anche il coraggio di sbagliare l’ennesimo gol da solo davanti alla porta servito splendidamente da Bonaventura. Mister da qui in avanti solo Cabral!

A voi per i commenti!!