Il buono, il brutto, il cattivo

SALERNITANA – FIORENTINA = 0 – 2

Vittoria doveva essere e vittoria è stata!

Nella desolazione di Salerno, uno stadio in cui la Fiorentina ha vissuto una delle più grandi ingiustizie della propria storia, i viola si presentano con una squadra in maschera soprattutto nella metà campo offensiva dove torna in campo dopo tempo immemore Castrovilli (piuttosto trasparente la sua prova) e presentano Barak nel ruolo di “unica punta” (ammirevole la sua abbronzatura). Sento ancora dire a Vincenzo Italiano e Daniele Pradè che la Fiorentina non ha fatto una scelta tra coppe e campionato ma, se così fosse, il turnover quasi totale di Salerno potrebbe essere salutato con favore. Eccetto Terracciano e Ranieri infatti, i 9 undicesimi viola erano diversi dalla gara di giovedì ma i tre punti sono comunque arrivati, seppur la differenza si sia vista quando sono entrati in campo Kouamè davanti e Mandragora in mezzo al campo. Con un Napoli che continua a perdere, un Torino che non vince più ed una partita da recuperare chissà quando, la Fiorentina continua ad essere incredibilmente in corsa per l’Europa della prossima stagione. Nonostante un girone di ritorno imbarazzante infatti, grazie al fieno in cascina accumulato nella prima parte di stagione ed ai disastri che anche le altre concorrenti stanno combinando, Vincenzo Italiano potrebbe lasciare i viola nuovamente nelle coppe europee per suggellare un triennio che diventerebbe trionfale (nonostante i numerosissimi detrattori) con un trofeo che dobbiamo iniziare a rincorrere già da mercoledì a Bergamo.

Se la partita in sé non ha raccontato molto, il primo tempo è stato assolutamente inguardabile. Palla sempre in orizzontale, ritmi di gioco balneari, confronti diretti mai vinti: il nulla cosmico. Anche la seconda frazione era cominciata allo stesso modo ma, dopo circa 70 minuti, Italiano ha deciso di cambiare con Kouamè al posto di Castrovilli e Mandragora in mezzo al campo. Da lì in poi niente di trascendentale ma i viola hanno iniziato a riempire l’area ed a verticalizzare quel poco che è bastato per vincere la partita e portare a casa i tre punti. Pensare alla sfida di Bergamo era doveroso così come era indispensabile non gettare al vento l’opportunità di accorciare sulle dirette avversarie grazie al turno favorevole. Non solo, ma gli ultimi minuti sono serviti anche a sperimentare nuovamente una difesa a tre con Milenkovic perno centrale, Quarta a destra e Ranieri a sinistra, solito schieramento che era stato utilizzato, seppur per necessità diverse, nella parte finale della sfida contro il Viktoria Plzen. Adesso andiamo ad affrontare l’Atalanta in quel di Bergamo partendo dal risicato vantaggio dell’andata e, probabilmente, anche una difesa a tre in un tratto di gara potrebbe essere un antidoto in più per sterilizzare le folate offensive nerazzurre. Certo la cosa più importante sarà però recuperare i tanti acciaccati che ieri hanno riposato a Salerno in modo da poter scegliere la formazione migliore per mettere in difficoltà i ragazzi di Gasperini.

A Bergamo sarà durissima, ma la Fiorentina targata Italiano ha dimostrato più volte che nelle gare decisive comunque offre la grande prestazione: speriamo basti per regalarci una nuova finale!

IL BUONO

  • Kouamè: entra e dà subito l’impressione di voler lasciare un marchio sulla partita. Il gol di testa è bellissimo, con uno stacco imperioso ed un’incornata da vero attaccante. Se inizia anche a segnare allora…..
  • Ranieri: oltre alla solita prestazione importante in fase difensiva, stavolta risulta decisivo anche nella metà campo avversaria. Il cross per la testa di Kouamè è delizioso e dimostra che il piede sinistro è veramente educato. Un gran bel ritorno in quella che è stata la sua casa.
  • Martinez Quarta: uno dei pochi che sembra aver preso sul serio l’impegno fin dal primo minuto. Lotta, sgomita, anticipa e riparte…per la trasferta di Bergamo sarà difficile capire chi tenere fuori tra i tre centrali difensivi. Peccato per il giallo.
  • Mandragora: quando entra lui, la Fiorentina cambia marcia come ritmo e come giocate. Finalmente i viola iniziano a verticalizzare e riescono a rubare palla nella metà campo avversaria. Si può dire tutto di Mandragora, ed io sono spesso stato tra i suoi detrattori, ma la mentalità e l’applicazione è sempre massimale. Professionista esemplare.

IL BRUTTO

  • Le ammonizioni dei difensori: in una gara in cui si è giocato su ritmi bassi e si è rischiato quasi nulla, vedere i due centrali difensivi Ranieri e Quarta entrambi ammoniti dispiace. Nella speranza di continuare a rincorrere l’Europa del prossimo anno anche attraverso il campionato, speriamo di non doverci pentire di questi cartellini. Ci voleva più attenzione!

A voi per i commenti!!