Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ROMA = 5 – 1

Un inno alla gioia!

Ieri sera al Franchi abbiamo visto una di quelle partite che resteranno scolpite nella testa e nei cuori dei tifosi viola per anni. Una presunta grande dominata dall’inizio alla fine, in ogni singolo aspetto del gioco, una compagine che era arrivata a Firenze dichiarando che doveva essere la gara per ritrovare la fame e la cattiveria. In realtà, lo stesso Juric che aveva sbandierato questi obiettivi, è stato costretto a fare due sostituzioni dopo mezz’ora togliendo Cristante ed Angelino che non erano mai riusciti a fermare lo strapotere di Dodò e Colpani a destra e di Beltran ed Adli nella zona centrale del campo.

La Fiorentina ha giocato una gara al limite della perfezione, chiudendo ogni spazio ai giallorossi e ripartendo in modo chirurgico trovando sempre il modo, i tempi e gli spazi per far male alla difesa avversaria. Se vogliamo trovare un neo ai ragazzi di Palladino, dopo i primi 25 minuti di livello straordinario, la squadra probabilmente si è abbassata troppo subendo il gol che avrebbe potuto riaprire la contesa. La reazione però è stata da grande squadra, da una squadra che sa esattamente cosa vuole fare e lo fa con convinzione e strapotere fisico. I viola hanno trovato la quadra, con i giocatori giusti al posto giusto, con un gran bel portiere, una coppia di difensori che sta stupendo tutti, due terzini di cui uno (Dodò) in un momento di strapotere fisico come non si vedeva dai tempi di Odriozola, l’altro (Gosens) che si sta sacrificando per la squadra limitando le scorribande offensive, un centrocampo in cui Cataldi mantiene sempre gli equilibri senza per questo disdegnare le sortite offensive, Adli fa girare la squadra con una tecnica sopraffina, Colpani che è migliorato tantissimo anche in fase difensiva quando Dodò si sovrappone; davanti poi, Beltran gioca finalmente libero di testa e senza lacci, inventa calcio muovendosi tra le linee anziché essere inchiodato spalle alla porta come invece fa Kean, strepitoso anche ieri non solamente per la doppietta ma anche per il lavoro sporco, le sportellate, le punizioni guadagnate, i palloni recuperati (quanto mi sono sbagliato sul suo conto!!!).

Eppoi lui…. il giocatore che fin da subito (qui invece ci avevo azzeccato) ho individuato come il potenziale scippo dell’ultimo mercato, ovviamente parlo di Bove. Un calciatore con sette polmoni che però non perde praticamente mai lucidità; regala equilibrio alla squadra, gioca sempre in verticale, trova spesso gli spazi in cui inserirsi, recupera decine di palloni e ribalta l’azione sempre con intelligenza. Il confronto con Pisilli è stato a tratti imbarazzante per superiorità! Pensare che nelle ultime convocazioni di Spalletti, il calciatore giallorosso è stato preferito al viola spedito con l’Under 21 lascia sinceramente basiti.

Non possiamo infine non citare i due veri fautori di questa striscia di risultati e di questa squadra, le due persone senza le quali oggi la Fiorentina non sarebbe questa e cioè Raffaele Palladino e Daniele Pradè. Un allenatore che per la prima volta si misura con una piazza importante, difficile, spesso umorale e brontolona, ha avuto un approccio complicato con i viola: le sue idee inizialmente non sono state recepite dalla squadra ed allora ha fatto ciò che fanno le persone intelligenti. Ha parlato con i propri ragazzi, ha modificato le sue richieste ed ha fatto capire ai calciatori che voleva fare qualcosa di importante con loro. Via quindi la difesa a tre, via anche la difesa a uomo in tutte le zone del campo, aggiustamenti nei principi di gioco. Largo dunque alla difesa a 4, ai riferimenti della zona, alle verticalizzazioni sull’attaccante. E’ riuscito a creare un gruppo con gerarchie ben stabilite ma che ha la possibilità di alternarsi in Europa. Nelle dichiarazioni post gara di ieri, ha raccontato tutto questo, ha detto che è pronto a cambiare ancora se necessario, ha dimostrato intelligenza e flessibilità, insomma ciò che serviva per raddrizzare la rotta. Se Palladino ha azzeccato ogni mossa in panchina, questa stagione sta prendendo il verso giusto anche perché finalmente il comparto tecnico viola è stato libero di prendere decisioni senza condizionamenti: Pradè, aiutato da Goretti, ha costruito una squadra divertente, ambiziosa, fresca, di qualità. Ha azzeccato il portiere (De Gea che rispetto a Terracciano ti regala almeno 7-8 punti in più), ha preso l’attaccante giusto per voglia di rilanciarsi e mix tra qualità e fisicità, ha costruito un centrocampo che possiede atletismo, corsa, tecnica, acume tattico, visione di gioco. Diciamoci la verità, la qualità che questa squadra possiede, Vincenzo Italiano l’ha avuta a disposizione forse solamente il primo anno. In questa stagione finalmente abbiamo calciatori che determinano, che giocano in verticale, che cercano la porta con continuità. Vi sembra poco?

Giovedì i viola vanno a Genova con la consapevolezza che probabilmente servirà far tirare il fiato a qualcuno; vedremo se chi ne prenderà il posto sarà capace di tenere la stessa qualità e lo stesso ritmo dei titolari.

IL BUONO

  • Il primo gol: dal momento che dovrei inserire tra i buoni la quasi totalità della squadra viola, ho pensato che fosse preferibile sottolineare la bellezza della prima rete di Kean. L’azione che porta l’attaccante a segnare è la perfetta fotografia del calcio di Palladino in questo momento; rapide verticalizzazioni, scambi di prima, attacco alla profondità. Dopo che nell’ultima stagione abbiamo assistito troppo spesso ad uno sterile possesso palla orizzontale (do you remember Arthur?), l’azione del gol sembra un sogno!!

IL BRUTTO

  • Niente: assolutamente nulla!!!

A voi per i commenti!!

6 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Faccio una previsione: tra non molto vedremo, oltre a Kean naturalmente, Comuzzo e Bove in nazionale. Colpani è sulla strada giusta ma deve ancora crescere ed essere più tignoso. Quest’anno sembra le abbiamo indovinate tutte. Io che seguo la Fiore da una vita non ho mai visto un centrocampista con le doti di Bove: veloce, intelligente, contrasta e rilancia, te lo trovi in tutte le zone del campo, classe 2002 sembra già un veterano. Sbrighiamoci a riscattarlo perché se mantiene questo trend tra qualche anno prende il volo in direzione Premier o Madrid con mega plusvalenza. Contro la Roma Palladino ha optato per mantenere il baricentro della squadra basso nella propria metà campo, è stata questa forse l’arma vincente per far male alla Roma. Ha invitato la Roma a venire avanti in palleggio per poi infilarla negli spazi liberi con rapide verticalizzazioni e scorrerie sulle fasce con Dodò-Colpani da una parte e Bove-Gosens dall’altra. Mossa studiata a tavolino osservando le caratteristiche della squadra di Juric, dimostra l’intelligenza dell’uomo anche per il fatto di essere flessibile e non fissato sul proprio credo. Il primo gol è stato un esempio del gioco di Palladino, è giusto, ma io dico che soprattutto il 4° di Bove ha dato soprattutto l’immagine di lui. Tutto in verticale fra Cataldi-Beltran a centrocampo e poi Adli, che era lì come fosse una punta, per poi piazzarla al centro a Bove che dopo una serpentina in mezzo ai giocatori ha fatto un gol da urlo. Concordo con i giudizi sui singoli, per me merita una citazione particolare Dodò, il giocatore che all’inizio della sua avventura a Firenze mi aveva suscitato non poche perplessità, si sta rivelando quasi un fenomeno. Ha fatto a pezzi la Roma con le sue scorribande sulla fascia o tagliando sul centro. Cataldi, che come ho già detto in precedenza, non ruba particolarmente l’occhio ma è un giocatore che dà equilibrio e sa sempre dove mettersi in campo oltre ad avere piedi buoni e un discreto tiro (vedasi Lecce). Siamo 4°, cosa da non credere dopo l’inizio di stagione tra campionato e Conference, è giusto sognare? Mah vediamo per ora godiamoci questo momento.

    Ciao

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    • Ciao Roberto! Concordo sui potenziali nazionali dei quali per me dovrebbe fare parte anche Colpani (considerando che ci giocano Pellegrini e Pisilli visti ieri). Bove è veramente un giocatore fantastico anche perché ha ancora ampi margini di miglioramento: nel tiro da fuori ad esempio è ancora carente. Credo che per il riscatto non ci saranno problemi visto che diventa obbligo se gioca almeno 45 minuti nel 60 per cento delle gare. Palladino ha preparato e gestito perfettamente la partita anche se talvolta ci siamo abbassati fin troppo. Non so se durerà ma visto che noi tifosi viola siamo abituati a soffrire, adesso me la voglio solamente godere!

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  2. Come ricorderai ho sempre avuto una stima sconfinata per Beltràn, e l’ho dimostrata in tempi non sospetti: infatti se ti ricordi l’ho esaltato sia quando faceva la riserva a Nzola, sia quando Palladino l’aveva totalmente emarginato dal suo progetto tecnico. Poi l’infortunio di Gudmundsson ha costretto il nostro allenatore a dargli una chance, e come sempre Beltràn ha dimostrato di essere un grande calciatore.
    Non mi aspettavo invece che raggiungesse certi livelli Edoardo Bove. In maglia viola ha dimostrato di avere un talento unico come assistman, e questa qualità non era mai emersa durante la sua esperienza romanista, né in Primavera né in prima squadra. Forse perché non aveva mai incontrato nessun allenatore che chiedeva di giocare il pallone in verticale per la punta, poi è arrivato Palladino e ha fatto emergere questo suo talento nascosto. Godiamocelo finché dura, perché ho l’impressione che al più presto Commisso ordinerà di non impiegarlo più, al fine di evitare l’obbligo di riscatto che scatterebbe al 60% delle presenze. Se il nostro patron è arrivato a non riscattare Torreira per risparmiare la miseria di 15 milioni, figuriamoci se non farà il bis con Bove.
    Tu dici che Spalletti ha sbagliato a impiegare Pisilli in Nazionale anziché lui. Io ti rispondo: perché, Spalletti ne ha azzeccata qualcuna dopo aver lasciato Napoli? Purtroppo lo scudetto che ha vinto lì l’ha convinto di essere un maestro di calcio in stile Arrigo Sacchi, e quando un allenatore diventa troppo pieno di sé poi comincia a fare delle scelte cervellotiche che capisce solo lui, tipo appunto convocare Pisilli anziché Bove.
    Riguardo a Pradé, purtroppo anche stavolta non riesco a condividere il tuo entusiasmo (anzi, colgo l’occasione per ringraziare Roberto Fabbiani che mi ha dato manforte nel gettare fango su di lui la settimana scorsa). Per me Pradé resterà sempre quello che ha pagato 13 milioni per il collezionista di retrocessioni Lirola, oppure quello che non ha riscattato Muriel perché per lui era meglio lo scandaloso Pedro. Basterebbero questi 2 esempi per dire tutto sulla competenza calcistica di questo “direttore sportivo”.
    Riguardo alla partita di ieri, la mia impressione è che siamo tornati ai tempi di Prandelli. A quei tempi i calciatori erano così galvanizzati che perfino quelli più scarsi finivano per giocare bene, andando oltre i loro limiti. Ad esempio, Gamberini e Dainelli hanno passato quasi tutta la carriera a lottare per la salvezza, ma in quegli anni erano una coppia da Champions’ League. Brocchi era stato scartato prima dall’Inter e poi dal Milan, ma con noi diventò un giocatore da Nazionale. Adesso si sta ricreando la stessa situazione: abbiamo una rosa di giocatori che individualmente non sono un granché (tranne poche eccezioni come Gudmundsson e Beltràn), ma in un sistema di gioco che funziona come quello di Palladino si galvanizzano e diventano una macchina da guerra.
    Oltre ai piacevoli ricordi la partita di ieri mi ha suscitato anche un grande sollievo. Come forse ti avevo già scritto, le partite contro le romane mi lasciano spesso una grande amarezza, perché di norma non solo le perdiamo, ma le perdiamo malissimo, dando una sensazione di impotenza totale. Ricordo ad esempio un 4 – 0 senza storia subito dalla Lazio di Pioli, oppure un 2 – 0 subito alla prima giornata da una Roma di Rudi Garcia che non ci fece toccare palla. A causa di questi fantasmi del passato temo sempre moltissimo le partite contro queste 2 squadre, e quindi vedere la mia squadra passare sopra i giallorossi come uno schiacciasassi è stata davvero una soddisfazione immensa.

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    • Ciao Wwayne!
      Confermo tutta la mia stima per Beltràn che, messo nella sua posizione ideale di seconda punta, diventa un calciatore molto importante oltreché bellissimo da vedere. Bove è un mio pallino da quando giocava in Primavera perché è un ragazzo che corre, lotta, si butta negli spazi, fa tutte le cose che servono alla squadra senza atteggiamenti da divo o tatuaggi da trapper.
      Quanto a Pradè continuo a pensare sia un buon direttore sportivo che sa fare il suo lavoro: Nella sua prima avventura a Firenze fece benissimo finché la proprietà volle investire…certo alcuni errori si commettono! Quello di Lirola è stato clamoroso, mentre dissento in merito al riscatto di Muriel: come raccontato più volte anche dallo stesso Pradè, fu la società che non gli accordò la possibilità di investire i 15 milioni del riscatto poiché eravamo entrati in autofinanziamento. Poi è chiaro che ci sono stagioni in cui si riesce meglio ed altre in cui invece sembra non funzionare nulla: il mago Sartori a Bologna in questa stagione sembra ad esempio averne azzeccate pochine, ma per me resta un ottimo DS. Pradè quest’anno per la prima volta da quando è arrivato Commisso, ha avuto l’autonomia per lavorare: per me ha fatto un buon mercato anche se siamo corti soprattutto nel ruolo di vice Kean. Non è certamente un fenomeno, ma, seppur in clamoroso ritardo, ha allestito una bella squadra.

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      • E’ vero, Sartori quest’anno ne ha azzeccate poche. Non hanno reso neanche alcuni giocatori il cui successo sembrava quasi assicurato: ad esempio, Dallinga veniva da 14 gol segnati in Francia, quindi era legittimo pensare che a fine Ottobre avrebbe già timbrato il cartellino almeno 2 o 3 volte (anche alla luce del calendario morbidissimo del Bologna in queste prime 8 giornate).
        A mio giudizio, preso atto che il declino di Sartori c’è ed è innegabile, se i suoi nuovi acquisti hanno fatto flop è anche perché il Bologna ha alzato l’asticella. Un conto è fare bene in una squadra che si pone come obiettivo una salvezza tranquilla, un altro è fare bene in una squadra che deve affrontare il Liverpool in Champions’ League. E’ una dimensione totalmente diversa, che può far tremare le gambe ad un giocatore sconosciuto come quelli che prende abitualmente Sartori.
        Riguardo al ruolo di vice Kean, come sai è una mia vecchia battaglia. La mia speranza è che la Fiorentina riesca a rimanere agganciata al treno Champions’ fino a Gennaio, perché a quel punto Commisso potrebbe ingolosirsi, e per non farsi sfuggire l’Europa che conta potrebbe decidere di comprare quel centravanti di riserva che ci serve come il pane. Tuttavia, non sono sicuro che questo avverrà a prescindere dalla nostra posizione in classifica, perché anche l’anno scorso a Gennaio eravamo in piena corsa per la Champions’, eppure Commisso fece un mercato di Gennaio a dir poco scandaloso. Purtroppo finché ci sarà lui la sua tirchieria avrà sempre la meglio sulle nostre esigenze tecniche, non c’è niente da fare. Speriamo che Pradé mi smentisca, e riesca a comprarci un centravanti di scorta nonostante Rocco! 🙂

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        • Il problema del Bologna è che i nuovi acquisti fanno male anche in campionato!
          Quanto alla nostra punta di riserva, spero anche io che la Fiorentina a gennaio non faccia l’errore dello scorso anno quando arrivò Belotti….calciatore che a Como sta facendo la riserva a Cutrone (ho detto tutto). Considerando che la proprietà ha addirittura chiesto scusa per il mercato dello scorso gennaio, mi piace pensare che si comporterà in modo diverso…..

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