Domenica arriva l’Inter: la presentazione del match

Ed ora la partita che tutta Firenze aspetta….

La vittoria in Conference League contro i ciprioti del Pafos ha rimesso a posto momentaneamente la classifica con i viola che sono già qualificati matematicamente ai playoffs ed ora possono pensare al campionato. Le scelte di Raffaele Palladino stavolta sono state meno radicali rispetto alla trasferta di Nicosia e queste gli hanno dato ragione: la Fiorentina ha vinto, seppur complicandosi la vita, i tre titolari impiegati (Comuzzo, Dodò e Beltran) hanno giocato 60 minuti senza subire infortuni e gli altri componenti della rosa hanno dato risposte confortanti.  Adesso però tocca allo scontro al vertice contro i campioni d’Italia e domenica alle 18,00 sarà nuovamente il turno della formazione più rodata.

Il confronto tra i viola e l’Inter sarà probabilmente una partita a scacchi tra due tecnici italiani che hanno due filosofie completamente diverse innanzitutto per lo schema tattico utilizzato. Se da una parte Simone Inzaghi è un “talebano” del 3-5-2, Palladino ha già dimostrato più volte sia a Monza che nello scorcio di stagione a Firenze, di cercare sempre la soluzione migliore per i calciatori che ha a disposizione. Non solo, è pronto anche a cambiare modo di giocare in corsa, come successo anche a Como quando la Fiorentina è passata a difendere a tre con l’inserimento di Quarta; abbassando poi la linea dei centrocampisti, la squadra ha permesso a Sottil di spaccare la partita agendo in contropiede. Tornando alla sfida tra i nerazzurri ed i viola, penso che l’atteggiamento di Ranieri e compagni sarà molto diverso dalle ultime stagioni ed anche da alcune prestazioni viste fino ad oggi: Comuzzo ed il capitano viola non seguiranno a uomo a tutto campo la coppia Thuram Lautaro sia perché sarebbe difficile limitarli negli spazi ampi, sia perché questo potrebbe aprire spazi centrali per i centrocampisti nerazzurri, da sempre tra i più bravi ad inserirsi da dietro. La Fiorentina dovrà cercare di vincere il duello sugli esterni dove Dodò e Dimarco battaglieranno a tutta fascia, mentre Gosens potrebbe essere chiamato di nuovo a rimanere più bloccato se giocasse Dumfries, mentre avrebbe più spazio in caso di impiego di Darmian.

E proprio sugli esterni la Fiorentina potrebbe provare a vincere la sfida! Le coppie Gosens Bove da una parte e Dodò Colpani dall’altra, dovranno cercare di arrivare velocemente nella metà campo avversaria per trovarsi in superiorità numerica contro l’unico esterno nerazzurro che a quel punto avrà bisogno dell’aiuto di uno dei tre difensori centrali allargando le maglie della retroguardia e permettendo così a Kean di giocarsi l’uno contro uno con De Vrij, ottimo calciatore ma certamente più lento del bomber viola. Sarà dunque fondamentale aspettare l’Inter abbastanza bassi (senza con questo portarseli dentro l’area di rigore) per evitare le verticalizzazioni su Thuram e nel contempo ripartire velocemente grazie alla qualità di Adli quando verrà recuperata palla. Il posizionamento dei quattro centrocampisti più Beltran (o Gudmundsson) sulle linee di passaggio avversarie, dovrà essere sempre attento a non far giocare in verticale i nerazzurri e dovrà avere come obiettivo primario quello di intasare gli spazi giocando stretti verso il centro. La partita però dovrà essere giocata restando sempre attenti anche ai cambi di gioco improvvisi perché l’Inter è maestra nella ricerca dell’esterno opposto con le giocate da quinto a quinto di centrocampo. Lì dovranno essere brave le coppie esterne viola a collaborare ed a parlarsi continuamente.

E’ chiaro che sulla carta l’Inter è favorita, non solo per la qualità e varietà della rosa ma anche per la maggior abitudine a giocare un determinato tipo di partite. I nerazzurri di Inzaghi nelle ultime stagioni hanno vinto campionati, coppe ed hanno sfiorato la Champions League, mentre la Fiorentina ha perso tutte le finali giocate sbagliando spesso le partite decisive. Stavolta però, anche i viola possono contare su qualche calciatore che ha già disputato gare di questo genere: Bove ha vinto un’Europa League, Kean ha giocato la Champions League da protagonista, Cataldi è stato capitano della Lazio anche in Europa, Adli ha giocato nella massima competizione europea ed in nazionale e poi il Marziano che abbiamo in porta…. Come potete vedere sono tutti nuovi acquisti, segno di un mercato che finalmente è andato a scegliere calciatori da squadre più forti e con più tradizione recente della Fiorentina. Adesso abbiamo alcuni giocatori in maglia viola che hanno leadership ed esperienza anche in campo europeo ed in gare decisive. Insomma l’Inter potrà anche vincere, ma stavolta ce la giocheremo fino in fondo.

A voi per i commenti!!

2 pensieri su “Domenica arriva l’Inter: la presentazione del match

  1. La Fiorentina si è complicata volutamente la vita, perché ha fatto di tutto per far pareggiare il Pafos. Ad esempio, un grande portiere come Terracciano se fa un errore banale come quello sul gol del 3 – 2 vuol dire che lo ha fatto apposta. Purtroppo però i ciprioti erano così scarsi da non riuscire a cogliere il pareggio neanche mettendoglielo su un piatto d’argento, e quindi adesso ci tocca fare almeno il playoff di Conference ci tocca farlo.
    Nonostante il risultato amarissimo, ci sono comunque delle note positive. Ad esempio, Sottil ha finalmente imparato a crossare in area anziché passare la palla indietro (gli ci sono volute solo 164 partite da professionista per afferrare questo concetto: meglio tardi che mai). Inoltre, sono contentissimo per Kayode: aveva un gran bisogno di un episodio positivo che gli tirasse su il morale e l’autostima, quindi il cross perfetto per il gol di Martinez Quarta è arrivato proprio al momento giusto. A proposito, tu hai scritto che Domenica ci sarà Dodò e non lui a battagliare con Dimarco: probabilmente hai ragione, ma io se fossi in Palladino metterei Kayode. Non solo per dare continuità al suo percorso di rinascita, ma anche perché Dodò quando ha di fronte un giocatore forte nell’1 contro 1 fa pietà: se è bastato un giocatore qualunque come Zalewski a fargli prendere 2 ammonizioni in 24 minuti, non oso pensare cosa combinerà contro un campione come Dimarco.
    Non avevo riflettuto sul fatto che gli acquisti estivi della Fiorentina fossero mirati a far crescere la squadra non solo in termini di tasso tecnico, ma anche di personalità. Come hai detto tu è stata una lacuna che è durata per tutta la gestione Italiano, e che adesso (forse) siamo riusciti a colmare inserendo dei giocatori che appaiono meno timidi rispetto a quelli che hanno perso 3 finali su 3. Tu attribuisci questa loro spavalderia al fatto che abbiano disputato tante gare europee: senza dubbio una partita con il Manchester City ti forgia di più il carattere rispetto a una con la Cremonese, ma a mio giudizio le palle sono un dono innato, o ce l’hai o non ce l’hai. Prova ne sia che uno dei nostri giocatori di maggior carattere (Gudmundsson) non ha mai fatto la Champions’ League, e anzi fino a 26 anni giocava in serie B. E’ sbocciato tardi, ma una volta sbocciato è diventato un fuoriclasse assoluto.
    Una notizia extra – Fiorentina. Dopo la sconfitta con il Liverpool Perez è andato su tutte le furie, e ha fatto trapelare ben 2 notizie su Ancelotti: la prima è che vuole fare una riunione con lui prima del derby con il Getafe, la seconda è che si è già accordato con Benitez per farlo subentrare qualora Ancelotti perda il derby in questione. Ora, Perez non è un novellino, quindi sa benissimo che far trapelare queste notizie (o non smentirle se sono trapelate contro la sua volontà) equivale a delegittimare Ancelotti. Ed è un comportamento che non approvo, sia perché ci voleva maggior riconoscenza nei confronti di un uomo che gli ha fatto vincere 3 Champions’, sia perché se il Real Madrid è in questa situazione la colpa è proprio di Perez, non di Ancelotti. Se Perez non avesse comprato Mbappé e avesse sostituito degnamente Kroos, Ancelotti il Liverpool se lo sarebbe mangiato a colazione.

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    • Soprassiedo sull’espressione “grande portiere” riferita a Terracciano perché presumo sia un errore di battitura…. 🙂
      Sottil ha ricominciato a fare quello che gli veniva bene anche in Primavera probabilmente perché ha un allenatore che non gli chiede di giocare solamente in orizzontale e che gli ha dato fiducia fin dal primo giorno di ritiro. Quanto a Dodò poi, quel Dodò di cui parli te non esiste più da un pezzo: è cresciuto, maturato, migliorato. Poi magari Dimarco lo triturerà ma al momento tra lui e Kayode ci sono almeno due categorie. Hai perfettamente ragione quando dici che gli attributi o li hai o non li hai, ma aver fatto un mercato prendendo i calciatori titolari da squadre che sono arrivate davanti in classifica certamente aiuta!
      Chiudo con la questione Real: ritengo Ancelotti uno dei tre migliori allenatori del mondo ed uno dei più grandi della storia quindi concordo con la tua analisi. Purtroppo anche Perez ha voluto fare una bella collezione di figurine e, come al solito, dà la colpa a qualcun altro. Carletto non si merita assolutamente tutto questo!

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Scrivi una risposta a lungo76 Cancella risposta