Un regalo di natale in ritardo

JUVENTUS – FIORENTINA = 2 – 2  

Abbiamo ritrovato la Fiorentina brutta, sporca e cattiva.

Nella gara dell’anno per la nostra città e la nostra tifoseria, il risultato è da sempre l’unica cosa che conta e riacciuffare un pareggio a pochissimi minuti dal termine con un prodotto del settore giovanile viola è una goduria pazzesca.

Il pareggio di ieri sera ha tante facce diverse, da quella di Palladino che, nonostante la quasi totalità di tifosi ed addetti ai lavori chiedesse un cambio di modulo e di approccio, ha tirato dritto per la sua strada ed ha nuovamente proposto il 4-2-3-1 (con il quale abbiamo ancora una volta sofferto tantissimo in mezzo al campo) schierando gli uomini più in forma (azzeccatissima la scelta di Parisi a sinistra anziché Gosens).

Ma ha la faccia anche di Moise Kean, per le cui critiche all’acquisto chiedo di nuovo umilmente scusa, un attaccante del tutto ritrovato che segna di testa il gol del primo pareggio, ma soprattutto guerreggia con tutti i difensori avversari, guadagna decine di punizioni (anche se Mariani fischia solamente quelle lontane dall’area di rigore), difende la palla come nessuno a Firenze da Gilardino e Toni in poi ed ora è ad un solo gol dal trono di capocannoniere.

Ed ha poi lo sguardo, le braccia, i piedi di David De Gea, una vera e propria benedizione per la nostra Fiorentina, un marziano atterrato a Firenze grazie ad una clamorosa intuizione di Daniele Pradè, un marziano che esegue una parata su Vlahovic che a queste latitudini non si vedeva dai tempi di Frey. Un portiere che para, guida la difesa ed ha anche un modo di comunicare da leader vero dentro e fuori dal campo: il post scritto ieri sera sui social in cui si dichiara orgoglioso di vestire la nostra maglia dovrebbe essere fatto studiare ai tanti ragazzini che invece li usano solamente per mostrare quanto guadagnano, le proprie macchine costose, la roba firmata.

Ma il pareggio viola ha anche la faccia di alcuni gregari come Parisi che, dopo un quarto d’ora di assestamento, ha limitato in modo quasi perfetto lo spauracchio Conceicao. Ne è dimsotrazione il fatto che il portoghese abbia ripreso vigore e trovato l’occasione propizia dopo l’ingresso di Gosens: Fabiano ha dimostrato cosa significhi essere un professionista, un ragazzo che tiene al proprio lavoro, alla maglia che porta, al gruppo con cui passa ogni giorno…altro che le sparate di un procuratore che ha provato a minare l’ambiente viola!!

E non vogliamo citare il cioccolatino che Adli ha recapitato sulla testa di Kean? Un Adli completamente rinato nella seconda frazione di gioco quando Palladino gli ha chiesto di abbassarsi sul centrosinistra per far ripartire l’azione viola.

Ma il pareggio ha soprattutto, giustamente, la faccia di Riccardo Sottil: un calciatore che a Firenze aspettiamo da tanti, troppi anni, un calciatore che è sempre sembrato sul punto di sbocciare ma che non ha mai avuto la continuità di impiego di questa stagione. Probabilmente dunque, non ha avuto mai neanche il tempo di sbagliare, di capire e di imparare dai propri errori, oppure semplicemente non ha mai trovato nessuno che è riuscito ad entrare nella sua testa toccando i tasti giusti. Ieri, quando è entrato Beltran prima ed Ikonè poi, credo che tutta Firenze avrebbe sostituito Colpani e Sottil per lasciare in campo il calciatore più pagato del mercato estivo, il numero 10 che tutti pensavamo potesse inventare la giocata per raddrizzare la gara. Ed invece mister Palladino no….mister Palladino ha deciso di giocare le sue ultime fiches sul ragazzo cresciuto in casa, sull’esterno che ha una moto di cilindrata superiore fin da sempre, su quel Sottil che però negli anni a Firenze era conosciuto quasi solamente per le decisioni tecniche sbagliate prese dopo aver saltato almeno due uomini.

Vorrei che per tutti noi, per tutti voi che mi leggete, il 2025 fosse proprio come quel tiro di Sottil, il segno di una rinascita dopo un periodo brutto e tribolato, con la rete che si gonfia, la gioia che arriva, il sole che torna a splendere….

Buon anno amici!!!

7 pensieri su “Un regalo di natale in ritardo

  1. Sabato ho visto alcuni spezzoni di partita tra Lazio e Atalanta, impressionante il ritmo di gara oltre a pregevoli gesti tecnici. Mi dispiace dirlo ma al momento siamo inferiori anche alla Lazio oltre che all’Atalanta ovviamente perché oramai è una signora squadra. Le squadre che ci superano in classifica compreso la Juve sono squadre fisiche dotate di grande corsa oltre ad un bagaglio tecnico non trascurabile. Basta vedere il centrocampo della Juve: Koopmeiners, Thuram Locatelli ci hanno soverchiato come era logico aspettarsi. Per fare un paragone queste squadre sono corrazzate rispetto ad un peschereccio che siamo noi. Bisogna colmare questo gap se non vogliamo ritornare a rifare piazzamenti da Conference. L’opportunità ce la dà il prossimo mercato e non voglio vedere gente alla Ikonè per fare panchina ma gente che lotta per un posto da titolare. Gente ben strutturata che lotta per tutti i novanta minuti. Avrei firmato per un pareggio e cosi è stato, ma quanta sofferenza contro una squadra forte sicuramente ma che ha avuto frequenti pause e ci ha concesso alcune occasioni non da grande squadra. Nella ripresa sul secondo gol, dopo appena 3 minuti, temevo un’imbarcata generale. Fortunatamente, nonostante i soliti difetti nostri e giocatori dalla tenuta fisica precaria (Adli e Cataldi), siamo una squadra che non si disunisce e non si demoralizza e questo è il grande merito di Palladino. Palladino che ha incautamente riproposto il 4231, modulo che può anche funzionare a condizione di non “regalare” agli avversari due giocatori come Gud e Colpani sulla trequarti. E’ andata bene ieri meglio cosi. Se vogliamo lottare per un posto in Champion ci vuole investimenti adeguati a prescindere dal loro costo altrimenti siamo sempre i soliti.

    Buon anno

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    • Ciao Roberto! Innanzitutto buon anno….quanto alla Lazio credo che non possa reggere questo ritmo per tutta la stagione. Ho visto anche io la partita ed effettivamente è stata bella e combattuta anche se nella ripresa l’Atalanta ha letteralmente dominato. Credo che la squadra di Baroni non abbia i ricambi necessari a stare lassù, proprio come noi e dunque il mercato sarà fondamentale per entrambi. Servono, come hai giustamente detto te, dei ricambi all’altezza che possano anche fare i titolari senza fare vedere troppo il divario. Le ambizioni di Commisso saranno misurate proprio dal mercato di gennaio che dovrà essere anche rapido perché la squadra è in debito di ossigeno!

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      • In realtà ci sono 2 riserve della Lazio che mi piacciono molto. La prima è Patric, che mi ricorda Nastasic: come lui infatti ha un intuito unico nel capire prima di tutti gli altri dove andrà a finire il pallone, e questo gli permette di spazzarlo via molto prima che finisca sui piedi degli attaccanti avversari. La seconda è Noslin, che è un preziosissimo jolly d’attacco: centravanti, ala destra, ala sinistra, sa fare tutto. Inoltre, sta in panchina senza fiatare, e quando entra la butta dentro: col Torino ha segnato il gol della vittoria pur essendo entrato a un minuto dalla fine, e ho detto tutto. La Lazio non ce lo darà mai, ma come vice – Kean ci vuole proprio un giocatore con le sue caratteristiche.

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  2. Iniziai a sospettare che Kean non fosse un bidone quando fece il secondo gol contro il Verona. Quando un centravanti riceve un pallone da calcio d’angolo, o lo colpisce di testa o aspetta che tocchi terra per tentare un tiro di piede: lui invece tentò una soluzione più originale, ovvero rimanere fermo con il corpo, allungare solo la gamba destra e provare a deviare il pallone in porta con quella. Non solo realizzare, ma anche solo immaginare un gol così significa essere un giocatore fuori del normale.
    Tuttavia, passato qualche minuto di meraviglia per quella prodezza mi dissi “Andiamoci piano: per quanto bello, un singolo gesto tecnico non può cancellare anni e anni di nulla cosmico”.
    La partita di ieri invece è stata qualcosa di diverso. Perché ieri è stata l’intera prestazione di Kean ad essere esaltante, al di là dei singoli gesti tecnici. Ad esempio, sul gol di Sottil prima di fare l’assist Kean si è messo a fare dei giochi di prestigio con la palla simili a quelli che faceva la mitica foca Nappi: ebbene, chi ha giocato a calcio sa che solo un calciatore su 100 riesce a controllare la palla in quel modo. Gli altri 99 se si mettono a fare la foca o perdono la palla da soli o se la fanno soffiare da un difensore. Inoltre, a metà partita un giocatore della Juve ha provato a far cadere Kean pressandolo da dietro, ma lui è così forte fisicamente che è riuscito a rimanere in piedi: di conseguenza non solo tecnicamente, ma anche fisicamente Kean dà un’impressione di strapotere che a Firenze non vedevamo da tempo.
    Faccio i complimenti anche a De Gea, perché ha fatto 2 parate (quella su Vlahovic nel primo tempo e quella con la gamba nel finale di partita) che quasi nessun portiere al mondo riuscirebbe a fare. In particolare l’ultima, perché è difficilissimo bloccare un tiro rasoterra con la gamba (e infatti se ti ricordi quando il portiere dell’Argentina riuscì a parare in quel modo un tiro di Kolo Muani nella finale del Mondiale tutti gridarono al miracolo).
    Come hai detto tu, un terzo giocatore che merita un applauso è Adli. Lui è stato meno appariscente, ma quando ha fatto l’assist per il primo gol ha avuto 2 meriti: il primo è stato capire che Kean con i suoi movimenti stava creando un’occasione da gol, il secondo è stato mettergliela precisa sulla testa nonostante fosse distante decine di metri. Anche qua i giocatori capaci di fare un lancio lungo così perfetto si contano sulle dita di una mano.
    Veniamo adesso alle note dolenti, ovvero Colpani e Gudmundsson. Il primo mi sembra debole non solo tecnicamente, ma anche psicologicamente: infatti ieri, nonostante avesse di fronte un terzino non insuperabile, non se l’è mai sentita di provare a dribblarlo. La passava sempre dietro, come faceva Sottil fino a poco tempo fa. Un’ala deve prima dribblare il suo marcatore, poi arrivare sul fondo e infine fare il cross per la punta: se Colpani non fa neanche il primo passo, allora è perfettamente inutile, quindi direi che dalla prossima partita possiamo cominciare a inchiodarlo alla panchina. E naturalmente al suo posto non voglio Ikoné, ma un’ala destra con i controfiocchi, possibilmente comprata a titolo definitivo e non in prestito.
    Nel caso di Gudmundsson invece la colpa è dell’allenatore, che l’ha esposto a una brutta figura facendolo giocare nonostante stesse male fisicamente. Una scelta doppiamente incomprensibile se consideriamo che c’era a disposizione Beltràn, che ieri non ha fatto quasi nulla, ma in linea generale è un ottimo giocatore. Per quanto mi riguarda, finché Gudmundsson non torna al 100% deve giocare sempre l’argentino.

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    • Ciao Wwayne! Sono felice che anche tu ti sia ricreduto su Kean! Ieri partita totale, una prestazione con la quale ha fatto veramente vedere tantissime cose, sia comportamentali che tecniche che tattiche veramente eccezionali. Concordo poi con la stroncatura di Colpani che ha ormai ampiamente finito il credito. Quanto a Gud invece, penso che abbia bisogno di un pò di fiducia per tornare ad essere quello di Genova oltre a dover ritrovare la condizione atletica.

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