Il buono, il brutto, il cattivo

INTER – FIORENTINA = 2 – 1

Orgoglio, tantissimo orgoglio, smisurato orgoglio. Questo è ciò che porto con me dopo la tanto bella quanto sfortunata finale di Coppa Italia di ieri sera. La Fiorentina ha dato l’anima, il cuore, ha messo tutto ciò che aveva in una gara che avrebbe potuto, forse dovuto, avere un risultato diverso. Ancora una volta gli episodi e soprattutto la differenza di qualità degli interpreti messi in campo dai due allenatori hanno fatto la differenza, ma i viola sono usciti sotto un diluvio di applausi non solamente dei propri tifosi, ma anche di tutto il pubblico presente. Orgoglio dicevo, un sentimento che provo innanzitutto per una tifoseria che anche ieri ha dato dimostrazione a tutti di quanto viscerale sia l’amore che ha nei confronti della propria città e della propria squadra di calcio. Ci siamo inventati una coreografia bellissima e riuscitissima, abbiamo cantato incessantemente per 95 minuti, abbiamo incitato i nostri calciatori con ancora più voce quando ci siamo trovati sotto nel punteggio. Orgoglio per una squadra che, guidata ancora una volta da capitan Biraghi avvolto nella bandiera dei quattro quartieri fiorentini e con indosso la fascia di Davide Astori, ha dimostrato che in questo momento la Fiorentina gioca il miglior calcio d’Italia insieme al Napoli. Attacchi tambureggianti, possesso palla finalmente non più fine a sé stesso, geometrie di gioco variabili che possono contare talvolta sugli inserimenti da dietro dei terzini, altre volte su quelli dei centrocampisti, talvolta sulle verticalizzazioni del trequartista, altre volte sull’impostazione del difensore. Un mix di disciplina e fantasia, ritmo e possesso palla, che anche ieri sera ha messo in difficoltà l’Inter per ampi tratti di gara. Resta però ancora una volta quell’amaro in bocca dettato dagli errori individuali che hanno condannato i colori viola ad una nuova sconfitta in finale: errori difensivi ed offensivi che hanno deciso l’esito finale della gara. Si aggiunge a ciò la differenza incredibile di valori in campo, una differenza siderale fotografata dalla possibilità di Simone Inzaghi di poter impiegare part time un calciatore come Lukaku mentre Italiano deve accontentarsi di Sottil. Così fa male, fa tanto male ma abbiamo la fortuna ed il merito di potercela giocare nuovamente tra due settimane, un’altra finale che speriamo possa essere giocata con un’esperienza ed una testa diversa ma che soprattutto speriamo regali alla città di Firenze qual trofeo che tutti noi ci meritiamo.

Poche ore di sonno, qualche esercitazione di scarico e poi sabato sarà nuovamente campionato per un Fiorentina Roma mai così inutile da decenni: due squadre proiettate sulle rispettive finali europee, che arrivano stanche ed incerottate con poca o nessuna voglia di rischiare le gambe per vincere la partita. Speriamo sia solamente una parentesi utile a far risalire il morale dopo la brutta bastonata avuta in finale di Coppa Italia.

IL BUONO

  • Nico Gonzalez: non c’è niente da fare, quando le partite contano, l’argentino è il calciatore in grado di fare la differenza. Segna la rete del vantaggio regalandoci un’illusione meravigliosa ma non si ferma a quello. E’ un trottolino inesauribile e punta continuamente l’uomo senza risparmiarsi. Aiuta anche in fase difensiva con ripiegamenti intelligenti. Giocatore di spessore internazionale.
  • Bonaventura: con il Rettore dell’Università del calcio rischio di essere ripetitivo. E’ il faro della manovra viola riuscendo a far sgorgare gioco sia in verticale che in orizzontale. Cala un pò alla distanza, ma resta sempre fondamentale per la manovra. Chapeau!
  • Vincenzo Italiano: se riavvolgo il nastro indietro di 24 mesi, torno a pensare alla Fiorentina di Beppe Iachini, una squadra timorosa, che difendeva sempre negli ultimi 25 metri, che cercava di speculare solo sulla squadra avversaria. Dopo due anni, possiamo affermare che la rivoluzione copernicana è avvenuta: oggi, grazie alle idee di uno dei migliori tecnici italiani, abbiamo una squadra che gioca a viso aperto anche contro la finalista di Champions League, che crede alle proprie doti ed al proprio modo di giocare a calcio, che crede fermamente in ciò che fa. Grazie a tutto ciò ogni singolo giocatore è migliorato, ha un proprio ruolo nella squadra, si sente coinvolto nel progetto. Se solo fosse stato aiutato maggiormente dalla società durante il mercato di gennaio……

IL BRUTTO

  • Milenkovic – Quarta: la coppia difensiva viola purtroppo non regge il confronto con un fuoriclasse del calibro di Lautaro. Il serbo si addormenta sul primo gol tenendo in gioco l’argentino, mentre Quarta è corresponsabile del gol del raddoppio con un rilancio troppo timido. Serviva la serata perfetta, o forse un centrale di livello superiore.
  • Terracciano: sul primo gol è esente da colpe ma sul secondo ha, secondo me, le responsabilità maggiori. Dopo il colpo di testa di Dodò ha avuto tutto il tempo per uscire in presa alta sul pallone che ballava in area piccola. Invece è stato ancora una volta troppo timido restando incollato sulla linea di porta. Nel corso della gara poi, non riesce a riscattarsi. Serve un portiere titolare per l’anno prossimo.
  • Sottil: inconcludente, sotto ritmo, inutile. L’unico che ha tradito in tutto e per tutto le aspettative riposte in lui dal mister.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LECH POZNAN = 2 – 3

Tifare Fiorentina non aiuta certamente il cuore, prova evidente è la partita contro i polacchi del Lech Poznan che ha procurato a me ed a mio figlio diversi scompensi cardiaci. I viola hanno nuovamente commesso gli errori già visti contro il Braga ed hanno addirittura fatto peggio rischiando i tempi supplementari: menomale che Sottil prima e Castrovilli poi hanno rimesso le cose a posto regalando ai viola una semifinale europea che sembrava impensabile all’inizio della stagione. Resta l’amaro in bocca per una serata che poteva servire per rilanciare alcuni calciatori che invece hanno nuovamente evidenziato i propri limiti tecnici e caratteriali e per l’infortunio di Jack Bonaventura che speriamo non sia grave: il Rettore del gioco del calcio è troppo importante per la nostra amata Fiorentina.

Nonostante in conferenza stampa mister Vincenzo Italiano avesse messo in guardia dalla sottovalutazione psicologica dell’avversario come già accaduto con il Braga, i viola hanno avuto un approccio morbido alla gara, con un ritmo compassato ed una serie di errori tecnici evidenti. Ciò ha permesso ai polacchi di metterla sul ritmo, sulla grinta, sull’agonismo senza che la Fiorentina riuscisse a rispondere con le stesse armi. A me non piace parlare di arbitraggi, ma ciò che è successo ieri sera non può passare sotto silenzio: il rigore negato per la gomitata a Nico Gonzales, il secondo giallo non arrivato per il difensore polacco che ha picchiato Sottil senza soluzione di continuità, i cartellini gestiti un pò a casaccio. Io però, non sposo il tema della malafede o del palazzo, quanto quello di una classe arbitrale scarsa come scarso è il livello medio della competizione che stiamo affrontando. Diciamoci la verità, in una manifestazione internazionale è normale arrivare in semifinale dopo aver perso in Turchia e pareggiato in casa col Riga? E’ normale vincere la Conference dopo aver subito 7 gol da una squadra come accaduto alla Roma la scorsa stagione? Se in Champions League ci sono errori marchiani come quelli visti in occasione di Napoli Milan, possono esserci arbitri migliori in Conference League?

Siamo comunque in semifinale e questo è ciò che conta!! Il primo obiettivo del mese di aprile è stato centrato, adesso manca il superamento del turno contro la Cremonese per ottenere la finale di Coppa Italia. Siete pronti? Allenate le coronariche….servirà sicuramente!

IL BUONO

  • Sottil: finalmente, finalmente finalmente!!! Il prodotto del vivaio viola gioca una partita totale, in cui punta continuamente il proprio avversario, lo salta più volte ed arriva anche alla conclusione. Una volta tanto non ha quelle lunghe pause che spesso lo contraddistinguono, ma resta sempre nel vivo del gioco dimostrando personalità. Mette la ciliegina sulla torta con un gol tanto bello, quanto difficile ed importante. Si avvicina il momento del salto di qualità?
  • Castrovilli: per l’importanza ed il peso del risultato finale, oggi voglio premiare i marcatori dei due gol. Lo faccio con ancor più piacere perché Sottil e Castrovilli sono due calciatori che hanno vissuto una stagione molto travagliata tra infortuni, ricadute e speranze tradite. Il numero 10 viola però, dopo la prestazione clamorosa di San Siro, sembra più vicino alla continuità e la rete di ieri sera non può che regalargli ulteriore slancio. Un’altra freccia all’arco di Vincenzo Italiano nel rush finale!
  • La semifinale europea: possiamo parlare di tante cose, ma alla fine contava superare il turno e la Fiorentina ci è riuscita. Soffrendo tanto, anzi troppo, attraversando curve pericolose, ma adesso siamo a tre partite dal sogno e le prossime due le giochiamo col Basilea. Non fermiamoci adesso!

IL BRUTTO

  • Vincenzo Italiano: adoro il mister viola e credo che sia la miglior scelta fatta dalla proprietà da quando hanno messo piede a Firenze ma ieri sera sinceramente non l’ho proprio capito. La squadra non ha avuto l’approccio giusto ed ha ripetuto gli errori visti contro il Braga mentre alcune scelte di formazione sono state assolutamente incomprensibili. In un momento in cui Martinez Quarta è il difensore più in forma della squadra, perché impiegare il diffidato Milenkovic accanto al sempre insicuro Igor? Il rischio purtroppo non ha pagato ed il centrale serbo ha rimediato un’ammonizione che gli costerà l’andata delle semifinali. Il mister ha poi avuto la grande idea di becchettarsi con un tifoso a fine gara rimproverandogli una scarsa lucidità nella lettura delle partite, anche se le parole in sala stampa in cui sottolineava l’importanza del tifo ha rimesso le cose a posto. Vincenzo tranquillo, la città e la società hanno piena fiducia in te!
  • Venuti: semplicemente non ha i mezzi per giocare a questi livelli ed ultimamente è anche sfortunato. Ogni suo errore corrisponde ad un gol avversario e sembra anche aver perso quella voglia e cattiveria che lo aveva contraddistinto nelle scorse stagioni. Un lungo, triste saluto.
  • Jovic: se Venuti non può giocare a questi livelli perché non ha i mezzi tecnici, Jovic semplicemente non deve più giocare. Indolente, senza voglia né grinta, ha anche il coraggio di sbagliare l’ennesimo gol da solo davanti alla porta servito splendidamente da Bonaventura. Mister da qui in avanti solo Cabral!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

INTER – FIORENTINA = 0 – 1

E sono 5!!! Ripeto 5….5 vittorie consecutive in campionato come non succedeva da tempo immemore!! Nonostante tutte le polemiche relative al Franchi, al PNRR, al trasloco dal Franchi, abbiamo una squadra, un allenatore e, dobbiamo dire, anche una società che è riuscita ad isolarsi da tutte le inutili parole che tantissimi esperti tuttologi hanno versato sul nulla preparando magistralmente una partita tanto difficile quanto importante. La squadra viola è riuscita a spazzare via i problemi ambientali di giocare dentro un San Siro gremito da più di 70.000 persone, la pressioni di affrontare una squadra che si giocava una bella fetta della prossima Champions League, le difficoltà di dover dosare le forze dopo le nazionali e prima della semifinale di Cremona. Ancora una volta la differenza l’ha fatta la capacità di preparare la partita quando Italiano ha il tempo necessario per lavorare con i propri ragazzi (chi si sarebbe mai aspettato Castrovilli nei due davanti alla difesa?), la facilità di cambiare metodo e sistema di gioco in corsa, l’imbattibilità di Terracciano che sta diventando una piacevolissima abitudine. Certo non sarei onesto se non dicessi che mi aspettavo molto di più dall’Inter: dopo il furto con scasso subìto contro la Rubentus, i ragazzi di mister Inzaghi non hanno avuto nemmeno quel fuoco dentro che solitamente le belve ferite sono pronte a riversare sul campo. I nerazzurri sono sembrati spenti, con le idee annebbiate e con alcuni dei propri calciatori che hanno passeggiato senza mai dare l’idea di voler azzannare la partita (Brozovic su tutti). Grande merito però è della Fiorentina che è andata a San Siro senza timori reverenziali, nonostante le assenze (iniziali) di Amrabat, Milenkovic e Nico Gonzalez, ed ha gestito tutti i momenti della gara senza mai perdere la lucidità necessaria. Una grandissima prova di maturità che appare come un ottimo viatico per questo mese di Aprile così denso di partite, di emozioni, di amore.

La speranza è che i viola non abbiano bruciato troppe energie fisiche e nervose in vista della semifinale di andata di Coppa Italia a Cremona: io continuo a credere che vincere aiuta a vincere perché regala entusiasmo, libera la testa dai brutti pensieri e permette di recuperare energie. Contro i ragazzi di Ballardini sarà assolutamente necessario vedere la migliore Fiorentina ed aver avuto la capacità di risparmiare Nico Gonzalez potrebbe rivelarsi la miglior mossa di Vincenzo Italiano.

Chiudo gli occhi ed inizio a pensare alla semifinale: sta alla Fiorentina decidere se regalarci un sogno o un incubo.

IL BUONO

  • Castrovilli: lo confesso, ho un vero e proprio debole per Gaetano. Sinceramente erano anni che aspettavo di vedere un calciatore dell’eleganza di Castrovilli con la maglia numero 10 viola addosso. Dopo il terribile infortunio, in pochi si aspettavano che potesse tornare addirittura più forte di prima ed invece eccolo qua! Senza aver perso la capacità di saltare l’uomo e di inserirsi negli spazi liberi, adesso Gaetano si dimostra in grado anche di fare un’ottima fase difensiva, di giocare a due tocchi davanti alla difesa, di rincorrere l’avversario per recuperare palla. Mancini cosa aspetti a vestirlo d’azzurro?
  • Bonaventura: per come aveva iniziato la partita, sinceramente il buon Jack stava rischiando di finire dietro la lavagna. Lento, impacciato, distratto, protagonista di troppi errori per un calciatore della sua levatura. Ma proprio perché lui è Giacomo Bonaventura, è bastato poco per tornare ad essere decisivo. E’ entrato nelle pieghe della partita piano piano, quasi in punta di piedi e quando ha avuto l’opportunità ha spezzato l’equilibrio con un gol di rapina. Scusa Jack per aver dubitato di te!
  • La fase difensiva: avrei potuto citare per Terracciano per un paio di bellissimi interventi o magari Dodò che continua a convincere in un reparto in cui nessuno è da mettere in castigo tra Biraghi ed i centrali che si sono alternati. La verità però è che il calcio è uno sport di squadra e quando funzionano i movimenti tra i compagni, difendere la propria porta diventa più semplice….anche quando manca l’incontrista più forte della squadra ed in mezzo al campo giochi con Mandragora e due mezze punte. Complimenti ragazzi, complimenti mister. Questa sì che è una squadra!
  • Vincenzo Italiano: nella vittoria della Fiorentina a Milano, nella ritrovata capacità della squadra di vincere e convincere da Verona in poi, c’è tantissimo del tecnico siciliano. Italiano ha avuto la pazienza ed il coraggio di rimettere in gioco le sue convinzioni (non più solo 433), ha avuto la capacità di crescere (non è più solamente un tecnico da campionato), è cresciuto nella lettura delle gare. In questo momento, la Fiorentina ha la cultura calcistica per poter giocare con tre moduli: 433, 4231 e difesa a 3. Quante altre squadre lo possono fare? Non solo, ma la squadra è capace di gestire le partite anche quando non ci sono a disposizione tanti giorni per prepararle. E da ultimo, Italiano adesso non risponde alle mosse dei tecnici avversari ma addirittura le anticipa! A San Siro, sapendo che Simone Inzaghi avrebbe inserito la terza punta nei minuti finali per cercare l’assalto, Italiano ha inserito Ranieri quando ancora l’Inter giocava con i due attaccanti ed in questo modo ha neutralizzato la mossa avversaria. Sono onorato e felice di averlo sempre difeso, seppur con le meritate critiche! Chapeau, maestro!

IL BRUTTO

  • Ikonè: vi prego di guardare la rete che fallisce a San Siro mancando addirittura il pallone. Vero è che la Fiorentina riesce comunque a vincere, ma il francese resta un enigma irrisolvibile. Come si può sbagliare tutte quelle conclusioni a rete pur avendo evidenti doti tecniche? Quanta pazienza ci vuole…..
  • Saponara: nel primo tempo viene continuamente sovrastato da tutti gli avversari. Per salvare la prestazione, non può bastare qualche tocco delizioso ed un paio di aperture intelligenti. Probabilmente non era la sua partita per intensità e ritmo, ma qualcosina in più ce lo potevamo aspettare. Magari mercoledì facciamo che torna Nico.
  • Sottil: veloce, rapido nello stretto, tecnicamente interessante, muscolarmente molto cresciuto. Quindi? Quindi nulla, perché continua a sbagliare tutte le scelte: tira quando dovrebbe crossare, effettua il passaggio quando avrebbe l’uno contro uno da giocare, non trova mai la porta. Crescerà? Il tempo è tiranno!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – TWENTE = 2 – 1

Un’altra gara dai due volti che regala alla Fiorentina un successo che lascia però aperta la qualificazione in vista della gara di ritorno. Un avvio scintillante, devastante, sontuoso, un primo tempo complessivamente ottimo che ha riempito gli occhi grazie a fraseggi, sovrapposizioni, scambi di prima, ha permesso ai viola di andare al riposo con un doppio vantaggio che sarebbe stato da gestire molto meglio. Nella ripresa infatti, la Fiorentina ha dovuto obbligatoriamente abbassare i ritmi (non era pensabile reggere 90 minuti in quel modo) ed ha ancora una volta pagato l’errore di un singolo che ha portato alla rete olandese. Peccato perché i viola avrebbero meritato, contando le occasioni da rete create, di uscire dal campo con un doppio vantaggio: solo un calo atletico o c’è qualcos’altro? Vediamolo assieme!

IL BUONO

  • Sottil: mamma mia che spettacolo!! Dopo la grande prova contro la Cremonese, l’ultima gemma uscita dal settore giovanile viola si riconferma con una prova sontuosa. Nel primo tempo si dimostra assolutamente immarcabile con giocate di alto livello che confezionano sia il primo che il secondo gol: dapprima inventa la giocata per liberare Biraghi al cross, poi scappa sul filo del fuorigioco e consegna a Cabral un cioccolatino solo da scartare. Al momento è il vero fulcro del gioco viola. Quanto conta la testa nel gioco del calcio: ora continuiamo a pedalare!!
  • Nico Gonzales: stavolta il proscenio è tutto per Sottil, ma quando gioca Nico tutto risulta più facile. Sblocca la gara con un gol da attaccante vero dopo 59 secondi e salta praticamente sempre il proprio marcatore nel primo tempo. Nei pochi momenti di difficoltà poi, è sempre furbo a prendersi la punizione giusta per far respirare la squadra. Ancora non al top atleticamente, cala insieme alla squadra nella ripresa. Totem indiscutibile.
  • Amrabat: letteralmente una piovra. In mezzo al campo recupera centinaia di palloni cercando anche di dare un senso alle giocate in fase di costruzione. Pur non essendo proprio un architetto, finché la squadra regge i ritmi alti ed i movimenti dei compagni sfiorano la perfezione, anche la sua regia sembra assolutamente appropriata. I problemi nascono invece nella ripresa quando i ritmi si abbassano e la Fiorentina avrebbe bisogno di una gestione del pallone di maggiore qualità. Non si può però chiedere al gladiatore Sofyan anche questo: Amrabat è un calciatore che ha bisogno di un piede fino accanto (vedi Veloso nel Verona o Torreira nella scorsa stagione), di qualcuno che lo aiuti quando, per uscire dalle situazioni complicate, serve la giocata di qualità. Daniele, Rocco, Joe mi ricevete?
  • L’approccio alla gara: se la Fiorentina è quella dei primi 30 minuti, anche quest’anno ci divertiremo veramente tanto! Se pensiamo tra l’altro che dalla formazione titolare mancavano il Rettore Bonaventura ed il roccioso Igor, l’inizio gara assume contorni ancor più esaltanti. Era chiaro che la squadra non avrebbe potuto reggere 90 minuti in quel modo, ma per essere la prima su una panchina europea di Vincenzo Italiano e la prima dopo tanti anni per la Fiorentina, c’è di che essere soddisfatti. In Olanda per entrare nella fase a gironi!

IL BRUTTO

  • La gestione del secondo tempo: credo nessuno potesse pensare che i viola avrebbero giocato una ripresa pari alla prima frazione, ed infatti così è stato. Credo che la compagine di Italiano sia ben allenata e ben preparata e che dunque la condizione atletica sia destinata a crescere gradualmente nelle prossime settimane. Ciò che però mi disturba è la pochissima qualità presente nella rosa del centrocampo viola: come avevamo anticipato al Corner Viola in sede di presentazione, affidando le chiavi della regia ad Amrabat, diventa inevitabile cercare la giocata sugli esterni ma in questo modo diventi una squadra monodimensionale e dunque più leggibile. L’infortunio di Castrovilli, il mancato riscatto di Torreira e l’assenza di Bonaventura hanno privato la squadra dei calciatori in grado di accendere la luce e dunque quando devi alzare il piede dall’acceleratore tutto diventa più complicato. In tre parole: tocca alla società!
  • Il gol subito: dopo i macroscopici errori della prima di campionato, ieri sera ci siamo cascati nuovamente. La Fiorentina ha subito un gol evitabilissimo per una grave disattenzione di Biraghi, fino a quel momento tra i migliori, che non ha tenuto la linea lasciando in gioco l’attaccante del Twente. Questi cali di concentrazione non sono ammissibili a questi livelli, soprattutto se poi ci riempiamo la bocca dichiarando che proveremmo addirittura a lottare per la Champions (pura follia per me)! Le gare spesso si decidono sui dettagli, dobbiamo migliorare in fretta!
  • Ikonè: un calciatore così delizioso tecnicamente non può giocare in questo modo! E’ assolutamente inaccettabile l’atteggiamento con cui è entrato in campo anche ieri sera: timido, svogliato, senza mai la voglia di azzannare la palla ed il campo. Non salta l’uomo, non calcia in porta, gioca la palla solo in orizzontale. Non avrei mai pensato di dirlo ma…. meglio Kouamè!!

Alla prossima!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – VENEZIA = 1 – 0

Se a Napoli la Fiorentina aveva vinto e convinto, nella gara casalinga contro il Venezia i ragazzi di Italiano hanno raggiunto l’obiettivo pur non giocando una gara indimenticabile. Ancora una volta il gol decisivo è stato realizzato dall’uruguagio indomabile Lucas Torreira che sta iniziando a trovare un’invidiabile confidenza con le reti pesanti. I viola hanno iniziato molto bene sfruttando la vena dei due esterni che però non sono stati fortunati, come in occasione del palo clamoroso colpito da Ikonè con il piede destro. Dopo la rete trovata da Torreira, i ragazzi di Italiano hanno gestito la partita cercando di chiuderla con le occasioni capitate soprattutto sui piedi di Cabral e Nico, ma non ci sono riusciti. Ed allora nel finale di gara, anche a causa dello scarso apporto dei calciatori chiamati dalla panchina, non poteva mancare quella sana sofferenza che accompagna ogni tifoso della Fiorentina in tutta la propria vita. Speriamo solamente che l’incapacità di gestire al meglio l’ultimo quarto di gara non sia dovuto ad un calo atletico che, in vista della gara dell’anno che giocheremo mercoledì a Torino, potrebbe rivelarsi esiziale.

IL BUONO

  • Torreira: ma che giocatore ha preso la Fiorentina? Non solo lotta su tutti i palloni, non solo gestisce i tempi di gioco come un vero regista, non solo non si accontenta di essere il leader riconoscibile della squadra dal punto di vista mentale, ma nel girone di ritorno si è messo anche in testa l’idea di essere il finalizzatore principe dell’undici di Italiano. Lo riscattiamo vero? Non scherziamo!!!
  • Nico Gonzalez: molti tifosi storcono ancora il naso perché la società ha speso 23 milioni per Nico. Ma scusate se non spendiamo i soldi per un calciatore che salta sempre l’uomo, si danna l’anima anche in fase difensiva, non molla un centimetro nemmeno a gara quasi finita, per chi dovremmo spenderli? Un nazionale argentino che ha accettato senza battere ciglio la scommessa di Firenze, città che lottava per la salvezza nelle ultime tre stagioni , deve essere solamente ringraziato. Poi è vero che deve migliorare nelle scelte in area di rigore, che deve essere più freddo quando si trova davanti al portiere….Ma se fosse anche un giocatore da doppia cifra, sarebbe toccato a noi?
  • Igor ed il clean sheet: certo non giocavamo contro il miglior attacco del campionato, ma uscire dal terreno di gioco senza aver subìto rete è sempre importante. Soprattutto per una squadra che non eccelle per la capacità di concretizzare le azioni create, avere Terracciano imbattuto diventa fondamentale. Nella grandissima crescita di tutto il reparto, ancora una volta si erge Igor che non solo compie magistralmente il proprio lavoro, ma copre le spalle ai compagni quando commettono qualche errore. A Torino, e nel prosieguo del campionato, potrebbe essere decisivo!

IL BRUTTO

  • Sottil: se subito dopo la firma sul rinnovo del contratto aveva dato ampi segnali di miglioramento, nelle ultime settimane sembra essere tornato quel bambino viziato con il pallone tra i piedi che conoscevamo. Entra in campo con una spocchia insopportabile, sbaglia ogni singola scelta, meriterebbe di essere a sua volta sostituito dopo poco più di dieci minuti. Inutile ed indisponente.
  • L’infortunio di Castrovilli: il numero dieci viola non riesce a trovare continuità e tranquillità. Dopo diverse prove confortanti, disputa una gara sufficiente ma senza lampi importanti anche se resta fondamentale nell’assetto della squadra vista la contemporanea assenza di Bonaventura. Purtroppo però, ancora una volta il fato ci mette lo zampino e frena la risalita del talentuoso centrocampista. Torna presto Gaetano!
  • Abisso: difficilmente su questo blog giudichiamo l’operato dell’arbitro, ma il fischietto oggi non mi è proprio piaciuto. Soprattutto nel primo tempo inverte diverse punizioni, si dimentica i cartellini e non concede un rigore piuttosto netto su Nico Gonzalez. Sull’argentino poi, vengono tollerati interventi duri ed antisportivi: certo Nico non fà mai nulla per rimanere in piedi, ma questo non deve giustificare ciò che abbiamo visto oggi. Nettamente insufficiente.

A domani con il Corner Viola!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LAZIO = 0 – 3

Una sconfitta dura da digerire, non solo per la prestazione ma anche per il punteggio. Se la Fiorentina doveva mandare un messaggio al termine del mercato di gennaio, non ci possiamo certo sentire rassicurati. Una prestazione insufficiente prima nel gioco, poi nel risultato severissimo. La compagine di Italiano, dopo una prima frazione sufficiente, si è sciolta come neve al sole dopo il primo gol di Milinkovic Savic, e da lì la partita è diventata un supplizio. Una fase difensiva imbarazzante, ripartenze mai pericolose alle quali si è aggiunto un nervosismo ingiustificato. Se l’obiettivo stagionale era la parte sinistra della graduatoria, il fieno messo in cascina nel girone di andata potrebbe bastare, se invece dovessimo sperare nell’Europa allora ho paura che manchi più di qualcosa. Vediamo migliori e peggiori della serata.

IL BUONO

  • Sottil : senza alcun dubbio il migliore in campo tra le fila viola. L’unico che riesca a saltare il diretto avversario, a ribaltare l’azione, a creare qualcosa di pericoloso. Ha l’argento vivo addosso, costringe gli avversari a commettere falli ed a guadagnare cartellini gialli. Soprattutto in una serata in cui il centrocampo viola non è in grado di creare gioco, diventa fondamentale nelle dinamiche della manovra viola. In netta ascesa!
  • Terracciano: se il passivo viola non diventa imbarazzante, lo si deve all’estremo difensore viola. Nella prima frazione riesce a mantenere la porta inviolata grazie a diversi interventi, ma nella ripresa deve capitolare insieme ai propri compagni. Resta una certezza nel deserto difensivo della Fiorentina. Certezza.

IL BRUTTO

  • Nastasic: sinceramente imbarazzante. Stasera ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che non può giocare determinate partite, quelle contro le compagini che lottano per l’Europa. Scherzato più volte da Immobile e non solo, è solo lontano parente del calciatore che avevamo ammirato ormai più di dieci anni fa quando partì per approdare al Manchester City. Perché metterlo in campo?
  • Torreira: prestazione molto al di sotto delle sue solite partite, non riesce a far ripartire l’azione né a fare filtro davanti alla difesa. Dopo il cartellino giallo rimediato a gara ormai finita contro il Genoa, oggi riesce addirittura a fare peggio rimediando il rosso! Con Bonaventura squalificato, l’assenza di Torreira è una gran brutta notizia in vista della trasferta di Spezia. Da recuperare il prima possibile!
  • Callejon: un ex giocatore che sinceramente non capisco perché continui ad essere impiegato. Già contro la Lazio è dura, se poi vengono schierati lo spagnolo e Nastasic allora…. Fantasma.
  • Italiano: esiste un giornalista a Firenze che chieda al mister viola come si possa pensare di schierare Nastasic contro Immobile anziché giocatori rapidi e scattanti come Quarta o Igor? E se non disturbiamo troppo, come si possa pensare di far giocare ancora Callejon avendo in panchina Nico, Ikoné e Saponara? La squadra continua ad avere preoccupanti pause anche all’interno delle gare e non riesce a dimostrare quella continuità che sarebbe necessaria per provare ad andare in Europa. Sempre che ci si voglia davvero provare….
  • La società: continuo a pensare che il messaggio alla squadra, con la cessione di Vlahovic a gennaio, sia stato devastante. Siamo in lotta per l’Europa e vendiamo il capocannoniere del campionato? Possiamo finalmente tornare a giocare le coppe e, una volta incassato il malloppo, non prendiamo il difensore centrale che tanto ci serve? Ah già! Ma tanto tra pochi mesi abbiamo il Viola Park!!!

Ci vediamo presto al Corner Viola e su Calcio & Mercato!

Il buono, il brutto, il cattivo

CAGLIARI – FIORENTINA = 1- 1

Una gara difficilissima da commentare, che ne contiene dentro almeno altre tre e che avrebbe potuto avere esiti diversissimi. Ad esempio se Biraghi, lo stesso che tutti hanno incensato nelle ultime settimane, avesse portato in vantaggio i viola in occasione del calcio di rigore, forse sarebbe stata una passeggiata simile a quella vista contro il Genoa. Ma se Joao Pedro non si fosse fatto ipnotizzare da Terracciano, probabilmente i viola sarebbero tornati dalla Sardegna con un pugno di mosche in mano. E come non pensare anche all’occasione finale di Bonaventura oppure al salvataggio sulla linea di Igor su Dalbert? Una partita pazza che non premia né i ragazzi di Mazzarri né quelli di Italiano ma che forse finisce con il risultato più giusto. Considerando le tante assenze tra le fila del Cagliari è probabilmente un’occasione sprecata, ma anche la Fiorentina senza il Vlahovic di questa stagione ed in inferiorità numerica per gran parte del secondo tempo ha dovuto affrontare una salita veramente ripida. Certo è che se i viola vogliono provare a giocarsi le proprie carte per l’ingresso in Europa, contro Lazio ed Atalanta dopo la sosta, sarà necessario tornare a giocare il calcio migliore in fase offensiva e senza regalare occasioni semplici ad attaccanti del calibro di Immobile, Muriel o Zapata.

IL BUONO

  • Sottil : chi segue la rubrica lo sa, l’ultimo prodotto della cantera viola non è certamente uno dei miei calciatori preferiti ma la sua rete regala un pareggio preziosissimo alla squadra. Chiaro che l’esultanza irrispettosa non depone a suo favore ma oggi spacca la gara e risponde presente a mister Italiano. Uno dei pochi esterni della rosa che punta la porta: speriamo che la maturazione definitiva stia arrivando!
  • Nico Gonzalez: sarà testardo, sarà fumoso, sarà a volte irritante, ma Nico è uno di quei calciatori che voglio sempre dalla mia parte. Lotta, si sacrifica, corre, si spezza la schiena, interpreta tutti i ruoli che gli vengono assegnati sempre con la stessa voglia e cattiveria. Se fosse anche decisivo sotto porta probabilmente non giocherebbe a Firenze, ma la continuità che finalmente sta trovando, lo sta facendo sbocciare. Insostituibile!
  • Il risultato: il Cagliari aveva tante assenze, è in piena lotta per la salvezza, non vince contro una squadra della parte alta della classifica da tempo immemore. Ma quanti di noi avrebbero pensato di riuscire a pareggiare dopo un rigore sbagliato, giocando in dieci, con questo arbitraggio, senza Vlahovic e Saponara? Se ci voltiamo indietro solo di qualche settimana, mi sembra di poter dire che la squadra stia crescendo in personalità e maturità confrontando questa partita con quella di Empoli o di Venezia. Avremmo voluto i tre punti, ma tutto considerato, è un punto da tenersi stretto. I viola probabilmente non sono pronti per la zona Europa, ma alcune lezioni sembrano servite!

IL BRUTTO

  • Aureliano : per chi non lo sapesse è l’arbitro della gara. Veramente poche volte ho visto una partita diretta così male dall’inizio alla fine. Gestione dei cartellini ridicola, punizioni fischiate quasi a caso, rigori ed espulsioni che solamente lui ha visto. Secondo molti tifosi viola, la direzione arbitrale è la risposta del palazzo alla guerra di Commisso contro le grandi; io sinceramente a tratti ho dubitato anche in merito alla conoscenza del regolamento da parte del direttore di gara. Da fermare il prima possibile!
  • Igor: una prestazione disastrosa parzialmente riscattata dal salvataggio sul tiro a botta sicura di Dalbert. Viene scherzato più volte da Joao Pedro, non fa mai ripartire l’azione viola, talvolta viene sovrastato anche fisicamente. Come detto più volte anche al Corner Viola, il centrale difensivo è uno dei ruoli in cui si dovrà cercare di migliorare in estate!
  • Biraghi: come lo abbiamo acclamato nelle ultime settimane, oggi non possiamo non metterlo dietro la lavagna. Comincia la sua partita regalando un assist velenoso a Joao Pedro dopo pochi secondi e continua sbagliando il rigore dopo nemmeno dieci minuti. L’errore risulterà decisivo nell’economia di una gara che viene poi condita da un’ammonizione e da diversi errori tecnici e non solo. Un passaggio a vuoto fragoroso che il capitano vorrà riscattare prontamente alla ripresa del campionato.

Ci vediamo domani al Corner Viola e su Calcio & Mercato!

Il buono, il brutto, il cattivo

HELLAS VERONA – FIORENTINA = 1 – 1

Se dovessimo guardare alla sola partita di stasera non potremmo non essere delusi. Dopo un girone di andata in cui la Fiorentina ha spesso deliziato il palato dei tifosi con prove entusiasmanti, la gara di Verona non può non non essere giudicata come insufficiente. Prove incolori di diversi interpreti, più di sessanta minuti incolori. Se però la consideriamo come l’ultima tappa di un girone di andata splendido, allora tutto cambia. La squadra viola gira a 32 punti in piena lotta per l’Europa…. cosa chiedere di più?

IL BUONO

  • Girone di andata : prestazioni, risultati, gol. La Fiorentina, che partiva dalla gestione Iachini e prima da quella Della Valle, dimostra di poter stare nella zona sinistra della classifica. Grazie ad un mercato azzeccato ed un allenatore pronto, veleggia nelle zone importanti della classifica dispensando anche bel calcio. Che abbia finito nel tempo la benzina? Se anche fosse, promossi a pieni voti!
  • Castrovilli : a parte il gol del pareggio, dimostra fin da subito di avere quella voglia che sembrava smarrita nelle ultime settimane. Finalmente ritrova il gol, un cenno di vita da un calciatore su cui tutta Firenze punta. Bentornato!
  • Il risultato: nonostante la squadra non abbia giocato una partita all’altezza, ha portato via un pareggio d’oro. Speriamo conti alla fine della stagione!

IL BRUTTO

  • Igor : semplicemente imbarazzante. Sbaglia sul gol di Lasagna e non solo. Spesso fuori posizione in fase difensiva, aiuta poco anche in fase di impostazione del gioco. Completamente fuori gara.
  • Terracciano: in occasione del palo di Faraoni non copre bene il primo palo (vedasi il gol di Cuadrado a Torino contro la Juventus), poi ripete l’errore anche nel gol di Lasagna. Con i piedi non si discute, ma per il resto...
  • Formazione iniziale : Igor centrale, Terzic a sinistra, i due esterni iper offensivi…mah! La Fiorentina soffre per un tempo e mezzo e trova il pareggio solo grazie ad una delle poche occasioni create. Due punti persi?

Ci vediamo presto al Corner Viola!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – BENEVENTO = 2 – 1

Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma se Italiano cercava da questa gara risposte importanti dalle seconde linee sarà probabilmente rimasto deluso. Contro un Benevento che non schierava certo la formazione titolare, la squadra viola non è riuscita a gestire al meglio il doppio vantaggio ed ha sofferto oltre il dovuto. Dalla gara di Coppa Italia dunque, sono ancora più chiare determinate scelte del mister. Se l’obiettivo è realmente quello di andare in Europa, la rosa deve essere puntellata secondo le esigenze tecniche di mister Italiano. Vediamo dunque i migliori ed i peggiori in attesa dei titolari domenica contro il Sassuolo.

IL BUONO

  • Rosati : inattivo da quasi due anni si destreggia in modo egregio. Compie alcuni interventi degni di nota e offre sicurezza alla difesa. Certo con i piedi non è un fenomeno, ma altrimenti non sarebbe il terzo portiere. Menzione meritata!
  • Sottil : è vero, giocavamo contro una squadra di serie B ma comunque la prova è stata più che sufficiente. Oltre al gol, ha dimostrato di essere l’unico calciatore viola a saltare con continuità il diretto avversario ed uno dei pochi a creare. Crescendo continuo.
  • Passaggio del turno : l’obiettivo della serata era quello ed è stato centrato. Sicuramente sarebbe stato preferibile soffrire un po’ meno, ma del resto tifiamo Fiorentina. Avanti così!

IL BRUTTO

  • Kokorin : per indole, normalmente, sto sempre dalla parte dei più deboli, ma in questo caso provo sinceramente imbarazzo. Un calciatore che in 70 minuti non riesce a fare qualcosa di utile per la propria squadra contro una formazione di serie B fa quasi tenerezza (se non fosse per il contratto firmato). Parlando con i ragazzi del Parterre di Fiesole c’è chi lo paragona al Tanque Silva, ma quello almeno correva e si batteva per la squadra. Bocciato con riserva (solo per l’amore nei confronti della maglia).
  • Linea difensiva: seppur con la scusante di non aver praticamente mai giocato insieme, la difesa viola concede troppo sopratutto sugli esterni. Rosati è in serata, il Benevento milita in Serie B, ma contro il Sassuolo non basterà. Sveglia!
  • Infortunio Pulgar: in bocca al lupo, torna presto che Amrabat al posto di Torreira non si può vedere. Forza!