Il buono, il brutto, il cattivo

CAGLIARI – FIORENTINA = 1 – 2  

Una vittoria dai molti significati.

La Fiorentina torna da Cagliari con tre punti di platino per la corsa europea. Viste le contemporanee vittorie di Roma e Lazio infatti, i viola non avevano altra possibilità per evitare di salutare la corsa a quell’Europa che conta e che potrebbe aprire alcune porte anche in sede di mercato ed in relazione a possibili conferme dei calciatori più rappresentativi. La vittoria del Milan con l’Inter in Coppa Italia complica i piani, visto che la vittoria dei rossoneri nella manifestazione toglierebbe peso al settimo posto in classifica, ma la Fiorentina vista ieri fa finalmente sperare che qualcosa possa essere cambiato.

Innanzitutto Ranieri e compagni sono tornati alla vittoria lontano dal Franchi dopo la bellezza di 87 giorni, un’eternità che ha rischiato di compromettere la corsa in campionato. Non solo, ma finalmente i viola hanno superato una delle squadre che molti definiscono “piccole” per la posizione di campionato che occupano e per la qualità inferiore della rosa che hanno a disposizione. La Fiorentina, pur passata in svantaggio molto presto e pur soffrendo le iniziali offensive del Cagliari come in occasione del palo che avrebbe sancito il doppio vantaggio dei ragazzi di Nicola, si sono via via posizionati meglio in campo, hanno trovato le giuste distanze tra i reparti e soprattutto sono stati capaci di accompagnare meglio i due attaccanti. Dopo aver disputato i primi 20 minuti come se ci fosse in campo Kean a guerreggiare con tutti, e dunque dopo aver giocato solamente con palla lunga sull’attaccante, sono finalmente divenuti protagonisti i centrocampisti e gli esterni. Cataldi ha recuperato tantissimi palloni, Mandragora ha ricominciato a giocare box to box e soprattutto la Fiorentina trovato spazio sugli esterni grazie ai due calciatori che, quando sono in giornata, cambiano completamente il volto della squadra di Palladino. Gosens e Dodò, protagonisti del gol del pareggio e dell’assist meraviglioso per il gol di Beltran, pur giocando in inferiorità numerica nelle rispettive zone di campo, sono risultati decisivi grazie alle loro giocate ed ai loro ripiegamenti verso un terzetto di difesa che, complice la crescita evidentissima di Pongracic, ha permesso di rischiare poco o nulla. Se a tutto questo sommiamo la capacità di cambiare modulo anche durante la stessa partita, i passi in avanti risultano evidenti: il 4-4-2 finale, utile a chiudere le fasce dove i viola stavano iniziando a soffrire, ha dimostrato che finalmente i giocatori non hanno più bisogno di giocare in un solo modo per sentirsi tranquilli, ma si fidano dei compagni e delle loro capacità: questo è probabilmente il messaggio migliore in vista di un finale di stagione che si annuncia al cardiopalma.

A cinque giornate dalla fine, la distanza tra il sogno Champions ed il pugno di mosche in mano è di solamente 4 punti, una vera inezia che può dipendere da ogni singola gara che deve essere ancora giocata. Prima di ributtarsi nel sogno Conference League, domenica sarà il turno di quel derby contro l’Empoli che negli ultimi anni ci ha regalato tante amarezze: con o senza Kean (io spero ovviamente con) abbiamo un solo risultato!

IL BUONO

  • Gosens: seppur non al top della condizione, in questa squadra è il leader tecnico e morale. Senza Kean, è lui a prendersi sulle spalle la squadra nel momento più difficile ed oltre ad aiutare i compagni nelle fasi di gioco più delicate, segna la rete del pareggio con un colpo di biliardo. Quanto tempo abbiamo aspettato un giocatore così!
  • Beltran: seppur impiegato in un ruolo non proprio suo, si batte come un leone e fa miliardi di cose utili. Si scambia continuamente posizione con Gudmundsson arrivando talvolta a pestarsi i piedi, ma è un toccasana per tutta la squadra. Oltre a ciò, segna anche il gol della vittoria con un meraviglioso colpo di testa. Cosa vogliamo di più?
  • Mandragora: continua ad essere la più bella realtà della stagione. Anche ieri, seppur un pò in debito di ossigeno dopo 60 minuti, ha distribuito l’assist a Gosens, ha colpito un palo su punizione, ha creato con Cataldi una diga in mezzo al campo difficilmente superabile. Ad oggi, un punto fermo di cui la Fiorentina non può fare a meno.

IL BRUTTO

  • De Gea: sembra quasi una bestemmia, ma l’errore sul gol del Cagliari è molto evidente. La ribattuta centrale permette infatti a Piccoli di segnare il gol del vantaggio. Si riscatta parzialmente con la parata nella ripresa, ma anche sul palo resta immobile come se non fosse ancora entrato in partita. Scusami David!
  • Fagioli: il ragazzo è completamente fuori fase. Molto probabilmente le giornalate con le intercettazioni lo hanno fatto piombare nuovamente nel tunnel che pensava di avere superato. Adesso è solamente il momento di recuperarlo.
  • La vittoria del Milan: il passaggio alla finale di coppa Italia complica maledettamente i piani di Palladino e soci. Viste le avversarie, dobbiamo comunque crederci!

A voi per i commenti!!