Il buono, il brutto, il cattivo

INTER – FIORENTINA = 3 – 0

Toccato il fondo si può solo risalire.

Così pensava chi ha creato e scritto questo aforisma, sono però sicuro che costui o costei non fosse tifoso della Fiorentina. Se lo fosse stato, avrebbe invece pensato che, una volta toccato il fondo, si può sempre continuare a scavare per vedere fin dove si può arrivare. Questo è ciò che hanno fatto ieri sera a San Siro Ferrari, Pradè, Pioli ed i calciatori in maglia viola: si tutti loro assieme, nessuno escluso! Se infatti dopo 9 giornate di campionato la compagine di Rocco Commisso ha guadagnato la miseria di 4 punti in classifica, non ha ancora vinto una partita, ha la peggior difesa del campionato al pari dell’Udinese ed il quarto peggior attacco, la responsabilità deve essere necessariamente collettiva! Certo non sarà stata quella di ieri sera la gara da vincere per i viola (come ha detto Pradè) ma prima o poi dovremo cominciare a fare qualche punto o no? Quella di quest’anno è la peggior partenza della storia della Fiorentina, lo hanno capito quelli che dirigono la società e quelli che vanno in campo o no? La città sta iniziando a vergognarsi della squadra, dei risultati, dei calciatori, della società….. al Viola Park lo hanno capito o no?

Certo contro l’Inter Pioli ed i suoi ragazzi non potevano fare molto di più, ma la prestazione di alcuni e l’interpretazione della gara da parte del mister ha lasciato molti dubbi. La Fiorentina ha giocato i primi 60 minuti da squadra, con i reparti corti, un blocco difensivo molto basso, raddoppi in serie sui centrocampisti di Chivu, letture difensive discrete, parate sicure di De Gea, ma soprattutto fisicità. Le scelte inziali di Pioli infatti, avevano voluto pareggiare o quantomeno limitare i centimetri ed i muscoli di una delle squadre più alte e grosse del campionato. Oltre a Pablo Mari in mezzo alla difesa, ecco Comuzzo e Viti in luogo di Pongracic e Ranieri, Sohm e e Ndour in mezzo al campo al posto di Nicolussi Caviglia e Fagioli. Infine Gudmundsson anziché Fazzini per arginare uno dei migliori registi in Europa, cioè Calhanoglu. La formazione era sembrata azzeccata, i viola erano riusciti a contenere abbastanza le trame offensive nerazzurre, insomma non c’era niente da toccare soprattutto nel reparto che fronteggiava il centrocampo dell’Inter, uno dei migliori della Serie A e non solo. Invece Pioli, non si sa per quale motivo, ha scelto di andare a rivoluzionare proprio il cuore del gioco: via Sohm e Ndour, via Gudmundsson che stava marcando pressoché a uomo Calhanoglu e dentro due fringuellotti come Fazzini e Fagioli. Il risultato? Avete presente Fort Apache? L’Inter ha magicamente guadagnato metri di campo e spazi da attaccare ed ovviamente il regista turco ci ha punito con una delle sue giocate. Da lì in poi è calato il buio sulla Fiorentina ed il risultato avrebbe potuto avere dimensioni ancora più esagerate se solo non avessimo ritrovato, almeno per una sera, un De Gea in grande spolvero.

Se le scelte del mister hanno destato qualche critica, un aspetto che è ormai sotto gli occhi di tutti è la pessima condizione atletica della squadra. Come sottolineato più volte anche dal nostro amico Wwayne nei commenti ai miei articoli, la Fiorentina è una squadra che corre poco e non ha cambio di passo. I viola sembrano arrivare sempre secondi sul pallone, paiono pesanti e senza cambio di passo. E’ mai possibile che un calciatore come Gosens, che fino alla scorsa stagione sembrava avere uno scooter sotto i piedi, adesso sia piantato? E che dopo 60 minuti abbia sempre le mani sui fianchi? Dodò, che senza il cambio di passo diventa un calciatore normale, in questa stagione ha il dinamismo di Carnasciali. Pablo Marì ieri ha avuto i crampi negli ultimi 20 (!!!) minuti di gioco, mentre Comuzzo ha l’esplosività di Sbirulino. Gudmundsson è sempre compassato ma almeno sa giocare a calcio, Mandragora e Sohm se non hanno cambio di passo sapete spiegarmi a cosa servono? Il Viola Park, ubicato a Bagno a Ripoli, dove nei mesi di Luglio ed Agosto si registrano molto spesso temperature sopra i 40 gradi con punte molto alte di umidità, siamo proprio sicuri sia il posto ideale per fare la preparazione precampionato? Ah già ma il Dottor Pengue ha detto che non esiste posto migliore…. una voce libera e disinteressata…..

Restano le parole del DS Pradè scolpite nella pietra: la gara di domenica col Lecce è questione di vita o di morte. Qualcuno capirà la gravità del momento?

IL BUONO

  • I risultati delle altre: Pensate come siamo ridotti……
  • De Gea: abbiamo perso 3 – 0 ed il migliore in campo è stato il portiere. Pensate come siamo ridotti……

IL BRUTTO

  • Commisso, Ferrari, Pradè, Pioli, i calciatori: Quando la barca affonda non si salva nessuno. Che tristezza…..

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – BOLOGNA = 2 – 2  

Dal purgatorio all’inferno andata e ritorno.

Se conoscete qualcuno che vuole avere la definizione di una partita pazza, potete tranquillamente consigliare la visione di Fiorentina Bologna, una gara in cui è successo di tutto e di più. Non solo, ma la partita di ieri ha dimostrato ancora una volta perché il calcio è lo sport più bello del mondo: dallo 0-3 ad opera di Dallinga annullato per fuorigioco alla possibile vittoria viola con il macroscopico errore di Dodò al minuto 96 è successo di tutto ed è successo qualcosa che nessuno poteva minimamente prevedere. Una Fiorentina per l’ennesima volta pietosa, senza idee, senza ritmo, senza voglia, senza nessuno spunto, stava perdendo giustamente contro un Bologna che invece stava disputando una partita ordinata e nulla più. La compagine di mister Italiano infatti, era riuscita a portarsi sopra di due reti senza fare niente di eccezionale: una discreta circolazione della palla, una buona aggressione sulle seconde palle, un briciolo di qualità nella metà campo avversaria.

La Fiorentina invece, una squadra senza grinta, senza gioco, senza un minimo di amor proprio: calciatori che camminano manco fossero sul Ponte Vecchio, automatismi che non sembrano nemmeno essere stati provati, giocatori che vengono tirati fuori dalla naftalina forse per disperazione o più probabilmente per far capire a tutti che più di qualcosa non funziona. Altrimenti perché inserire Sabiri a metà ripresa? E perché Gosens cammina stancamente per 60 minuti facendosi scherzare da tutti gli avversari? E poi perché Comuzzo è un desaparecido mentre Pongracic continua a fare più danni della grandine? L’improvvisazione regna sovrana ed in campo sembra che la squadra giochi completamente a caso. Poi però, succede che il direttore di gara scovi Dallinga in fuorigioco, butti fuori Holm per doppio giallo e conceda due rigori solari alla Fiorentina. Peccato che poi Dodò non riesca nella clamorosa rimonta ma del resto siamo la Fiorentina…. nati per soffrire!

Se in campo ed in panchina sembra regnare l’improvvisazione, non riesco a non parlare della nostra società. Ad un passo dal baratro, ad un passo dalla quarta sconfitta interna in quattro gare, mentre finalmente il tifo organizzato della Ferrovia iniziava timidamente a farsi sentire, alcuni tifosi della Tribuna hanno l’ardire di rivolgere un applauso ironico e qualche parola all’indirizzo del Direttore Generale Ferrari. Invece di fare finta di niente, di voltarsi dall’altra parte o magari di scusarsi per l’indegno spettacolo offerto dalla squadra, Ferrari ha invece la grande idea di reagire verbalmente fino al punto di essere accompagnato via da uno steward. E’ ovvio che la violenza deve essere sempre condannata, ma almeno la libertà di applaudire ironicamente allo stadio possiamo ancora averla? Oppure vogliamo tornare alle liste dei buoni e dei cattivi del povero Joe? Pensiamo davvero che sia accettabile ancora a lungo una squadra che fornisce queste prestazioni e che veleggia quasi all’ultimo posto in classifica?

Certo quest’anno Commisso ha speso, tanto e (molto probabilmente) male, avendo in mente la possibilità di avvicinare la Fiorentina alle parti nobili della classifica ma adesso, dopo queste prime giornate, con queste prestazioni e questa graduatoria, non lo capiamo che è il momento di cambiare fase? Vogliamo mettere la squadra, la dirigenza e la città davanti alla realtà? I tifosi lo hanno già capito ma mi sa che sono gli unici: adesso è il momento di lottare tutti insieme per mantenere la categoria, per non scivolare in quella cadetteria che aprirebbe degli scenari ad oggi imperscrutabili. E sarebbe anche il caso che i dirigenti in primis capissero che la gente che si reca allo stadio in casa ed in trasferta, spende soldi e tempo per stare accanto ad una maglia, a dei colori, ad una città che ama visceralmente. In amore non esiste razionalità, dote che dovrebbero avere invece i dirigenti, possibilmente associata ad esperienza calcistica, dote che purtroppo a Firenze sembra non fare curriculum: per lavorare qui sembra invece essere primaria la fedeltà e l’osservanza alle regole interne…. tutte cose che però non servono in uno spogliatoio di calcio.

Avanti così, verso l’abisso!

IL BUONO

  • Fortini: rispetto a Gosens ha voglia, gamba, sfacciataggine. Conquista l’espulsione di Holm e fa avanti ed indietro sulla fascia tante volte. E’ il momento in cui serve gente che brucia l’erba!
  • Dzeko: non fa niente di trascendentale ma ha grande personalità, dote fondamentale in questi momenti. Anche in occasione del secondo rigore, prende la palla e la mette sul dischetto senza esitazioni più volte. Adesso tocca agli uomini veri.

IL BRUTTO

  • Dodò: dopo aver sbagliato decine di cross, è capace anche di non prendere la porta calciando da poco più di un metro senza nemmeno il portiere. Certamente accelera spesso, ma da un brasiliano ci si attenderebbe anche un minimo di doti tecniche…..
  • Gosens: cammina per il campo, si piega sulle ginocchia già dopo un quarto d’ora, si fa scherzare da Orsolini anche di testa. Che delusione il mio Robin…..
  • Mandragora: che la scorsa stagione sarebbe stata irripetibile lo si sapeva tutti, ma per ora mancano anche corsa e grinta. Ndour almeno ci prova…..

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

MILAN – FIORENTINA = 2 – 1  

Si è toccato il fondo.

Ieri sera la gara di San Siro ha mostrato il significato di questa metafora che rappresenta perfettamente la squadra viola, la società di Commisso, mister Pioli, la classe arbitrale, il calciatore del Milan Gimenez.

La Fiorentina ha giocato l’ennesima partita brutta, scialba e noiosa, con una “qualità” di calcio del tutto scadente, con ritmi compassati, con poche idee molto confuse. Pioli ed i suoi ragazzi hanno scelto di tornare ad essere una compagine molto più simile a quella di Palladino, con un blocco basso che difende nella propria metà campo, tre centrocampisti davanti alla difesa, due esterni che si sganciano a turno ed un attaccante isolato come un’oasi in un deserto. Peccato però che nel frattempo si sia passati ad un fraseggio molto più compassato, con un numero maggiore di passaggi orizzontali nonostante le due mezze ali (Mandragora e Fagioli) siano state schierate a piede invertito proprio per cercare una verticalizzazione più veloce; il problema è poi soprattutto che è cambiata la qualità degli interpreti. Dal capitano della Lazio Cataldi si è passati ad un mediano retrocesso a Venezia, da Adli proveniente dal Milan si è passati a Sohm (pagato 15 milioni!!!!) ex Parma, da Bove che veniva dalla Roma si è passati a Fazzini (anche ieri tra i pochi a salvarsi) retrocesso con l’Empoli. Scelte che in una società normale sarebbero state probabilmente l’origine di un allontanamento del responsabile del comparto sportivo. Già, la società, quella in cui il proprietario non si sente più da mesi (e ci può stare dal momento che succede anche a Roma o a Milano), ma soprattutto quella che non è mai stata strutturata fin dal primo giorno dell’arrivo di Commisso. Una società in cui il Direttore Generale Ferrari non ha mai fatto questo mestiere, il Direttore Sportivo Pradè lavora ormai da anni solamente sul mercato italiano con i soliti procuratori, l’area scout per il mercato internazionale è stata affidata ad un DS, Goretti, proveniente dalla Reggiana con esperienza quasi solo in Serie C. Oltre queste tre figure poi, il nulla, nessun General Manager che vada in campo con la squadra, nessun ex calciatore viola che conosca questo ambiente, niente di niente.

E come vorreste affrontare una crisi del genere?

Ma se la prestazione è stata ancora una volta piena di problemi e la società non sembra assolutamente pronta ad affrontarle, vogliamo parlare della classe arbitrale? Sgomberiamo subito il campo dagli equivoci: sul gol di Leao non c’è assolutamente niente da dire poiché Ranieri (che farebbe meglio a pensare a giocare perché come attore è veramente mediocre) deve rimanere fuori finché il sangue continua ad uscire. Il rigore però è allucinante e lo è per diversi aspetti: innanzitutto il VAR non avrebbe dovuto intervenire poiché Marinelli lascia giocare pur avendo visto il contatto! Non solo, ma una volta richiamato, fa esattamente il contrario di quanto detto da Rizzoli appena due settimane fa: invece di punire la simulazione evidente di Gimenez che sembra essere colpito da un cecchino anziché sfiorato da Parisi, assegna un calcio di rigore che se non fosse tragico potrebbe essere definito comico. Per non parlare poi dei sanitari del Milan che mettono il ghiaccio sulla parte sbagliata del viso: ma davvero non provate un minimo di vergogna per una sceneggiata del genere? E davvero vogliamo premiare un atteggiamento così? Ci lamentiamo ogni weekend del fatto che sui campi dei nostri ragazzi ci sono simulazioni alle quali poi si risponde con insulti, sputi e risse…. ma se in Serie A si concede un rigore del genere, di cosa ci lamentiamo?

Certo una tale ingiustizia non dovrebbe essere stigmatizzata da mister Pioli mentre esce dal campo e solitamente le sparate come quella di Pradè in conferenza stampa non stanno molto simpatiche alla Federazione ed al cosiddetto palazzo. Solitamente serve un lavoro continuo, serve intessere rapporti, serve stare sul pezzo, essere presenti alle riunioni, conoscere le persone, frequentare le Leghe e la Federazione. Tutte cose che ad un dirigente esperto e navigato non servirebbe nemmeno spiegare…. già ad un dirigente esperto e navigato…..tipo chi in Fiorentina?

IL BUONO

  • I tifosi: un grande applauso a quegli innamorati persi, quelle persone che hanno speso soldi e perso ore di sonno per vedere l’ennesimo scempio. Un vero esempio di come si ama il colore viola.

IL BRUTTO

  • La società (sempre che esista): ieri sera abbiamo assistito all’ennesimo teatrino di un DS che va in conferenza stampa a fare da parafulmine, a confermare l’allenatore ed a distribuire colpe all’arbitro ma anche ai lavori al Franchi. Alla prossima sconfitta proviamo ad incolpare il meteo…..
  • Pioli: se doveva essere l’uomo che alzava l’asticella allora mi sa che abbiamo sbagliato persona. Mesto e triste come il calcio che propone la Fiorentina.
  • I calciatori: sarebbe anche l’ora di dare qualche responsabilità a chi va in campo. De Gea ieri sera subisce una rete atroce da Leao, Ranieri continua a sembrare un cantante neomelodico napoletano, Fagioli la controfigura del calciatore che era, Mandragora il cugino di quello della scorsa stagione. Svegliaaaaaaaaaaa!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ROMA = 1 – 2  

Un vero incubo.

La miglior Fiorentina della stagione perde anche contro la Roma e resta ancorata sul fondo della classifica con soli 3 punti in 6 gare disputate. Stavolta però, ai viola si può rimproverare poco almeno dal punto di vista dell’impegno, della voglia, della grinta. Ma come dobbiamo prendere questa nuova sconfitta? Come Moise Kean che rassicura tifosi ed ambiente dichiarando che la squadra si riprenderà la posizione in classifica che il valore della rosa merita oppure come un segnale sinistro?

Contro i giallorossi, una delle capoclassifica, i ragazzi di Pioli hanno messo in mostra una prestazione volitiva, piena di tanti piccoli aspetti positivi, una prestazione che però ha consegnato ai tifosi la terza sconfitta interna consecutiva: con l’1-2 di ieri, l’inizio di stagione si distingue per essere il peggiore dagli anni Trenta a questa parte!!! Ed allora, non è che questa rischia di essere un’annata maledetta in cui girano tutte storte? I viola ieri hanno pagato altri due errori difensivi marchiani; dapprima la dormita difensiva di Ranieri (uno dei peggiori ieri) che ha permesso a Soulè di ricevere palla e di calciare in porta dalla sua posizione preferita, poi l’ennesima disattenzione su palla inattiva. Da quanti anni Cristante segna solamente gol di testa anticipando gli avversari sul primo palo?  E da quanto tempo sappiamo che le squadre di Gasperini sfruttano benissimo i calci d’angolo? Mandragora invece, come tanti suoi compagni nelle gare precedenti, si è reso protagonista di un sonnellino prolungato perdendo l’avversario che non ha fatto nemmeno troppa fatica per insaccare il raddoppio.

Ma quello che più inquieta, è che i viola hanno avuto diverse occasioni per pareggiare la contesa, occasioni che negli anni scorsi avrebbero fatto festeggiare calciatori e tifosi. Il palo interno di Kean, la traversa di Piccoli ed infine l’errore clamoroso di Gosens…..dunque che dite, essere ottimisti per la prestazione o pessimisti per i brutti segnali? Nel frattempo, i tifosi avevano già deciso come e da che parte schierarsi. Sia con i volantini precedenti alla gara, che con il comunicato successivo, i gruppi organizzati della Fiesole hanno deciso che l’unico responsabile di questo brutto inizio di stagione della Fiorentina ed in generale del momento viola è Daniele Pradè. Una presa di posizione dura, netta, che fa seguito a quella della scorsa estate quando il dirigente romano era stato messo nel mirino dalla curva. Lungi da me difendere il Direttore Sportivo che oggettivamente nelle ultime stagioni ne ha azzeccate veramente pochine ma, sinceramente, può davvero essere individuato come l’unico responsabile di questa situazione?

Da che mondo e mondo, una squadra che parte per arrivare nell’Europa che conta ed alla sesta giornata è in zona retrocessione, dovrebbe quantomeno provare a dare delle giustificazioni. E normalmente le spiegazioni sono dovere dei calciatori, dell’allenatore o della società (sempre che esista)? La verità è che Ferrari e Pradè sono campioni mondiali di nascondino, gente che fa capolino solamente in occasione della presentazione dei calciatori; ma adesso non servirebbe qualcuno che comunica con i tifosi, con la città, con la piazza?

Per non parlare poi della proprietà: Commisso doveva tornare a Firenze nel mese di settembre ma purtroppo, per questioni di salute, non ha potuto raggiungere la città. Nei primi anni però, la sua presenza si sentiva anche con conferenze stampa, interviste alla radio ed alla tv, lettere aperte alla città. Ed ora? Veramente l’universo Fiorentina pensa di poter gestire una situazione così complicata in questo modo? Ed i gruppi organizzati della Curva credono che sia tutto demerito del solo Pradè? Oppure fa solamente comodo per non toccare il padrone del vaporetto?     

IL BUONO

  • Kean: sembra tornato finalmente ai livelli della scorsa stagione. Certo ha giocato una partita in solitaria, non servendo mai il compagno anche se si trovava in posizione migliore per battere a rete ma quando lotta come un leone, segna, fa salire la squadra e si porta sulle spalle tutti gli altri, vuoi anche dirgli qualcosa? Il faro della squadra.
  • Fazzini: se Kean ha ritrovato gli spazi e le occasioni molto è merito anche di questo ragazzo che gioca sempre a 100 all’ora e vede il calcio come pochi. Fisicamente non è e non sarà mai dominante, ma la visione di gioco ed il tocco di palla è di categoria alta. Avanti così!!

IL BRUTTO

  • Ranieri: ancora una volta sovrastato fisicamente, stavolta ha anche la grave colpa di addormentarsi contro Soulè. Se cala anche il livello di attenzione non potrebbe rifiatare?
  • Gosens: in debito d’ossigeno già dopo 60 minuti, si macchia dell’errore incredibile sotto porta a fine gara. Oltre a ciò non è nemmeno più quel trascinatore dentro e fuori dal campo che abbiamo conosciuto lo scorso anno. La sosta lo aiuterà?
  • Gudmundsson: la pazienza finisce quando vedi un calciatore che passeggia per il campo e non ci prova nemmeno. Ecco, siamo arrivati esattamente a quel punto. Basta, non lo sopporto più!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SIGMA OLOMUC = 2 – 0  

Stavolta contava davvero solamente vincere.

Dopo un inizio di stagione horror, con statistiche da non dormirci la notte, la Fiorentina aveva il solo obiettivo di tirare un sospiro di sollievo. Se pensiamo che, ad oggi, i viola in Serie A hanno il peggior inizio da quando la vittoria vale tre punti, sono la compagine con il minor numero di tiri in porta del campionato e con il portiere con il maggior numero di parate, è del tutto evidente che più di qualcosa non funziona.

Nelle ultime stagioni la Conference League è spesso servita per far recuperare la migliore condizione ad alcuni calciatori, per sperimentare cose nuove, per dare minuti ai giocatori meno impiegati in rosa. Stavolta invece, la gara disputata contro il Sigma Olomuc, aveva una grande importanza dal punto di vista psicologico: quante volte è bastata ad una squadra una scintilla per riaccendere un fuoco? In quante occasioni abbiamo visto compagini trasformate in poco tempo grazie ad una striscia di risultati?

Sgomberiamo subito il campo dai dubbi: per me la Fiorentina non è in questa condizione! Anche ieri sera, contro un’avversaria modesta, i viola hanno mostrato i soliti problemi di questo avvio di stagione. Manovra lenta, difficoltà nel vincere i confronti individuali, poca personalità, approccio vacanziero (avete visto Gudmundsson?), sbavature difensive incredibili (vero Pongracic e Dzeko?). Nello specifico, Pioli ha riproposto il consueto 3-5-2 all’interno del quale Comuzzo non riesce più a trovare spazio (nemmeno col Sigma?), con Fagioli (molto presunto) faro del centrocampo che però ha nuovamente steccato la prova. Davanti poi, accanto ad un buon Piccoli che ha giocato quasi sempre sulla linea del fuorigioco, ecco un Dzeko che sembra essersi accorto tutto insieme dei suoi quasi 40 anni: spento, senza spunto, senza idee ed anche protagonista di alcuni errori al limite dell’area di rigore viola che potevano costare decisamente caro. Oltre al risultato dunque, anche stavolta c’è ben poco da salvare: oltre al citato centravanti, da sottolineare la prova di Ndour che, dopo un inizio di amichevoli scoppiettante, era stato messo tra gli oggetti smarriti. Gol, assist, presenza fisica, personalità: per domenica contro la Roma ci farei un pensierino!

A proposito, domenica al Franchi alle 15 arriva una squadra col vento in poppa nonostante la sconfitta europea di ieri sera: in testa alla classifica, con un Gasperini che sembra già padrone della situazione, servirà una Fiorentina molto diversa da quella “ammirata” in queste prime 5 giornate di campionato. Senza una netta inversione di marcia, rischiamo seriamente di venire sconfitti sonoramente subito prima di una sosta che diventerebbe l’occasione per un processo senza sconti nei confronti di tutti, nessuno escluso!

IL BUONO

  • Piccoli: finalmente un attaccante che trova il gol. In campionato ancora non ci era riuscito nessuno, stavolta l’ex Cagliari non fallisce un’occasione simile a quelle già capitategli con Torino e Napoli. Gioca una partita in cui attacca quasi sempre la profondità cercando di allungare la squadra. Speriamo da qui inizi una nuova storia.
  • Ndour: l’assist a Piccoli e poi lo splendido gol. Al netto di questo però, la sua prestazione è condita da tante piccole cose positive fatte tutte con personalità, direi quasi sfacciataggine. In una squadra in cui fino ad oggi tutti si sono rivelati dei pulcini bagnati, un pò di personalità è proprio quel che ci vuole. Se poi ci aggiungiamo anche una fisicità che né Fagioli né Fazzini possono dare, perché così tanto tempo fuori dalle rotazioni? Potrebbe essere un perno futuro.
  • Parisi: dopo diverse prove sconcertanti, stavolta l’ex Empoli mi ha convinto. E’ entrato con il piglio giusto, non ha avuto paura di sbagliare, ha vinto diversi duelli diretti. Questo è il calciatore che avevamo acquistato!

IL BRUTTO

  • Dzeko: una prestazione sconcertante che mi colpisce ancora di più perché arrivata dal calciatore con più esperienza di tutti. Dov’è finito il vero Edin?
  • Fagioli: credo si sia vicini ai giudizi definitivi. E non saranno teneri.
  • Condizione atletica: ecco, questa è una cosa che mi preoccupa molto. Al termine della gara, vedere Pongracic sfinito, Ranieri boccheggiare, Piccoli con i crampi mi fa pensare. Siamo sempre sicuri che fare la preparazione ai 42 gradi di Bagno a Ripoli sia una grande idea?

A voi per i commenti!!