Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – BOLOGNA = 2 – 2  

Dal purgatorio all’inferno andata e ritorno.

Se conoscete qualcuno che vuole avere la definizione di una partita pazza, potete tranquillamente consigliare la visione di Fiorentina Bologna, una gara in cui è successo di tutto e di più. Non solo, ma la partita di ieri ha dimostrato ancora una volta perché il calcio è lo sport più bello del mondo: dallo 0-3 ad opera di Dallinga annullato per fuorigioco alla possibile vittoria viola con il macroscopico errore di Dodò al minuto 96 è successo di tutto ed è successo qualcosa che nessuno poteva minimamente prevedere. Una Fiorentina per l’ennesima volta pietosa, senza idee, senza ritmo, senza voglia, senza nessuno spunto, stava perdendo giustamente contro un Bologna che invece stava disputando una partita ordinata e nulla più. La compagine di mister Italiano infatti, era riuscita a portarsi sopra di due reti senza fare niente di eccezionale: una discreta circolazione della palla, una buona aggressione sulle seconde palle, un briciolo di qualità nella metà campo avversaria.

La Fiorentina invece, una squadra senza grinta, senza gioco, senza un minimo di amor proprio: calciatori che camminano manco fossero sul Ponte Vecchio, automatismi che non sembrano nemmeno essere stati provati, giocatori che vengono tirati fuori dalla naftalina forse per disperazione o più probabilmente per far capire a tutti che più di qualcosa non funziona. Altrimenti perché inserire Sabiri a metà ripresa? E perché Gosens cammina stancamente per 60 minuti facendosi scherzare da tutti gli avversari? E poi perché Comuzzo è un desaparecido mentre Pongracic continua a fare più danni della grandine? L’improvvisazione regna sovrana ed in campo sembra che la squadra giochi completamente a caso. Poi però, succede che il direttore di gara scovi Dallinga in fuorigioco, butti fuori Holm per doppio giallo e conceda due rigori solari alla Fiorentina. Peccato che poi Dodò non riesca nella clamorosa rimonta ma del resto siamo la Fiorentina…. nati per soffrire!

Se in campo ed in panchina sembra regnare l’improvvisazione, non riesco a non parlare della nostra società. Ad un passo dal baratro, ad un passo dalla quarta sconfitta interna in quattro gare, mentre finalmente il tifo organizzato della Ferrovia iniziava timidamente a farsi sentire, alcuni tifosi della Tribuna hanno l’ardire di rivolgere un applauso ironico e qualche parola all’indirizzo del Direttore Generale Ferrari. Invece di fare finta di niente, di voltarsi dall’altra parte o magari di scusarsi per l’indegno spettacolo offerto dalla squadra, Ferrari ha invece la grande idea di reagire verbalmente fino al punto di essere accompagnato via da uno steward. E’ ovvio che la violenza deve essere sempre condannata, ma almeno la libertà di applaudire ironicamente allo stadio possiamo ancora averla? Oppure vogliamo tornare alle liste dei buoni e dei cattivi del povero Joe? Pensiamo davvero che sia accettabile ancora a lungo una squadra che fornisce queste prestazioni e che veleggia quasi all’ultimo posto in classifica?

Certo quest’anno Commisso ha speso, tanto e (molto probabilmente) male, avendo in mente la possibilità di avvicinare la Fiorentina alle parti nobili della classifica ma adesso, dopo queste prime giornate, con queste prestazioni e questa graduatoria, non lo capiamo che è il momento di cambiare fase? Vogliamo mettere la squadra, la dirigenza e la città davanti alla realtà? I tifosi lo hanno già capito ma mi sa che sono gli unici: adesso è il momento di lottare tutti insieme per mantenere la categoria, per non scivolare in quella cadetteria che aprirebbe degli scenari ad oggi imperscrutabili. E sarebbe anche il caso che i dirigenti in primis capissero che la gente che si reca allo stadio in casa ed in trasferta, spende soldi e tempo per stare accanto ad una maglia, a dei colori, ad una città che ama visceralmente. In amore non esiste razionalità, dote che dovrebbero avere invece i dirigenti, possibilmente associata ad esperienza calcistica, dote che purtroppo a Firenze sembra non fare curriculum: per lavorare qui sembra invece essere primaria la fedeltà e l’osservanza alle regole interne…. tutte cose che però non servono in uno spogliatoio di calcio.

Avanti così, verso l’abisso!

IL BUONO

  • Fortini: rispetto a Gosens ha voglia, gamba, sfacciataggine. Conquista l’espulsione di Holm e fa avanti ed indietro sulla fascia tante volte. E’ il momento in cui serve gente che brucia l’erba!
  • Dzeko: non fa niente di trascendentale ma ha grande personalità, dote fondamentale in questi momenti. Anche in occasione del secondo rigore, prende la palla e la mette sul dischetto senza esitazioni più volte. Adesso tocca agli uomini veri.

IL BRUTTO

  • Dodò: dopo aver sbagliato decine di cross, è capace anche di non prendere la porta calciando da poco più di un metro senza nemmeno il portiere. Certamente accelera spesso, ma da un brasiliano ci si attenderebbe anche un minimo di doti tecniche…..
  • Gosens: cammina per il campo, si piega sulle ginocchia già dopo un quarto d’ora, si fa scherzare da Orsolini anche di testa. Che delusione il mio Robin…..
  • Mandragora: che la scorsa stagione sarebbe stata irripetibile lo si sapeva tutti, ma per ora mancano anche corsa e grinta. Ndour almeno ci prova…..

A voi per i commenti!!

10 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Anche questa volta Luca hai centrato in pieno l’analisi e il pensiero di tutti noi innamorati di quella maglia! Io da inguaribile ottimista spero che ci sia una svolta a questa annata! Non posso non Amarti Fiorentina!

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  2. Il problema è che Tudor ha perso domenica scorsa a Como e la sua società gli ha detto una cosa del tipo “questa settimana abbiamo due partite importanti a Madrid e a Roma, guarda di fare bene il tuo lavoro altrimenti quella è la porta”.

    Il mediocre Tudor le ha perse tutte e due e oggi ha svuotato l’armadietto.

    Da qui la domanda: ma a Pioli quanto tempo hanno dato ? Perchè è da agosto che siamo ultimi in classifica, e domenica prossima siamo a novembre.

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  3. Tudor è appena stato esonerato dalla Juventus. Lo ritengo un provvedimento figlio non di un suo cattivo rendimento, ma di una sopravvalutazione della squadra da parte della società. I dirigenti della Juve credono di meritare il quarto posto, e siccome Tudor non glielo stava portando allora l’hanno cacciato. In realtà bastava capire un minimo di calcio per intuire che nessun allenatore al mondo avrebbe portato a quel piazzamento una squadra con Rugani in difesa, Koopmeiners a centrocampo e Openda in attacco. Soprattutto se consideriamo che al momento il quarto posto è occupato da una squadra che pochi mesi fa disputava la finale di Champions’. 
    Alla Fiorentina la situazione è molto simile, nel senso che anche noi eravamo partiti con altre ambizioni, e adesso siamo in una posizione di classifica molto diversa da quella che ci aspettavamo. Inoltre, anche noi avevamo sopravvalutato la squadra, e non avevamo capito che una rosa strapiena di giocatori retrocessi o salvati a fatica non poteva far altro che lottare per il 17mo posto. Tuttavia, tra le 2 situazioni c’è una differenza fondamentale: l’esonero di Tudor è assolutamente immeritato, quello di Pioli invece sarebbe meritatissimo. Prima di tutto perché era stato lui stesso a fomentare le ingiustificate ambizioni dei tifosi, facendo il risentito perché Allegri quest’Estate non ci aveva messo tra le favorite per la Champions’; in secondo luogo perché Tudor le ha provate tutte per uscire dal tunnel, Pioli invece è l’immobilità fatta persona. Ad esempio, nel commentare la sconfitta contro il Milan io avevo sparato a zero su Pongracic, e tu avevi fatto lo stesso con Dodò: se perfino noi che non siamo allenatori ci eravamo resi conto che andavano accantonati, figuriamoci se non doveva accorgersene Pioli. E invece ieri cosa succede? Pongracic e Dodò di nuovo in campo. Risultato: Dodò sbaglia un gol fatto, e noi rimaniamo tra le ultime 3. Non è sfortuna e non è neanche colpa di Dodò, è colpa di chi continua a metterlo in campo nonostante sia evidente anche a dei non professionisti che non dovrebbe neanche portare i palloni all’allenamento. 

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    • Come tu ben sai io non sono certo un difensore di Pioli ma dobbiamo considerare almeno altri due aspetti. Innanzitutto ci sono calciatori, primo fra tutti Gosens, che sono irriconoscibili a dir poco rispetto alla scorsa stagione, poi che la società semplicemente non esiste. Ciò detto, questa può essere l’ultima settimana in cui la Fiorentina si può permettere di non decidere. Se tra Inter e Lecce non arrivano almeno 3 punti, la virata diventa assolutamente necessaria.

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      • Gosens è irriconoscibile per 2 motivi:

        – per fare l’ala devi stare bene fisicamente, e sappiamo bene che i preparatori atletici sono il tallone d’Achille dello staff di Pioli fin dai tempi del Milan;
        – Gosens ha passato anni interi a giocare l’ultimo quarto d’ora quando subentrava a Dimarco, quindi adesso che gioca 90 minuti a partita da più di un anno il suo fisico sta scoppiando, perché si era disabituato a questo sforzo. Non è un caso che (come hai scritto nel tuo post) ieri abbia finito il fiato dopo un quarto d’ora: perché quello è stato il suo minutaggio per anni e anni.

        Riguardo alla partita con il Lecce, mi rievoca dei ricordi dolcissimi, perché la nostra vittoria in un drammatico spareggio salvezza in Salento (gol di Cerci, allenatore Guerini) ci permise di mantenere la categoria in un anno in cui era andato tutto storto. Speriamo che vada così anche quest’anno.

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        • Io invece credo che Gosens non vada semplicemente perché non si trova con Pioli. Non è possibile che commetta errori così stupidi di concentrazione e, nel contempo, abbiamo già le mani sulle ginocchia dopo nemmeno un tempo.

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          • Una mia collega sostiene che sia tutta la squadra ad essere contro Pioli. Lei ha delle conoscenze all’interno della Fiorentina, e mi ha riportato una voce di corridoio in base alla quale i giocatori hanno chiesto a Pioli di cambiare modulo alla vigilia della partita con il Milan, l’allenatore ha risposto di no e da lì loro hanno cominciato a remargli contro. Premesso che per quanto mi riguarda il male di Pioli è il bene della Fiorentina e quindi se gli remano contro tanto meglio, se le cose sono andate così allora Pioli ha fatto benissimo a rifiutare: non si fa una richiesta del genere il giorno prima della partita, a maggior ragione se si tratta di una difficile trasferta a San Siro.
            Vorrei un tuo parere su questo video:

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            • A me sinceramente non piacciono i giornalisti che cercano di esagerare sempre la loro cifra stilistica per farsi ascoltare. Io adoro chi ha qualcosa da dire, non chi diventa attore per provare a fare audience. Ciò detto, Trevisani coglie in parte il punto relativo all’essere fiorentino e di Firenze solo che, per aizzare le polemiche, estremizza e molto il concetto. Firenze è così da quando è stata fondata: una volta finita la guerra tra guelfi e ghibellini, ci siamo divisi tra guelfi bianchi e neri etc etc… Però siamo anche quelli del dopo alluvione, della cancellazione della pena di morte, dei meeting di pace di La Pira. Tornando al calcio, siamo quelli del dopo Astori, del dopo morte della moglie di Prandelli, quelli della C2 e del meglio secondo che ladri. Cercare di cambiare questa città e questa gente non è impossibile è semplicemente inutile (semi cit). Se poi tutta aggiungo che tutta questa prosopopea viene utilizzata da un romano allora…..

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