Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – MACCABI HAIFA = 1 – 1

Ed anche quest’anno siamo ai quarti di finale!!!

C’è chi dice che la Conference League sia una manifestazione inutile, c’è chi invece dice che è solo uno specchietto per le allodole per coprire una proprietà che vuole solo vivacchiare, io invece dico che giocare in una competizione europea è sempre bello, anzi bellissimo! Con i miei compagni di stadio non manchiamo mai, nemmeno quando affrontiamo compagini di posti sperduti perché abbiamo mangiato talmente tanto letame nelle ultime stagioni che affacciarci nuovamente ad un tabellone europeo ad eliminazione diretta regala sempre una forte adrenalina.

La gara di ieri sera però, ha dato ragione a coloro i quali paragonano la Conference ad un torneo di amatori: ritmi bassi, giocate elementari, errori evidenti, intensità da lunedì mattina in ufficio. Se a questo poi aggiungiamo l’ennesima titolarità di Cristiano Biraghi, il quadro è completo. Nonostante tutto questo però, la cosa più triste della serata è stato l’ambiente e l’atmosfera respirata a Firenze, ed in particolare nel quartiere di Campo di Marte, fin da mercoledì mattina. Strade chiuse, camionette ad ogni angolo, agenti in tenuta antisommossa: scene incredibili che ci devono fare ricordare sempre di quanto sia preziosa la pace e la collaborazione tra i popoli e di quanto siamo stati fortunati a vivere in un così lungo periodo di pace… altro che storie!! La pace è il bene più prezioso e la sempre maggior integrazione tra i popoli è la base fondamentale per riuscire a mantenerla.

Un raggio di luce però è arrivato in curva Fiesole quando il nostro fratello Simo ci ha messo finalmente di nuovo piede. Il suo ritorno, dopo un bruttissimo “incidente”, gli ha permesso di tornare a ridere, scherzare, cantare e tifare con noi in parterre…. decisamente il regalo migliore e la notizia più bella di questo giovedì!!

Resta adesso da conoscere la prossima avversaria mentre già si comincia a pensare alla difficilissima trasferta di domenica a Bergamo contro l’Atalanta. Una sconfitta potrebbe allontanare definitivamente la Fiorentina dalla zona Europa.

IL BUONO

  • Il ritorno di Simo in parterre: so che ho già scritto sopra dell’emozione che abbiamo provato, ma mio figlio Niccolò mi ha detto che questo doveva essere il primo punto perché ha rappresentato la nota più bella della serata ed allora non resta che obbedire…..Bentornato fratello!
  • Barak: l’Avvocato Agnelli aveva definito Boniek “il bello di notte” poiché nelle gare europee dava sempre il meglio di sé stesso. Il nostro Antonino sembra voler ripercorrere le sue orme visto che in Conference League è assolutamente letale, sempre decisivo, pronto a sfruttare ogni singola occasione. Tra l’altro nel gol del vantaggio l’Hellas Verona è azionista di maggioranza visto il cioccolatino servito da Faraoni sulla testa del ceco. Se Barak torna quello vero, allora ci divertiamo!
  • Dodò: quello del mio amico Simo non è stato l’unico rientro ieri sera. Abbiamo finalmente potuto abbracciare nuovamente anche il terzino brasiliano che tanto ci è mancato in questa stagione soprattutto dal punto di vista caratteriale. Un calciatore esplosivo, sempre sorridente, mai domo, che non molla mai fino al novantesimo. Non è certamente pronto per tornare a competere subito ad alti livelli, ma il solo rientro in gruppo potrebbe rappresentare una scintilla fondamentale. Vai Dodò, torna a sorridere ed a volare in maglia viola!!!

IL BRUTTO

  • Terracciano: ricordate quando in uno dei miei ultimi pezzi avevo detto che il buon Pietro mi sembrava appannato? Ecco ieri sera ne abbiamo avuto conferma…. la rete che subisce sotto le gambe è quasi fantozziana e denota scarsa reattività alla conclusione dell’avversario. Probabilmente essere rimasto pressoché inoperoso per tutta la gara non lo ha aiutato, ma ai grandi portieri spesso basta un solo intervento per decidere la partita. Dai Pietro che entriamo nel momento caldo della stagione!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ROMA = 2 – 2

Una grandissima delusione al termine di un’ottima prestazione.

Quando le cose devono girare male purtroppo la dea bendata non guarda mai nella tua direzione e la gara di ieri sera ne è stata l’ennesima dimostrazione. Contro la squadra più in forma del campionato, se si eccettua l’Inter degli extraterrestri, la Fiorentina ha disputato una delle prove più convincenti dell’anno. Squadra sempre dentro la partita, molto attenta ai particolari (a parte i soliti di cui parleremo in seguito), con alcune mosse studiate che hanno fatto male alla Roma. I ragazzi di Vincenzo Italiano stavolta hanno interpretato la gara diversamente dal solito sia dal punto di vista tattico che da quello del gioco: la disposizione con cui la Fiorentina ha imbavagliato le fonti del gioco romaniste è stato un 4-3-3 con una fase difensiva che non ha previsto uscite altissime da parte dei centrali Ranieri e Milenkovic, ma un’attesa più bassa. In mezzo al campo poi, Lopez a uomo su Cristante, Mandragora a pressare chiunque e Bonaventura libero di trovare lo spazio tra le linee, hanno messo in grave difficoltà la compagine di De Rossi grazie anche ad alcune giocate finalmente in verticale che hanno trovato un Belotti in grado di fare reparto da solo ed un Sottil sempre pronto a saltare l’uomo ed a convergere per tirare in porta.

L’interpretazione pressoché perfetta dello spartito ha permesso alla Fiorentina di giocare uno dei migliori primi tempi della stagione, una frazione in cui alla Roma non è rimasto che difendersi con le unghie, i denti, le strattonate ed i calci. Se solo Massa, incerto arbitro di una bella partita, avesse distribuito i cartellini gialli come doveva, probabilmente racconteremmo un’altra storia, una storia in cui la Fiorentina avrebbe giocato due terzi di gara in superiorità numerica. Nonostante ciò, i viola erano riusciti a costruire una prestazione eccelsa considerando il valore dell’avversario, ma le consuete distrazioni dei singoli hanno ancora una volta condannato i ragazzi di Italiano a perdere punti a tempo scaduto. La maledizione dei calci di rigore, con il quinto errore consecutivo dal dischetto commesso da quattro calciatori diversi, segna una stagione in cui molto, se non tutto, gira storto… se solo pensiamo a quanti episodi favorevoli avevamo avuto fino a natale, pare che il destino ce le voglia far pagare tutte! Dobbiamo però essere onesti e dire che non è solamente colpa dei calci di rigore se non portiamo a casa partite come quella di ieri sera: la disattenzione sui due gol subiti, in entrambe le occasioni da parte di Biraghi, è una colpa troppo grande per essere taciuta. Le grandi squadre sono quelle che piegano gli episodi a proprio favore grazie alla scaltrezza, l’intelligenza, l’applicazione feroce, doti che purtroppo scarseggiano nella Fiorentina di oggi. Tutto si potrà imputare ad Italiano, che anche ieri sera ha incartato il tanto strombazzato De Rossi, ma non l’incapacità di questa squadra di gestire i momenti topici delle gare. In quei frangenti servono i campioni, i grandi calciatori o i leaders: noi, nella fase difensiva, non abbiamo nessuno che rientri in questa categoria. A qualcuno fischieranno le orecchie?

Cosa resta dunque di una serata così? Certamente una prestazione simile a quella vista contro la Lazio, ma anche la dimostrazione che la squadra crede ancora alla rimonta in campionato. Da ultimo anche la sensazione che il momento peggiore, almeno dal punto di vista atletico, potrebbe essere alle spalle. La conferma si spera possa arrivare giovedì contro il Maccabi Haifa e poi domenica  nella difficile trasferta di Bergamo in cui i viola dovranno fare a meno di Bonaventura squalificato.

IL BUONO

  • Ranieri: dopo due prestazioni disastrose, torna il piccolo gladiatore viola! Finalmente sui livelli ai quali ci aveva abituato, trova anche tranquillità in un Milenkovic che ancora una volta dimostra che contro i calciatori forti fisicamente è quasi una certezza. Meno polemiche con i compagni e più concentrazione….così si fa!
  • Belotti: quanto conta avere un attaccante in grado di duellare con tutti!! Gioca spalle alla porta, rimedia punizioni, sfiora il gol, serve i compagni. Oltre a tutto questo, è autore di un assist e del rigore procurato che Biraghi fallisce. Viene sostituito solamente perché morso più volte dai crampi. Esempio.
  • Sottil: sembra incredibile ma per me è il migliore in campo nel primo tempo. Finalmente trova il coraggio di puntare l’avversario saltandolo ogni volta, arriva al tiro in porta pericolosamente, non molla mai di un centimetro. Avanti così!!!
  • Il tredicesimo minuto: dopo tanto, troppo tempo, la Curva Fiesole dedica applausi e cori al suo capitano eterno regalando brividi che si amplificano con la risposta dei tifosi giallorossi che, subito dopo, intonano lo stesso coro. Un momento indimenticabile.

IL BRUTTO

  • Biraghi: il rigore fallito è solamente la punta dell’iceberg. Il gol di Ranieri viene al primo calcio d’angolo non battuto dal capitano, mentre in entrambe le reti giallorosse c’è lo zampino del terzino viola che non segue mai l’avversario. Sparacchia palloni a caso senza senso e dà sempre l’impressione di incolpare gli altri per i propri errori. Certo che Parisi deve averla combinata veramente grossa…..
  • Nico Gonzalez: la condizione atletica non era al top ma manca anche nelle piccole cose. Incredibilmente avulso dal gioco, prova a salvare la prestazione con la spizzicata di testa in occasione del gol di Ranieri. Quanto manca il vero Nico alla Fiorentina!!
  • Massa: direzione arbitrale assolutamente insufficiente. Manca il secondo giallo a Mancini dopo poco più di 20 minuti (chissà come mai viene sostituito ancor prima dell’intervallo), e manca anche la stessa sanzione a Paredes in occasione del calcio di rigore per la Fiorentina; penalty che tra l’altro sembra oggettivamente generoso. Perché non avere il coraggio di espellere un calciatore?

A voi per i commenti!!

BarLungo con Simone – La vergogna della donna oggetto (2 parte)

Dopo aver definito il termine femminicidio ed aver conosciuto altre forme di violenza sulle donne, cerchiamo adesso di capire quali sono gli strumenti di repressione di questo fenomeno. Con l’amico ed avvocato Simone Pesucci illustriamo le novità della legge denominata Codice Rosso il cui aggiornamento è stato votato da tutte le forze politiche del nostro arco parlamentare. Che sia il primo passo di un nuovo inizio?

Buon ascolto!

Il buono, il brutto, il cattivo

MACCABI HAIFA – FIORENTINA = 3 – 4

Una partita d’altri tempi per condizioni metereologiche e del campo.

Dopo il pareggio a reti bianche di Torino, un’altra gara povera tecnicamente, piena di orrori più che di errori, giocata da calciatori immersi in una mediocrità che sembra ormai essere il tratto distintivo di questo scorcio di stagione. Il campo molto pesante e la pioggia incessante certamente non hanno aiutato gli interpreti, ma con tutta sincerità si sono viste cose sia dal punto di vista tattico che da quello tecnico piuttosto gravi. La Fiorentina però, almeno caratterialmente, sembra tornata quella della scorsa Conference League, una compagine che sbaglia, viene messa sotto per errori individuali grossolani, non ha una condizione atletica brillante, però non molla di un centimetro e pensa sempre ad offendere ed a fare rete. Ciò che inquieta semmai, è la facilità disarmante con cui i viola concedono occasioni (a differenza di ciò che dice Italiano anche ieri sera hanno regalato troppo) che spesso si tramutano in gol sia per le condizioni in cui versa la coppia horror di difensori centrali Ranieri – Milenkovic, sia per un Terracciano che in questo momento sembra piuttosto appannato. Resta però la vittoria, un episodio che potrebbe dare fiducia e coraggio alla Fiorentina, resta il recupero di alcuni calciatori che sembrano finalmente in crescita fisica come Barak e Bonaventura, resta la prova stavolta più che sufficiente dei mancini Biraghi, Nzola e Mandragora ma soprattutto resta stagliata sopra tutti la classe di un calciatore come Lucas Beltran che, oltre ad essere finalmente impiegato nel proprio ruolo, mostra di poter diventare un calciatore totale che segna, sforna assist, recupera palloni in mezzo al campo: un potenziale leader di cui la Fiorentina ha disperatamente bisogno!

Ma se in campo la squadra dimostra quantomeno di mettercela sempre tutta per trainare la città dietro di sé provando ad inseguire nuovamente il sogno di un trofeo, la società sembra ormai entrata in un vicolo cieco dal quale non vuole uscire né tornare indietro. Scusate ma qualcuno di voi ha mai visto o sentito il direttore generale di una squadra di calcio impegnata in una gara di ottavi di finale di una coppa europea parlare di introiti, stadio, infrastrutture, politica? Avete mai avuto il piacere di ascoltare un’intervista in cui si parla di qualunque cosa tranne che di ciò che sta per succedere in campo? Cioè di calcio, di partite, di obiettivi sportivi, insomma di ciò che smuove la passione di gente come noi o come quei  400 tifosi che sono arrivati fino a Budapest non per il restyling del Franchi ma per ammirare Beltran, Nico, Bonaventura e per cantare per la propria città ed i propri colori? E poi, al netto di come uno la possa pensare politicamente, accusare gli altri aver trasformato lo stadio di Firenze in un giocattolo della politica dopo che si è invitato il Ministro per le Infrastrutture al Viola Park e dopo che ci si è fatti ritrarre in un video invitando i tifosi viola a cambiare il governo della città e della regione non è fare politica? Buttiamola sul ridere vai…. consiglierei Barone di non parlare né di elettrodomestici, né di giochi di palazzo perché non mi sembra la specialità della casa!!

Tornando al calcio, domenica sera al Franchi arriva una Roma scintillante, in forma splendida con una striscia aperta di risultati e tanta fiducia. Lukaku, Dybala, Pellegrini e soci hanno ridicolizzato il tanto celebrato Brighton di De Zerbi…. servirà la miglior Fiorentina per provare a fare risultato e restare in corsa per la zona  europea.

IL BUONO

  • La bellezza dei quattro gol: in una gara di rara bruttezza e piena di errori, dobbiamo sottolineare le azioni dalle quali nascono tre dei quattro gol con l’apoteosi del 3 – 3 in cui si sommano un cross perfetto di Biraghi ed una rete di destro di Mandragora (siamo vicini alla fine del calcio?). In mezzo a tutta questa bellezza corale, la puntata geniale di Beltran che dimostra ancora una volta di stare una spanna sopra gli altri. Sogno o son desto?
  • Beltran: oltre alla dimensione tecnica innegabile del calciatore, mi piace sottolineare la leadership, la capacità di mettersi al servizio della squadra, la voglia non mollare mai anche in fase di recupero della palla. E se avessimo finalmente trovato un leader?
  • Voglia di vittoria: se fino a qualche settimana fa iniziavo a dubitare del gruppo e della sua compattezza, ieri sera i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno nuovamente dato una gran bella risposta. La squadra, trovatasi sotto per gran parte della gara, non ha mai mollato ed ha sempre trovato la forza e l’energia per provare a ribaltare la gara. Anche i cambi stavolta si sono rivelati importanti ed hanno dato una svolta importante. Avanti così che con la Roma servirà di più!

IL BRUTTO

  • Ranieri: per la seconda volta consecutiva risulta il peggiore in campo e questa è una notizia. Purtroppo però, la sua prestazione non è la cosa più brutta della serata, perché la sceneggiata ai danni di Bonaventura è sinceramente uno schifo. Tra compagni di squadra queste cose non si dovrebbero mai vedere, se poi lo si fa nei confronti di uno dei senatori che in quel momento stava ribaltando la partita…. senza poi contare che hai da poco fatto prendere un gol ai tuoi compagni che sarebbe ridicolo perfino in un campo di provincia!! Ricominciamo a pedalare per favore!!
  • Milenkovic: il gol che subiamo per sua precisa responsabilità su calcio d’angolo è involontariamente ridicolo. A parte quell’episodio, il buon Nikola viene sovrastato per tutta la partita fino a guadagnarsi l’ammonizione che lo vedrà squalificato nella gara di ritorno. Altra serata da dimenticare.
  • La fase difensiva: la serataccia dei due difensori centrali non aiuta, ma i compagni che li dovrebbero tutelare, fanno altrettanto male. Pur avendo un centrocampo muscolare, le verticalizzazioni avversarie trovano comunque autostrade per raggiungere la nostra area di rigore ed i raddoppi sugli esterni non arrivano mai. Giocando così, domenica sera ci fanno a fette!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

TORINO – FIORENTINA = 0 – 0

Una partita orrenda, povera di gesti tecnicamente interessanti, senza alcuna novità tattica, allenata male e giocata peggio agli ordini di un direttore di gara che non ha fatto eccezione. La Fiorentina di Vincenzo Italiano si è presentata a questo match importante in chiave Europa con la stessa formazione con cui aveva vinto dominando contro la Lazio ma il risultato in termini di gioco, intensità ed atteggiamento è stato opposto. Arthur in mezzo al campo è tornato a trotterellare lentamente senza un’idea degna di nota, Beltran è stato ingabbiato da un Torino molto aggressivo e Bonaventura è rimasto a predicare in solitario cercando vanamente un aiuto in un Nico molto opaco, in un inutile Sottil, in un Belotti dominato da Buongiorno. Con i due terzini obbligati ad aspettare nella propria zona di riferimento l’ottimo Bellanova e l’eterno Rodriguez, i viola non sono mai riusciti a rendersi pericolosi fino all’espulsione di Ricci.

Come voi sapete bene, su questo blog difficilmente commento le prestazioni arbitrali ma visto che il Torino si è sentito defraudato, provo a dire come la penso. Marchetti, il fischietto della gara, ha certamente fatto male, ma la decisione più importante, cioè l’annullamento del gol di Zapata, è del tutto corretta. L’attaccante colombiano, prima di calciare in porta, si disinteressa del pallone e va direttamente su Milenkovic spostandolo con una spinta a due mani: di che si parla? Quanto poi all’espulsione di Ricci, la colpa principale dell’atteggiamento del calciatore è del figlioccio di Gasperini e del simil Silvio Berlusconi. Con l’allenatore che inizia ad inveire contro l’arbitro fin dal primo fischio ed il numero uno della società granata (editore de La Gazzetta dello Sport) che ormai da settimane piange come nemmeno Mazzarri, come volete che si comportino i propri calciatori? Tutti a riempirsi la bocca di fair play e di rispetto nei confronti degli altri e poi, durante una partita tra squadre gemellate, arrivano le minacce in stile gangster gridate da Juric ad Italiano…. L’ennesima dimostrazione di un allenatore mediocre, di un uomo non all’altezza del compito che ricopre: resta sempre un Beppe Iachini che ce l’ha fatta!

Il pareggio di Torino ci lascia la prestazione di una brutta Fiorentina che è tornata ad essere quella insipida ed inconcludente di qualche settimana fa, senz’anima e senza ritmo, con calciatori mediocri che sembrano avere anche una condizione atletica non certo ottimale. Con il mese di marzo torna anche la Conference League e sarà necessario ritrovare rapidamente gambe, idee, condizione per provare a ripercorrere con gioia la strada europea.

Giovedì i viola saranno di scena a Budapest contro il Maccabi Haifa: una gara abbordabile per ritrovare vittoria, gol e fiducia!

IL BUONO

  • Bonaventura: nel deserto viola, uno dei pochi a dimostrare di avere qualche idea interessante. Soprattutto nella ripresa, con i viola in superiorità numerica, Jack riesce a muoversi bene tra le linee trovando anche il tiro in porta. Perché esce proprio lui? Insostituibile.
  • Milenkovic: dimostra ancora una volta che quando trova attaccanti forti fisicamente è ancora una gran bel mastino. Zapata prova in tutti i modi a metterlo in difficoltà ma stavolta Nikola sembra essere quello vero. Speriamo si sia finalmente ritrovato.
  • Mandragora: sono immensamente felice perché dico ormai da più di un anno che quello di difensore centrale potrebbe essere il suo nuovo ruolo e vedere Italiano darmi ragione aumenta fortemente la mia autostima 😂😂. A parte gli scherzi, gioca una partita precisa, intelligente, sportivamente cattiva. Sorvolo sul mercato invernale al termine del quale l’uomo dal frigo pieno ci aveva raccontato che Mina non era stato sostituito perché Italiano si fida ciecamente di Comuzzo. Lasciamo perdere….. Nuova carriera per l’ex di turno?

IL BRUTTO

  • Ranieri: una serataccia per il nostro idolo. Prende un giallo evitabilissimo all’alba della gara ed è protagonista di diverse sbavature. Non appare mai sicuro né in grado di far ripartire l’azione. Siamo sicuri che sia solo una parentesi.
  • Barak: vive ancora di rendita per il gol segnato lo scorso anno in semifinale di Conference. Anche contro il Torino gioca una partita trasparente: mai decisivo, mai vicino al gol, mai dentro al gioco. Antonino dove sei finito?
  • Belotti: se contro la Lazio aveva dominato la gara, contro la sua ex squadra non è mai entrato in partita finendo letteralmente sovrastato dall’ottimo Buongiorno. Speriamo sia sola una brutta parentesi!

A voi per i commenti!!

BarLungo con Simone – La vergogna della donna oggetto (1 parte)

Dopo aver vivisezionato la fine del mercato tutelato dell’energia, è ora di puntare la nostra attenzione su una vergogna contemporanea per troppi anni sottovalutata: la violenza sulle donne. E’ incredibile come ormai non passi settimana senza una notizia tragica, un omicidio, una violenza. Ne parliamo con l’amico e professionista Simone Pesucci partendo dalla definizione di una parola terribile, femminicidio.

Buon ascolto!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LAZIO = 2 – 1

E poi all’improvviso….arrivi tu!!

Nel periodo più buio, quello più brutto, quello in cui gli altri ti iniziano a scherzare ricordandoti che Sassuolo e Lecce negli ultimi mesi hanno vinto solamente con te, la Fiorentina decide invece di rinascere! E lo fa nell’unico modo in cui è possibile, cioè lavorando intensamente a testa bassa sui propri errori e sperimentando una nuova strada, fino ad oggi non percorsa, che sorprende e mette in crisi una bestia nera come la Lazio ed un tecnico tanto strombazzato come Sarri che, a differenza di Italiano, sono ormai anni che non sperimenta più e non propone più niente di nuovo. Vincenzo Italiano dimostra un’altra volta che, quando ha una settimana di tempo per preparare la gara, studiare gli avversari, decidere le contromosse, è uno dei migliori allenatori dell’ultima generazione.

Con una formazione che stupisce anche Maurizio Sarri, il mister viola vara una Fiorentina in cui la qualità tecnica è la spina dorsale della squadra, una qualità grazie alla quale Jack e soci rubano l’idea alla Lazio, dominano il gioco, cercano finalmente la giocata per le punte. Tutto questo è possibile non solo grazie alla contemporanea presenza in mezzo al campo di Arthur e Bonaventura, ma anche ad una pressione sulla palla in fase di non possesso tornata finalmente a livelli ottimali: ciò è stato reso possibile da due attaccanti che non sono riusciti a segnare ma hanno fatto un lavoro massacrante in entrambe le fasi del gioco. Belotti, sfortunatissimo in occasione del palo, e Beltran sono i primi calciatori ad andare a pressare alto le fonti di gioco laziali ed i primi a cercare di ribaltare l’azione ognuno con le proprie caratteristiche. L’argentino cuce il gioco con la propria tecnica e nel contempo copre le scorribande di Bonaventura e Nico aiutando Arthur nella fase di recupero della palla, Belotti fa a sportellate con chiunque, controlla anche i palloni più infidi, svaria su tutto il fronte d’attacco arrivando addirittura a ricoprire il ruolo di ala per servire l’assist per Kayode.

E’ una Fiorentina finalmente viva, bella, rapida di testa, convinta di ciò che fa; è una Fiorentina che finalmente non molla alla prima difficoltà, che si ribella ai pali ed alle traverse, non accetta il gol subito alla prima disattenzione, cerca una soluzione a tutte le difficoltà. Come per magia, sembra essere tornata la viola della scorsa stagione, quella mai doma che prova a dominare ogni fase del gioco in casa ed in trasferta, quella che vuole andare i propri limiti.

La miglior Fiorentina dell’anno fa rimpiangere amaramente i punti gettati al vento in questo ultimo mese e mezzo, il periodo in cui probabilmente tutti, mister in testa, sono rimasti scottati da un mercato di gennaio risibile, fallimentare. Anche stavolta però, Vincenzo Italiano ed i suoi ragazzi, hanno dimostrato di essere un gruppo sano, un insieme di persone su cui si può contare, un gruppo che tiene alla maglia ed al proprio lavoro. Di questo dovremo sempre ringraziare questa Fiorentina, nella speranza che la voglia di andare oltre i propri limiti non manchi più fino al termine della stagione perché ai tifosi questa voglia di sognare non manca mai come ha dimostrato anche ieri sera il mio grande amico di Sunderland Steven che prima della gara, quando in pochissimi ci credevano, mi ha detto: “Tonight we win and the season is not over!”

Anche stavolta avevi ragione te amico mio ma occorre non fermarsi più!

IL BUONO

  • Kayode: l’unico della linea difensiva che non ha responsabilità sul gol subìto da Luis Alberto, gioca una gara quasi perfetta. Dopo un periodo di grave flessione, sembra finalmente tornato il calciatore di cui ci eravamo tutti innamorati. La rete del pareggio poi, è la ciliegina su una torta deliziosa. Bentornato cucciolo!
  • Bonaventura: non c’è niente da fare, se Jack torna quello vero la Fiorentina è decisamente un’altra squadra! Impiegato in un ruolo diverso dal solito, disegna calcio e, nel contempo, non fa mai mancare l’aiuto alla fase difensiva. Oltre al gol della vittoria (hai detto poco….), confeziona tantissime altre cose belle e preziose. Il rettore del calcio a Firenze.
  • Belotti: se anche Guardiola si è accorto che il centravanti è importante, lo possiamo fare anche a Firenze! L’ex capitano del Torino gioca una partita totale: sfiora il gol con un gran colpo di testa, è sempre il primo a far partire la pressione sul gioco laziale, sforna l’assist per il gol di Kayode. Peccato sia in prestito secco….
  • Beltran: si è preso la Fiorentina costringendo addirittura Italiano a cambiare modo di giocare pur di non metterlo in panchina. Talento, intelligenza, dedizione alla causa, tiro in porta, cattiveria. Non sarà un bomber, ma un giocatore così fa comunque la differenza!
  • La qualità: quante volte su queste pagine abbiamo chiesto che la società investisse sulla qualità dei calciatori? Come per magia appena Arthur torna ad essere quello di inizio stagione, Jack disegna di nuovo calcio e Nico ricomincia a saltare gli avversari a ripetizione, torna la vera Fiorentina. Quanto sarebbe bello avere un pò di competenza in più sul mercato!

IL BRUTTO

  • Nulla: almeno per una sera godiamo e basta!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

EMPOLI – FIORENTINA = 1 – 1

Una noia mortale. Lo possiamo dire?

Magari qualcuno se la prenderà a male… forse quelli che “si ma noi abbiamo il Viola Park”, oppure quelli che “ma i nostri bilanci sono in ordine!!”, o magari perché no quelli che “è la miglior partenza da quando è cambiata la società!!”. Sinceramente non me ne importa nulla perché la verità è che qui nessuno è innocente tranne i 4.000 che sono andati ad Empoli e tutti noi che continuiamo a dedicare (o forse sprecare) il nostro tempo dietro ad una maglia che ultimamente è bistrattata da tutti quelli che invece la dovrebbero onorare. Innanzitutto da una proprietà che è venuta in Italia probabilmente solo per costruire infrastrutture, centro sportivo e stadio senza però ricordarsi che quello che muove la passione dei tifosi (pardon clienti come li considerano loro) è ciò che accade durante i 90 minuti che si giocano sul rettangolo verde. E lì conta avere giocatori buoni, che magari non costano nemmeno uno sproposito, ma che lameno sono adatti alle idee di gioco che vuole mettere in pratica il tecnico che la proprietà sceglie. Ma come si trovano i calciatori buoni anche senza spendere una fortuna visto che, come sempre ci ricordano Rocco e Joe, la Fiorentina non può spendere quanto le altre grandi? Con la COMPETENZA, quella di un direttore generale o di un direttore sportivo che abbia esperienza non nei Cosmos (tra l’altro fatti fallire), ma nel calcio italiano e perché no europeo. E non voglio parlare di quelli che già in questo momento lavorano in altre società ma ci sarebbero fior di professionisti che in questo momento sono a spasso….ne cito solamente alcuni dei migliori per non annoiarvi: Petrachi, Tare, Massara. Ma cosa hanno in comune tutti questi dirigenti? Che vogliono un budget operativo e l’autonomia decisionale per fare la squadra che ritengono migliore. Possibilità che ciò accada con questa proprietà? Credo prossime allo zero!! Se poi non si vuole affidare la direzione sportiva della società ad un solo uomo, ci sarebbe un’altra via, quella dello scouting in tutto il mondo. Ad Udine ad esempio, credo che nessuno sappia chi è il Direttore Sportivo eppure ogni anno arrivano giocatori sconosciuti da tutto il mondo che permettono ad una piazza come quella di stare nella massima serie con relativa facilità per decenni sfornando talenti a ripetizione e, nelle ultime stagioni, anche calciatori più maturi (vedi Deulofeu e Thauvin)! Ah già ma loro hanno lo stadio di proprietà…. Sorvolo poi sul mercato di gennaio perché ne ho già parlato anche troppe volte.

Dobbiamo anche dire però, che mister Vincenzo Italiano, che è stato il vero fuoriclasse per due stagioni in cui ha sbagliato quasi nulla, ultimamente ne sta invece combinando diverse. Al netto dell’errata scelta del centravanti da acquistare, ciò che preoccupa di più è che la squadra da dicembre in avanti è chiaramente involuta dal punto di vista del gioco e non solo. Chi non guarda le partite con i paraocchi, dovrà ammettere che già i risultati che ci avevano lanciato al quarto posto in classifica erano stati spesso figli del caso, della fortuna, delle combinazioni. Più volte i viola erano stati messi sotto dal punto di vista del gioco ed avevano risolto le partite con colpi dei singoli oppure grazie ad errori clamorosi degli avversari. Purtroppo in quel momento forse anche Italiano si è illuso che alla società interessasse il risultato sportivo e che avrebbe investito sul mercato per provare a restare lassù, così ha cercato di sfruttare solamente l’onda lunga dei risultati. La verità è che la Fiorentina dall’inizio di dicembre corre meno degli avversari, non ha brillantezza nell’uno contro uno, arriva sempre seconda sulla palla, non riesce a controllare il gioco sia perché alcuni singoli stanno indubbiamente mancando, ma anche perché il calcio dei viola viene ormai letto da tutti come un libro aperto ed Italiano non è ancora riuscito a trovare un’alternativa. Resta poi un mistero come dopo due anni e mezzo di continuità con lo stesso tecnico, i viola siano capaci di prendere sempre le stesse ripartenze quando sono in possesso di palla. Come a Lecce così ad Empoli, giusto per ricordare solamente le ultime due occasioni, la Fiorentina è riuscita a prendere gol o rigore contro con un’azione partita da un calcio d’angolo a favore. Saranno anche sempre e solo errori individuali come dice il Pappagallone Reale, ma tempo per correggerli mi sembra ce ne sia stato abbastanza…..

E veniamo da ultimo a quelli che sono stati trattati fino ad oggi con i guanti bianchi e cioè i calciatori. Certamente possono essere considerati i meno colpevoli di questa situazione perché sono stati catapultati ad un livello di attenzione e soprattutto di aspettative che non sono capaci di raggiungere. Questa squadra non è da Champions League e forse nemmeno da Europa League ma le prestazioni e gli errori commessi nelle ultime settimane sono stati indecenti ed inaccettabili. La sconfitta di Lecce, il contropiede di oggi che ha portato al rigore, per non parlare degli errori di Quarta contro il Frosinone che fortunatamente non ci sono costati la partita sono figli di errori individuali che non possono essere più tollerati. Proprio perché la Fiorentina è una squadra con poca qualità, la soglia di attenzione dev’essere sempre massimale e nelle ultime settimane così non è stato. Non solo, ma anche dal punto di vista dell’aggressività Bologna, Empoli e Lecce ci hanno mangiato vivi in tutte le zone del campo e questa non può essere colpa né di Italiano né della società. Insomma anche i calciatori devono assumersi le proprie responsabilità anziché scaricarle sugli altri (vero Biraghi??).

Solamente se queste tre componenti ricominceranno a viaggiare insieme sarà possibile salvare una stagione che sta velocemente scivolando verso la mediocrità.

IL BUONO

  • Beltran: segna un gol di una difficoltà eccezionale con una tecnica meravigliosa. Lotta, si sbatte, sgomita, non molla mai. Finalmente impiegato nell’unico ruolo che può ricoprire nel nostro calcio, cioè quello della seconda punta, sembra pronto a tenersi la maglia da titolare. Giocatore vero.
  • Martinez Quarta: oltre alle consuete sortite offensive rimedia anche ad alcuni strafalcioni del compagni di reparto Milenkovic. Sempre sveglio, puntuale, pronto ad anticipare l’attaccante avversario per far ripartire l’azione. Dovrebbe essere sempre questo.

IL BRUTTO

  • Milenkovic: se Quarta regala tranquillità e solidità, Nikola sembra non riuscire più a ritrovare la condizione che lo aveva contraddistinto nelle scorse stagioni. Tornerà più quello vero?
  • Sottil: ed ha anche il coraggio di dire qualcosa mentre esce…..Crescerà mai?
  • Biraghi: solamente una parola…..BASTA!!!!
  • Faraoni: commette un fallo da rigore che è roba da scuola calcio. Del resto se non giocava nemmeno a Verona ci sarà stato un motivo…..

A voi per i commenti!!