BarLungo con Simone – Cosa lascia il berlusconismo alla destra

Dopo aver analizzato, nella prima puntata del nostro approfondimento, il lascito di Berlusconi alla parte politica che lo ha sempre avversato, parliamo adesso del centrodestra. Certamente l’ex Presidente del Milan è l’inventore dello schema ancora oggi vincente che vede alleati una destra sdoganata dall’eredità fascista con un centro moderato e conservatore. Cerchiamo di capire, con l’aiuto di Simone Pesucci, cosa ha creato e cosa lascia Silvio Berlusconi alla parte politica di cui è stato l’ispiratore ed il padrone per 30 anni.

Buon ascolto!

BarLungo con Simone – Cosa lascia il berlusconismo alla sinistra

Dopo alcune settimane torna finalmente il nostro podcast nella speranza di non fermarsi più. Il fatto politico (e soprattutto di costume per come è stato trattato dai mass media) più importante dell’ultimo periodo, è stato certamente rappresentato dalla scomparsa di Silvio Berlusconi. Un personaggio che, indipendentemente da come la si pensi, ha cambiato la storia di questo paese dal punto di vista culturale e politico. Con l’aiuto di Simone Pesucci, iniziamo ad analizzare l’impatto del berlusconismo sulla sinistra italiana per poi vedere, nella prossima puntata, quello relativo alla destra.

Buon ascolto!

La filastrocca del 2022

Si conclude dunque anche il duemilaventuno

anno che avrebbe abbattuto più di qualcuno,

ma in famiglia mia di duro abbiamo principalmente la testa

e non permettiamo agli altri di farci la festa.

Il virus ci impesta ormai da due anni,

continuando a sperar che non faccia più danni.

La vita sta tornando quasi regolare grazie ai vaccini

anche se i no vax continuano a fare i birichini.

Secondo tutti gli studi l’economia galoppa

ma non tutti sono riusciti a saltare in groppa,

ed i lavoratori impegnati in modo intermittente

sono stati dimenticati dall’infallibile Presidente.

Nella nostra amata Costituzione

vige il criterio della redistribuzione

la stella polare sarebbe la progressività

sperando che nel 2022 Draghi non se ne dimenticherà.

Intanto il disegno di legge sulla delocalizzazione è stato insabbiato

come troppe volte accaduto nel nostro triste passato.

Sarà certamente vero che il lavoro riveste fondamentale importanza

ma talvolta anche la scuola dovrebbe avere adeguata risonanza

poiché stiamo creando tantissima ignoranza

con ragazzi e bambini nuovamente in didattica a distanza.  

La scuola e l’università dovrebbero essere le prime urgenze

appena eletto il nuovo Presidente.

Una persona di cui ci si possa fidare

e di cui non ci si debba vergognare

tra cene eleganti, vicinanza alla mafia e battute sessiste

ci mancano solo simpatie bonapartiste.

Il nuovo Presidente un impegno solenne dovrà mantenere

ricordare che la nostra costituzione dev’essere il timoniere

per difendere ogni persona, idea o diritto

che permetta ad ogni cittadino di non sentirsi sconfitto.

Buon 2022 con tutto il mio cuore

sperando che la serenità torni il comune denominatore.